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Fondazione Italia Digitale presenta documento “Mind the Gap”

Fondazione Italia Digitale presenta documento “Mind the Gap”Roma, 17 lug. (askanews) – Undici punti per la crescita e la gestione della rivoluzione digitale. Sono contenuti nel documento “Mind the Gap” elaborato dalla Fondazione Italia Digitale. Si va dall’inserimento in Costituzione dell’educazione digitale alla nascita di un ministero dedicato a norme che regolamentino la comunicazione pubblica. Tutto in un quadro che, spiega Francesco Di Costanzo, presidente della Fondazione, parte “dal bisogno di un grande piano di cultura digitale a tutti i livelli”, perché “lo sviluppo digitale è ormai un elemento essenziale per la crescita del nostro Paese”.


Per questo nasce “Mind the Gap”, per un disegno organico, per strutturare una materia che, come si legge nelle prime righe del documento, “o è popolare o non è”. Lo scopo, visto che l’83% degli italiani considera importante il digitale nella propria vita, è che “Il cambiamento tecnologico deve riguardare tutti ed essere presente nei luoghi del quotidiano: scuole, supermercati, mezzi di trasporto, stazioni, musei, ospedali, università, istituzioni, teatri, stadi, società sportive. Deve essere semplice, spontaneo, concreto e sicuro. Accessibile come servizio universale, alla portata di tutti, conosciuto e utilizzato al meglio da tutti”. Ma serve accompagnare la rivoluzione, rendere il digitale conosciuto, sicuro, semplice. “Ci sono tanti passi da fare – sostiene Di Costanzo – Ad esempio creare un Ministero ad hoc che prenda a 360 gradi le politiche per il digitale, oggi sparse in tante realtà del nostro ordinamento. E poi va fatto un investimento forte sulle competenze e sulle professionalità, sul riconoscimento e sull’utilizzo delle buone pratiche di settore. E ancora ci sono sfide importanti come quella dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale, tecnologie che vanno sempre più veloce. Per questo c’è bisogno di un grande piano di cultura digitale a tutti i livelli. Il digitale deve essere conosciuto e utilizzato al meglio con correttezza e qualità. Quindi, bene le leggi, bene i regolamenti, però serve tanta cultura a tutti i livelli e che il digitale sia protagonista nei luoghi della normalità”. Nel dettaglio il documento della fondazione elenca 11 punti imprescindibili per una gestione corretta del digitale e una organizzazione che abbia una sua organicità. Innanzitutto il digitale deve essere popolare. “Un paese digitale è un paese che dà a tutte e tutti le stesse possibilità di utilizzare la tecnologia”. Inoltre, il digitale deve essere “accessibile come servizio universale, alla portata di tutti, conosciuto e utilizzato al meglio da tutti”.


Un concetto che ritorna con frequenza nel documento della fondazione è la necessità di una matura cultura digitale che investa cittadini amministrazioni e imprese. Una consapevolezza raggiunta drammaticamente durante la pandemia e oggi chiamata a diventare patrimonio collettivo. Il terzo punto è l’inserimento dell’educazione al digitale in costituzione. Il digitale inoltre dovrebbe essere materia di studio a partire dalla scuola primaria. Ma per una diffusione popolare delle competenze digitali servono investimenti e dunque è evidente la necessità di infrastrutture digitali e di modernizzazione del mercato del lavoro. In questo modo, tenendo strategicamente al centro scuole, università, formazione e aggiornamento diffuso si garantirebbe anche l’accesso a strumenti e risorse digitali. Per rendere sistemico un complesso così disorganico serve un ministero che possa dare equilibrio e organicità. Un ministero con portafoglio che abbia “leve esecutive ed economiche da dedicare ai temi del digitale e dell’Innovazione”. Una governance che possa sia semplificare i riferimenti istituzionali sia rapportarsi con enti locali ed Europei. Il sesto punto del documento della fondazione è forse quello più complesso, perché le regole sono importanti ma non bastano. È necessaria una nuova politica industriale. Qui entra in ballo la necessità di lavorare sull’intelligenza artificiale. In questo campo bene promuovere “un quadro legislativo e regolatorio armonico a livello degli Stati membri” dell’Unione Europea e “rimuovere le barriere non necessarie che limitano l’innovazione e la digitalizzazione delle piccole e medie imprese”. Il settimo punto si riferisce al settore nevralgico della pubblica amministrazione e del suo rapporto con il cittadino digitale. È fondamentale aiutare, nel percorso di semplificazione e offerta, tutti i cittadini attraverso strumenti come identità digitale, app, e promuovere la cittadinanza digitale in tutte le sue forme. La rivoluzione digitale e, inoltre, fondamentale per la transizione ecologica. “Forse per la prima volta nella storia, l’innovazione tecnologica non è vista come concorrente dell’ambiente, ma come alleato: due italiani su tre ritengono che le città potranno essere più sostenibili se vivremo in città digitalizzate”.


