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Ancit: nessun mercurio nel tonno in scatola venduto in Italia

Ancit: nessun mercurio nel tonno in scatola venduto in ItaliaRoma, 30 ott. (askanews) – “Qualità, sicurezza alimentare e salubrità del tonno in scatola sono un’assoluta priorità per l’industria italiana delle conserve ittiche. Ripristiniamo la realtà dei fatti, non c’è nessun rischio di non conformità da mercurio nel tonno in scatola commercializzato sul mercato italiano”. Questo il commento di Ancit, l’associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare, al recente rapporto pubblicato in Francia dalle Organizzazioni non governative (ONG) Bloom e Foodwatch, secondo cui il tonno in scatola di diversi Paesi europei sarebbe significativamente contaminato da mercurio.


“Il tonno in scatola sul mercato italiano, rispetta la legislazione dell’Unione Europea in materia di sicurezza alimentare e per la possibile presenza del mercurio risponde ai requisiti di legge imposti dall’Unione Europea”, spiega Ancit. Il mercurio è un metallo rilasciato nell’ambiente sia da fonti naturali, sia in conseguenza dell’attività dell’uomo. Di conseguenza, tracce di mercurio, possono essere presenti nei prodotti ittici, come in altri prodotti alimentari. Per quanto concerne il muscolo di diverse specie ittiche, tra le quali il tonno, i tenori massimi ammessi dall’Unione europea (quindi dall’Italia), sono fissati dal Regolamento UE 915/2023 in 1 mg di mercurio per kg di peso fresco. Limiti più restrittivi di quelli stabiliti a livello internazionale dal Codex Alimentarius per il tonno (1,2 mg/kg per il solo metilmercurio).


L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) afferma che “un consumo di pesce nel range di 2-4 porzioni settimanali fornisce benefici netti per la salute, indipendentemente dal rischio derivante dall’esposizione al metilmercurio Inoltre, la SSICA, Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari di Parma è impegnata ad effettuare routinariamente campagne di monitoraggio dei valori di mercurio presente nel tonno confezionato a livello industriale presente in Italia e prelevato presso la rete commerciale, come attività collegata alle proprie finalità. “Dal 2019 al 2023 abbiamo condotto campagne di campionamento riferite ai limiti di mercurio (Hg) fissati nel Regolamento CE 1881/2006, sostituito nel frattempo dal Regolamento UE 915/2023 (1 mg/kg) e che hanno interessato numerosi campioni di tonno in scatola prelevati in comuni punti vendita della GDO – afferma Paolo Cozzolino, Direttore Generale della SSICA – Nessuno di questi campioni ha superato il limite del regolamento e il valore medio riscontrato è inferiore a 0,2 mg/Kg, quindi meno di un quinto del valore massimo tollerabile”.


Tra l’altro, l’industria italiana del tonno in scatola privilegia infatti specie di tonno (quali il pinne gialle e il tonnetto striato) che vivono in ambienti poco inquinati, quali gli oceani tropicali, e tutte le materie prime utilizzate sono sottoposte a rigorosi e frequenti controlli analitici. Ancit ribadisce quindi l’assenza di rischi per la salute del consumatore.

Copagri: credito agricolo, ok modifiche operatività fondo garanzia

Copagri: credito agricolo, ok modifiche operatività fondo garanziaRoma, 30 ott. (askanews) – “Quello dell’accesso al credito è e resta un tema molto sentito in tutti i principali settori produttivi che contribuiscono alla tenuta e alla crescita del Paese, a partire ovviamente dall’agricoltura, comparto che storicamente sconta notevoli e ataviche difficoltà in tale ambito; per questo non possiamo che accogliere con favore ogni possibile intervento che miri a dare ossigeno alle migliaia di produttori alle prese con gli effetti della congiuntura economica negativa e degli eventi climatici estremi”. Lo sottolinea in una nota il vicepresidente della Copagri Giovanni Bernardini, che ha partecipato alla riunione istitutiva del Comitato consultivo del Fondo di garanzia per le PMI, svoltasi al Mimit.


