Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Il 26 ottobre convegno con Tajani e Filippini su zootecnia e Psa

Il 26 ottobre convegno con Tajani e Filippini su zootecnia e PsaRoma, 24 ott. (askanews) – Le minacce alla Fattoria Italia, tra effetti dei cambiamenti climatici e malattie portate dagli animali selvatici come la peste suina africana, e le soluzioni per salvare un settore chiave del Made in Italy a tavola, sono al centro dell’incontro organizzato dalla Coldiretti che apre la Fiera agricola e Zootecnica di Montichiari (Brescia), la più importante manifestazione italiana a livello internazionale dedicata all’allevamento con 40.000 metri quadrati coperti di superficie espositiva.


L’appuntamento è per sabato 26 ottobre dalle 11 presso la Sala Pedini del Centro Fiera del Garda. All’incontro “Difendere la zootecnia per difendere l’agricoltura” prenderanno parte il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo, il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il Commissario straordinario alla peste suina africana (Psa) Giovanni Filippini, il presidente di Filiera Italia Paolo De Castro e l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, l’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Alessandro Beduschi, l’amministratore delegato di Consorzi agrari d’Italia Gianluca Lelli. Ma nello stand della Coldiretti nel Padiglione saranno organizzati fino a domenica 27 ottobre numerose iniziative, con incontri, show cooking e laboratori. Saranno in azione i cuochi contadini di Campagna Amica con le ricette del territorio e le “sfogline” per le paste fresche della tradizione. Nell’area agriasilo spazio all’educazione alimentare per i bambini con laboratori e giochi, assieme alla merenda contadina.

Domani il World pasta day: nel 2023 consumati 14 mln tonnellate

Domani il World pasta day: nel 2023 consumati 14 mln tonnellateRoma, 24 ott. (askanews) – Torna domani 25 ottobre il World pasta day, che celebra il successo mondiale della pasta, visto che nel 2023 i consumi totali hanno sfiorato i 14 milioni di tonnellate. L’Italia è il primo paese consumatore con oltre 23 chili annui pro-capite, ma è anche il paese che più la fa conoscere al resto del mondo: nel 2023 il 56% della produzione nazionale di pasta italiana è stata destinata all’estero.


Ma è soprattutto in Italia che gli stranieri amano mangiarla. Nel 2022 compaiono ben 10 ricette di pasta italiana nella Top30 della CNN sui “piatti italiani che tutti dovrebbero provare almeno una volta nelle vita” e anche secondo TasteAtlas, guida online di viaggio esperienziale per il cibo tradizionale, la cucina italiana è la migliore del mondo. Come ogni anno, i promotori della Giornata Mondiale della Pasta annunciano la “capitale” dei festeggiamenti dell’edizione in corso: quest’anno è Philadelphia. Una ricerca di Unione Italiana Food realizzata con Touring Club Italia rivela come la pasta italiana viene amata e consumata dai turisti stranieri nel nostro Paese. Il risultato è “Pasta Passport, il Grand Tour della pasta” una raccolta contenente la Top10 dei piatti di pasta più ordinati dagli stranieri quando vengono in vacanza in Italia.


Secondo i risultati dell’indagine condotta da Touring Club Italia, tra le informazioni più frequentemente richieste dai turisti, al primo posto si posiziona la provenienza degli ingredienti (28%), seguita dalla storia del piatto (25%) e, con un po’ più di stacco, la modalità di esecuzione (14%). Quando si parla di formati, quello più apprezzato dai turisti stranieri è la pasta lunga, con il 46% delle preferenze, contro un 17% che preferisce la pasta corta e un 38% che non si esprime. E parlando delle preferenze riguardo alle ricette, la Top10 dei piatti di pasta più ordinati dagli stranieri quando vengono in vacanza in Italia riconferma come capisaldi i piatti storicamente protagonisti della tradizione, in cui a prevalere sono i piatti tipici del Sud. Con valori su una scala tra 0 e 10, sul podio si piazzano gli Spaghetti alla Carbonara (7,8), le Lasagne alla bolognese (7), la Pasta al pomodoro (6,9). La classifica prosegue con Spaghetti alle vongole (quasi a pari merito con la pasta al pomodoro 6,8), Bucatini all’amatriciana (6,7), Spaghetti cacio e pepe (5,3), Tortellini in brodo (4,3), Pasta alla norma (3,8), Trofie al pesto (3,4), Orecchiette con cime di rapa (2,9).

