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Al via corsi gratuiti per supportare agricoltura biodinamica

Al via corsi gratuiti per supportare agricoltura biodinamicaRoma, 18 set. (askanews) – Corsi gratuiti di 50 ore con una consulenza personalizzata anch’essa gratuita per supportare la trasformazione delle aziende al metodo biologico. Partiti in questi giorni in Calabria, si proseguirà poi in altre 9 Regioni italiane. A organizzarli è l’associazione per l’agricoltura biodinamica. Dopo la Calabria, sarà la volta del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, del Lazio e dell’Umbria, della Toscana, della Campania e a seguire nel nuovo anno ci saranno altre date.


L’obiettivo rimane quello che ispirò la nascita del movimento biodinamico 100 anni fa: migliorare la qualità del prodotto e garantire la sostenibilità dei processi di coltivazione, dotando l’azienda di tutte le tecniche e gli strumenti per mantenere la biodiversità del suolo e costruire le filiere corte. Secondo l’Ismea, l’Italia già conta 94.441 operatori biologici che lavorano una superficie complessiva di 2,5 milioni di ettari, pari al 19,8% del totale. Ma c’è ancora strada da fare per raggiungere il target del 25% entro il 2030, fissato dalla strategia europea Farm to Fork.


“Quella biologica e biodinamica – spiega Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica – è una risposta ormai divenuta necessaria per far fronte non solo al cambiamento climatico, ma anche al disquilibrio degli ecosistemi agricoli, resi sterili da un’agricoltura industriale che non è più in grado di sostenere i propri produttori. In qualità di vincitori del bando “Innovazione Bio” del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, abbiamo voluto mettere le competenze tecniche e agronomiche a disposizione di tutti coloro che vogliono iniziare il processo di trasformazione della propria azienda agricola, tale da garantire in pochi anni fertilità, resilienza e remuneratività”.

Agroalimentare, la ‘Mustata’ di Pachino vuole diventare un Pat

Agroalimentare, la ‘Mustata’ di Pachino vuole diventare un PatRoma, 18 set. (askanews) – La Mustata di Pachino, antico dolce siciliano a base di mosto con 500 anni i storia, punta a diventare un Pat, un Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Regione Siciliana, riconosciuto dal Mipaf. Venerdì 22 settembre, durante la terza edizione della Festa della Vendemmia, il presidente dell’associazione Vivi Vinum Pachino Walter Guarrasi e il sindaco del Comune di Pachino Giuseppe Gambuzza firmeranno il protocollo d’impegno per avviarne il riconoscimento, affinché venga introdotta nel registro dei PAT.


“Stiamo codificando la ricetta storica della Mustata – spiega lo storico Luigi Lombardo – è un prodotto agroalimentare e culturale ottenuto dalla lavorazione del mosto: un derivato del vino la cui origine è antica, risale al ‘400. Si prepara solo ed esclusivamente nella stagione della vendemmia in un contesto geografico specifico, coinvolge la comunità e le famiglie del territorio di Pachino in un rituale che si ripete e viene trasmesso da secoli di generazione in generazione”. Per preparararla, spiega il sindaco di Pachino Walter Guarrasi, “usiamo il mosto primofiore, ovvero il succo d’uva appena spremuto: i metodi di lavorazione e gli ingredienti sono stati tramandati nel tempo, occorre una paziente cottura fino a quando il cucchiaio di Mustata, versato sulla formella rigorosamente di ceramica, con un soffio si stacca da quest’ultima. Quando è pronta per tradizione la mangiamo subito, calda, circondando il pentolone. In alternativa si può anche degustare fredda, la lasciamo riposare nelle storiche formelle, poi la serviamo a tavola e la conserviamo per il Natale, quando con un nuovo rituale diventerà un ingrediente della tradizionale preparazione dei Cuddureddi Cini”.


La terza edizione della Festa della Vendemmia a Pachino si svolgerà dal 20 al 22 settembre nella Piazza Pietro Nenni a ridosso della storica Stazione del Vino di Pachino. Venerdì 22 settembre, durante la giornata della firma del protocollo sarà coinvolto anche il maestro ceramista Enzo Forgia, che realizzerà live una formella di ceramica di Caltagirone.

Lollobrigida: a G7 Italia punto riferimento cultura di qualità

Lollobrigida: a G7 Italia punto riferimento cultura di qualitàRoma, 18 set. (askanews) – Al G7 dell’Agricoltura, che si terrà a Siracusa dal 26 al 28 settembre “riaffermiamo il ruolo dell’Italia di essere un punto di riferimento della cultura della qualità. Che per noi significa Made in Italy e per gli altri una soluzione ai problemi del nostro tempo”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida in un’intervista a Il Tempo.