“In tal senso – aggiunge – è più che positivo ragionare su eventuali modifiche sull’operatività del Fondo, valutando la possibilità di consentire alle aziende che hanno beneficiato di un prolungamento di una garanzia in essere su un finanziamento di usufruire della medesima garanzia anche su nuovi finanziamenti, anche nel caso in cui il precedente non sia giunto alla fine dell’ammortamento; resta inteso, ovviamente, che tutto ciò deve essere condizionato al rispetto di determinati requisiti, ovvero che il finanziamento sia in bonis e non ci siano rate pregresse non saldate”, prosegue il vicepresidente, dando conto degli esiti della riunione. “Allo stato attuale, infatti, il Fondo non permette alle aziende destinatarie di un finanziamento oggetto di proroghe di poter beneficiare della garanzia per nuove operazioni, ad esempio per investimenti, fin quando non viene chiuso l’altro finanziamento”, spiega Bernardini, precisando che “ciò avviene in quanto gli eventuali prolungamenti accordati vengono ‘letti’ e classificati come una condizione di difficoltà”.


“Come Comitato consultivo – conclude – abbiamo concordato sulla necessità di superare tale impostazione, che in molti casi appare decisamente limitante per la competitività delle imprese e del Paese”, rende noto il vicepresidente, ad avviso del quale “un intervento simile apporterebbe grandissimi benefici al Primario, in quanto andrebbe pienamente a rispondere alle esigenze e alle specificità del settore agricolo, al quale solo da pochi anni è stato consentito l’accesso al Fondo di garanzia per le PMI, grazie al fondamentale intervento inserito nel cosiddetto ‘DL Cura Italia’ risalente a luglio 2020”.

Altroconsumo: manca consapevolezza impatto economico dello spreco alimentare

Altroconsumo: manca consapevolezza impatto economico dello spreco alimentareMilano, 30 ott. (askanews) – In media, in una settimana, una famiglia italiana butta via circa 680 grammi di cibo avanzato, scaduto o non consumato. Un costo per il nostro portafogli, ma gli italiani sembrano non avere piena consapevolezza dell’impatto che questo fenomeno ha sulla propria economia domestica. A fronte di un 72% di italiani che riconoscono nel cibo il principale ambito di spreco in famiglia, dovuto a prodotti non consumati in tempo, quindi scaduti, oppure agli avanzi gettati dopo i pasti, c’è un 64% che segnala un utilizzo eccessivo di acqua corrente, il 62% un consumo eccessivo di energia elettrica, seguito dall’uso intensivo di carburanti, per il 46%, e dal riscaldamento eccessivo per il 37% degli intervistati. E’ il quadro che emerge dalla ricerca realizzata da Ipsos nell’ambito della piattaforma Impegnati a cambiare promossa da Altroconsumo e condotta tra 1.000 persone rappresentative della popolazione, che mostra come manchi una reale coscienza dell’impatto dello spreco alimentare sulle proprie finanze.


Secondo la ricerca il 73% degli italiani sottovaluta le dimensioni del fenomeno: infatti, quasi i tre quarti ritengono che a casa propria ogni settimana si butti via meno cibo dei 680 grammi di media azionale. Non solo. Tra intervistati la tendenza è a trovare cause esterne alla propria responsabilità: dalle confezioni troppo grandi, alla poca conoscenza su come conservare i cibi, a promozioni che incentivano acquisti eccessivi. Ma soprattutto quello che emerge è che tra i tre principali driver di acquisto la lettura degli ingredienti è l’ultimo (60% del campione) dopo prezzo (71%) e data di scadenza (67%). E in questo processo di acquisto del cibo i criteri di sostenibilità giocano ancora un ruolo minore: il 48% degli intervistati attribuisce importanza a imballaggi sostenibili e riciclabili, il 43% presta attenzione al benessere degli animali negli allevamenti, mentre il 41% considera fondamentale che i prodotti abbiano una certificazione che ne attesti la sostenibilità, come il biologico. C’è un dato, tuttavia, che si può considerare incoraggiante: è quel 76% di italiani che afferma di conoscere la differenza tra la data di scadenza e il termine minimo di conservazione di un prodotto alimentare, che lo rende ancora consumabile perchè dopo la data indicata non è dannoso per la salute.


