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Bottura, Geunes e Rodrigues per Illy International Coffee Award

Bottura, Geunes e Rodrigues per Illy International Coffee AwardRoma, 4 nov. (askanews) – Saranno gli Illy Chef Ambassador e stellati Massimo Bottura, Viky Geunes e Felipe Rodrigues insieme a rappresentanti istituzionali, come il direttore esecutivo dell’ICO Vanusia Nogueira, gli esperti della giuria internazionale che selezionerà il vincitore del premio “Best of the Best” dell’Ernesto Illy International Coffee Award 2024, il riconoscimento intitolato alla memoria di Ernesto Illy, figlio del fondatore dell’omonima azienda, che celebra oltre tre decenni di collaborazione virtuosa con i produttori di caffè.


Brasile, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Ruanda sono i paesi dai quali provengono i 27 produttori, 3 per ogni paese, che quest’anno si sono aggiudicati l’accesso alla finale. I giurati si incontreranno il 12 novembre prossimo a New York per degustare i caffè scelti dai laboratori di qualità illycaffè, che durante l’anno hanno analizzato i campioni del raccolto 2023/2024 e selezionato i migliori lotti e produttori, basandosi sia su parametri qualitativi che di sostenibilità. La giuria dell’Ernesto Illy International Coffee Award 2024 comprende Massimo Bottura, Chef Patron di Osteria Francescana e di Casa Maria Luigia e fondatore di Food for Soul, organizzazione no-profit che combatte lo spreco alimentare e l’isolamento sociale. Come riconoscimento del suo impegno umanitario e ambientale, Bottura è stato nominato nel 2020 Goodwill Ambassador per il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente e, più recentemente, SDG Ambassador.


E ancora Viki Geunes, chef e proprietario del ristorante Zilte di Anversa, detentore di tre stelle Michelin, noto per i suoi piatti creativi e visivamente incantevoli; Felipe Rodriguez, Head Chef per tutti i ristoranti del Rosewood Complex a San Paolo, è oggi uno dei più grandi chef del Sudamerica con una formazione che passa per esperienze con grandissimi cuochi europei e peruviani. Ci sono poi tre degustatori professionisti, Vanúsia Nogueira, direttore esecutivo dell’International Coffee Organization, figlia di un produttore di caffè ha maturato un’ampia esperienza sul prodotto ricoprendo diversi incarichi per associazioni che operano nei mercati del caffè di qualità; Felipe Isaza, degustatore professionista Q Grader Arabica e membro del Consiglio di Amministrazione del Coffee Quality Institute oltre che giurato internazionale ai concordi di degustazione; Dessalegn Oljirra Gemeda, degustatore professionista Q Grader e consulente privato per gli esportatori di caffè etiopi, in passato ha lavorato per l’Ethiopian Coffee & Tea Authority, l’Ethiopian Coffee Exchange, TechnoServe, Oxfam.


A loro si uniscono tre giornalisti esperti. Si tratta di Vanessa Zocchetti, caporedattore per la sezione lifestyle di Madame Figaro, scrive di gastronomia e design; Sebastian Späth, caporedattore di Falstaff, la principale rivista tedesca di cibo e lifestyle, con una grande esperienza in arte, cucina, moda e design; Josh Condon, caporedattore di Robb Report, una delle principali riviste di lusso americane.

Il fratello di Satnam Singh in Tialia per tutelare i suoi diritti

Il fratello di Satnam Singh in Tialia per tutelare i suoi dirittiRoma, 4 nov. (askanews) – È arrivato questa mattina a Roma, direttamente dall’India, Amritpal Singh, fratello di Satnam, il bracciante morto tragicamente lo scorso 19 giugno, dopo essere stato abbandonato agonizzante dal suo datore di lavoro a seguito di un incidente nei campi, a Latina. Ad accoglierlo a Fiumicino una delegazione della comunità indiana di Latina, il presidente della comunità Sikh del Lazio, Gurmukh Singh, insieme alle segreterie territoriali della Uila-Uil e della Fai-Cisl, guidate dai segretari Giorgio Carra e Islam Kotb.