Fondamentale appare, nell’ottica di una sempre maggiore competenza nel settore, il riconoscimento della figura professionale dell’Esperto in Comunicazione e Informazione Digitale. La presenza di una Communication Room, peraltro, sarebbe gradita agli italiani che preferirebbero, come mezzi prevalenti di comunicazione, social network e chat. Il decimo punto si propone di regolamentare intelligenza artificiale e metaverso, ma non solo. “Queste innovazioni – si legge nel documento di Italia Digitale – vanno sì regolate, evitando di ripetere gli errori e i ritardi che abbiamo registrato con il mondo dei social network, ma anche sostenute e incentivate”. Infine, nell’ultimo punto, l’attenzione è per la cybersecurity e la privacy, indispensabili per attuare pienamente ogni riforma della tecnologia digitale. La sicurezza “è una priorità per imprese e pubbliche amministrazioni, ma anche per i cittadini, che se dovessero creare loro un modello di sviluppo digitale lo vorrebbero popolare, quindi facile da usare, ma anche sicuro”. Questi, i titoli degli 11 punti del dociumento “Mind the Gap” elaborato dalla Fondazione Italia Digitale: 1. Digitale popolare. 2. Una matura cultura digitale. 3. Educazione al digitale in Costituzione. 4. Investire in competenze, infrastrutture digitali e modernizzare il mercato del lavoro. 5. Un ministero per il digitale. 6. Le regole sono importanti ma non bastano. Serve una nuova politica industriale. 7. PA e cittadino digitale, govtech, wallet europeo. 8. Accessibilità, inclusione, diritti, sostenibilità. 9. Una legge digitale per la comunicazione pubblica. 10. Intelligenza artificiale, metaverso, automazione. 11. Cybersecurity e privacy al centro.

Intelligenza artificiale, Innovazione Avanzata al servizio dell’Uomo

Intelligenza artificiale, Innovazione Avanzata al servizio dell’UomoRoma, 16 lug. (askanews) – Su iniziativa dell’onorevole Alberto Gusmeroli, Presidente della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo di Montecitorio, si svolgerà Mercoledì 17 Luglio alle ore 10:00 presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati in Via di Campo Marzio 78 a Roma, l’evento “Intelligenza Artificiale – Innovazione Avanzata al servizio dell’Uomo”.


Saranno presenti oltre al Presidente Alberto Gusmeroli, il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, il deputato membro Commissione Finanze, Giulio Centemero, l’AD di Leonardo, Roberto Cingolani, il Direttore Generale di ACN Agenzia per la Cyber-Security Nazionale, Bruno Frattasi, il Presidente dell’Osservatorio Italiano per l’IA e Presidente Confassociazioni, Angelo Deiana, la Pro-Rettrice del Politecnico di Torino, Elena Maria Baralis, il membro del Comitato promotore ‘Facoltà dell’Intelligenza artificiale’ Università per la Pace dell’ONU, Sergio Bellucci, il Direttore del Center for Cyber-Security and International Relations Studies Università di Firenze, Luigi Martino, il Docente di Marketing digitale LUISS Roma, Piermario Tedeschi, il Direttore Operativo della Fondazione HIT Università IULM, Stefano Armando Ceci, il Presidente di I-com, Stefano Da Empoli, l’artista e CEO di Hypex, Interactive Reality, Riccardo Boccuzzi, il Presidente della commissione sull’IA per l’Informazione, Padre Paolo Benanti, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti.

Ad agosto la prima fionda gravitazionale del sistema Luna-Terra

Ad agosto la prima fionda gravitazionale del sistema Luna-TerraRoma, 15 lug. (askanews) – In viaggio verso Giove e le sue lune ghiacciate la sonda Juice (Jupiter Icy Moons Explorer) dell’Agenzia spaziale europea (Esa) si avvicinerà di nuovo alla Terra e alla Luna il 19 e 20 agosto prossimi, stabilendo ben due record: il primo flyby del sistema Luna-Terra, chiamato Lega (Lunar-Earth Gravity Assist), e il primo aiuto gravitazionale doppio. Questa manovra, mai realizzata in precedenza, permetterà di cambiare la velocità e la direzione di Juice, preparando la sonda al successivo sorvolo ravvicinato di Venere nell’agosto del 2025. Si tratta di un’impresa audace: il più piccolo errore potrebbe deviare Juice in modo irreversibile.


Dopo il lancio della missione nell’aprile del 2023, il Lega del mese prossimo è il primo passo di Juice nella danza verso il sistema di lune gioviano, che dista in media “solo” 800 milioni di km dalla Terra. Senza la sequenza di flyby previsti, il viaggio di Juice verso Giove richiederebbe un’impossibile quantità di propellente a bordo, circa 60mila kg. Quindi la sonda spaziale ha preso la “strada panoramica”, utilizzando la gravità di altri pianeti per regolare con cura la sua traiettoria attraverso lo spazio e assicurarsi di arrivare a Giove con la giusta velocità e direzione. Questo percorso incredibilmente complesso e in continuo mutamento è stato pianificato con cura dal team dedicato all’analisi della missione di Juice negli ultimi 20 anni. In modo controintuitivo, utilizzare la fionda gravitazionale Luna-Terra per rallentare Juice in questo punto del suo viaggio è effettivamente più efficiente che usarlo per accelerarlo. Se si fosse utilizzato questo sorvolo ravvicinato per dare una spinta a Juice verso Marte, avremmo dovuto aspettare a lungo per il successivo flyby planetario. Questa prima manovra di “frenata” è un modo per prendere una scorciatoia attraverso l’attuale Sistema solare interno. Gli operatori della missione hanno già modificato il percorso di Juice per assicurarsi che arrivi il 19 agosto prima alla Luna, e un giorno dopo alla Terra, esattamente al momento giusto, con la velocità e direzione corrette. Sono fiduciosi del successo, ma si tratta di una sfida rischiosa che nessun’altra missione spaziale ha mai affrontato prima. Juice passerà estremamente vicino sia alla Luna che alla Terra, il che significa che è richiesta un’accuratezza millimetrica in tempo reale in tutte le manovre di navigazione. Dal 17 al 22 agosto Juice sarà in continuo contatto con le stazioni terrestri in tutto il mondo. Ogni secondo del tragitto, giorno e notte, gli operatori terranno sotto controllo i dati trasmessi da Juice, apportando eventuali piccoli aggiustamenti necessari per mantenere l’astronave nel giusto percorso.


