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Al via a Torino i lavori per il nuovo stabilimento Leone 2857

Al via a Torino i lavori per il nuovo stabilimento Leone 2857Roma, 4 apr. (askanews) – Sono ufficialmente iniziati i lavori al cantiere della nuova fabbrica di Leone 1857, la storica azienda dolciaria italiana che oggi, a Collegno, nel torinese, ha tagliato il nasttro per la realizzazione del nuovo stabilimento, di fianco all’attuale sede, alla presenza delle autorità regionali e locali e dei principali stakeholders del territorio, accolti dalla presidente di Leone, Michela Petronio insieme al marito Luca Barilla. L’inaugurazione della nuova Fabbrica è prevista per l’autunno del 2025.


L’azienda ha chiuso il 2023 con un fatturato di 12 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 2022 e, nei primi mesi del 2024 il trend di crescita è confermato. La “Fabbrica della Felicità” sarà di 7.000 mq di superficie, di cui una parte destinata all’area esperienziale e l’altra alla produzione e ambisce a diventare una vera e propria destinazione turistica. “La decisione di investire in Leone – spiega Michela Petronio, presidente del brand – è stata motivata dalla volontà di rilanciare un marchio storico del food italiano, celebre per la sua qualità e autenticità. Leone rappresenta non solo un prodotto di alta qualità, ma anche un simbolo dell’italianità nel mondo. Questo ambizioso progetto consentirà al pubblico di immergersi nel magico processo di trasformazione delle materie prime in caramelle e cioccolato, offrendo un’esperienza coinvolgente, senza precedenti”.


La progettazione, a opera dello studio di architettura milanese Piuarch, ha avuto come obiettivo quello di esaltare, attraverso l’espressione artistica del nuovo fabbricato, l’”anima” dell’industria dolciaria. L’impianto, insignito della certificazione “Leed Gold” per la sostenibilità in materia di risparmio energetico e idrico, ospiterà il nuovo shop aziendale, la caffetteria e la reception oltre al percorso di visita esperienziale strutturato su più livelli.

Puglia, al via modifica piano anti Xylella con varietà resistenti

Puglia, al via modifica piano anti Xylella con varietà resistentiRoma, 4 apr. (askanews) – Al via in Puglia le modifiche del Piano anti Xylella con le nuove varietà Lecciana e Leccio del Corno resistenti al batterio killer degli ulivi, la Xylella fastidosia sottospecie pauca, che a partire da oggi apriranno nuove prospettive per la rigenerazione del Salento. A darne notizia, in una nota, è Coldiretti Puglia, in relazione alle modifiche al Piano anti Xylella stabilito dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia di concerto con l’Osservatorio fitosanitario regionale, che hanno accolto la richiesta di Unaprol e Coldiretti di introdurre le due varietà resistenti Leccio e Leccio del Corno nei Rigenerazione olivicola delle aree pugliesi interessate dall’epidemia di Xylella fastidiosa con cultivar resistenti e/o tolleranti.


“Siamo fermamente convinti che le strategie di contenimento e di contrasto alla diffusione della Xylella fastidiosa e di rilancio dell’olivicoltura pugliese debbano necessariamente poter contare su germoplasma olivicolo resistente – ha detto David Granieri, presidente di Unaprol – Ed in questo senso l’attuale possibilità di impianto limitata alle sole 2 cultivar, oggi autorizzate, Leccino ed FS-17, risulta alquanto inadeguata e rischiosa ai fini di una campagna di rigenerazione olivicola su larga scala”. Il settore olivicolo è uno osservato speciale di CAI Consorzi Agrari d’Italia con “investimenti – ha annunciato Gianluca Lelli amministratore delegato di CAI – per la realizzazione di un nuovo polo che, facendo leva sulle expertise già consolidate, accompagnerà le aziende olivicole nella realizzazione dei nuovi impianti e in una gestione olivicola al passo con i tempi, con mezzi e conoscenze tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”.


Proseguono inoltre gli studi in Puglia, dove sono già oltre 35.000 i semenzali spontanei osservati, numerosi semenzali già a frutto che hanno superato la fase giovanile, di cui 190 asintomatici selezionati ed analizzati con PCR quantitativa, 33 semenzali risultati privi del batterio a 3/4 successive analisi, di cui 23 già riprodotti e pronti per essere sottoposti ai test di patogenicità, dove “i risultati attesi – ha detto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia – riguardano nuove fonti di resistenza nuove varietà, uniche e nate in loco da genitori autoctoni, nuovi genitori locali per attività di incrocio, alla base del progetto di ricerca e sperimentazione ‘Resixo’ condotto dal CNR-Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante”.

