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Giovani, terminata Route per 18 mila capi scout Agesci

Giovani, terminata Route per 18 mila capi scout AgesciRoma, 26 ago. (askanews) – Con la partenza delle tre ultime Comunità capi, appartenenti ai gruppi siciliani di Gaiano Castel Ferrato 1, Trabia 1 e Nicosia 1, si è ufficialmente chiusa oggi la Route Nazionale delle Comunità Capi 2024.


Sono stati più di 18 mila le capo e i capi dell’Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) giunti a Verona dal 22 agosto da tutta Italia per partecipare a questo grande momento di riflessione collettiva, con oltre 60 tra incontri, approfondimenti, momenti di formazione e dibattiti, per un totale di 220 relatori, con lo scopo di analizzare la realtà dei giovani di oggi e definire le sfide e il percorso dell’Associazione per i prossimi anni. “Torniamo a casa con uno zaino colmo di emozioni – hanno dichiarato Roberta Vincini e Francesco Scoppola, presidenti del Comitato nazionale Agesci -. Siamo grati per risposta delle capo e dei capi: ognuno di loro potrà tornare a casa con nuove consapevolezze, nuove risposte ma anche ulteriori piste da approfondire in futuro con la sua Comunità capi. Desideriamo ringraziare dal profondo tutti coloro che hanno sostenuto e reso possibile questo evento, in particolare le istituzioni, l’amministrazione e i cittadini di Verona: grazie alla loro accoglienza e alle forti testimonianze di servizio che ci hanno mostrato, il ricordo di questa città rimarrà indelebile nelle pagine della nostra associazione. Abbiamo tanto materiale per vivere a pieni polmoni i prossimi 50 anni dell’AGESCI: la nostra Associazione è pronta a salpare verso nuovi obiettivi e traguardi per l’educazione dei giovani, consapevole di poter essere un interlocutore autorevole e un alleato prezioso per la società, la Chiesa e la politica, con l’unico scopo di formare buoni cittadini e cristiani, come fa da 50 anni”.


La Route si è svolta su una superficie di circa 250mila metri quadrati di campo; i partecipanti all’evento hanno percorso complessivamente 1.260.000 km a piedi nei quattro giorni di attività, per gli spostamenti tra Villa Buri, l’area campo e la città di Verona; nei giorni di campo sono stati serviti oltre 190mila pasti, anche per le 2.300 persone con diete speciali; tutta la Route è stata vissuta in digitale, grazie a un’app dedicata che nei momenti di picco ha ricevuto oltre 40mila consultazioni al minuto; l’evento è stato supportato da 6 patrocinatori, 18 partner, 8 sponsor; sono stati 600 i volontari che danno una mano con l’organizzazione, il cosiddetto Tangram Team, in gran parte composto da scout non più in servizio o soci del MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani); utilizzati circa 1.000 bagni chimici, 400 docce, 60 lavabi, 20 punti acqua; oltre alle tende dei 18mila capi, utilizzate 120 strutture coperte, tra tendoni e gazebi; sul fronte dei trasporti, 15mila persone si sono spostate in treno, utilizzando 121 regionali, 51 Frecciarossa, 12 InterCity. ATV ha potenziato il servizio di autobus di linea, sono state effettuate oltre 150 corse con pullman privati e gestiti gli spostamenti di 75 persone a ridotta mobilità.

A Venezia proiezione del documentario “1974. La strage di Brescia”

A Venezia proiezione del documentario “1974. La strage di Brescia”Roma, 23 ago. (askanews) – Verrà presentato e proiettato venerdì 30 agosto alle 18 presso l’Hotel Excelsior, nell’ambito dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, “1974. La Strage di Brescia”, un documentario di 94 minuti realizzato da un ampio team di studenti del Dams – Università Cattolica in occasione del 50° Anniversario della strage di Piazza Loggia.


