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Eccellenze Emilia Romagna a Cibus di Parma e al Macfrut di Rimini

Eccellenze Emilia Romagna a Cibus di Parma e al Macfrut di RiminiRoma, 6 mag. (askanews) – A Parma il meglio del cibo e a Rimini la filiera della frutta. Si aprono in questi giorni, domani martedì 7 a Parma la 22esima edizione di Cibus e mercoledì 8 a Rimini la 41esima edizione di Macfrut, due tra le fiere più significative del panorama alimentare italiano e internazionale. Cibus, alla Fiera di Parma dal 7 al 10 maggio offre uno spaccato completo del settore alimentare italiano, pilastro dell’export con formaggi, carni e salumi, gastronomia, pasta, dolci, conserve e condimenti.


La vetrina internazionale della filiera dell’ortofrutta si ritrova a Macfrut, alla fiera di Rimini dall’8 al 10 maggio, con tutta l’innovazione frutticola e orticola. In entrambe le fiere la Regione Emilia-Romagna è protagonista con un proprio stand gestito in collaborazione con Apt Servizi, Unioncamere, i Consorzi e le organizzazioni dei produttori. Lo stand regionale a Cibus offrirà la possibilità di sviluppare relazioni commerciali. Attenzione particolare è data alla parte di formazione con incontri, degustazioni e formazione sul mercato e le filiere, le migliori pratiche dal mondo Dop e Igp, le nuove tendenze dei consumi fuori casa. Presso lo stand dell’Emilia-Romagna i visitatori potranno partecipare a degustazioni di 24 prodotti Dop e Igp e di vini promossi dai soci di Enoteca regionale.


Per Macfrut, dall’8 al 10 maggio, la Regione sarà presente con un proprio stand al Padiglione D5-071 della Fiera di Rimini, in collaborazione con i Consorzi di tutela, presentando eventi, incontri, percorsi formativi e degustazioni di prodotti Dop e Igp ortofrutticoli, protagonisti della fiera. Tra gli appuntamenti le strategie a sostegno della filiera ortofrutticola in Emilia-Romagna, la lotta biologica contro la cimice asiatica, la gestione di alcune delle fitopatie più urgenti nel settore come la maculatura bruna del pero, la voce dei Consorzi di tutela delle Dop e Igp dell’ortofrutta. Appuntamenti dedicati faranno il punto su alcune iniziative della Regione, tra cui i frutteti protetti, le fattorie didattiche, la logistica solidale e i ritiri di mercato a distribuzione gratuita contro lo spreco alimentare in Emilia-Romagna.

Copagri: fondamentale tutelare produzione italiana riso

Copagri: fondamentale tutelare produzione italiana risoRoma, 6 mag. (askanews) – “Tutelare la produzione nazionale di riso è fondamentale per mantenere il primato dell’Italia a livello comunitario, sia a livello di superfici coltivate, pari a quasi 200mila ettari, che soprattutto in termini produttivi, dal momento che il nostro paese rappresenta circa la metà della produzione dell’Unione Europea, potendo inoltre vantare un inestimabile patrimonio di varietà con caratteristiche uniche, molto conosciute e apprezzate in tutto il mondo”. Lo ha sottolineato la Copagri, intervenendo all’odierna riunione del Tavolo riso, svoltosi al ministero dell’Agricoltura alla presenza del titolare del dicastero Francesco Lollobrigida e del sottosegretario Patrizio La Pietra.


“Per queste ragioni, non possiamo che esprimere apprezzamento per la volontà manifestata dal governo di istituzionalizzare il tavolo di filiera del riso e di utilizzare quella sede per portare avanti il confronto sullo stato di salute del comparto, così da aggiornare la strategia di settore coinvolgendo tutti i protagonisti”, ha aggiunto la Confederazione, ricordando che “il 95% della produzione risicola nazionale si concentra nel Nord Italia, e in particolare in Piemonte e Lombardia, dove si trovano centinaia di aziende di medio-grandi dimensioni, anche se non mancano realtà virtuose in altre regioni del Centro Sud”. “Questa strategia – ha fatto notare la Copagri – non potrà prescindere dal fondamentale ruolo svolto dalla ricerca e dall’innovazione, con particolare riferimento alle innumerevoli possibilità di sviluppo legate all’utilizzo delle Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, evidenziate in maniera esemplare dalla sperimentazione avviata nel pavese con una specie di riso modificata genomicamente per resistere al brusone, una delle peggiori fitopatie che colpiscono le risaie”.


