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ReNew energies, il 13 dicembre in diretta streaming social

ReNew energies, il 13 dicembre in diretta streaming socialMilano, 9 dic. (askanews) – Che tipo di transizione energetica vogliono gli italiani? Qual è il loro livello di conoscenza sulle diverse fonti? Su quali dovrebbe puntare il nostro Paese? Sono solo alcune delle domande che troveranno risposta mercoledì, 13 dicembre alle ore 17 in occasione dell’evento di presentazione del 21° Rapporto “Gli italiani, le rinnovabili e la green & blue economy” promosso dalla Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi, con la main partnership di Renexia.

L’evento, dal titolo “ReNew Energies: indipendenza energetica sostenibile”, si svolgerà in diretta streaming dalla redazione romana dell’Agenzia di Stampa Italpress. A presentare il 21esimo Rapporto sarà Antonio Noto (Direttore Noto Sondaggi) cui farà seguito la tavola rotonda con gli interventi di: Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde); Mario Antonio Scino (Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica); Riccardo Rigillo (Capo di Gabinetto del Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del Mare); Marco Lupo (Direttore Generale dell’Unità di Missione per il PNRR del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste); Riccardo Toto (Direttore Generale Renexia). Modera: Agnese Cecchini (Direttrice Responsabile Canale Energia).

Il nuovo Rapporto “Gli italiani, le rinnovabili e la green & blue economy”, giunto alla 21° rilevazione, approfondisce la visione degli italiani in merito al quadro energetico auspicato per il futuro del nostro Paese. Fornirà inoltre un importante aggiornamento sulle opinioni dei cittadini in materia di indipendenza e sicurezza energetica sostenibili. Saranno aggiornati anche i trend di gradimento non solo su energia solare ed eolico offshore, efficienza e autoconsumo ma anche integrazione architettonica delle rinnovabili, economia circolare e green & blue economy. Media partners dell’evento: Radio Radicale, Italpress, TeleAmbiente, Askanews, Canale Energia, Opera2030.

Sarà possibile seguire l’evento in diretta sulle Pagine Facebook: Fondazione UniVerde: https://www.facebook.com/FondazioneUniVerde TeleAmbiente: https://www.facebook.com/Teleambiente Opera2030: https://www.facebook.com/Opera2030it