Nonostante le soluzioni per affrontare lo spreco alimentare non siano condivise da tutti, la maggioranza degli intervistati individua nell’educazione e nell’informazione la chiave per ridurre il fenomeno. Il 59% ritiene essenziale educare i bambini fin dai primi anni di scuola, mentre il 52% suggerisce di incentivare ristoranti ed esercizi commerciali a donare il cibo in eccesso alle associazioni benefiche. Il 50% propone di rendere più chiare le etichette, indicando meglio fino a quando il cibo può essere consumato oltre la data di scadenza. Per il 44%, sarebbe utile creare punti di raccolta per il cibo non utilizzato. Le piattaforme e le applicazioni digitali volte a ridurre lo spreco alimentare, tuttavia, sono ancora poco conosciute.

Comm. Ue nomina Schilthuis responsabile sostenibilità Dg Agri

Comm. Ue nomina Schilthuis responsabile sostenibilità Dg AgriRoma, 30 ott. (askanews) – La Commissione europea ha deciso oggi di nominare l’olandese Ulferdus Gijsbertus Schilthuis direttore per la “Sostenibilità” presso la Direzione generale per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (DG Agri) della Commissione. Questo dipartimento è responsabile della politica dell’UE in materia di agricoltura e sviluppo rurale e si occupa di tutti gli aspetti della politica agricola comune. La data di entrata in vigore sarà determinata in una fase successiva.


Con 19 anni di esperienza presso la Commissione europea, di cui 16 dedicati alla DG AGRI, Schilthuis ha una profonda competenza nella politica agricola dell’UE. Nel suo nuovo ruolo, attingerà alla sua vasta conoscenza della Politica agricola comune, che spazia dai mercati agricoli allo sviluppo rurale e alla produzione biologica, contribuendo all’agenda di sostenibilità dell’UE. Cittadino olandese, Schilthuis è attualmente a capo dell’unità “Prospettive politiche” presso la DG Agri. Tra il 2008 e il 2019, ha ricoperto vari incarichi lavorando sulla politica agricola all’interno della stessa DG e in precedenza ha ricoperto il ruolo di revisore presso la DG Sanco (ora DG Salute e sicurezza alimentare).

Apre la call Startup for hospitality per Horeca inclusiva

Apre la call Startup for hospitality per Horeca inclusivaRoma, 30 ott. (askanews) – We Make Future e Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, lanciano il contest *Startup for Hospitality, dedicato alle startup del settore Ho.Re.Ca. con progetti innovativi che promuovono accessibilità e inclusività. La call è aperta fino al 10 dicembre 2024 e le startup selezionate parteciperanno a Hospitality-Il Salone dell’Accoglienza (3-6 febbraio 2025, quartiere Fieristico di Riva del Garda) e avranno così l’opportunità di raccontare il proprio progetto durante la finale, in programma il 3 febbraio: un’occasione unica per le startup di presentarsi nell’ambito della fiera internazionale certificata leader in Italia per il settore e confrontarsi con più di 20.000 operatori professionali e oltre 850 aziende dell’Ho.Re.Ca.


