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Inaugurata a Torino una nuova residenza universitaria

Inaugurata a Torino una nuova residenza universitariaMilano, 18 apr. (askanews) – Circa 13 mila metri quadrati di spazio residenziale, sul sito dell’ex fabbrica Diatto, con 582 monolocali completamente arredati. E’ stata ufficialmente inaugurata a Torino una nuova residenza universitaria, Taurasia Living Torino, firmata da Patrizia SE, che già da Ottobre 2023 accoglie gli universitari in citta’. La residenza offre una vasta gamma di monolocali completamente arredati, pensati per garantire il massimo comfort agli studenti con tariffe all inclusive, consentendo a ciascun ospite di godere di privacy e tranquillita’ durante il soggiorno. Tra gli aspetti principali sui quali Patrizia SE ha voluto puntare sono la sicurezza degli ospiti e la sostenibilita’ della struttura.


“Siamo felici di aver contribuito alla realizzazione di questa struttura ricettiva che rappresenta per noi un importante investimento in Italia. Torino, dimostra sempre di piu’ di essere una citta’ universitaria di eccellente livello con un’offerta formativa universitaria completa grazie alla presenza di universita’ pubbliche, private ed internazionali. Con circa 77.000 studenti, Torino si posiziona come la quarta citta’ d’Italia per numero di studenti, e siamo orgogliosi di apportare il nostro contributo in un contesto in continua crescita. La decisione di investire da parte di Patrizia SE e’ stata guidata dalla crescente necessita’ di alloggi per gli studenti fuori sede a Torino, con l’obiettivo di contrastare l’emergenza abitativa che interessa la categoria. Per fornire un supporto concreto agli studenti, abbiamo sviluppato una struttura su misura pensata appositamente per loro, con l’obiettivo di accoglierli nel migliore dei modi e favorire la loro integrazione nella comunita’ locale.” ha sottolineato Fabrizio Trani, Head of Asset Management Italy di Patrizia SE. La struttura, che esclude fornelli a gas ed è dotata di pannelli solari per l’illuminazione delle aree comuni, ha ottenuto la prestigiosa certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), promossa dal U.S. Green Building Council che attesta il livello di sostenibilita’ dell’edificio e conferma l’impegno verso un futuro piu’ eco-sostenibile.

Piemonte, Moody’s aumenta ancora il rating della Regione

Piemonte, Moody’s aumenta ancora il rating della RegioneRoma, 11 apr. (askanews) – Moody’s aumenta il rating della Regione Piemonte che passa dal livello Ba1 (area “Non-investiment Grade”) a quello Baa3 (primo gradino dell’area Investiment Grade). Un giudizio estremamente positivo anche perché inserisce il Piemonte tra le zone in cui è vantaggioso programmare investimenti.


È un ulteriore tassello del lavoro fatto in questi anni: il bilancio della Regione Piemonte ha infatti visto un miglioramento costante e duraturo in questi anni, come certificato dalla Corte dei Conti nei suoi giudizi annuali di parifica, e anche dagli esperti dell’agenzia internazionale Moody’s. Solo pochi mesi fa Moody’s aveva promosso la Regione, unica in Italia, con il passaggio del rating della Regione Piemonte da Ba2 a Ba1, valutandone in aumento l’affidabilità e l’efficienza. Ora un nuovo giudizio positivo con il passaggio dal livello Ba1 al Baa3. Unica regione in Italia ad aver fatto due scatti in avanti nelle ultime due rilevazioni. “La nuova valutazione di Moody’s premia ancora il grande lavoro di questi anni nei quali abbiamo lavorato riducendo il debito di 2,3 miliardi di euro come certificato anche dalla Corte dei Conti. Una Regione stabile è una Regione credibile ed è più forte, come ci dice Moody’s, nel conquistare e ottenere la fiducia delle imprese e di chi vuole investire in Piemonte creando sviluppo, crescita e posti di lavoro”, sottolinea il presidente Alberto Cirio.


