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Innovazione agroalimentare al centro del Novalis Forum a Piacenza

Innovazione agroalimentare al centro del Novalis Forum a PiacenzaRoma, 5 nov. (askanews) – Sarà l’innovazione nel settore agroalimentare il filo conduttore della terza edizione del Novalis Forum, che si terrà il 15 novembre a Piacenza. Il titolo di questa edizione è “Quando la natura diventa innovazione”.


“Dopo la scorsa edizione, in cui abbiamo parlato sia di novità normative che di novità nel settore dei prodotti per la difesa e della nutrizione delle colture – spiega Stefano Jondini, CEO di Expedia e promotore dell’evento – quest’anno intendiamo approfondire principalmente il tema dell’Innovazione. L’innovazione riguardante i prodotti fitosanitari e i fertilizzanti, ma non solo. In questo periodo le aziende stanno concentrando i propri sforzi per cercare soluzioni innovative a basso impatto sia per l’uomo che per l’ambiente. Il tutto cercando di creare prodotti al tempo stesso sostenibili”. In questo contesto sarà quindi possibile conoscere realtà emergenti come start-up innovative del mondo Agrotech e confrontarsi con gli esperti del settore non solo sugli sviluppi formulativi, ma anche su aspetti paralleli come per esempio, la gestione della proprietà intellettuale Promosso da Vitalia Consulting. Il Novalis Forum sarà anche l’occasione per fornire qualche aggiornamento normativo.


“Quando parliamo di Innovazione – aggiunge Jondini – intendiamo sviluppare idee che partono da ciò che la natura offre e sfruttare la tecnologia per rendere il tutto utilizzabile dall’agricoltore. L’obiettivo è quindi offrire alle aziende produttrici di fertilizzanti e fitosanitari spunti di riflessione, novità e una panoramica sullo stato dell’arte dell’innovazione in agricoltura”.

Anche pediatri con Coldiretti su obbligo origine alimenti bimbi

Anche pediatri con Coldiretti su obbligo origine alimenti bimbiRoma, 5 nov. (askanews) – La Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) ha stamattina firmato la proposta di legge europea di iniziativa popolare, che mira a estendere a tutti i prodotti alimentari commercializzati nell’Unione Europea l’obbligo di riportare in etichetta l’origine geografica, lanciata dalla Coldiretti. La firma è avvenuta questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Rospigliosi a Roma, sede della Coldiretti.


L’associazione agricola, con Filiera Italia e Plasmon ha lanciato l’iniziativa legislativa e la conseguente mobilitazione, per promuoverne il più ampio supporto, con l’obiettivo esplicito di raccogliere un milione di firme. Lo scopo è supportare la filiera italiana come garanzia di qualità e di sicurezza, soprattutto a tutela della salute dei bambini 0-3 anni, per ribadire il diritto di tutti i consumatori di conoscere e riconoscere il cibo “made in Italy”. “L’alimentazione dei bambini nei primi mille giorni pesa sulla salute della vita intera – ha dichiarato Antonio D’Avino, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri – Per questo abbiamo deciso di sostenere l’iniziativa legislativa di Coldiretti: non solo aderendo come Federazione, ma anche raccogliendo firme negli ambulatori di tantissimi pediatri di famiglia italiani”.


“Per il cibo destinato ai bambini da 0 a 3 anni, origine italiana significa non solo più qualità, ma anche più sicurezza – ha dichiarato Ettore Prandini, presidente Coldiretti -. Un concetto sottolineato oggi dai pediatri italiani della FIMP. La loro adesione alla proposta di legge europea promossa da Coldiretti contribuisce a definirne i contorni e la portata, chiarendo che il diritto dei consumatori di conoscere le materie prime che mettono nel piatto non protegge soltanto l’avvenire dei nostri agricoltori, ma anche la salute dei nostri figli”.

Assolatte: tra Usa e Ue continui dialogo con ogni presidente

Assolatte: tra Usa e Ue continui dialogo con ogni presidenteRoma, 4 nov. (askanews) – “Ci auguriamo che, indipendentemente da chi siederà alla Casa Bianca, il dialogo tra USA e UE possa continuare nel solco dell’amicizia e della condivisione dei valori culturali ed economici che da sempre caratterizza i rapporti tra questi protagonisti dell’economia globale”. Così in una nota Paolo Zanetti, presidente di Assolatte.