Il progetto – informano Fondazione Ente dello Spettacolo e Università Cattolica del Sacro Cuore in una nota – ha beneficiato del supporto dei docenti del corso DAMS, attivo nella sede di Brescia, tra cui il Professor Massimo Locatelli, ordinario di Cinema, fotografia e televisione presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore Scientifico del Master in Ideazione e Produzione Audiovisiva, Cinematografica e per i Media Digitali (IPM) presso l’Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo (ALMED). Oltre ai professori Marco Meazzini e Fabio Piozzi, e del contributo di istituzioni bresciane tra cui l’Archivio storico per la Memoria e il Comune di Brescia. La produzione del documentario è stata realizzata dal produttore e distributore Another Coffee Stories, nella persona della fondatrice Anna Giada Altomare e del socio Mario Congiusti. Diretto da Carlo Porteri, che ha anche curato la sceneggiatura assieme a Marco Danesi e Lorenzo Tonni, aiuto regia Marina Di Maggio, il documentario rappresenta un’indagine profonda e toccante sul periodo dello stragismo italiano, focalizzandosi sulla strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974. Un’opera che non si limita a raccontare un evento storico. È un atto di amore verso la verità, un grido di giustizia che risuona attraverso le voci di chi ha vissuto quei terribili momenti e di chi, con il coraggio e la determinazione dei giovani, ha deciso di portare alla luce quei ricordi, perché non si perdano nell’oblio del tempo.


Il documentario è suddiviso in sezioni che coprono un arco temporale molto ampio, dalla fase del miracolo economico degli anni ’60 fino alla sentenza del 2015 che ha chiuso il lungo iter giudiziario legato alla strage. Il racconto è arricchito dalle testimonianze di figure chiave come Manlio Milani, che perse la moglie Livia Bottardi nella strage, e Alfredo Bazoli, rimasto orfano di Giulietta Banzi Bazoli. Altri interventi fondamentali includono quelli di Marco Fenaroli, Mario Capponi, Diletta Colosio, Paolo Corsini, Mario Labolani e del politologo Vittorio Emanuele Parsi, che analizza gli effetti delle stragi nel contesto politico-sociale internazionale. Il documentario offre anche una riflessione sull’impatto che la strage ha avuto sulla coscienza cittadina, grazie alle interviste alla sindaca di Brescia, Laura Castelletti, al regista Silvano Agosti, alla direttrice del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, oltre al lungo iter giudiziario per arrivare alla verità narrato dall’avvocato Piergiorgio Vittorini. Questi giovani – si sottolinea nella nota – hanno scelto di non voltare lo sguardo, di non lasciar cadere nel silenzio quella strage. Hanno scelto di guardare in faccia la sofferenza, di ascoltare le voci di chi non può dimenticare, e di trasformare quel dolore in un’opera che possa parlare a tutti noi, oggi e domani. C’è un momento in cui la Storia smette di essere solo una sequenza di fatti e diventa qualcosa di personale, di intimo. Quel momento arriva quando ci rendiamo conto che dietro ogni nome, ogni data, c’è una vita, c’è una storia che merita di essere raccontata, ascoltata, e ricordata. E questo documentario ci porta esattamente lì, a quel punto in cui la Storia si fa carne e sangue. Lasciamo che le voci di quei testimoni, di quelle vittime, di questi giovani registi, risuonino dentro di noi. Lasciamo che ci parlino del passato, ma soprattutto, lasciamo che ci interroghino sul presente e sul futuro. Riconosciamo le conquiste ottenute in quegli anni violenti per poterle ricontestualizzare nella società odierna, consapevoli più che mai della loro importanza.

Giovani, al via Route nazionale delle comunità capi scout Agesci

Giovani, al via Route nazionale delle comunità capi scout AgesciRoma, 21 ago. (askanews) – Mancano poche ore all’inizio della Route Nazionale delle Comunità Capi 2024. Sono più di 18mila le capo e i capi dell’AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) che si stanno mettendo in viaggio da tutta Italia, con destinazione Verona.