“Un successo senza ombra di dubbio frutto di un lavoro sinergico che ha permesso in questi anni di operare riducendo il debito e ottimizzando le risorse a disposizione, non a caso anche il Financial Times ci considera una regione in cui vale la pena investire. Sono sicuro che con questi dati aumenteremo ancora di più la competitività e l’attrattività del nostro sistema”, commenta l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano.

Lo sport dopo il trapianto: storie di rinascita per vincere a tutte le età

Lo sport dopo il trapianto: storie di rinascita per vincere a tutte le etàTorino, 11 apr. (askanews) – Sono passati quasi cinquant’anni da quando, nel 1978, il chirurgo cardiaco britannico Maurice Slapak ha dato vita ai World Transplant Games per sottolineare l’importanza di promuovere lo sport tra i trapiantati come parte integrante del loro processo di recupero. Oggi queste competizioni rappresentano un momento eccezionale in cui atleti provenienti da tutto il mondo, trapiantati di organi solidi, cellule staminali emopoietiche e donatori, si riuniscono per competere in varie discipline invernali. A Torino la Fondazione DOT – Donazione Organi e Trapianti” ha promosso un incontro con atleti di diversa età – in occasione della giornata dalle per sensibilizzare sempre più persone alla cultura del dono.


Tra gli atleti che hanno condiviso l’esperienza dell’impegno nell’attività sportiva dopo essere stati sottoposti ad un trapianto c’è Paolo Manera, imprenditore 48enne cuneese che pochi mesi fa ha beneficiato di un trapianto grazie al rene donato dalla moglie Giulia Negri: uno straordinario percorso terapeutico e di coppia che lo ha portato sul gradino più alto del podio nello Slalom Gigante agli ultimi World Transplant Winter Games. “Quella medaglia d’oro è stata un’emozione immensa – ha detto Manera – Nessuno si immaginava che potessi tornare a competere così presto, tanto meno per vincere. Ma su quella pista era come se mia moglie e la mia famiglia gareggiassero con me. Glielo dovevo”. Un’altra testimonianza è stata portata da Marco Borgogno argento nel Super G e nello slalom gigante categoria 70+ nelle stesse gare a Bormio. La sua vita, divisa tra il “prima” e il “dopo” aver ricevuto un nuovo fegato, ha sempre avuto come costante lo sport praticato in montagna. Dopo il trapianto, avvenuto nell’aprile del 2001, Borgogno ha raccontato di aver vissuto con un altro spirito, contrastando il senso di provvisorietà grazie alla scelta di testimoniare, anche attraverso le competizioni sportive, che la donazione serve. “Serve a far vedere che siamo qui, che stiamo bene, che possiamo fare tante cose – ha detto – Pur con la consapevolezza di essere vivi grazie a una persona che purtroppo non c’è più”.


La stessa consapevolezza, in un modo ancora più profondo, accompagna la vita del giovanissimo Emanuele Fiore, 25enne torinese a un passo dalla laurea magistrale in Economia. La sua infanzia e la sua adolescenza sono state scandite dalle cure per due diverse patologie al fegato e all’intestino, peggiorate drasticamente nel 2020, fino a portare altrapianto di fegato nel maggio del 2023. “Quando è arrivata la chiamata dall’ospedale ha raccontato – ho pensato ad un cerchio che si chiudeva. Mio padre, infatti, è morto quando avevo dieci anni donando i suoi organi: un gesto d’amore che, poi, è tornato indietro fino a me”. A rendere ancora più forte la risposta di Fiore è stata la passione per lo sport, e per la pallacanestro in particolare. “Fin da bambino ho sempre giocato a basket – ha aggiunto – e nonostante lo stop per le cure ho sempre saputo che un giorno avrei ripreso: è stato il pensiero a cui mi sono aggrappato per superare i momenti più duri. Non ho mai smesso di fare movimento e questo, insieme all’affetto e al sostegno della mia squadra e della mia famiglia, mi ha permesso di tornare in campo a soli quattro mesi dall’intervento. E di essere qui, oggi, a portare lo stesso messaggio che porto nelle scuole: ieri potevo essere come voi, domani voi potreste essere come me”. L’inattività fisica rappresenta un fattore di rischio nei pazienti trapiantati, nei quali la consapevolezza dell’efficacia della terapia fisica non è diffusa.


