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Hydrogen-ready e intelligenti, sostenibilità con nuovi sistemi Italtherm

Hydrogen-ready e intelligenti, sostenibilità con nuovi sistemi ItalthermRoma, 23 giu. (askanews) – L’andamento altalenante dei prezzi di gas ed elettricità caratterizza ormai lo scenario energetico globale. Come fare per risparmiare sul riscaldamento, raffrescamento e sulla produzione di acqua calda sanitaria negli edifici residenziali? La risposta arriva da Italtherm, azienda italiana specializzata nel settore del riscaldamento e della climatizzazione, che presenta il nuovo sistema Hybrid E-volution, una soluzione unica che unisce il meglio degli impianti di riscaldamento a condensazione e condizionamento in pompa di calore. Utilizza infatti un sistema idronico (che impiega cioè l’acqua come vettore per la distribuzione di energia) per il riscaldamento, e il gas refrigerante R32 a basso impatto ambientale per il condizionamento, il tutto con una sola unità esterna.

Nell’ottica del risparmio, i sistemi ibridi rappresentano la scelta più attuale sia per le nuove installazioni che per le ristrutturazioni edilizie. Gli ibridi “factory made” permettono di massimizzare il rendimento energetico in quanto caldaia, pompa di calore, schede elettroniche e logiche di funzionamento fanno capo ad un unico produttore, Italtherm, che garantisce prestazioni sempre ottimali sfruttando al meglio le tecnologie coinvolte. Diversamente dai sistemi ibridi monoblocco, dove lo scambio di energia avviene nell’unità esterna monoblocco, Hybrid E-volution di Italtherm è un sistema ibrido splittato dove lo scambiatore di calore gas-acqua è posizionato in un’unità posta all’interno dell’abitazione. In questo modo, non sussistono problemi legati alla rigidità delle temperature esterne né il rischio di congelamento dell’acqua nelle tubature, anche nel caso di spegnimento dell’apparecchio durante la stagione invernale. Il taglio dei costi in bolletta e il risparmio in termini ambientali sono garantiti dal software HEM (Hybrid Energy Management), disponibile per tutta la gamma Italtherm ibrida splittata. Grazie ad un algoritmo intelligente, l’HEM è in grado di gestire autonomamente l’integrazione tra la pompa di calore e le altre fonti energetiche, facendo intervenire la tecnologia più conveniente in un determinato momento analizzando in tempo reale parametri quali la modalità di utilizzo dell’impianto, i costi di gas ed energia elettrica, la temperatura esterna e di mandata. È possibile monitorare in qualsiasi momento lo stato e l’operatività del sistema Hybrid E-volution dal comando remoto. Inoltre, dal punto di vista della sostenibilità e della differenziazione delle fonti energetiche, il sistema ibrido splittato Hybrid E-volution è hydrogen-ready, quindi progettato per funzionare con miscele di gas metano e 20% di idrogeno, permettendo una riduzione di CO2 fino al 22%. La pompa di calore del sistema ibrido splittato Italtherm può essere abbinata ad un impianto fotovoltaico andando così ad utilizzare energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Queste caratteristiche rendono le soluzioni Italtherm oltre che efficienti energeticamente, anche sostenibili e con un forte contributo alla riduzione delle emissioni inquinanti.

“Il sistema ibrido decide autonomamente la fonte energetica più efficiente e conveniente, scegliendo se effettuare la climatizzazione attraverso pompa di calore, ottimale nei climi temperati, o caldaia a condensazione, più adatta a climi freddi e umidi”, afferma Matteo Chenet, Direttore Commerciale di Italtherm. “Inoltre, alla luce delle nuove misure energetiche che he vanno nella direzione di ‘vietare’ la vendita delle caldaie autonome alimentate a gas per il riscaldamento degli ambienti, gli ibridi splittati si confermano una scelta vincente sotto tutti i punti di vista”.

”Sant’Anna 1984″ lancia progetto formativo per badanti assunte in privato

”Sant’Anna 1984″ lancia progetto formativo per badanti assunte in privatoRoma, 23 giu. (askanews) – Sant’Anna 1984, la Cooperativa Sociale specializzata nell’assistenza domiciliare a persone anziane o malate, è lieta di annunciare il lancio di un importante progetto volto alla formazione e al tutoraggio di badanti assunte privatamente. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella promozione di servizi di assistenza di alta qualità e nell’ottimizzazione del benessere delle persone assistite.