Come se tutto ciò non fosse abbastanza, durante il Lega l’Esa attiverà anche i dieci strumenti scientifici a bordo della sonda. Infatti questa manovra fornisce un ambiente di test ideale per i team degli strumenti che analizzeranno per la prima volta i dati raccolti dallo spazio. “Ogni strumento viene calibrato in laboratorio prima del lancio, ma le condizioni nello spazio non sono completamente riproducibili sulla Terra”, spiega Pasquale Palumbo, ricercatore all’Inaf di Roma e principal investigator dello strumento Janus a bordo di Juice: “Per questo, la possibilità di verificare e affinare le calibrazioni in volo è una opportunità unica: la Luna è un calibratore ideale, dal momento che ne conosciamo la superficie con grande dettaglio e in diversi colori (o bande spettrali, nel visibile e vicino infrarosso). La Terra, per la sua variabilità, pone maggiori problemi, ma può fornire misure complementari a quelle derivate osservando la Luna. Per questo sono state programmate alcune complesse operazioni anche della fotocamera multibanda Janus. Simuleremo una tipica operazione di flyby come quelle previste fra qualche anno sui satelliti galileiani di Giove, con la differenza che osserveremo un oggetto noto: potremo confrontare cosi i nostri dati con l’ampio database di dati lunari e terrestri per prepararci al meglio alle operazioni nel sistema di Giove”. Verrà attivato anche lo strumento Majis, che acquisirà immagini in combinazione con lo strumento orbitale Prisma dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). “Essendo Majis uno spettrometro a immagini, acquisiremo sia immagini che spettri ma di una zona molto ristretta vista la breve distanza dai target”, dice il principal investigator dello strumento, Giuseppe Piccioni, ricercatore all’Inaf di Roma: “Oltre all’opportunità della calibrazione, avremo comunque modo di fare interessanti studi scientifici per entrambi i target. Una novità assoluta riguarda la combinazione delle osservazioni di Majis e Janus con Prisma, lo strumento orbitale terrestre gestito dall’Asi. Aggiungerà un plus importante sia per la calibrazione degli strumenti che per la scienza della Terra”.


Quindi, dita incrociate per questo evento unico. Juice potrebbe essere visibile con un binocolo potente o con un piccolo telescopio, ma purtroppo volerà sopra il sudest asiatico e l’Oceano Pacifico, e non sarà dunque visibile dall’Italia. Ma non disperiamo: l’Esa condividerà sui social media le foto scattate da Juice durante tutto il flyby non appena saranno ricevute sulla Terra.

IA, Enia nomina Deiana (Confassociazioni) presidente Osservatorio OIA

IA, Enia nomina Deiana (Confassociazioni) presidente Osservatorio OIARoma, 10 lug. (askanews) – “Sono profondamente grato a Enia, Ente nazionale per l’intelligenza artificiale e alla sua Presidente, Valeria Lazzaroli, per la nomina a Presidente dell’Osservatorio Italiano sull’Intelligenza Artificiale. Un onore ma anche una sfida straordinaria per il futuro del Paese”. È con queste parole che ha manifestato la sua gratitudine e la sua soddisfazione il Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, raccogliendo anche il sostegno convinto di tutto l’Ufficio di Presidenza composto da Riccardo Alemanno, Vice Presidente Vicario, Franco Pagani, Vice Presidente Vicario Aggiunto e Federica De Pasquale, Vice Presidente Nazionale.


“L’obiettivo di Enia è ricondurre il “Fenomeno AI” in azioni concrete – ha affermato il Presidente dell’Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, Valeria Lazzaroli – per poter agire con cognizione conoscendo ambito di svolgimento, risorse umane coinvolte, tecnologie più utilizzate. In tal modo le azioni di ricerca, formazione ed informazione saranno meglio indirizzate, calmierate su presupposti concreti tali da consentire trend e analisi predittive determinanti per il futuro dell’imprenditoria, della scuola e dell’università, e della politica nazionale e internazionale”. “Per questo abbiamo fortemente voluto – ha continuato la Presidente Lazzaroli – la nascita di OIA«, l’Osservatorio Italiano per l’Intelligenza Artificiale«, creato e promosso da Enia« che ha uno Steering Committee sotto la guida di Angelo Deiana, che sarà il Presidente dell’Osservatorio Italiano sull’Intelligenza Artificiale per il prossimo triennio, insieme con le figure apicali delle Istituzioni appartenenti all’alleanza”.


