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Presentato a Cuneo il libro fotografico “Frammenti” di Stefano Glinianski

Presentato a Cuneo il libro fotografico “Frammenti” di Stefano GlinianskiRoma, 2 ott. (askanews) – Giovedì 28 settembre il Circolo cuneese ‘L Caprissi ha avuto l’onore di ospitare, nei propri settecenteschi locali nel cuore del centro storico, Stefano Glinianski, magistrato della Corte dei Conti che ricopre diversi incarichi per la Pubblica Amministrazione, per la presentazione del libro fotografico “Frammenti”.

Dopo l’introduzione a cura del Presidente del Circolo, Franco Civallero, la presentazione si è svolta in forma di dialogo tra l’autore ed il magistrato cuneese, Flavia Risso. L’autore ha così raccontato come è nata questa iniziativa: immagini raccolte a titolo personale e quindi sincere e spontanee durante missioni di lavoro in Medio Oriente e in Africa, che solo in seguito sono diventate un volume realizzato tramite la sponsorizzazione di alcune realtà che hanno creduto in questo progetto. Si tratta di un libro anomalo, che non si acquista, o meglio, che non si paga poiché, chiunque lo riceve, non corrisponde un prezzo di copertina ma assume un impegno morale a fare una donazione alla Comunità di Sant’Egidio. Durante la serata sono poi state lette alcuni dei versi che accompagnano le fotografie all’interno della raccolta, intervallate da momenti musicali del giovane e virtuoso violista cuneese Fujie Roatis. Le fotografie sono attualmente esposte presso i locali del circolo.

Il commento di Glinianski all’iniziativa è cosi sintetizzabile: “Quando l’immagine incontra, come in questa occasione, la musica con il virtuosismo di un giovane musicista e la declinazione in versi di pensieri, con toccante sensibilità, da parte di una attenta lettrice, arrivando così al cuore delle persone, con un piccolo gesto, si è manifestata da parte di ciascuno di noi una profonda e sinergica forma d’arte espressiva”.

Domani torna il Torino d’Argento Tour Locations

Domani torna il Torino d’Argento Tour LocationsRoma, 23 set. (askanews) – Torna domani il Torino d’Argento Tour Locations. Dopo la doppia edizione del 2022, che ha portato i partecipanti anche alla grande mostra Dario Argento The Exhibit al Museo Nazionale del Cinema, il tour guidato da Pupi Oggiano e Gabriele Farina torna alla sua formula tradizionale.

Un’intera giornata per le strade di Torino sulle tracce dei film di Dario Argento. In collaborazione con Linea Verde Viaggi, Oggiano e Farina porteranno i partecipanti sulle locations utilizzate dal maestro del brivido nei suoi sette film girati a Torino. Da “Il gatto a nove code” a Quattro mosche di velluto grigio”, da “Profondo rosso” a “Non ho sonno”, passando per “Ti piace Hitchcock?”, “La terza madre” e “Giallo” sarà ancora una volta un lunga camminata ricca di curiosità particolari dai set. La partenza è prevista alle 8.30 in piazzale Duca d’Aosta e l’arrivo quasi dieci ore dopo, intorno alle 18, al Cinema Massimo, proprio sotto la Mole Antonelliana. E qui comincerà la seconda parte dell’incredibile giornata. Al cinema verrà infatti proiettato “MDC – Maschera di cera”, film prodotto da Dario Argento e diretto da Sergio Stivaletti, alla presenza del regista (e Re indiscusso degli effetti speciali), che sarà in sala insieme ad Antonio Tentori, sceneggiatore, collaboratore di Argento e saggista tra i massimi esperti di cinema di genere.

Stivaletti e Tentori incontreranno i partecipanti e racconteranno i segreti del film e delle loro collaborazioni con Argento.

Piemonte, sale a 42 mln euro fondo per edilizia sanitaria regione

Piemonte, sale a 42 mln euro fondo per edilizia sanitaria regioneRoma, 20 set. (askanews) – La Giunta regionale ha approvato oggi l’innalzamento da 30 a 42 milioni di euro delle risorse del fondo a disposizione delle aziende sanitarie per le progettazione degli interventi di edilizia sanitaria in Piemonte.