e sul sito: www.radioradicale.it

Sostenibilità, I-Com: Italia più avanti di media UE in esecuzione PNRR

Sostenibilità, I-Com: Italia più avanti di media UE in esecuzione PNRRRoma, 5 dic. (askanews) – L’Italia si colloca più avanti della media UE nell’esecuzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): dei 191,5 miliardi di euro previsti, a novembre 2023 ha ricevuto circa 85,5 miliardi di euro, ovvero il 44,6% delle risorse messe a disposizione. Le misure completate sono meno di un terzo del totale, pari al 28%. Per le milestone relative alla transizione verde la percentuale scende al 26%. Ma in entrambi i casi si tratta di valori superiori alla media di attuazione UE, pari rispettivamente a 13 e 12%. Permangono però le difficoltà nello spendere i fondi riscontrate dalle Amministrazioni italiane. L’agrifotovoltaico sta emergendo come soluzione tecnologica per ridurre la difficoltà di reperire spazio idoneo all’installazione di impianti rinnovabili e i biocarburanti possono rappresentare la nuova frontiera per il settore dei trasporti. Sul fronte della gestione dei rifiuti, sebbene la Penisola registri uno dei maggiori tassi di circolarità d’Europa (18,4%), resta da colmare il divario tra Nord e Sud del Paese. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel rapporto dal titolo “Verso un’Italia sempre più sostenibile. Dal PNRR al PNIEC” realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com), il think tank presieduto dall’economista Stefano da Empoli. Lo studio, curato dal direttore Area Sostenibilità Antonio Sileo, è stato presentato oggi nel corso di un convegno pubblico nell’ambito dell’Osservatorio SostenibilItalia, l’iniziativa di monitoraggio sull’attuazione del PNRR promossa da I-Com in partnership con A2A, Acea, Cobat, Rwe e Unem, al quale hanno preso parte numerosi relatori tra accademici, esperti e rappresentanti delle istituzioni, della politica e del mondo delle imprese. A novembre 2023 l’Italia aveva ricevuto circa 85,5 miliardi di euro, ovvero il 44,6% dei 191 miliardi di euro di risorse messe a disposizione dall’Europa. A queste risorse corrispondeva una percentuale di completamento di milestone e target pari al 28%. La “transizione verde” è un asse portante del Piano di ripresa e resilienza. A seguito della proposta di modifica del PNRR – che aggiungeva un capitolo dedicato all’implementazione di misure del REPowerEU – e successiva approvazione, il nostro Paese ha richiesto 2,76 miliardi di euro di risorse aggiuntive a fondo perduto. Con la rimodulazione, il contributo per la transizione verde aumenta di 2 punti percentuali, raggiungendo il 39,5%. Tuttavia, la capacità di impiego delle risorse risulta ancora modesta: i milestone e target completati sono il 26% del totale, leggermente inferiori rispetto alla media di tutti i pilastri tematici. Le fonti rinnovabili stanno assumendo una veste sempre più importante nell’attuale contesto geopolitico internazionale. Il settore energetico è il comparto più inquinante con il 77% del totale delle emissioni e, secondo le proiezioni di IRENA, sarà cruciale portare da 28% a 91% l’incidenza della produzione di elettricità da fonti pulite. Anche la proposta di aggiornamento Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) rimarca la via dell’elettrificazione dei consumi energetici finali per la decarbonizzazione del settore energetico, da sostenere con l’incremento di generazione elettrica da FER. Questo significa ampliare la funzione delle rinnovabili nel settore della generazione elettrica, la cui quota percentuale deve aumentare dal 40% del 2021 al 72% nel 2030 e all’ 80% nel 2040. Nel 2021 in Italia il contributo delle fonti rinnovabili alla produzione lorda di energia elettrica è stato pari al 40,2%, un valore percentuale leggermente inferiore dell’1,5% rispetto al dato del 2020. Tuttavia, la quota di fonti rinnovabili è aumentata rispetto al 2007 passando da 47 a 116 TWh. Sempre nello stesso periodo, l’utilizzo del gas naturale ha costituito il 48,6% della produzione elettrica nazionale. “L’incremento dell’uso delle fonti rinnovabili nella generazione elettrica per quanto importante e impellente non riesce ad essere particolarmente rapido”, ha sottolineato il direttore Area Sostenibilità e curatore del rapporto Antonio Sileo. “Lentezze autorizzative, opposizioni locali e talvolta anche progetti inadeguati che ingolfano il sistema non permettono di fare miracoli”. In questo contesto, l’agrifotovoltaico sta emergendo come soluzione tecnologica per far fronte alla difficoltà di reperire spazio idoneo alla installazione di impianti rinnovabili. A fine 2021 gli impianti attribuibili al settore agricolo si trovano principalmente nelle regioni settentrionali, con l’Emilia-Romagna (5.213 unità) al primo posto seguita da Veneto (4.894), Piemonte (4.313) e Lombardia (4.289). Chiudono invece la classifica la Valle d’Aosta (185), il Molise (266) e la Liguria (351). Nel complesso l’Italia ha sperimentato nel 2021 un tasso di crescita del numero di impianti pari a +5,9% rispetto al 2020, mentre, per quanto riguarda la potenza installata, il dato è stato pari a +3,0% che porta la totalità di potenza massima a 2,57 GW rispetto ai 2,49GW del 2020. La nuova frontiera per il settore dei trasporti – tra i settori più lenti nel ridurre le emissioni climalteranti – è rappresentata dai combustibili a zero e a basse emissioni, tra cui i biocarburanti, che presentano l’enorme vantaggio di poter essere utilizzati non solo dai mezzi nuovi, ma dalla generalità dei veicoli terrestri già in circolazione. Attualmente, l’Italia è seconda solo alla Germania per numero di auto circolanti ed è il terzo mercato europeo per numero di automobili nuove acquistate. Il successo delle politiche di decarbonizzazione dovrà dunque necessariamente passare dal nostro Paese, dove peraltro le auto alimentate soltanto da energia elettrica hanno una quota di mercato molto modesta – poco più del 4% nelle immatricolazioni da gennaio a novembre 2023. La decarbonizzazione dei veicoli già in circolazione, mediante impiego di biocarburanti, meriterebbe maggior favore normativo riguardo agli obiettivi in capo ai produttori automobilistici o almeno pari a quello già previsto per gli e-fuel. Altro asse portante del Piano è l’economia circolare, per il cui potenziamento il PNRR ha destinato 2,1 miliardi di euro per migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti. Sebbene nel confronto internazionale l’Italia si trovi in posizione privilegiata rispetto ai Paesi UE con uno dei maggiori tassi di circolarità d’Europa (18,4%), resta però da colmare il divario regionale. In linea generale, il Sud Italia e le aree appenniniche registrano tassi di smaltimento in discarica maggiori rispetto al Nord – fatta eccezione per la Campania, con il tasso di smaltimento in discarica più basso della Penisola pari all’1%. Relativamente alla gestione del rifiuto indifferenziato, sono nove le regioni italiane in deficit, fra tutte Campania (-500.586 t), Lazio (-498.175 t) e Liguria (-79.768 t), con un divario quantificabile in quasi 15 punti percentuali tra Nord e Sud, e di oltre 10 punti tra Centro e Sud.

