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Nasce Fbca, organizzazione per i cartoni di bevande e alimenti

Nasce Fbca, organizzazione per i cartoni di bevande e alimentiRoma, 22 gen. (askanews) – Nasce FBCA – Food and Beverage Carton Alliance, l’organizzazione di riferimento per i cartoni per bevande e alimenti. La nuova organizzazione è il risultato della fusione di ACE (The Alliance for Beverage Cartons and the Environment) ed EXTR:ACT, due associazioni europee impegnate nella valorizzazione dei cartoni per bevande come soluzione di imballaggio sostenibile, oltre a supportare le iniziative industriali per raccolta e riciclo di questi materiali.


FBCA mira a riunire i produttori di cartoni per bevande e i loro fornitori di materiale, lavorando insieme per promuovere soluzioni di imballaggio sostenibili che garantiscano la sicurezza alimentare, riducano gli sprechi e favoriscano economie circolari a basse emissioni di CO2. Il nuovo Consiglio direttivo FBCA, che rappresenta i cinque membri fondatori, è composto da Patrick Verhelst, Presidente FBCA e Senior Director of Business Development di Elopak; Ulrika Wedberg, Vicepresidente FBCA ed Executive Vice-President Sustainability & Public Affairs di Billerud; Karina Boers, Head of Sustainability Development di SIG; Tamara Bullock, Director Corporate Affairs, Europe and Americas di Tetra Pak e Erik Hallberg, Vice-President Coating, Converting and Digital Technology, di Stora Enso.


“Il nostro settore è costantemente impegnato nella progettazione di soluzioni di imballaggio completamente rinnovabili e sostenibili che soddisfino le esigenze dei consumatori e del pianeta”, ha detto Patrick Verhelst, presidente del Consiglio di Amministrazione FBCA.

Il siciliano Vincenzo Squatrito vince concorso gelato Giubileo

Il siciliano Vincenzo Squatrito vince concorso gelato GiubileoRoma, 22 gen. (askanews) – E’ firmata dal siciliano Vincenzo Squatrito, della gelateria Ritrovo Orchidea di Oliveri, in provincia di Messina, la ricetta del gusto di Hallelujah, il gelato del Giubileo che sarà gusto dell’anno in occasione della tredicesima edizione della Giornata Europea del Gelato Artigianale, in programma il prossimo 24 marzo. Il concorso indetto da Artglace si è svolto nel corso della 46esima edizione di SIGEP World – The World Expo for Foodservice Excellence, a Rimini. La ricetta ufficiale firmata dal gelatiere siciliano è una gianduia con nocciole tostate, arricchita da una variegatura di cioccolato puro.


I festeggiamenti del Gelato Day inizieranno già domenica 23 marzo con l’offerta del Gusto dell’Anno, “Hallelujah”, ai pellegrini, accompagnata da una raccolta fondi di beneficenza in Piazza Pio XII, nei pressi di San Pietro. Il 24 marzo, “Hallelujah” sarà quindi proposto in tutte le gelaterie europee aderenti al Gelato Day, sia nella versione “originale” secondo la ricetta ufficiale, sia reinterpretato dai maestri gelatieri di tutta Europa con ingredienti e ispirazioni del loro territorio. Inoltre, durante SIGEP sono stati proclamati i vincitori della quarta edizione del videocontest indetto da Artglace, che ha messo alla prova la creatività dei mastri gelatieri di tutta Europa alle prese con il Gusto dell’Anno 2024 “Gaufre de Liège”. Ad aggiudicarsi il primo posto è stata la gelateria La Yaya (Spagna). Al secondo posto si è classificata La Sorbettiera, mentre al terzo posto, a pari merito, si sono posizionate la gelateria Baldini, la gelateria Garden ed Exequo.

Elisa Cugini nuova presidente Confcooperative Fedagripesca E.-R.

