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Cia a DiviNazione: aree interne siano leva di sviluppo globale

Cia a DiviNazione: aree interne siano leva di sviluppo globaleRoma, 23 set. (askanews) – I borghi e le campagne d’Italia modello di crescita per le zone rurali d’Europa e del mondo. Il G7 Agricoltura Divinazione Expo sancisca l’impegno di istituzioni, enti e organizzazioni del comparto attorno al progetto di una strategia nazionale agricola per le aree interne, davvero capace di guardare lontano partendo dalle piccole comunità, dalle strade di montagna e dai servizi essenziali, dalle aziende familiari e dal ricambio generazionale. È questo il messaggio di Cia-Agricoltori Italiani dalla terza giornata di Ortigia capitale mondiale dell’agricoltura e della pesca, dedicata dal Masaf al confronto sul futuro delle aree interne per un piano di sviluppo concreto.


All’incontro, per la Confederazione, l’intervento del direttore nazionale Maurizio Scaccia. Per Cia oggi c’è l’opportunità effettiva, tra disponibilità di fondi a supporto e duri contraccolpi climatici, di fare la differenza di fronte al progressivo abbandono dei territori marginali, guardando alla questione come sfida globale (riguarda il 43% della popolazione mondiale, non solo il 48,5% dei comuni italiani), ma affrontandola a cominciare dalle loro specifiche priorità. In particolare, da interventi a tutela delle infrastrutture e dei servizi di prossimità, per garantire la viabilità periferica, una gestione adeguata della risorsa acqua, equo accesso a istruzione e sanità, il superamento del digital divide.


Per Cia, serve una programmazione univoca che abbia come punti cardinali politiche in grado di spingere, con una normativa quadro, l’abitabilità di ciascuna zona periferica e di montagna, misure di fiscalità agevolata e norme che favoriscano l’accesso al credito e alla liquidità, in grado di innescare ricambio generazionale. Tasselli chiave di un piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione, come già detto da Cia, che riconosca la centralità del settore, motore di progresso e sostenibilità soprattutto nelle zone rurali d’Italia, dove vivono ancora 13 milioni di persone, e che contano, complessivamente, più della metà della Sau (Superficie agricola utilizzata) del Paese. Serve, per questo, valorizzare la dimensione familiare agricola che includa, in primo luogo, il recupero dei terreni incolti e il riconoscimento economico e sociale delle funzioni ambientali svolte dal comparto.


“Pensiamo in grande, ma lavoriamo in piccolo – è l’invito del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – Ce lo stanno ripetendo i fatti, dalle alluvioni all’emergenza Peste suina e Lingua blu, occorre più efficienza e rapidità sugli interventi di dimensioni più contenute, sui processi autorizzativi e attuativi, per poi avanzare gradualmente verso le grandi opere. Non è solo una questione agricola o ambientale. Investire sulle zone rurali è un’urgenza sociale, oltre che economica, e bisogna evitare la dispersione delle risorse, la ‘deperibilità’ delle azioni, affiancando Comuni, associazioni, aziende e cittadini nella messa a terra delle progettualità, vedi tra tutti il Pnrr”.

A DiviNazione la premier Meloni accolta con forma di Grana Padano

A DiviNazione la premier Meloni accolta con forma di Grana PadanoRoma, 23 set. (askanews) – Davanti ad una forma di Grana Padano Origin Italia, l’associazione italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, ha accolto sabato 21 settembre la premier Giorgia Meloni, in visita ad Expo DiviNazione 2024, rassegna dedicata alle eccellenze alimentari italiane al G7 Agricoltura in corso a Siracusa.


La delegazione dei consorzi ha voluto così rappresentare l’intero sistema con il formaggio a denominazione d’origine protetta più consumato al mondo, come ha evidenziato Stefano Berni, direttore generale del Consorzio di tutela della DOP. “Lo spot pubblicitario del Grana Padano si intitola, riferendosi al prodotto: ‘un’emozione italiana’ – ha spiegato Berni – E con la visita a Siracusa, la presidente Meloni ne ha regalata una a tutti i produttori del formaggio emblema delle eccellenze enogastronomiche del Made in Italy”. Del Consorzio Tutela Grana Padano fanno parte 143 aziende. Nel periodo gennaio – agosto 2024 sono state lavorate 3.905.731 forme, con +2,66% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Progetto Lost Eu protagonista di 3 eventi tra Milano e Piemonte

Progetto Lost Eu protagonista di 3 eventi tra Milano e PiemonteRoma, 23 set. (askanews) – Il progetto LoST EU, programma di promozione sostenuto dell’Unione Europea sul tema sostenibilità e promozione delle piccole denominazioni casearie, sarà protagonista a settembre di tre appuntamenti tra Piemonte e Lombardia.


