Nella Valle del Belìce nasce il Club degli agricoltoriRoma, 16 set. (askanews) – Rappresenta la prima esperienza d’unione ad ampio raggio tra agricoltori dopo il sisma del 1968 che ha segnato la storia della Valle del Belìce. Per la prima volta, dopo 54 anni dal terremoto, è nato il Club degli Agricoltori della Valle del Belìce che mette insieme i coltivatori di questa porzione di Sicilia, a cavallo fra le province di Agrigento, Trapani e Palermo, con l’obiettivo di garantire qualità uniforme delle produzioni, assistenza scientifica nella cura dei terreni e nelle coltivazioni. Presentato sabato 14 settembre, abbraccia un vastissimo territorio: su 30.155,14 ettari di terreni coltivati (dato al 2020), 10.158,8 ettari sono coperti di uliveti, dove è protagonista la cultivar Nocellara del Belìce venduta come oliva da mensa e per olio extra vergine d’oliva.
Nunzio Calissene, 33 anni, di Partanna è stato nominato Presidente del Club. Un agricoltore giovanissimo che, sull’esempio dell’esperienza del padre, ha scelto di rimanere in Sicilia a coltivare la terra: oggi conduceun’azienda agricola di 70 ettari. Vice presidente del Club è Adriano Parisi Asaro, dentista con la passione per l’agricoltura. Sullo sfondo c’è anche il mercato di vendita di olive da mensa e dell’olio con le sue dinamiche economiche, per le quali il Club si farà promotore di apportare aggiustamenti migliorativi a favore degli agricoltori.
Al G7 di Siracusa 10 imprese italiane dell’ortofruttaRoma, 16 set. (askanews) – Sono 10 le imprese italiane dell’ortofrutta che saranno ospitate presso lo spazio organizzato da Assomela, CSO Italy e Fruitimprese dal 21 al 29 Settembre prossimi al G7 Agricoltura Divinazione Expo 2024 di Siracusa.
Apofruit, Canova, Duoccio, Gullino, Jingold, Naturitalia, Rk Growers (Rivoira), Salvi Unacoa, i Consorzi Vip (Val Venosta) e Vog (Marlene) hanno raccolto l’invito delle istituzioni ed esporranno nello spazio allestito in Piazzale Elio Vittorini il meglio della produzione nazionale di ortofrutta. Ogni azienda avrà uno spazio dedicato dove presentare i propri prodotti ed entrare in contatto con il numeroso pubblico atteso alla kermesse, oltre che con i rappresentanti delle delegazioni provenienti da tutto il mondo.
Commercio estero, export cibo a luglio +15,7%, verso nuovo recordRoma, 16 set. (askanews) – L’export alimentare cresce a luglio il doppio (+15,7%) rispetto al dato generale conducendo il cibo Made in Italy verso un nuovo record dopo i 64 miliardi in valore raggiunti lo scorso anno. Sono le elaborazioni di Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero del settimo mese del 2024 nel confronto con lo stesso periodo del 2023.
Un vero e proprio boom si registra sul mercato americano dove l’enogastronomia tricolore fa segnare un incremento del 30%, ma la crescita a doppia cifra contraddistingue anche Francia (+11%), Gran Bretagna (+15%), Cina (+18%) e Russia (+28%), mentre la Germania si “ferma” a un +9%. Se si guarda poi al dato complessivo dei primi sette mesi, le esportazioni agroalimentari totale hanno raggiunto il valore di 40 miliardi di euro e se il trend di crescita dovesse essere mantenuto si potrebbero arrivare quest’anno a sfiorare i 70 miliardi di euro. Il prodotto più esportato è il vino davanti all’ortofrutta trasformata, i formaggi (+8%), la pasta gli altri derivati dai cereali, frutta e verdura fresche (+6%), salumi e olio d’oliva.