Regala la Biodiversità: l’iniziativa di 3Bee per Natale 2023

Regala la Biodiversità: l’iniziativa di 3Bee per Natale 2023Roma, 4 dic. (askanews) – Per il Natale 2023 3Bee lancia inoltre la nuova edizione delle “Box 3Bee”, con l’iniziativa “Regala la biodiversità”, innovando il concetto di dono natalizio: un contributo diretto a un importante progetto di studio e ricerca scientifica per il clima e gli ecosistemi. Adotta o regala un’oasi è così solo una delle idee originali, sostenibili e digitali a portata di click che rappresentano un piccolo gesto e un graditissimo dono di Natale con l’obiettivo di sensibilizzare quante più persone possibili all’importanza della salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi.

Progetti e iniziative sostenibili che è possibile sostenere anche attraverso le nuove Box di 3Bee, speciali cofanetti regalo che permettono di tutelare la biodiversità scegliendo tra la cura e crescita di un albero nettarifero oppure l’esperienza di monitoraggio di un alveare intelligente. Le opzioni regalo di 3Bee permetteranno a chi le sceglierà di partecipare alla creazione di Oasi della Biodiversità in Italia: habitat urbani e agroforestali ricreati in zone a bassa biodiversità, in cui tecnologia e natura si fondono per compiere un primo passo verso la resilienza climatica. Ad oggi, 3Bee ha già creato 200 Oasi della Biodiversità, ma l’obiettivo è raggiungere entro un anno le 10.000, per realizzare il più grande corridoio ecologico d’Europa. Da qui la possibilità per chiunque di diventare custode di una delle Oasi della Biodiversità di 3Bee, regalando la cura e crescita di un albero nettarifero per contribuire a ricreare zone di pascolo per gli insetti impollinatori oppure il monitoraggio di un alveare intelligente. Un’opzione regalo sostenibile, digitale e innovativa, che permette di entrare nel più grande progetto di studio e ricerca sugli ecosistemi. Ogni utente infatti, riceverà aggiornamenti video e foto dal proprio coltivatore di biodiversità e potrà consultare i dati d’impatto in tempo reale tramite l’app e webapp dedicata.

L’adozione di un albero nettarifero o di un alveare intelligente all’interno delle Oasi della Biodiversità permette di ricevere il certificato personalizzato – con nome e dedica – con l’impatto di biodiversità generato e rappresenta un importante contributo in termini di ricerca: i dati raccolti grazie alle tecnologie proprietarie 3Bee, verranno infatti condivisi con alcune delle più note Università Europee, al fianco delle quali la climate tech lavora ogni giorno, per portare avanti il progetto di studio dedicato ad api, insetti impollinatori e biodiversità. Per questo Natale, 3Bee lancia inoltre la nuova edizione delle sue Box: i cofanetti regalo che permettono di tutelare la biodiversità scegliendo tra la cura e crescita di un albero nettarifero oppure l’esperienza di monitoraggio di un alveare intelligente. Il cofanetto si arricchisce rispetto alla precedente edizione, includendo ora al suo interno un libro fotografico, illustrato e narrato di 184 pagine scritto da 3Bee, una vera e propria guida all’esplorazione del meraviglioso mondo della biodiversità attraverso l’Italia e oltre, scoprendo l’immensa ricchezza e le caratteristiche uniche dei vari ecosistemi. Disponibile in tre piani differenti (che vanno da un minimo di 9,90 euro a un massimo di 29,90 euro, in base alla tipologia di impegno e all’impatto generato), le Box 3Bee rappresentano il regalo sostenibile phygital che ha lo scopo di connettere gli ambasciatori del cambiamento con la community di store ambassador della biodiversità, creando un’esperienza unica non solo online, ma anche offline. Le Box 3Bee sono ordinabili online sul sito di 3Bee entro il 15/12 con consegna garantita entro Natale, oppure sono disponibili nei punti vendita aderenti.