“La difesa del comparto – ha proseguito la Confederazione – passa anche dal ripristino della clausola di salvaguardia nei confronti delle importazioni dai Paesi meno avanzati, tema sul quale ci aspettiamo un forte impegno da parte del Parlamento Europeo che uscirà dalle urne, e dal rispetto del principio reciprocità, interventi volti a proteggere la produzione nazionale e la salute del consumatore”. “Tutti questi elementi dovranno confluire sinergicamente all’interno di un aggiornato piano di settore, tramite cui promuovere la risicoltura, così da andare al contempo a valorizzare una coltura fondamentale per la gestione della risorsa idrica, in particolare per la capacità intrinseca delle risaie di immagazzinare l’acqua in eccesso derivanti dall’andamento climatico avverso, tema sempre più rilevante per la gestione aziendale e per il futuro del Primario”, ha concluso la Copagri.

Coldiretti: bene tavolo permanente sul riso al Masaf

Coldiretti: bene tavolo permanente sul riso al MasafRoma, 6 mag. (askanews) – L’istituzione di un tavolo permanente sul riso al Masaf “è importante per difendere i produttori italiani dall’invasione di prodotto asiatico, spesso coltivato sfruttando il lavoro minorile e usando pesticidi vietati in Europa, che beneficia delle agevolazioni a dazio zero”. Così in una nota la Coldiretti al termine dell’incontro di filiera svoltosi a Roma al ministero dell’Agricoltura, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e del sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, al tavolo ha partecipato la presidente di Coldiretti Piemonte e membro di giunta nazionale Cristina Brizzolari.


“Troppo spesso il riso italiano è stato sacrificato – denuncia Coldiretti – sull’altare di accordi commerciali con Paesi che non rispettano gli stessi standard produttivi di quelli europei e che sfruttano le agevolazioni per inondare il mercato Ue di prodotto di bassa qualità che fa crollare i prezzi di quello nazionale”. Un esempio è la Cambogia che nel 2023 ha visto aumentare le sue esportazioni in Italia del 67%, mentre l’India ha addirittura quasi raddoppiato le vendite nel nostro Paese (+92%). “Si tratta – sottolinea Coldiretti – di riso coltivato usando il triciclazolo, un potente pesticida vietato nell’Unione Europea dal 2016. Ma sui Paesi asiatici pesa anche l’accusa di sfruttamento del lavoro, a partire da quello minorile. Nonostante ciò India e Pakistan hanno presentato richiesta di riconoscimento della denominazione Igp (Indicazione geografica protetta)”. Il pericolo è di incrementare ulteriormente l’invasione di prodotto già confezionato che rappresenta già il 25% degli arrivi sul mercato comunitario, mettendo all’angolo varietà nazionali di pregio come l’Arborio o il Carnaroli.


Da qui la richiesta di Coldiretti di istituire il principio di reciprocità, facendo in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione Europea rispettino gli stessi standard in materia di tutela dell’ambiente e di rispetto dei diritti dei lavoratori seguiti dai risicoltori italiani. Ma occorre anche dare seguito alla scelta dell’Europarlamento di mantenere la clausola di salvaguardia nella revisione del regolamento Sistema di Preferenze Generali (Spg), le misure che puntano a favorire la crescita economica dei Paesi in via di sviluppo, per permettere di far scattare il dazio quando le quantità di riso superano una certa soglia rispetto all’anno precedente. Il 60% del prodotto importato in Italia, conclude Coldiretti, beneficia delle agevolazioni tariffarie ma se considera solo quello asiatico, la percentuale sale al 97%.