Assolatt esprime però anche grande preoccupazione per le decisioni che l’amministrazione USA potrebbe prendere nel prossimo futuro. I superdazi fissati a fine del 2019, dazi aggiuntivi del 25% ad valorem su alcuni dei formaggi italiani più esportati, avevano colpito duramente le imprese casearie. Nel 2020 l’export dei formaggi italiani negli Stati Uniti lasciò sul terreno oltre 6.000 tonnellate, per un valore di 65 milioni di euro. Cui si sommarono altri 40 di costi aggiuntivi. “Per le nostre imprese quello statunitense è da sempre un mercato a dir poco strategico – conferma Zanetti – Fortunatamente la sospensione dei dazi arrivò prima della fiammata inflattiva degli ultimi due anni, perché altrimenti le conseguenze sarebbero state disastrose”.


Recuperare le quote perse, precisa Assolatte, è costato molto lavoro e ingenti investimenti e ora l’Italia è il primo esportatore mondiale di formaggi verso il mercato statunitense. Con 37.000 tonnellate, e un controvalore che supera i 440 milioni di euro, l’Italia copre il 20% delle importazioni casearie americane complessive. La domanda di made in Italy negli USA è sostenuta soprattutto da Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino. Questi 3 formaggi, sottolinea Assolatte, rappresentano da soli l’80% dell’export italiano negli Stati Uniti. E un nuovo record è stato raggiunto nei primi 7 mesi dell’anno: +16,7% in volume e +13% in valore.


“Assolatte ha lavorato molto assieme agli operatori americani per una distensione dei rapporti, cooperando sui temi chiave del sistema latte europeo e mondiale – conclude Zanetti – La speranza è che non vengano riproposti nuovi dazi e barriere doganali”.

Cia: in legge Bilancio serve fondo per manutenzione territorio

Cia: in legge Bilancio serve fondo per manutenzione territorioRoma, 4 nov. (askanews) – Introdurre un fondo ad hoc per incentivare interventi di messa in sicurezza e manutenzione del territorio da parte delle imprese agricole e forestali, a partire dalla aree interne del Paese, con l’obiettivo di fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici, contrastare il dissesto idrogeologico e favorire la tutela ambientale e paesaggistica. Questa è una delle proposte avanzate dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, intervenuto oggi in audizione sul disegno di legge di Bilancio per il 2025 presso le commissioni riunite di Camera e Senato.


Nella prossima manovra, secondo Fini, deve trovare spazio anche il rifinanziamento del contributo a sostegno del settore suinicolo travolto dall’emergenza peste suina africana, così come serve nominare finalmente un commissario straordinario nazionale per la Xylella, al fine di coordinare tutte le azioni necessarie a eradicare l’epidemia nelle aree già colpite e a prevenirne la diffusione in altri territori. Altrettanto importante, poi, prorogare il bonus ZES unica per l’agricoltura, nonché continuare ad agevolare il ricambio generazionale sui campi con misure specifiche, come la reintroduzione anche per il 2025 dello sgravio contributivo a favore dei giovani agricoltori.


Infine, per il presidente di Cia, vanno assolutamente previsti aggiustamenti su pensioni e sanità. Allo stato attuale, infatti, gli incrementi previsti dalla manovra non sono sufficienti a garantire in maniera equa il diritto alla salute di tutti. Quanto alle minime, l’aumento di 3 euro per Cia è decisamente irrisorio, soprattutto considerato che l’Inps certifica una perdita del potere d’acquisto del 15,7% delle pensioni degli italiani.

Copagri: in manovra per agricoltura mancano misure strutturali

Copagri: in manovra per agricoltura mancano misure strutturaliRoma, 4 nov. (askanews) – “Dopo i positivi interventi compensativi messi in campo dal governo negli ultimi mesi a favore delle imprese del Primario, ci troviamo davanti a una manovra che per l’agricoltura risulta essere caratterizzata da luci e ombre”. Lo sottolinea la Copagri in occasione dell’odierna audizione davanti alle Commissioni riunite Bilanci di Camera e Senato nell’ambito dell’esame del ddl recante il bilancio di previsione dello Stato per il 2025 e il bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027.