Elisa Cugini nuova presidente Confcooperative Fedagripesca E.-R.Roma, 22 gen. (askanews) – Cambio alla guida di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, la Federazione regionale che riunisce 374 cooperative agricole, agroalimentari e della pesca con quasi 46.000 soci, 19.500 occupati e un fatturato complessivo di 11,6 miliardi di euro. Preso atto delle dimissioni di Raffaele Drei, presentate a seguito della nomina a presidente nazionale della Federazione, il consiglio regionale riunitosi ieri ha eletto all’unanimità Elisa Cugini come nuova presidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna.


A seguito dell’elezione di Elisa Cugini alla presidenza della Federazione, il consiglio regionale ha eletto Aristide Castellari (presidente di Agrintesa, settori ortofrutta e vino, ndr.) come nuovo vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, andando così ad affiancare il vicepresidente Vadis Paesanti con delega a pesca e acquacoltura. Cinquant’anni, imprenditrice agricola con un allevamento di bovini da latte per la produzione di Parmigiano Reggiano, Elisa Cugini è presidente della Latteria Sociale La Mezzanese situata nel Comune di Sorbolo Mezzani nella Bassa Parmense. Attualmente è anche presidente di Confcooperative Parma e vicepresidente di Confcooperative Emilia Romagna.


“La cooperazione – ha commentato la neo presidente – è un pilastro fondamentale nel sistema agroalimentare emiliano-romagnolo, dove ricopre un ruolo da protagonista in alcune delle principali filiere regionali: si va dalla pesca e dall’acquacoltura, organizzate per oltre il 90% in cooperative, al settore vitivinicolo che vede oltre l’80% dell’uva regionale conferita in cantine sociali e cooperative, dal Parmigiano Reggiano dove la produzione dei caseifici sociali raggiunge il 70%, fino all’ortofrutta, conferita dai produttori per oltre il 50% a strutture cooperative. Senza dimenticare la filiera bieticolo-saccarifera, dove è rimasta solo la cooperazione a tutelare e promuovere i bieticoltori italiani”. “Questi dati – ha proseguito – ci richiamano ad una grande responsabilità: quella di rappresentare al meglio nelle sedi istituzionali il sistema cooperativo, nella convinzione che questo modello di impresa che ha contribuito a determinare il successo dell’agricoltura regionale, possa continuare a crescere nell’interesse dei soci produttori. Le politiche di aggregazione dell’offerta, gli investimenti nella ricerca per la protezione delle coltivazioni, il sostegno alle imprese nelle grandi transizioni, da quella tecnologica e digitale a quella ambientale, la tutela dei comparti dalle norme europee che spesso penalizzano le nostre aziende: sono alcune delle priorità del mio impegno”.

Fedagripesca: piano granchio blu per salvare economia da 200 mln

Fedagripesca: piano granchio blu per salvare economia da 200 mlnRoma, 22 gen. (askanews) – “Entra nel vivo la lotta il granchio blu grazie al piano di contenimento di questa specie aliena che ha devastato le produzioni di vongole del Delta del Po. Grazie al finanziamento da 10 milioni di euro possiamo dare speranza alle nostre cooperative di far ripartire una economia che valeva oltre 200 milioni di euro più l’indotto prima dell’avvento del granchio. Siamo soddisfatti, ma dobbiamo partire subito per rendere davvero operativo il piano di intervento, non possiamo più attendere visto che ad oggi sono già fuoriusciti dal settore almeno 800 operatori”.


Così Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca nel commentare la presentazione al Masf del “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” alla presenza del Commissario Straordinario per il Granchio Blu, Enrico Caterino, del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Quelle del piano, ha spiegato Tiozzo a margine della presentazione, “sono misure reali per intervenire da subito: in un anno e mezzo si è lavorato e va ringraziato il governo perché non avevamo mai visto una azione congiunta mirata a un territorio specifico nel tentativo di salvaguardarlo. Attendiamo che il piano parta – ha detto – per mettere gli operatori nelle condizioni di entrare nella partita. O noi conteniamo il granchio blu e riportiamo la biodiversità nelle condizioni di prima o abbiamo perso la partita: noi non siamo disposti a perderla e credo neanche il governo”.