Sta per avere inizio un grande momento di riflessione collettiva: quattro giorni per partecipare a oltre 60 tra incontri, approfondimenti, momenti di formazione e dibattiti, con lo scopo di analizzare la realtà dei giovani di oggi e definire le sfide e il percorso dell’Associazione per i prossimi anni. L’incontro di Verona è un momento importante, non solo per i numeri delle persone che saranno coinvolte, ma anche per l’eccezionalità dell’evento: le Route nazionali precedenti si sono tenute nel 1979 a Bedonia (Parma) e nel 1997 ai Piani di Verteglia (Avellino) e hanno rappresentato momenti di snodo dell’Associazione, che oggi conta più di 180mila iscritti, tra capi e ragazzi. A fare da collante alla quattro giorni, il tema della felicità, che rappresenta oggi una scelta politica forte, controcorrente rispetto al negativismo e ai segnali di crisi e sfiducia, e che ritorna anche nel titolo di questo appuntamento: ‘Generazioni di felicità’.


“Numerosi sono gli obiettivi di questo incontro – hanno dichiarato Roberta Vincini e Francesco Scoppola, Presidenti del Comitato nazionale AGESCI -: dal coinvolgere i capi dell’Associazione in un’esperienza fortemente motivante che possa regalare un tempo di qualità, nuove energie, nuove parole, nuovi contenuti per l’educazione; all’offrire un’occasione unica di confronto sugli orientamenti educativi e sociali attuali; dal valorizzare il contributo dei 50 anni di storia dell’AGESCI e posizionare l’Associazione nella società e nella Chiesa come attore importante di cambiamento nel presente; all’identificazione di nuove risposte, nuovi equilibri e nuovi assetti di fronte alle sfide educative attuali”. La cerimonia di apertura della Route avverrà domani alle ore 20.45. Tutti i 18mila capi si ritroveranno per il tradizionale Alzabandiera e subito dopo animeranno la serata Gianni Morandi, Gio Evan, Roberto Mercadini e Camilla Filippi. Previsto anche l’intervento del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e dell’Assessora alla Sicurezza del Comune di Verona, Stefania Zivelonghi.


La Route Nazionale sarà un grande momento di confronto tra esponenti di primo piano della cultura, delle istituzioni, del mondo dell’educazione. Nei giorni di venerdì 23 agosto e sabato 24 agosto, si svolgeranno ben 64 incontri con 226 voci diverse tra relatori, esperti associativi e moderatori. Sempre nelle giornate di venerdì 23 e sabato 24 agosto, partirà un percorso collettivo chiamato ‘Tracce’, grazie al quale, a rotazione, i 18mila partecipanti alla Route avranno la possibilità di conoscere da vicino Verona e le sue più significative realtà di volontariato territoriali, con la possibilità di effettuare attività di servizio o di ascoltare testimonianze di valore, grazie all’aiuto di 140 volontari ex capi scout e oltre 100 associazioni e realtà veronesi.


Domenica 25 agosto, la Santa Messa chiuderà tutta la Route Nazionale. Sarò officiata da S.Em. Card Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e concelebrata da S.E. Mons. Domenico Pompili, Vescovo di Verona, e da altri 12 vescovi da tutt’Italia. Dopo la Messa, seguirà il saluto del Vice Ministro del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e infine il saluto conclusivo dei Presidenti del Comitato Nazionale AGESCI, Roberta Vincini e Francesco Scoppola.

Vino, Coldiretti Veneto: attesa qualità molto buona, quantità media

Vino, Coldiretti Veneto: attesa qualità molto buona, quantità mediaMilano, 5 ago. (askanews) – “Manca ancora un mese al via alla vendemmia che entrerà nel vivo solo dai primi di settembre, con il Prosecco nel trevigiano e i grandi rossi del veronese. I primi grappoli si raccoglieranno in realtà a partire dal 20 di agosto con la varietà del Pinot in anticipo di una settimana sul 2023. Ad iniziare sarà la provincia di Verona dove normalmente la maturazione inizia con 2-3 giorni di anticipo sul resto del Veneto”. Sono queste la prime indicazioni della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Veneto presieduta da Giorgio Polegato che traccia le previsioni del settore tenendo conto delle condizioni climatiche che interferiscono sui tempi di maturazione e sulla qualità della produzione.