Agea: ad aprile 23 mln per assicurazioni agevolate in agricoltura

Agea: ad aprile 23 mln per assicurazioni agevolate in agricolturaRoma, 6 mag. (askanews) – Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, ha chiuso ad aprile il secondo lotto di contributi per le assicurazioni agevolate relative al 2023, pari a 23 milioni di euro. A fine maggio si prevede un’ulteriore erogazione per 120 milioni di euro. Nel dettaglio, si legge in una nota di Agea, a fronte di 3807 domande per 2133 aziende, nel mese di aprile Agea ha erogato contributi per le assicurazioni agevolate sulle colture relative alla annualità 2023 per circa 23 milioni di euro.


L’intervento, volto a garantire un sostegno sui premi delle polizze assicurative per la tutela delle produzioni agricole e zootecniche contro i rischi meteoclimatici, sanitari, fitosanitari, da infestazioni parassitarie, rientra nella logica del Piano Strategico Nazionale per la PAC 2023-2027 e che favorisce un approccio integrato alla gestione del rischio – aumentando gli strumenti già attivati per la programmazione 2014-2022. Inoltre, sempre con riferimento al Piano Strategico Nazionale 2023, Agea sta finalizzando una prossima concessione di ammissione al sostegno. Occorre attendere la definizione da parte del ministero dell’Agricoltura, di un ulteriore numero di parametri contributivi e il prezziario per la valutazione dei premi di polizza nella Gestione del rischio. Anche i prossimi contributi vantano numeri importanti: per circa 52.000 domande è prevista un’erogazione di circa 124 milioni di euro. Il pagamento è previsto per la fine di maggio, non appena sarà completato l’iter autorizzatorio dei parametri contributivi, per tutte le domande che avranno superato i controlli previsti per legge.

Fini (Cia): per rafforzare agroalimentare serve giusto reddito

Fini (Cia): per rafforzare agroalimentare serve giusto redditoRoma, 6 mag. (askanews) – “Il futuro dell’agroalimentare italiano si gioca sempre di più sulla revisione della direttiva sulle pratiche sleali e sulla creazione di quello che abbiamo proposto come Osservatorio Ue dedicato a costi, prezzi e marginalità”. A dirlo il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, alla vigilia della 22esima dizione di Cibus che si inaugura domani, 7 maggio, alla Fiera di Parma. Fini parteciperà al convegno d’apertura “Dinamiche competitive internazionali nel settore agroalimentare” e sarà tra le voci del talk “Valorizzazione dei prodotti tipici per lo sviluppo dei territori e la tutela della biodiversità”.


“Alla filiera del cibo Made in Italy – ricorda Fini – che oggi vale 64 miliardi di euro, va garantito con urgenza il rispetto della reciprocità commerciale per proteggere la produzione interna da importazioni che non seguono i medesimi standard e, allo stesso tempo, occorre perseguire l’obiettivo conclamato, ma ancora lontano, della redistribuzione del reddito, assicurando alla fase agricola una quota adeguata di valore aggiunto. La sovranità alimentare richiede più relazioni di sistema -aggiunge – puntando sulle diversità territoriali e, quindi, sulle potenzialità delle IG e rilanciando concretamente il patto agricoltori-cittadini”. Le produzioni certificate saranno anche al centro del convegno promosso a Cibus da Cia e Italia Olivicola dal titolo “Dop e Igp: dalle origini al consumo” in agenda domani 7 maggio, alle 14, in Sala Plenaria Padiglione 1, con l’intervento del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Sace: export 2023 agroalimentare a 64,4 mld, 2024 atteso in espansione

Sace: export 2023 agroalimentare a 64,4 mld, 2024 atteso in espansioneMilano, 6 mag. (askanews) – Le vendite estere di agroalimentare rappresentano oltre il 10% dell’export italiano totale. Negli ultimi cinque anni sono cresciute a un tasso annuo composto (CAGR) dell’8,9%, superando il ritmo dell’export italiano nel suo complesso (+6,1%). Lo mette in evidenza in un report con focus elaborato dall’Ufficio studi sull’industria agroalimentare italiana Sace in vista della sua partecipazione a Cibus, alle Fiere di Parma da martedì 7 maggio.