Sant’Anna 1984, con sedi operative a Roma e Milano, è da lungo tempo impegnata nel fornire servizi di assistenza domiciliare personalizzata, garantendo un supporto adeguato alle persone che necessitano di cure e attenzioni particolari ed è consapevole che molte famiglie hanno a casa una badante che non le soddisfa completamente, ma che per svariati motivi, (affettivi, fiducia, paure legate al cambiamento) dedidono in qualche modo di accontentarsi rinunciando però ad una maggiore serenità ma soprattutto alla sicurezza che un professionista formato può garantire. Sant’Anna 1984 offre così la soluzione ideale, contattando il team di professionisti della cooperativa, aiuterà a ritrovare una completa serenità, guidando l’operatrice, creando sinergia e condividendo nuove idee di attività fisiche e nuove metodiche più efficaci. Il nuovo progetto di formazione e tutoraggio delle badanti si pone l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità dell’assistenza domiciliare offerta anche dalle badanti private e sono già oltre 200 le famiglie che già usufruiscono del servizio di gestione e formazione della propria badante offerto da Sant’Anna 1984. Questo dimostra l’efficacia e l’affidabilità dell’azienda nel fornire un supporto completo e professionale.

Il programma di formazione comprenderà una serie di corsi e sessioni pratiche, focalizzati su una vasta gamma di tematiche legate all’assistenza domiciliare. Alcuni degli argomenti che verranno affrontati durante la formazione includeranno, l’analisi dei bisogni e delle situazioni di rischio, gli strumenti e le tecniche per l’alzata e il trasferimento su barelle e carrozzelle, tecniche per supportare movimenti e spostamenti (come i movimenti nel letto, sedere sul letto, alzarsi dal letto, deambulare, sedersi al tavolo), tecniche per la pulizia parziale o totale dell’utente a letto o in bagno, tecniche per la vestizione, elementi di igiene degli alimenti, della cucina, delle stoviglie, tecniche di supporto e strumenti per l’assunzione dei cibi per le diverse tipologie di utenti (allettati, confusi, emiplegici, affetti da demenza), igiene degli ambienti, tecniche di disinfezione, sterilizzazione e decontaminazione degli strumentari e dei presidi sanitari, tecniche e strumenti per favorire l’autonomia della persona e nozioni di pronto intervento. Kristina Tatenko, fondatrice della cooperativa Sant’Anna 1984, ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’importanza di questo progetto innovativo: “Presso Sant’Anna 1984, siamo fermamente convinti che una formazione solida e una supervisione adeguata siano fondamentali per garantire un’assistenza domiciliare di qualità superiore. Con questo nuovo progetto, vogliamo offrire un supporto strutturato e specifico alle badanti private, consentendo loro di acquisire le competenze necessarie per fornire un’assistenza professionale e compassionevole alle persone anziane o malate”.

“La nostra cooperativa è da sempre impegnata nel promuovere un approccio olistico all’assistenza domiciliare, ponendo l’accento non solo sulle esigenze fisiche dei nostri assistiti, ma anche sul loro benessere emotivo e sociale. Questo progetto di formazione e tutoraggio è un passo avanti verso l’ottenimento di risultati ancora più soddisfacenti per coloro che affidano le proprie cure a badanti private”, conclude Kristina Tatenko.

Berlusconi, Ferrieri (Angi): grande innovatore

Berlusconi, Ferrieri (Angi): grande innovatoreRoma, 14 giu. (askanews) – L’Associazione Nazionale Giovani Innovatori – ANGI, per voce del suo Presidente Gabriele Ferrieri, in una nota ufficiale esprime le sue più sentite condoglianze per la scomparsa di Silvio Berlusconi: “Da parte nostra inviamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia in questo giorno in cui saranno celebrate le esequie per l’ultimo saluto al Duomo di Milano”.

Protagonista di lunghe stagioni della politica italiana e delle istituzioni repubblicane. “Berlusconi è stato un grande leader politico, ma in primis un grande innovatore come imprenditore sapendo costruire e valorizzare un percorso ricco di successi e che ha determinato un cambio di paradigma nel mondo della comunicazione e del business in Italia e in Europa”.

Cibo è cultura e turismo. Da #PizzaUnesco a nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco

Cibo è cultura e turismo. Da #PizzaUnesco a nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnescoRoma, 14 giu. (askanews) – Dalla campagna #PizzaUnesco, il più imponente movimento d’opinione nella storia delle candidature al Patrimonio Culturale Immateriale, con oltre 2 milioni di sottoscrizioni da oltre 100 Paesi del mondo, a sostegno dell’iscrizione dell’elemento “Arte del Pizzaiuolo Napoletano” nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, avvenuta nel 2017, al sostegno della candidatura “La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale” attraverso la nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco.