Bussone (Uncem): diamo forza alle Green Communities, territori veri

Bussone (Uncem): diamo forza alle Green Communities, territori veriRoma, 4 dic. (askanews) – “Le Green Communities sono territori veri, uniti. Diamogli forza e strumenti di azione, tempi di lavoro, modelli valutativi, analisi degli impatti. Senza migliaia di indicatori, insistiamo sul contrasto alla crisi demografica e alla crisi climatica”. Così il presidente dell’Uncem, Marco Bussone, aprendo l’assemblea dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, in corso presso il Palazzo della Cooperazione a Roma. “Vengano finanziate tutte le 190 Green Communities, senza perdere tempo! Nessun Paese europeo ha strategie d’area così efficaci che territorializzano la necessità di cambiare, concretizzano il futuro e le risposte democratiche alla crisi climatica. Sono futuro!”, ha sottolineato.

Per Bussone “i territori hanno urgenza di politiche strutturali, non di facciata, non illusorie, non momentanee. Non imperniate su singoli campanili. Paesi insieme per il paese. Ecco la chiave, anche delle Green Communities”, ha aggiunto. Il presidente Uncem ha posto poi l’attenzione anche su “quelle aree devastate da alluvioni e frane e altre del Paese che, sappiamo già, subiranno gli effetti degli aumenti delle temperature e il ripetersi di mutamenti nel carattere delle precipitazioni, ci dicono che la montagna è un hub di cambiamento. Intercetta prima il mutamento delle condizioni e degli effetti delle scelte dell’uomo nel non proteggere la ‘casa comune’”.

Cop28, Geologi italiani a Dubai: agire per sostenibilità

Cop28, Geologi italiani a Dubai: agire per sostenibilitàRoma, 30 nov. (askanews) – In vista della Cop28, la United Nations Climate Change Conference che si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, presso Expo City di Dubai, il Consiglio Nazionale dei Geologi Italiani (CNG) si prepara ad essere protagonista, rispondendo all’urgenza globale di azioni decisive contro i cambiamenti climatici. Il segretario Domenico Angelone e il presidente Arcangelo Francesco Violo saranno i rappresentanti del CNG in questo appuntamento cruciale, che vedrà la convergenza di leader mondiali, scienziati ed attivisti impegnati nella lotta alle sfide climatiche. In questo contesto internazionale, i geologi italiani porteranno la propria voce per contribuire alla discussione su come mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici e plasmare un futuro sostenibile.

“I cambiamenti climatici non conoscono confini e richiedono un approccio collaborativo – dichiara il Presidente Violo. L’Italia, attraverso il CNG, si impegna a condividere la sua esperienza geologica per contribuire a soluzioni condivise a livello internazionale”. La Cop28, in quanto palcoscenico globale, fornisce l’opportunità perfetta per un dialogo aperto e costruttivo “nel quale – prosegue Violo – il Cng offrirà un contributo unico alla comprensione delle dinamiche climatiche e delle loro conseguenze”.

In un contesto ormai sempre più vicino pericolosamente al punto di non ritorno, in cui le conseguenze dei cambiamenti climatici si manifestano in molteplici sfaccettature, dalla carenza idrica agli impatti su ecosistemi fragili, dagli eventi meteorologici estremi all’accesso limitato all’acqua potabile ed ai servizi igienici, è essenziale affrontare i negoziati climatici con una risposta tempestiva. Ed è in questo scenario che il Segretario Angelone riconosce l’urgenza di un’azione che sia improrogabilmente incisiva e corale in cui: “la geologia fornisce la chiave per comprendere le intricate dinamiche che guidano i cambiamenti climatici, ed è nostro dovere trasformare questa comprensione in soluzioni concrete e sostenibili. La mortalità infantile, la salute pubblica, l’accesso all’acqua potabile, sono tutti indicatori diretti della necessità di affrontare questi argomenti in modo urgente e integrato”.

È essenziale evidenziare che la Cop28, un appuntamento di rilevanza mondiale, vedrà la partecipazione di rappresentanti da oltre 200 paesi. Durante l’evento, saranno discussi più di 50 documenti e proposte, coinvolgendo oltre 10.000 partecipanti, tra delegati, osservatori e membri della società civile. Spicca la presenza della Santa Sede, che conferisce una dimensione etica e morale al dialogo sulla sostenibilità. Attraverso il richiamo ai principi espressi nella sua enciclica “Laudato si”, Papa Francesco ha più volte sottolineato il dovere morale di proteggere il nostro pianeta e promuovere la giustizia sociale, un appello che il Presidente del CNG adotta con fermezza. “In questo imminente incontro a Dubai, la nostra missione è chiara: connettere le conoscenze geologiche con azioni concrete: stiamo plasmando un futuro in cui la Terra è protetta e preservata per le generazioni future. Questo impegno rafforza l’appello del Papa per una responsabilità condivisa nella custodia del nostro unico e prezioso pianeta”, conclude Violo.