“È ormai ben documentato da numerose evidenze raccolte nel corso degli ultimi decenni che, debitamente adattata, sia la semplice attività motoria sia quella dedicata a uno sport porti benefici che possono essere paragonati a quelli di un farmaco per la durata e per la funzione del trapianto -. Ha spiegato Spiega Federico Genzano Besso, direttore del Centro Regionale Trapianti dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino – Non da meno è la percezione del benessere e della qualità della vita: oltre al recupero dell’indipendenza e dell’attività lavorativa, la possibilità di fare sport e persino di competere come agonisti fornisce un ulteriore motivo di recupero della sfera sociale, che consente di raggiungere uno stato di salute sicuro e soddisfacente”. Il 2023 in Piemonte ha visto un aumento considerevole del numero dei trapianti (+30% rispetto al 2022), strettamente correlato all’importante aumento dei donatori di organi (+36%). Questi numeri rappresentano dei valori record per la rete regionale di donazione e trapianto, in linea con il trend dei valori nazionali, che hanno registrato un aumento di donatori del 15,8% rispetto al 2022. “Per quanto riguarda la manifestazione di volontà espressa contestualmente al rinnovo della carta di identità – afferma Anna Guermani, Coordinatrice Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti Piemonte e VDA – sono numerose le motivazioni per scegliere di donare i propri organi e tessuti: senso civico, solidarietà, per esercitare un diritto, per sollevare i propri familiari da una decisione difficile in un momento doloroso, ma anche per una forma di assicurazione, perché, aumentando il pool dei potenziali donatori, tutti noi abbiamo più possibilità di cura. Informiamoci e decidiamo, ricordandoci che possiamo sempre cambiare posizione”.


La donazione degli organi consente nuova vita e speranza a chi ne ha disperatamente bisogno. Solo in Piemonte e Valle d’Aosta, a fine 2023, 621 persone sono in attesa di un rene, 81 di un fegato, 117 di un cuore, 55 di un polmone e 2 di pancreas. Per sensibilizzare sempre più persone verso la donazione, in occasione della Giornata Nazionale della Donazione e Trapianto, a Torino la Mole Antonelliana – nella notte tra il 13 e il 14 aprile – sarà illuminata di rosso con l’immagine di un cuore impacchettato.

Piemonte, 5,2 mln euro per calamità naturali e dissesto idrogeologico

Piemonte, 5,2 mln euro per calamità naturali e dissesto idrogeologicoRoma, 5 apr. (askanews) – Sono oltre 5,2 i milioni di euro che saranno erogati, con le risorse del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, a favore dei Comuni montani colpiti da calamità naturali.


“In questi anni la Regione Piemonte ha promosso e realizzato numerosi interventi per la salvaguardia e la valorizzazione della montagna ed altrettante misure di sostegno a favore dei Comuni, per rendere le nostre montagne sempre più attrattive non solo per il turismo ma anche come luoghi per vivere tutto l’anno. Con questo dettagliato programma agiamo sul fronte della prevenzione del dissesto idrogeologico e del pronto intervento quando si verificano eventi calamitosi che necessitano di risposte tempestive”, affermano il presidente della Regione Alberto Cirio, il vice presidente ed assessore alla montagna, Fabio Carosso e l’assessore alla difesa del suolo Marco Gabusi. Gli interventi previsti sono: la difesa da frane di crollo e caduta di massi o porzioni di terreno su luoghi abitati, luoghi di transito, zone di deflusso delle acque; le opere di difesa idraulica e di regimazione dei corsi d’acqua; il ripristino di viabilità comunale finalizzato a prevenire ulteriori dissesti.