“La crisi epocale della pandemia ci ha fatto superare l’ultimo miglio dello tsunami digitale perché per la prima volta ci siamo trovati, tra le pareti delle nostre case, a sviluppare solo digitalmente idee, relazioni, affari – ha ricordato il Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana -. In sintesi, abbiamo vissuto il più grande esperimento sociale della Storia generando una trasformazione epocale: l’era delle reti e dell’IA è entrata d’impatto nelle nostre vite cambiandole”. “Con questo spirito, ringrazio ancora una volta – ha concluso Angelo Deiana – Enia Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, per la nomina a Presidente dell’OIA, Osservatorio Italiano per l’Intelligenza Artificiale, che, lo ribadisco, è un onore ma anche una sfida straordinaria per il futuro del Paese. E questo anche perché lanceremo su tutta la nostra grande rete nei prossimi giorni la prima Call for Paper di Enia per analizzare e comprendere come valorizzare gli approcci etici di tutti coloro che programmeranno, utilizzeranno o usufruiranno delle nuove intelligenze artificiali generative”.

Cnr: nuova missione per “Gaia Blu”: al via campagna Tunsic-Bansic 2024

Cnr: nuova missione per “Gaia Blu”: al via campagna Tunsic-Bansic 2024Milano, 2 lug. (askanews) – La nave oceanografica del Consiglio nazionale delle ricerche “Gaia Blu” è impegnata fino al 10 luglio nella spedizione scientifica Tunsic-Bansic 2024. L’biettivo è quello di raccogliere dati utili ad analizzare la distribuzione spaziale del plancton (cioè l’insieme di microorganismi marini alla base della catena alimentare acquatica) con particolare attenzione a due specie ittiche sottoposte ad un’intensa attività di prelievo da parte della pesca: Tonno Rosso e Acciuga Europea.


La campagna, nata da un’iniziativa del Dipartimento di Scienze umane e sociali, patrimonio culturale del Cnr, concentra le attività in aree considerate tra le più importanti zone di riproduzione del Tonno Rosso in tutto il Mar Mediterraneo: lo stretto di Sicilia e del Mar Ionio occidentale. Coordinata dai ricercatori Marco Torri dell’Istituto di studi sul Mediterraneo (Cnr-ISMed) e Bernardo Patti dell’Istituto per gli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (Cnr-Ias), la spedizione vede anche la collaborazione di studiosi e studiose della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine (Cnr-Irbim) e dell’Istituto di scienze marine (Cnr-Ismar); e si inserisce in un ampio coordinamento internazionale supervisionato dall’International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas (Iccat) che coinvolge anche istituzioni di ricerca da Spagna (Instituto Espanol de Oceanografia del Consejo Superior de Investigaciones Científicas – CSIC) e Turchia (Cukurova University-MEDFRI), entrambe impegnate nella contemporanea raccolta di dati sulle fasi planctoniche del Tonno Rosso nel Mediterraneo occidentale e orientale.


“Si tratta di un’iniziativa di grande importanza per la gestione delle popolazioni di Tonno Rosso e di Acciuga Europea in Mediterraneo” spiega Marco Torri (Cnr-Ismed). “Per quanto riguarda il Tonno Rosso, grazie ad un approccio coordinato tra gruppi di ricerca internazionali, questa spedizione contribuirà a migliorare significativamente le nostre conoscenze su una delle risorse marine più preziose del nostro mare, garantendone un futuro sostenibile e a supporto delle comunità che dipendono da essa. I dati raccolti, infatti, saranno utili per stimare l’abbondanza dello stock di Tonno Rosso nell’area ionica, così da poter avere un monitoraggio efficiente della popolazione nell’area”. Altra specie ittica sulle quali il team italiano concentra le osservazioni è l’Acciuga Europea, anch’essa sottoposta ad intenso sfruttamento da parte della pesca commerciale: “Già nel corso di precedenti campagne condotte nello Stretto di Sicilia abbiamo sviluppato un modello predittivo della biomassa della popolazione adulta di acciuga, con una positiva ricaduta sulla gestione sostenibile di questa risorsa”, aggiunge Bernardo Patti (Cnr-IAS). “Oggi, la raccolta di nuovi dati con un’infrastruttura navale all’avanguardia come “Gaia Blu” consentirà di approfondire la nostra conoscenza dei legami profondi tra un ambiente in continua evoluzione e la presenza delle specie ittiche nel nostro mare, nonché di contribuire a comprendere l’impatto dei cambiamenti climatici sulle comunità ittiche mediterranee”.

