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Consorzio olio Riviera Ligure Dop parte attiva del progetto Drupe

Consorzio olio Riviera Ligure Dop parte attiva del progetto DrupeRoma, 28 ott. (askanews) – Il Consorzio dell’Olio EVO Riviera è parte attiva del Progetto DRUPE, finalizzato a studiare e sviluppare tecnologie e soluzioni innovative orientate al settore olivicolo e oleario regionale. Dalle ultime campagne olivicole è infatti emersa, in maniera sempre più evidente, la fragilità produttiva del comparto.


Il progetto, che vede come capofila la società Sitem di Genova e partners il Gruppo Sigla Srl Cersaa, Globi Hi-Tech Srl, Flairbit Srl, Genoa Instruments Srl, Bees Srl ed il Cersaa di Albenga, intende sviluppare un sistema di supporto alle decisioni, una specie di cruscotto di indicatori, in grado di fornire agli agricoltori un quadro sullo stato di salute delle coltivazioni da remoto, tramite l’applicazione di metodi innovativi di apprendimento automatico e intelligenza artificiale a dati eterogenei “multipiattaforma” combinati ad analisi a campione. Il prototipo sarà testato nell’oliveto del Consorzio di tutela. L’aumento della conoscenza sulle condizioni di stress delle piante di olivo in relazione alle condizioni del terreno, alla presenza di patogeni e ai cambiamenti climatici in atto, favorirà un miglioramento della modalità di gestione dell’oliveto al fine di conservarne il più possibile la capacità produttiva.

A Roma la seconda edizione degli Stati generali dell’Horeca

A Roma la seconda edizione degli Stati generali dell’HorecaRoma, 28 ott. (askanews) – “In uno scenario economico-politico in cui è diventato prioritario porre l’accento su quelle filiere che detengono una componente strategica, ed un livello elevato di proiezione dell´eccellenza del made in Italy, è determinante lavorare insieme a tutti i rappresentati di questo comparto, dalla produzione artigianale e industriale fino ai pubblici esercizi, passando per la distribuzione di alimenti e bevande, per identificare una filiera che sappia superare la frammentazione identitaria dei soggetti e degli attori economico-produttivi che la contraddistinguono”. Così in una nota Edoardo Solei, presidente della Rete di Impresa Distributori Ho.Re.Ca Italia (Rete-Ho.re.ca) e Giuseppe Maria Arditi, presidente dell’Associazione dei Grossisti della distribuzione di prodotti alimentari e di bevande per il canale ho.re.ca, alla vigilia della seconda edizione degli Stati generali della Filiera Ho.Re.Ca, che si svolgeranno domani a Roma.


L’obiettivo di quest’anno è analizzare il comparto, definirne i punti da valorizzare, gli elementi da rafforzare ed individuare insieme le prospettive future con uno sguardo rivolto all’internazionalità. I lavori saranno aperti dai saluti istituzionali del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Nazionale italiana cuochi vince Coppa Mondo di cucina a Singapore

Nazionale italiana cuochi vince Coppa Mondo di cucina a SingaporeRoma, 28 ott. (askanews) – La Nazionale Italiana Cuochi della Federazione italiana cuochi (Fic) si aggiudica la Coppa del Mondo di Cucina e Pasticceria. Al Global Chefs Challenge di Singapore, competizione gastronomica mondiale organizzata dalla World Chefs (organizzazione mondiale dei cuochi), il team azzurro, guidato dal general manager Gianluca Tomasi e allenato da Pierluca Ardito, è salito su tutti e tre i podi, conquistando il primo posto assoluto nella categoria Pasticceria con Luca Bnà e Mattia Silvio Sabatini, il secondo posto assoluto per la categoria Cucina Calda Senior con Giuseppe De Vincenzo e Andrea Serale, e il terzo posto assoluto nella categoria Cucina Calda Junior con Francesco Locorotondo.


“Campioni del Mondo assoluti, un risultato incredibile frutto di mesi e mesi di intenso lavoro, allenamenti sfiancanti e grande ricerca, per presentare alla giuria del Campionato Mondiale piatti impeccabili e creativi, sia per gusto che per estetica delle presentazioni – ha spiegato Gianluca Tomasi – un risultato che ci rende tutti estremamente orgogliosi e che rende giustizia alla fatica e alla passione di questi ragazzi”.

Delegazione Stato messicano Michoacan dal Parmigiano Reggiano

Delegazione Stato messicano Michoacan dal Parmigiano ReggianoRoma, 28 ott. (askanews) – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha accolto una delegazione di Michoacán, uno dei 31 stati del Messico. Guidati dal governatore Alfredo Ramírez Bedolla, 11 rappresentanti di istituzioni politiche e produttori del Cotija, formaggio Dop locale, hanno viaggiato fino alla sede del Consorzio per visitare un caseificio alla scoperta della millenaria tecnica di lavorazione del Parmigiano Reggiano, condividere le esperienze in materia tecnica e di marketing e approfondire la politica dell’Unione Europea sulle Indicazioni geografiche e sono stati ricevuti dal direttore Riccardo Deserti e dal vicepresidente Kristian Minelli.