In totale sono 64 i Comuni beneficiari degli interventi: questo l’elenco suddiviso per provincia. Alessandria (14): Albera Ligure, Borghetto Borbera, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Casasco, Castellania Coppi, Castelletto d’Erro, Cavatore, Costa Vescovato, Gremiasco, Lerma, Mongiardino Ligure, Montechiaro d’Acqui, Pozzol Groppo; Asti (2): Cassinasco, Roccaverano; Biella (6): Campiglia Cervo, Pettinengo, Portula, Sordevolo, Valdilana, Zumaglia; Cuneo (22): Acceglio, Brossasco, Chiusa Pesio, Entracque, Frabosa Soprana, Gambasca, Martiniana Po, Melle, Monastero di Vasco, Montaldo di Mondovì, Paesana, Pamparato, Piasco, Rifreddo, Roburent, Roccaforte Mondovì, Sampeyre, Torre Mondovì, Valdieri, Valgrana, Vernante, Villar San Costanzo; Torino (9): Almese, Bardonecchia, Gravere, Ribordone, Ronco Canavese, Rubiana, Sauze di Cesana, Traversella, Traves; Verbano-Cusio-Ossola (6): Bognanco, Domodossola, Gignese, Macugnaga, Montescheno, Pallanzeno; Vercelli (5): Cellio con Breia, Cravagliana, Fobello, Mollia, Rimella.

Uncem ad Abodi: per Castellania Coppi serve piano valorizzazione

Uncem ad Abodi: per Castellania Coppi serve piano valorizzazioneRoma, 5 apr. (askanews) – Per Castellania Coppi serve un piano di valorizzazione di respriro internazionale. Per dare un volto nuovo al Comune dei Colli Tortonesi dove sono nati e cresciuti Fausto e Serse Coppi. Uncem, con il presidente Marco Bussone, ha scritto una lettera al ministro dello Sport Andrea Abodi. Serve un grande impegno del Governo. Non solo una o più tappe di Tour e Giro che possono arrivare nel Comune. Occorre un vero piano di interventi, che dia grande valore al paese dove arrivano 20mila appassionati l’anno. E i numeri possono crescere.


“Vi è l’urgenza – scrive Bussone – di creare a Castellania Coppi una ‘Scuola del Ciclismo’, una vera e propria Accademia, come il Sindaco ha già proposto sul Pnrr senza ottenere finanziamenti. Castellania Coppi è un luogo mitico, eccellenza, che ha bisogno di risorse. Il progetto della Collina dei Campioni, con il rifacimento della cappella con le tombe di Serse e Fausto, è anch’esso pronto. Il paese ogni anno accoglie 20mila turisti, amanti del ciclismo e di Coppi, che raggiungono in silenzio questo santuario del ciclismo. Castellania Coppi può avere una Fondazione del ciclismo, con il suo ministero protagonista. Castellania deve essere riconosciuta in Europa e nel mondo. Luogo dell’abitare, nelle colline di Novi e Tortona, luogo di turismo saggio, moderno, evoluto, intelligente, green”. Il ministro dello Sport può fare la differenza, coinvolgendo altri ministeri e il Coni. “Il Governo può decidere di investire a Castellania Coppi. Sul ciclismo che non è storia o passato, bensì futuro per i giovani, formazione, innovazione, ricerca”, prosegue Uncem.

Nasce ufficialmente Parco naturale dei 5 laghi vicino, a Ivrea

Nasce ufficialmente Parco naturale dei 5 laghi vicino, a IvreaRoma, 28 mar. (askanews) – Nell’ultima seduta del Consiglio regionale del Piemonte, prima della sospensione dei lavori per il rinnovo elettorale, è stata approvata la legge regionale che istituisce ufficialmente il Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea: il territorio interessato allo sviluppo turistico e naturalistico e alla tutela è quello compreso tra i laghi Nero e Pistono, Campagna, San Michele e Sirio e riguarda i Comuni di Ivrea, Montalto Dora, Borgofranco d’Ivrea, Cascinette d’Ivrea e Chiaverano.


“Si è trattato di un percorso lungo, che Città metropolitana di Torino ha seguito con particolare impegno ed attenzione alla luce delle competenze che il nostro Ente esercita ed ora siamo pronti per concordare con tutti gli Enti inetressati i passi necessari per far decollare dal 1 giugno il nuovo Parco, come previsto dal normativa regionale, intensificando l’interlocuzione ed il confronto con i sindaci del territorio interessati, le realtà associative, la popolazione”, commenta il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo.