“Se, infatti, da un lato troviamo interventi certamente condivisibili e ampiamente caldeggiati, quali ad esempio l’accorpamento su tre scaglioni delle aliquote Irpef e il taglio strutturale del cuneo fiscale contributivo, grazie al quale si libera maggiore liquidità a disposizione delle imprese e delle filiere produttive agricole, dall’altro lato, l’agricoltura paga lo scotto dell’assenza di misure strutturali delle quali possano beneficare direttamente i produttori agricoli del Paese, stretti nella morsa tra gli aumenti dei fattori produttivi e le ricadute dei sempre più frequenti eventi climatici estremi”, evidenzia la Confederazione. A pesare sul Primario, in particolare, è il mancato esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli under 40, fondamentale per favorire il ricambio generazionale e rendere il settore agricolo maggiormente attrattivo, così come la mancata esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari, che potrebbe contribuire al graduale abbandono dei campi, suggerisce la Copagri, secondo cui “desta perplessità anche la mancata proroga del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES mezzogiorno per il settore agricolo, che rischia di creare una discrasia tra le imprese del Primario e quelle degli altri settori”.


“Tra gli elementi positivi – spiega Copagri – oltre alla previsione di un collegato agricolo, figura sicuramente il rifinanziamento della Nuova Sabatini, strumento che si è sempre contraddistinto quale propellente fondamentale per la competitività aziendale, e soprattutto il sempre più deciso e convinto sostegno alla ricerca e all’innovazione, grazie all’importante finanziamento per portare avanti la sperimentazione sulle Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, che rappresentano senza ombra di dubbio il futuro dell’agricoltura, in quanto permettono di ottenere produzioni in grado di meglio rispondere alla scarsità idrica e agli stress ambientali e biotici, andando al contempo a garantire maggiori rese produttive e rispondendo agli orientamenti comunitari in materia di sostenibilità”, conclude la Confederazione Produttori Agricoli.

Confagricoltura a Ecomondo con 2 convegni su agroalimentare

Confagricoltura a Ecomondo con 2 convegni su agroalimentareRoma, 4 nov. (askanews) – Confagricoltura sarà alla Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre per Ecomondo 2024, l’expo dell’economia circolare e della sostenibilità, con un programma che approfondirà la collaborazione e il dialogo che c’è tra il mondo agricolo e le industrie del food, del tessile e dell’edilizia.


Lo Stand della Confederazione sarà animato da laboratori didattici sull’alimentazione e workshop sui grandi temi dell’agricoltura di oggi: gestione delle risorse naturali, sviluppo delle aree interne, bioeconomia, energie rinnovabili e PNRR, banche e imprese, ricerca scientifica e cambiamenti climatici. Il direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, parteciperà al workshop di martedì 5, “Eccedenze, fra lotta agli sprechi alimentari ed etica della produzione e del consumo”, con Marco Lucchini, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare.


Mercoledì 6 novembre alle 9.30, nella Sala Ravezzi 1 – Hall Sud della Fiera di Rimini, il convegno “I driver per una filiera agroalimentare più forte e competitiva”, per un confronto sui temi dell’innovazione, della circolarità e della transizione energetica. Parteciperanno Federalimentare, Enea, Commissione Ue, Assobiotech, UniTus, Università Cattolica S. Cuore di Piacenza e Ecomondo STC. Con il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ci saranno anche il vicepresidente con delega all’ambiente di Federalimentare, Giangiacomo Pierini; Serenella Sala e Pierre Bascou (Comm. Ue); Luigi Cattivelli, direttore Crea; e la presidente Assobiotech, Elena Sgaravatti. Utilitalia sarà ospite nello Stand per parlare di infrastrutture, aumento della raccolta dell’acqua piovana e gestione delle risorse idriche, giovedì 7 novembre ore 11.00, con l’appuntamento “Insieme per l’acqua”. Saranno presenti il componente di giunta di Palazzo della Valle, Nicola Gherardi e Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia.


Confagricoltura e Alberitalia parleranno di risorse boschive con due eventi. Il primo, presso lo Stand, sarà “Foreste, donne e società” (giovedì 7, alle 14.30) organizzato in collaborazione con AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali e Compagnia delle Foreste. Il secondo appuntamento sul tema è quello di venerdì 8 alle 9.30, nell’Agorà Augusto (Bioeconomy Area, pad. D2), con il convegno “Legno e biomateriali: un percorso di decarbonizzazione e di economia circolare”, organizzato con Ecomondo STC, Fondazione AlberItalia e Cluster Italia ForestaLegno. Parteciperà anche Claudiu-Nicolae Sonda, policy officer della Confederazione europea dell’industria forestale (Cei-Bois).

