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La sfida di Tuttofabrodo: azzerare l’impronta di carbonio

La sfida di Tuttofabrodo: azzerare l’impronta di carbonio




La sfida di Tuttofabrodo: azzerare l’impronta di carbonio – askanews.it



















Milano, 4 apr. (askanews) – L’attenzione all’impronta di carbonio (carbon footprint) in tutti i piatti del menu e un impegno quotidiano e concreto per azzerarla. È questa la nuova sfida di Tuttofabrodo, locale orientale contemporaneo situato nel quartiere San Salvario di Torino, che fin dalla sua apertura si è distinto anche per porre una speciale attenzione ai temi ecologici e sociali, oltre che gastronomici.

“Abbiamo voluto misurare l’impatto ecologico di ogni singolo piatto all’interno del nostro menu, perché riteniamo che indicare ai clienti, a chi sceglie di sedersi al nostro tavolo, quali ricette siano o meno impattanti sull’ambiente li possa aiutare a effettuare scelte più consce e consapevoli nella loro alimentazione”, ha spiegato Elisa Neri, mente e anima di Tuttofabrodo. Oggi, a distanza di un anno e mezzo, l’impegno sull’impronta di carbonio ha portato a dei risultati: “Nonostante le decine di migliaia di persone servite nel 2022, Tuttofabrodo ha emesso 200 kg di scarti, l’equivalente di un nucleo familiare di 3 persone, secondo il Food Sustainability Index 2019, Fondazione Barilla” ha affermato Elisa Neri.

“Crediamo che questi numeri, più di qualsiasi frase, possano far capire quanto un’attività ristorativa possa realmente impattare sull’ambiente, se si impegna davvero nella riduzione degli sprechi”. L’impronta di carbonio è la stima delle emissioni in atmosfera di gas serra causate da un prodotto, da un servizio, da un’organizzazione, da un evento o da un individuo, calcolate in tonnellate di CO2 equivalente.

Cirio a Roma per candidatura di Asti Capitale della Cultura 2025

Cirio a Roma per candidatura di Asti Capitale della Cultura 2025



Cirio a Roma per candidatura di Asti Capitale della Cultura 2025 – askanews.it



Cirio a Roma per candidatura di Asti Capitale della Cultura 2025 – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha partecipato oggi a Roma all’audizione della delegazione di Asti in corsa per il titolo di Capitale della cultura per il 2025 di fronte alla commissione ministeriale incaricata di scegliere la città vincitrice. “La candidatura di Asti è la candidatura di una città meravigliosa, che è capitale di Langhe, Monferrato e Roero, ovvero il territorio che per primo è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco, ma è anche la candidatura di un’intera regione che non ha mai avuto una Capitale della Cultura, ma ha avuto a Torino la prima Capitale d’Italia. Quella di Asti è una candidatura vera, che affonda le sue radici nella storia di una regione, per questo se vince Asti, vince tutto il Piemonte che, in caso di assegnazione del titolo, nel 2025, sarà rappresentato ad Asti da tutte le sue eccellenze culturali e museali. La Regione è in campo – conclude il presidente – per sostenere con convinzione la candidatura di Asti e ne sosterrà il programma anche dal punto di vista economico”.

A guidare la delegazione il sindaco di Asti Maurizio Rasero: “Ringrazio il presidente Cirio per aver partecipato, unico presidente di Regione che ha scelto di far parte della delegazione. L’audizione è stata un’esperienza unica e incredibile: Asti ha le carte in regola per vincere il titolo, e avere a fianco la Regione dà grande prestigio e solidità alla nostra proposta”.