Il 26 ottobre al via Fiera nazionale tartufo bianco di Acqualagna

Il 26 ottobre al via Fiera nazionale tartufo bianco di AcqualagnaRoma, 24 ott. (askanews) – A pochi giorni dal via della 59esima Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna, che prenderà il via sabato 26 ottobre, il Tartufo bianco si è presentato a Roma. Presenti il sindaco di Acqualagna Pier Luigi Grassi, accompagnato dall’assessore con delega al tartufo Pietro Barzotti e dalla consigliera Laura Sabbatini.


“Da 59 anni – ha dichiarato il sindaco – proponiamo un modello virtuoso di cooperazione della filiera del tartufo, cardine di un Distretto ormai riconosciuto in tutto il mondo, che muove un turismo straordinario. Apriamo la Fiera con la stagione di raccolta che entra nel vivo con i più buoni profumi del tartufo bianco. Quest’anno ci sarà anche una gara Nazionale delle Città del Tartufo in collaborazione con Pasta Luciana Mosconi e l’Associazione Nazionale Città del Tartufo. Si sfidano: Acqualagna, Amandola, Alba, San Miniato, Parco del Matese (Caserta), Potenza. Da questa edizione il Tartufo Bianco di Acqualagna stringe un accordo di gusto con un’altra eccellenza agroalimentare del territorio, l’Olio di Cartoceto Dop.

DAl 25 al 27 ottobre ad Arezzo Fiere al via AgrieTour

DAl 25 al 27 ottobre ad Arezzo Fiere al via AgrieTourRoma, 24 ott. (askanews) – Tutto pronto per la ventiduesima edizione di Agrietour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale che si svolgerà ad Arezzo Fiere e Congressi dal 25 al 27 ottobre. L’appuntamento è per venerdì, con il taglio del nastro alle 10 e a seguire il tradizionale convegno inaugurale dal titolo “Agriturismo, verso un Tavolo di Filiera permanente per il futuro di un settore in continua evoluzione”.


Filo conduttore di questa edizione sarà l’Intelligenza Artificiale (AI) declinata ai settori dell’agricoltura e dell’accoglienza con lo spazio Agri@Intelligence. Ad Agrietour si porrà l’accento su come queste tecnologie siano alla base dell’evoluzione di questi settori. Ma soprattutto si cercherà di capire se e come l’Intelligenza Artificiale stia davvero rivoluzionando il settore agricolo e quello turistico. Tra le novità dell’edizione 2024 Agri Tech: AI per coltivare il futuro che è lo spazio pensato dagli organizzatori con momenti dedicati a comprendere il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nell’agricoltura moderna. Saranno presentate soluzioni innovative che utilizzano l’AI per migliorare la produttività, per ottimizzare le risorse e per rendere l’agricoltura più sostenibile.


La presenza in fiera della Borsa dell’Agriturismo, il workshop, unico in Italia, dove l’offerta agrituristica rappresentata dalle aziende agricole italiane, incontra la domanda dei buyer nazionali ed esteri resta uno dei fiori all’occhiello. All’interno della Academy saranno presenti diverse università italiane, insieme ai principali centri di ricerca, che offriranno ai visitatori un’opportunità unica per scoprire le ultime innovazioni, progetti di ricerca, tecnologie emergenti e percorsi formativi.

Da M.O., Canada, Asia i buyer alla scoperta dell’uva da tavola

Da M.O., Canada, Asia i buyer alla scoperta dell’uva da tavolaRoma, 24 ott. (askanews) – Buyer dal Medio Oriente, Canada, Asia ed Europa alla scoperta dell’uva da tavola italiana: in occasione della prima edizione di “LUV”, la fiera europea interamente dedicata alla filiera dell’uva da tavola, si è svolta a Bari un’attività di incoming per buyer e importatori esteri, organizzata dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, in collaborazione con Ismea.


L’iniziativa, denominata “Table Grape Business Tour”, segue di qualche settimana un’analoga attività organizzata in Trentino Alto Adige a favore, in questo caso, della filiera melicola. Al pari delle mele, l’uva da tavola rappresenta uno dei prodotti ortofrutticoli italiani a maggior vocazione all’export, con un valore delle esportazioni che nel 2023 ha superato gli 820 milioni di euro (+13% sul 2022), e una crescita ancora più marcata nei primi 7 mesi di quest’anno (+36%). L’Italia è il primo produttore europeo di uva da tavola e il terzo esportatore mondiale dietro il Perù e i Paesi Bassi, con una quota del 10% degli scambi globali del settore. Un posizionamento ottenuto grazie alla riconosciuta qualità delle sue varietà storiche alle quali, nel tempo, è stato affiancato un numero crescente di nuovi impianti di varietà seedless, oggi maggiormente richieste dai mercati.