A circa sei anni dalla vittoria di #PizzaUnesco, sabato 17 giugno, in occasione del Napoli Pizza Village, sarà lanciata la nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco. L’iniziativa si svolgerà nell’ambito dell’incontro-seminario promosso da Fondazione UniVerde, Caputo – Napoli Pizza Village e dai Corsi di Laurea in Hospitality Management e Scienze Gastronomiche Mediterranee dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dal titolo: “Cibo è cultura e turismo. Da #PizzaUnesco alla nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco”. L’appuntamento è per le ore 18.00 presso l’Area ospitalità della Mostra d’Oltremare (Viale John Fitzgerald Kennedy, 54).

Media Partners: Askanews, Italpress, La Cucina Italiana, Opera2030, TeleAmbiente, Canale21, GustoH24. L’evento è promosso nell’ambito delle celebrazioni per il 20° Anniversario (2003-2023) della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, istituita riconoscendo, tra gli altri, i processi di globalizzazione e di trasformazione sociale quali “gravi pericoli di deterioramento, scomparsa e distruzione del Patrimonio culturale immateriale”, insieme al bisogno di creare una maggiore consapevolezza di essi soprattutto fra le generazioni più giovani.

Obiettivo dell’incontro è avviare un nuovo percorso, fatto di iniziative ed eventi culturali ma anche di degustazioni e incontri di sensibilizzazione al fine sostenere una candidatura che racconta l’Italia e che intende tutelare e tramandare tradizioni, abitudini e quella gestualità che dalle ricette e dalla preparazione di un pasto culmina con la convivialità e la condivisione del cibo. Dopo il saluto di benvenuto di Claudio Sebillo (Ceo e Founder di Pizza Village Napoli), interverranno: Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde, promotore della campagna mondiale #PizzaUnesco e docente in Turismo enogastronomico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II), Nicola Caputo (Assessore all’Agricoltura presso la Regione Campania), Pier Luigi Petrillo (Direttore della Cattedra Unesco in “Patrimoni Culturali Immateriali e Diritto Comparato” presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza), Stefano Vaccari (Direttore Generale del CREA), Rosanna Romano (Direttore Generale per le Politiche Culturali e il Turismo presso la Regione Campania), Gennarino Masiello (Vicepresidente nazionale Coldiretti), Antonella Brancadoro (Referente della Comunità della “Cerca e cavatura del tartufo”), Maddalena Fossati Dondero (Direttore della rivista “La Cucina Italiana” e promotrice della candidatura Unesco “La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale”). Modera: Luciano Pignataro (Giornalista, scrittore e gastronomo).

La Fondazione UniVerde, organismo preposto alla salvaguardia dell’elemento “Arte del Pizzaiuolo Napoletano” e la Referente della Comunità dell’elemento “Cerca e cavatura del Tartufo” in Italia, Antonella Brancadoro, presenteranno le prossime iniziative a sostegno della candidatura #CucinaItalianaUnesco. Parteciperanno i rappresentanti delle raltà partners della campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco: Federazione Italiana Cuochi, Euro-Toques Italia, Fondazione Campagna Amica, CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, La Fiammante, Mulino Caputo, Fedegroup.

A “Padel e salute” il latte fresco locale di Fattoria Latte Sano

A “Padel e salute” il latte fresco locale di Fattoria Latte SanoRoma, 8 giu. (askanews) – “La nostra azienda è da sempre stata vicina agli eventi di questo tipo nei quali sport e prevenzione sono collegati anche ai principi di una sana e corretta alimentazione. Per il secondo anno siamo ancora qui a fianco a La Sapienza – Università di Roma, all’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico Umberto I di Roma ed all’Associazione Culturale Capire per Prevenire che si occupa dell’organizzazione di questo evento, per dare il nostro apporto e sottolineare quanto, benessere, sostenibilità e corretto stile di vita, siano fondamentali per mantenere in forma il nostro fisico e la nostra mente”. Lo afferma il presidente dell’azienda lattiero casearia laziale, Marco Lorenzoni, a pochi giorni della quarta edizione di “Padel e Salute”, manifestazione dedicata alla promozione del benessere psicofisico attraverso lo sport e le corrette abitudini sanitarie, in programma a Roma venerdì 9 e sabato 10 giugno presso il centro SapienzaSport a Tor di Quinto.