Un successo sul quale pesa però il “fardello” del falso Made in Italy agroalimentare che nel mondo vale oggi 120 miliardi di euro sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia. Da qui la necessità, precisa Coldiretti, di un chiaro stop al fenomeno della contraffazione internazionale a partire dagli accordi commerciali stipulati dall’Unione Europea dove serve l’applicazione del principio di reciprocità.
Latteria Soresina stima +4% fatturato 2024, piano al 2027 punta su exportMilano, 16 set. (askanews) – Con un fatturato consolidato di 518 milioni di euro (era 494 un anno prima) e forte delle recenti acquisizioni di Oioli, caseificio che produce Gorgonzola Dop e del 50% di Saviola, produttore di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, Latteria Soresina disegna la propria strategia di crescita al 2027 che si muoverà nel solco dell’innovazione e dell’export, continuando a guardare a possibili acquisizioni nel comparto. Intanto per quest’anno la cooperativa cremonese prevede di chiudere il 2024 con un fatturato in crescita di oltre il 4% al quale andranno aggiunti i fatturati della partecipata al 100% Oioli e la quota del ramo di azienda Saviola (50%).
Nel piano industriale 2023-2027 prevista una crescita dei ricavi per linee interne che si muovono lungo il canale dell’innovazione, il cui contributo stimato sarà di circa il 3% annuo, e quello dell’internazionalizzazione con un export che prevede crescite in linea ai trend consolidati che hanno registrato incrementi di 10 milioni di euro nel 2023 sul 2022, con un totale di 118 milioni di euro e di un ulteriore aumento a due cifre a fine anno. Sul fronte prodotti il focus sarà sempre sul lattiero caseario con attenzione particolare ai prodotti di segmento a più alto valore aggiunto, come i formaggi Dop e in particolare modo il Grana Padano, di cui già oggi Latteria Soresina è leader di produzione. Nel piano di sviluppo, spiega la cooperativa, l’efficienza resta sempre una chiave strategica che troverà i suoi strumenti nell’automazione, nella trasformazione digitale e in un piano articolato di logistica agro industriale, facente parte di un progetto finanziato dal Pnrr. Nello specifico tale progetto prevede un ampliamento della logistica e un’implementazione importante di cobot (Robot collaborativi) per l’automazione dei fine linea del reparto di confezionamento dei formaggi. Tale progetto prevede un investimento di 18 milioni di euro in 2 anni e mezzo, oltre agli investimenti ordinari, di cui circa il 50% sarà finanziato a fondo perduto tra il Pnrr logistica agroindustriale, industria 4.0 e industria 5.0.
Coerentemente con queste linee strategiche, “sarà data un’attenzione sempre alta, per gli anni a venire, alla crescita tramite linee esterne che possano continuare a dare un contributo di sviluppo del gruppo Latteria Soresina”. “Il piano strategico 2023-2027 della Latteria è robusto e pragmatico – ha commentato Michele Falzetta, direttore generale di Latteria Soresina – Copre le evoluzioni correnti di mercato come la trasformazione digitale e la transizione ecologica. Il piano è orientato alla crescita sull’estero, con attenzione all’innovazione e al brand. In virtù della continua costruzione della brand equity, il piano prevede anche un progetto pilota di integrazione a valle nell’anello retailer, pilota che tra qualche giorno sarà in esecuzione, cioè il progetto “Gòodurie Soresina”.
“Ci stiamo avviando verso il 125simo anno di vita di Latteria Soresina. È emozionante e fa quasi impressione pensare cosa significano 125 anni di vita per un’impresa, per la nostra impresa – ha sottolineato Tiziano Fusar Poli Presidente di Latteria Soresina – Ma la cosa più bella di tutte è che siamo qui, in questo presente sempre più complesso, più efficaci che mai, a giocare il nostro ruolo di grandi protagonisti del mercato e di orgogliosa leadership, a vantaggio e per un sereno futuro dei nostri soci, di tutti i nostri preziosi collaboratori e della società civile in generale. Il progetto ‘Gòodurie’ è l’ennesimo esempio di vivacità e di capacità di interpretare la necessità fisiologica di crescita, coniugando innovazione e tradizione, anche attraverso la diversificazione di nuove proposte ed esperienze di consumo”.