Il viaggio è stato organizzato su richiesta diretta del Governatore, per rafforzare lo sviluppo dell’economia locale. In Messico, infatti, le IG sono un settore estremamente importante con 18 denominazioni di origine, tra cui prodotti noti a livello internazionale quali la Tequila, il Mezcal, il cacao Grijalva, la vaniglia Papantla, il pepe Habanero e il peperoncino Yahualica. In particolare, Michoacán è uno degli stati con la maggiore diversità e ricchezza agroalimentare: il 30% della quota export del Messico in questo settore è infatti raggiunta da prodotti di quest’area. “Oggi il Consorzio è un esempio studiato da tante comunità internazionali legate alle IG – ha dichiarato Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano – che puntano a costruire percorsi virtuosi di collaborazione per realizzare un valore per il territorio di origine e le persone che lo abitano. Il Messico ha un potenziale di espansione importante nel settore delle Indicazioni geografiche e può puntare a divenire il catalizzatore di sviluppo per l’intero quadrante latino-americano. Una collaborazione – ha concluso – che può portare al risultato di innalzare anche in quei mercati i livelli di protezione e tutela nell’interesse di tutte le IG mondiali. Continueremo a lavorare perché in tutto il mondo si sviluppino modelli di cooperazione per la gestione del bene comune legato alla denominazione di origine, che devono essere riconosciute come un patrimonio collettivo, slegato da interessi di parte o di singole comunità”.

Lollobrigida: pasta, corretta informazione valorizza qualità

Lollobrigida: pasta, corretta informazione valorizza qualitàRoma, 28 ott. (askanews) – “Oggi ribadiamo il valore aggiunto delle produzioni Made in Italy, che devono rimanere sinonimo di qualità, anche per la pasta, uno degli elementi distintivi del nostro sistema alimentare e del nostro export.” Lo ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenuto alla presentazione, tenutasi oggi al Masaf, di Filiera Pasta, il nuovo strumento organizzativo nato all’interno di Filiera Italia per tutelare e promuovere l’intero settore della pasta italiana e valorizzare il Made in Italy di qualità.


“Il ruolo della filiera è fondamentale – ha proseguito il Ministro – perché permette di aumentare il valore del prodotto sul mercato, consentendo di remunerare maggiormente i produttori. Negli ultimi anni, il consumo di pasta è raddoppiato a livello mondiale, poiché si apprezza sempre di più un prodotto che è sano, accessibile e sostenibile. La chiave sta nel fornire una corretta informazione: la trasparenza non è mai un problema. Dove siamo riusciti a tutelare le filiere, i risultati sono stati positivi, dimostrando la nostra capacità di eccellere,” ha concluso Lollobrigida.

Caramelle: le mangiano quasi tutti ma siciliani e lombardi i più golosi

Caramelle: le mangiano quasi tutti ma siciliani e lombardi i più golosiMilano, 28 ott. (askanews) – Le caramelle sono le protagoniste indiscusse di una festa entrata a far parte, ormai, delle nostre abitudini: parliamo di Halloween e del suo tradizionale appuntamento con “dolcetto o scherzetto”. Ma a prescindere dalla ricorrenza, sono un prodotto apprezzate da nord a sud, consumato dalla quasi totalità degli italiani (95%), con circa uno su tre (31%) che le mangia almeno 3-4 volte a settimana. Tra i più golosi, però, spiccano siciliani (37%), lombardi (35%), campani (33%) e pugliesi (33%). A scattare la fotografica su gusti e consumi di caramelle l’indagine “Gli italiani e i gusti delle caramelle”, commissionata da Unione italiana food ad AstraRicerche, dalla quale emerge anche come nella classifica dei gusti, gli agrumi (44%) conquistano l’oro, seguiti dalla menta forte o balsamica (39%) e dalla liquirizia (36%). Completano la “top five” il gruppo composto da “menta, eucalipto, anice” (34%) e dai frutti di bosco (27%).