“A livello quantitativo l’attesa è per una annata nella media degli ultimi anni, quindi in netto recupero sullo scorso anno segnato da peronospora, flavescenza e forti grandinate – osservano gli esperti regionali in una nota – . Tutti fenomeni che nel 2024 hanno interessato solo marginalmente la nostra regione, eccezione fatta per i vigneti a conduzione biologica che in particolare in pianura subiranno danni severi da peronospora una malattia difficile da contenere nelle primavere umide e piovose come la stagione trascorsa”. “Sul fronte della qualità ad oggi all’inizio della maturazione le previsioni sono molto buone. Il Veneto – continuano gli esperti – si regge su tre produzioni principali, la Valpolicella coi suoi grandi rossi attesi di ottima qualità per l’assenza di stress idrico e con una stagione ora perfetta per la maturazione”.


“L’insieme delle denominazioni Prosecco è sulla stessa linea – proseguono gli esperti della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Veneto – produzione regolare e qualità attesa molto buona sia in pianura che nelle colline di Asolo, Conegliano e Valdobbiadene dove gli strascichi della flavescenza incideranno forse ancora sulla piena produzione dei vigneti. Infine il Pinot grigio avrà produzioni in recupero concorrendo a fare delle tre denominazioni il 60% della viticoltura veneta”. “Il Veneto è saldo al primo posto tra le regioni in Italia per produzione di vino, con 11 milioni di ettolitri su un dato nazionale di circa 56 milioni di ettolitri. La viticoltura e l’enologia valgono il 36% dell’export italiano, con 2,8 miliardi di euro, il vigneto veneto oggi occupa circa 100mila ettari. Per mantenere i primati è importante avere produzioni in linea con le richieste di mercato, e per questo Consorzi di tutela e Filiera produttiva hanno messo in atto una serie di misure, come riduzioni di resa, stoccaggi, e per i prodotti più richiesti, come per il Prosecco, attingimenti e riserve vendemmiali, un sistema di gestione dell’offerta che in base a quantità e qualità della vendemmia, sappia agire di conseguenza per mantenere una forte attrattività dei nostri vini più importanti – affermano gli esperti -. Ad oggi, quindi, una vendemmia che conferma il ruolo del Veneto come la regione top, che dalla terza decade di agosto rinnoverà il rito della vendemmia per tornare attorno ai 15 milioni di quintali di uva di grande qualità”.

Giovani, a Verona 18 mila scout per i 50 anni dell’Agesci

Giovani, a Verona 18 mila scout per i 50 anni dell’AgesciRoma, 22 lug. (askanews) – Saranno più di 18mila i capi scout dell’AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) che parteciperanno alla Route 2024 con l’incontro nazionale a Villa Buri a Verona dal 22 al 25 agosto 2024. L’iniziativa, di portata eccezionale dato che le Route nazionali precedenti si sono tenute nel 1979 a Bedonia (Parma) e nel 1997 ai Piani di Verteglia (Avellino), avviene nel 50esimo anno dalla fondazione dell’AGESCI che risale al 1974: cinquant’anni nei quali le capo e i capi scout si appassionano alla bellezza del servizio e accompagnano le nuove generazioni alla realizzazione di sé come uomini e donne, attraverso il gioco, l’avventura e la strada. Verona la città italiana scelta per questa importante iniziativa. La manifestazione sarà un grande momento di riflessione collettiva: quattro giorni per partecipare a oltre 60 tra incontri, approfondimenti, attività di formazione e dibattiti, con lo scopo di analizzare la realtà delle nuove generazioni e definire le sfide e il percorso dell’Associazione per i prossimi anni, alla luce della maggiore complessità del mondo in cui viviamo.