La vicenda di Satnam ha profondamente scosso il paese: pochi giorni dopo la sua tragica scomparsa, il 25 giugno a Latina oltre 10.000 lavoratori ed esponenti della comunità indiana sono scesi in piazza per chiedere giustizia e un maggiore impegno delle istituzioni a combattere la piaga del caporalato e del lavoro nero, di cui anche Satnam era vittima. Al loro fianco anche la Uila e la Fai che, nelle settimane successive, si sono prodigate, in particolare, per consentire ai familiari di Satnam di venire in Italia al cospetto della salma del loro congiunto; successivamente però, pur avendo ottenuto i visti di ingresso e la possibilità di soggiornare nel nostro paese, la famiglia decise di restare in India e di aspettare lì il ritorno della salma di Satnam. Uila e Fai, insieme alla comunità indiana di Latina, hanno però continuato a mantenere i contatti con la famiglia di Satnam e sono riuscite a convincerla della necessità e dell’importanza di una loro presenza in Italia per far valere i propri diritti.


Amritpal Singh è stato accompagnato a Cisterna di Latina dove sarà ricevuto dal sindaco Valentino Mantini. Il Comune di Cisterna, dove Satnam era residente, ha messo a disposizione di Amritpal un appartamento per il periodo della sua permanenza in Italia. Uila e Fai lo affiancheranno e lo sosterranno per cercare di recuperare le prestazioni alle quali la famiglia ha diritto, in particolare l’espletamento delle pratiche necessarie per chiedere il risarcimento previsto per la sua morte. Nei prossimi giorni sarà anche stabilita una data per indire una commemorazione pubblica di Satnam, da svolgersi a Cisterna. Sarà quella l’occasione per rendere omaggio alla sua memoria, riproponendo con forza il tema della lotta al caporalato e, in particolare, l’esigenza di garantire la continuità di un permesso di soggiorno a tutti i lavoratori stranieri entrati regolarmente in Italia ma che, in virtù della normativa vigente, sono diventati automaticamente irregolari nel momento in cui è cessato il loro rapporto di lavoro.

Dal 5 novembre al 18 dicembre gli Open Days Crea in tutta Italia

Dal 5 novembre al 18 dicembre gli Open Days Crea in tutta ItaliaRoma, 4 nov. (askanews) – “Vogliamo scendere in campo, non solo metaforicamente. Con i nostri Open days, nelle sedi Crea di tutta Italia, vogliamo aprirci al territorio, raccontando le tante anime del nostro lavoro, dall’agricoltura all’alimentazione all’ambiente, temi centrali per il futuro di tutti. Ci impegneremo sempre di più nel trasferimento tecnologico a tutti i livelli per una società e un sistema Paese che siano consapevoli del contributo essenziale che possono portare scienza e innovazione alle grandi sfide del nostro tempo e pronti a sostenerlo e ad accompagnarlo”. Così Andrea Rocchi, presidente Crea, in occasione del lancio dei CREA Open Days, la kermesse che dal 5 novembre al 18 dicembre vedrà le sedi Crea di tutta Italia coinvolte in un programma di incontri, eventi e iniziative speciali dedicate alle scuole, alla Ricerca, agli stakeholders, ma anche a tutti i cittadini.


L’obiettivo è quello di far scoprire e sperimentare le attività e gli studi che l’Ente italiano di ricerca sull’agroalimentare e sulle foreste, vigilato dal Masaf, sta portando avanti per un agroalimentare più sostenibile, produttivo e competitivo, ecosistemi agricoli e forestali più tutelati e in salute e una migliore qualità della vita, a partire dalla tavola. Sette settimane per un vero roadshow, che si snoda lungo tutta la penisola da Nord a Sud, per toccare con mano le tante attività condotte a 360 gradi sull’agroalimentare, con un approccio multi ed interdisciplinare e una peculiare vocazione sperimentale, “coltivata” nelle tante aziende agricole in dotazione all’Ente.


Si comincia martedì 5 novembre, con i ricercatori della sede di Rende (Cosenza) del CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura (CREA – OFA) che – attraverso l’uliveto didattico del museo Gias Experience e la degustazione guidata di oli calabresi – spiegheranno ad alcune scolaresche l’importanza della biodiversità olivicola. Il secondo appuntamento – che chiude la prima settimana di Open Days – sarà venerdì 8 novembre con le innovazioni tecnologiche e biotecnologiche per l’ortoflorovivaismo che CREA Orticoltura e Florovivismo (CREA OF) presenta agli studenti delle scuole superiori e universitari nella sua sede di Pescia (PT). Proprio in occasione degli Open Days dell’Ente, il CREA lancia, inoltre, il suo nuovo canale WhatsApp, attivo già da oggi e realizzato per essere ancora più a stretto contatto con chi desidera essere informato – direttamente sul proprio cellulare, in tempo reale e con un semplice clic – sulle attività, le iniziative e i progetti implementati. Si tratta di un’opportunità unica e gratuita, che amplia gli strumenti di comunicazione istituzionale già attivati dal CREA, la cui adesione è completamente sicura ed anonima: è prevista, infatti, la protezione delle informazioni personali.