La Regione Piemonte infatti risulta assegnataria di 1,7 miliardi di euro da parte di Inail per la progettazione e la realizzazione di una serie di interventi di edilizia sanitaria: queste risorse coprono anche le spese per progettazione, ma non le anticipano. Già lo scorso anno, infatti, la Regione aveva attivato un fondo da 30 milioni di euro per anticipare alle Asl i costi delle progettazioni che verranno poi restituiti da Inail all’atto dell’approvazione del progetto e del suo finanziamento. A fronte dell’aumento dell’inflazione e dei costi generali che coinvolgono tutti i settori produttivi, la Regione ha oggi deciso di mettere in sicurezza l’avanzamento di tutte le progettazioni e quindi di aumentare la capienza del fondo da 30 a 42 milioni, sufficienti a coprire i costi delle progettazioni in corso nel 2023 degli interventi che saranno finanziati da Inail che, quindi, provvederà a restituire queste risorse alle aziende sanitarie. “Prosegue il piano di realizzazione dei nuovi ospedali del Piemonte che, nei prossimi anni, segnerà una decisa modernizzazione della nostra rete ospedaliera in grado di rispondere con ancora maggiore efficienza ai bisogno di salute delle nostre comunità – dichiara il presidente del Piemonte Alberto Cirio – Con le ulteriori risorse a disposizione, le aziende sanitarie sono in grado di coprire tutte le progettazioni in corso, in attesa delle risorse che verranno messe a disposizione da Inail per la realizzazione delle opere”.

“La partita dell’edilizia sanitaria – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – è strategica per la modernizzazione, non più procrastinabile, del parco ospedaliero del Piemonte. Abbiamo in progetto la costruzione di otto nuovi ospedali in tutta la regione. Le Aziende sanitarie regionali appaltatrici di queste opere devono poter contare sul sostegno della Regione, sia per garantire il finanziamento dei progetti, sia per potersi confrontare sui passaggi tecnici e burocratici riguardanti le gare di appalto e i cantieri. Per questo, abbiamo ulteriormente implementato il fondo a disposizione delle Aziende sanitarie per la progettazione degli ospedali e messo a loro disposizione, tramite Azienda Zero, un gruppo di lavoro di professionisti consultabile in caso di necessità, in aggiunta alla convenzione quadro attiva con il Politecnico di Torino per affrontare le maggiori criticità legate agli appalti e alla costruzione degli ospedali”.

Frecce tricolori, morta nell’incidente una bambinaa di 5 anni

Frecce tricolori, morta nell’incidente una bambinaa di 5 anniRoma, 16 set. (askanews) – Una bambina di 5 anni è morta oggi in conseguenza dello schianto della Freccia Tricolore “Pony 4” del capitano Oscar del Do, all’aeroporto di Torino Caselle, durante una esercitazione.La bimba si trovava nell’auto con la famiglia quando è stata investita dalle fiamme dell’aereo caduto. Il fratellino più piccolo è rimasto gravemente ustionato. Feriti ma non in pericolo i loro genitori. Secondo una prima ricostruzione in fase di decollo un uccello si è infilato nel motore del “Pony 4” e lo ha bloccato facendogli perdere potenza. A quel punto il pilota si è lanciato con il paracadute. Le operazioni dell’Aeroporto di Torino sono soggette a ritardi indefiniti a causa dell’incidente.

Piemonte, il 14/9 test del nuovo sistema di allarme pubblico

Piemonte, il 14/9 test del nuovo sistema di allarme pubblicoRoma, 5 set. (askanews) – Giovedì 14 settembre alle 12 i telefoni cellulari di tutto il Piemonte saranno raggiunti da un messaggio di test IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale, e suoneranno contemporaneamente emettendo un suono distintivo diverso da quello delle notifiche a cui siamo abituati. Sul messaggio sarà scritto: “AVVISI DI EMERGENZA. IT-Alert. Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario”. Lo stesso testo sarà riportato in lingua inglese.

Chi riceverà il messaggio non avrà nulla da temere, e non dovrà fare altro che leggerlo. Siccome vengono bloccate temporaneamente tutte le altre funzionalità, per riportare il cellulare alle condizioni ordinarie di utilizzo sarà sufficiente toccare il dispositivo in corrispondenza della notifica per confermare la ricezione. Dopo aver ricevuto il messaggio, il cittadino potrà compilare il questionario disponibile al link in esso contenuto. E’ importante che i cittadini lo compilino, aiutando il sistema di Protezione civile a verificare la riuscita del test: il parere di ogni utente consentirà di migliorare lo strumento. L’invito a compilare il questionario, disponibile sul sito www.it-alert.it, è anche per chi dovesse accorgersi di non aver ricevuto il messaggio o l’avesse ricevuto pur trovandosi in territori confinanti con il Piemonte.