Collante dell’edizione 2024 è il tema della felicità, che rappresenta oggi una scelta politica forte, controcorrente rispetto al negativismo e ai segnali di crisi e sfiducia, e che ritorna anche nel titolo di questo appuntamento: ‘Generazioni di felicità’. “Ringraziamo il Comune di Verona per l’ospitalità. Numerosi sono gli obiettivi di questo incontro – hanno dichiarato Roberta Vincini e Francesco Scoppola, Presidenti del Comitato nazionale AGESCI – Dal coinvolgere i capi dell’Associazione in un’esperienza motivante che possa regalare un tempo di qualità e nuovi contenuti per l’educazione; all’offrire un’occasione unica di confronto sugli orientamenti educativi e sociali attuali; dal valorizzare il contributo dei 50 anni di storia dell’AGESCI e posizionare l’Associazione nella società e nella Chiesa come attore importante di cambiamento nel presente all’identificazione di nuove risposte, nuovi equilibri e nuovi assetti di fronte alle sfide educative attuali”. “Verona è orgogliosa di ospitare un evento di tale importanza, sia per numero di partecipanti, sia per i temi trattati”, afferma l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi. “Fin dall’inizio, insieme al Sindaco Tommasi, abbiamo fortemente voluto ospitare la Route nazionale capi scout poiché rappresenta una grande opportunità per Verona”, aggiunge l’assessore alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo – La portata dell’evento è senz’altro sfidante ma sarà per Verona una grande occasione per riflettere sul benessere della nostra comunità”.


Tanti gli ospiti d’eccezione, tra questi, Fra Paolo Benanti, presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale della Presidenza del Consiglio dei ministri, e il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini. Non mancheranno gli esponenti della cultura, dalla regista e sceneggiatrice Alice Rohrwacher alla rettrice della Scuola di Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti, fino agli scrittori Fabio Geda ed Enrico Brizzi. Molto presente anche l’associazionismo da Emergency a Libera con Don Luigi Ciotti, poi Mario Giro della Comunità di Sant’Egidio e Rosario Maria Gianluca Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana.

Giovani, a Verona 8 mila scout per i 50 anni dell’Agesci

Giovani, a Verona 8 mila scout per i 50 anni dell’AgesciRoma, 22 lug. (askanews) – Saranno più di 18mila i capi scout dell’AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) che parteciperanno alla Route 2024 con l’incontro nazionale a Villa Buri a Verona dal 22 al 25 agosto 2024. L’iniziativa, di portata eccezionale dato che le Route nazionali precedenti si sono tenute nel 1979 a Bedonia (Parma) e nel 1997 ai Piani di Verteglia (Avellino), avviene nel 50esimo anno dalla fondazione dell’AGESCI che risale al 1974: cinquant’anni nei quali le capo e i capi scout si appassionano alla bellezza del servizio e accompagnano le nuove generazioni alla realizzazione di sé come uomini e donne, attraverso il gioco, l’avventura e la strada. Verona la città italiana scelta per questa importante iniziativa. La manifestazione sarà un grande momento di riflessione collettiva: quattro giorni per partecipare a oltre 60 tra incontri, approfondimenti, attività di formazione e dibattiti, con lo scopo di analizzare la realtà delle nuove generazioni e definire le sfide e il percorso dell’Associazione per i prossimi anni, alla luce della maggiore complessità del mondo in cui viviamo. Collante dell’edizione 2024 è il tema della felicità, che rappresenta oggi una scelta politica forte, controcorrente rispetto al negativismo e ai segnali di crisi e sfiducia, e che ritorna anche nel titolo di questo appuntamento: ‘Generazioni di felicità’. “Ringraziamo il Comune di Verona per l’ospitalità. Numerosi sono gli obiettivi di questo incontro – hanno dichiarato Roberta Vincini e Francesco Scoppola, Presidenti del Comitato nazionale AGESCI – Dal coinvolgere i capi dell’Associazione in un’esperienza motivante che possa regalare un tempo di qualità e nuovi contenuti per l’educazione; all’offrire un’occasione unica di confronto sugli orientamenti educativi e sociali attuali; dal valorizzare il contributo dei 50 anni di storia dell’AGESCI e posizionare l’Associazione nella società e nella Chiesa come attore importante di cambiamento nel presente all’identificazione di nuove risposte, nuovi equilibri e nuovi assetti di fronte alle sfide educative attuali”.