Agroalimentare e pediatri a confronto su prodotti per infanzia

Agroalimentare e pediatri a confronto su prodotti per infanziaRoma, 4 nov. (askanews) – La nutrizione nei primi mille giorni di vita dei bambini è determinante per la salute futura. È quindi essenziale che anche i prodotti per l’infanzia siano soggetti all’obbligo di etichettatura dell’origine. Il tema sarà al centro dell’incontro “La Filiera Italiana nel Piatto del bambino” organizzato in collaborazione con Plasmon, dove si sottolineerà l’importanza di una corretta alimentazione basata sui principi della Dieta Mediterranea come antidoto ai problemi causati dal cibo spazzatura, soprattutto nelle giovani generazioni.


Un’occasione di confronto tra l’agroalimentare Made in Italy e autorevoli esponenti del mondo dei medici pediatri nazionali sul ruolo del cibo nella crescita, per fornire consigli per il benessere dei più piccoli ma anche mette in guardia le famiglie rispetto alla diffusione di modelli di consumo rischiosi. L’appuntamento è per martedì 5 novembre al Centro congressi di Palazzo Rospigliosi, sede della Coldiretti, in via XXIV Maggio 43 a Roma. L’iniziativa vedrà la presenza di Ettore Prandini, presidente Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti, Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, Ruggero Francavilla, professore ordinario di Pediatra presso il Dipartimento Interdisciplinare di Medicina (DIM) e responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica presso l’Azienda Universitaria Ospedaliera del Policlinico di Bari – Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII; Antonio D’Avino, presidente nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), Luigi Nigri, vice presidente nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), Roberto Caputo, vice presidente nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), Luigi Cimmino Caserta, responsabile degli Affari istituzionali di KraftHeinz per Plasmon.

Chef Bottura, Geunes e Rodriguez in giuria dell’Ernesto Illy coffee award

Chef Bottura, Geunes e Rodriguez in giuria dell’Ernesto Illy coffee awardMilano, 4 nov. (askanews) – Saranno gli chef Massimo Bottura, tre stelle Michelin come il collega Viky Geunes e Felipe Rodrigues, tra i migliori chef emergenti del Sudamerica, insieme a rappresentanti istituzionali ed esperti giornalisti i giurati che selezioneranno il vincitore del premio “Best of the best” dell’Ernesto Illy international coffee award 2024, il riconoscimento intitolato alla memoria di Ernesto Illy, figlio del fondatore dell’omonima azienda, che celebra oltre tre decenni di collaborazione virtuosa con i produttori di caffè.


Brasile, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Ruanda sono i Paesi dai quali provengono i 27 produttori, 3 per ogni Paese, che quest’anno si sono aggiudicati l’accesso alla finale. I giurati si incontreranno il 12 novembre prossimo a New York per degustare i caffè scelti dai laboratori di qualità illycaffè, che durante l’anno hanno analizzato i campioni del raccolto 2023/2024 e selezionato i migliori lotti e produttori, basandosi sia su parametri qualitativi che di sostenibilità. La giuria dell’Ernesto Illy international coffee award 2024 accanto a Bottura, Geunes e Rodriguez, comprende tre degustatori professionisti, Vanúsia Nogueira, direttore esecutivo dell’International coffee organization, Felipe Isaza, degustatore professionista Q Grader Arabica e membro del consiglio di amministrazione del Coffee quality institute e Dessalegn Oljirra Gemeda, degustatore professionista Q Grader e consulente privato per gli esportatori di caffè etiopi. A loro si uniscono tre giornalisti esperti: Vanessa Zocchetti, caporedattore per la sezione lifestyle di Madame Figaro, Sebastian Späth, caporedattore di Falstaff, la principale rivista tedesca di cibo e lifestyle, e Josh Condon, caporedattore di Robb Report, una delle principali riviste di lusso americane.


Anche i consumatori saranno invitati a testare i 9 caffè finalisti e ad esprimere la loro preferenza attraverso una serie di degustazioni cieche organizzate nei flagship illy di tutto il mondo nelle settimane precedenti il premio. Il caffè più votato dai consumatori vincerà il premio “Coffee lovers’ choice”.

