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Arriva in Italia la pasta high protein con farina di grillo

Arriva in Italia la pasta high protein con farina di grilloRoma, 14 nov. (askanews) – Arriva in Italia la pasta high protein con farina di grillo 100% made in Italy e targata Small Giants, il brand italiano che sviluppa e commercializza snack e sostituti della carne a base di farine di insetti. Costa 3,37 euro per 250 grammi e cuoce ‘al dente’ 8 minuti.

A pochi giorni dalla presentazione del progetto “Hop for the future” realizzato con Supernaturale per la promozione e valorizzazione delle proteine edibili da insetti, la startup italiana fondata da Edoardo Imparato e Francesco Majno lancia sul mercato una pasta “che contiene il 22% di proteine complete, un elevato potere saziante, una nota aromatica delicatamente nocciolata e un’ottima consistenza al dente, questa pasta con farina di grillo porta innovazione, sostenibilità e gusto nel piatto”, spiega Francesco Majno. Il progetto è nato dopo la pandemia anche con il lancio di una campagna di crowdfunding che ha raccolto quasi 800mila euro da 469 persone in soli 30 giorni. Dopo i Cracker Bites con farina di grillo, le Crispy Bakes (fette biscotatte) e il Easy Mix (preparato per burger e polpette) con farina di buffalo worms, ora i fondatori di Small Giants lanciano una pasta con farina di grilli prodotta in Italia.

Il costo? 3,37 euro per 250 grammi di pasta (8 minuti di cottura ‘al dente’) che a breve sarà distribuita in tutta la rete horeca di SuperNaturale e presso gli eventi a Marchio ‘Hop for the future’ pianificati a Milano e a Roma per l’inizio del 2024. “La particolarità del nostro prodotto non influenza la tenuta in cottura, consentendo di ottenere una pasta al dente – aggiungono i produttori – con un gusto simile alle paste attualmente sul mercato prodotte con farina integrale. La farina di grillo ha un sapore delicato che ricorda la frutta secca come le nocciole. Rispetto alla pasta di legumi la tenuta in cottura e la consistenza finale sono decisamente migliori”.

Regolamento Ue pesca, Alleanza Cooperative: mannaia su pescatori

Regolamento Ue pesca, Alleanza Cooperative: mannaia su pescatoriRoma, 14 nov. (askanews) – Il regolamento sui controlli sulla pesca al quale ieri è arrivato il via libera definitivo da parte dell’Unione Europea è “una nuova mannaia sulla testa dei pescatori che, in combinato disposto con le nuove regole di accesso al fondo FEAMPA, creerà non poche difficoltà agli operatori”. Così in una nota Alleanza delle Cooperative Italiane commenta la conclusione di un percorso che tra alti e bassi è durato quattro anni, ma che alla fine non ha soddisfatto la categoria. Il Governo italiano ancora una volta ha confermato la propria contrarietà, esprimendo al pari della Finlandia parere negativo. “Siamo grati al Ministro per questo segnale di vicinanza espresso nel Consiglio svoltosi ieri”, commentano dall’Alleanza delle Cooperative italiane pesca e acquacoltura.

“Si tratta ora di analizzare e valutare le azioni di implementazione delle regole negli ordinamenti degli Stati membri. Necessaria adesso l’istituzione di un tavolo tecnico, da tenersi assieme ai vari portatori di interessi, che si occupi dell’introduzione dei nuovi meccanismi di controllo”, conclude l’Alleanza.

Al via bando per allevatori Piemonte su ristori danni lupi

Al via bando per allevatori Piemonte su ristori danni lupiRoma, 14 nov. (askanews) – Gli allevatori piemontesi avranno degli indennizzi da parte della Regione Piemonte per i danni subiti a causa delle predazioni dai lupi. L’assessorato regionale all’Agricoltura e cibo ha aperto il primo bando per l’anno 2023 per il risarcimento dei danni causati dalle predazioni al patrimonio zootecnico piemontese, con una dotazione finanziaria complessiva di 270mila euro di fondi regionali.

Fino al 15 dicembre 2023, gli allevatori di ovini, caprini, bovini, equini o altre specie di interesse zootecnico sul territorio regionale possono presentare domanda di contributo per l’indennizzo dei capi predati, sia per gli animali uccisi sia per gli animali feriti e dispersi, nel periodo dal primo gennaio al 30 settembre 2023. “Con il bando diamo aiuti concreti e sicuramente attesi dai nostri allevatori piemontesi in merito agli attacchi al bestiame da parte dei lupi. Si tratta della prima dotazione finanziaria con fondi regionali per il 2023 e nei prossimi mesi aprirà un secondo bando a copertura dei risarcimenti per la perdita dei capi al pascolo a fine stagione”, ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa.

