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Il siciliano Amaro Amara compie 10 anni e festeggia con l’arte

Il siciliano Amaro Amara compie 10 anni e festeggia con l’arteRoma, 21 ott. (askanews) – Per celebrare il suo decimo anniversario, Amaro Amara, l’iconico liquore siciliano nato dall’incontro tra l’Arancia Rossa di Sicilia IGP e il suolo vulcanico dell’Etna, festeggia con ‘Amara Lavastone’, uno special pack in edizione limitata, dove l’artigianalità del liquore etneo incontra il talento di Magda Masano, nota designer e ceramista catanese.


Magda ha realizzato originale vassoio in in pietra lavica smaltata, un pezzo unico dipinto a mano omaggio all’energia creativa dell’Etna. Ogni oggetto è unico, perché internamente realizzato a mano, ed è il simbolo del legame profondo tra il territorio etneo e l’artigianalità siciliana che sa esaltare la materia vulcanica in ogni sua forma.

Niko Romito e Enrico Crippa in vetta a guida Gambero Rosso

Niko Romito e Enrico Crippa in vetta a guida Gambero RossoRoma, 21 ott. (askanews) – Sono Niko Romito con il suo Ristorante Reale a Castel di Sangro (Aquila), ed Enrico Crippa con Piazza Duomo ad Alba (Cuneo), con un punteggio di 97 centesimi, a guidare quest’anno la classifica delle Tre Forchette della guida Ristoranti D’Italia 2025 del Gambero Rosso. Seguono con un punteggio di 95 centesimi, il ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofler e Osteria Francescana di Massimo Bottura che scende di un gradino, distinguendosi anche per il Premio Speciale Novità dell’Anno con il suo Al Gatto Verde a Modena.


Rispetto al 2024 salgono a 52 le Tre Forchette con l’ingresso di 6 nuove eccellenze, sempre più giovani e creative: tra le avanguardie spiccano il Ristorante Dina di Alberto Gipponi a Gussago (BS) e I Tenerumi del Therasia Resort di Davide Guidara a Vulcano (ME). L’argine a Vencò di Antonia Klugmann a Dolegna del Collio (GO) si distingue anche come Forchetta Verde per il suo impegno nei confronti della sostenibilità. Tra le altre novità: Andrea Aprea Ristorante a Milano, Dalla Gioconda a Gabicce Mare (PU), da Gorini a Bagno di Romagna (FC). In totale sono 2.425 i locali censiti dalla Guida, tra ristoranti, trattorie, wine bar, bistrot, locali internazionali. 400 le novità che debuttano quest’anno. Quest’anno la guida si presenta rinnovata nella grafica, con immagini di paesaggi e dei piatti regionali della tradizione, e nella lettura, con nuovi simboli come il razzo per le avanguardie e lo smile per il miglior rapporto qualità/prezzo.


Sono 40 le trattorie che ottengono il massimo punteggio dei Tre Gamberi: locali sempre più protagonisti di un fenomeno di cross-contaminazione che li vede adottare tecniche raffinate tipiche dell’alta cucina, arricchendo l’esperienza culinaria di proposte che trascendono le etichette convenzionali. 8 le novità, tra cui Arieddas – La Cucina della Marmilla che debutta per la prima volta quest’anno. Tra le proposte più all’avanguardia spicca La Madia a Brione (BS), mentre Agra Mater a Colmurano (MC) è anche Gambero Verde per la sua grande attenzione all’ambiente. 11 i Wine Bar premiati con le Tre Bottiglie, che vede Enoteca della Valpolicella a Fumane (VR) fare il suo ingresso; mentre 8 i Tre Mappamondi che offrono una cucina etnica reinterpretata in chiave contemporanea e contraddistinta dalla ricerca di materia prima di qualità. Due le novità: il cinese Il Gusto di Xinge a Firenze e Vero – Omakase Rooftop a Nola (NA).


