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I carabinieri arruolano “Saetta”, il primo cane robot

I carabinieri arruolano “Saetta”, il primo cane robotMilano, 19 dic. (askanews) – L’Arma dei Carabinieri da oggi si è dotata del suo primo cane robot, novità assoluta per l’Italia e per le sue forze di polizia, con l’obiettivo di garantire gli standard di sicurezza del personale operante migliorandone l’efficacia operativa. È stato chiamato “Saetta”, rievocando il simbolo presente sulle fiancate delle autovetture di pronto intervento, con la tradizionale livrea blu e rossa dell’Arma dei carabinieri, sarà assegnato inizialmente al Nucleo Artificieri di Roma.

Controllato da un tablet a distanza (fino a 150 metri), potrà muoversi anche su terreni impervi e non percorribili dai normali veicoli ruotati o cingolati. Con l’ausilio del cane robot sarà possibile effettuare rischiose attività di ricognizione espletando così compiti anti sabotaggio in luogo dei militari specializzati, sfruttando le sue spiccate capacità di mobilità come quelle di salire e scendere da rampe di scale ed aprire autonomamente porte e rimuovere ostacoli. Saetta potrà mappare luoghi attraverso avanzatissimi sistemi di rilevazione laser e termici, evidenziando la presenza di minacce e individuando, con l’ausilio di strumentazione dedicata, le più fievoli tracce di esplosivo e di agenti chimici e radiologici. Il cane robot opererà con il proprio braccio robotico per asportare ordigni, compresi i grossi petardi inesplosi che, specialmente a Capodanno, minacciano l’incolumità dei cittadini nelle aree urbane. Infine, sarà in grado di rifornire equipaggiamenti i militari impossibilitati a muoversi.

L’innovazione consentirà di innalzare gli standard di sicurezza complessivi anche in prospettiva della ricorrenza giubilare del 2025, che vedrà riversarsi a Roma milioni di persone. Saetta è un altro passo della costante attività di ricerca e sviluppo dell’Arma nell’ambito delle nuove tecnologie, con lo scopo precipuo di implementare ulteriormente efficienza ed efficacia del servizio offerto al cittadino. L’Arma dei Carabinieri potrà ora contare su Saetta, “arruolato” non per sostituire le proprie risorse umane o le unità cinofile, bensì per ridurre il pericolo, facilitare la gestione delle situazioni operative più ostili e quindi rappresentare un valore aggiunto nelle attività istituzionali.

Potenziare la ricerca nelle imprese: al via collaborazione Cdp-Infn

Potenziare la ricerca nelle imprese: al via collaborazione Cdp-InfnMilano, 13 dic. (askanews) – Promuovere lo sviluppo industriale attraverso il potenziamento dell’attività di ricerca all’interno delle aziende italiane, favorendo progetti innovativi a beneficio della comunità scientifica. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa firmato tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). La collaborazione, in essere fino a fine 2024, permetterà all’Infn, anche nell’ambito del proprio programma Research for Innovation (R4I), di cogliere le opportunità offerte dal Programma InvestEu, avvalendosi del sostegno di Cdp in forza del suo ruolo di Advisory Partner della Commissione Europea nell’ambito del Polo di Consulenza promosso dall’Unione Europea.