Consorzio Mozzarella Bufala Dop, Raimondo confermato presidente

Consorzio Mozzarella Bufala Dop, Raimondo confermato presidenteRoma, 14 nov. (askanews) – Domenico Raimondo è stato riconfermato alla presidenza del Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop La conferma è arrivata anche per la vicepresidente in quota trasformatori, Silvia Mandara, mentre cambia il vicepresidente per gli allevatori, ruolo affidato a Davide Letizia. Resteranno in carica per il prossimo triennio.

Raimondo inizia così il suo quinto mandato alla guida del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. Rappresenta la quarta generazione in famiglia di maestri casari. “Il voto dei soci ha portato alla nascita di un CdA fortemente caratterizzato dalla presenza di giovani, con 8 componenti su 11 che hanno un’età media di 37 anni – ha detto Raimondo – Un dato che rispecchia il passaggio generazionale che sta vivendo l’intera filiera”.

“Dalla riforma dell’Ue sulle Indicazioni Geografiche, ormai in dirittura d’arrivo, ci aspettiamo meno vincoli burocratici, decisioni rapide e più poteri ai Consorzi di Tutela”, ha quindi precisato. Quando al contesto economico, ha sottolineato: “viviamo in un contesto notevolmente mutato ancora una volta e rapidamente. Siamo investiti da cicliche crisi: Covid, guerra in Ucraina e a Gaza stanno cambiando il mondo e finora, oltre al disastroso carico di morte, hanno provocato anche un’ondata inflazionistica che ha ridotto la redditività di tutto il nostro comparto. Su questo bisogna lavorare con tutti gli attori della filiera, compresa la grande distribuzione. Ci aspettano sfide importanti su sostenibilità, qualità, innovazione e formazione. Inoltre, le aziende socie sono impegnate in prima fila sul tema cruciale della sostenibilità”, ha concluso il presidente.

Esselunga, apre l’enoteca online: 1.000 etichette per il mercato nazionale

Esselunga, apre l’enoteca online: 1.000 etichette per il mercato nazionaleMilano, 14 nov. (askanews) – Puntuale, come da anticipazioni, si è alzato il sipario sull’enoteca online di Esselunga, uno scaffale di oltre 1.000 referenze, del mondo del vino e dei distillati di qualità, che saranno riservate solo ai clienti online. Si tratta di un cambiamento importante per la catena retail, che debutta in un mercato dove sono già presenti altri operatori ecommerce, e, al tempo stesso, vi arriva prima di altri competitor diretti del mondo della gdo.

L’ecommerce (lanciato insolitamente di martedì a differenza di tutte le aperture della catena fondata da Caprotti che avvengono il mercoledì fin dal primo store milanese) porta con sé anche anche un’altra novità, connessa proprio alla natura online delle vendite: gli ordini saranno spediti in tutta Italia e “non solo nelle aree in cui Esselunga è presente con i propri negozi fisici”, sostanzialmente il Centro-Nord, spiega la stessa catena della gdo, che in questo modo si propone su un mercato di dimensione nazionale nazionale. Un ulteriore potenziale di crescita, che si aggiunge ai 100 milioni di etichette vendute negli store e col servizio Esselunga a casa nel 2022, pari a un fatturato di 350 milioni di euro. L’assortimento, di oltre 1.000 bottiglie proposte esclusivamente online, comprende una varietà di etichette di vini italiani, esteri e distillati, una selezione frutto della collaborazione con oltre 350 aziende produttrici.

L’enoteca online di Esselunga, inoltre, si propone come una vetrina per valorizzare prodotto e produttori. “Progressivamente, infatti, il sito sarà arricchito con informazioni e curiosità sui vitigni e le regioni di provenienza, la tipologia di terreno, le note di degustazione, la corretta temperatura di servizio e l’indicazione del calice migliore da utilizzare. Inoltre, saranno presenti approfondimenti su aziende, territori e abbinamenti enogastronomici – spiega una nota dell’azienda – ‘Enoteca Esselunga’ si propone, infatti, di accompagnare l’esperienza del consumatore in diversi momenti, oltre all’acquisto”. L’enoteca online è stata sviluppata nell’intento di uscire dai confini del negozio fisico per entrare in una dimensione più ampia, quella del negozio virtuale. Già negli anni 80 Esselunga, nell’intento di valorizzare la propria selezione di etichette, utilizzava nei negozi scaffali di colore verde per distinguere i vini dalle altre categorie di prodotto. Alla fine degli anni 90, presso il negozio di Casalecchio di Reno (Bologna) fu inaugurata una nuova modalità espositiva: un’area dedicata in cui le bottiglie venivano posizionate non solo in verticale ma anche inclinate. Oggi, negli ottantotto superstore Esselunga e negli otto caveau del format laEsse, l’enoteca ha una sua forte identità caratterizzata anche dalla presenza di un sommelier a disposizione della clientela. Inoltre, il servizio di consegna a domicilio “Esselunga a Casa” ha permesso di implementare l’offerta con la sezione Grandi Vini.