Il Table Grape Tour ha visto la partecipazione di buyer e importatori provenienti da Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Polonia, Vietnam e Canada individuati dal Masaf e dall’ ISMEA con il supporto di ICE e il coinvolgimento operativo della CUT, Commissione Italiana Uva da Tavola. Dal 22 al 24 ottobre la delegazione estera è stata coinvolta in una serie di attività e incontri per rafforzare le relazioni commerciali internazionali del comparto, tra cui visite in importanti realtà produttive e di confezionamento pugliesi, incontri B2B presso la Fiera LUV con le principali organizzazioni di produttori nazionali e momenti dedicati alla scoperta del territorio, delle sue tradizioni enogastronomiche e culturali.

Copagri: migliorativi flussi per agricoltura ma superare click day

Copagri: migliorativi flussi per agricoltura ma superare click dayRoma, 24 ott. (askanews) – Sono positivi gli interventi migliorativi al decreto flussi ma “resta particolarmente avvertita l’esigenza di superare la logica del click day, individuando modalità che rispondano maggiormente alle necessità delle aziende agricole, che per loro natura sono intrinsecamente e ovviamente collegate alla stagionalità del Primario; individuare diverse finestre temporali nell’arco dell’anno, inoltre, permetterebbe di scongiurare il rischio che si verifichino nuovamente, come spesso accaduto in passato, sovraccarichi informatici a danno delle aziende”. E’ quanto ha evidenziato oggi la Copagri intervenendo in audizione in Commissione Affari Costituzionali della Camera nell’ambito dell’esame del ddl di conversione del dl 145/2024, recante disposizioni urgenti, fra l’altro, in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri.


“In una situazione nella quale il tasso di invecchiamento della popolazione continua ad aumentare, con un conseguente e fisiologico calo della popolazione attiva, che nel solo comparto agricolo è diminuita del 3,1% nell’ultimo triennio, è fondamentale l’ingresso di lavoratori stranieri, soprattutto se specializzati, nel nostro Paese”, ha spiegato la confederazione agricola sottolineando il “marcato disallineamento”” tra la domanda e l’offerta di lavoro che rende il ricorso alla manodopera proveniente dall’estero condizione irrinunciabile per andare a contenere e invertire queste trend”. Positivi, quindi, l’innalzamento del numero di quote destinate al settore agricolo e i numerosi interventi migliorativi che vanno a semplificare e snellire l’attuale impianto che regolamento l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia.


“Analogo favore – ha proseguito la Copagri – si esprime per il sistema di precomplilazione delle richieste, che garantisce maggiore trasparenza e controllo del sistema, anche grazie al coinvolgimento di Agea; tale sistema necessiterebbe di un ampliamento dei termini, anche perché non sono ancora disponibili le indicazioni relative alle modalità di presentazione delle domande e ai requisiti delle aziende”. Va nella direzione auspicata dalla Copagri anche la possibilità di stabilizzare i rapporti di lavoro di naturale stagionale, inviando entro sessanta giorni dalla scadenza del contratto una richiesta per convertirli in permessi per lavoro subordinato, ha aggiunto la Confederazione, secondo cui “in tal modo si va a contrastare il caporalato e a snellire l’attività di ricerca di manodopera da parte delle imprese”.

L’agricoltura toscana vale 3,7 mld e il 30,6% imprese è donna

L’agricoltura toscana vale 3,7 mld e il 30,6% imprese è donnaRoma, 24 ott. (askanews) – Una “miniera d’oro” da 3,7 miliardi. A tanto ammonta il valore della produzione agricola della Toscana, che nel 2023 si conferma la prima regione in Italia per superficie destinata a produzioni certificate (IG food) con oltre 75mila ettari, pari al 12,3% del totale regionale (612.880 ettari). Un dato che supera di cinque volte quello nazionale, attestato al 2,3%. La Toscana è inoltre la prima regione per la crescita degli occupati del settore (+12,8%), andando in controtendenza rispetto alla media italiana, che ha visto una contrazione degli addetti del 3,1%. Tante anche le imprese guidate da donne, che rappresentano il 30,6% del totale, contro il 27,9% del dato nazionale.