Maggiori informazioni e le risposte utili a domande frequenti sono disponibili al link www.it-alert.it/it/faq/ Nel mese di settembre saranno effettuati ulteriori test nelle altre regioni italiane. Superata la fase di sperimentazione, IT-alert consentirà di informare direttamente la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, in particolare rispetto a casistiche di competenza del Servizio nazionale di protezione civile, come precipitazioni intense, incidenti nucleari, emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, collasso di una grande diga, attività vulcanica (Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano, Stromboli). È importante sottolineare che IT-alert non sostituirà le modalità di informazione e comunicazione sul tema dell’allertamento già in uso a livello regionale e locale, ma andrà a integrarle.

“E’ un’iniziativa di estrema importanza, alla cui riuscita tutti gli enti interessati del Piemonte offriranno la massima collaborazione in quanto aggiunge un rilevante tassello all’attività di informazione e comunicazione ai cittadini che la Regione già attiva in caso di situazioni di emergenza – spiegano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi – E’ importante che i cittadini partecipino a questo test per verificare la funzionalità del sistema che, una volta a regime, rappresenterà un utile strumento per salvare vite umani e beni in caso di gravi eventi metereologici”. Nelle scorse settimane si sono svolte attività propedeutiche finalizzate al coinvolgimento degli enti, istituzioni e rappresentanti di categorie con le quali è stato preparato il terreno per il corretto svolgimento dei test: Prefetture, Comuni, Servizio sanitario, volontariato, sistemi di trasporto pubblico locale, Ufficio scolastico regionale, Atenei, categorie professionali.

Ogni dispositivo mobile connesso alle reti degli operatori di telefonia può ricevere un messaggio “IT-alert”: non è necessario iscriversi né scaricare nessuna applicazione, e il servizio è anonimo e gratuito per gli utenti. Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza. Ci sono ovviamente dei limiti tecnologici: un messaggio indirizzato a un’area può raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori della stessa oppure in zone senza copertura può capitare che il messaggio non venga recapitato. La capacità di ricevere i messaggi dipenderà anche dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare: i test serviranno a verificare tutte le eventuali criticità per ottimizzare il sistema. È importante puntualizzare che nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene in alcun modo trattato (raccolto, archiviato, consultato, ecc.) dal Dipartimento della Protezione civile e dall’operatore telefonico di riferimento. Infatti, i messaggi IT-alert viaggiano attraverso il sistema di cell-broadcast, che consente agli operatori telefonici di inviare messaggi indistintamente e impersonalmente a chiunque si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione della rete cellulare di uno specifico territorio. Il sistema è unidirezionale (dall’operatore telefonico al dispositivo) e non consente di ricevere alcun tipo di dato di ritorno dai cellulari raggiunti. Per questi motivi il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha espresso parere positivo sul sistema.

Frana Frejus, telefonata Cirio-Presidente società Tunnel Monte Bianco

Frana Frejus, telefonata Cirio-Presidente società Tunnel Monte BiancoRoma, 29 ago. (askanews) – Questa mattina il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, ha avuto un colloquio telefonico con Emily Rini, la presidente della società Società italiana per il Traforo del Monte Bianco. Al centro del confronto la prevista chiusura del tunnel del Monte Bianco a partire dalla prossima settimana e le ricadute attese in Piemonte alla luce della chiusura del tunnel del Frejus ai mezzi pesanti, oltre che della linea ferroviaria, a causa della frana di domenica sera in Maurienne, in Francia.