Lombardia celebra 40 anni legge regionale che tutela aree verdi

Lombardia celebra 40 anni legge regionale che tutela aree verdiMilano, 30 nov. (askanews) – La Regione Lombardia ha celebra i 40 anni della legge regionale che regolamenta le diverse aree verdi protette, che occupano quasi il 30% del territorio. Si tratta di 24 parchi regionali, 101 parchi di interesse sovracomunale, 3 riserve naturali statali e 67 riserve naturali regionali, 33 monumenti naturali e 246 siti Rete Natura 2000. Un patrimonio definito, oggi al convegno ‘Le aree protette in Lombardia, 40 anni di tutela e valorizzazione’ dal presidente della Regione, Attilio Fontana, e dall’assessore al Territorio, Gianluca Comazzi, “eccezionale, da tutelare e da valorizzare”. I lavori si sono svolti all’auditorium Giorgio Gaber del Pirellone.

“Questa – ha affermato il presidente Fontana – è una giornata speciale, una celebrazione del ruolo cruciale che i parchi lombardi hanno nel preservare le aree protette e nell’insegnare una consapevolezza ambientale più profonda. Un impegno vitale quindi per garantire la tutela del nostro territorio e il benessere di tutti i cittadini. Lavorando in sinergia con le comunità locali, coinvolgendole nelle decisioni riguardanti la gestione delle aree verdi, con progetti di volontariato e di conservazione, adottando un approccio integrato che si relazioni con tutte le realtà presenti sul territorio, è infatti possibile garantire che il potenziale verde della nostra Regione venga valorizzato al meglio”. “Il quarantesimo anniversario della legge 86/83 – ha sottolineato l’assessore Comazzi – è un momento di riflessione e celebrazione per tutti noi impegnati nella preservazione del patrimonio ambientale della Lombardia. Sono estremamente grato per il prezioso lavoro svolto e il costante impegno nella valorizzazione del bellissimo territorio lombardo e della sua eredità. I nostri parchi, le nostre riserve naturali, i siti di Rete Natura, rappresentano infatti tutti un valore inestimabile per la qualità della vita dei cittadini, per lo sviluppo sostenibile del territorio e un forte vettore di crescita per il turismo lombardo. Il nostro sostegno a questo sistema di aree protette – ha concluso – è quindi essenziale per garantire un futuro sostenibile per la Lombardia”.

Al convegno con un video messagio è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. “Le aree protette – ha detto – sono uno strumento fondamentale per la difesa degli ecosistemi e della nostra biodiversità. Quelle lombarde da 40 anni svolgono un ruolo essenziale di tutela e sono tra le più importanti nel nostro Paese”.

Roma e il CNG ospiteranno il Council Meeting EFG 2025

Roma e il CNG ospiteranno il Council Meeting EFG 2025Roma, 24 nov. (askanews) – Il Council Meeting della European Federation of Geologists (EFG), svoltosi il 19 novembre a Brussels, ha rappresentato un momento fondamentale per la comunità geologica. Presieduto per la prima volta dall’italiano Davide Govoni, attuale presidente in carica, l’assemblea ha visto la partecipazione attiva del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), rappresentato dal consigliere Rudi Ruggeri. In un clima di collaborazione e impegno, è stata presentata la candidatura di Roma e del CNG ad ospitare il prossimo Council Meeting EFG, programmato dal 13 al 18 maggio 2025, proposta che ha ottenuto l’approvazione unanime dei membri presenti, evidenziando il riconoscimento della qualità e dell’importanza del ruolo del Consiglio Nazionale dei Geologi Italiani nel panorama geologico internazionale. L’evento – sottolinea una nota – non solo offre a Roma e al CNG l’opportunità di dimostrare l’eccellenza nel campo geologico ma consolida anche il ruolo dell’Italia come punto di riferimento per la comunità professionale a livello mondiale. L’attenzione non si limiterà solo alle sfide globali, ma abbraccerà anche tematiche geologiche cruciali per il futuro sostenibile del nostro pianeta. Il presidente Govoni ha espresso con orgoglio l’importanza di promuovere la cooperazione internazionale per affrontare le sfide globali, sottolineando il ruolo cruciale della geologia nell’individuare soluzioni sostenibili. Ha ribadito l’impegno della EFG nel contribuire agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, enfatizzando il contributo chiave della comunità geologica nella gestione sostenibile delle risorse naturali. L’approvazione unanime della candidatura di Roma e del CNG rappresenta un passo significativo verso la promozione della cooperazione internazionale nel settore geologico, trattandosi non solo del riconoscimento della solidità della candidatura ma anche di un impegno a perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. L’evento del 2025, oltre a essere un’occasione di scambio di conoscenze ed esperienze, sarà un palcoscenico per la promozione della ricerca e dell’innovazione in settori vitali come l’acqua, le materie prime, l’energia, la geotermia, la gestione delle siccità. Il CNG e il Comitato Organizzativo non solo si impegnano a organizzare un Council Meeting EFG 2025 memorabile, ma anche a garantire che il programma rifletta la vastità delle sfide geologiche e ambientali che la comunità globale affronta. Saranno trattate tematiche specifiche, dalla sostenibilità idrica alla gestione delle risorse energetiche, offrendo uno spaccato completo delle tendenze e delle soluzioni nel campo geologico. L’evento, quindi, non solo contribuirà alla crescita della comunità geologica ma rappresenterà un contributo significativo al progresso globale verso una maggiore sostenibilità e cooperazione internazionale nel contesto di una terra che ha bisogno di soluzioni geologiche innovative e sostenibili.