Erbazzone reggiano, al via percorso certificazione Igp a Bruxelles

Erbazzone reggiano, al via percorso certificazione Igp a BruxellesRoma, 4 apr. (askanews) – “La notizia che il Ministero ha dato parere favorevole alla registrazione del nome Erbazzone reggiano come Igp ci riempie di soddisfazione. Ora il dossier verrà trasferito a Bruxelles per passare al vaglio degli uffici della Commissione europea. Si tratta di un ulteriore passo verso l’ottenimento della quarantacinquesima Dop e Igp della Regione Emilia-Romagna, con un prodotto che appartiene alla storia e all’identità delle famiglie reggiane e ha tutti gli elementi per essere promosso e diffuso nel mondo”.


Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi sulla decisione favorevole del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali alla richiesta di registrazione come Igp, Indicazione geografica protetta, della torta salata di origine medievale nata come piatto povero contadino e oggi vanto della cucina reggiana. “La Food Valley dell’Emilia-Romagna, con le sue 44 Dop e Igp – aggiunge Mammi – vale 3,6 miliardi di euro alla produzione su 8,5 miliardi a livello nazionale, e il comparto agro-alimentare della regione ha raggiunto nel complesso 34 miliardi di euro di volume produttivo, di cui quasi 10 miliardi esportati. Ottenere certificazioni di qualità significa poter garantire cibo buono, sicuro e controllato secondo un disciplinare specifico. Allo stesso tempo ci permette di tutelare i nostri prodotti dalle imitazioni e di poterli promuovere al meglio”.

Parmigiano Reggiano, a Roma bilancio dei 90 anni del Consorzio

Parmigiano Reggiano, a Roma bilancio dei 90 anni del ConsorzioRoma, 4 apr. (askanews) – Un bilancio dei 90 anni del Consorzio del Parmigiano Reggiano in un momento di incontro a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Adolfo Urso. Il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, ha ricordato che dalla nascita del Consorzio, a cui aderirono oltre 2.000 caseifici che lavoravano circa 37.000 tonnellate di Parmigiano Reggiano, la produzione è più che quadruplicata.


Nel 2023, infatti, i 292 caseifici aderenti (situati nella zona di origine della Dop, che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova a destra del fiume Po e Bologna a sinistra del fiume Reno) hanno prodotto 4,014 milioni di forme, pari a circa 161.000 tonnellate. Il giro d’affari al consumo ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro (+5% sul 2022) con risultati positivi per le vendite totali a volume (+8,4%), sostenute da un andamento positivo dell’export (+5,7%), e, soprattutto, delle vendite in Italia (+10,9%). Il ministro Urso ha spiegato che il Consorzio “rappresenta una importante realtà della filiera agroalimentare italiana. Il 15 aprile, con oltre 300 eventi, festeggeremo la prima Giornata Nazionale del Made in Italy, che nasce grazie all’omonima legge quadro, fortemente voluta dal governo Meloni, per valorizzare, promuovere e tutelare le realtà produttive italiane. Il nostro brand non è solo il biglietto da visita dell’Italia nel mondo, ma ne rappresenta il patrimonio identitario, una somma di tante realtà straordinarie che compongono la nostra penisola”, ha detto.


Il Consorzio è infatti tra i protagonisti della mostra Identitalia, The Iconic Italian Brands, esposta nell’atrio principale del Ministero fino a sabato 6 aprile, dedicata ai più importanti marchi che hanno fatto e stanno facendo la storia del Paese. L’iniziativa, alla quale hanno aderito 100 aziende per un totale di 113 marchi dei settori agroalimentare, abbigliamento, cura della persona, arredamento e automotive, nasce per celebrare i 140 anni dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che nel 2019 si è arricchito del “Registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale”, contenente i brand iscritti da più di 50 anni e ancora attivi.