Un italiano su due (52%) dichiara di preferire le caramelle alla frutta, un sapore particolarmente apprezzato in Veneto, Puglia e Liguria. Molto più indietro troviamo le erbe aromatiche, scelte dal 24% degli italiani, amate soprattutto in Emilia-Romagna (37%). Infine, chiudono la classifica i gusti provenienti da radici e piante che si attestano al 12%, le creme (8%) e le spezie (4%). Esiste anche uno stretto legame tra le caramelle e la tradizione gastronomica delle regioni. Tra i prodotti tipici del nostro territorio, da cui prendono spunto alcune caramelle, gli intervistati hanno indicato di preferire il limone della Campania (54,5%), seguito dalla liquirizia della Calabria, scelta da quattro italiani su 10 (40%), dalla fragola della Basilicata che ha riscosso il 30% delle preferenze, dal pistacchio della Sicilia con il 28% e, a seguire, dalla mela del Trentino con il 24%. Nel derby tra i gusti che richiamano il nostro Paese e quelli di ispirazione internazionale questi ultimi vincono di poco con un 51% contro il 49% dei primi. Da una parte, infatti, la preferenza dei consumatori italiani di caramelle va verso quei prodotti che rimandano alla nostra tradizione gastronomica (38%), o addirittura ai prodotti tipici della propria regione (11%). Ma c’è anche chi apprezza i gusti internazionali provenienti da ogni parte del mondo (27%) o, nello specifico, i gusti esotici e tropicali (24%).

Confagricoltura: corso Talenti 4.0 per nuova classe dirigente

Confagricoltura: corso Talenti 4.0 per nuova classe dirigenteRoma, 28 ott. (askanews) – Ha preso il via oggi a Roma il corso “Talenti 4.0: Formare la nuova classe dirigente di Confagricoltura”, organizzato dall’ente di formazione Enapra e finanziato da For.Agri con il contributo dell’ANPA-Associazione nazionale Pensionati agricoltori. Il programma, rivolto ai funzionari della struttura territoriale, vedrà gli interventi di alcuni direttori di sede, di esperti qualificati e testimonianze del mondo imprenditoriale.


Un ciclo di lezioni della durata di 140 ore che conferma l’impegno di Confagricoltura e Enapra nel valorizzare le competenze, formando figure all’altezza delle importanti sfide che riguardano il settore. L’obiettivo è accompagnare il passaggio generazionale nelle sedi territoriali della Confederazione puntando sul capitale umano per una gestione professionale che possa supportare le imprese agricole e le loro esigenze, con una preparazione tecnica e sindacale. Proprio sulla valorizzazione delle competenze si è focalizzato l’intervento del direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile: “preparazione e capacità di ascolto sono fattori chiave per guidare le nostre strutture provinciali e regionali – ha sottolineato – nessuno meglio di un direttore di sede può rappresentare le esigenze e gli interessi delle nostre imprese sui territori. Il socio è la nostra ragione di esistere”.


Nelle parole del segretario nazionale dell’ANPA, Angelo Santori, il ricordo di Libero Ferrari, imprenditore parmense, past president ANPA, al quale l’associazione ha voluto dedicare il corso. Produttore di Parmigiano Reggiano, Ferrari ha dedicato la sua vita all’agricoltura e all’associazionismo con impegno e passione. Manifestò sin da subito il suo forte senso di appartenenza a Confagricoltura, fondando nel 1945 l’Unione provinciale agricoltori di Parma, per poi percorrere una lunga carriera in ambito confederale. “Questa è l’eredita che Libero Ferrari ci ha lasciato. E che oggi ANPA vuole donare a tutti i futuri dirigenti di Confagricoltura – ha dichiarato Santori rivolgendosi in special modo al figlio, Giovanni Ferrari, che ha ampliato negli anni l’azienda di famiglia ed è consigliere delegato di Confagricoltura Parma -. Voi siete la nostra forza, una risorsa importante per migliorare sempre di più la qualità dei servizi che offriamo alle nostre imprese”.


All’incontro è intervenuto anche Luca Ginestrini, direttore di Enapra: “nel 1991 ero uno di voi. Ho avuto l’onore di conoscere Libero Ferrari, colonna portante di Confagricoltura che credeva nei valori del Sindacato”, ha concluso.

Agricoltura, Confeuro: Decreto contaminazioni miope, da rivedere

Agricoltura, Confeuro: Decreto contaminazioni miope, da rivedereRoma, 28 ott. (askanews) – In queste settimane il governo e il ministero dell’Agricoltura “sono al lavoro sul cosiddetto decreto contaminazioni per l’agricoltura biologica che, così come partorito, prevederebbe limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali. Un testo che certamente fa discutere e che rischia di marginalizzare e negativizzare il lavoro di migliaia di protagonisti del comparto primario”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo, che auspica che governo e maggioranza tornino sui propri passi e rivedano il decreto Contaminazioni, “rendendolo meno contraddittorio e più complementare allo sviluppo della produzione biologica”.