Nella nuova edizione, le Tavole mandano in pensione le Cocotte per raccontare la piena trasformazione in atto nei bistrot con offerte veloci, ma curate: sono 11 le insegne a ottenere il massimo punteggio, offrendo sapori semplici, tradizionali in location curate ed eleganti. 7 le novità: Ahimè a Bologna, Al Callianino a Montecchia di Crosara (VR), Epiro a Roma, Nana Piccolo Bistrò a Senigallia (AN), Nidaba a Montebelluna (TV), Scannabue a Torino, Silvano Vini e Cibi al Banco a Milano.

Arriva turismo caseario: formaggi e caseifici volàno territorio

Arriva turismo caseario: formaggi e caseifici volàno territorioRoma, 21 ott. (askanews) – Dopo il boom dell’enoturismo arriva il turismo caseario, con formaggi e caseifici che possono diventare un volàno per il territorio al quale appartengono, contribuendo ad accrescere il benessere delle comunità locali e dei territori. Lo sottolinea il primo Rapporto sul turismo ed il mondo caseario, ideato da Roberta Garibaldi e realizzato dall’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico con la collaborazione del Comune di Bergamo e del progetto Forme e di Bergamo Città Creativa per l’Enogastronomia.


Il Rapporto analizza l’attrattività del turismo legato al formaggio e ne mostra il trend di crescita recente: il 32,7% dei turisti italiani dichiara di aver partecipato ad almeno un’esperienza a tema formaggio nel corso dei viaggi degli ultimi tre anni e i numeri sono cresciuti in modo significativo nell’ultimo triennio: +7,3% sul 2021. Lo studio delinea, inoltre, le nuove esigenze dei cheese lover e presenta l’offerta turistica, evidenziando best practice e progetti di rete per la valorizzazione turistica del formaggio “Pur avendo già suscitato un crescente interesse da parte dei viaggiatori, il settore caseario – afferma Roberta Garibaldi – non ha ancora ricevuto l’attenzione che merita in un’ottica sistemica. L’offerta attuale presenta numerose esperienze di alto valore, che testimoniano il potenziale di sviluppo di questa nicchia turistica”.


Caseifici ed aziende casearie sono il core dell’offerta turistica dedicata. Alle tradizionali visite e degustazioni si affiancano proposte ingaggianti, coinvolgenti e stimolanti. Fra queste spiccano corsi di cheese pairing (apprezzati dal 55% dei rispondenti) e laboratori del formaggio (52%). Il confine tra business e leisure diviene anche nel turismo legato al mondo caseario sempre più sottile, e le proposte dedicate alle aziende stanno iniziando ad essere apprezzate dal pubblico (il 41% dei rispondenti vorrebbe parteciparvi). La stessa ristorazione è in “fermento”. Dai cheese bar – come Latteria Perenzin a San Pietro di Feletto, Formaggioteca Terroir a Firenze, Baby Dicecca nella foresta di Cassano delle Murge, come esempi – ai servizi di cheese catering – ne è un esempio l’altoatesino Degust – i format si stanno innovando per soddisfare i desideri degli amanti di questo mondo. Senza dimenticare le proposte tradizionali come le carte dedicate ai formaggi, che quasi 6 italiani su 10 vorrebbero trovare quando si recano nei ristoranti.


L’offerta si allarga dalle aziende ai territori, con i musei del formaggio, con il 44% degli italiani che gradirebbe visitarne uno di respiro nazionale, e molti eventi e festival, fra cui, ad esempio, Cheese di Slow Food. Un’altra frontiera interessante è quella legata alle Spa a tema formaggio: in Italia l’ha realizzata ad esempio La Fiorida in Valtellina, con trattamenti a base di miscela di acqua e latte crudo e di fieno. Infine, itinerari tematici come la Strada dei Formaggi delle Dolomiti del Trentino e pacchetti turistici con visite ai luoghi di produzione.

Mutti inaugura ristorante aziendale in edificio sostenibile

Mutti inaugura ristorante aziendale in edificio sostenibileRoma, 21 ott. (askanews) – Il gruppo Mutti inaugura il suo ristorante aziendale Quisimangia, progetto avviato nel 2022 e ideato dallo studio di design e architettura internazionale CRA – Carlo Ratti Associati. Lo spazio è stato concepito fin dal suo progetto per essere più di un ristorante aziendale: uno spazio in cui concretizzare, attraverso un servizio catering d’eccellenza, affidato a VCook, società della famiglia Cerea del ristorante Da Vittorio di Brusaporto, la filosofia gastronomica rispettosa dell’ambiente di Mutti.