Nasce da questo percorso l’idea di raggiungere tutta Italia portando a casa dei clienti etichette esclusive di vini e spirits attraverso un viaggio che parte da un magazzino a temperatura controllata, dove viene conservata ogni bottiglia proveniente direttamente dai produttori, lungo una filiera corta che permette di consegnare ovunque in modo veloce e garantito.

Ok del Consorzio Vini Etna Doc alla richiesta della Docg

Ok del Consorzio Vini Etna Doc alla richiesta della DocgRoma, 13 nov. (askanews) – L’assemblea dei soci del Consorzio Tutela Vini Etna DOC ha deciso all’unanimità di avviare l’iter per ottenere il riconoscimento della DOCG per l’intera denominazione etnea. Un iter che prevede diversi passaggi prima del raggiungimento dell’obiettivo finale e che comporterà anche alcuni cambiamenti all’attuale disciplinare di produzione.

“Siamo molto felici, si tratta di una decisione importante, direi storica, per tutto il territorio etneo – spiega Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC – Il desiderio, da parte di tutti i produttori della nostra denominazione, è quello che venga definitivamente legittimato, anche attraverso il raggiungimento del gradino più alto della piramide del sistema delle certificazioni di denominazione, il grande lavoro sin qui svolto e il prestigio che ormai il mercato ha riconosciuto ai nostri vini”. E’ Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio, a spiegare cosa avverrà a breve: “presenteremo, prima di tutto, la richiesta alla Regione Siciliana che valuterà la documentazione e la rappresentatività della deno-minazione. In seguito, conclusasi questa fase, entrerà in gioco il Comitato nazionale vini DOP e IGP, organo del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Difficile fare pre-visioni certe, ma pensiamo che tutto l’iter potrebbe durare circa anche meno di due anni”.

Il passaggio prevede dei cambiamenti all’attuale disciplinare di produzione. Per quanto riguarda la tipologia Spumante, verrà aggiunta la possibilità di utilizzare la varietà Carricante, oltre a quella già presente, ovvero il Nerello Mascalese; sarà inoltre possibile produrre la versione Pas Dosé. La resa della tipologia Etna Rosso con Unità Geografica Aggiuntiva verrà diminuita, mentre il numero delle Contrade – attualmente 133, riconosciute a partire dal 2011 e legalmente equiparate a Unità Geografiche Aggiuntive – aumenterà a seguito della richiesta di produttori presenti in aree ancora non delimitate in contrade. Infine, nel futuro disciplinare DOCG, sarà possibile indicare come Unita Geografica aggiuntiva il nome di uno dei venti comuni se le uve provengono interamente da quel territorio.

Non cambieranno, invece, i confini complessivi della denominazione etnea. Nel 2022 gli ettari vitati rivendicati sono stati 1290,82, suddivisi tra 442 viticoltori. La produzione, sempre nel 2022, è stata di 43.651,09 ettolitri rivendicati a DOC Etna, pari a 5.820.145 di bottiglie.

Giorgetti: addio a Vincenzo Ferro storia di passione e fatica

Giorgetti: addio a Vincenzo Ferro storia di passione e faticaMilano, 13 nov. (askanews) – “Ricordo ancora l’accoglienza affettuosa che mi ha riservato Vincenzo Ferro, a settembre dell’anno scorso, quando visitai con piacere il suo pastificio a Campobasso. Una storia di passione e fatica che oggi i figli porteranno avanti. A Rossella e Peppe le mie condoglianze con l’augurio di continuare a far bene, così come hanno fatto fino a oggi”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ricorda in un post sui social Vincenzo Ferro, capostipite della famiglia che guida il pastificio La Molisana, scomparso oggi a 87 anni.

Assolatte incontra Lollobrigida su difficoltà settore

Assolatte incontra Lollobrigida su difficoltà settoreRoma, 13 nov. (askanews) – Una delegazione di Assolatte ha incontrato oggi il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida e manifestato le preoccupazioni delle imprese di trasformazione, che si trovano ad affrontare difficoltà sempre più stringenti.