Spreco alimentare, tra Paesi G7 Francia e Spagna investono di piùRoma, 16 set. (askanews) – Francia e la Spagna sono tra i Paesi che hanno messo in campo gli investimenti più importanti contro lo spreco alimentare dal punto di vista delle iniziative pubbliche. E’ quanto emerso dal rapporto internazionale Waste Watcher 2024, “Lo spreco alimentare nei Paesi del G7: dall’analisi all’azione”, curata dall’Osservatorio Waste Watcher International-Campagna Spreco Zero, dall’Università di Bologna assieme a IPSOS presentato oggi a Roma.
In vista del prossimo G7 Agricoltura che si terrà a Siracusa dal 26 al 28 settembre, lo studio sviluppa un focus sui Paesi membri, soprattutto nell’ottica di comparare le buone pratiche e condividere esperienze reciproche per la prevenzione dello spreco alimentare. Negli Stati Uniti la scarsa fiducia nella situazione economica del Paese ha indotto i consumatori a prestare maggiore attenzione ai costi connessi allo spreco alimentare e di conseguenza a mettere in campo azioni individuali di contrasto allo spreco. L’82% degli americani dichiara di tenere la dispensa, il frigorifero e il freezer ben organizzati. Altro ‘rimedio’: l’82% sottolinea di fare la lista della spesa.
In Giappone lo spreco di frutta e verdura è particolarmente basso soprattutto a causa del costo eccezionalmente elevato. In questo paese si coltivano soltanto frutta e verdura di alta qualità anche perché questi prodotti sono ancora considerati beni di lusso da regalare durante ricorrenze speciali. La Francia ha mostrato uno dei miglioramenti più significativi nella riduzione dell’ammontare di spreco alimentare tra i Paesi oggetto di rilevazione (-32%) portando il suo spreco pro-capite sotto quello italiano (459,9 g contro 469,4 g nel 2023). Dal punto di vista delle iniziative private le rilevazioni mostrano particolare attenzione a consumare tutto il cibo cucinato, anche quando è troppo (87%) e a mangiare tutti gli avanzi (88%). Dal punto di vista delle iniziative pubbliche la Francia e la Spagna sono tra i Paesi che hanno messo in campo gli investimenti più importanti. Un esempio è la legge Garot del 2016 che ha vietato ai supermercati di distruggere il cibo invenduto, aumentando significativamente le donazioni alimentari con una conseguente riduzione dello spreco.
Bresaola Valtellina a G7 Ortigia con degustazioni e masterclassRoma, 16 set. (askanews) – Anche la Bresaola della Valtellina IGP sarà protagonista nell’ambito delle manifestazioni collaterali al G7 Agricoltura, che si terrà dal 21 al 29 settembre 2024 a Siracusa, sull’isola di Ortigia, con un palinsesto di appuntamenti, degustazioni e masterclass a favore delle delegazioni e del pubblico presente.