In dettaglio, l’Infn, nell’ambito della sua missione di ricerca scientifica nel campo della fisica fondamentale, in particolare della fisica nucleare, subnucleare e astroparticellare, e di sviluppo delle relative tecnologie, realizza importanti progetti di sviluppo tecnologico in collaborazione con aziende ed è quindi impegnato anche nella diffusione della ricerca nel mondo imprenditoriale e di rafforzamento delle sue stesse competenze, attraverso la formazione della comunità scientifica. L’attività di consulenza di Cdp a favore dell’Istituto riguarda in particolare quattro macro-aree: analisi delle tecnologie e dei processi elaborati dall’Infn che rientrano nel progetto, oltre alla definizione delle priorità dei cosiddetti Proof of Concept (Poc) scientifici più avanzati, per un potenziale sviluppo a livello imprenditoriale secondo analisi di fattibilità; valutazione delle competenze dei gruppi di progetto dei Poc selezionati ed elaborazione di una gap analysis per la loro implementazione rispetto agli standard di riferimento del settore; realizzazione di attività di inquadramento strategico del potenziale di mercato delle ricerche scientifiche dei singoli gruppi attivi sui progetti; promozione e sviluppo di partnership finalizzate alla diffusione in determinate filiere industriali delle tecnologie sviluppate. “La sigla dell’accordo con Cdp rappresenta una tappa fondamentale del percorso che l’Infn ha intrapreso da lungo tempo per promuovere e valorizzare le proprie capacità di innovazione – commenta Mariangela Cestelli Guidi, coordinatrice del Comitato Trasferimento Tecnologico dell’Infn -. Il programma Proof of Concept R4I è una delle azioni strategiche su cui l’Infn, tramite il proprio Comitato Nazionale per il Trasferimento Tecnologico, sta investendo per aggiungere valore a tecnologie di eccellenza dell’Istituto e trovare una via per il loro utilizzo, anche da parte della società e del mondo produttivo. Un ruolo centrale in questo percorso è rappresentato dal rafforzamento delle competenze specialistiche e manageriali dei ricercatori coinvolti nei progetti R4I per diffondere la cultura imprenditoriale e di innovazione. L’Infn, quindi, identifica nella formazione uno strumento strategico per la realizzazione dei propri obiettivi, e Cdp rappresenta in questo ambito il partner ideale. Ci auguriamo che la sottoscrizione di questo accordo rappresenti l’inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione”.

“Sostenere l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nella realizzazione di un programma volto a colmare la distanza tra ricerca e innovazione è per noi un’importante opportunità per rafforzare il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti come Istituto Nazionale di Promozione – Simone Aibino, Responsabile Innovazione, Digitalizzazione e Progetti Speciali di Cdp – L’Italia presenta un divario significativo fra l’eccellente qualità della sua ricerca scientifica e l’effettiva trasformazione di questo patrimonio in progettualità innovative di prodotti e servizi competitivi. Con questa collaborazione, facendo leva sul ruolo di Advisory Partner del Programma InvestEu, intendiamo mettere a disposizione dell’Infn le nostre competenze in ambito di innovazione, tech-transfer e venture capital, promuovendo così azioni di sostegno mirate a massimizzare l’impatto dell’Infn e di tutto l’ecosistema di Ricerca e Sviluppo sulla società e l’industria del Paese”.

L’Aeronautica Militare al New Space Economy European Expoforum

L’Aeronautica Militare al New Space Economy European ExpoforumMilano, 5 dic. (askanews) – L’Aeronautica Militare partecipa al New Space Economy European Expoforum (NSE), evento che, fino al 7 dicembre, alla Fiera di Roma, interesserà i principali attori del settore spaziale coinvolti nello sviluppo di capacità umane, tecnologiche e industriali, abilitanti a livello nazionale e internazionale.

Con il patrocinio, tra gli altri, del Ministero della Difesa, il NSE è l’occasione, per l’Aeronautica Militare, di contribuire attivamente al dibattito, mettendo a disposizione dei partecipanti le proprie competenze sviluppate svolgendo il ruolo di catalizzatore delle attività relative al volo umano nello Spazio, in cui opera essendo la naturale estensione del dominio aerospaziale. Oltre alla partecipazione di esponenti di riferimento della Forza Armata, come il Gen. B. A. Roberto Vittori, Capo Ufficio Generale dello Spazio e astronauta ESA (Agenzia Spaziale Europea), alle tavole rotonde organizzate nell’ambito della conferenza scientifica, l’Aeronautica Militare è presente con un proprio stand.

Grazie a realtà virtuale e simulatori, e all’organizzazione di brevi conferenze indirizzate principalmente a giovani studenti e studentesse, il personale dell’Arma Azzurra racconta le professionalità e le tecnologie che fanno dell’Aeronautica Militare un attore di primo piano nelle operazioni spaziali. La maggior parte degli astronauti italiani, infatti, proviene dai suoi ranghi, compreso il Col. Walter Villadei, membro della missione commerciale Ax-3 che raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale nel 2024 e il Cap. Andrea Patassa, pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare che, proprio al NSE, avrà l’occasione di condividere i percorsi personale e professionale che lo hanno condotto a essere selezionato quale membro della Riserva degli astronauti dell’ESA.