Il programma sarà ospite il 25 e 26 settembre della fiera B2Cheese di Bergamo, riservata a buyer e operatori della filiera lattiero-casearia e di Terra Madre, in programma a Torino dal 26 al 30 settembre, per due weekend del gusto dedicati a masterclass e momenti di degustazione guidata per una platea internazionale di professionisti del settore. Durante questi eventi sarà possibile conoscere e degustare tutte le otto DOP di Lost: il Murazzano, il Roccaverano, l’Ossolano dal Piemonte, il Puzzone di Moena dal Trentino, lo Strachitunt dalla Lombardia, la Vastedda della Valle del Belice, il Pecorino Siciliano dalla Sicilia, e il Provolone del Monaco dalla Campania.


Il progetto di promozione proseguirà nei prossimi mesi con un fitto calendario di eventi, sia in Italia che all’estero, toccando città come Stoccolma, Amburgo e Berlino.

Aiab: oggi si festeggia il bio ma c’è poco da celebrare

Aiab: oggi si festeggia il bio ma c’è poco da celebrareRoma, 23 set. (askanews) – Oggi si celebra il biologico in tutta Europa: tuttavia, secondo il presidente di AIAB Giuseppe Romano, c’è ben poco da celebrare, sia a livello europeo che nazionale. “Non bastava la guerra, l’inflazione, la crisi climatica ed energetica, le retromarce politiche, le difficoltà burocratiche. Adesso – dice Romano – per l’agricoltore biologico italiano arriva un’ulteriore picconata: il Decreto Non Conformità (approvato nel luglio scorso) che considera l’agricoltore biologico un truffatore di default, a meno che non dimostri la sua buona fede. Un quadro normativo che impone sanzioni che vanno dai 2mila ai 100mila euro, un paradosso rispetto ad altri settori alimentari dove non esistono sanzioni economiche di questa entità. Una presunzione di colpevolezza inaccettabile che deve essere urgentemente riconsiderata”.


Per non conformità si intende un’infrazione, rispetto alle norme del Regolamento europeo, che nella maggioranza dei casi è di entità lieve o di tipo amministrativo e documentale. Infatti il produttore bio deve gestire una normativa molto complessa e può succedere che commetta degli errori, che vanno comunque sanzionati, perché il soggetto che va maggiormente tutelato è sempre il consumatore. “Quello che non è accettabile è la sproporzione della punizione”, spiega Aiab ricordando che il prodotto può essere soppresso o il terreno in questione può essere dichiarato non più biologico e tornare in conversione. Come succede per tutti gli altri prodotti delle altre filiere, compresi i Dop e Igp. Ma quello che è incomprensibile sono multe economiche sproporzionate che possono portare al fallimento e alla chiusura dell’azienda”.


“La norma – dice Romano – si inserisce inoltre in un contesto europeo che ha visto in questi ultimi mesi, a seguito della cosiddetta protesta dei trattori, una brusca retromarcia sulle politiche di sostenibilità: una completa deregolamentazione nel campo delle NBT (i nuovi OGM) e o stop al SUR, il regolamento che prevedeva il blocco dei pesticidi entro il 2030. Il tutto a favore delle lobby degli agrofarmaci”. “In un giorno in cui il biologico viene celebrato con tante belle parole, è necessario chiedere che queste norme vessatorie vengano disapplicate”, chiede Aiab. “Per fermare questo attacco frontale – conclude Romano – l’intero comparto dell’agricoltura biologica in Italia e tutte le organizzazioni ad esso connesse, devono costituire un fronte comune, che permetta di rispondere puntualmente a tutte le illazioni e le congetture che il Governo e le sue articolazioni politiche mettono in campo con l’obiettivo di smembrare un intero settore”.

Cia: Sardegna senza Psa è segnale positivo per emergenza nazionale

Cia: Sardegna senza Psa è segnale positivo per emergenza nazionaleRoma, 23 set. (askanews) – Dopo quarant’anni la Sardegna ha finalmente eradicato la Peste suina africana dal suo territorio. Una notizia estremamente positiva, visto l’enorme sacrificio che hanno dovuto affrontare gli allevatori della regione in questo lungo periodo. Così Cia-Agricoltori Italiani alla notizia dello stop, ufficiale, da parte della Commissione Ue a tutte le misure restrittive ancora in vigore nella regione.


