Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Aperto in Piemonte bando Ocm per promozione vino in paesi extra Ue

Aperto in Piemonte bando Ocm per promozione vino in paesi extra UeRoma, 30 mag. (askanews) – E’ aperto in regione Piemonte il bando Ocm vino “Promozione sui mercati dei paesi terzi” per la campagna 2024/2025, a sostegno delle attività di promozione dei vini piemontesi di qualità sui mercati dei paesi extra UE svolte dai consorzi di tutela e dalle associazioni di produttori vitivinicoli. Il bando, che scade il 18 luglio 2024, ha una copertura finanziaria di 7.500.000 di euro e viene concesso un contributo massimo del 50% delle spese sostenute. Si possono presentare progetti regionali e multiregionali.

Ministero Salute incontra rappresentanze apicoltura italiana

Ministero Salute incontra rappresentanze apicoltura italianaRoma, 30 mag. (askanews) – Riunione oggi del Tavolo apistico al ministero della Salute. I delegati delle organizzazioni maggiormente rappresentative del settore sono stati ricevuti dal capo della segreteria del sottosegretario di Stato, Ettore Ruggi d’Aragona e dai suoi collaboratori. Al tavolo erano presenti i dirigenti della Direzione generale della Sanità animale e dei Farmaci e i responsabili del Centro Servizi nazionale che gestisce l’anagrafe apistica. La delegazione unitaria del settore dell’apicoltura italiana era composta da FAI-Federazione Apicoltori Italiani, MIC-Miele in Cooperativa e UNAAPI-Unione Nazionale delle Associazioni Apicoltori Italiani.


“Prendiamo atto, con estrema soddisfazione, dell’azione politica del sottosegretario di Stato, Marcello Gemmato, con delega alla sanità animale, che ha voluto riunire per la prima volta, in un tavolo di concertazione al ministero della Salute” una delegazione unitaria dei rappresentanti delle Organizzazioni apistiche nazionali, si legge in una nota. Le organizzazini “riconoscono il valore di questo modello di confronto innovativo e costruttivo, che ha consentito di analizzare e recepire le istanze degli apicoltori, contemperandole con i requisiti normativi vigenti che tutelano la salute animale”. Nel corso dei lavori “tutti i punti che avevano suscitato motivo d’allarme e preoccupazione tra gli operatori del comparto, sono stati chiariti e verranno a breve recepiti con uno specifico provvedimento”, spiega ancora la nota congiunta.


L’incontro ha avuto la finalità di chiarire i più complessi aspetti applicativi del Sistema di Identificazione e Registrazione (I&R) previsto dal D.Lgs n. 134/2022, che attua il Regolamento (UE) 2016/429, tenuto conto delle peculiarità di un allevamento “senza terra”, che non trova equivalente riscontro in altri allevamenti zootecnici. Gli apicoltori italiani interessati a questo provvedimento, che beneficeranno dell’azione di tutela che il ministero della Salute ha consentito di perfezionare, sono, come detto, circa 75.000, con un patrimonio di 1.740.000 colonie di api regolarmente censite e iscritte nella Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe apistica. Si tratta di un sistema tra i più progrediti attualmente esistenti nell’Unione europea, in grado di fornire nell’immediatezza di una emergenza sanitaria degli allevamenti, dati e informazioni utili alla salvaguardia del patrimonio apistico nazionale.

Coldiretti: sempre meno patate italiane, import +39% in 2023

Coldiretti: sempre meno patate italiane, import +39% in 2023Roma, 30 mag. (askanews) – Patate italiane sotto attacco degli effetti dei cambiamenti climatici e dell’invasione di prodotto estero, con le importazioni che nel 2024 sono cresciute del 18% e quelle dall’Egitto che sono addirittura triplicate nei primi due mesi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento delle importazioni quest’anno segue un 2023 durante il quale hanno attraversato le frontiere nazionali 791 milioni di chili di patate straniere, in crescita del 39% rispetto a dodici mesi prima, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. A questi ne vanno aggiunti altri 288 milioni di chili congelate e 74 milioni di chili cotte e congelate, oltre a 10 milioni di chili di patatine già pronte tipo quelle fritte dei sacchetti.