“La grande sfida – ha sottolineato il ministro – è garantire sicurezza alimentare, preservare ciò che c’è di buono raccogliendo la sfida dell’avvenire”. Al G7 “non si parlerà solo di agricoltura, ma anche di pesca – ha aggiunto. È la prima volta e riguarda soprattutto chi fa acquacoltura, assimilati ai contadini del mare”. Al centro dei lavori “la sicurezza alimentare che è intrinsecamente legata alla sovranità alimentare. Per noi questo tema significa rispetto della tradizione accettando l’innovazione per i popoli africani, che sono ospiti speciali del summit”.


“Dobbiamo diventare loro partner in posizione egualitaria. I paesi dell’Africa hanno il 63% delle terre arabili, hanno la ricchezza di una popolazione molto giovane. Con la nostra tecnologia e proteggendo i marchi di origine possono far crescere la penetrazione dei loro prodotti e possono diventare mercati di sbocco per i nostri”, ha proseguito. “Ci sarà anche un G7 giovani – ha ricordato Lollobrigida – con studenti che relazioneranno il loro lavoro ai ministri. Il consesso è stato immaginato come un evento aperto. Durerà nove giorni, con un’Expo che vedrà la partecipazione di centinaia di imprenditori del settore della qualità, le università, le forze dell’ordine e lo sport”.


“Avremo oltre ai 7 ministri dei paesi invitati, undici presenze ministeriali dell’Africa, i presidenti delle maggiori istituzioni italiane, 18 regioni su 20. E ancora la Consulta dei ministri dell’Agricoltura con tutti i responsabili del dicastero della storia repubblicana. Sarà un momento di confronto di alto livello”, ha concluso Lollobrigida.

Coldiretti: vendemmia 2024, produzione stimata +8% a 41-42 mln hl

Coldiretti: vendemmia 2024, produzione stimata +8% a 41-42 mln hlRoma, 18 set. (askanews) – La vendemmia 2024 vede un incremento del raccolto dell’8% rispetto all’annata precedente ma maltempo e siccità pesano sul Vigneto Italia. E, secondo le prime stime, la produzione di vino italiano si attesterà tra i 41 e 42 milioni di ettolitri, ben al di sotto della media degli ultimi anni. E’ il risultato dell’indagine Coldiretti/Centro studi Divulga sull’andamento del settore vitivinicolo.


La mancanza di pioggia ha portato infatti a forti cali di produzione, specie dove non è stato possibile procedere ad irrigazioni di soccorso. La vite è andata, infatti, in sofferenza con problemi per lo sviluppo dei tralci che si ripercuoteranno anche sulla prossima vendemmia 2025. La qualità attesa mediamente va dal buono al molto buono/ottimo per le aree che hanno avuto un decorso climatico positivo. Al Nord il maltempo, con le intense piogge e le grandinate di primavera e inizio estate, ha messo a dura prova il lavoro dei viticoltori costringendoli a numerosi interventi per la difesa fitosanitaria dei vigneti, soprattutto per quelli biologici. Inoltre, ricorda Coldiretti, su alcune varietà l’eccesso di pioggia ha tagliato e “alleggerito” i grappoli. Contrariamente a quanto accaduto al Sud, la vendemmia è iniziata con un ritardo di 10/15 giorni rispetto allo scorso anno e un termine previsto per la metà-fine ottobre con le uve più tardive (cabernet/ nebbiolo/raboso) e nelle zone più alte di collina (Valtellina).


Al Centro Sud la vendemmia, invece, andrà avanti fino alla prima decade di novembre, con la raccolta delle uve a maturazione tardiva (Aglianico) nelle aree interne e alto collinari (Irpinia). In queste aree, continua Coldiretti, la situazione è leggermente migliorata rispetto allo scorso anno, caratterizzato dagli attacchi di peronospora, la malattia che colpisce la vite, ma i viticoltori hanno dovuto comunque farei conti con la siccità, in particolare nel basso Adriatico (Sud Abruzzo/Molise/Puglia) o ancora a Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Il 29 settembre in 40 acetaie in mostra il balsamico Dop e Igp

Il 29 settembre in 40 acetaie in mostra il balsamico Dop e IgpRoma, 17 set. (askanews) – Torna domenica 29 settembre Acetaie Aperte, storica manifestazione che ogni anno richiama migliaia di appassionati nella provincia di Modena per conoscere meglio l’Aceto Balsamico di Modena IGP e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Porte aperte dunque in 40 aziende, con “una crescita significativa che ben si coniuga con il crescente interesse del pubblico, che scegliendo il nostro territorio come meta di turismo enogastronomico contribuisce a creare reddito e sviluppo”, ha detto il presidente del consorzio di secondo livello “Terre del Balsamico” e del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Enrico Corsini.