“Le notizie odierne, che prospettano l’allungamento dei tempi di ripristino della frana in Francia, e quindi della completa riapertura del Frejus, meritano particolare attenzione alla luce della prevista chiusura del tunnel del Monte Bianco”, spiega il presidente della Regione Alberto Cirio. “Per questo ho avuto un confronto con la presidente Rini: la frana in Francia e le ricadute sulla circolazione in Piemonte confermano ciò che il Piemonte sostiene da tempo, ovvero la necessità, non più rinviabile, di realizzare la seconda canna del Monte Bianco. Della questione si sta occupando anche il ministro Tajani che porrà il tema alla sua omologa francese in occasione di un incontro già previsto giovedì a Toledo”, aggiunge. “Stiamo monitorando la situazione assieme alla parte francese per trovare una soluzione, alla luce degli ultimi eventi. Quello che è accaduto in questi giorni dimostra la fragilità del sistema degli attraversamenti transfrontalieri e l’urgente necessità di trovare soluzioni condivise”, aggiunge la presidente Emily Rini.

Piemonte, ok a specifico piano regionale su Medicina di genere

Piemonte, ok a specifico piano regionale su Medicina di genereRoma, 4 ago. (askanews) – La Regione Piemonte si è dotata di uno specifico piano regionale sulla Medicina di genere: lo ha fatto, prima Regione in Italia, e su proposta dell’assessore alle Pari Opportunità, Chiara Caucino e dell’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, con il via libera al ‘Piano regionale per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere (2023-2025)’.

Come detto si tratta di un ‘primato’ nazionale: il Piemonte, infatti, è Regione pioniera, la prima nell’affrontare questo tema con un programma organico che contempla 20 azioni concrete da realizzarsi nel biennio 2024/2025, che vede come attori, oltre alla Regione stessa, le Asl, le Università piemontesi, le Società scientifiche di settore e gli Ordini professionali sanitari. La medicina di genere è stata definita dall’OMS come lo ‘studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona’.

In Sanità diventa quindi fondamentale un approccio rispettoso delle ‘differenze’ di ciascun essere umano differenze che derivano con tutta evidenza anche dal sesso e dal genere di ciascuno. Dopo aver recepito il piano nazionale sulla medicina di genere con DGR del 12 novembre 2021, la Regione fa un passo deciso in avanti programmando nuove azioni concrete, al fine di fornire un indirizzo coordinato e sostenibile per favorire la cultura e promuovere l’approccio di genere in Sanità, con particolare riguardo alle quattro aree d’intervento previste dalla legge, che sono i percorsi clinici di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; la ricerca e l’ innovazione; la formazione e l’aggiornamento professionale oltre, ovviamente, la comunicazione e l’informazione.

Il piano è stato redatto dal gruppo tecnico regionale appositamente dedicato composto dai referenti regionali di materia, dai delegati delle Asl, del servizio di epidemiologia, delle Università e degli Ordini professionali. “Dati epidemiologici, clinici e di medicina sperimentale – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – indicano in modo sempre più evidente l’esistenza di differenze nell’incidenza e nella progressione di moltissime patologie comuni a uomini e donne, sia nei meccanismi patogenetici che le determinano, sia nella risposta alle terapie. L’obiettivo è assicurare la miglior cura, rafforzando il concetto di ‘centralità del paziente’ e di ‘personalizzazione delle terapie’, per garantire la piena appropriatezza degli interventi, nel rispetto delle differenze di genere rese evidenti dalla letteratura scientifica. Una sfida che non sta solo nell’osservare gli eventi, ma nella capacità di individuare processi differenziati che disegnino una prospettiva di lungo periodo capace di resistere e adattarsi ai cambiamenti e alle trasformazioni che dovessero verificarsi nel tempo”.

“Avendo la delega alle Pari opportunità – spiega l’assessore regionale, Chiara Caucino – non posso che essere estremamente soddisfatta e orgogliosa di questo risultato, che oserei definire storico e che dimostra quanto lavoro è stato fatto in questi anni, in collaborazione con tutti gli Enti coinvolti, per raggiungerlo”. “Puntare sulla medicina di genere – prosegue Caucino – come dice lo stesso Istituto Superiore della Sanità, è fondamentale in quanto una crescente mole di dati epidemiologici, clinici e sperimentali indica l’esistenza di differenze rilevanti nell’insorgenza, nella progressione e nelle manifestazioni cliniche delle malattie comuni a uomini e donne, nella risposta e negli eventi avversi associati ai trattamenti terapeutici. Anche l’accesso alle cure presenta rilevanti diseguaglianze legate al genere. Non posso che ringraziare chi ha composto e curato la stesura di tale atto, che disegna una prospettiva di lungo periodo e che intende identificare una visione per il futuro della medicina di genere in Piemonte”.