Nell’ambito delle attività di responsabilità della Forza Armata, viene fatto un focus sullo Space Weather o Meteorologia dello Spazio: la disciplina che studia i fenomeni fisici, principalmente di origine solare, in grado di generare impatti significativi sugli equipaggi e sui sistemi tecnologici in orbita. Questa è solo una delle professionalità formate dall’Aeronautica Militare in ambito spaziale, essendo chiamata a operare in contesti molto diversificati, in Italia e all’estero, con competenza e specificità. I profili sempre più richiesti, che riguardano quindi anche le nuove leve che vorranno avvicinarsi a questo mondo, riguardano il volo, l’ingegneria, la medicina, l’informatica e l’intelligenza artificiale, il cyber spazio, l’area legale, amministrativa e molti altri settori, per cui analizzare insieme percorsi formativi e gli sviluppi di carriera che l’Aeronautica Militare è in grado di offrire.

Facendo un tuffo nella storia, al NSE viene anche presentato il libro “L’Aeronautica Militare e il programma San Marco”, scritto dal giornalista Giovanni Caprara e parte della collana editoriale dedicata al Centenario della Forza Armata, le cui celebrazioni stanno per concludersi con il 2023 lasciando spazio, nel 2024, al quelle per i Sessant’anni del programma San Marco grazie al quale, il 16 dicembre del 1964, l’Italia lanciò in orbita un proprio satellite, il San Marco-1; impresa che rese il nostro Paese la terza nazione nella Storia a lanciare, autonomamente, un satellite nello Spazio dopo Stati Uniti e Unione Sovietica.

Schiavo (Tim): IA è una rivoluzione, saremo traino per Paese

Schiavo (Tim): IA è una rivoluzione, saremo traino per PaeseRoma, 5 dic. (askanews) – “Vogliamo diventare il veicolo attraverso il quale il Paese si nutrirà dell’Intelligenza Artificiale, perché l’elemento distintivo di Tim è che ci siamo sempre e siamo ovunque”. Lo ha detto Elio Schiavo, Chief Enterprise & Innovative Solutions Officer di Tim, aprendo l’evento organizzato a Roma dal gruppo sull’Intelligenza Artificiale dal titolo “TIM AI Challenge”.

“Si tratta di una tecnologia molto affascinante – ha aggiunto il manager – una vera e propria rivoluzione industriale. Questo è il momento in cui bisogna essere molto vigili e attenti, avere sete di sapere. La prima cosa che dobbiamo cercare di fare è di creare un sistema di regole, una matrice di criteri all’interno dei quali anche il profilo di rischio sia limitato”.

Il Consiglio nazionale dei Geologi all’Earth Technology Expo

Il Consiglio nazionale dei Geologi all’Earth Technology ExpoRoma, 20 nov. (askanews) – Il Consiglio Nazionale dei Geologi ha partecipato all’evento Earth Technology Expo, tenutosi a Firenze durante le giornate dal 15 al 18 novembre. L’expo, promosso dalla Fondazione EWA insieme alla Protezione Civile, all’ISPRA SNPA, al Corpo nazionale del Vigili del fuoco e all’ANBI ed in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Geologi, ha visto 200 tra scienziati, esperti, rappresentanti delle istituzioni, tecnici specializzati, ricercatori, operatori sul campo, impegnati in 100 incontri sui problemi e sulle strategie per mitigare i rischi climatici aumentando la conoscenza e la coscienza dei pericoli incombenti, e per attivare le difese e le auto-difese contro eventi meteoclimatici sempre più estremi.

All’interno di questa cornice, il Consiglio Nazionale dei Geologi ha organizzato un incontro, dal titolo ” La conoscenza e sostenibilita’ delle georisorse suolo e acqua per una equita’ intergenerazionale”. L’incontro, rivolto principalmente agli studenti delle scuole superiori, è stato un momento cruciale per la diffusione di un messaggio culturale mirato alle generazioni future. Le georisorse “suolo e acqua” rappresentano un patrimonio naturale da trasmettere attraverso le generazioni, con un equilibrato grado di sfruttamento e conservazione. Il consumo del suolo non solo incide sui delicati ecosistemi naturali, ma influisce anche sul ciclo dell’acqua e sulle risorse idriche. I cambiamenti climatici hanno sempre più conseguenze sotto forma di eventi estremi, come siccità, alluvioni ed incendi boschivi, che hanno un impatto significativo sul ciclo idrologico, alterando in quantità e qualità la disponibilità delle risorse idriche nel corso dell’anno per vari utilizzi e consumi. L’umanità si trova e si troverà sempre più frequentemente a fronteggiare tali eventi idrologici estremi, che causano siccità, inondazioni e gravi fenomeni franosi, con danni e perdite umane nelle comunità colpite. La salute del suolo, insieme all’accessibilità e alla sostenibilità delle risorse idriche, costituiscono temi centrali all’interno degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. La tutela di queste preziose risorse richiede un profondo cambiamento culturale, traducibile in azioni concrete di mitigazione, adattamento e prevenzione.