“Per chi pratica attività sportiva ed è attento al proprio equilibrio psicofisico e del sonno, è fondamentale – aggiunge inoltre il Presidente Lorenzoni – il consumo del latte e dei latticini quale importante fonte di proteine, calcio e vitamine ma non solo, esso è un alimento tra i più completi in natura, da assumersi dall’infanzia e per tutto il ciclo vitale”. Fattoria Latte Sano, nei giorni dell’evento. sarà presente con uno stand in cui si potranno gustare del latte fresco locale e yogurt da bere per i più piccoli. Sarà possibile inoltre assaggiare un nuovo prodotto inserito nella gamma dell’azienda: il Latte Biologico “buono più a lungo” intero o parzialmente scremato, che sta entrando in questi giorni sul mercato e sarà possibile acquistarlo nei vari negozi sotto casa o nella grande distribuzione. Ci saranno anche attività di intrattenimento con i bambini protagonisti, per loro saranno disponibili dei brick di latte completamente bianchi con i quali potranno dare vita alla loro creatività e inventare il cartone di latte che vorrebbero vedere sulla loro tavola ogni mattina.

Salone Eva, charme e cucina gourmand in salotto capitolino Hotel Hassler

Salone Eva, charme e cucina gourmand in salotto capitolino Hotel HasslerRoma, 8 giu. (askanews) – Amato dai romani e dai turisti di tutto il mondo, l’Hotel Hassler è da quasi 130 anni il punto di riferimento a Roma e in Italia per l’ospitalità d’eccellenza. Fondato nel 1893 sulla sommità della Scalinata di Trinità dei Monti, appartiene dagli anni ’20 alla famiglia Wirth, celebre dinastia di albergatori svizzeri. Guidato da oltre 40 anni da Roberto E. Wirth, prematuramente scomparso a giugno 2022, oggi è gestito da Roberto Wirth, Presidente Esecutivo, e sua sorella Veruschka Wirth, Amministratore Delegato, che ne hanno preso le redini, determinati a proseguire il lavoro del padre con l’obiettivo di traghettare l’hotel nel futuro, mantenendo sempre altissimi gli standard qualitativi.

Gemelli, classe 1992, i giovani proprietari dell’Hotel Hassler (e di tutto il gruppo The Gems of Roberto E. Wirth che comprende, oltre all’Hassler, il Palazzetto a Roma, l’Hotel Vannucci con il Borgo Bastia Creti in Umbria e il Parco del Principe in Toscana) hanno alle spalle importanti esperienze imprenditoriali e di gestione di grandi hotel. Dopo i loro studi in Svizzera, presso il Glion Institute of Higher Education, una delle scuole di Hospitality management più prestigiose al mondo, hanno infatti iniziato il loro percorso in alberghi e brand, tornando poi in Italia per affiancare il padre nella gestione delle strutture del gruppo. L’eccellenza rappresenta infatti la filosofia di vita della famiglia Wirth, che si rispecchia nella perfezione dell’accoglienza verso l’ospite e in una proposta gastronomica di altissimo livello. Oltre al ristorante panoramico Imàgo, 1 stella Michelin, l’hotel ha un altro suo punto di forza nel Salone Eva, un raffinato ristorante che vanta anche un incantevole e rigoglioso giardino interno per il periodo estivo, il Palm Court, che accoglie cittadini e turisti dalla prima colazione sino al dopo cena, con una cucina tradizionale, sia italiana che romana, magistralmente eseguita, secondo un concetto contemporaneo di leggerezza, salubrità e gusto. Lo chef è Marcello Romano, vero hassleriano nell’anima, talentuoso cuoco campano che ha fatto del rispetto per le materie prime e dell’equilibrio nutrizionale dei piatti, i suoi punti cardine. Entrato all’Hassler nel 1996, è cresciuto negli anni sino a ricoprire il ruolo di Chef dell’albergo traducendo in realtà l’idea della proprietà di proporre piatti sempre fragranti a base di ingredienti che variano al susseguirsi delle stagioni.

Un unico nome, due splendide ambientazioni! Questo spazio ristorativo è stato creato con una caratteristica unica: a seconda della stagione, gli ospiti vengono accolti in due ambienti dall’allure suggestiva e dal fascino particolare. Il Salone Eva è il raffinato salotto ideale per trascorrere magiche serate nei periodi più freddi mentre il Palm Court con il suo lussureggiante e fresco giardino è perfetto per momenti indimenticabili all’aria aperta.