Ucraina, Cirio a Leopoli riaccompagna 18 disabili ospitati in Piemonte

Ucraina, Cirio a Leopoli riaccompagna 18 disabili ospitati in PiemonteRoma, 24 lug. (askanews) – Una missione della Croce Rossa Italiana assieme al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, riaccompagna a casa, in Ucraina, 18 persone fragili evacuate un anno fa da Leopoli che ora hanno espresso il desiderio di far ritorno in patria.

Per oltre un anno queste persone sono state ospitate in due strutture della Regione Piemonte: al Cottolengo e in una Residenza di Vico Canavese. La missione, d’intesa con il Console Onorario dell’Ucraina di Torino, è partita ieri dal capoluogo piemontese e ha raggiunto oggi la città di Leopoli, nell’Ucraina occidentale. Il convoglio è formato da 32 volontari tutti appartenenti ai Comitati del Piemonte in viaggio su nove mezzi: cinque pullmini, due vetture, due ambulanze e un furgone. Il convoglio è supportato, oltre che dalla Sala operativa nazionale e dallo staff dell’Area Emergenza, anche dallo staff della Cooperazione Internazionale della Croce Rossa in coordinamento con le Società Nazionali di Croce Rossa di Austria, Repubblica Ceca, e Polonia e con le autorità degli Stati di transito.

Cirio si è unito al convoglio della Croce Rossa a Rzeszow, in Polonia, e ha viaggiato con il gruppo verso Leopoli dove ha incontrato, nel pomeriggio, il sindaco Andrij Ivanovyc Sadovyj insieme al Presidente della Croce Rossa di Leopoli. “Ho voluto partecipare a questa missione per testimoniare ancora una volta la vicinanza del Piemonte alla popolazione ucraina. La nostra Regione è stata la prima ad attivarsi per ospitare le popolazioni che fuggivano dalla guerra e oggi ho voluto essere al fianco di chi ha deciso di tornare a casa per far capire loro che il Piemonte non li abbandona ed è in campo con la forza solidale per supportare la popolazione ucraina che continua a subire gli effetti della guerra e dei bombardamenti che purtroppo proseguono anche nelle ultime ore”, ha spiegato Cirio. “Ho portato l’abbraccio di tutto il Piemonte al sindaco di Leopoli in rappresentanza di tutta la sua comunità. Questa città conta 30 mila persone al fronte e 500 giovani hanno già perso la vita per il proprio Paese: abbiamo visitato un campo che è stato adibito a cimitero per i caduti in guerra, perché non c’è più spazio per le tombe. Leopoli è diventato un centro di cura in cui arrivano i soldati feriti in guerra: è una città che dimostra, nonostante le enormi difficoltà, il coraggio e la determinazione ad andare avanti e dove si lavora ogni giorno per salvare vite umane. Per questo siamo a disposizione per collaborare con le nostre competenze sanitarie, chirurgiche e ortopediche. Non solo, l’arrivo e l’ospitalità di tanti feriti rende necessaria un’opera di ripensamento della città nell’ottica della cura, della degenza e della riabilitazione dei feriti. Leopoli è una città di alto valore storico e, conta come Torino, numerosi edifici dichiarati patrimonio Unesco: dall’amministrazione comunale è infatti arrivata la richiesta di coinvolgere le nostre facoltà e gli studi di architettura per collaborare insieme a riprogettare la città, nel rispetto delle sue caratteristiche artistiche. Ho già chiesto al rettore del Politecnico Guido Saracco la disponibiltà a lavorare con noi per questo obiettivo”, ha aggiunto il governatore del Piemonte.

(segue)

Sostenibilità: a Torino primo edificio certificato con Gbc Condomini

Sostenibilità: a Torino primo edificio certificato con Gbc CondominiMilano, 29 giu. (askanews) – E’ il Condominio Teodosia di Torino il primo edificio in Italia certificato secondo il protocollo di sostenibilità energetico ambientale Gbc Condomini. La cerimonia di consegna ha avuto luogo oggi durante il convegno organizzato dal Chapter Piemonte di Gbc Italia, in cui i professionisti del settore, i principali referenti di associazioni e ordini professionali della filiera dell’edilizia e dell’immobiliare si sono confrontati sul tema della rigenerazione e riqualificazione sostenibile certificata degli edifici in Italia.