Lo scorso anno le esportazioni di agroalimentare hanno registrato ancora una volta un valore record pari a 64,4 miliardi di euro, con un aumento del 6% circa. La spinta è arrivata soprattutto da alimentari e bevande (+6,8%), che compongono circa il 60% delle vendite del settore, ma non è mancato il supporto dei prodotti agricoli (+4,7%). Anche il 2024 è iniziato con un segnale positivo, grazie a un incremento del 12,9% registrato a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le prospettive per l’anno completo sono di un’espansione che si attesterà su livelli relativamente e fisiologicamente inferiori se confrontati con quegli degli scorsi anni ma comunque sostenuti. Le bevande – composte in prevalenza da vino – sono il principale comparto di export con una quota del 19%, malgrado nel 2023 abbiano registrato una crescita sotto la media (+2,5%). A trainare, invece, la performance delle esportazioni di agroalimentare sono stati altri prodotti tipici del made in Italy tra cui pasta e (soprattutto) prodotti da forno (+8,6%), latte e formaggi (+10,3%), preparazioni di ortaggi e frutta (+12,5%) e altre preparazioni alimentari (+13%), in cui rientrano salse e conserve (+21,8%). Sono rimaste stabili le vendite di grassi e oli, nonostante il marcato aumento dell’olio di oliva (+14,7%), mentre hanno riportato un rialzo contenuto quelle di frutta (+4,9%) e carni (+2,8%).


In termini di geografie di sbocco, le vendite italiane di agroalimentare sono dirette principalmente verso i mercati europei e quello statunitense. Questo aspetto riflette da un lato il brand made in Italy ormai consolidato in queste geografie, dall’altro l’elevato potere d’acquisto dei consumatori, oltre che – nel caso delle destinazioni europee – fattori di prossimità che favoriscono anche le esportazioni di quei prodotti caratterizzati da difficoltà di conservazione per periodi prolungati quali, ad esempio, i latticini. La Germania si conferma ancora una volta la prima destinazione per il settore, avendo accolto lo scorso anno oltre 10 miliardi di euro di agroalimentare italiano (pari al 16% del totale) e avendo segnato una crescita significativa – seppur leggermente sotto la media – negli ultimi cinque anni (+7,3%). In termini di comparti, il Paese è un grande consumatore di bevande, pasta e prodotti da forno, frutta e ortaggi. In particolare, circa un terzo di tutto l’export italiano di questi ultimi due è destinato al mercato tedesco. Segue la Francia con un peso dell’11% sul totale del settore e una crescita in linea con quella complessiva dell’ultimo quinquennio (+8,7%). Tra i prodotti maggiormente richiesti da Parigi si segnalano pasta e prodotti da forno, latte e latticini, nonché le bevande. Quasi un quinto di tutti i prodotti delle industrie lattiero-casearie esportati dall’Italia è diretto al mercato francese. Gli Stati Uniti, con 6,7 miliardi di euro di prodotti agroalimentari italiani importati, sono la terza geografia di sbocco per il settore; il comparto di gran lunga più rilevante è quello delle bevande (2,7 miliardi nel 2023), sebbene risultino significative anche le vendite di pasta e prodotti da forno e oli e grassi.