“E dopo il contenimento di questa specie invasiva, indispensabile visto che per ogni vongola che viene allevata ci sono almeno 100 granchi pronti a mangiarla, sarà la volta di far ripartire le produzioni – ha aggiunto – E visto che il granchio ha distrutto anche il seme, stiamo lavorando per importare vongole di piccole dimensioni dal Portogallo e immetterle nelle nostre acque”. Una battaglia quella sul granchio a tutto tondo che passa anche attraverso la valorizzazione commerciale di questa specie. “Ci sono tante iniziative che vanno dall’utilizzo in gastronomia del granchio blu, ma questo riguarda solo un 10% dei granchi che vengono pescati perché gli altri il mercato non li vuole, all’impiego delle parti di scarto di questo crostaceo anche per realizzare alimenti per gli animali”, conclude Tiozzo.

Comm. Caterino:piano Granchio blu prevede tutto, rapida attuazione

Comm. Caterino:piano Granchio blu prevede tutto, rapida attuazioneRoma, 22 gen. (askanews) – Il “piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” presentato oggi al Masaf ora dovrà “essere approvato dai ministri e poi si passerà alla fase attuativa che prevede gli interventi in collaborazione con le flotte dei pescatori delle aree interessate”. Lo ha detto il commissario straordinario per il Granchio Blu, Enrico Caterino, a margine della presentazione spiegando che “il piano prevede un po’ tutto: la pesca selettiva per contenere il fenomeno puntando sulle catture delle femmine nel momento in cui hanno la transizione tra ambiente lagunare e ambiente marino. Sappiamo – ha detto – che le femmine depositano tra 700.000 e 2 milioni di uova, non si sa se in una o due volte nell’arco dell’anno e con questi numeri la proliferazione è consistente”.


Il piano presentato oggi al Masaf prevede anche c’è la fase della protezione dell’habitat, della nuova semina e va tenuto presente che il granchio blu non si trova solo in Emilia Romagna, “abbiamo verificato – ha detto il Commissario – la sua presenza anche in Sardegna, Puglia, Toscana e Sicilia. Siamo di fronte a una tempesta perfetta: c’è un cambio di habitat delle lagune, un cambio di salinità delle acque e un cambiamento climatico e questo rende l’ambiente ideale per il granchio blu. La laguna – ha concluso – ha bisogno di interventi periodici: si attiveranno le regioni e noi le affiancheremo come struttura commissariale per il monitoraggio e il coordinamento”. Infine, quanto al piano per l’introduzione delle vongole portoghesi, “si deve vedere se sono effettivamente resistenti al granchio blu”, ha concluso il Commissario straordinario.

Lollobrigida: piano granchio blu emblema successo Sistema Italia

Lollobrigida: piano granchio blu emblema successo Sistema ItaliaRoma, 22 gen. (askanews) – L’incontro di oggi “ha decretato il successo del Sistema Italia: quando si lavora insieme si lavora meglio, si ottiene di più, si risparmiano fondi o si utilizzano per fare crescere la ricchezza e non solo per tamponare il problema”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione del “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” al Masaf.


Per quanto riguarda la lotta al granchio blu, Lollobrigida ha sottolineato: “abbiamo lavorato in questi anni sostenendo le azioni che venivano proposte per affrontare un fenomeno nuovo. Abbiamo lavorato con i centri di ricerca e con tutti quelli che potevano contribuire alla redazione di un piano efficace per il rilancio delle attività di acquacoltura e in particolare sella vongola verace. E anche per utilizzare il granchio blu ai fini della crescita economica e dello sviluppo, anche attraendo investimenti esteri molto interessati a questo prodotto”. In particolare, ha detto il ministro, sono in corso delle trattative “a livello privatistico tra i consorzi” e società di investimento asiatiche “che sono molto interessate a questo prodotto. Si sono create già – ha ricordato – delle filiere commerciali attorno al granchio blu, che permettono di dare valore a un prodotto che prima era solo uno scarto. Da ogni opportunità si può creare ricchezza”.