“Il turismo enogastronomico sul territorio è cresciuto – ha detto Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena e vice presidente del consorzio di secondo livello “Terre del Balsamico” – ed Acetaie Aperte è per noi produttori un’occasione da non perdere per promuovere la nostra eccellenza. Conoscere un prodotto nella sua terra di origine, sentendoselo raccontare direttamente dalla viva voce dei produttori nei luoghi di produzione conferisce un valore aggiuntivo in termini di attrattività e soprattutto di autenticità e tradizione”. La data è dunque il 29 settembre dalle 10 alle 18, con momenti di degustazione e visite guidate a fare da fil rouge per la maggior parte delle acetaie, che possono accompagnarsi a show cooking, percorsi sensoriali ma anche intrattenimenti, quiz e iniziative collaterali organizzate singolarmente nelle varie acetaie.


L’Aceto Balsamico di Modena IGP ha una produzione annua di circa 90 milioni di litri e un miliardo di euro di valore al consumo con una quota export del 92% in oltre 130 Paesi di tutto il mondo, dato che lo posiziona come il primo prodotto IGP italiano per esportazioni; tra gli altri numeri del comparto dell’Aceto Balsamico di Modena, 2400 aziende agricole certificate, con una superficie vitata di oltre 14.000 ettari, 92 produttori di mosto e aceto di vino e 61 acetaie. L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP ha raggiunto quota 15 mila litri ed una stima del giro d’affari di circa 8 milioni di euro, con una quota export del 70% circa in particolare verso USA, Francia, Germania, Giappone. Attualmente i produttori sono circa 220, che nel 2023 hanno portato l’offerta a 145 mila bottigliette, di cui 100mila di prodotto invecchiato 12 anni e 45mila di prodotto Extra Vecchio di almeno 25 anni.

Copagri porta al G7 di Siracusa l’innovazione a 360 gradi

Copagri porta al G7 di Siracusa l’innovazione a 360 gradiRoma, 17 set. (askanews) – Sarà l’innovazione, e tutte le sue innumerevoli declinazioni e applicazioni inerenti al futuro del comparto agricolo, il fil rouge che animerà le tante e diverse iniziative in programma nell’area espositiva allestita dalla Copagri in occasione dell’imminente appuntamento del G7 Agricoltura e di “Divinazione EXPO 2024”, che si svolgeranno dal 21 al 29 settembre a Siracusa, nell’isola di Ortigia.


La Copagri, infatti, sarà tra i protagonisti della kermesse organizzata dal Masaf, nell’ambito della quale contribuirà a riaffermare la centralità del ruolo dell’agricoltura e dei produttori agricoli nella realizzazione delle tantissime tipicità agroalimentari che fanno grande il Made in Italy. Protagonisti assoluti dell’EXPO della Copagri saranno gli agricoltori e i frutti del loro lavoro: si parte sabato 21 settembre, con il taglio del nastro dello spazio Copagri previsto nel tardo pomeriggio alla presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni, cui farà seguito una degustazione di prodotti agroalimentari siciliani.


Nelle giornate successive, ogni giorno alle 17, si terranno approfondimenti sulla situazione dei principali settori produttivi del Paese, e in particolare vino, olio, cereali, ortofrutta e zootecnia, e sulle loro prospettive di sviluppo in chiave innovazione, che si alterneranno a momenti di convivialità, grazie alla degustazione di tipicità agroalimentari provenienti da Marche, Toscana, Campania, Basilicata, Calabria, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Molise, Veneto, Emilia-Romagna, Sardegna e Lombardia.

Federpesca porta al G7 di Siracusa la mostra “In mare”

Federpesca porta al G7 di Siracusa la mostra “In mare”Roma, 17 set. (askanews) – In occasione del G7 Agricoltura e Pesca, in programma a Siracusa, Federpesca sarà presente all’esposizione “Divinazione” organizzata dal MASAF nell’isola di Ortigia dal 21 al 29 settembre, con la mostra immersiva “In Mare” che sarà possibile visitare presso il Molo Zanagora.