In ottica prospettica, grandi mercati in cui l’export italiano nell’ultimo quinquennio ha registrato buone performance, continuano a mostrare incrementi marcati in termini di spesa delle famiglie per beni alimentari. È il caso, ad esempio, di Stati Uniti, Cina e Germania, i maggiori importatori al mondo di prodotti agroalimentari (grazie anche, soprattutto per i primi due Paesi, a popolazioni numerose), in cui la spesa per questo tipo di beni è attesa crescere rispettivamente del 4,2%, 6,9% e 4,1% all’anno in media. Vi sono poi mercati ancora relativamente poco presidiati dall’export italiano ma che hanno mostrato grande dinamicità. Si tratta ad esempio di Vietnam (+10,2% all’anno in media tra 2024 e 2028), India (+9,3%) e Corea del Sud (+8,4%) in Asia, ma anche del Messico (+8,4%) in America Latina e della Polonia (+8,7%) in Europa. A livello regionale nel 2023 l’Emilia-Romagna si è confermata la principale regione esportatrice di prodotti agroalimentari, con un peso del 18,2% sul totale delle vendite italiane oltreconfine, grazie alla forte vocazione all’export di alimentari e bevande, in particolare dei prodotti delle industrie lattiero-casearie e della carne lavorata e conservata. Seguono Lombardia (16,2%), Veneto (14,9%) e Piemonte (13,8%), grazie a una dinamica positiva delle bevande. Inoltre, contrariamente a quanto avviene per le altre regioni, è interessante sottolineare come le vendite dei prodotti agricoli assumano una particolare rilevanza per la Puglia, la Liguria e la Sicilia, dove raggiungono oltre il 40% sul totale.

Confeuro: agrivoltaico, priorità è recupero superfici agricole

Confeuro: agrivoltaico, priorità è recupero superfici agricoleRoma, 6 mag. (askanews) – Tutelare le superfici agricole, visto e considerato il pericoloso fenomeno manifestatosi negli ultimi anni di erosione delle superfici destinate alla produzione agroalimentare. E’ la priorità di Confeuro che prende posizione nel braccio di ferro in atto “all’interno del Governo” sul divieto di installazione dei pannelli fotovoltaici sui terreni coltivati: da una parte il ministro dell’Ambiente, dall’altra il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha annunciato di voler portare in consiglio dei ministri un provvedimento per decretare lo stop al fotovoltaico sul suolo agricolo.


“Se si vuole davvero cogliere la sfida di rendere più produttivo e proteso all’autosufficienza un paese come il nostro, che su questa antica questione arretra anno dopo anno, non si possono distogliere superfici. Anzi, bisognerebbe recuperare anche quei terreni che al momento risultano incolti, restituendoli a quei piccoli e medi produttori, schiacciati dalla crisi economica e da politiche governative ed europee vacue e poco incisive”, spiega in una nota Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo. “Detto questo, è chiaro che resta importante per le aziende sviluppare sistemi di produzione come l’agrivoltaico ma che siano concentrati per il consumo aziendale o comunque di distretto. Serve trovare il giusto equilibrio a tutela dell’ambiente e dell’economia: il governo ci riuscirà?”, conclude Tiso.

Salumi King’s (Rigamonti): in I quadrimestre +9,5% a volume e +15% a valore

Salumi King’s (Rigamonti): in I quadrimestre +9,5% a volume e +15% a valoreMilano, 6 mag. (askanews) – King’s, azienda del gruppo Rigamonti dal 2021, grazie anche all’ampliamento della gamma nel primo quadrimestre 2024 ha messo a segno un +15% a valore e + 9,5% a volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, trainati da normal trade (punti vendita tradizionali) e horeca che crescono a doppia cifra, anche grazie a specialità come il prosciutto cotto Cascina Luigi e la mortadella Piazza Grande. Ad aprile 2024 la crescita a volume si attesta a +45% rispetto ad aprile 2023 e vede tutti i principali canali in positivo.


A svelare i numeri è l’azienda, tra i leader di mercato nella produzione di prosciutti crudi San Daniele Dop e Parma Dop, con 106 milioni di fatturato nel 2023 (+13% sul 2022) – che sarà di scena a Cibus (Parma, 7-10 maggio Padiglione 2 stand I 014) con la sua gamma di specialità della salumeria italiana (oltre 100 referenze) e per presentare il nuovo guanciale con sale dolce di Trapani. Un prodotto protagonista del piatto più amato e copiato al mondo – la carbonara – che per l’occasione verrà proposto in tante ricette diverse da Lello di Chef in camicia, partner del brand per tutto il 2024. “Questi dati ci confortano sulla bontà del progetto di allargamento di gamma di King’s, che si trasforma da azienda di prosciutti crudi ad azienda di salumi. Un progetto ambizioso che porterà i suoi frutti nell’arco di tre anni – dichiara Corradino Marconi ad di King’s – Ci presentiamo ora a Cibus con un nuovo prodotto destinato prevalentemente all’Horeca: un mercato a cui guardiamo con interesse, quello delle catene di ristorazione, cresciuto dell’11% secondo gli ultimi dati Deloitte. La ripresa dei consumi fuori casa, che ammontano a 91,7 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto al pre-covid, ci dà la spinta per guardare al futuro positivamente e per puntare su tante nuove referenze espressione della tradizione italiana. Partiamo adesso dal guanciale con sale dolce di Trapani, prodotto artigianalmente con carne 100% italiana, per il quale prevediamo di arrivare entro il 2026 a 100mila pezzi prodotti (+150%) e nel corso dell’anno presenteremo tante altre novità”.