E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Istat diffusa in occasione della prima giornata internazionale della patata, indetta dalla Fao per il 30 maggio con lo scopo di mettere in evidenza il ruolo chiave di questo prodotto nell’alimentazione globale, con una produzione mondiale di patate che si aggira intorno ai 3,75 miliardi di quintali. Un evento celebrato al Mercato di Campagna Amica al Circo Massimo a Roma, con un incontro alla presenza dell’assistente direttore generale e capo scienziato dell’Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Beth Crawford. Per l’occasione è stata allestita un’esposizione sulla biodiversità del prodotto italiano con i cuochi contadini protagonisti di uno show cooking con la preparazione del piatto più tradizionale della cucina Made in Italy a base di patate: gli gnocchi.


Nel comparto delle patate, alla concorrenza sleale si aggiungono i problemi legati al clima, con il maltempo al Nord che ha compromesso parte dei raccolti per eccesso di pioggia, mentre al sud pesa la siccità. E a pesare ci sono anche gli attacchi dei parassiti come gli elateridi della patata. Per difendere le oltre 19mila aziende produttrici, per un’estensione di 45mila ettari occorre valorizzare il vero prodotto italiano, chiede Coldiretti, a partire da quello trasformato, estendendo l’obbligo dell’etichetta d’origine a tutti gli alimenti in commercio nella Ue. Nel 2023 in Italia sono stati prodotti circa 13 milioni di quintali di patate, di cui quasi 10 milioni di patate comuni su 32.000 ettari, più 3 milioni di quintali di patate novelle su poco più di 13.000 ettari, con circa 19mila aziende agricole produttrici. Con 2,5 milioni di quintali la Campania è la regione maggiore produttrice seguita da Sicilia (1,9 milioni di quintali) Abruzzo (1,8 milioni di quintali), Calabria (1,3 milioni di quintali), Emilia-Romagna (1,1 milioni di quintali).

Le olive regine tra i sottoli e sottaceti, un comparto da 687 milioni

Le olive regine tra i sottoli e sottaceti, un comparto da 687 milioniMilano, 29 mag. (askanews) – Il settore sottoli e sottaceti nel 2023 ha venduto nel segmento retail in Italia prodotti per un totale di 84.800 tonnellate, generando un valore di oltre 687 milioni di euro. Il prodotto più venduto della categoria restano le olive, regine della tavola sia in purezza sia nella preparazione di alcuni piatti. Seguono poi i sottoli, con una top tre che comprende: carciofini, funghi champignon e pomodori. Infine i sottaceti, con il podio occupato da capperi, cetriolini e cipolline. E’ questa la fotografia del comparto emersa in occasione della presentazione della campagna “Fatti sotto”, dedicata a questa categoria di prodotti. “E’ un progetto voluto fortemente da UIF e dalle aziende produttrici – spiega Mario Piccialuti, direttore generale di Unione italiana food – con l’obiettivo di accendere i riflettori su questi prodotti della tradizione italiana, far conoscere le loro caratteristiche, la loro storia e la loro origine, che è davvero molto risalente. Ma la campagna vuole anche porre l’accento sulle aziende che, da decenni in Italia, lavorano questi veri e propri tesori dell’orto e li ripropongono in modo sicuro e accessibile ai consumatori. Si tratta di un settore con aziende storiche, grandi e piccole, che hanno scelto questa produzione e la portano avanti con passione e ricercando prodotti sempre nuovi, in grado di stimolare la fantasia dei consumatori”.