Le startup vincitrici parteciperanno inoltre al WMF – We Make Future, fiera internazionale certificata in programma a BolognaFiere dal 4 al 6 giugno 2025 dove potranno presentare il proprio progetto nel corso delle iniziative e degli eventi dedicati al mondo dell’imprenditoria innovativa, di fronte a un pubblico internazionale che nella passata edizione ha registrato oltre 70.000 presenze da 90 Paesi, 700 espositori e oltre 3.000 startup e open innovation stakeholder. La call Startup for Hospitality ricerca soluzioni tecnologiche che migliorino l’accesso e l’usabilità di servizi e spazi per le persone con disabilità o esigenze particolari, promuovendo un’esperienza inclusiva e senza barriere in hotel, ristoranti e altri luoghi di accoglienza. Le candidature verranno valutate da un comitato composto dai referenti di WMF – We Make Future e Hospitality, Il Salone dell’Accoglienza, in base a criteri come la competenza del team, lo stadio di sviluppo, il grado di innovazione, la realizzabilità e l’impatto sociale del progetto.


“Siamo felici di aprire questa iniziativa con la collaborazione della principale fiera internazionale del settore Ho.Re.Ca. in Italia che, come noi, condivide la visione di un futuro in cui l’innovazione e l’imprenditorialità sono a supporto del bene comune”, spiega Cosmano Lombardo, Founder e CEO di Search On Media Group e ideatore del WMF. “In un settore in continua evoluzione come quello dell’ospitalità, servono conoscenze e competenze sempre più sofisticate. Per questo, Hospitality 2025, in collaborazione con WMF – We Make Future festival acceleratore di cultura, formazione e innovazione, lancia un contest dedicato alle startup che operano nell’HoReCa. Vogliamo dare spazio all’ingegno e alla creatività invitando giovani aziende a partecipare e premiando le migliori idee che promuovono l’accessibilità, l’inclusività e la sostenibilità nel settore”, afferma Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi, ente organizzatore della fiera Hospitality.

Al via progetto “In viaggio con i Cantuccini Toscani Igp”

Al via progetto “In viaggio con i Cantuccini Toscani Igp”Roma, 30 ott. (askanews) – Cantuccini Toscani IGP e consumatori: nasce un filo diretto. E’ questo l’obiettivo del progetto “In viaggio con i Cantuccini Toscani IGP” che è stato presentato oggi dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi e dal presidente di Assocantuccini Daniele Scapigliati. Finanziato dalla Regione con il bando europeo SRG010 per la promozione dei prodotti dei Consorzi, il progetto vuole promuovere l’Indicazione Geografica Protetta in Italia dei Cantuccini Toscani, consolidarne la conoscenza in Toscana e presentare il prodotto a una fiera internazionale come TuttoFood nel 2025.


Tra il 2024 e l’inizio del 2026 il Consorzio con i suoi 21 produttori consorziati di tutta la Toscana investirà 100.000 euro per finanziare un percorso a doppio senso tra i Cantuccini Toscani e i consumatori. In pratica Assocantuccini fornirà una serie di ricette destinate a coinvolgere il pubblico. La creazione delle ricette è affidata a Luisanna Messeri. Accanto alle ricette ci saranno delle cartoline quelle che Assocantuccini potrà ricevere dai consumatori che si trovano in viaggio: fotografie di Cantuccini in primo piano con sullo sfondo un monumento o un elemento architettonico o una componente paesaggistica iconici, associabili a una località italiana o estera. Le migliori saranno pubblicate sui social e sulla stampa.


“Stiamo parlando di un prodotto alimentare identitario della nostra regione – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi – che ha visto nel tempo e soprattutto in questo ultimo periodo un grande impegno di tutti i protagonisti, pubblici e privati. Con l’ottenimento dell’indicazione geografica tipica i Cantuccini Toscani hanno conquistato una maggiore tutela e devono adesso aspirare a un’adeguata promozione sia in Italia che all’estero”. Il progetto “In viaggio con i Cantuccini Toscani IGP”, avviato a marzo 2024 con la predisposizione della nuova cartellonistica, si concluderà a febbraio 2026.