“Quanto apprendiamo dall’ultima sessione del Comitato Piante, Animali, Alimenti e mangimi (PAFF) che si è tenuto a Bruxelles e che ha portato alla decisione di abrogare quanto previsto dal Regolamento di esecuzione 2023/594 per il controllo della Psa in Europa, è un segnale importante – commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – e ancora di più adesso che l’emergenza nel resto d’Italia sta montando in maniera preoccupante sollecitando sempre più attenzione, tra monitoraggio e contenimento. Pensiamo ai 50 focolai registrati nell’ultimo mese negli stabilimenti al Nord con oltre 70 mila capi abbattuti”. Da parte di Fini, dunque, l’auspicio che il traguardo raggiunto dalla Sardegna sia d’esempio e incentivi lavoro di squadra e rapidità d’azione. Il ringraziamento va, in particolare, al commissario alla Psa, Giovanni Filippini, per l’impegno da lui profuso in questi anni, a livello regionale ma anche europeo, proprio per combattere il virus sull’isola e per tornare ora a esportare le produzioni tipiche sarde, come il suinetto da latte e il magrone. La Sardegna, con oltre 160 mila capi censiti e ben 11.270 allevamenti, possiede il 2% del patrimonio suinicolo nazionale. Arrivato sull’isola nel 1978, il virus della peste suina africana ha circolato fino al 2019.

Ue: procedura Wto contro indagini Cina su import latte e formaggi

Ue: procedura Wto contro indagini Cina su import latte e formaggiRoma, 23 set. (askanews) – La Commissione europea ha lanciato una richiesta di consultazioni con l’organizzazione mondiale del commercio (Vto) sulla base del sospetto che l’ultima indagine antisussidi della Cina, sulle importazioni di latte e alcuni prodotti caseari, sia viziata e pretestuosa.


Con un comunicato, l’organismo comunitario spiega che è la prima volta che decide di effettuare il primo passo verso un possibile ricorso su un’indagine allo stadio preliminare. “L’iniziativa dell’Ue è stata determinata dalla tendenza che sta emergendo da parte della Cina di avviare misure commerciali difensive sulla base di elementi opinabili e su prove insufficienti – si legge – con un ridotto preavviso”. Bruxelles aggiunge che in questo ambito sta portando avanti l’impegno a “difendere risolutamente gli interessi dell’Unione europea nell’industria lattiero casearia e della Politica agricola comune (Pac) rispetto ad abusi procedurali”.


L’indagine avviata del Pechino risale al 21 agosto e riguarda le importazioni dalla Ue di latte e panne con contenuto di grassi superiori al 10% e diversi tipi di formaggi. Pechino ha messo nel mirino i sussidi della Pac così come alcuni programmi di aiuto regionali. La Commissione europea si dice “fiduciosa che gli schemi di sussidi siano pienamente in linea con le normative internazionali” e che non stanno alcun danno all’industria lattiero casearia cinese.

Dl Omnibus emendamenti per portare a regime sconto accisa birra

Dl Omnibus emendamenti per portare a regime sconto accisa birraRoma, 23 set. (askanews) – Il sostegno al comparto brassicolo italiano approda nel Dl Omnibus. Al provvedimento concernente misure fiscali urgenti, in discussione in Commissione Bilancio al Senato, sono stati presentati due emendamenti per portare a regime lo sconto d’accisa già previsto nel biennio 2022-2023 per i birrifici sino a 60mila ettolitri prodotti l’anno. Lo rende noto Unionbirrai che in un comunicato ringrazia i senatori Giorgio Maria Bergesio, Claudio Borghi, Elena Testor e Marco Dreosto della Lega e i senatori 5 Stelle Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave “per l’attenzione riservata al comparto, supportando la nostra proposta di sostegno alle produzioni brassicole artigianali italiane”, spiega Vittorio Ferraris, direttore generale dell’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti.


I loro emendamenti puntano ad innalzare dal 40% al 50% lo sconto d’accisa per i microbirrifici e a rinnovare lo sconto al 30% per i birrifici sino a 30mila ettolitri e al 20% per quelli la cui produzione annua non superi i 60mila ettolitri annui di prodotto finito. “Si tratta di interventi che – prosegue Ferraris – con un dispendio economico limitato, possono sostenere concretamente le piccole produzioni artigianali nazionali emergenti, proseguendo in un percorso iniziato negli anni scorsi”. Allo sconto d’accisa, che accomuna i due emendamenti, i parlamentari 5 Stelle aggiungono anche un abbassamento del costo per ettolitro e per grado Plato: la proposta è di scendere dagli attuali 2,99 a 2,94 euro. “Seguiremo con attenzione l’iter degli emendamenti al provvedimento, a cui non faremo mancare il nostro appoggio – conclude Ferraris – L’auspicio rimane quello di una disamina completa per revisionare le norme che regolano il comparto brassicolo nazionale in maniera organica, proprio come il Ministero dell’Agricoltura aveva iniziato a fare e che ci troverà sempre pronti al loro fianco”.