In occasione dell’incontro milanese sono stati presentati anche i risultati del recente studio condotto da AstraRicerche per Unione italiana food che ha indagato il rapporto e il grado di conoscenza degli italiani in merito a questa categoria. Secondo l’istituto di ricerche, il consumo di vegetali conservati sottolio, sottaceto e in salamoia è ben radicato nelle abitudini degli italiani dal momento che il 72% degli intervistati afferma di mangiarli. Se quasi tutti li consumano o li hanno consumati in passato, non è altrettanto unanime il grado di conoscenza in questo campo dell’alimentazione. Sono pochi, infatti, quelli che pensano di conoscere per davvero la categoria (58,4%). Coloro che ne sanno di più in materia sono le donne, in particolare quelle più giovani della GenZ o le over 45 anni. In generale conoscono maggiormente le marche che li producono (53,1%), gli ingredienti (51,9%) e, solo a seguire, gli aspetti nutrizionali e il processo produttivo.


Le donne sono anche le maggiori consumatrici (75%) ma per gli uomini la percentuale rimane alta (69%). L’abitudine al consumo di questa tipologia di alimenti cresce con il crescere dell’età, mentre a livello geografico si aggiudica il primato di utilizzo la zona del Triveneto. Per la maggior parte delle persone che amano queste conserve vegetali, il consumo è legato ad un’abitudine ben radicata e pertanto li acquista regolarmente. Infatti, il 41,3% li mangia tutte le settimane, mentre per il 46,3% è un’abitudine mensile. Coloro che li consumano con più frequenza sono gli uomini più giovani. Il trend risulta stabile per la maggior parte degli italiani, anche se va evidenziato come il 20% ha aumentato l’abitudine di adottare questi prodotti nella propria alimentazione, soprattutto gli uomini della GenZ. Il consumo è prevalentemente domestico (73,2%), come contorno (66%), soprattutto per le persone di fascia di età più elevata. Li troviamo prevalentemente sulla tavola degli italiani a pranzo (64,2%) e a cena (72,4%). I più giovani li apprezzano soprattutto per degli spuntini a metà giornata, durante gli aperitivi o per arricchire i panini.

Lidl: in Italia il supermercato più green, riferimento per il gruppo

Lidl: in Italia il supermercato più green, riferimento per il gruppoMilano, 29 mag. (askanews) – Nel percorso verso la sostenibilità, Lidl Italia taglia un nuovo traguardo: l’apertura del punto vendita più green del nostro Paese, un progetto pilota che vede nell’esperienza italiana un punto di riferimento per l’intero gruppo. Il 30 maggio, infatti, apre le sue porte il nuovo supermercato di Villafranca di Verona, dove l’insegna discount è presente dal 1992 e dove da domani inizierà il nuovo percorso.


“Questo è un progetto nato da un’idea del 2018, nata qua in Italia che poi insieme alla nostra casa madre è stato sviluppato – ci ha raccontato Emilio Arduino, amministratore delegato servizi centrali e sviluppo immobiliare Lidl Italia. Io sono molto orgoglioso che sia stato assegnato al team italiano questo progetto che ovviamente rappresenta il primo punto vendita in questo tenore per tutto il mondo Lidl”. Il nuovo punto vendita, realizzato su un terreno di proprietà di Lidl a pochi passi da quello storico che da domani chiuderà i battenti, è stato pensato e realizzato come un negozio completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, dove la scelta dei materiali di costruzione è stata fatta in un’ottica di economia circolare, con la struttura portante in legno, proveniente da foreste certificate PEFC, che cambia totalmente il volto del negozio, più caldo e accigliente, e al tempo stesso ha evitato l’utilizzo di 1.650 tonnellate di calcestruzzo