Esa, inattesi vulcani ghiacciati scoperti all’equatore di Marte

Esa, inattesi vulcani ghiacciati scoperti all’equatore di MarteRoma, 10 giu. (askanews) – Le missioni ExoMars e Mars Express dell’Agenzia spaziale europea hanno individuato per la prima volta la formazione di ghiaccio nell’acqua vicino all’equatore di Marte, una parte del pianeta dove si riteneva impossibile che esistesse il ghiaccio. Il gelo si trova in cima ai vulcani Tharsis, i vulcani più alti non solo su Marte ma nel Sistema Solare. È stato osservato per la prima volta dall’ExoMars Trace Gas Orbiter (TGO) dell’Esa, e successivamente sia da un altro strumento a bordo del TGO che dal Mars Express dell’Esa.


“Pensavamo che fosse impossibile che si formasse del ghiaccio attorno all’equatore di Marte, poiché il mix di sole e atmosfera sottile mantiene le temperature relativamente alte sia in superficie che in cima alle montagne, a differenza di ciò che vediamo sulla Terra, dove ci si potrebbe aspettare di vedere picchi gelati”, dice l’autore principale Adomas Valantinas, che ha fatto la scoperta quando era studente di dottorato presso l’Università di Berna, in Svizzera, e ora è ricercatore post-dottorato presso la Brown University, negli Stati Uniti. “La sua esistenza qui suggerisce che ci sono processi eccezionali in gioco che consentono la formazione del gelo”. Le macchie di brina sono presenti per alcune ore intorno all’alba prima di evaporare alla luce del sole. Nonostante siano sottili – probabilmente spesse solo un centesimo di millimetro, quanto un capello umano – coprono una vasta area. La quantità di ghiaccio rappresenta circa 150.000 tonnellate di acqua che si scambiano ogni giorno tra la superficie e l’atmosfera durante le stagioni fredde, l’equivalente di circa 60 piscine olimpioniche.


La regione di Tharsis su Marte ospita numerosi vulcani, tra cui Olympus Mons e Tharsis Montes: Ascraeus , Pavonis e Arsia Mons. Molti di questi vulcani sono colossali e sovrastano le pianure circostanti ad altezze che vanno da una (Pavonis Mons) a tre (Olympus Mons) volte quella del Monte Everest terrestre. Questi vulcani presentano caldere, grandi cavità, alle loro sommità, causate dallo svuotamento delle camere magmatiche durante le eruzioni passate. I ricercatori suggeriscono che l’aria circola in un modo particolare sopra Tharsis; questo crea un microclima unico all’interno delle caldere dei vulcani che consente la formazione di macchie di gelo. “I venti risalgono i pendii delle montagne, portando aria relativamente umida dalla superficie fino ad altitudini più elevate, dove si condensa e si deposita sotto forma di brina”, afferma il coautore Nicolas Thomas, ricercatore principale del sistema di imaging a colori e stereo di superficie di TGO (CaSSIS ) e supervisore del dottorato di Adomas presso l’Università di Berna. “In realtà vediamo ciò accadere sulla Terra e in altre parti di Marte, con lo stesso fenomeno che causa la nube marziana stagionale Arsia Mons Elongated Cloud .


“Il gelo che vediamo in cima ai vulcani di Marte sembra depositarsi soprattutto nelle regioni in ombra delle caldere, dove le temperature sono più fredde. “Modellare il modo in cui si formano queste gelate potrebbe consentire agli scienziati di rivelare altri segreti rimanenti di Marte, tra cui dove esiste l’acqua e come si muove tra i serbatoi, e comprendere le complesse dinamiche atmosferiche del pianeta. Conoscenza essenziale per la nostra futura esplorazione di Marte e per la ricerca di possibili segni di vita oltre la Terra. (Credit: ESA/DLR/FU Berlin)

Politecnico di Milano sperimenta auto senza pilota alla 1.000 Miglia

Politecnico di Milano sperimenta auto senza pilota alla 1.000 MigliaMilano, 10 giu. (askanews) – Il Politecnico di Milano si prepara a una delle sperimentazioni su strada pubblica più ambiziose di sempre. Con il progetto di ricerca “1.000 Miglia Autonomous Drive” (1000 Mad), l’Ateneo sta portando la tecnologia della guida senza pilota verso nuove frontiere e durante la 1.000 Miglia 2024, il Politecnico proseguirà nella sperimentazione su un nuovo veicolo autonomo in un contesto reale e complesso, segnando un passo significativo nel progresso della mobilità intelligente e sostenibile.


Il progetto 1000 MAD, annunciato nell’aprile 2023, raggiunge oggi un traguardo straordinario: il percorso autorizzato per la sperimentazione su strada aperta al traffico ora si estende per oltre 1.000 km attraverso diverse tipologie di strade in tutta Italia, seguendo il percorso della 1.000 Miglia 2024. Questo risultato è stato possibile grazie alla collaborazione di numerosi Enti che gestiscono l’infrastruttura stradale attraversata dalla 1.000 Miglia: Comuni, Province, Autostrade per l’Italia, ANAS S.p.A., Veneto Strade e Astral S.p.A. Il Politecnico di Milano utilizzerà la nuovissima e iconica Maserati GranCabrio Folgore, totalmente elettrica. Un veicolo più che unico, caratterizzato da una livrea speciale disegnata per l’occasione dal Centro Stile Maserati, presentata in anteprima mondiale domenica 9 giugno all’unveiling ufficiale all’interno del Villaggio 1.000 Miglia 2024, tenutosi in Piazza Vittoria a Brescia. A bordo della vettura il Team di Ricerca del Politecnico di Milano ha installato l’intero sistema di “robo-driver”, con una nuova configurazione hardware e un software avanzato e rinnovato, concentrando i risultati dei numerosi test su strada compiuti nel corso degli ultimi 12 mesi. Il “robo-driver” sarà affiancato da un “co-driver” umano (supervisore o “safety-driver”) per rispettare i requisiti di autorizzazione alla sperimentazione (D.M.70 “smart-roads”). Anche nella 1.000 Miglia del 2024 il safety- driver sarà d’eccezione: Matteo Marzotto, pilota esperto e membro del CdA di 1000 Miglia srl, con numerose esperienze di partecipazione alla 1000 Miglia storica.