“Verona è orgogliosa di ospitare un evento di tale importanza, sia per numero di partecipanti, sia per i temi trattati”, afferma l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi. “Fin dall’inizio, insieme al Sindaco Tommasi, abbiamo fortemente voluto ospitare la Route nazionale capi scout poiché rappresenta una grande opportunità per Verona”, aggiunge l’assessore alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo – La portata dell’evento è senz’altro sfidante ma sarà per Verona una grande occasione per riflettere sul benessere della nostra comunità”. Tanti gli ospiti d’eccezione, tra questi, Fra Paolo Benanti, presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale della Presidenza del Consiglio dei ministri, e il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini. Non mancheranno gli esponenti della cultura, dalla regista e sceneggiatrice Alice Rohrwacher alla rettrice della Scuola di Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti, fino agli scrittori Fabio Geda ed Enrico Brizzi. Molto presente anche l’associazionismo da Emergency a Libera con Don Luigi Ciotti, poi Mario Giro della Comunità di Sant’Egidio e Rosario Maria Gianluca Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana.

Baby gang, pedagogista Novara contro Zaia: basta con tiro al piccione

Baby gang, pedagogista Novara contro Zaia: basta con tiro al piccioneRoma, 2 lug. (askanews) – “Mentre mancano centri di aggregazione, una certa politica si esercita al tiro al piccione contro i più giovani cercando di convincerci che i comportamenti negativi siano frutto del singolo, che quindi deve essere punito, e non un peso da dividere su tutta la comunità educante. Oggi è il turno di Zaia e delle baby gang, con la proposta di abbassare l’età della punibilità giudiziaria. Sono frasi a effetto che sottendono una mancanza di comprensione dell’argomento”: così l’autorevole pedagogista piacentino, Daniele Novara, interviene sul tema delle baby gang, bocciando la proposta del governatore del Veneto, Luca Zaia.


“Continua imperterrito l’attacco contro i ragazzi e le ragazze visti come un crogiolo di delinquenza, di trasgressione, di ogni sorta di problemi psichiatrici e altre nefandezze. Io allibisco nel vedere istituzioni che decidono di non investire nella prevenzione educativa, nel sostegno reale alle scuole e agli insegnanti, nell’aiuto anche educativo ai genitori”, ha proseguito Novara. “Il problema è lampante. Si preferisce mettere soldi su strade, logistica e cantieristica varia invece di puntare sulle future generazioni, dai nidi alla formazione, dalle scuole all’aggiornamento professionale degli insegnanti”, spiega l’autore di libri come “Nessuno si educa da solo” (2023) e fondatore a Piacenza del Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti.


Secondo Novara, “i ragazzi e le ragazze di quell’età, preadolescenti, non possono essere portati a processo o in carceri minorili. Per fortuna le nostre leggi danno giustamente priorità agli aspetti di crescita formativa ed educativa piuttosto che all’accanimento punitivo e giudiziario. Un ragazzo che finisce in galera, salvo rarissime eccezioni, non può che peggiorare il suo standard comportamentale imparando l’arte della violenza e della delinquenza”. Il formatore e pedagogista invita a usare il buon senso: “Bisogna insistere su strumenti educativi, favorendo e finanziando le comunità e i centri di recupero. E risalendo la filiera delle necessità, magari capire le ragioni profonde che vedono i genitori in difficoltà faticare nel deserto di aiuti e nell’assenza di sostegno”.


Infine la denuncia di una realtà che chi ha figli conosce bene: “I centri estivi, anche quest’anno, rappresentano un reale problema. Pagare dai 100 ai 150 euro a settimana non è da tutti, si tratta di cifre davvero significative che non andrebbero poste a carico delle famiglie. Altro che carcere per i minori di 14 anni”, conclude Novara.

Rapina a casa di Roberto Baggio, ferito nella colluttazione

Rapina a casa di Roberto Baggio, ferito nella colluttazioneVicenza, 21 giu. (askanews) – L’ex calciatore Roberto Baggio è stato rapinato nella sua abitazione ad Altavilla Vicentina mentre assisteva, ieri sera, con la famiglia alla partita Italia-Spagna.


A quanto si apprende, Baggio avrebbe cercato di fronteggiare cinque uomini armati ma sarebbe stato ferito nella colluttazione. Baggio e i famigliari sono stati così rinchiusi in una stanza mentre i malviventi rubavano in casa. Il Pallone d’oro è poi riuscito a sfondare la porta avvisando i carabinieri di Vicenza che sono accorsi sul posto.