D’estate si attraversa l’hotel e si accede al cortile interno, il Palm Court, dominato dalla rigogliosa parete verde dove, come in un perfetto mosaico, trovano posto piante e fiori colorati, statue e anfore di epoca romana. Qui, tra tavoli e sedie in ferro battuto, si può assaporare un pranzo o una cena raffinata ma anche un dopo cena all’aria aperta con i drink realizzati dagli abili bartender dietro al grande bancone esterno. D’inverno invece, oltrepassata la soglia dell’albergo, un cancello dorato si apre sul Salone Eva, un angolo di eleganza e raffinatezza senza eguali dove trascorrere un pranzo o una cena, ma anche l’ora del tè, dell’aperitivo o del dopocena, tra arredi eleganti e accoglienti. Il direttore di sala Andrea Moschetti accoglie gli ospiti col suo savoir faire avvolgente, coadiuvato dalla brigata di servizio e dai bartender guidati da Stefano Santucci. Ci si accomoda tra l’oro, il verde smeraldo e il rosso rubino delle preziose tappezzerie mentre lampade antiche, specchi e statue impreziosiscono la sala insieme ai sontuosi drappeggi e incantevoli affreschi sul soffitto. Il camino in marmo, con le sue sinuose venature, incornicia la parete di fondo insieme alle poltrone damascate.

In fondo al locale, una porta conduce a un piccolo gioiello nascosto: è l’Hassler Bar, quasi un vero speak-easy celato allo sguardo, con il suo accogliente bancone in legno, dove è possibile accomodarsi su alti sgabelli per sorseggiare ottimi cocktail e distillati di pregio. Accanto c’è la Cigar Room, un salottino molto ambito dai fumatori alla ricerca di un rifugio confortevole ed elegante. La proposta gastronomica. Cucina schietta, genuina ma di grande raffinatezza, a metà strada tra la tradizione gastronomica laziale, romana e campana. Questi sono i punti di forza del Salone Eva e dei menu ideati dal Resident Chef Marcello Romano, realizzati con prodotti stagionali e di altissima qualità e sempre legati a doppio filo tra passato e futuro. Attento, da sempre, ai problemi di intolleranze alimentari e al giusto equilibrio di nutrienti nei singoli piatti, Romano crea i suoi menu con grande cura per le cotture e il bilanciamento dei grassi. Attenzione che si amplifica con l’arrivo della primavera e il menu della stagione calda che vede, accanto ai cavalli di battaglia come il Club Sandwich e i primi della tradizione come Amatriciana e Carbonara, piatti nuovi e di grande gusto. Non mancano proposte vegetariane, di carne e di pesce, come si evince già dagli antipasti dove si possono trovare la selezione di Frittatine di pasta impanate al pane panko, omaggio alla cucina campana, ma anche i gustosi Fiori di zucca in pastalla ripieni di ricotta di bufala campana D.O.P. e alici del Cantabrico. E ancora il Vitello tonnato cotto a bassa temperatura con mini taccole e patate viola e la fresca e gustosa Insalata di seppioline grigliate con panzanella ai pomodori misti. Tra i primi spazio ai Mezzi paccheri di Gragnano alla crema di zucchine romane e polpa di granchio reale, un piatto perfettamente equilibrato tra cremosità e gusto, e al Risotto al pesto di basilico gigante con fondata di parmigiano e scaglie di pomodoro. Anche i secondi spaziano tra proposte di carne e di pesce come l’ottimo Filetto di salmone arrostito, glassato agli agrumi e servito con indivia e spinaci o il Filetto di vitello alla milanese con spinaci e melanzane. Due i contorni in menu: Scarola ripassata all’olio di oliva con olive nere di Gaeta e uvetta disidratata e la Cicoria ripassata con aglio novello e peperoncino dolce calabrese. Per un pasto veloce non mancano le Pinse fatte in casa, a lunga lievitazione, farcite con condimenti freschi e fantasiosi come salmone affumicato e burrata, o con zucchine alla scapece e pomodori San Marzano essiccati o, ancora, con pomodori freschi e mozzarella, rigorosamente di bufala campana D.O.P. Sempre presenti in menu anche gli hamburger come il Cheeseburger e quello con carne macinata, cheddar, uovo bio e bacon. Leggere ma ricche di gusto le insalate, perfette per un pranzo sfizioso ma sempre con un occhio di riguardo al benessere. Tra i dolci della pastry chef Martina Emili, a conquistare i palati ci pensa invece il Tiramisù Nocciolato Hassler ripieno di mascarpone, craquelin al caffè con salsa di cioccolato e polvere di anice, che dona freschezza e pulisce il palato, o La Dolce Tentazione di Eva, uno strudel di mele, aromatizzato alla cannella, racchiuso all’interno di una mela di cioccolato bianco e avvolto in una voluttuosa al mascarpone.