Tra questi ultimi anche il Consorzio del Parmigiano reggiano Dop, il più antico d’Italia per quanto concerne i prodotti alimentari, fondato il 27 luglio 1934 con la funzione di tutelare, difendere e promuovere un prodotto millenario le cui antiche e nobili origini risalgono addirittura al Medioevo, salvaguardandone la tipicità e pubblicizzandone la conoscenza nel mondo. “Siamo fieri che il Ministero ospiti questo incontro nella sua splendida sede e di essere tra i protagonisti della mostra dedicata ai più importanti marchi della storia d’Italia – ha detto Bertinelli – La nostra Dop è un prodotto che nasce da un sogno: quello della comunità della zona di origine, di coloro che in un piccolo territorio sono stati capaci di creare un’icona del Made in Italy amata dai consumatori in Italia e all’estero, unica e inimitabile proprio perché inscindibilmente legata alle sue radici”.

Vino, i 30 grandi paesi produttori Oiv si incontrano in Italia

Vino, i 30 grandi paesi produttori Oiv si incontrano in ItaliaRoma, 4 apr. (askanews) – Si terrà dall’11 al 13 aprile tra Brescia, e precisamente in Franciacorta, e Verona, la riunione Ministeriale dell’Oiv, l’Organizzazione mondiale della vigna e del vino, di cui ricorrono quest’anno i cento anni dalla fondazione. E’ la prima volta che un evento internazionale così ampio e rilevante ha luogo in Italia: alla Ministeriale parteciperanno, infatti, i 30 paesi del mondo produttori di vino aderenti all’Oiv. L’organizzazione attualmente, tra l’altro, è presieduta da un italiano, Luigi Moio, ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II.


La conferenza di presentazione dell’evento si è tenuta oggi al Masaf alla presenza del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobridiga, e del presidente di VeronaFiere Federico Bricolo. L’arrivo delle delegazione in Franciacorta è previsto per il pomeriggio dell’11 aprile. Venerdì 12 aprile sarà la giornata clou dedicata ai lavori, mentre il giorno seguente, sabato 13 aprile, le delegazioni potranno visitare in antemprima il padiglione del Masaf al Vinitaly, che aprirà i battenti il giorno successivo, il 14 aprile. Il ministro Lollobrigida ha dato qualche anticipazione sul padiglione del Masaf al Vinitaly, sottolineando che, rispetto al 2023, gli spazi saranno raddoppiati e che uno stand ospiterà i dibattiti economici e i convegni scientifici, mentre un altro sarà dedicato alla storia e all’innovazione sul vino. Ad arricchire l’esperienza di chi visiterà il padiglione istituzionale del ministero dell’Agricoltura, anche una serie di opere d’arte, letterarie e sculture appartenenti al Masaf, mentre una parte dello stand sarà occupata dal Museo del vino di Torgiano, curato dalla famiglia Lungarotti.


Le delegazioni potranno poi visitare anche OperaWine, l’evento nato dalla collaborazione di Veronafiere e Vinitaly con la rivista americana Wine Spectator, nato nel 2012. Quest’anno sono 131 i produttori italiani di eccellenza selezionati per l’occasione. All’ordine del giorno dei lavori della Ministeriale, ci saranno la “sostenibilità ambientale e i temi inerenti la formazione, la sicurezza e il benessere che ruotano attorno al mondo del vino”. E, come ha annunciato lo stesso Lollobrigida durante la conferenza stampa, “uscirà un documento conclusivo, un impegno teso alla valorizzazione del vino” tra i 30 paesi partecipanti. Il ministro ha sottolineato che la Conferenza Oiv sarà “un evento straordinario: mai si era tenuta in Italia una conferenza di questa entità in cui tante nazioni si incontreranno per discutere dele strategie rispetto alla produzione di vino, alla qualità e al consumo attento, come è giusto, di un prodotto a base alcolica”.


“Per una settimana l’Italia sarà il cuore pulsante del settore vitivinicolo a livello mondiale – ha poi aggiunto il ministro dell’Agricoltura – Oltre 30 nazioni, rappresentate da ministri provenienti da tutto il pianeta si riuniranno per discutere del futuro delle politiche del vino. Il gioiello di famiglia del nostro settore agroalimentare, della nostra economia, un simbolo di secoli di storia e cultura, un prodotto sotto attacco da parte di alcuni che noi intendiamo tutelare e valorizzare. Senza se e senza ma”. “I rappresentanti dei paesi vinicoli di tutto il mondo saranno a Vinitaly per un confronto – ha detto il presidente di Veronafiere – e potremo fargli gustare le eccellenze dei vini italiali con OperaWine, che aprirà lo stesso giorno. Sarà un momento di confronto importante ma anche una grande opportunità per presentare le eccellenze del mondo vitivinicolo italiano a una grande platea internazionale”.