Questi alcuni dei dati contenuti nel report ISMEA realizzato per la sesta edizione di Buy Food Toscana, la vetrina internazionale del gusto made in Tuscany che quest’anno, per la parte BtoB, ha portato al Palazzo degli Affari di Firenze 65 produttori certificati DOP, IGP, Agriqualità, Biologico e con Prodotto di Montagna e PAT, selezionati tramite bando regionale e 39 buyer stranieri provenienti da 18 paesi del mondo, per stringere nuovi accordi commerciali o consolidare i rapporti esistenti. La Toscana è la regione leader per numero di registrazioni IG, con 90 prodotti tra DOP e IGP3 di cui 32 prodotti alimentari e 58 vini. Nel 2022 (anno di riferimento della ricerca per gli IG food) il comparto delle IG food toscane, grazie al contributo di 11.785 operatori, ha generato un valore alla produzione di 179 milioni di euro (+1,2% su base annua e +17% dal 2019).


Anche per il 2023, i dati indicano una ulteriore crescita del valore complessivo delle IG food regionali di circa il 6%. Sei i prodotti che, insieme, rappresentano l’88% del valore delle IG toscane: il Prosciutto Toscano DOP, i Cantuccini Toscani IGP e il Pecorino Toscano DOP contribuiscono con circa il 20% ciascuno, mentre olio Toscano IGP, Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP e Finocchiona IGP si attestano a poco meno del 10% a testa. Nel 2023 l’export dei prodotti agroalimentari toscani si è attestato a 3,5 miliardi di euro, pari al 6,1% dell’intero export regionale. Un valore che è cresciuto negli ultimi 5 anni ad un tasso medio annuo dell’8,3%. Tra i principali prodotti esportati il vino, che rappresenta più di un terzo dell’export agroalimentare toscano in valore e l’olio extravergine d’oliva, che pesa per il 23%. Il 53% dei mercati di riferimento è al di fuori dell’Unione Europea, con gli Stati Uniti che, da soli, arrivano al 25%. Per quanto riguarda i paesi UE, Germania e Francia sono i più consistenti, ciascuno con quote superiori al 10%.


Tra i principali prodotti IG toscani, nel 2023 si registra una ripresa delle vendite in valore degli oli IG toscani pari al +5,2%, ed un significativo incremento della categoria dei derivati dei cereali (+27,3%), rappresentati da Cantucci toscani IGP, Panforte di Siena IGP, e Ricciarelli di Siena IGP. Relativamente agli oli IG toscani, le vendite nella grande distribuzione rappresentano il 12,1% delle vendite in volume e il 14,6% delle vendite in valore di tutti gli oli IG italiani, con un valore di oltre 7,4 miliardi di euro.

Fronte pescatori europei chiede moratoria a nuovi divieti pesca

Fronte pescatori europei chiede moratoria a nuovi divieti pescaRoma, 24 ott. (askanews) – I pescatori italiani, insieme ai colleghi croati, francesi e spagnoli e al sindacato europeo dei lavoratori ETF, chiedono ai governi dei rispettivi paesi una moratoria rispetto alle ulteriori misure tecniche e di gestione che la Commissione Ue, direttamente o attraverso la CGPM, intende proporre per il prossimo anno. Lo rende noto l’Alleanza delle Cooperative pesca e acquacoltura (Agci Agrital, Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare), promotrice di questo fronte europeo contro nuovi limiti all’attività di pesca.


“Abbiamo ascoltato le nostre marinerie, i problemi dei pescatori, che non sono solo problemi italiani e per questo abbiamo allargato anche alle altre sponde del Mediterraneo questo fronte che si oppone a nuove regole e a ulteriori sacrifici per la pesca. Una scelta condivisa e sostenuta dal ministro Lollobrigida”, sottolinea l’Alleanza. Il negoziato è alle battute finali e l’augurio della cooperazione è che si concluda assumendo posizioni e decisioni capaci di contemperare, più di quanto non sia accaduto sin qui, le esigenze di una piena ed equilibrata sostenibilità a cominciare dalla componente sociale ed economica.

Confagri: ecco come migliorare Dl su ingresso lavoratori stranieri

Confagri: ecco come migliorare Dl su ingresso lavoratori stranieriRoma, 24 ott. (askanews) – Apprezzamento per la scelta di apportare modifiche all’attuale sistema di ingresso in Italia di stranieri per motivi di lavoro, anche stagionale, ma anche proposte concrete per rendere più efficace la normativa prevista dal decreto-legge n. 145/2024 dell’11 ottobre scorso. Le ha illustrate oggi Confagricoltura, in audizione alla Commissione Affari Costituzionali della Camera relativa al DL dell’11 ottobre scorso, con l’intervento del direttore dell’Area Politiche del Lavoro e Welfare, Roberto Caponi.