La Pietra (Masaf): riattiviamo tavolo riso per rafforzare filiera

La Pietra (Masaf): riattiviamo tavolo riso per rafforzare filieraRoma, 6 mag. (askanews) – “Oggi riprendiamo il percorso per istituzionalizzare il tavolo di filiera del riso ed elaborare una strategia di settore con tutti i protagonisti della produzione risicola italiana”. Lo ha detto il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, all’apertura del tavolo della filiera del riso al quale hanno partecipato i rappresentanti dei consorzi di tutela, produttori, trasformatori e distributori.


“Il riso è una delle principali eccellenze del made in Italy agroalimentare – ha proseguito il sottosegretario La Pietra – e il nostro Paese con 1,5 milioni di tonnellate all’anno garantisce metà dell’intera produzione europea di riso di cui è il primo fornitore, grazie a una ampia varietà e un livello qualitativo unico al mondo. A fronte di una produzione così importante abbiamo riscontrato, al momento del nostro insediamento al Masaf, una preoccupante assenza di momenti di confronto reale con i principali protagonisti della produzione risicola, che intendiamo colmare con l’istituzione di un tavolo nel quale confrontarci e affrontare le nuove sfide che attendono i nostri imprenditori”. Di fatto, “manca un piano di settore da dodici anni e oggi, così come stiamo facendo anche in tutti gli altri settori dell’agricoltura, stiamo riaprendo un dialogo utile a valutare come muoverci nei mutati scenari politici e commerciali internazionali”.


Molte le istanze rappresentate dalle associazioni intervenute, a partire dalla necessità di lavorare sulla tutela della risorsa acqua, fondamentale per non incorrere nei drammatici cali di produzione avvenuti in Paesi quali la Spagna, tramite un piano di rafforzamento della rete di invasi nei quali conservare l’acqua piovana. Ampio spazio è stato dedicato anche alla crescente importazione in Europa di riso extra UE, punto sul quale il sottosegretario ha ribadito che “il governo – ha detto La Pietra – sta lavorando in Italia e soprattutto in Europa, per garantire che si superi il paradosso nel quale i nostri produttori sono penalizzati dal rispetto delle regole UE, alle quali non sottostanno i concorrenti stranieri. Una concorrenza che di fatto diventa sleale nel momento in cui non c’è parità di trattamento rispetto a chi produce senza rispetto delle più basilari regole inerenti tutela dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori”. “Stiamo sensibilizzando Bruxelles – ha proseguito – sulla necessità inderogabile di garantire regole uguali per tutti e il tavolo di filiera di oggi, sulla cui utilità tutti si sono dichiarati concordi, serve a non andare più in ordine sparso ed è fondamentale per unire le voci dei protagonisti della produzione risicola, così da farci sentire in maniera ancora più chiara dai nostri partner europei”.

Domani al via Cibus, edizione da record con 3000 espositori

Domani al via Cibus, edizione da record con 3000 espositoriRoma, 6 mag. (askanews) – Al via domani, 7 maggio, la kermesse di Cibus, manifestazione di riferimento per il settore agroalimentare Made in Italy, frutto della collaborazione tra Fiere di Parma e Federalimentare. Giunta alla 22esima edizione, la fiera quest’anno promette numeri da record, visto che l’appuntamento del 2024 supererà ogni altro per numero di espositori (oltre 3.000 espositori e una lista di attesa di 600 aziende) e per la presenza di buyer della grande distribuzione italiana e internazionale provenienti da mercati come Stati Uniti, Germania, Spagna, Francia, Regno Unito e Medio Oriente. Il 2024 sarà inoltre l’anno dei Paesi dell’area Asean, con il ritorno della Cina, la grande assente durante la pandemia, e un’importante delegazione dal Giappone.