Lollobrigida: dazi? Aumento prezzi è un danno anche per chi li fa

Lollobrigida: dazi? Aumento prezzi è un danno anche per chi li faRoma, 22 gen. (askanews) – “Ad oggi il ruolo dell’italia è evidente a tutti, dobbiamo lavorare con la Ue per tutelare le attività economiche del Vecchio Continente rispetto al rischio di chiusura dei mercati. Ma voglio sottolineare come, rispetto agi Usa e ad altre parti del mondo, noi affrontiamo questo tema non solo come un problme di carattere economico”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione del “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” al Masaf.


“Quello che abbiamo provato a spiegare, e dall’altra parte c’è consapevolezza, è che aumentare il prezzo dei prodotti italiani di qualità è un danno che si fa anche al sistema economico di chi dovesse metre i dazi. Se aumenti il prezzo – ha concluso Lollobrigida – impedisci a una parte della popolazione di beneficiare di quello che sappiamo fare e del nostro stile di vita”.

Coldiretti: bene piano granchio blu, ora misure per le imprese

Coldiretti: bene piano granchio blu, ora misure per le impreseRoma, 22 gen. (askanews) – I danni causati dal granchio blu alla pesca italiana sono ormai raddoppiati rispetto ai 100 milioni di euro stimati a metà 2024. Per questo, la messa in campo di un piano di intervento straordinario “è importante per dare risposte alle imprese ittiche che hanno visto i propri allevamenti di acquacoltura devastati dal parassita alieno”. E’ il commento di Coldiretti dopo la presentazione delle misure studiate dal Governo per fronteggiare l’emergenza avvenuta stamattina al Masaf, alla presenza del Commissario straordinario Enrico Caterino e dei ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Per la principale organizzazione agricola italiana ha preso parte all’evento la responsabile di Coldiretti Pesca Daniela Borriello.


Coldiretti sottolinea che per non disperdere le risorse è importante un Piano nazionale di Coordinamento delle ricerche scientifiche delle specie aliene, “tanto più necessario considerando che gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti, come dimostra la stessa proliferazione rapida del granchio blu”. In merito alla proposta del Commissario di uno schiuditoio nazionale, continua Coldiretti – per sostenere la crescita delle vongole, “si può ipotizzare di puntare su quelli territoriali per far ripartire le imprese di allevamento di vongole che si stanno indirizzando verso altre attività, per produrre seme in qualità e quantità adeguate”. Inoltre, per contrastare la diffusione del granchio vanno utilizzati inoltre predatori naturali autoctoni, come ad esempio il branzino, “evitando altre soluzioni che comporterebbero l’ingresso nei nostri mari di altre specie, il cui impatto non sarebbe facilmente calcolabile”.


L’acquacoltura italiana ha un valore di produzione di circa mezzo miliardo di euro. La parte più significativa di questa produzione è costituita dalle cozze, seguite dalle vongole al terzo posto. Senza dimenticare la produzione di ostriche. Dalla primavera del 2023, la produzione di vongole sia nel Veneto che in Emilia è stata quasi del tutto cancellata dagli attacchi del granchio blu e la stessa sorte è stata riservata agli allevamenti di cozze, in particolare quelli della pregiata Scardovari Dop, gravemente danneggiati. “Per difendere le produzioni le imprese ittiche sono state costrette a investire in attrezzature spesso molto costose, con reti a maglie adatte a proteggere gli impianti ma l’assedio dei predatori non si è fermato – spiega Coldiretti – questa grave crisi minaccia la sopravvivenza di oltre 2.000 famiglie nella regione, come denuncia Coldiretti. Molti dipendenti di cooperative e consorzi sono stati posti in cassa integrazione, mentre i lavoratori delle ditte individuali non possono usufruire di alcun sostegno”.