Da Mediocredito Centrale finanziamentodi 5 mln euro per Levoni

Da Mediocredito Centrale finanziamentodi 5 mln euro per LevoniRoma, 4 nov. (askanews) – Da Mediocredito Centrale un finanziamento di 5 milioni di euro per Levoni S.p.A.. Si tratta di un finanziamento della durata di 60 mesi, assistito per il 70% dalla Garanzia Futuro di Sace, con cui Levoni potrà finanziare gli investimenti effettuati all’estero per la realizzazione di uno stabilimento produttivo negli Stati Uniti, in cui opera già dagli anni ’90. L’impiego iniziale è di 14 milioni di euro, e raggiungerà una spesa complessiva di oltre 18 milioni.


Il gruppo Levoni è tra i maggiori produttori nazionali di salumi ottenuti da suini nati, allevati e trasformati in Italia. Oggi dà lavoro a oltre 600 dipendenti e opera attraverso la Sede di Castellucchio, il Macello Mec Carni di Marcaria e i tre prosciuttifici di San Daniele del Friuli, di Lesignano de’ Bagni e di Corniglio. Le sedi commerciali sono la Levoni America Corporation e la Carlo Foppa SA.

Mediocredito Centrale: a Levoni 5 mln finanziamento per stabilimento Usa

Mediocredito Centrale: a Levoni 5 mln finanziamento per stabilimento UsaMilano, 4 nov. (askanews) – Mediocredito Centrale ha concesso un finanziamento di 5 milioni di euro della durata di 60 mesi a Levoni. Il finanziamento è assistito per il 70% dalla Garanzia futuro di Sace.


Grazie all’operazione, Levoni potrà finanziare gli investimenti effettuati all’estero per la realizzazione di uno stabilimento produttivo negli Stati Uniti, in cui opera già dagli anni ’90. L’impiego iniziale è di 14 milioni di euro, e raggiungerà una spesa complessiva di oltre 18 milioni. Con oltre un secolo di storia, il gruppo Levoni è tra i maggiori produttori nazionali di salumi ottenuti da suini nati, allevati e trasformati in Italia. Oggi dà lavoro a oltre 600 dipendenti e opera attraverso la sede di Castellucchio, il Macello Mec Carni di Marcaria e i tre prosciuttifici di San Daniele del Friuli, di Lesignano de’ Bagni e di Corniglio. Le sedi commerciali sono la Levoni America Corporation e la Carlo Foppa.

Tonno in scatola al mercurio, Ssica: in controlli mai superati limiti legge

Tonno in scatola al mercurio, Ssica: in controlli mai superati limiti leggeMilano, 30 ott. (askanews) – “Dal 2019 al 2023 abbiamo condotto campagne di campionamento riferite ai limiti di mercurio (Hg) fissati nel Regolamento CE 1881/2006, sostituito nel frattempo dal Regolamento UE 915/2023 (1 mg/kg) e che hanno interessato numerosi campioni di tonno in scatola prelevati in comuni punti vendita della gdo. Nessuno di questi campioni ha superato il limite del regolamento e il valore medio riscontrato è inferiore a 0,2 mg/chilo, quindi meno di un quinto del valore massimo tollerabile”. E’ quanto afferma Paolo Cozzolino, direttore generale della Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari di Parma, in una nota Ancit all’indomani della indagine condotta dalla Ong Bloom, insieme a Foodwatch, secondo cui il tonno in scatola proveniente da cinque Paesi europei, tra cui l’Italia, risulta contaminato da mercurio, una sostanza dannosa per la salute. La nota sottolinea che la Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari di Parma è “impegnata ad effettuare routinariamente campagne di monitoraggio dei valori di mercurio presente nel tonno confezionato a livello industriale presente in Italia e prelevato presso la rete commerciale, come attività collegata alle proprie finalità”.


A garanzia del rispetto delle normative Ancit cita i controlli ufficiali effettuati dalle Autorità pubbliche italiane e comunitarie, lungo tutta la filiera – dalla cattura alla commercializzazione – tali da garantire livelli di salubrità e sicurezza massimi. Inoltre, le aziende associate “adottano una politica di approvvigionamento molto accorta che consente di selezionare le materie prime migliori per evitare che queste contengano contaminanti o sostanze che presentano rischi per il consumatore. L’industria italiana del tonno in scatola privilegia infatti specie di tonno (quali il pinne gialle e il tonnetto striato) che vivono in ambienti poco inquinati, quali gli oceani tropicali, e tutte le materie prime utilizzate sono sottoposte a rigorosi e frequenti controlli analitici”.