Ambiente, Eric Carlson: Artico non è Far West, ma spazio confronto

Ambiente, Eric Carlson: Artico non è Far West, ma spazio confrontoRoma, 15 nov. (askanews) – “L’Artico non è il Far West. Se è vero che non c’è un trattato Internazionale come per l’Antartide va detto che gli otto paesi del Consiglio Artico collaborano e agiscono, occupandosi in prima istanza dei 4 milioni di abitanti dell’area”. Lo ha detto Eric Carlson, diplomatico del governo statunitense e rappresentante al Consiglio Artico come Senior Arctic Official, nel corso del suo intervento al convegno organizzato a Roma nella sede del Centro studi americani. Nel meeting “The future od Arctic: conflict or cooperation?” si è fatto il punto sullo stato di una regione che è il “termometro del mondo” come ha detto Laura Borzi, analista geopolitica del centro studi Italia-Canada, sottolinenando come in Artico sia fino a quattro volte più alta la temperatura.

Carlson ha spiegato: “Bisogna proteggere l’ideale di cooperazione dell’Artico. Anche quando la collaborazione risulta difficile”. Quindi ha sottolineato: “In 27 anni sono stati fatti tre diversi accordi”. Riguardo le tensioni che possono incidere sulle scelte per l’Artico, come il conflitto tra la Russia e l’Ucraina, Carlson ha ammesso: “Quando mi chiedono quando si tornerà alla normalità, spiego che non lo sappiamo. Dipende”. Mark E. Rosen, vice presidente senior del Centro Analisi Navale, ha sottolineato: “Quando si aprirà la rotta di nord ovest chi spiegherà alla Russia, ad esempio, che le sue navi non sono pronte. Se è vero che quella rotta fa risparmiare il 40 per cento della distanza tra i porti, va detto che c’è molta pressione per favorire questo sviluppo. Ma quali sono le prospettive? C’è interesse per il gas naturale più che per il petrolio. In Russia ci sono attività molto importanti a livello dell’Artico. Lo sviluppo sta già avvenendo”.

Rosen ha poi sottolineato: “Quali sono rischi giuridici? Si ha a che fare con stati sovrani che hanno un loro ambito. Bisognerà vedere quel che è possibile dal punto di vista delle estrazioni. La struttura giuridica è insufficiente rispetto ad eventuali sversamenti. Capire come intervenire rispetto ad eventuali incidenti che nessuno vuole, ma che possono accadere”. L’esperto ha quindi aggiunto: “Tutti vogliono tutelare l’ambiente, ma non ci sono gli standard e il quadro giuridico. Ci sono stati molti investimenti. Non voglio metter paura. Ma uno stato di fronte ad un incidente potrebbe decidere di chiudere l’accesso e poi ci potrebbero essere problemi per le rotte. In ultima analisi potrebbe esserci una controversia con la Cina per sfruttare risorse. Nei loro documenti pubblici affermano molto. Bisognerà vedere quel che succede”.