I lavori di riqualificazione dell’Edificio Teodosia, situato a Torino nell’isolato compreso tra corso Monte Cucco, via Tofane e via Monte Ortigara, iniziati a dicembre 2020 e terminati a marzo 2022, sono stati realizzati nel rispetto dei criteri di sostenibilità individuati dal Protocollo GBC Condomini. Nato proprio con lo scopo di promuove un approccio orientato alla sostenibilità e alla circolarità lungo l’intero ciclo di vita dell’edificio, dalla fase di progettazione sino a quella di costruzione, manutenzione e dismissione. Se in media il costo di certificazione tende a rappresentare l’1% del valore della riqualificazione, nel caso del Condominio Teodosia è invece prossimo al 4‰. Gbc Condomini, riconosciuto anche ai fini della rendicontazione Gresb, certifica e garantisce il valore di mercato dell’immobile anche nei casi di miglioramento parziale delle prestazioni dell’immobile e si configura come unico strumento che si muove nella direzione di una rendicontazione trasparente capace di prendere in considerazione tutto quanto richiesto anche dalla Tassonomia europea. Per tale ragione questo protocollo risulta profondamente permeato dai criteri Esg (Environmental, Social, Governence), proprio allo scopo di definire un’edilizia pienamente sostenibile secondo una visione olistica che abbraccia, in modo sistemico e in un’ottica di lungo periodo, tutti gli elementi del sistema edificio.

L’Italia si caratterizza per uno stock immobiliare particolarmente ampio ma ad elevata anzianità e basse performance, soprattutto in termini di efficienza energetica: sono circa 2,1 milioni di edifici residenziali – pari al 17% del totale dello stock residenziale – che si trovavano, infatti, in cattivo stato di conservazione; ed il 74% del totale è stato costruito prima degli anni ’80 e addirittura prima degli anni ’60. Tutto ciò, contestualizzato nel quadro degli obiettivi del Green Deal europeo e dei piani di finanziamento sviluppati a livello nazionale e comunitario, fa ipotizzare che, nei prossimi anni, proseguiranno gli investimenti in efficientamento energetico, rigenerazione, manutenzione e riqualificazione del costruito. I protocolli energetico-ambientali, e in particolare il Protocollo Condomini sono la chiave per garantire la realizzazione e rigenerazione di edifici, a partire da quelli residenziali, pienamente sostenibili, ponendo al centro della progettazione il benessere della persona e l’equilibrio con gli ecosistemi naturali. Ma anche assicurando trasparenza e certezza negli investimenti, il mantenimento del valore dell’opera nel tempo e il perseguimento di una piena democrazia abitativa, che renda la sostenibilità un tema proprio della quotidianità di tutti e non solo di alcuni. L’edificio è costituito da due corpi di fabbrica, uno con pianta di forma lineare (Fabbricato A) e uno con pianta di forma a crociera (Fabbricato B), la cui costruzione risale ai primi anni ’70. I due corpi di fabbrica sono adibiti ad uso residenziale e si sviluppano su 11 piani fuori terra e 2 piani interrati, per un totale di 276 unità abitative e una superficie totale certificata pari a 37410 metri quadri.

“Oggi la riqualificazione di un edificio esistente deve traguardare non solo un’elevata efficienza energetica ma soprattutto un obiettivo più ampio di resilienza ai cambiamenti climatici e ai fenomeni naturali intensi come i terremoti, alluvioni o incendi, aumentando allo stesso tempo la qualità di vita all’interno dell’edificio”, commenta le parole di Marco Caffi, Direttore Generale Gbc Italia, che prosegue: “Per raggiungere questo traguardo non basta coinvolgere le professionalità con competenze adeguate, ma è necessario che queste siano supportate da strumenti che facilitino l’integrazione dei diversi obiettivi e strategie. Gbc Condomini è uno di questi strumenti. Il protocollo non guida solo gli aspetti ambientali dell’edificio ma anche l’impatto sociale della riqualificazione. La maggiore efficienza energetica, infatti, riduce la povertà energetica, il miglioramento strutturale e antincendio rendono più sicuro l’edificio e un’adeguata accessibilità rende l’edificio fruibile a tutti nel tempo. Gbc Condomini contiene anche linee guida per la partecipazione dei condomini alla fase di progettazione prima e di conduzione dell’edificio poi. È quindi uno strumento che va nella direzione di concretizzare strategie Esg che rappresentano oggi il metodo di valutazione del valore della sostenibilità di un bene più usato dagli investitori”.