Pertanto, i geologi rivolgono alle nuove generazioni il messaggio che la conoscenza e l’uso responsabile delle georisorse “suolo e acqua” rappresentano il pilastro fondamentale per garantire un’equità tra le generazioni future. Il Consiglio Nazionale dei Geologi, da lungo tempo impegnato su molteplici fronti e tramite diverse iniziative riguardanti la gestione del territorio e delle risorse idriche, continuerà a promuovere una cultura consapevole della conoscenza e della sostenibilità, nonché della prevenzione e previsione dei rischi connessi. Infatti dal 2 al 4 Dicembre alcuni delegati del CNG saranno presenti a Dubai per partecipare alla COP28. Questo evento rappresenta un momento fondamentale per valutare i progressi nell’attuazione dell’Accordo di Parigi e per delineare il futuro degli sforzi globali nella lotta al cambiamento climatico. Si tratta del primo vero banco di prova dell’accordo sul clima di Parigi, adottato con l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, puntando a un più ambizioso limite di 1,5°C.

G6 della ricerca: Carrozza (Cnr) presidente per l’anno 2024

G6 della ricerca: Carrozza (Cnr) presidente per l’anno 2024Milano, 9 nov. (askanews) – La presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, assumerà la presidenza del cosiddetto G6 – il gruppo che riunisce le sei più grandi organizzazioni di ricerca europee – per l’anno 2024. Il nome di Carrozza è stato indicato all’unanimità dai presidenti del G6 – composto da Max Planck Institute, Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Centre national de la recherche scientifique (Cnrs), Consejo Superior de Investigaciones Cientificas (Csic), Helmoltz Association e Leibnitz Association – riuniti il 7 e l’8 novembre a Bruxelles per il meeting annuale.

“Sono onorata di assumere la presidenza di una rete così strategica per la ricerca europea: il mio impegno sarà orientato a portare avanti con forza le tante istanze già emerse, ma anche a stimolarne di nuove, nel quadro della crescente importanza che la ricerca scientifica assume per affrontare le sfide globali”, ha affermato Carrozza. Il meeting di Bruxelles ha permesso di affrontare numerosi temi in discussione, dalle nuove sfide della ricerca, a partire dall’intelligenza artificiale generativa, fino alle misure per l’attrazione dei giovani talenti. Sul tavolo anche le strategie per affrontare i temi della ricerca alla luce delle complesse interazioni geopolitiche con Paesi emergenti e non, anche in vista del futuro programma quadro per la ricerca che entrerà a fine 2024 nella fase attiva di negoziato tra i paesi dell’Unione.

Spazio, il telescopio Euclid invia le prime immagini spettacolari

Spazio, il telescopio Euclid invia le prime immagini spettacolariMilano, 7 nov. (askanews) – Cinque foto del cosmo a colori con una risoluzione che sfiora l’incredibile. Queste le prime immagini arrivate dal telescopio spaziale Euclid costruito e gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) con il contributo della Nasa e la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e di numerose università italiane. Immagini che mostrano che il telescopio è pronto per creare la più estesa mappa 3D dell’Universo mai vista prima e per scoprire alcuni dei suoi segreti nascosti.