Piemonte, 22 milioni di euro per la gestione dell’acqua

Piemonte, 22 milioni di euro per la gestione dell’acqua



Piemonte, 22 milioni di euro per la gestione dell’acqua – askanews.it



Piemonte, 22 milioni di euro per la gestione dell’acqua – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – La Regione Piemonte investe 22 milioni di euro per due bandi che poggiano su risorse finanziarie del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per interventi che consentano di migliorare la capacità degli ecosistemi acquatici presenti in fiumi, torrenti, laghi ed aree umide per superare le criticità climatiche dovute ai cambiamenti in atto, sia in condizioni di portate idriche elevate, sia in condizioni di siccità oggi sempre più ricorrenti, favorendo le infrastrutture verdi e le misure naturali di ritenzione idrica, come ad esempio la rinaturazione delle sponde fluviali, finalizzate a trattenere le acque per favorire gli habitat e ricaricare le falde.

Nella programmazione dei fondi FESR 21-27 del Piemonte, alla transizione ecologica è destinata la somma di 475 milioni di euro, di cui 22 milioni sono destinati a fiumi e laghi. Per la prima volta fondi europei di investimento sono messi a disposizione dell’ambiente e della riqualificazione fluviale a sottolineare l’importanza che questi temi hanno ormai assunto nelle politiche europee e della Regione Piemonte. Quella approvata dalla Giunta è la prima misura sul FESR dedicata nello specifico all’adattamento dei territori ai cambiamenti climatici. “Alla luce della situazione siccitosa in cui versa la nostra regione stiamo investendo importanti risorse per aumentare la resilienza del nostro territorio con l’obiettivo di favorire la prevenzione e la mitigazione del rischio idraulico, la capacità di adattamento ai rischi naturali e l’aumento del sequestro dell’anidride carbonica. Con questa misura combattiamo gli effetti negativi causati dal cambiamento climatico”, commentano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati.

I bandi, che si apriranno prima dell’estate e che vedranno quali beneficiari Città Metropolitana di Torino, le Province, i Comuni in forma semplice o associata, gli Enti Parco ed i gestori delle aree della Rete Natura 2000 del territorio piemontese, prevedono, sul biennio, due linee: una, con dotazione di 10 milioni e 423mila euro, destinata ad aree in cui sia attivo un Contatto di Fiume, Lago o Zona Umida e l’altra, con dotazione di 11 milioni e 475mila euro, dove questi non siano presenti. Tra gli interventi previsti quelli che puntano alla riqualificazione della vegetazione delle sponde e delle aree prossime ai corsi d’acqua e ai laghi anche con la realizzazione di fasce tampone o la creazione di corridoi ecologici, la riattivazione di risorgive, la ricostruzione di ambienti naturali idonei alla riproduzione delle specie acquatiche autoctone, il miglioramento delle caratteristiche morfologiche dei corsi d’acqua. Questa iniziativa si affianca ai finanziamenti regionali che dal 2018 sono disponibili annualmente per interventi di riqualificazione fluviale: il 4 maggio è la data di scadenza per la presentazione delle domande relative al bando 2023 per il quale sono stati stanziati ulteriori 3 milioni, sempre a beneficio degli Enti Locali. Si tratta di un bando complementare con i bandi FESR e gli Uffici del Settore Tutela Acque offrono un servizio di sportello informativo per supportare le Amministrazioni interessate alla partecipazione.

Torino si candida a sede dell’Autorità europea Antiriciclaggio

Torino si candida a sede dell’Autorità europea Antiriciclaggio


Torino si candida a sede dell’Autorità europea Antiriciclaggio – askanews.it



Torino si candida a sede dell’Autorità europea Antiriciclaggio – askanews.it



















Roma, 27 mar. (askanews) – Comune di Torino e Regione Piemonte hanno trasmesso formalmente al governo italiano il dossier di candidatura di Torino come sede dell’Autorità europea Antiriciclaggio. L’idea di candidare Torino a sede dell’Amla è nata lo scorso luglio: in questi mesi si è costituito il comitato promotore, presieduto da Alberto Perduca, magistrato di grande esperienza, già procuratore aggiunto di Torino e procuratore di Asti, con elevate competenze in materia di antiriciclaggio costruite nel corso della sua lunga carriera e con esperienze internazionali di altissimo livello. Il comitato è composto, oltre che dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dal sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, anche da Gian Carlo Caselli, nel ruolo di Special Advisor. Il dossier tecnico è stato curato da Ires Piemonte con l’apporto di numerose istituzioni e realtà pubbliche e private.