Integrando elementi di sostenibilità e circolarità, l’edificio riutilizza i pomodori scartati dalla produzione di Mutti che, riciclati, sono stati impiegati nella creazione della resina di cui sono composti i pavimenti interni, mentre il risparmio energetico è stato massimizzato dall’implementazione di nuove tecnologie di controllo ambientale. Attorno al Quisimangia, inoltre, su una superficie ampia più di un ettaro, sorgerà un giardino dedicato esclusivamente a piante e prodotti di origine regionale, curato dall’architetto Paolo Pejrone, specializzato in progettazione paesaggistica. Dopo una prima fase in cui sarà aperto esclusivamente ai dipendenti di Mutti dell’headquarter di Montechiarugolo, l’obiettivo finale vedrà l’apertura del ristorante alla comunità, generando ulteriore indotto economico per il territorio.


Il progetto si inserisce in continuità con il masterplan già avviato da CRA – Carlo Ratti Associati e Italo Rota Studio nel 2016 per l’azienda, il cui primo tassello era stato The Greenary, la struttura abitativa costruita intorno a un albero e che dal 2021 è la residenza di Francesco Mutti.

Florovivaismo in Puglia perde 15% produzione in 10 anni

Florovivaismo in Puglia perde 15% produzione in 10 anniRoma, 21 ott. (askanews) – Sta pagando a caro prezzo gli effetti della Xylella il settore florovivaistico in Puglia, che perde in volume il 15% della produzione nel decennio 2014-2023 a causa delle restrizioni in termini di movimentazione, export e produzione stessa e della lista delle piante ospiti che continua ad allungarsi. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, sulla base del rapporto 2024 dell’Ismea sul florovivaismo Made in Italy: il settore in Puglia rappresenta il 3% della produzione agricola, ma sta perdendo terreno, pur realizzando quasi 200 milioni di euro di produzione l’anno, oltre il 5% della produzione florovivaistica nazionale e l’8% di quella vivaistica del Paese.pugliesi.


Continua infatti ad allungarsi l’elenco delle specie di piante che hanno l’obbligo di inserire il codice di tracciabilità nei passaporti delle piante, la cui applicazione è stata fissata dal primo luglio 2025 per le specie Lavandula angustifolia, Lavandula x intermedia, Lavandula latifolia, Lavandula stoechas e Salvia rosmarinus. Gravi i danni d’immagine e sull’export di prodotti florovivaistici causati dalla Xylella fastidiosa, “spesso usata come scusa per bloccare ingiustificatamente fiori e piante in vaso Made in Italy”, insiste Coldiretti Puglia. Le esportazioni di prodotti pugliesi sono colpite spesso da blocchi e misure restrittive “giustificati ufficialmente dal rischio della diffusione di malattie e parassiti delle piante ma che non trovano spesso riscontro nella realtà e coprono invece politiche protezionistiche”.

Cia: serve piano straordinario messa in sicurezza territorio

Cia: serve piano straordinario messa in sicurezza territorioRoma, 21 ott. (askanews) – “Serve un piano straordinario di messa in sicurezza del territorio che preveda, oltre che la manutenzione dei corsi d’acqua, la realizzazione di infrastrutture atte a gestire fenomeni che sono ormai eventi ordinari. Perché è del tutto evidente che gli interventi in emergenza, seppur necessari, non sono la soluzione”. Questo il commento di Stefano Francia, presidente di Cia Emilia Romagna, al recente episodio di maltempo che, con le piogge abbondati e prolungate, ha messo in crisi il sistema idraulico con effetti devastanti su città, campagne e Appennino.


I danni si sommano ai danni, ancor più evidenti nelle aree già toccate dall’alluvione dello scorso anno. La furia dell’acqua, oltre ad aver invaso strade e centri abitati, in molte zone si è portata via ciò che era rimasto in campo: pomodoro da industria, soia e uve da vendemmiare. “Crediamo che la messa in sicurezza del territorio, in tutte le aree fragili della nostra regione e della penisola, debbano diventare la priorità assoluta di ogni iniziativa e investimento – sottolinea Francia – e questo deve avvenire a ogni livello istituzionale. Certo è che non possiamo lasciare soli gli agricoltori, tra i primi a subire le devastazioni delle bizze climatiche”.