Piemonte, da oggi è ancora di più una regione “pet friendly”

Piemonte, da oggi è ancora di più una regione “pet friendly”Roma, 27 mar. (askanews) – Via la catena, tranne in casi molto particolari, specifici e di forza maggiore, riconoscimento dell’importante contributo terapeutico offerto ai pazienti con la ‘pet therapy’, possibilità, per i padroni, di essere tumulati con le ceneri del proprio amico a quattro zampe, lotta al randagismo, attraverso l’istituzione di una banca dati regionale, attuazione di un’importante opera di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza contro abbandoni, ma anche contro i maltrattamenti, nuove regole per rendere più sicuro il possesso di animali dal morso incontrollato, interventi contro le manipolazioni genetiche e riconoscimento, per la prima volta, dei cosiddetti ‘santuari’, ovvero i luoghi di accoglienza per animali ex-da reddito in cerca di una casa. Ma anche l’istituzione della figura del ‘pet sitter’ e tanto altro ancora, in primis l’istituzione dei 13 Ambulatori veterinari sociali sparsi in tutto il Piemonte, che presto diventeranno 15 e che si prendono cura, gratuitamente, degli amici pelosi delle persone in carico dei servizi sociali: un primo passo verso quella ‘mutua animale’ che un giorno si spera si possa realizzare.


Sono i contenuti delle nuove ‘Disposizioni coordinate in materia di tutela degli animali da affezione e prevenzione del randagismo’ approvato dal Consiglio Regionale del Piemonte grazie al lavoro dell’assessore regionale al Benessere Animale, Chiara Caucino, che ha lavorato per mesi riuscendo a fare sintesi con un testo che è stato condiviso anche con l’opposizione. Entrando nello specifico è molto importante, tra le altre cose, il tema del divieto di tenere i cani alla catena, che – fatto salvo il principio – è oggetto di alcune eccezioni specifiche di natura sanitaria, di sicurezza e cinotecniche. In particolare per quanto riguarda le attività produttive e agricole sarà possibile utilizzare la catena temporaneamente e per ragioni di sicurezza. Potranno invece essere lasciati liberi i cani da pastore per poter, ovviamente, ottemperare al loro compito protettivo.


“Ringrazio tutti i consiglieri che hanno contribuito alla realizzazione di questo testo unico che razionalizza e aggiorna le norme in materia – spiega Caucino – Con questo testo si fa chiarezza sugli obblighi che competono ad un possessore di animali d’affezione, ma anche sui diritti e sui doveri che ne conseguono, confermando la nostra lotta per il contrasto al randagismo, in piena linea con le recenti normative nazionali, sul Sistema Nazionale Anagrafe Animali d’affezione, dando piena tutela ai servizi oggi esistenti”. “Inoltre – prosegue Caucino – il testo prevede un riconoscimento degli enti del terzo settore che operano a sostegno degli animali d’affezione e del sistema di presìdi già oggi esistenti nella nostra regione, quali i canili, i gattili, i rifugi e i santuari per animali e forme di sostegno, anche economiche, per gli enti locali che, in base alle disposizioni nazionali oggi vigenti, si trovano in prima linea nel contrasto al randagismo e nel soccorso ai detentori di animali d’affezione, senza dimenticare l’aiuto concreto alle fasce deboli che detengono animali d’affezione che svolgono un ruolo di supporto e di aiuto per alleviare momenti difficili nell’esistenza. Con il passo, importantissimo, fatto oggi in Consiglio possiamo dire con orgoglio che il Piemonte è una Regione anche a misura di animali”.


Il testo unificato si compone quindi di 42 articoli suddivisi in 5 titoli: Disposizioni generali, Benessere e contrasto al randagismo, Organismi di consultazione e controllo, Vigilanza e sanzioni e Disposizioni attuative finali e finanziarie.