Il legame fra guidatore umano e intelligenza artificiale sarà visivamente rappresentato da un Avatar (sviluppato dal Dipartimento di Design del Politecnico) realizzato in plexiglass e caratterizzato da lastre blu illuminate a led, a rappresentare il concetto di innovazione e futuro guidato dall’Intelligenza Artificiale, che affiancherà il co-driver per tutto il percorso di 1.000 Miglia 2024. Il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano ha inoltre ideato e disegnato il nuovo teamwear, appositamente dedicato per il nuovo anno di sperimentazione e in occasione della nuova edizione della corsa più bella del mondo. La vettura affronterà l’intero percorso della 1.000 Miglia 2024, e per oltre 1.000 km del tracciato in modalità di guida autonoma, rispettando le norme del Codice della Strada. “Dopo l’esordio nella 1000 Miglia 2023, quest’anno il team del Politecnico affronta la 1.000 Miglia 2024 con moltissime tratte autorizzate per la sperimentazione su strada aperta al traffico – spiega Sergio Savaresi, Responsabile scientifico del progetto e Direttore del Dipartimento di Elettronica, Informatica e Bioingegneria del Politecnico di Milano -: è la piattaforma ideale per lo sviluppo della guida autonoma che svilupperemo su queste strade nei prossimi 12 mesi, con l’obiettivo di portare questa tecnologia nelle nostre città ed abilitare nuovi modelli di mobilità, più sicuri e sostenibili”.


“1.000 Mad è un progetto emblematico per il Politecnico di Milano, prima università tecnica del Paese, che si conferma pioniere nel campo della tecnologia dei veicoli a guida autonoma e nello sviluppo di nuovi modelli di mobilità sostenibile – sottolinea Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano -. Lo fa attraverso la validità dei suoi laboratori e la competenza di giovani ricercatori che, per primi, non temono di cogliere la sfida dell’innovazione”. Il progetto 1.000 Mad ha dato origine ad un progetto più ampio del Politecnico di Milano (progetto Aida: Artificial Intelligence Driving Autonomous), che punta a sviluppare la tecnologia dell’auto a guida autonoma come elemento abilitante per il passaggio a futuri modelli di mobilità in ambito urbano più sicuri e più sostenibili

Business Ethics Summit, intelligenza artificiale applicata a mondo aziende

Business Ethics Summit, intelligenza artificiale applicata a mondo aziendeRoma, 4 giu. (askanews) – Si è svolto oggi, nel suggestivo scenario della Pontificia Accademia delle Scienze, sita nella Città del Vaticano, la seconda edizione del Business Ethics Summit. L’evento internazionale sull’etica applicata al business è organizzato da Core, società specializzata nell’attività di relazioni pubbliche e istituzionali, con la partnership accademica del Boston College e della Lumsa Human Academy – Luigia Tincani.


Il summit ha riunito una delegazione di leader, provenienti da tutto il mondo, per discutere e approfondire insieme il nuovo Artificial Intelligence Act dell’Unione Europea, le implicazioni per il business e l’importanza di mantenere la centralità dell’essere umano. L’evento, alla sua seconda edizione, ha seguito le regole della Chatham House Rule ed è il primo nel suo genere in Italia: è stato infatti disegnato e prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale con l’obiettivo di condividere esperienze di successo e di fallimento per esplorare insieme il ruolo dell’etica nel business. L’obiettivo della ‘lezione collettiva’ è quello di proporre una panoramica sui principi etici applicati al mondo aziendale, per condividere esperienze ed idee su come gestire eticamente aziende ed organizzazioni seguendo il principio ‘from growth to prosperity’, che riconduce il concetto di crescita economica e finanziaria all’interno di una dimensione umana e sostenibile.


L’evento è stato aperto dalle parole del Cardinale Peter Turkson, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e dalla lettera del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, On. Antonio Tajani che ha ricordato l’importanza della ‘diplomazia della crescita’, in particolare le iniziative per lo sviluppo del continente africano e l’elemento distintivo dell’imprenditoria italiana che mette l’essere umano al centro. La moderatrice, Cristiana Falcone, Co-Founder Business Ethics Summit: ‘Se il 2023 è stato l’anno dei prototipi di intelligenza artificiale, il 2024 sembra essere l’anno della produzione e applicazione di questa tecnologia dirompente. È anche l’anno dell’approvazione del primo sistema di regolamentazione al mondo che, seguendo l’esperienza della normativa sulla privacy, vede ancora una volta in posizione di leadership l’Unione Europea. In questo contesto crediamo che non si possa più mettere la testa sotto la sabbia e ogni stakeholder debba considerarne responsabilmente l’impatto nel suo settore. Il Business Ethics Summit ha l’ambizione di aiutare i leader di oggi e di domani a creare gli strumenti etici necessari per decidere equilibratamente in un mondo che cambia alla velocità della luce ma dove l’essere umano deve restare centrale’.