Ambiente, accordo Sogesid-Remtech Expo per sistemi prevenzione e sicurezza

Ambiente, accordo Sogesid-Remtech Expo per sistemi prevenzione e sicurezzaRoma, 14 nov. (askanews) – Progettare un primo “modello di gestione” delle aree ad alto rischio per morfologia e qualità dell’edificazione, con l’obiettivo di intercettare azioni prioritarie di prevenzione e contenimento degli effetti naturali, da replicare in caso di emergenza, sia a livello nazionale che nell’ambito della cooperazione internazionale. Sono questi i punti al centro dell’accordo siglato oggi dal Presidente e Amministratore Delegato di Sogesid, Roberto Mantovanelli ed Errico Stravato, e dal Presidente e dalla Direttrice generale di Ferrara Expo e RemTech Expo, Andrea Moretti e Silvia Paparella. Sogesid, Società di ingegneria in “house providing” del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e RemTech Expo – Hub Tecnologico Ambientale specializzato sui temi del risanamento, della rigenerazione e dello sviluppo sostenibile dei territori, metteranno a sistema le eccellenze scientifiche ed economiche del Paese, attraverso la progettazione e l’istituzione di un primo modello di gestione delle emergenze, per creare soluzioni di prevenzione contro gli effetti devastanti degli eventi naturali. Il modello metterà a sistema non solo le azioni da implementare in modo prioritario a livello di riorganizzazione territoriale, ma anche le strategie di comunicazione, informazione e divulgazione rivolte alla popolazione su operazioni di messa sicurezza. I risultati del “modello di gestione” consentiranno una replicabilità sia a livello nazionale che nell’ambito della cooperazione internazionale, guardando al modus operandi delle eccellenze gestionali dell’emergenza come protezione civile e Croce Rossa. “La collaborazione con RemTech è per noi motivo di grande orgoglio perché rappresenta un ulteriore elemento di sviluppo della rete di Sogesid per dare concreto supporto alle PA nel processo di transizione ecologica, e in generale di trasformazione del territorio” ha dichiarato il Presidente di Sogesid, Roberto Mantovanelli. “L’accordo di oggi conferma l’impegno di Sogesid nel mettere a sistema, con un polo di riferimento come RemTech, competenze tecniche, intelligenze organizzate e risorse economiche, per una sempre maggiore quanto urgente prevenzione e tutela dell’ambiente” ha aggiunto l’Amministratore Delegato di Sogesid, Errico Stravato. “L’accordo genera una serie di opportunità che rispondono all’impellente ed evidente bisogno di maggiore sicurezza e tutela del nostro territorio e sarà per Ferrara Expo, che ospita l’evento RemTech da sempre, un’importante occasione per presentare e divulgare i risultati del “modello di gestione” che dal lavoro congiunto di Sogesid e Remtech Expo scaturiranno, assolvendo al meglio alla funzione del nostro quartiere fieristico che mira a farsi contenitore di idee, competenze, confronti e soluzioni utili al presente ed al futuro” ha dichiarato Andrea Moretti – Presidente Ferrara Expo. “La conoscenza puntuale del territorio, l’individuazione delle criticità e delle opportunità di riequilibrio, l’indispensabile sinergia tra pubblico e privato che operano alla messa a punto di una strategia concreta, frutto di una visione ordinata e sistemica, sono solo alcuni degli importanti pilastri dell’accordo che abbiamo il privilegio di condividere con una realtà importante come Sogesid” ha commentato Silvia Paparella – General Manager RemTech Expo.

Marche Multiservizi, a Cà Asprete moderno impianto ad osmosi inversa

Marche Multiservizi, a Cà Asprete moderno impianto ad osmosi inversaRoma, 10 nov. (askanews) – Sostenibilità ed Innovazione sono due dei valori che da sempre guidano l’azione di Marche Multiservizi e che hanno trovato piena attuazione oggi alla discarica di Cà Asprete di Tavullia con l’inaugurazione dell’impianto ad osmosi inversa di ultima generazione per il trattamento del percolato (per un investimento di quasi 1,5 milioni di euro) e con la presentazione del progetto Ape Informa sul biomonitoraggio delle api avviato nel 2021.