In Dl Omnibus emendamenti proroga assicurazioni mezzi agricoli

In Dl Omnibus emendamenti proroga assicurazioni mezzi agricoliRoma, 23 set. (askanews) – Una speranza sulla proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli situati in aree private arriva dal Dl Omnibus. Al provvedimento, recante misure fiscali urgenti, sono stati presentati cinque emendamenti da esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico, AVS ed Autonomie. L’obiettivo condiviso è quello di posticipare, almeno al prossimo 31 dicembre, lo slittamento previsto dal Dl Milleproroghe: dallo scorso primo luglio, infatti, sono scattate le disposizioni del Decreto Legislativo 184, emanato dal ministero dei Trasporti a fine 2023 in recepimento della Direttiva Ue 2021/2118. Qualsiasi veicolo, anche fermo, in proprietà privata è obbligato ad assicurarsi.


Andrea Borio, presidente di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, che ha sollevato la questione sin dai primi giorni dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo sul rischio statico a fine 2023, ringrazia in una nota i senatori Maria Nocco, Guido Liris e Fausto Orsomarso di Fratelli d’Italia; Cristina Tajani, Silvio Franceschelli e Daniele Manca del Partito Democratico e Tino Magni, Peppe De Cristofaro, Ilaria Cucchi e Aurora Floridia di AVS “per gli emendamenti che mirano a posticipare l’obbligo a fine anno. Ringraziamo altresì il senatore Adriano Paroli di Forza Italia che chiede la proroga sino a giugno 2025 e i senatori Meinhard Durnwalder e Pietro Patton delle Autonomie che posticipano al dicembre successivo”. Per Federacma queste proposte emendative sono “un ulteriore importante segnale di attenzione da parte del Parlamento ad una problematica che interessa sia tutti i dealer, ovvero almeno 100mila mezzi tra nuovi e usati, sia tantissimi agricoltori sull’intero territorio nazionale, ovvero oltre un milione di mezzi”.


Federacma, Confagricoltura, CIA, Copagri, Cai Agromec e Uncai si sono riunite lo scorso 5 settembre presso la sede di Confcommercio Roma per redigere un documento condiviso da sottoporre all’attenzione del Governo, al fine di giungere ad una risoluzione dell’empasse verificatasi. “Agli stessi senatori – conclude Borio – chiediamo di sostenerci nella richiesta di convocazione di un tavolo ministeriale tra rappresentanti della filiera agricola e Ania, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, per comprendere come poter adempiere alla nuova disposizione comunitaria, stante l’inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico”.

Lollobrigida: con fondo eccellenze gastronomiche sostegno imprese

Lollobrigida: con fondo eccellenze gastronomiche sostegno impreseRoma, 23 set. (askanews) – “Mettiamo a disposizione fondi importanti per l’acquisto di nuove attrezzature e macchinari, strumenti fondamentali per esaltare il valore della cucina e della pasticceria italiana, simbolo di distintività e di grande eccellenza. Continuiamo a sostenere le imprese del settore con interventi concreti e mirati per garantire strumenti innovativi e sicuri che possano mettere in condizione tutti coloro che lavorano nella ristorazione di produrre qualità”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, commentando in una nota la pubblicazione del secondo decreto di concessione delle agevolazioni alle imprese operanti nei settori della ristorazione, pasticceria e gelateria, che hanno presentato domanda a valere sul “Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano – MISURA “MACCHINARI E BENI STRUMENTALI” attraverso la piattaforma gestita da Invitalia.

Pubblicato secondo decreto su fondo eccellenze gastronomiche

Pubblicato secondo decreto su fondo eccellenze gastronomicheRoma, 23 set. (askanews) – È stato pubblicato sul sito del Masaf il secondo decreto di concessione delle agevolazioni alle imprese operanti nei settori della ristorazione, pasticceria e gelateria, che hanno presentato domanda a valere sul “Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano – MISURA “MACCHINARI E BENI STRUMENTALI” attraverso la piattaforma gestita da Invitalia.


Le imprese beneficiarie incluse nel secondo decreto di concessione sono 564 per un contributo concesso pari a 11.873.572,58 euro a fronte di investimenti generati di circa 18 milioni di euro. Lo comunica il Masaf in una nota. Ad oggi sono state concesse agevolazioni ad un totale di 1.065imprese per 22.853.617,69 euro di contributi a fronte di investimenti generati di circa 35 milioni di euro per l’acquisto di macchinari professionali e di altri beni strumentali durevoli.


Nelle prossime settimane verranno pubblicati ulteriori decreti di ammissione alle agevolazioni a favore di ulteriori imprese beneficiarie fino all’esaurimento della dotazione finanziaria complessiva pari a circa 56 milioni di euro.