Piemonte, nasce Vehicle Valley per promuovere distretto automotive

Piemonte, nasce Vehicle Valley per promuovere distretto automotiveRoma, 26 mar. (askanews) – “Lavorare insieme e comunicare all’esterno la forza di una filiera e di un comparto che non ha eguali in Italia e all’estero sono gli obiettivi per cui oggi nasce la Vehicle Valley Piemonte che, sul modello di quanto è cresciuto in questi anni nella Motor Valley emiliana, punta a sviluppare, consolidare e promuovere il distretto tecnologico automotive e della mobilità. Qui ci sono eccellenze imprenditoriali, conoscenze scientifiche e d’innovazione senza pari e una filiera d’eccellenza in grado di crescere, di attrarre nuove imprese, ma anche di creare un’offerta turistica e legata alla cultura di impresa per la promozione del territorio” ha dichiarato il presidente del Piemonte Alberto Cirio, a margine dell’inaugurazione della quarta edizione di Vtm, Vehicle & Transportation Innovation Meeting al Lingotto di Torino.


L’Associazione Vehicle Valley nasce grazie all’intuizione e all’idea portata avanti da aziende come Italdesign e Pininfarina, a cui aderiscono il sistema imprenditoriale come Unione Industriale Torino, Api, Camera di Commercio di Torino, ANFIA e la Regione Piemonte che insieme danno vita a un’unione strategica, anche alla luce del recente report del Financial Times che attesta il Piemonte quale sesta regione attrattiva per investimenti in Europa. La Vehicle Valley ha lo scopo di creare una rete diffusa di aziende, enti di ricerca e Istituzioni su tutto il territorio piemontese finalizzata a indirizzare, promuovere e valorizzare le attività culturali, di formazione e di ricerca nel settore automotive e della mobilità in genere, attrarre investimenti e diffondere conoscenze e competenze dei soggetti operanti nel settore, favorendo lo sviluppo e la crescita di eccellenze del territorio regionale, anche valorizzando le complementarietà e creando sinergie negli investimenti. L’Associazione si propone, inoltre, di favorire le sinergie e il mutuo rafforzamento con le iniziative finalizzate a valorizzare il virtuoso connubio tra l’offerta turistica e le eccellenze del territorio.


Il rapporto con il mondo dei motori e dell’automotive da sempre è nel Dna di Torino e del Piemonte – prosegue l’Assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano – qui l’automobile è nata e si è sviluppata e ha fatto la storia dei trasporti diventando una vera e propria bandiera, non solo economica ma anche di identità culturale. Fare sistema e impresa con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista della ricerca, dello sviluppo dell’evoluzione del sistema dei trasporti può diventare anche un veicolo promozionale, su cui vogliamo puntare, proprio nell’anno in cui Torino è Capitale della Cultura d’impresa 2024, per valorizzare la qualità e la capacità di impresa del nostro territorio». L’associazione ha come soci fondatori Italdesign, Pininfarina, Unione Industriali Torino, Api, Camera di commercio di Torino, Anfia e Regione Piemonte. Nelle prossime settimane sarà definito e costituito il direttivo, realizzato il marchio e l’operatività della struttura. L’obiettivo è organizzare un primo evento pubblico in occasione del Salone dell’Auto in programma a settembre a Torino.

Torino compra vicino, azioni a sostegno dei negozi di vicinato

Torino compra vicino, azioni a sostegno dei negozi di vicinatoRoma, 20 mar. (askanews) – Torino Compra Vicino. Con questo slogan nasce il piano di azioni a sostegno dei negozi di vicinato e dell’economia di prossimità promosso dalla Città di Torino in collaborazione con Ascom e Confesercenti e con il supporto della Camera di commercio di Torino. L’iniziativa nasce in occasione della costituzione dell’Albo del Commercio di Prossimità di Interesse Collettivo, le cui linee guida sono state approvate ieri dalla giunta comunale, e si propone di raccontare, valorizzare e sostenere gli esercizi commerciali di quartiere e le loro storie.