Nel quadro degli investimenti in innovazione realizzati da Marche Multiservizi si inserisce anche quello che ha portato all’installazione a Cà Asprete dell’impianto ad osmosi inversa per il trattamento del percolato. L’investimento, pari a quasi 1,5 milioni di euro, consentirà di trattare il percolato che si forma quando l’acqua passa tra i rifiuti di una discarica ottenendo acqua distillata adatta anche alla vita dei pesci, come dimostra la fontana realizzata all’ingresso dell’impianto alimentata da acqua derivante dal trattamento del percolato ed in cui nuotano e vivono tanti pesci. Si tratta di un impianto di ultima generazione in grado di depurare 90 metri cubi al giorno di percolato prodotto rimuovendo fino al 99,99% di inquinanti, con minor dispendio di energia, minori costi di manutenzione ed evitando che, come avvenuto fino ad oggi, il materiale debba essere trasportato tramite autobotti fuori regione in appositi siti idonei al trattamento, con il conseguente inquinamento atmosferico creato dalla circolazione dei mezzi. Si stima un risparmio di 192 tonnellate di CO2 all’anno (192.000 kg) con importanti ed evidenti benefici per l’ambiente. La minore quantità di CO2 prodotta è pari alle emissioni compensate da quasi 1.900 alberi ogni anno. L’impianto ad osmosi inversa verrà utilizzato per il trattamento del percolato anche nella gestione post mortem della discarica (30 anni). Dal 2021 Marche Multiservizi ha avviato un’attività di biomonitoraggio all’interno della discarica di Cà Asprete grazie al progetto Ape Informa che fornisce un contributo sull’analisi del contesto ambientale dell’impianto. L’ape è un bioindicatore chiave per la qualità dell’ambiente nell’area circostante: sono creature molto sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti e riescono a segnalare precocemente l’insorgenza di squilibri pericolosi per la biodiversità, per l’ecosistema e per la salute umana. In discarica è stato collocato un apiario composto da 5 arnie ed in ognuna di esse è presente un’ape regina: ogni arnia può ospitare fino a 60.000 api nel periodo estivo per un totale di 300.000 api che producono miele, polline, propoli e cera. Si tratta di famiglie di api ligustiche, di origine italiana. Il progetto Ape Informa si svolge in collaborazione e sotto la supervisione scientifica dell’Università di Urbino (Dipartimento di Scienze Pure e Applicate): sugli alveari sono svolte periodicamente analisi bio-morfometriche e controlli medico veterinari per verificare la salute e la produttività delle api, per campionare il miele, la cera e gli altri prodotti dell’alveare. Sotto osservazione in particolare gli agenti tossici e inquinanti che si possono accumulare, costituiti principalmente da pesticidi, metalli pesanti, anioni tossici e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Tutte le analisi hanno dato esito positivo certificando la qualità del miele prodotto in discarica.

L’impianto, che si estende lungo un’area complessiva di circa 42 ettari, è attivo dal 1992 ed al suo interno vengono conferiti esclusivamente rifiuti non pericolosi. Parte del sito non è più utilizzato dal 2014 ed è in fase di post gestione. L’impianto di Cà Asprete è oggetto di continue attività di monitoraggio che riguardano tutte le matrici ambientali (acqua, aria, suolo) effettuate sia come autocontrolli sia attraverso laboratori e professionisti qualificati. Tutte le attività di monitoraggio sono poi trasmesse agli organi competenti e sono a disposizione di ogni controllore terzo. A questi si aggiunge una ulteriore attività di controllo da parte del Comune di Tavullia che ha coinvolto una ditta terza con lo scopo anche di monitorare gli impatti odorigeni. Il sito è dunque costantemente oggetto di controlli e monitoraggi, anche per effetto delle certificazioni che ha ottenuto ai sensi della norma UNI EN ISO 14001:15 ed accreditamento EMAS. All’interno dell’impianto vengono utilizzate importanti tecnologie come quelle che alimentano i processi di trattamento del biogas. A Cà Asprete infatti è stata realizzata una rete di captazione e invio all’impianto di cogenerazione del biogas con produzione di energia elettrica. Tanto che negli ultimi tre anni è stato possibile immettere in rete circa 15 milioni di KWh di energia elettrica, sufficienti per fornire energia elettrica a circa 4.000 famiglie. “Sono orgoglioso dell’investimento effettuato a Cà Asprete da Marche Multiservizi e di questa giornata che ci permette di mostrare ad Autorità, amministratori e cittadini come da oltre 30 anni gestiamo in maniera efficiente una discarica a servizio di gran parte del territorio provinciale – spiega il presidente di Marche Multiservizi Andrea Pierotti – L’impianto ad osmosi inversa consente di ottenere benefici ambientali importanti perché significa che potremo trattare direttamente qui il percolato prodotto evitando di doverlo trasportare tramite autobotti in appositi impianti fuori regione: parliamo di un risparmio, in termini di minore CO2 prodotta pari a 192 tonnellate, per circa 500 camion in meno in circolazione ogni anno. Il biomonitoraggio delle api, realizzato grazie all’apicoltore Alex Gabellini ed in collaborazione con l’Università di Urbino, è un ulteriore elemento che certifica la salubrità dell’ambiente circostante”.

“Marche Multiservizi continua ad investire in innovazione per garantire una sempre maggiore sostenibilità dei servizi gestiti a beneficio del territorio in cui opera – spiega l’amministratore delegato di Marche Multiservizi Mauro Tiviroli – Per l’impianto ad osmosi inversa abbiamo effettuato un importante investimento del valore di circa 1,5 milioni di euro perché siamo consapevoli dei benefici ambientali che apporterà in termini di minor produzione di anidride carbonica. La discarica di Cà Asprete è un impianto progettato, realizzato e gestito in maniera innovativa che dimostra come il rifiuto possa essere gestito a livello territoriale con un impatto uguale, se non addirittura inferiore, ad altri impianti industriali”.