Mai prima d’ora un telescopio, sia spaziale che terrestre, era stato in grado di creare immagini astronomiche così nitide su una zona così ampia di cielo e di guardare così distante nel lontano Universo. Le immagini immortalano corpi celesti disparati: si parte dall’iconica Nebulosa Testa di Cavallo, distante appena 1.500 anni luce dalla Terra, passando per un ammasso stellare e due galassie, fino al gigantesco ammasso di galassie del Perseo, a 240 milioni di anni luce da noi. Pur ritraendo oggetti dell’Universo relativamente vicino, queste immagini illustrano tutto il potenziale di Euclid, lanciato lo scorso primo luglio ed ora in orbita ad un milione e mezzo di km da noi intorno al punto L2 di equilibrio gravitazionale tra Sole, Terra e Luna. Euclid, che ha un telescopio con uno specchio del diametro di 1,2 metri, ha il compito di indagare su come la materia oscura e l’energia oscura abbiano dato al nostro Universo l’aspetto che ha oggi. Il 95% del nostro cosmo sembra essere costituito da queste misteriose entità “oscure”, ma non si comprende cosa siano perché la loro presenza provoca solo piccoli cambiamenti nell’aspetto e nei movimenti delle cose che possiamo vedere. Per rivelare l’influenza “oscura” sull’Universo visibile Euclid osserverà le forme, le distanze e i movimenti di miliardi di galassie fino alla distanza di 10 miliardi di anni luce. In questo modo, creerà la più grande mappa cosmica 3D mai realizzata. Alla fine della sua vita operativa, prevista al momento intorno a sei anni, Euclid avrà prodotto immagini e dati fotometrici per più di un miliardo di galassie e milioni di spettri di galassie, dati che saranno di grande importanza anche per molti altri settori dell’astrofisica.

L’astronauta AM Walter Villadei al San Marino Aerospace 2023

L’astronauta AM Walter Villadei al San Marino Aerospace 2023San Marino, 24 ott. (askanews) – L’astronauta italiano dell’Aeronautica Militare, Colonnello Walter Villadei, giovedì 26 ottobre, incontrerà gli studenti al “San Marino Aerospace 2023”, l’evento internazionale dedicato al settore dell’Aerospazio e della Space economy che aprirà mercoledì 25 ottobre 2023, sul Monte Titano.

Il Colonnello Villadei si appresta a volare sulla Stazione Spaziale Internazionale, per la prima missione orbitale della Difesa italiana, a gennaio 2024 in qualità di pilota della navetta Crew Dragon di SpaceX e membro dell’equipaggio della missione spaziale commerciale Ax-3 dell’americana Axiom Space. “Rappresentare l’Italia e portare il Sistema Paese a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, come punta di lancia di un progetto che include Difesa, istituzioni nazionali, centri di ricerca e industria, è il coronamento di un percorso professionale e personale – ha detto Villadei – dietro questo traguardo c’è il lavoro di decine di professionisti, dai ruoli diversi e dalle significative esperienze che hanno operato con abnegazione e di cui, nel prossimo futuro, si sentirà sempre più il bisogno. Non solo astronauti, ma ingegneri, tecnici, medici e ricercatori, per lavorare alle future missioni umane in orbita terreste, sulla Luna e, in futuro, anche su Marte”.

Il “San Marino Aerospace” sarà inaugurato nella mattinata del 25 ottobre alla Multieventi Sport Domus di San Marino, alla presenza dei Capitani Reggenti, Filippo Tamagnini e Gaetano Troina, e dei ministri sammarinesi dell’Economia, Fabio Righi e degli Esteri, Luca Beccari. Interverranno anche diverse autorità italiane, tra cui il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini e il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago.

A questo appuntamento, parteciperanno un centinaio tra agenzie spaziali, aziende, startup e associazioni provenienti da San Marino, Italia, Europa, Stati Uniti e Arabia Saudita.

Telespazio rinnova con Avio contratto per manutenzione base Vega

Telespazio rinnova con Avio contratto per manutenzione base VegaMilano, 19 ott. (askanews) – Telespazio, una joint venture fra Leonardo (67%) e Thales (33%), ha rinnovato il contratto con Avio per la fornitura delle attività di manutenzione e supporto operativo della base di lancio di Vega, situata presso il Centro spaziale di Kourou, in Guyana Francese. L’azienda garantirà la continuità delle operazioni per il periodo 2023-2025. Il contratto triennale ha un valore complessivo di 2,7 milioni di euro.