“Positiva – ha spiegato Caponi – la previsione che esclude dal sistema delle quote predeterminate dal decreto flussi le richieste di conversione dei permessi di soggiorno per motivi stagionali in permessi per lavoro subordinato, poiché va a stabilizzare, laddove ce ne siano le condizioni, i rapporti di lavoro effettivamente e regolarmente instaurati con lavoratori stagionali”. Allo stesso modo Confagricoltura ha espresso apprezzamento per l’innalzamento del numero di quote destinate al settore agricolo che continua a registrare una significativa carenza di lavoratori. “Le criticità – ha detto Caponi – sono diverse, ma si possono superare per migliorare ulteriormente il provvedimento. In primis, ampliare il periodo di precompilazione delle richieste, che si svolge dal primo al 30 novembre 2024, anche alla luce del fatto che ad oggi non è ancora stata emanata la circolare congiunta dei Ministeri competenti che deve fornire importanti indicazioni sulle modalità di presentazione e sui requisiti delle aziende richiedenti”.


“Occorre inoltre, in merito alla capacità economica delle aziende agricole, che vengano rimarcate le particolarità della normativa fiscale delle aziende del settore primario, nonché il peso di eventuali aiuti comunitari percepiti”. Confagricoltura suggerisce anche di anticipare l’entrata in vigore delle conversioni extra-quote dal 2025 per consentire di mantenere al lavoro, con un contratto più stabile, gli stagionali già presenti in Italia e regolarmente assunti sulla base di nulla osta rilasciati con i precedenti click day.


Un’altra richiesta è di ampliare il termine di 7 giorni per la conferma dell’interesse del datore di lavoro, essendo prevista la sola comunicazione via PEC. “Sulla base della nostra esperienza – ha affermato Caponi – la fase di rilascio dei visti d’ingresso rimane quella più problematica e incerta. Soprattutto per alcuni Paesi di provenienza, infatti, si continuano a registrare ritardi incompatibili sia con la stagionalità dell’attività, sia con la programmazione aziendale”. In merito alla Black list, Confagricoltura auspica una definizione più ampia delle cause che escludono il richiedente dalla lista, includendo tutte quelle ipotesi adeguatamente giustificate, anche per esigenze produttive. Si chiede inoltre di ampliare il termine di 8 giorni per la sottoscrizione e la trasmissione del contratto di soggiorno, poiché l’esiguità del termine rischia di compromettere definitivamente tutto l’iter di ingresso e di assunzione del lavoratore.

Mutti (Centromarca): servono norme per favorire crescita e investimenti

Mutti (Centromarca): servono norme per favorire crescita e investimentiMilano, 24 ott. (askanews) – “L’industria di marca è attore indispensabile di un settore, quello del largo consumo, che rappresenta una filiera strategica per il Paese e chiede una seria politica industriale che porti maggiore efficienza al sistema”. Ad affermarlo Francesco Mutti, presidente di Centromarca, in occasione della presentazione a Roma dello studio La marca crea valore per l’Italia, redatto da Althesys strategic Consultant. “Per mantenere questo ruolo proattivo nel Paese – ha sottolineato Mutti – è indispensabile un quadro normativo che favorisca la crescita dimensionale delle nostre industrie e gli investimenti destinati alla ricerca. Altrettanto prioritari sono gli interventi per garantire il rispetto delle leggi e la correttezza della concorrenza. Vorremmo focalizzare le nostre richieste su misure a costo zero per le casse dello Stato: pensiamo a interventi di semplificazione e di efficientamento della logistica di filiera, in un’ottica di spinta alla digitalizzazione”.


Mutti, a tal proposito, ha evidenziato che “Centromarca si sta concentrando su questi ambiti ai tavoli politico-istituzionali, con l’obiettivo di rafforzare la competitività delle nostre imprese sui mercati interno ed internazionale. Ovviamente siamo contrari a qualsiasi inasprimento delle imposte sui consumi, che ridurrebbe ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie italiane”. Il presidente di Centromarca ha voluto poi ribadire come la marca “identifichi l’Italia e insieme formano un binomio inscindibile fatto di qualità e di creatività, di bello e di ben fatto. Un patrimonio che il nostro Paese deve tutelare e valorizzare. Il valore dell’industria di marca va oltre il semplice, seppur notevole, contributo economico”. “La marca – ha concluso – investe in innovazione sostenibile, ricerca, crescita dei talenti e delle competenze, offre ricadute sui territori, è volano di attrazione di investimenti per il sistema Paese ed è leader del made in Italy”.