Nei giorni scorsi il documento è stato integrato con ulteriori elementi richiesti dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano alle città che, come Torino, hanno avanzato la propria candidatura. In corsa, oltre al capoluogo piemontesi ci sono infatti Milano, Palermo, Roma, Venezia, Napoli, e, all’estero, Varsavia e Berlino. Il dossier consegnato al governo e presentato oggi agli organi di stampa offre una dettagliata panoramica del perché “Torino è la città ideale per ospitare l’autorità”, come si spiega fin dalle prime pagine. «Pensiamo che questa città abbia le carte in regola per ospitare un’autorità europea di così alto profilo» spiegano il presidente della Regione Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Tra i punti di forza della candidatura ci sono le due sedi proposte: la Curia Maxima, in via Corte d’Appello, e il Palazzo della Regione, in piazza Castello. Entrambe offrono una superficie di oltre 10 mila metri quadrati per ospitare circa 400 persone, così come richiesto dai requisiti per la candidatura. I due palazzi si trovano nel centro della città: sono edifici aulici di pregio a pochi passi da luoghi simbolo della storia d’Italia come Palazzo Madama e Palazzo reale. La Curia Maxima ha un impianto originario precedente al 1600 ed è stata, fino ai primi anni Duemila, la sede storica degli uffici giudiziari di Torino. L’attuale Palazzo della Regione è stato invece costruito tra il 1612 e il 1619, e si affaccia sulla piazza Castello, salotto pedonale nel cuore del centro storico cittadino. Per il sindaco Stefano Lo Russo: “Con una grande tradizione di impegno per la legalità delle istituzioni e della società civile, Torino è una città che guarda al futuro senza dimenticarsi il suo passato. Prima capitale d’Italia, successivamente città industriale, grazie a un processo di trasformazione ancora in corso ha rafforzato le storiche vocazioni produttive sviluppandone di nuove come l’alta formazione universitaria. Qui sede uno dei gruppi bancari più importanti d’Europa, ci sono grandi investimenti in formazione e innovazione. Ma la nostra è anche una città che offre qualità della vita e proposte culturali di qualità ed è posizionata al centro del continente europeo. Sono tutte caratteristiche che ne fanno la candidata naturale ad ospitare l’Autorità Europea per l’Antiriciclaggio e a diventare la casa di coloro che ci lavoreranno e le loro famiglie”.

“Torino è la sede ideale per ospitare l’Authority e quanti ci lavoreranno non solo per le caratteristiche e la qualità della città, ma anche per tutto ciò che la città ha intorno. La posizione del Piemonte “nel cuore” dell’Europa sarà sempre più strategica per l’incrocio di due corridoi come la Lisbona-Kiev e la Genova-Rotterdam. E già ora Torino si trova a pochi chilometri da bellezze e attrazioni turistiche come le montagne olimpiche, le colline Unesco di Langhe Roero Monferrato e il Lago Maggiore che fanno della città un luogo privilegiato in cui vivere e lavorare”, spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. (segue)

Bruxelles, Piemonte presenta eccellenze agroalimentari e vitivinicole

Bruxelles, Piemonte presenta eccellenze agroalimentari e vitivinicole



Bruxelles, Piemonte presenta eccellenze agroalimentari e vitivinicole – askanews.it



Bruxelles, Piemonte presenta eccellenze agroalimentari e vitivinicole – askanews.it



















Roma, 27 mar. (askanews) – Il 29 e 30 marzo a Bruxelles la Regione con i Consorzi di tutela presenta le eccellenze agroalimentari e vitivinicole del Piemonte