Sanità, Saracino: budget spesa specifico per pazienti e stop burocrazia

Sanità, Saracino: budget spesa specifico per pazienti e stop burocraziaRoma, 29 mag. (askanews) – “Il nostro Sistema sanitario, dopo la pandemia, in realtà e di fatto avrebbe dovuto cambiare volto, ma ancora oggi ne paghiamo lo scotto e non siamo affatto pronti a nuove emergenze. Ci sono tanti progetti Pnrr, ma ancora sui tavoli”. A parlare è Alessandro Saracino, imprenditore e autore del libro, con Michele Mascellaro, intitolato “Il Segreto di Pulcinella” (Conversazione sulla riforma sanitaria, cosa fare dopo la pandemia), un bilancio ragionato sui danni e le trasformazioni prodotte dal virus sul nostro Sistema sanitario.

“Abbiamo la necessità di intensificare i servizi sanitari domiciliari con tecnologia portatile e figure professionali, ciò consentirebbe uno sviluppo economico e di impresa e di ridurre le ospedalizzazioni al minimo necessario e quando necessarie – ha sottolineato Saracino -. Avremmo bisogno di aprire nuovi pronto-soccorso ‘vicinali’ per traumi non vitali piuttosto che aspettare ore in quei pochissimi esistenti dove si incontrano problemi di ogni genere. Serve una sanità ad personam anche sotto il profilo dei tetti di spesa: non può esserci un budget assoluto, ma deve essere relativo. Cioè inutile per macro-voci dare dei limiti annuali se poi devono esserci disservizi a danno dei bisognosi”. “I medici di base dovrebbero per ciascun paziente individuare che tipo di patologia abbia e di quali terapie necessiti così da individuare un budget specifico che deve valere per quel paziente, salvo complicazioni patologiche. Così – ha sottolineato – si avrebbe una più puntuale definizione dei costi e non ci sarebbero sperequazioni tra pazienti e tra regioni. Insomma, il lavoro da fare è tanto ma non si vede un inizio. Poi c’è il problema della troppa burocrazia che impedisce lo sviluppo dei servizi sanitari”.

Saracino, che negli anni ha dedicato gran parte della sua attività alle Rsa e ai centri diurni, è presidente FIMPI, Federazione che si occupa della tutela degli interessi datoriali di piccole e medie imprese della settore sanitario, in particolare del sociosanitario. Nata nel 2022, annovera circa 72 strutture tra Rsa e centri diurni, sia disabili che anziani. “Per quanto riguarda Rsa e centri diurni ho maturato esperienza diretta di gestione di centri e condivido con gli altri imprenditori del settore, in particolare per la Regione Puglia, diverse criticità – ha ricordato Saracino -. Dal 2019 la Regione in questione ha emanato nuovi Regolamenti operativi che hanno costretto le strutture ad uno stravolgimento della propria organizzazione. Infatti sono previsti inserimenti in organico di medici ed infermieri che da un lato dilatano sensibilmente i costi di gestione, a fronte di un aumento tariffario non congruo, regolamenti impossibili da attuare. Come ricordiamo tutti, il Covid ha drammaticamente piegato la nostra sanità costringendola ad assumere nuovi medici ed infermieri, già carenti per via di una assurda burocrazia, con il test di ingresso nelle facoltà di medicina, creando un deficit di presenze sul ‘mercato’”.

“Dunque, l’effetto aberrante che vivono le strutture sottoposte a verifiche di questi standard consiste da un lato all’obbligo di assumere queste figure professionali, dall’altro a non riuscirvi completamente poiché le stesse figure non sono presenti sul mercato. Ciò potrebbe portare ad una crisi di settore. Un settore che, di contro, ha sollevato e compensato per decenni il fabbisogno che comunque continua ad aumentare. Ciò porterebbe ad effetti devastanti – ha concluso -, in caso di non confermato provvedimento di accreditamento delle strutture per carenza organica, per personale e famiglie degli utenti”.

Cibo e storie, torna il “Premio Iolanda” per libri che non parlano di ricette

Cibo e storie, torna il “Premio Iolanda” per libri che non parlano di ricetteRoma, 25 mag. (askanews) – “Il ‘Premio Iolanda’ è nato per dare voce a quei libri di cucina che non parlano di ricette, ma semplicemente vanno un po’ a scovare le storie dei personaggi, le storie soprattutto dei prodotti e quindi vanno controcorrente rispetto alla narrativa che c’è oggi, tutta basata sugli chef, sui 3 stelle, sui personaggi televisivi. Noi andiamo in tutt’altra direzione, vogliamo scoprire la vera anima della cucina e credo che il futuro sarà andare a cercare su tutto quello che è selvatico, a cercare quello che viene cotto alla brace e padella e non con le formule sofisticate di cottura. Quindi un’inversione di tendenza a 360 gradi”. Così il giornalista e gastronomo Davide Paolini ha parlato della sesta edizione del Premio Iolanda, presentata oggi nel corso di una conferenza stampa al ristorante romano “Antica Pesa”, vincitore, come ha ricordato il proprietario Simone Panella, entrato a far parte da quest’anno della giuria del premio, della scorsa edizione.