“Stiamo parlando del punto vendita più innovativo di Lidl Italia ma non solo a livello italiano perché questo sarà, in collaborazione con la nostra casa madre, il punto vendita di riferimento, prototipo a cui tutti i Paesi si ispireranno per mettere a terra i loro progetti di ecosostenibilità – ha messo in evidenza Arduino – Le caratteristiche principali sono dettate dai classici obiettivi di riduzione del consumo energetico, delle dispersioni energetiche e riduzione di quelle che sono le emissioni d’atmosfera. Ma si aggiunge anche un quarto elemento di novità, legatp alla possibilità di riutilizzare i materiali usati per la costruzione alla fine del loro ciclo di vita in altri utilizzi”. Nel punto vendita veronese si è lavorato all’ottimizzazione della catena del freddo, con banchi e vasche frigo, freezer e impianti di climatizzazione alimentari con refrigeranti naturali come la Co2 e il propano e un sistema di porte per ridurre la dispersione del freddo. Anche l’acqua piovana grazie a cisterne di raccolta sotterranee verrà riutilizzata per l’irrigazione del verde con un conseguente risparmio idrico del 65%. Tutte scelte che hanno richiesto un investimento superiore di circa il 20-25% rispetto a un edificio normale e che hanno visto i progettisti misurarsi con nuove sfide edilizie: “Il committente ha richiesto un edificio a basso consumo energetico questo ha voluto dire un coordinamento tra la parte impiantistica e l’involucro che è molto prestazionale e impianti che non funzionassero con combustibili fossili – ha spiegato Marco Contini, l’architetto dello studio che ha progettato lo stabile – qui gli impianti funzionano con elettricità alimentati dal fotovoltaico: sono più di 500 mila kilowattora di fotovoltaico”. Il punto vendita grazie a questo impianto è in grado di produrre in un anno più energia di quanta ne serva, aprendo la strada a un nuovo modo di pensare il retail.

Altragricoltura: Dl Lollobrigida primo passo, presto per giudizio

Altragricoltura: Dl Lollobrigida primo passo, presto per giudizioRoma, 29 mag. (askanews) – “Il decreto legge agricoltura è un primo passo del Governo nell’affrontare la crisi del settore emersa grazie alla mobilitazione degli agricoltori, ma è necessario approfondire nel merito le singole questioni poiché alcune soluzioni prospettate risultano ancora deboli e contraddittorie”. Lo ha detto Gianni Fabbris, leader del sindacato degli agricoltori Altragricoltura, audito oggi al Senato della Repubblica dalla nona Commissione Attività Produttive e Agricoltura nell’ambito delle audizioni previste per l’esame del disegno di legge n. 1138, di conversione in legge del decreto legge 63/2024 – “Agricoltura e imprese di interesse strategico”.


Il decreto per Fabbris “è il frutto di una fase aperta dai trattori scesi nelle strade, è stata la risposta ad un problema sollecitato dagli agricoltori. La risposta dell’esecutivo c’è stata, cosa non scontata. Ho ascoltato parole nuove in questi atti e in questo decreto. Il solo fatto di aver messo dentro il decreto l’indebitamento delle aziende agricole, ad esempio, è un fatto positivo”. “Vedremo cosa produce – ha aggiunto Fabbris – anche perché questo decreto è ancora inadeguato, ma possiamo considerarlo un punto di partenza. Vi sono punti deboli e contraddittori”.


Altragricoltura insieme ad altre 40 associazioni di agricoltori e pescatori, riunite nel Coapi, ha contribuito ad elaborare un documento che sarà presentato al Governo la prossima settimana dove si darà conto nel dettaglio di proposte che saranno anche inviate al Senato perché possa tenerne conto.

Ok in Gazzetta Ufficiale a Consorzio per olio Monte Etna Dop

Ok in Gazzetta Ufficiale a Consorzio per olio Monte Etna DopRoma, 29 mag. (askanews) – Il Decreto Ministeriale in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale che riconosce il Consorzio di Tutela per l’olio extravergine di oliva DOP Monte Etna “è un grandissimo risultato che ripaga con orgoglio e soddisfazione anni di lavoro”. Così in una nota il presidente del Consorzio di tutela Giosuè Catania. “Adesso è il momento di cambiare passo”, aggiunge.