Telespazio opererà come prime contractor con il supporto delle sue società controllate in Francia e in Guyana Francese, che agiranno come sub-contractor per garantire l’eccellenza nella fornitura dei servizi. Telespazio, in particolare, gestirà i sistemi di controllo e monitoring della base di lancio, tra cui il Vega Monitor and Control, il sistema automatico di gestione delle chiamate di intervento (Systeme Automatique des Appels D’astreinte Saaa) e vari sistemi di monitoraggio e controllo delle infrastrutture meccaniche. Inoltre, l’azienda garantirà la continuità delle operazioni per i sistemi di telecomunicazioni e sincronizzazione, fondamentali per il successo dei lanci spaziali, nonché il supporto ingegneristico, la pianificazione e il coordinamento, essenziali per le attività di pianificazione operativa e per garantire una gestione efficiente e sicura delle operazioni di lancio. Telespazio e Avio sono impegnate a mantenere gli standard più elevati di sicurezza e qualità nei servizi forniti, garantendo il successo delle missioni del lanciatore Vega “Il rinnovo del contratto testimonia la fiducia continua di Avio nella capacità di Telespazio di fornire servizi affidabili e di alta qualità, e il comune intento di contribuire al successo delle missioni spaziali europee”, commenta Luigi Pasquali, Amministratore delegato di Telespazio. “Il recente successo della missione Vega Vv23 è frutto anche della collaborazione preziosa e puntuale di Telespazio nel supporto alle operazioni di Lancio. Il rinnovo del contratto garantirà nei prossimi anni la continuità operativa necessaria per rendere il servizio di lancio Vega affidabile e competitivo”, evidenzia Giulio Ranzo, Amministratore delegato di Avio.

Spazio, partita missione Vega VV23 con 2 satelliti di osservazione

Spazio, partita missione Vega VV23 con 2 satelliti di osservazioneRoma, 9 ott. (askanews) – La missione Vega VV23 di Arianespace ha decollato con successo dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, con due satelliti di osservazione ottica, THEOS-2 e FORMOSAT-7R TRITON, e dieci passeggeri ausiliari. Il lancio è avvenuto alle 3:36 ora italiana.

“Congratulazioni al team Arianespace e ai loro partner, tra cui Avio, ESA e CNES, per questo positivo lancio Vega”, ha commentato Stéphane Israël, CEO di Arianespace, dopo la separazione dell’ultimo satellite: “Mettendo diversi satelliti in orbita, Vega ha dimostrato la sua versatilità unica. Desidero ringraziare i nostri clienti, Airbus Defence and Space per la Thailandia, l’Agenzia Spaziale di Taiwan, e gli operatori sponsor dei cubesat, tra cui la Commissione Europea, per la loro fiducia”. “Siamo molto soddisfatti del successo della missione,” ha dichiarato Giulio Ranzo, CEO di Avio SpA: “Il lavoro congiunto dei team Avio, Arianespace ed ESA ha permesso di utilizzare il lanciatore Vega, al fine di ridurre al minimo i cambiamenti di pianificazione per i clienti, dimostrando resilienza e impegno.”

Dopo il decollo dallo spazioporto europeo, il lanciatore Vega ha volato alimentato dai primi tre stadi per un po’ più di sei minuti prima della separazione dello stadio superiore dal terzo stadio, ZEFIRO 9. Lo stadio superiore AVUM si è acceso due volte prima di rilasciare contemporaneamente i due satelliti principali ad un’altitudine di 601 km. Dopo altre due accensioni dell’AVUM, i dieci cubesats del carico ausiliario si sono separati, segnando così la fine della missione VV23, un’ora, 43 minuti e 58 secondi dopo il decollo. Una quinta e ultima accensione dell’AVUM ha deorbitato il lanciatore. Con questo lancio, Vega ha messo in orbita con successo: – THEOS-2 (Thailand Earth Observation System-2), un satellite ottico per l’osservazione della Terra ad altissima risoluzione, fornito da Airbus Defence e Space per supportare le principali priorità di sviluppo del Regno di Thailandia. – FORMOSAT-7R TRITON, un satellite sperimentale progettato e prodotto da TASA (Taiwan Space Agency) che svolge un duplice ruolo: è sia un satellite meteorologico sia un satellite scientifico.

Riguardo ai cubesat per missioni istituzionali e la Commissione Europea, tutti i comandi di separazione sono stati eseguiti correttamente; la conferma di separazione è stata acquisita per 8 satelliti; la separazione degli ultimi due satelliti deve ancora essere confermata. In qualità di prime contractor per Vega, responsabile dello sviluppo e della produzione, AVIO Spa (Colleferro, Italia) consegna un lanciatore pronto al volo sulla rampa di lancio ad Arianespace, che vende e gestisce il lanciatore dal Centro Spaziale Guianese (CSG). Durante le campagne di lancio, Arianespace lavora a stretto contatto con il CNES, l’agenzia spaziale francese e l’autorità di lancio allo spazioporto europeo di Kourou, che si occupa in particolare delle strutture di preparazione del satellite.