A Novara seconda tappa del Roadshow Innovazione Piemonte targato Angi

A Novara seconda tappa del Roadshow Innovazione Piemonte targato AngiRoma, 29 giu. (askanews) – Successo di pubblico e di contenuti per la seconda tappa del Roadshow Innovazione Piemonte andato in scena al Castello di Novara. Innovazione, trasformazione digitale, transizione energetica e riqualificazione urbana sono stati i temi oggetto della conferenza con la presenza del gotha delle istituzioni comunali, regionali e delle imprese del territorio. L’iniziativa è promossa dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori in collaborazione con gli Uffici del Parlamento Europeo in Italia, la Regione Piemonte, il CSI Piemonte e con il patrocinio del Comune di Novara. Appuntamento che ha fatto seguito al grande successo della prima tappa nella città di Alessandria dello scorso maggio.

Attraverso le voci e le testimonianze delle istituzioni, delle imprese e degli opinion leader del digitale, si è sviluppato il dibattito sui temi del digitale, della sostenibilità e della cosiddetta “Hydrogen Valleys” dedicata alla creazione di siti per la produzione di idrogeno rinnovabile. “A fine 2021 abbiamo approvato la Strategia di Specializzazione Intelligente che definisce le priorità e gli ambiti di specializzazione su cui concentrare gli investimenti dei fondi strutturali in materia di ricerca e innovazione – ha esordito l’assessore alla Ricerca e Innovazione di Regione Piemonte, Matteo Marnati – Le grandi sfide sono la trasformazione digitale, la transizione ecologica, tenendo in conto tutti gli aspetti, quindi non solo quello ambientale ma anche quello economico e sociale. Vogliamo, e dobbiamo, sviluppare sistemi molto innovativi, per rimanere competitivi a livello europeo, per migliorare il trasferimento tecnologico e i prodotti che devono tener conto delle nuove tecnologie ma anche dei nuovi bisogni, come l’invecchiamento della popolazione o il tema della decarbonizzazione. Dobbiamo sostenere le nostre imprese: come Regione Piemonte abbiamo investito 300 milioni di euro – su 1 miliardo e mezzo della programmazione europea – per bandi dedicati all’efficientamento energetico e per lo sviluppo delle energie rinnovabili, per la ricerca e l’innovazione, per le start up, per accompagnare le imprese nel percorso di un’economia più sostenibile. E poi c’è il tema dell’idrogeno sul quale il Piemonte ha puntato molto, così come quello dei biocarburanti, per una mobilità sostenibile. Stiamo creando tante opportunità, il Piemonte sta crescendo – siamo la quarta regione italiana per innovazione – ma siamo in una fase di transizione, dobbiamo allinearci e dialogare”.

“Posso dire con orgoglio che stiamo esportando un modello di innovazione a livello nazionale”, ha dichiarato Pietro Pacini, Direttore Generale CSI Piemonte. “Lo dimostrano alcune attività importanti che stiamo portando avanti, come il nostro cloud pubblico e open source, un caso unico in Italia. Abbiamo poi le infrastrutture e realizziamo nuovi servizi digitali per il cittadino, utilizzando le potenzialità dell’intelligenza artificiale. Oggi il CSI è una realtà attrattiva come dimostra il numero in crescita dei nostri soci, pari a 134 con l’ingresso di importanti realtà anche fuori dalla nostra regione. Un risultato davvero positivo che ben rappresenta il percorso di trasformazione che il Consorzio ha portato avanti in questi anni”. “Siamo lieti del grande successo di pubblico e di contenuti per questa seconda tappa del roadshow innovazione Piemonte – dichiara il Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri – Sostenere i giovani, valorizzare il territorio, supportare le imprese e promuovere il talento sono gli elementi cardini della nostra mission e all’interno dell’ecosistema piemontese abbiamo trovato una territoriale strategica che si sta espandendo come uno dei maggiori punti di riferimento dell’innovazione in Italia. Importanti saranno i futuri traguardi da raggiungere in cui promuovere sempre più il dialogo pubblico e privato, e dove ANGI giocherà un ruolo cruciale e da protagonista al fianco dei principali operatori”.