“Si tratta di un’esperienza visiva e sonora alla scoperta del mondo della pesca – ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo – Un percorso sensoriale all’interno di una cupola geodetica, in cui il visitatore può immergersi fisicamente ed emotivamente in storie di donne e uomini che ogni giorno si impegnano a offrire i migliori prodotti ittici, scoprendo la loro vita attraverso immagini e suoni che raccontano il mare”. Nell’ambito dell’esposizione, Federpesca vuole infatti contribuire al racconto del settore agroalimentare italiano, nel quale il prodotto ittico rappresenta un’eccellenza in termini di qualità, sostenibilità, sicurezza alimentare che non ha eguali nel mondo.


Nel percorso espositivo organizzato da Federpesca, la potenza evocativa delle immagini e dei suoni è alla base della struttura del progetto e rende possibile la creazione di un percorso di storytelling incentrato nella narrazione di quanto sia duro il lavoro dei pescatori, quanta cura per il prodotto e quanta attenzione per l’ambiente che li circonda caratterizzi il loro quotidiano. In questo modo Federpesca vuole affiancare alla comunicazione tradizionale anche una narrazione incentrata sulla potenza evocativa delle immagini e dei suoni, per avvicinare i visitatori ad un mondo poco conosciuto e spesso mal raccontato. Per far capire quanti sacrifici e professionalità ci siano dietro al percorso che porta i migliori prodotti ittici dal mare alle nostre tavole.

Lollobrigida: al G7 due linee guida per sviluppo Africa

Lollobrigida: al G7 due linee guida per sviluppo AfricaRoma, 17 set. (askanews) – Nell’ambito del G7 Agricoltura “proporremo per lo sviluppo dell’Africa due linee guida mettendoci anche delle risorse”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e della Foreste, Francesco Lollobrigida, nel corso della presentazione del G7 di Siracusa alla stampa estera.


La prima linea guida riguarda “le sementi, perchè i brevetti sono una garanzia che mette alcuni nelle condizioni di produrre più e meglio, ma ci vogliono investimenti che consentano l’accessibilità alle sementi anche ai paesi africani”. La seconda linea guida è “la formazione. Per noi l’agricoltura è naturale ma in Africa questo non è scontato. E’ un gap che va sanato mettendo a disposizione le nostre conoscenze. Vanno formati i giovani all’agricoltura e alla trasformazione dei prodotti”.

Cia: ora in Ue cambio di passo per l’agricoltura

Cia: ora in Ue cambio di passo per l’agricolturaRoma, 17 set. (askanews) – Le congratulazioni di Cia-Agricoltori Italiani a Raffaele Fitto appena nominato, a Strasburgo, vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega alla Coesione e alle Riforme. Gli auguri di buon lavoro a lui e al nuovo commissario per l’Agricoltura e l’Alimentazione, Christophe Hansen.


“Nel complimentarmi con Fitto per l’incarico di importante rilievo istituzionale – dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – guardo all’opportunità che l’Italia dovrà saper cogliere, sin dai prossimi appuntamenti in Commissione Ue, per imprimere un vero cambio di passo al futuro dell’Europa e a partire dell’agricoltura, visto il ruolo di supervisore del settore”. “In particolare, auspico un più fattivo riconoscimento del nostro comparto, delle istanze e delle battaglie condivise sui tavoli europei, tornando ad assicurare l’impegno fermo della confederazione per il reddito e la competitività degli agricoltori in primis, chiave d’accesso a un percorso graduale, innovativo e più lungimirante per la sostenibilità sociale e ambientale. Per questo – aggiunge Fini – siamo pronti sin da subito a lavorare insieme al nuovo commissario per l’Agricoltura, Hansen, e con tutta la nuova squadra della presidente von der Leyen”.

Carloni: G7 prezioso per mettere a centro qualità cibo

Carloni: G7 prezioso per mettere a centro qualità ciboRoma, 17 set. (askanews) – “Il lavoro fatto fino ad oggi dalla Lega e dal Governo rappresenta un importante passo avanti nella valorizzazione delle filiere e nella tutela della competitività delle imprese italiane”. Lo ha detto Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, intervenendo ad AgricolturaOggi Summit 2024.


“Per esempio la Legge del 15 marzo 2024 numero 36, che ha rimesso al centro i giovani agricoltori, o la legge sulla carne sintetica che ne vieta la produzione – ha ricordato Carloni – Negli ultimi anni l’approccio ambientalista ha fatto pagare agli agricoltori e agli allevatori i costi di un’ideologia fintamente green che ha finito per danneggiare le aziende”. “Il G7 Agricoltura di Siracusa sarà un evento importante. Dobbiamo riportare – ha concluso – il buon senso nel dibattito politico, e sottolineare un tema cruciale. La qualità del nostro cibo è figlia di una filiera agricola d’eccellenza e riconosciuta a livello mondiale, tuteliamola e andiamone fieri”.