A giudizio di Confeuro, sarebbe meglio “attenersi alle normative europee, che sulla disciplina sono molto chiare. Dunque, creare paletti legislativi ulteriormente stringenti rischia di essere ancora più limitativo e controproducente per i produttori biologici italiani”. “Non a caso – prosegue Tiso – il decreto risulta avere una visione contrastante, miope e necessita di essere rivisto e migliorato in sede di discussione parlamentare. Questo nello specifico della norma. Da un punto di vista più generale, invece, siamo d’accordo che l’agricoltura biologica vada assolutamente incentivata e valorizzata, e nonostante il nostro Paese sia tra i primi produttori al mondo in campo biologico, è improcrastinabile mettere in atto politiche più incisive e concrete in materia bio visto e considerato che potrebbe rappresentare una garanzia fondamentale per il reddito agricolo di piccoli e medi coltivatori del settore primario”.

Negli alberghieri italiani la cultura dei salumi grazie ad Assica

Negli alberghieri italiani la cultura dei salumi grazie ad AssicaRoma, 28 ott. (askanews) – Tre anni di progetto, 18 scuole in 18 città, oltre 700 gli studenti raggiunti. È partito all’Ipseo V. Gioberti di Roma un innovativo progetto di formazione che punta a portare nelle scuole alberghiere italiane la cultura dell’eccellenza agroalimentare europea. L’iniziativa è promossa da Assica, l’associazione industriali delle carni e dei salumi, in collaborazione con l’associazione italiana Ambasciatori del Gusto e Re.Na.I.A. (Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri), e coinvolgerà alcuni istituti alberghieri in tutta Italia.


Attraverso questo progetto, nel triennio dal 2024 al 2027, oltre 700 studenti avranno l’opportunità di scoprire, direttamente dai professionisti del settore, il mondo dei salumi e della carne suina, grazie ai contenuti della campagna europea “Trust Your Taste, Choose European Quality”. L’iniziativa punta a sensibilizzare le nuove generazioni di futuri chef e professionisti della ristorazione sull’eccellenza dei prodotti europei, con un’attenzione particolare alla tracciabilità, all’etichettatura, ai valori nutrizionali e alla sostenibilità. Ma non si tratterà solo di teoria: la formazione comprenderà anche una parte pratica, con show-cooking dedicati a valorizzare le diverse specialità e caratteristiche dei salumi italiani. Grazie agli chef dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, ogni incontro sarà una vera e propria masterclass che offrirà agli studenti la possibilità di vedere da vicino come un prodotto tradizionale come un salume, può trasformarsi in un piatto gourmet, imparando tecniche e segreti che potranno applicare nelle loro future carriere professionali.


La prima tappa di questo tour formativo all’Istituto Gioberti ha visto la partecipazione di Monica Malavasi, direttrice dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI), Massimo Malnerich, agente vigilatore dell’Istituto Salumi Italiani Tutelati, e lo chef Davide Del Duca.

Lollobrigida: lavoriamo per invertire tendenza produzione grano

Lollobrigida: lavoriamo per invertire tendenza produzione granoRoma, 28 ott. (askanews) – “Lavoriamo per invertire la tendenza sulla produzione di grano italiano, per valorizzare la produzione nazionale, investendo sulla ricerca per avere grani sempre migliori e resistenti anche a fenomeni come la siccità e per tornare ad avere quantitativi in aumento. Il prezzo per i produttori però deve essere un buon prezzo: la discesa dei prezzi degli ultimi mesi è un problema a livello mondiale e questo prevede da parte nostra delle compensazioni”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione di Filiera pasta, lo strumento organizzativo all’interno di Filiera Italia per tutelare e valorizzare il comparto della pasta made in Italy di qualità, riferendosi al calo produttivo di grano italiano registrato in questa campagna.


“Abbiamo investito sulla filiera del grano 32 milioni e vengono date premialità a chi aumenta la produzione. La siccità – ha ricordato il ministro – purtroppo quest’anno ha fatto molti danni in Sicilia, dove stiamo intervenendo con fondi eccezionali tramite sacrifici nel bilancio del Ministero e interventi chiesti alla Ue con oltre 120 milioni per compensare i danni. Poi c’è stato l’import in forte aumento di alcuni grani dalla Russia, che hanno invaso il mercato abbassando i prezzi, ma dal 21 marzo ci sono i dazi al grano russo e vi abbiamo posto un freno”. Come Governo, ha concluso il ministro, noi “difendiamo ancora una volta un valore aggiunto delle produzione made in Italy, la qualità. Anche sulla pasta va ribadito che è un prodotto che fa bene e costa relativamente poco, molto meno di un caffè al giorno. Consigliamo di comprare pasta di qualità e per farlo metteremo in condizione il consumatore di conoscere gli elementi constitutivi della pasta, dalla provenienza del grano, al sistema di trasformazione e alla qualità della produzione”, ha detto.