Baggio vive nella sua tenuta agricola in una località isolata insieme alla moglie e ai tre figli.

Medicina, Zaia: bene la selezione con lo sbarramento

Medicina, Zaia: bene la selezione con lo sbarramentoTreviso, 17 giu. (askanews) – Numero chiuso per medicina? “Il problema è già stato risolto perché il prossimo anno non ci sarà più, ci sarà una selezione con lo sbarramento, esattamente quello che accadeva in passato con l’università”. Così Luca Zaia, presidente del Veneto, oggi a Treviso. “Quando io mi sono iscritto all’università, se tu non facevi gli esami eri fuori. Penso che questa sia una modalità che permette di premiare in maniera meritocratica i più bravi, quelli che si dedicano di più evitando di fare una selezione a priori , magari scartando un futuro grande chirurgo che in sala operatoria con il test non ci va. Questa modifica vedremo come verrà applicata. Però è pur vero – ha aggiunto Zaia – che io sono dalla parte di chi dice che bisogna garantire la qualità della formazione, ma garantire a tutti di poter provare. Anche perché qualcuno potrebbe rendersi conto che non fa per lui”.

Alle Terme Preistoriche l’Architecture and Design Community Award

Alle Terme Preistoriche l’Architecture and Design Community AwardRoma, 29 mag. (askanews) – I Green Lodge delle Terme Preistoriche Resort & Spa di Montegrotto Terme (PD) sono stati premiati all’International Architecture & Design Community Award 2024.


Le otto suite, progettate dallo Studio di Alberto Apostoli, hanno ricevuto il Platinum winner nella categoria “Architettura/Ospitalità e progettazione alberghiera” della Architecture & Design Community, che annualmente offre il meritato riconoscimento agli architetti e ai designer più talentuosi, celebrando il loro contributo al settore. Un concetto di ospitalità ecologica, nel pieno rispetto del territorio e delle sue preesistenze. Così viene sintetizzato il progetto degli otto Green Lodge ospitati all’interno delle Terme Preistoriche Resort & Spa di Montegrotto Terme (PD).


“Siamo davvero orgogliosi che i Preistoriche Green Lodge siamo stati insigniti di un riconoscimento così prestigioso. – commenta Angela Stoppato, amministratrice delegata di Terme Preistoriche Resort & Spa – È un progetto che abbiamo voluto fortemente, un investimento in cui abbiamo creduto molto, nato in un momento difficile della nostra storia. Il progetto realizzato con Studio Apostoli è solo una tappa di un piano di sviluppo più ampio che ci vede impegnati quotidianamente nell’implementazione di servizi sostenibili e innovativi per i nostri ospiti”. I Lodge sono disposti in quattro volumi palafitticoli in legno, collegati da un sistema sopraelevato di rampe, camminamenti e terrazzi accessibili. Oltre alla particolare collocazione e al dialogo con il verde, le strutture sono avvolte da un rivestimento in listelli di larice, realizzato attraverso un sistema costruttivo in legno e materiali ecocompatibili, e dotati di riscaldamento impianto alimentato direttamente con acqua termale.


Ogni suite varia dai 35 agli 80 metri quadrati, su singoli o doppi livelli, con un caldo parquet di tipo industriale – risultato di piastrelle di scarto – che persegue la logica del contenimento dell’impatto ambientale. Gli arredi sono in legno, le tappezzerie e le tende sono realizzate con filati ecosostenibili, le carte da parati offrono scenari botanici e sono realizzate su coperture ecologiche in tessuto non tessuto composte da cellulosa proveniente da coltivazioni FSC. “Abbiamo prestato meticolosa attenzione alla selezione dei materiali o delle finiture affinché le Green Lodge fossero coerenti in ogni dettaglio – ha commentato l’architetto Alberto Apostoli – Il complesso diventa Net Zero ma non solo: due dei ‘piccoli lodge’ sono privi di barriere architettoniche, completamente accessibili, progettati per garantire la massima facilità di fruizione da parte di qualsiasi tipologia di utente”.