Il presidente dell’Oiv Moio, intervenuto in video conferenza da Digione, sede dell’organizzazione, ha detto: “la società potrebbe evolvere verso un nuovo modello di consumo che potrebbe mettere in discussione il vino, determinando una veloce diminuzione dei consumi. Per questo motivo – ha aggiunto lanciando un avvertimento – è necessario trasmettere alle nuove generazioni, che chiedono sempre più trasparenza e sostenibilità, l’importanza della cultura del vino e del suo ruolo fondamentale all’interno della società”.

Bricolo: sarà un grande Vinitaly, con impronta internazionale

Bricolo: sarà un grande Vinitaly, con impronta internazionaleRoma, 4 apr. (askanews) – “L’edizione 2024 sarà un grande Vinitaly sempre più orientato al business e con una forte impronta internazionale, soprattutto sull’incoming dei buyer: aspettiamo 30mila operatori in arrivo da 140 paesi nel mondo”. Lo ha detto il presidente di VeronaFiere, Federico Bricolo, a margine della presentazione al Masaf della Ministeriale dell’Oiv che si terrà tra Brescia e Verona dall’11 al 13 aprile.


“Si tratterà di una grande fiera internazionale che riesce ad arrivare in tutti i continenti – ha aggiunto Bricolo – e nei giorni del Vinitaly tutte le strade del mondo del vino porteranno a Verona”. Bricolo ha quindi sottolineato che sarà una “edizione soprendente per la presenza di tanti buyer e del mondo istituzionale, con tanti rappresentati di tanti paesi del mondo. Daremo una immagine internazionale in un momento in cui il vino italiano compete nel modo, vuole crescere e soprattutto vuole aprire nuovi mercati”.

La Pietra (Masaf): Franciacorta luogo giusto per Ministeriale Oiv

La Pietra (Masaf): Franciacorta luogo giusto per Ministeriale OivRoma, 4 apr. (askanews) – “Franciacorta è un territorio simbolo dell’eccellenza vinicola italiana ed è il luogo giusto per celebrare i 100 anni dell’Oiv”. Lo ha detto il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, rilasciate a margine della conferenza internazionale sul vino, in programma a Brescia e Verona dall’11 al 13 aprile.


“Nell’appuntamento di Brescia e a seguire al Vinitaly saranno presenti i massimi rappresentanti mondiali della vinicoltura – ha proseguito La Pietra – e sarà un’occasione importante per confrontarci sulla tutela e valorizzazione del vino. Un tema che vede in prima linea l’Italia e il governo Meloni, che grazie all’impegno del ministro Lollobrigida e di tutto il Masaf, ha reso centrale la difesa dell’agroalimentare italiano”. La Pietra ha quindi spiegato che “l’italian sounding e ogni pratica sleale a danno delle nostre eccellenze vanno fronteggiate ed eliminate, per garantire il valore economico e qualitativo delle nostre produzioni. Anche in questi due appuntamenti il governo e il Masaf ribadiranno la volontà di affermare una forte legittimazione dell’Italia e dei nostri prodotti a livello internazionale. A Brescia e Verona – ha concluso il sottosegretario La Pietra – confermeremo quest’impegno e ci faremo promotori di ogni iniziativa possibile per favorire la valorizzazione del vino di qualità e quindi del vino italiano, autentica eccellenza del made in Italy”.

Lollobrigida: da Ministeriale un impegno teso a valorizzare vino

Lollobrigida: da Ministeriale un impegno teso a valorizzare vinoRoma, 4 apr. (askanews) – Dalla Conferenza Internazionale sul Vino (Wine Ministerial Meeting), che si terrà a Brescia e a Verona dall’11 al 13 aprile, “uscirà un documento conclusivo, un impegno teso alla valorizzazione del vino che è qualcosa che unisce e non divide”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida durante la presentazione dell’evento al Masaf a Roma. Alla Ministeriale parteciperanno “tutti i paesi aderenti a Oiv che producono vino e vogliono valorizzarlo: sono oltre 30 nazioni che si spendono e si confrontano sul tema vino. La Ministeriale apre le celebrazioni dei 100 anni di Oiv che dureranno un anno e si concluderanno a Digione”.