Distribuita su 120mila mq di superficie espositiva in 8 padiglioni, Cibus racconterà il meglio dei principali settori dell’Agroalimentare Made in Italy: formaggi e derivati del latte, carni e salumi, gastronomia e prodotti surgelati, oltre alla sezione grocery, con pasta, dolci, conserve e condimenti, pilastro del nostro export agroalimentare. Anche quest’anno la fiera si contraddistingue per la sua internazionalità: grazie alla collaborazione con Agenzia ICE, saranno infatti presenti buyer, category manager e responsabili acquisti delle più importanti catene di supermercati mondiali, oltre alle realtà di riferimento a livello internazionale per l’horeca, così come gli importatori e i distributori chiave per il Made in Italy nel mondo.


Cibus non sarà solo una grande fiera del made in Italy agroalimentare. Dal 7 al 10 marzo sarà anche palcoscenico di un ricco programma di convegni e iniziative su tre grandi filoni tematici: i nuovi equilibri tra distribuzione e industria di marca, esplorando le ricadute sulla filiera dopo i recenti patti antiinflazione; la protezione e valorizzazione del patrimonio gastronomico tradizionale attraverso il confronto delle diverse esperienze e best practice dei consorzi nazionali ed esteri; i percorsi tematici negli spazi di Cibus dedicati agli operatori dell’Ho.Re.Ca. Il convegno inaugurale, che si svolgerà domani 7 maggio a partire dalle 10.30, vedrà la presenza tra gli altri del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del presidente dell’agenzia Ice Matteo Zoppas e del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Il convegno, dal titolo “Dinamiche competitive internazionali nel settore agroalimentare”, esplorerà la tematicha della competitività dei prodotti agroalimentari nello scenario internazionale, e il potenziale impatto delle regolamentazioni sul futuro dei flussi commerciali.


Alle 12.30 il 7 maggio Confagricoltura e Unione Italiana Food presentano il convegno “Mediterranea – Creare valore dal campo alla tavola”, con il presidente di Mediterranea, Massimiliano Giansanti, e il vicepresidente Paolo Barilla. All’incontro parteciperanno anche i ministri Lollobrigida e Urso. Tra gli appuntamenti più attesi, sempre domani 7 maggio Afidop, Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP e Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, lanceranno le prime linee guida per garantire una maggiore tutela e valorizzazione dei prodotti caseari certificati nei ristoranti.


Ancora, sempre domani, a partire dalle 14, si svolgerà l’Assemblea Pubblica di Federalimentare “L’Industria alimentare italiana: opportunità e sfide nell’Europa del futuro”, nel corso della quale verrà presentata una Ricerca Federalimentare – Censis sui “sentiment” degli italiani verso il ruolo sociale dell’industria alimentare; sul Made in Italy; sull’export e sulle azioni attese dall’Europa verso il settore. Alla assemblea parteciperanno i ministri Lollobrigida e Urso, oltre a Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare; Gian Marco Centinaio, vice presidente del Senato; Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato; Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera. Coldiretti e Filiera Italia allestiranno una esposizione con le minacce al cibo italiano che Coldiretti chiede di difendere alla futura Unione Europea che uscirà dalle urne di giugno, auspicando un cambio di passo rispetto agli ultimi anni. E, in concomitanza con l’evento inaugurale, al quale sarà presente anche il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, presenteranno una analisi sui primati della filiera agroalimentare nazionale. Attesa anche per il convegno di Assica, l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria, previsto per il 9 maggio, durante il quale si parlerà della situazione attuale della salumeria italiana, dello scenario economico internazionale, dell’evoluzione dei mercati finanziari e dei dati di consumo.