Con il riconoscimento ai sensi della legge 21/12/1999 n. 526, il Consorzio assumerà, tra l’altro, funzioni di vigilanza che in assieme ai compiti di tutela e promozione rafforzerà il rapporto tra produzione e consumo, “grazie al processo di tracciabilità e alla certezza dell’origine del prodotto certificato di cui siamo stati convinti sostenitori”, sottolinea Catania. “Qualche giorno fa abbiamo ricevuto un’altra bella notizia – annuncia Catania – la Regione siciliana ha emanato il decreto di finanziamento ai sensi della misura 3.2 del PSR Sicilia, a sostegno di un piano promozionale che dovrà rappresentare un salto di qualità per l’olio EVO della DOP monte Etna”.

Massimo Ricci a guida Interprofessione tabacco, auguri di Cia

Massimo Ricci a guida Interprofessione tabacco, auguri di CiaRoma, 29 mag. (askanews) – Da Cia-Agricoltori Italiani gli auguri di buon lavoro a Massimo Ricci, eletto presidente nazionale dell’Interprofessione del tabacco, organizzazione che oggi vede la partecipazione delle più importanti realtà agricole e industriali del settore, arrivando a rappresentare oltre il 90% delle produzioni tabacchicole italiane.


“Congratulazioni a Massimo Ricci per il riconoscimento da parte della filiera – scrive il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – La tutela e valorizzazione dell’Interprofessione, quale straordinario strumento di aggregazione, ci trova tutti coinvolti. Per questo, confermiamo la nostra disponibilità a collaborare per dare garanzie agli agricoltori e salvaguardare, così, il futuro di un comparto con l’Italia al primo posto in Europa per produzione, con circa 13mila ettari coltivati e 40mila occupati”.

D’Eramo (Masaf) convoca tavolo su biologico: avanti su marchio

D’Eramo (Masaf) convoca tavolo su biologico: avanti su marchioRoma, 29 mag. (askanews) – I prossimi passi per realizzare il marchio biologico italiano, le future iniziative di promozione, l’Organismo interprofessionale e lo sviluppo dei biodistretti. Questi i temi di cui si è discusso nel corso del tavolo con i rappresentanti del settore biologico convocato al Masaf dal sottosegretario Luigi D’Eramo.


Per quanto riguarda il marchio, che affiancherà il logo europeo della foglia bianca su sfondo verde, nel corso dell’incontro è stata evidenziata l’esigenza che il marchio sia in grado di rendere riconoscibili in modo facile e immediato i prodotti biologici Made in Italy. Si è poi valutata la necessità di accelerare la composizione del tavolo tecnico per la produzione bio istituito dalla Legge 9 marzo 2022, n. 23. Per quanto riguarda i biodistretti, il sottosegretario si è soffermato sull’opportunità di coinvolgere le amministrazioni e istituzioni locali così da poter divulgare in modo capillare sui territori le misure a disposizione per il loro sviluppo, in particolare rispetto ai fondi stanziati dai recenti avvisi pubblicati dal Masaf.


C’è inoltre l’impegno su nuove campagne di comunicazione per favorire il rilancio dei consumi interni. Infine, per quanto concerne l’Organismo interprofessionale, è stato reso noto che ieri è stato firmato il decreto con cui è stata rinnova la commissione che procederà alla valutazione per il suo riconoscimento.

Grandine in provincia di Lecce, frutta e verdura distrutte

Grandine in provincia di Lecce, frutta e verdura distrutteRoma, 29 mag. (askanews) – Una grandinata ha colpito la provincia di Lecce, distruggendo le coltivazioni in pieno campo, dalle zucchine alle angurie, dai pomodori alle carote, dalle cipolle alle patate fino alle melanzane e ai peperoni. E’ un vero e proprio bollettino di guerra secondo Coldiretti Puglia il bilancio della violenta grandinata che si è abbattuta in campo aperto a Nardò e Copertino, con tutte le colture orticole andate perse.


La grandine è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo, perché colpisce frutta e ortaggi in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. “Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – insiste Coldiretti Puglia – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.


“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – conclude la Coldiretti Puglia – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque”.