10 milioni di risorse per piano Governo contro il granchio blu

10 milioni di risorse per piano Governo contro il granchio bluRoma, 22 gen. (askanews) – Risorse per 10 milioni di euro, gestite dalla struttura commissariale che andranno a finanziare una serie di azioni da svolgere nel biennio 2025-26 per contribuire alla difesa della biodiversità degli habitat colpiti dal granchio blu, contenere e contrastarne la diffusione, impedire l’aggravamento dei danni inferti all’economia del settore ittico e promuovere la ripresa delle attività di pesca e acquacoltura.


E’ quanto prevede il “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” presentato oggi al Masaf a Roma alla presenza del Commissario straordinario per il granchio blu, Enrico Caterino, del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Alla riunione hanno partecipato anche delegazioni di sindaci ed associazioni di categoria. “Grazie al lavoro del ‘Sistema Italia’, siamo riusciti a trasformare una criticità come il granchio blu in un’opportunità concreta di crescita per il settore dell’acquacoltura, attraverso un piano strategico mirato ed efficace – ha dichiarato il ministro Francesco Lollobrigida – Questo risultato, frutto della collaborazione tra amministrazioni locali, regionali e centri di ricerca, rappresenta un esempio virtuoso di come affrontare le sfide per creare sviluppo e valore”.


Il piano è stato redatto dal Commissario, nominato dal governo Meloni il 20 settembre scorso e alla stesura hanno contribuito l’Ispra, il Cnr, il Crea, le Capitanerie di Porto e gli enti territoriali interessati. Le aree interessante dal piano sono quelle del Delta del Po, il Polesine e l’area ferrarese, le lagune e i tratti costieri dell’Alto Adriatico. Verranno coinvolte le istituzioni regionali e locali, le associazioni di settore e le imprese, nonchè i principali enti di ricerca e università. A difesa degli habitat si favorirà l’uso di attrezzi da pesca passivi e maggiormente selettivi nei confronti delle diverse taglie del granchio blu.

Giansanti (Confagricoltura): Ue e Usa lavorino in comune interesse

Giansanti (Confagricoltura): Ue e Usa lavorino in comune interesseRoma, 22 gen. (askanews) – Europa e Stati Uniti devono “lavorare nel comune interesse”. E’ quanto ha sottolineato in una intervista pubblicata questa mattina su Italia Oggi, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commentando l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca per il suo secondo mandato di presidente degli Stati Uniti, analizzando le possibili implicazioni delle sue decisioni in ambito commerciale e agricolo.


Giansanti ha sottolineato l’importanza di un patto che rafforzi l’intera area atlantica e la relazione tra Stati Uniti e Unione Europea. Un altro tema delicato che ha affrontato riguarda il PIL: “ho avuto incontri con i presidenti delle associazioni agricole di diversi paesi dell’Ue. L’approvvigionamento alimentare deve essere una priorità, poiché è un elemento cruciale per la nostra sicurezza”. Negli ultimi anni, la quota degli Stati Uniti sul PIL mondiale è aumentata di un punto percentuale, quella della Cina è passata dal 4% al 17%, mentre quella dell’Ue è scesa dal 25% al 16%”. In merito al Green Deal, Giansanti ha evidenziato la competitività del paese e del continente: “le misure economiche adottate da Trump porteranno a un incremento della produzione agricola e industriale americana. Un possibile allineamento tra euro e dollaro potrebbe causare inflazione e un aumento dei tassi di interesse, mettendo a rischio le nostre produzioni”.


Per quanto riguarda il PNRR, Giansanti ha espresso preoccupazione: “esiste un problema di disponibilità alla connessione degli impianti fotovoltaici che potrebbero non essere collegati entro il 2026. Sul bando filiere, puntiamo a ridurre la burocrazia che rischia di rallentare o ostacolare gli investimenti”, ha concluso.