Ippica, Italia paese con più biodiversità in Ue: 29 razze presenti

Ippica, Italia paese con più biodiversità in Ue: 29 razze presentiRoma, 4 nov. (askanews) – Sono 314.303 i cavalli appartenenti a 29 razze e 137.258 gli allevamenti di cavalli attualmente presenti in Italia. A fotografare il settore equestre italiano è la ricerca “il mondo del cavallo” di Nomisma, eseguita per Fieracavalli. Rispetto all’ultimo anno, infatti, i capi registrano un incremento del 5,3% con all’attivo 29 razze, che vanno ad evidenziare la ricchezza e la varietà del patrimonio zootecnico nazionale, il più ricco di biodiversità in Europa.


Di questi, il 50% è destinato al comparto ippico/sportivo, mentre il 29% afferisce a quello equestre/diporto. Per il primo, geograficamente, gli esemplari si concentrano al centro-sud del Paese con il Lazio in testa (13% del totale), seguito da Sardegna (11%), Lombardia (10%), Toscana (9%), Puglia (7%) e Sicilia (7%). Anche nel caso dell’orientamento produttivo equestre/diporto vi è una predominanza di capi al centro sud, con il Lazio a fare da capofila. Le razze che godono di maggior diffusione sul territorio – per entrambi i segmenti – sono il Trottatore Italiano, il Sella Italiano, il Purosangue Inglese, L’Arabo e l’Anglo-Arabo. A Fieracavalli ci saranno 2.200 esemplari, presenti contemporaneamente in fiera grazie a 35 associazioni allevatoriali, impegnati in numerose gare di morfologia, spettacoli e caroselli in grado di mostrarne le diverse caratteristiche e sfaccettature. L’Italia occupa ben due padiglioni. Il padiglione 10 vede scendere in campo 25 razze equine e 7 asinine, per un totale di 200 esemplari, che si alternano nel tradizionale Gala Italiano, nella presentazione delle Razze Italiane allevate dai CSE Arma dei Carabinieri, senza dimenticare la Finale del Campionato Nazionale di Morfologia ANAM, l’86esima mostra nazionale e vetrina biodiversità del CAITPR, l’Haflinger Folie e il CAITPR Show.


Il Cavallo da Sella Italiano è invece protagonista al Padiglione 2 dove, in collaborazione con il Masaf, i migliori esemplari di questa razza, vera eccellenza del nostro territorio, si contendono la finale del Circuito Allevatoriale, nelle discipline Obbedienza e Andature, Morfologia e Salto in Libertà.

A rischio leadership olivicola Spagna senza nuove tecnologie

A rischio leadership olivicola Spagna senza nuove tecnologieRoma, 4 nov. (askanews) – Se la Spagna non adotterà nuove tecnologie nel settore oliviolo, potrebbe perdere la propria leadership nel settore, in cui detiene circa il 40% della produzione mondiale. E’ quanto emerso nel corso dell’Olive Oil World Congress (OOWC), che ha organizzato la conferenza intitolata “Trasformazione e innovazione tecnologica nel settore olivicolo e dell’olio d’oliva” con l’obiettivo di evidenziare l’applicazione dei nuovi strumenti tecnici e tecnologici a disposizione del settore olivicolo e di analizzare le proposte disponibili sul mercato per sviluppare innovazioni che consentano al settore di produrre di più con meno, nell’ambiente di cambiamento climatico in cui si trova attualmente questa produzione.


Alla cerimonia di apertura hanno partecipato Juan Gadeo, presidente del Gruppo Interóleo, Javier Olmedo, amministratore delegato della Fundación del Olivar e Ricardo Migueláñez, coordinatore generale dell’OOWC. Juan Antonio Polo, responsabile del Dipartimento di tecnologia e ambiente dell’olio d’oliva del Consiglio oleicolo internazionale (CIO), ha sottolineato che “gli olivicoltori in Spagna affrontano una grande sfida in termini di integrazione della tecnologia nelle aziende olivicole, dove alcuni fattori, come la struttura, il ricambio generazionale, la disinformazione e i costi, possono rappresentare barriere alla modernizzazione della coltivazione dell’olivo”.