Cdp VC, Granarolo, Sud speed up investono 1,35 mln nella startup Waxy

Cdp VC, Granarolo, Sud speed up investono 1,35 mln nella startup WaxyMilano, 30 ott. (askanews) – La startup Waxy ha chiuso un round di finanziamento da 1,35 milioni di euro per lo sviluppo di un sistema per garantire la sicurezza alimentare dei prodotti preservando le caratteristiche compositive, organolettiche e funzionali dei liquidi alimentari e garantendo un risparmio in termini di consumi energetici e di consumo di acqua. Cdp Venture Capital, Granarolo e Sud Speed Up sono gli investitori.


Operativa dal 2021 anche come società benefit, Waxy si è distinta nello sviluppo di sistemi atti a ridurre la quantità di acqua utilizzata nel processo di pastorizzazione nell’industria alimentare, lavorando su sistemi che consentano un consumo di acqua inferiore del 90% rispetto al metodo di pastorizzazione convenzionale e sviluppando sistemi che consentano nello stesso tempo di ottenere un risparmio energetico di almeno il 20% durante il processo di sanificazione dell’alimento. Waxy è il primo spin-off italiano partecipato da due atenei, l’Università di Milano e la Sapienza di Roma. Obiettivo dei prossimi mesi per la start-up sarà di scalare questo sistema sul maggior numero possibile di matrici alimentari, di fluidi alimentari (salamoie, liquidi di governo dei prodotti lattiero caseari e così via) e di liquidi utilizzati o utilizzabili nella tecnologia alimentare, nell’ingredientistica e nell’integratoristica.


“Siamo soddisfatti di avere raggiunto questo risultato con Cdp Venture Capital, con Granarolo e con Sud speed up; per la nostra realtà è un risultato che consolida il lavoro di ricerca e di innovazione fatto negli anni scorsi e che consideriamo come un punto di partenza per lo sviluppo di questa tecnologia e la crescita della società – affermano Mauro Fontana e Massimo Revello, componenti del board scientifico e amministrativo di Waxy. I fondi raccolti verranno investiti per accelerare la produzione e l’offerta del sistema e per renderlo disponibile a tutte le realtà produttive interessate, dalla piccola azienda agricola con annesso laboratorio, caseificio o agrigelaterie, fino alle industrie multinazionali, per favorire nuove assunzioni e per internazionalizzare l’azienda.

Individuato in Georgia un acaro pericoloso per le api

Individuato in Georgia un acaro pericoloso per le apiRoma, 30 ott. (askanews) – Potrebbe arrivare ancora dall’Asia la nuova minaccia per le api, la cui salute è già messa a dura prova dalla globalizzazione, dall’effetto dei cambiamenti climatici e dell’abuso di fitofarmaci. Si tratta dell’acaro Tropilaelaps mercedesae, un ectoparassita che vive cioè sulla superficie esterna dell’ospite originario delle api mellifere asiatiche giganti (Apis dorsata, A. breviligula e A. laboriosa), ma che sta provocando effetti negativi anche sulle colonie di api mellifere occidentali (Apis mellifera).


Dopo il ritrovamento in Russia, l’acaro è adesso segnalato per la prima volta in Georgia, confermando la sua espansione geografica. È quanto emerge dallo studio “First Report on Tropilaelaps mercedesae Presence in Georgia: The Mite is Heading Westward!” (Primo rapporto sulla presenza di Tropilaelaps mercedesae in Georgia: l’acaro si sta dirigendo verso ovest!), pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Apicultural Science, realizzato dall”Istituto di Entomologia dell’Università di Agraria della Georgia anche grazie al contributo del Crea Agricoltura e Ambiente.


Sono state condotte ispezioni e analisi sui campioni di covata in sette colonie di api mellifere provenienti da tre apiari diversi. Considerati il ciclo vitale, la biologia e la velocità di riproduzione, c’è molta preoccupazione per la diffusione di questo acaro in Europa, soprattutto perché l’aumento delle temperature medie annue e i cambiamenti climatici, che prolungano l’allevamento della covata, favoriscono il potenziale insediamento di popolazioni in altre regioni.