Focus quindi su “sostenibilità ambientale, formazione, sicurezza e benessere che ruotano attorno al mondo del vino, anche in contrasto con le degenerazioni sull’uso delle bevande alcoliche, tra cui il vino non è la più pericolosa, è anche alcol in percentuale ridotta, che assunta in giusta quantità non crea danni, come qualcuno vorrebbe fare credere per ridurre la nostra capacità di concorrere a livello mondiale”. Lollobrigida ha quindi spiegato che con la Ministeriale si avvia “un percorso che vede in prospettiva una maggiore unità della Ue, non basata su regole che mettono in ginocchio gli agricoltori e i produttori ma per promuovere quello che abbiamo di più prezioso e rendere l’Europa più forte e più credibile”.

Filiera legno, un convegno su possibilità sviluppo nel cuneese

Filiera legno, un convegno su possibilità sviluppo nel cuneeseRoma, 4 apr. (askanews) – Un convegno sulle opportunità di sviluppo per la filiera del legno nel cuneese, dove la superficie forestale si aggira sul 38% del totale. Il convegno si terrà venerdì 5 aprile presso il Palasagra di Frabosa Sottana: il titolo “Filiere Legno. Opportunità e sviluppo per il territorio cuneese” ed è stato organizzato da Confagricoltura Cuneo con il patrocinio del Comune di Frabosa Sottana, in collaborazione con Cluster Legno Piemonte e nell’ambito del FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) e del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022.


“Durante questo incontro vogliamo ribadire come sia necessario fare squadra per valorizzare il patrimonio del bosco, un’opportunità unica per diversi punti di vista: dagli assortimenti legnosi di pregio, alle biomasse legno energia, alla mitigazione dei cambiamenti climatici, al sostegno alla transizione ecologica, alla valorizzazione dei crediti di carbonio, ai servizi sistemici come il turismo e le attività ricettive del settore agricolo ad esso connesso – sottolinea in una nota Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo – Come Confagricoltura Cuneo, con il progetto Cluster Legno stiamo lavorando per creare quella sinergia necessaria a contribuire ai principi di innovazione, formazione e sviluppo della filiera legno. Recentemente, con la collaborazione di Confagricoltura Liguria, abbiamo siglato uno dei primi Accordi di Foresta nazionali con l’azienda Ledoga S.r.l. del gruppo Silvateam e Uncem, per valorizzare al meglio le produzioni legnose e il contesto socio economico delle nostre aree interne”.

Lollobrigida:Wine Ministerial Meeting per valorizzare qualità vino

Lollobrigida:Wine Ministerial Meeting per valorizzare qualità vinoRoma, 4 apr. (askanews) – “Studiare il vino e capire come migliorare il prodotto, come valorizzarlo nell’ottica della qualità e non della quantità e approfondire tutti i temi legati alle sfide sulla sostenibilità economica, il reddito degli agricoltori, la manutenzione dell’ambiente e del paesaggio”. Saranno questi alcuni dei temi sul tavolo della Conferenza Internazionale sul Vino (Wine Ministerial Meeting), che si terrà a Brescia e a Verona dall’11 al 13 aprile. L’evento è stato presentato oggi al Masaf a Roma alla presenza del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.


Il ministro, a margine dell’evento, ha parlato della necessità di “valorizzare la nostra economia, il lavoro, la sostenibilità ambientale attraverso un prodotto di eccellenza come il vino, una delle nostre produzioni caratteristiche che accompagna la nostra cultura, la nostra storia e anche il nostro benessere se consumato moderatamente come è giusto fare”. A breve, ha quindi aggiunto, “ci saranno due straordinari eventi connessi tra loro, uno è la prima Ministeriale dell’Organizzazione intarnazionale della vite e del vino che esiste da 100 anni. Mai si era tenuta in Italia una conferenza di questa entità in cui tante nazioni si sincontreranno per discutere dele strategie rispeto a questa produzione, alla qualità e al consumo attento di un prodotto a base alcolica”.


L’altro evento è naturalmente il Vinitaly, che è “la vetrina principale del vino in Italia e nel mondo, perché si sta espandendo”. Per quanto riguarda come il settore vino affronterà i grandi problemi legati alle conseguenze dei cambiamenti climatici, il ministro ha detto. “La ricerca è l’elemento fondamentale per affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici, l’Italia grazie a un emendamento parlamentare proposto dal presidente della Commissione Agricoltura del Senato De Carlo sta investendo sulle tecnologie multiavanzate, che sono la possibilità di accelerare alcuni processi naturali che permettono di avere colture più resistenti, che sappiano affrontare i nuovi temi ambientali ridurre l’uso degli agrofarmaci, garantire il prodotto e l’ambiente”, ha concluso.