La partecipazione del Consorzio è articolata su diversi livelli e si svolgerà su due postazioni: la prima all’interno dello spazio istituzionale della Direzione Generale Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste di Regione Lombardia, con una proposta territoriale che la Regione, in vista dell’appuntamento con le Olimpiadi Invernali 2026, ha riservato alla Valtellina; la seconda, all’interno di “Casa Italia DOP IGP”, lo spazio coordinato da tre associazioni di Consorzi – ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati), OriGIn Italia (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) e AFIDOP (Associazione Formaggi Italiani Dop e IGP) – all’interno di un unico padiglione dedicato ai prodotti DOP e IGP italiani. Lo spazio, di circa 120 mq, sarà allestito a Ortigia in Piazza Cesare Battisti e sarà operativo dal 21 al 29 settembre. Le degustazioni saranno guidate direttamente da Paola Dolzadelli, coordinatrice del Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina, con il supporto dello Chef Cristian Broglia, già executive chef di Alma nonché Ambassador dall’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani nel 2018 e Oliviero Pierini, professionista tagliatore ed esperto del settore salumi. Inoltre, nell’ambito delle iniziative legate al G7 Agricoltura, giovedì 26 settembre, alle 10.30, si terrà il Convegno “Le Indicazioni Geografiche italiane: uno strumento per la cooperazione internazionale”, organizzato da Origin Italia in collaborazione con la Fondazione Qualivita. All’evento interverranno il ministro Francesco Lollobrigida e altri relatori istituzionali internazionali.
Olio greco spacciato per italiano, Coldiretti Puglia: bene GdfRoma, 16 set. (askanews) – Olio greco spacciato per olio made in Italy. La Guardia di Finanza ha sgominato un traffico illecito di olio greco nel brindisino, circa 540 tonnellate di olio extravergine venduto in 2 anni come italiano al 100%, tra l’altro mescolato all’olio extravergine davvero made in Italy per renderne la tracciabilità difficoltosa. Coldiretti Puglia plaude all’operato delle forze dell’ordine e sottolinea che l’olio di Puglia risulta il prodotto agroalimentare più taroccato nel 2023 anche all’estero, con il 26% delle irregolarità riscontrate da controlli mirati sul web e nei Paesi UE.
“L’azione di contrasto delle forze dell’ordine è importante in una situazione in cui sono straniere 3 bottiglie su 4 consumate in Italia”, denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo spiegando che “le frodi a tavola sono un crimine particolarmente odioso perché mettono a rischio la salute delle persone, si fondano sull’inganno e colpiscono soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo”. “Il valore dell’olio Evo made in Puglia è noto in tutto il mondo, per le sue qualità organolettiche, nutrizionali, funzionali e paesaggistiche, riconosciute anche a livello scientifico, con i consumi di olio extravergine italiano sono cresciuti del 3% a dimostrazione del fatto che i consumatori apprezzano la qualità e il prodotto tracciato made in Italy”, aggiunge il direttore regionale Pietro Piccioni.
Confeuro: al G7 non si nasconda la crisi idrica sicilianaRoma, 16 set. (askanews) – “Sollecitiamo il governo nazionale e il ministro Lollobrigida a rendere il G7 di Ortigia l’occasione propizia per dibattere anche e finalmente sull’altra Sicilia, quella agricola e sociale, in sofferenza a causa della siccità e della crisi idrica”. Così in una nota Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo, in vista del G7 Agricoltura, che si svolgerà dal 21 settembre prossimo a Siracusa, nell’isola di Ortigia.
“Non dimentichiamo – aggiunge Tiso – infatti, che questa è stata una estate maledetta per il territorio siculo dal punto di vista ambientale e climatico. E sono le stesse cronache mediatiche a testimoniarlo: autobotti per le strade dell’isola per rifornire centri abitati e aziende agricole, proteste per un’emergenza idrica, razionamenti d’acqua, infrastrutture precarie e vetuste. Un quadro preoccupante che in queste settimane si è verificato da Palermo ad Enna, da Agrigento a Caltanissetta, coinvolgendo pure le altre province siciliane”. “L’errore da evitare dunque sarà nascondere la crisi idrica della altra Sicilia con i fasti internazionali del G7, che invece deve divenire un momento fondamentale di riflessione per trovare soluzioni sul rilancio del settore primario, e contro la siccità e la crisi idrica che attanagliano l’isola e, più in generale, tutto il Meridione. Non voltiamoci dall’altra parte”, conclude Tiso.