Tonno in scatola al mercurio, Ancit: in Italia rispettate norme Ue

Tonno in scatola al mercurio, Ancit: in Italia rispettate norme UeMilano, 30 ott. (askanews) – “Qualità, sicurezza alimentare e salubrità del tonno in scatola sono un’assoluta priorità per l’industria italiana delle conserve ittiche. Ripristiniamo la realtà dei fatti, non c’è nessun rischio di non conformità da mercurio nel tonno in scatola commercializzato sul mercato italiano”. L’Associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare respinge l’allarme l’anciato dalla Ong Bloom, insieme a Foodwatch, secondo cui da una indagine il tonno in scatola proveniente da cinque Paesi europei, tra cui l’Italia, risulta contaminato da mercurio, una sostanza dannosa per la salute.


“Il tonno in scatola sul mercato italiano, rispetta la legislazione dell’Unione Europea in materia di sicurezza alimentare e per la possibile presenza del mercurio risponde ai requisiti di legge imposti dall’Unione Europea”, prosegue Ancit nella nota. L’indagine diffusa da Bloom si basa su un’analisi effettuata da un laboratorio indipendente su 148 lattine provenienti da Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia: il 100% di queste è risultato contaminato da mercurio. Inoltre, in più della metà delle scatolette il contenuto di mercurio superava il limite massimo stabilito per altre specie ittiche come il merluzzo o le acciughe, ovvero 0,3 mg per chilo.


L’Associazione dal canto suo sottolinea che il mercurio è un metallo rilasciato nell’ambiente sia da fonti naturali, sia in conseguenza dell’attività dell’uomo. Per cui tracce di mercurio (inclusa la sua forma organica, denominata metil-mercurio), possono essere presenti nei prodotti ittici, come in altri prodotti alimentari. Per quanto concerne il muscolo di diverse specie ittiche, tra le quali il tonno, i tenori massimi ammessi dall’Unione europea (quindi dall’Italia), sono fissati dal Regolamento UE 915/2023 in 1 mg di mercurio per chilo di peso fresco. Tali limiti sono più restrittivi di quelli stabiliti a livello internazionale dal Codex Alimentarius per il tonno (1,2 mg/kg per il solo metilmercurio). L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) afferma che “un consumo di pesce nel range di 2-4 porzioni settimanali fornisce benefici netti per la salute, indipendentemente dal rischio derivante dall’esposizione al metilmercurio”. A tal proposito, Ancit ricorda che il tonno in scatola, sott’olio o al naturale, apporta 35 microgrammi di selenio ogni 100 grammi di prodotto e che il selenio svolge un ruolo di primario antagonista nei confronti del mercurio.

Confagri Toscana: preoccupazione per Blue Tongue cresce anche qui

Confagri Toscana: preoccupazione per Blue Tongue cresce anche quiRoma, 30 ott. (askanews) – Cresce anche in Toscana la preoccupazione per la Blue Tongue, malattia virale che colpisce il bestiame e minaccia la stabilità del comparto agricolo europeo. “Non bisogna fare allarmismi, ma fare la necessaria vigilanza sì”, dice Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana. In Italia sono stati rilevati diversi focolai, con impatti significativi non solo per le aziende colpite, ma per l’intera filiera agricola e zootecnica, a partire dalle forniture fino alla distribuzione dei prodotti derivati.


“Noi come Confagricoltura Toscana – dice Neri – siamo in costante contatto con le aziende del territorio per monitorare l’evoluzione della situazione e con le istituzioni locali. La Regione Toscana ha già fatto un bando a sostegno degli allevatori che mettono a disposizione delle autorità sanitarie capi di bestiame con funzione di ‘sentinella’ per verificare l’eventuale circolazione virale. Ma ovviamente non può bastare ed è evidente che sia necessario un intervento coordinato tra tutti i Paesi membri dell’Unione europea per garantire misure adeguate sia sulla prevenzione che sul contenimento e una distribuzione equa dei fondi necessari”. “La nostra agricoltura – dice il presidente di Confagricoltura Toscana – è già sotto pressione a causa delle conseguenze delle tensioni geopolitiche, dell’inflazione e di politiche comunitarie spesso distanti dalle esigenze reali del settore. Gli allevatori toscani, così come quelli di tutta Italia, non possono subire ulteriori colpi. Per questo chiediamo alle istituzioni europee non solo la disponibilità immediata di vaccini sicuri ed efficaci, ma anche la predisposizione di aiuti economici diretti per sostenere le aziende che subiscono perdite economiche a causa della Blue Tongue”.