Roma Capitale affida a Az. ag. Marina lotto bando Terre Pubbliche

Roma Capitale affida a Az. ag. Marina lotto bando Terre PubblicheRoma, 21 ott. (askanews) – Firmato oggi il contratto di affidamento tra Roma Capitale e l’azienda agricola Marina, già operativa sul territorio dal 2021 con un vasto appezzamento e ora aggiudicatrice del bando “Terre Pubbliche” per la gestione di un terreno di circa 46 ettari nel parco della Marcigliana, nel Municipio III. Il bando, pubblicato lo scorso ottobre dal Dipartimento Tutela Ambientale, è volto a incentivare la nuova imprenditoria agricola e recuperare terreni abbandonati favorendo progetti multifunzionali che producano cibo di qualità e offrano servizi innovativi.


Il progetto dell’Azienda Agricola Marina prevede l’avvio di un allevamento di ovini da carne in regime biologico, la bonifica di un laghetto artificiale, la realizzazione di un’area pic-nic attrezzata, orti sociali e percorsi didattici per le scuole. Per l’implementazione del progetto, Gaetano Buglisi, titolare dell’azienda, ha scelto di farsi affiancare da Coldiretti la quale offrirà supporto nell’ambito tecnico, organizzativo e tutela del personale addetto. “Sono molto soddisfatta per questo affidamento, che rappresenta un passo importante verso la valorizzazione dell’Agro romano,” ha dichiarato l’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi. “Il progetto non solo risponde agli obiettivi del bando, ma contribuirà a preservare il territorio e a promuovere nuove opportunità di formazione e integrazione”.

In II trimestre export agroalimentare +8,2% a oltre 16,8 mld

In II trimestre export agroalimentare +8,2% a oltre 16,8 mldRoma, 21 ott. (askanews) – Crescono ancora nel secondo trimestre del 2024 le esportazioni agroalimentari nel periodo considerato, superando i 16,8 miliardi di euro (+8,2% circa rispetto al II trimestre 2023), verso tutti i principali mercati esteri (in particolare la Stati Uniti (+16,3%) e Polonia (+21,2%). In aumento anche le importazioni, che raggiungono i 17,1 miliardi (+4,1%) con andamenti differenziati: in crescita verso Spagna (+16%), Germania (+6,1%) e Ungheria (12,2%) e in diminuzione verso Brasile (-3,4%) e, soprattutto, Grecia (-20,7%). E’ quanto riporta l’ultimo bollettino CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal Crea, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.


I prodotti maggiormente esportati sono stati i derivati dei cereali (+10% in valore e quantità) e il vino (+2,9% in valore e +2,4% in quantità). Sul fronte delle importazioni si segnalano aumenti in valore elevati per “oli e grassi” (11,6% rispetto allo stesso trimestre 2023) e caffè greggio, mentre le carni fresche e congelate si riducono in valore (-3%). Rispetto allo stesso periodo del 2023, fra aprile e giugno 2024, l’indice della produzione è cresciuto per l’industria alimentare (+2,8%) con il picco a giugno (+3,6%), mentre decresce per l’industria delle bevande (-2,3%). L’indice del fatturato cresce sul mercato estero sia per l’industria alimentare (+7%) sia per quella della bevande (+4%); sul fronte interno, invece, l’industria alimentare subisce una flessione (-3%) mentre quella della bevande si conferma stazionaria.


Per quanto riguarda il clima di fiducia delle imprese, i dati raccolti su X dal 1° luglio al 15 settembre 2024 evidenziano una diminuzione del 2,5% rispetto al trimestre precedente del clima di fiducia nei confronti del settore, seppur con una prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi pari al 69,6%. I giudizi negativi e molto negativi (pari al 28,5%) hanno registrato un aumento del 2,6% mentre i neutrali (2%) rimangono stabili.