Efsa identifica 12 specie coleotteri pericolosi per piante in UeRoma, 16 set. (askanews) – Dodici specie di scolitidi e coleotteri dell’ambrosia che presentano un rischio elevato per la salute delle piante nel territorio dell’Unione Europea. A identificarli è stata l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), in collaborazione con l’Università di Padova (Italia). I coleotteri, che attaccano le latifoglie, sono attualmente assenti o non ancora diffusi nell’UE e soddisfano i criteri per la classificazione come potenziali parassiti da quarantena dell’Unione (QP).
Questa parte della sottofamiglia dei scolitidi e degli coleotteri dell’ambrosia noti come Scolytinae potrebbe entrare nella Unione Europea con il legno o i prodotti in legno, o con le piante da piantagione. Una volta introdotti, potrebbero stabilirsi in alcune parti dell’UE grazie alla disponibilità di piante ospiti e all’idoneità climatica. Sono disponibili misure di controllo per prevenire l’introduzione, tra cui l’importazione da paesi indenni da parassiti, l’isolamento delle piante per il materiale di piantagione prima del commercio e la gestione delle condizioni di crescita. L’EFSA e l’Università di Padova hanno identificato i 12 come parte di un’indagine più ampia su 6.495 specie di coleotteri. La categorizzazione dei parassiti da parte dell’EFSA è il primo passo nel processo di valutazione del rischio. La Commissione europea e gli Stati membri dell’UE possono richiedere all’EFSA di effettuare una valutazione quantitativa del rischio del parassita per informare le decisioni su un possibile elenco di quarantena e l’attuazione di opzioni di mitigazione del rischio ai sensi della legislazione dell’UE.
Poiché i parassiti e le malattie delle piante rappresentano una significativa minaccia economica e sociale per l’Europa, l’Efsa sta conducendo la campagna #PlantHealth4Life in collaborazione con la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE. Questa iniziativa pluriennale mira a sensibilizzare i cittadini europei sull’importanza della salute delle piante e sulla responsabilità di tutti nel salvaguardarla.
Il cibo? Si spreca di più al Sud e al Centro ItaliaRoma, 16 set. (askanews) – Più sprechi alimentari al Sud e al Centro Italia che al Nord. E’ quanto emerge dal rapporto internazionale Waste Watcher 2024, “Lo spreco alimentare nei Paesi del G7: dall’analisi all’azione”, curato dall’Osservatorio Waste Watcher International-Campagna Spreco Zero, presentato oggi a Roma.
Da rapporto si evince che il Sud e il Centro sono le aree dove lo spreco è maggiore, con un +9% rispetto alla media nazionale (al sud 747 g pro capite a settimana, al centro 744 grammi pro capite), mentre il Nord è relativamente più virtuoso con un -11% sempre rispetto alla media nazionale (606,9 grammi pro capite). Sulle strategie per contrastare il fenomeno, gli italiani mostrano una disponibilità marcata ad adottare comportamenti anti-spreco, con l’87% disposto a congelare i cibi e l’86% a utilizzare il cibo appena scaduto se ancora buono. T
uttavia, la disponibilità a donare cibo cucinato in eccesso (63%) e ad acquistare grandi quantità di cibo per surgelarlo (62%) è inferiore, suggerendo che le barriere pratiche o la mancanza di una rete adeguata a tali pratiche potrebbero limitare l’adozione di queste strategie. Solo il 29% conserva il cibo avanzato cercando ricette creative per riutilizzarlo, indicando una potenziale area di miglioramento nella gestione degli avanzi. Questo potrebbe riflettere una mancanza di competenze culinarie avanzate o una semplice carenza di tempo per sperimentare in cucina.
In sintesi, mentre vi è una forte inclinazione verso comportamenti di prevenzione dello spreco, esistono ancora aree in cui l’adozione di pratiche anti-spreco può essere migliorata attraverso l’investimento sistemico sull’educazione alimentare, sottolinea il rapporto.