In collegamento da Bruxelles Lucilla Sioli, Direttore per l’intelligenza artificiale e l’industria digitale della Commissione Europea, ha aperto l’incontro spiegando per la prima volta dall’approvazione dell’atto, che sarà promulgato nel mese di agosto, i principi fondamentali del nuovo AI Act che regolerà l’adozione dell’intelligenza artificiale all’interno delle imprese europee e internazionali operanti in Europa. Le aziende hanno due anni di tempo per adeguarsi. Ne è seguita un dinamico dibattito sulle opportunità e sulle sfide che il mondo imprenditoriale e dell’amministrazione pubblica si troveranno a gestire. Tra le oltre 65 figure di alto profilo che hanno condiviso visioni e best practice in merito all’etica del business erano presenti Cherie Blair, Founder & Chair Omnia strategy, Edward Cunningham, Adjunct Lecturer in Public Policy Harvard Kennedy School, Hisham El-Sherif, Founder of Egypt and Africa Information Society Initiatives, Chairman and Founder of RIITSEC& IDSC, Former Minister and Member of European Royal Academy of Doctor, Brian Smith, Associate Dean for Resaearch, Lynch School of Education & Human Development Boston College, Salvatore Pinto, President AXPO, Roberto Tundo, Chief Innovation and Technology Officer Gruppo FS, Simona Arduini, Vice President Banca Ifis, Marco Santucci, CEO Jaguar Land Rover Italia, Massimo Giordano, Managing Director Europe Office, McKinsey (EU), Piero Ferrari, Board Member Ferrari, Kirsty Stevenson, Head of Human Rights, Chair of Human Right’s Council HP, Luciano Violante, Presidente Fondazione Leonardo e molti altri ancora.


Brian Smith, Associate Dean for Research, Lynch School of Education & Human Development Boston College: ‘Sono molto felice di aver rappresentato il Boston College al Business Ethics Summit e spero che la nostra collaborazione continui in futuro. È stato meraviglioso vedere tutti i relatori sottolineare l’importanza del ruolo delle persone quando si pensa all’intelligenza artificiale. L’attenzione all’etica, prima di tutto, e alla tecnologia poi, mi fa sperare che la comunità imprenditoriale possa sviluppare prodotti e processi che rendano il mondo un posto migliore’. Salvatore Pinto, Presidente AXPO: ‘Con l’AI siamo ancora in una fase iniziale. Quello che sappiamo è che avrà un grosso impatto sulla produttività in tutti i settori, nel medio e lungo periodo. Però, creerà anche dei problemi nel breve periodo sull’impiego. Occorre quindi bisogna attivare del welfare per gestire questi problemi. Due raccomandazioni: non bisogna perdere il controllo umano di quello che si fa con l’AI. E non bisogna deresponsabilizzare l’uomo in queste nuove applicazioni dell’AI. In Axpo vogliamo continuare a sfidare le nostre ambizioni verso un orizzonte che possa generare valore a lungo termine per le comunità in cui operiamo, con l’obiettivo di contribuire in modo significativo al futuro dell’energia e garantire crescita equa e innovazione a lungo termine. La nostra strategia delle 4 P rappresenta le principali aree di intervento nelle quali vogliamo investire, per raggiungere il futuro che immaginiamo attraverso azioni concrete a livello ambientale, economico e sociale. È per questo che abbiamo aggiunto una 4 P di Principles alla nostra formula di sostenibilità, insieme a Planet, People, Progress’. Roberto Tundo, Chief Innovation and Technology Officer Gruppo FS: ‘Lavoriamo per rafforzare le capacità di estrarre valore per il Sistema Paese dal grande patrimonio di dati di cui il Gruppo FS dispone, consapevoli che a fianco di queste azioni occorra instaurare una vera e propria ‘cultura del dato’ al fine di garantirne il corretto utilizzo, quindi anche dal punto di vista etico. Per questo motivo, parallelamente alla gestione operativa dei dati – per i quali garantiamo qualità, sicurezza e conformità normativa in tutte le fasi di vita – ci impegniamo con convinzione sulla formazione – sia specialistica per gli addetti ai lavori, sia di generale consapevolezza per tutti nostri Colleghi – comprendendo l’importanza di dotare il personale aziendale delle conoscenze necessarie su questo argomento, in particolare per quanto attiene il loro utilizzo in ambito a soluzioni di Artificial Intelligence, e perseguire, anche in questo modo, una trasformazione coerente con i nostri principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale’. Simona Arduini, Vice Presidente Banca Ifis: ‘L’intelligenza artificiale offre grandi vantaggi per la finanza ma chiaramente nasconde anche molti potenziali rischi. Come Banca Ifis cerchiamo di impiegare la tecnologia ma al contempo di governare i rischi, ponendo al centro della gestione non solo il profitto ma anche le persone e quindi facendo guidare la gestione dall’etica. L’approccio di Banca Ifis al digitale è fortemente dipeso dall’impulso dato dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, il quale ha puntato su due aspetti. In primis la double bottom line, che è una gestione di impresa che mira a creare profitto ma anche a creare valore per il territorio, per gli stakeholder e dunque per le persone. Da questo deriva un approccio proattivo alla tecnologia e alla trasformazione tecnologica con l’obiettivo di metterle a disposizione delle persone. La nostra successiva sfida è di puntare sull’intelligenza artificiale, con l’aiuto di società specializzate che possano applicare l’innovazione tecnologica alla nostra strategia. La stiamo utilizzando per la gestione documentale, l’onboarding digitale dei clienti e anche l’analisi della compliance normativa. Per il futuro, stiamo lavorando a una implementazione dell’AI anche nel campo Npl’. Per altre maggiori informazioni, visitare il sito ufficiale del Business Ethics Summit http://businessethics.ai/