Mercoledì 29 marzo, nella sede istituzionale della Regione Piemonte a Bruxelles, si svolgerà l’evento “Guarda e gusta il Piemonte: un viaggio tra cibo e cinema”, con la partecipazione del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa. Alle ore 18 verrà proiettato il docufilm “Coltivare storie. L’agricoltura piemontese al cinema” di Giulio Pedretti e prodotto da Regione Piemonte con l’idea di raccontare alcuni prodotti enogastronomici ed i territori rurali da cui hanno origine attraverso lo sguardo di registi e documentaristi piemontesi; a seguire, sarà offerta una degustazione di tutti i prodotti ed i vini ad indicazione geografica piemontesi, introdotti da alcuni rappresentanti dei Consorzi di tutela aderenti. L’evento è dedicato ai rappresentanti del mondo istituzionale e imprenditoriale di stanza a Bruxelles ed è organizzato dall’Assessorato all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte in collaborazione con Visit Piemonte, Vignaioli Piemontesi e il ristorante Iosono Piemonte di Bruxelles.

Giovedì 30 marzo, a Bruxelles, l’assessore regionale Marco Protopapa interverrà al convegno “The future challenges for geographical indications”, sulla riforma della politica europea delle indicazioni geografiche dei prodotti agroalimentari, con la partecipazione di Paolo De Castro, relatore della riforma attualmente in corso, e di Janusz Wojciechowski, Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Il convegno è organizzato nel contesto della quinta edizione di Arepo European event on quality and origin products, l’associazione delle Regioni Europee dei Prodotti d’Origine, di cui fanno parte 33 Regioni, tra cui il Piemonte, di 8 diverse nazioni europee. Al termine è in programma la presentazione di una selezione di prodotti e vini a denominazione di origine e ad indicazione geografica delle Regioni coinvolte. In rappresentanza di tutti i prodotti certificati piemontesi, nello stand del Piemonte, allestito dall’Assessorato all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte saranno proposti il Roccaverano Dop, il Crudo di Cuneo, la Nocciola del Piemonte Igp, la Freisa Doc (vitigno dell’anno 2022 per Regione Piemonte) e l’Erbaluce spumante Docg (vitigno dell’anno 2023 per Regione Piemonte).

Pnrr, in Piemonte cinque stazioni di servizio a idrogeno

Pnrr, in Piemonte cinque stazioni di servizio a idrogeno



Pnrr, in Piemonte cinque stazioni di servizio a idrogeno – askanews.it



Pnrr, in Piemonte cinque stazioni di servizio a idrogeno – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Cinque dei 36 progetti finanziati dal Pnrr, per realizzare stazioni di rifornimento a base di idrogeno rinnovabile, sono in Piemonte. Un risultato che pone il Piemonte ai primi posti della graduatoria stilata dal ministero delle Infrastrutture, insieme a Veneto (8 progetti) e Lombardia (5 progetti) e segna un altro passo avanti per lo sviluppo della nostra Hydrogen valley. Le nuove stazioni di servizio a idrogeno saranno a Tortona, Arquata Scrivia e Belforte Ovada, nell’alessandrino, a Torrazza Piemonte, nel Torinese e a Vicolungo, nel Novarese. Il pacchetto per il Piemonte vale complessivamente 15,75 milioni di euro che saranno assegnati attraverso uno dei bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“La filiera dell’idrogeno in Piemonte sta diventando realtà – dichiarano il presidente del Piemonte Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – La Regione ha scelto di raccogliere la sfida dell’idrogeno per i suoi benefici ambientali, ma anche per le prospettive di crescita economica e di nuovi posti di lavoro. Proprio in queste settimane, gli uffici regionali sono al lavoro per esaminare i progetti che si sono candidati per il bando che finanzia attività di produzione di idrogeno verde in aree dismesse. Il Piemonte – concludono Cirio e Marnati – vuole diventare l’Hydrogen valley d’Italia e può farlo grazie alle competenze tecnologiche e della ricerca, garantite da Università e Politecnico, grazie al livello di innovazione delle sue imprese e anche grazie alla sua posizione geografica, nel cuore dell’Europa”.