A Bari la pizza Margherita con migliore rapporto prezzo-qualità

A Bari la pizza Margherita con migliore rapporto prezzo-qualitàRoma, 30 ott. (askanews) – A Bari è possibile gustare una pizza Margherita di alta qualità per soli 5,70 euro in media. A Milano, invece, si trova la Margherita più costosa del Paese. La pizza di Napoli? Una garanzia di tradizione, con qualche sorpresa. Sono i risultati del National Pizza Index lanciato da Omio, la piattaforma di prenotazione di viaggi per treni, autobus, aerei e traghetti, che ha appena pubblicato uno studio completo che analizza 100 ristoranti e pizzerie di spicco in 20 delle più grandi città italiane, concentrandosi sull’iconica pizza Margherita.


Bari si guadagna a pieno titolo il primo posto nel National Pizza Index: non solo offre la pizza Margherita più economica d’Italia, ma è anche la città con le pizzerie più apprezzate dai clienti. Con un costo medio di soli 5,70 euro e recensioni brillanti, con un punteggio medio di 4,56 stelle su 5, la città si conferma una destinazione imperdibile per i buongustai. Tra le più apprezzate le pizzerie veneziane, con una media di 4,42 stelle. I turisti, spesso con poco tempo per scoprire l’intero Paese, possono qui gustare una pizza indimenticabile, assaporando un pezzetto d’Italia in un contesto unico al mondo.


Essendo la culla della pizza, Napoli non può deludere. Qui, una Margherita costa in media 7,88 euro, leggermente sopra la media nazionale, ma rappresenta un investimento sicuro per chi cerca il sapore autentico. Con un rating medio di 4,44 stelle, le pizzerie napoletane uniscono tradizione e un pizzico di innovazione, offrendo a residenti e turisti un’esperienza che fonde passato e presente, morso dopo morso. Milano si fa notare per la pizza più costosa del Paese, con una media di 9,28 euro per una Margherita. Nonostante i prezzi da capogiro, le pizzerie milanesi registrano un punteggio medio di 4,22 stelle, segno che, anche in un contesto così esclusivo, la ricerca della pizza perfetta può richiedere un pizzico di fortuna.

Missione in Tunisia e Perù per Macfrut in vista edizione 2025

Missione in Tunisia e Perù per Macfrut in vista edizione 2025Roma, 30 ott. (askanews) – Missione internazionale in due Continenti per Macfrut, la fiera della filiera internazionale dell’ortofrutta in programma al Rimini Expo Centre da martedì 6 a giovedì 8 maggio 2025.


La prima ha interessato la Tunisia ed ha visto incontri con operatori, organizzazioni di produttori e istituzioni insieme ad Apia Tunisia l’ente che sostiene le imprese tunisine nella partecipazione alle fiere internazionali. A prendere parte alla missione il Presidente di Macfrut, Renzo Piraccini, e la Responsabile dell’ufficio estero Valentina Piraccini. Apia ha garantito il supporto alla partecipazione dello Stato nordafricano alla prossima edizione della manifestazione, in continuità con un percorso che già nella scorsa edizione aveva visto la Tunisia in fiera. Nei giorni scorsi la responsabile dell’Ufficio estero, Valentina Piraccini, ha preso parte anche a una missione in Perù. Paese tra i più dinamici nel panorama ortofrutticolo del Sudamerica, la visita ha visto una presentazione di Macfrut 2025 a cui hanno partecipato i maggiori operatori peruviani oltre alle istituzioni del settore. All’evento ha preso parte anche il Consorzio Cermac con alcune imprese italiane associate, presentando le novità tecnologiche del settore.


Nel corso della missione è stata organizzata anche una visita all’università di Piura in occasione dell’evento del centro dimostrativo di IILA (organizzazione italo latino-americana). L’incontro rinsalda il legame tra Macfrut e il Perù, Paese che da anni partecipa alla manifestazione, protagonista in particolare nell’edizione 2016 quando era stato Paese partner di quell’edizione.