“I negozi di vicinato – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – svolgono una funzione importantissima non soltanto dal punto di vista commerciale, ma come presidio del territorio ed elemento di aggregazione sociale per le cittadine e i cittadini. Con la loro storia rappresentano inoltre una peculiarità della nostra città anche per chi viene da fuori. Proprio per questo vogliamo valorizzarli e aiutarli a promuoversi al meglio”. Torino compra vicino si propone quindi di riconoscere i meriti dei negozianti con la creazione di un Albo pubblico degli esercizi del commercio di prossimità di interesse collettivo (EPIC) oltre che attraverso la valorizzazione del commercio locale con percorsi alternativi turistico-culturali, attività di sensibilizzazione e processi partecipativi con la cittadinanza.


L’Albo sarà articolato in tre categorie (valore storico e culturale; di tradizione; innovativo e di eccellenza) per dare visibilità sia alle attività commerciali che appartengono alla storia dei quartieri e attorno alle quali si è consolidata una rete di rapporti sociali e di fiducia, che a quelle particolarmente innovative che possono rappresentare un’opportunità di sviluppo del commercio di prossimità. Alle imprese insignite del riconoscimento EPIC e inserite nell’Albo (la cui adesione sarà volontaria) verrà assegnata una targa distintiva che ne identificherà l’appartenenza e la categoria. “Attività locali, botteghe storiche, negozi di quartiere – aggiunge l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – sono per tante e tanti torinesi luoghi di fiducia. Sono una ricchezza insostituibile per il tessuto economico, culturale e sociale di tutta la città e, attraverso la costituzione di questo albo, vogliamo aiutarli a preservare queste importanti caratteristiche, che li rendono unici a Torino e nel mondo”.


Torino compra vicino darà vita ad una campagna di comunicazione e a una serie di iniziative come percorsi tematici e tour nei vari quartieri, video interviste per raccontare le realtà d’eccellenza, oltre a progetti speciali per mostrare il valore del commercio di vicinato per la qualità di vita collettiva.

Cybersecurity, incontro a Torino su importanza in governance aziendale

Cybersecurity, incontro a Torino su importanza in governance aziendaleRoma, 18 mar. (askanews) – “Nell’attuale era digitale, in cui le informazioni sono un bene inestimabile, l’information e la cybersecurity assieme alla business continuity emergono come pilastri fondamentali per il successo e la continuità aziendale”. Lo ha detto Simone Ottonello, CISO di RGI Group aprendo l’evento a Torino, organizzato da Manager Italia Piemonte e Valle D’Aosta, in collaborazione con CSIG, 4SHIVA ed &PLUS, intitolato “L’importanza della cybersecurity nella governance aziendale”. L’incontro è stato l’occasione per ribadire l’importanza della sicurezza delle informazioni, “che – ha sottolineato Francesco Luca Nigro, CISO di Bitron Industrie – deve diventare una vera e propria forma mentis che governi e sovrintenda tutti i processi”.


La sicurezza informatica è quindi un tema cruciale per tutti gli utenti di internet, che devono adottare le migliori pratiche per proteggere se stessi e le loro informazioni online ma anche per le aziende. “La resilienza delle aziende – ha proseguito Nigro – non può essere un aspetto meramente tecnico, ma deve necessariamente passare attraverso la sensibilizzazione e l’aumento della consapevolezza delle persone, principale asset di qualsiasi aziendale”. Come ha ricordato Fabrizio Fiorini di 4SHIVA infatti “il 74% delle violazioni di sicurezza hanno coinvolto un elemento umano, sempre più parlando di Cyber bisogna che le aziende prendano sul serio la “Cyber hygiene”, cioè l’insieme delle buone prassi da seguire per ridurre al minimo i rischi derivanti dall’utilizzo di sistemi informatici, preservando così l’integrità e la sicurezza dei dati personali. Tutto questo – ha concluso Fiorini – deve essere considerato un investimento e non come un costo aziendale”.


All’evento sono anche intervenuti Mauro Alovisio, docente presso il master in cybersecurity dell’Università degli Studi di Torino, Alessandro Pane, consulente assicurativo e formatore aziendale, Noemi Martra, consulente Open Advisor società benefit (Open Group Italia), Mattia Galli, managing partner di &Plus Srl Stp e Maria Laura Amato, responsabile formazione Bitron Industrie SpA.