“Il ‘Premio Iolanda’ – ha spiegato la psicoterapeuta Vera Slepoj, ideatrice del concorso insieme a Davide Paolini – ha una sua unicità perché promuove per la prima volta la letteratura sui libri di cucina e ricette. Si premiano i contenuti del grande mondo della cucina e del food, uscendo un po’ dallo schematismo della cultura mediatica che promuove la cucina facendola un po’ trasmutare come fosse una fiction, senza creare invece una cultura sul rapporto tra la storia di una ricetta, la sua esecuzione, e la sua storia. È un premio importante – prosegue Slepoj – che è nato nel 2017, ispirandosi alla storia della famiglia Giaccari del Salento, con il loro prestigioso ristorante gestito da una cuoca salentina di 86 anni che continua dall’età di 7 anni a fare le sue orecchiette”. “La premiazione per la sesta edizione – ha annunciato la famiglia Giaccari presente all’evento – sarà il 23 Settembre a Santa Maria di Leuca”. Al Premio Iolanda possono concorrere tutte le case editrici italiane inviando un’opera ed un autore pubblicata tra il 1° marzo 2022 e il 30 luglio 2023. Il Premio è dedicato esclusivamente ai libri che trattano di storie e personaggi del cibo, di prodotti e territori, di cucina, di ricette e dei mestieri del cibo. Per il quarto anno, è stato ricordato nel corso della giornata, il Premio Iolanda avrà anche una sezione dedicata esclusivamente alla letteratura del vino: “Vogliamo celebrare – hanno infatti affermato i giurati Alvaro De Anna e Rossana Bettini – la grande memoria storica del vino che fa parte dell’antichità e della nostra cultura”.

“Celebrare insieme a Davide Paolini questo mondo del contenuto del food e del vino italiano – ha concluso Slepoj – la rende sicuramente un’esperienza unica, un premio importante che promuove gli scrittori che dentro i loro romanzi ci fanno attraversare la grande esperienza culturale italiana della cucina e delle ricette”. Per entrambi i premi, le opere da sottoporre all’operato della giuria dovranno essere inviate da ciascuna casa editrice dal 4 maggio al 10 agosto all’indirizzo di ogni membro della giuria ed alla segreteria del Premio.

Sanità, il Campus Bio-Medico di Roma vola a New York

Sanità, il Campus Bio-Medico di Roma vola a New YorkRoma, 18 mag. (askanews) – Ricerca, tecnologia, formazione, assistenza. Sono le parole chiave che da trent’anni guidano il percorso di crescita dell’Università e della Fondazione Policlinico, presentato lo scorso 15 maggio nella sala del Consolato Italiano a New York.

Ideato dalla Biomedical University Foundation e promosso dal suo Advisory Board e in particolare dal Presidente prof. Paolo Arullani, Stefano Anzilotti, Gregorio Baracchi Giovanni Castellaneta, Federica Marchini, Marco Sala, l’evento ha riunito medici, imprenditori, professionisti della finanza e rappresentanti di diversi centri clinici e di ricerca della Grande Mela (NYU Langone, Memorial Sloan Kettering, Mount Sinai, Cornell Weill) con l’obiettivo di presentare i progetti di sviluppo del Campus Bio-Medico e dare vita a nuove collaborazioni internazionali. “Pensare oltre i sogni vuol dire operare oltre i confini – ha detto la prof.ssa Fiorella Gurrieri, Ordinario di Genetica Medica -. Per raggiungere i sogni bisogna avere il coraggio di confrontarsi con le realtà che ci circondano. È così che si cresce migliori”.

In un’ottica di continuo impegno nella promozione dell’internazionalizzazione e nel potenziamento dell’offerta formativa interdisciplinare, l’Università offre tre Corsi di Laurea erogati in lingua inglese: “Medicine and Surgery”, e i neonati “Medicine and Surgery – MedTech” e “Biomedical Engineering”, per cui il pubblico americano ha manifestato grande interesse. “Al Campus lavoriamo per consentire ai nostri studenti e ricercatori di intraprendere la strada che li conduca verso il futuro, ricordando loro di mantenere la persona al centro del loro lavoro, ben fatto”. Le parole del prof. Ordinario di Ingegneria Biomedica Leandro Pecchia che, durante il suo intervento, ha illustrato gli innovativi progetti di ricerca portati avanti dall’Ateneo nei settori legati alla salute, alla sostenibilità ambientale, all’ingegneria, alla robotica, capaci di rispondere alle grandi sfide del nostro tempo. L’evento, moderato dal giornalista Mario Platero, è stato arricchito dall’intervento dell’Advisor per il Fundraising Campus Bio-Medico in America Erik Dyson e dal prof. Gaetano Rocco, Ordinario di Chirurgia Cardiotoracica al Weill Cornell Medical College di New York e Medico Chirurgo presso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center.