Avio: Vega-C più vicino al volo, Zefiro 40 testato con successo

Avio: Vega-C più vicino al volo, Zefiro 40 testato con successoRoma, 28 mag. (askanews) – Il motore a propellente solido Zefiro-40, il secondo stadio del lanciatore Vega-C, è stato testato oggi da Avio presso il banco prova di Salto di Quirra in Sardegna. Il motore presenta un design migliorato dell’ugello, necessario per il ritorno al volo del Vega-C entro la fine del 2024. L’analisi iniziale post-test indica che la nuova progettazione dell’ugello ha funzionato come previsto durante i 94 secondi di test programmati, simulando una normale performance in volo. Lo Zefiro-40 è un motore a razzo alto 7,6 metri, caricato con oltre 36 tonnellate di propellente solido. Per questo test, il motore è stato installato su un banco di prova orizzontale. Lo Zefiro-40 è sviluppato e fabbricato da Avio nello stabilimento di Colleferro. Un secondo test di accensione sarà condotto dopo l’estate per confermare i dati raccolti. Gli ingegneri di Avio esamineranno i dati del primo test in vista del secondo test in ottobre, che qualificherà poi il motore Zefiro-40 per il ritorno al volo entro la fine del 2024 dalla Centro Spaziale della Guyana Francese. Vega-C è un lanciatore alto 35 metri con una massa al decollo di 210.000 kg. Può posizionare circa 2300 kg in orbita polare. Vega-C può ospitare una varietà di forme e dimensioni di carico, dai CubeSats di appena un chilogrammo fino a un singolo grande carico utile.


Vega-C è l’evoluzione più grande della famiglia di razzi Vega. Il Vega originale è stato lanciato nel 2012 e ha volato 21 volte da allora. L’ultimo volo di Vega è programmato per quest’estate, dopodiché Vega-C prenderà definitivamente il suo posto. La variante più piccola Vega non utilizza lo stadio Zefiro-40. L’ESA è responsabile della qualifica del sistema di lancio Vega-C e acquista anche servizi di lancio per missioni istituzionali europee. Il programma di sviluppo di Vega-C è stato realizzato con la partecipazione di tredici Stati Membri dell’ESA: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera. L’Agenzia è l’autorità contraente per lo sviluppo di Vega-C, supporta sia lo sviluppo che lo sfruttamento, fornendo anche supervisione tecnica basata sulla sua esperienza trentennale. Avio è il contraente principale e responsabile di progettazione dei lanciatori Vega-C. Arianespace è il fornitore del servizio di lancio.

Spazio, nella prima metà di luglio il debutto di Ariane 6

Spazio, nella prima metà di luglio il debutto di Ariane 6Roma, 21 mag. (askanews) – È previsto entro le prime due settimane di luglio il debutto del lanciatore Ariane 6. La data provvisoria per il primo tentativo di lancio sarà comunicata all’ILA Airshow di Berlino, in Germania, che si terrà dal 5 al 9 giugno. A comunicarlo in una nota congiunta l’Agenzia spaziale europea, in qualità di ente appaltante e architetto del sistema di lancio Ariane 6, l’agenzia spaziale francese Cnes in qualità di capocommessa della base di lancio di Kourou, ArianeGroup capocommessa del sistema di lancio e Arianespace in qualità di fornitore di servizi di lancio. “Siamo sulla buona strada e in linea con il periodo di lancio comunicato a novembre”, si legge nella nota. Il 29 aprile scorso si è conclusa la revisione del sistema di lancio di Ariane 6 (lanciatore e segmento di terra), quindi il 16 maggio i carichi utili sono arrivati alla base di Kourou in Guyana francese pronti per essere integrati nel razzo. A metà giugno è prevista la fase finale della qualificazione del sistema di lancio Ariane 6; il 18 giugno la prova generale durante la quale il lanciatore sarà rifornito di carburante sulla rampa di lancio e successivamente svuotato del carburante in preparazione al lancio. Sempre a giugno l’upper composite, costituito dall’adattatore del lanciatore, dai carichi utili e dalla carenatura per il modello di volo Ariane 6-1, sarà trasferito dalla sala di incapsulamento alla rampa di lancio.