I partecipanti hanno convenuto che la Spagna può infatti mantenere questa leadership solo se il settore continua a trasformarsi dal punto di vista tecnico e tecnologico. Affinché il consumo globale di olio continui ad aumentare, infatti, sono necessarie tecnologie pratiche e un settore produttivo che sia attraente per i giovani. Polo ha anche ricordato che “l’olio d’oliva rappresenta attualmente solo il 2% del consumo mondiale di grassi vegetali, ma è una coltura che genera ricchezza lungo tutta la filiera nei territori in cui si trova, principalmente nel bacino del Mediterraneo”. Inoltre, negli ultimi anni si è registrata una domanda crescente, giustificata fondamentalmente dai comprovati benefici dell’olio d’oliva per la salute umana e dalla sua facilità di utilizzo in gastronomia”.


Polo ha spiegato che, nella fase agronomica dell’olivicoltura, i progressi tecnologici devono essere focalizzati su una migliore applicazione dell’agricoltura di precisione, attraverso l’uso della sensorizzazione o della robotica, nonché l’uso di dati che consentano statistiche in tempo reale, ad esempio, sulle condizioni in cui si sta sviluppando la coltura in termini di umidità del suolo, utilizzo di nutrienti o salute delle piante. In breve, dobbiamo migliorare il comportamento biologico del suolo attraverso migliori pratiche agronomiche, che ora sono note come “agricoltura rigenerativa”, ha concluso Polo.

Al via 2 giorni iniziative in difesa mozzarella bufala campana

Al via 2 giorni iniziative in difesa mozzarella bufala campanaRoma, 4 nov. (askanews) – Due giorni di iniziative per lanciare la mobilitazione per difendere la Mozzarella di Bufala Campana e contro le manovre speculative sul prezzo del latte alla stalla. Si terrà stasera alle 18.30 la riunione organizzativa congiunta con il Coordinamento Unitario Salviamo le Bufale e la CNA Nord Campania per fare il punto sulle iniziative della mobilitazione aperta nelle scorse settimane.


A tema dell’incontro la valutazione di quanto già messo in campo e il confronto sul documento rivendicativo con la piattaforma di richieste agli industriali del latte ed alle istituzioni e le iniziative già avviate in sede legale. Il documento rivendicativo sul prezzo del latte e per il rilancio della filiera della mozzarella DOP e l’agenda delle ulteriori iniziative di mobilitazione sarà presentato domani 5 novembre alle 11.30 a Caserta. Obiettivo dell’incontro di oggi, confrontare le posizioni fra allevatori, trasformatori artigianali e associazioni dei cittadini consumatori “di fronte all’attacco sempre più evidente che la filiera intera di piccoli e medi produttori sta sopportando dalla speculazione e dal venire avanti, in particolare, da pratiche aggressive delle multinazionali del latte, dalla grande distribuzione e della trasformazione industriale”.


“E’ arrivato il momento di una valutazione e un bilancio e occorre un ripensamento strategico sulla funzione e le modalità di gestione del Consorzio di Tutela anche per evitare che si confondano i mezzi con i fini – spiega Altraagricoltura in una nota – se qualcuno pensa che per risolvere i problemi di investimenti sbagliati dell’industria sui mercati internazionali si possa mettere mano a modifiche del disciplinare per favorire modalità produttive che dequalificano il prodotto o snaturano la sua natura magari coltivando l’idea di sfondare l’area DOP allargandola a territori non compresi nella sua naturale territorializzazione, può toglierselo dalla testa”.

Da Azimut Direct finanziamento da 10 mln per Cirillo Group

Da Azimut Direct finanziamento da 10 mln per Cirillo GroupRoma, 4 nov. (askanews) – Cirillo Group SpA, società specializzata nella produzione di conserve artigianali di prodotti tipici agroalimentari pugliesi con il marchio «Bella Contadina», ha ottenuto un finanziamento diretto di 10 milioni di euro da Azimut Direct, società del Gruppo Azimut specializzata nell’attività corporate.


L’azienda ha sedi produttive a Cerignola, Orta Nova e San Giovanni Rotondo e sedi direzionali in Roma e Milano e sotto il marchio Bella Contadina ci sono prodotti esportati in oltre 60 paesi nel mondo. L’operazione di finanziamento serve a realizzare nuovi siti da destinare all’incremento delle aree produttive e aree di stoccaggio, oltre che per lo sviluppo dell’economia circolare realizzando un modello green di sostenibilità attraverso la costruzione di impianti di energia alternativa, biogas ed energia solare.