In Sicilia biologico oltre 25% produzione, ma consumi sono bassi

In Sicilia biologico oltre 25% produzione, ma consumi sono bassiRoma, 21 ott. (askanews) – La Sicilia, una delle regioni che ha investito maggiormente nella produzione biologica, in largo anticipo ha già raggiunto e superato l’obiettivo fissato dal Green Deal per il 2030 del 25% di superficie agricola utilizzata per il biologico. Tuttavia, nonostante questi risultati sul piano produttivo, il consumo di prodotti biologici in Sicilia resta ancora troppo basso, e l’uso di prodotti bio nella ristorazione pubblica è ancora molto limitato.


Di biologico e consumi si è discusso al CREA-OFA di Acireale nel corso del seminario dal titolo “Focus sull’agrumicoltura biologica nel Mediterraneo: Strategie di adattamento e mitigazione al cambiamento climatico applicate all’agroecosistema agrumicolo biologico nel Mediterraneo”, organizzato dal Distretto produttivo Agrumi di Sicilia in collaborazione con Ciheam e Crea. Durante il seminario, è stata posta particolare attenzione sulla necessità di strategie efficaci per affrontare il cambiamento climatico nell’ambito dell’agrumicoltura biologica. Nel pomeriggio, il seminario ha proseguito con una tavola rotonda dal titolo “La voce ai produttori bio: esperienze, problematiche, attese e prospettive a confronto con la ricerca scientifica e non solo”, offrendo un confronto diretto tra i produttori biologici e il mondo accademico.


Federica Argentati, presidente del Distretto produttivo Agrumi di Sicilia, ha spiegato: “se vogliamo davvero promuovere una cultura del biologico, è essenziale far comprendere ai consumatori quanto sia importante ciò che mettono nel piatto. Purtroppo, l’agricoltura biologica ha incontrato ostacoli, spesso dovuti alle pressioni delle lobby, che ne hanno rallentato lo sviluppo. Tuttavia, è arrivato il momento di fare un salto di qualità, sensibilizzando non solo la popolazione, ma anche le istituzioni. Per rendere il biologico accessibile a tutti, è fondamentale rivedere i costi lungo la filiera, garantendo un prezzo giusto che rifletta la qualità del prodotto”. “Se vogliamo davvero incentivare il consumo di prodotti biologici – propone la presidente del Distretto – dobbiamo creare una sinergia tra filiera, organizzazioni e istituzioni. Questo significa non solo migliorare la tracciabilità e garantire che ciò che il consumatore acquista sia effettivamente biologico, ma anche adottare misure concrete, come la detassazione al consumo dei prodotti biologici certificati. Solo attraverso un impegno congiunto riusciremo a rendere il biologico una scelta accessibile e sostenibile per tutti”.

Rinnovato accordo fornitura Sibeg e Italia Zuccheri-Coprob

Rinnovato accordo fornitura Sibeg e Italia Zuccheri-CoprobRoma, 21 ott. (askanews) – Sibeg Coca-Cola e Italia Zuccheri-Coprob, unico produttore di zucchero 100% italiano, hanno rinnovato l’accordo a sostegno delle filiere agroalimentari italiane che, nato nel 2021, “ci consente di valorizzare un’eccellenza del nostro Paese e la tradizione saccarifera, all’insegna della volontà di dialogo con le filiere agricole”. Lo annuncia in una nota Luca Busi, amministratore delegato di Sibeg Coca-Cola, azienda che dal 1960 produce, imbottiglia e distribuisce in esclusiva per la Sicilia le bevande di The Coca-Cola Company.


“Siamo molto felici di utilizzare anche zucchero italiano per la preparazione delle nostre bevande – continua Busi – rafforzando l’identità della nostra realtà: un’azienda familiare a km0, che interagisce costantemente con il territorio e che sta lavorando senza sosta per raggiungere l’obiettivo della Carbon Neutrality entro il 2030. Già quattro anni fa abbiamo fortemente creduto in questo progetto: per noi di Sibeg è il tassello di un percorso che ci vede attenti alla nostra comunità di riferimento, come nel caso del dialogo di lunga data con la filiera agrumicola siciliana per Fanta, ambiziosi nel porci sempre nuovi traguardi da raggiugere”.