Alla presenza di alcuni ex studenti della nostra Università che oggi si trovano negli USA, ha inviato la sua testimonianza l’Alumno Ucbm Raffaele Rocco, laureato nel 2015 in Medicina e Chirurgia attualmente specializzando alla Mayo Clinic di Rochester, al primo posto tra gli ospedali migliori del mondo. A chiudere l’evento la Board Member Federica Marchini, capofila dell’appuntamento a New York insieme a Giovanni Castellaneta, già ambasciatore italiano in America. Hanno partecipato anche Stefano Anzilotti, Segretario Generale Biomedical University Foundation, Serena Bianchini, Responsabile Comunicazione Esterna Biomedical University Foundation e Giovani Friolo, Responsabile Relazioni Istituzionali dell’Università.

(photo by Leandro Justen).

Libri e cucina, il 25 maggio la presentazione del “Premio Iolanda”

Libri e cucina, il 25 maggio la presentazione del “Premio Iolanda”Roma, 17 mag. (askanews) – Giovedì 25 Maggio, presso il ristorante romano “Antica Pesa”, in via Garibaldi 18, avrà luogo la conferenza stampa di presentazione della sesta edizione del Premio Iolanda, dalle ore 13,30. Il Premio Iolanda per il miglior libro di cucina e di ricette nasce da un’idea di Vera Slepoj e Davide Paolini, insieme alla famiglia Giaccari con la volontà di istituire per la prima volta un premio nazionale dedicato al miglior libro di cucina e di ricette.

“La letteratura intorno alla cucina, le ricette e il food – spiega la psicoterapeuta Vera Slepoj – viene confusa troppo spesso con il cucinare. Oggi chi si interessa di cucina lo fa perché vuole emozionarsi attraverso il cibo. In questo senso il concetto di cucina si avvicina più ad una visione onirica del piacere, perché il gustare avviene ancora prima dell’assaporare un piatto, attraverso la vista. Abbiamo dunque dimenticato come mangiare e abbiamo cominciato a sottovalutare i prodotti che mettiamo nelle nostre tavole, perché siamo troppo attenti all’estetica dei piatti”. Ad ispirare il nome del premio è la signora Iolanda, un’istituzione della tradizione culinaria popolare dell’entroterra salentino. La passione di Iolanda per la cucina ha avuto inizio all’età di sette anni, quando ha cominciato a cucinare nelle feste e per le famiglie del Salento. Una passione rimasta costante nel tempo, tanto che oggi, passati gli ottant’anni, la signora Iolanda cucina ancora nella celebre trattoria che porta il suo nome. Le sue specialità? I piatti tipici della tradizione salentina: pasta incannulata e pittule con deliziose verdure, tra le quali la “paparina”. Il premio vuole essere un tributo alla signora Iolanda ed al tempo stesso un modo per valorizzare la grande tradizione della cucina italiana, celebrando quelle ricette che sono un tesoro inalienabile della storia di ogni famiglia, tramandate e custodite gelosamente di generazione in generazione.

“L’estetica dei piatti è importante come veicolo di animazione interiore – sottolinea Slepoj – ma bisogna tornare alla sostanza della cucina, celebrando l’unicità della cucina italiana, perché il cibo è la parte più importante della vita, come anche il vino che, nella tradizione del nostro Paese, ha sempre assunto un profondo valore culturale”. All’evento oltre ai presidenti Vera Slepoj e Davide Paolini, sarà presente la famiglia Giaccari ed interverranno i giurati: Rossana Bettini, Alvaro De Anna ed Enrico Pandiani. Tra i giurati anche Catena Fiorello: “Riconfermo la mia felicità di essere parte del gruppo del premio Iolanda perché il mio percorso letterario è molto legato ai temi della cucina, del cibo e delle donne che si inventano nuovi percorsi attraverso il cibo”. “Il premio Iolanda – conclude il giornalista e gastronomo Davide Paolini – è stato creato per dar voce a quei libri che cercano di narrare, non più i ricettari, ma attraverso il cibo negli aspetti forse meno conosciuti: la cultura materiali, i personaggi, quali i produttori, i mugnai, i casari ecc, le storie che legano la cucina a mondi particolari”.