L’eccezionale fiammata inflattiva non accenna a rientrare e i costi di produzione si mantengono su livelli al limite del sopportabile. Nel frattempo, i tassi di interesse sono aumentati di ben nove volte negli ultimi 24 mesi. “Ricorrere al credito sta diventando una missione impossibile – conferma Paolo Zanetti, presidente di Assolatte a capo della delegazione – i tassi che ci troviamo a pagare azzerano i già risicati margini del settore, quando non ci costringono a chiudere i bilanci in rosso”. I consumi ristagnano e il mercato scivola verso il basso. “Abbiamo chiesto al ministro di intervenire anche sui nuovi problemi emergenti come le normative europee sulle plastiche, che costringono le nostre imprese a nuovi e ingenti investimenti che si tradurranno, inevitabilmente, in un aumento dei prezzi – ha sottolineato Zanetti”.

Per Assolatte questo è invece il momento in cui si rende necessario uno sforzo corale in direzione opposta: “il settore ha bisogno di regole nuove, lungimiranti, che consentano alle imprese lattiero casearie di produrre con la qualità e la sicurezza di sempre a costi accettabili”.

Agroalimentare, l’asparago verde di Canino diventa Igp

Agroalimentare, l’asparago verde di Canino diventa IgpRoma, 13 nov. (askanews) – L’Asparago verde di Canino entra nel nel registro delle indicazioni geografiche protette (Igp). Lo annuncia in una nota il deputato azzurro e vice presidente della Commissione Ambiente, Territori e Lavori Pubblici della Camera, Francesco Battistoni. “La Commissione europea ha riconosciuto l’unicità e l’eccellenza di questo alimento prodotto nella Tuscia che rende orgogliosi i territorio viterbesi e tutta l’Italia del agroalimentare”, spiega.

Con questa iscrizione l’asparago della Tuscia verrà aggiunto all’elenco degli oltre 1660 prodotti già protetti “e per l’Italia e per i territori della Tuscia significa fare un ulteriore passo in avanti verso la qualificazione delle eccellenze agroalimentari italiane che rappresentano una leva di sviluppo sociale ed economico ma anche un riconoscimento al nostro made in Italy e alla qualità assoluta della nostra agricoltura”, conclude Battistoni. “La denominazione IGP richiama l’inscindibile legame tra il prodotto d’eccellenza e la comunità da cui proviene – commenta l’On. Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente Della Camera – Il rispetto della sostenibilità ambientale è requisito per l’attribuzione di tale certificazione, segnale del connubio tra produzione agricola e tutela del territorio”.

Filiera latte: bene regolamento Ue su Ig. Italia leader settore

Filiera latte: bene regolamento Ue su Ig. Italia leader settoreRoma, 13 nov. (askanews) – Un impatto positivo sull’intero settore lattiero caseario, dove l’Italia è leader in Europa, con più tutele per i prodotti Dop e Igp. E’ l’opinione del comparto lattiero caseario sul nuovo Regolamento sulle Ig, gli alimenti e le bevande a indicazione geografica, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea è attesa per la primavera del 2024. L’Italia è leader di settore a livello europeo con 882 referenze (il 25% del totale europeo), precedendo sul podio Francia (755) e Spagna (372).

Il tema è stato al centro della quinta edizione del Dairy Summit di Parma, al quale ha partecipato anche l’europarlamentare Paolo De Castro, primo vice presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale e relatore del provvedimento Ue. Proprio De Castro ha evidenziato la complessità del lavoro per arrivare alla definizione del nuovo Regolamento, “perché le IG non interessano allo stesso modo tutti e 27 gli Stati della Ue. A sentirne la necessità è infatti soprattutto la parte meridionale dell’Europa, mentre altrove è percepito come burocrazia. Tuttavia, non si tratta di curiosità enogastronomiche, bensì significa proteggere un sistema che, alla fine del 2023, dovrebbe oltrepassare i 90 miliardi di euro di fatturato”. Quando il nuovo Regolamento sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ovvero presumibilmente nella primavera del 2024, “non ci sarà più spazio per l’italian sounding – ha detto De Castro – ovvero per imitazioni come il prosek croato e l’aceto balsamico sloveno o cipriota. E, grazie a un alert-system che dovremo costruire, ci sarà più protezione anche sul web”.

Nel settore lattiero-caseario, infatti, l’Italia detiene un ruolo di leadership: è seconda in Europa solo alla Francia a livello di IG (55 a 56), ma di gran lunga primi per volumi di produzione, con 589mila tonnellate di prodotto tutelato, rispetto alle 238mila francesi e alle 31mila spagnole. Il valore dei formaggi, inoltre, vale in Italia il 60% del valore complessivo delle produzioni IG nazionali. Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, spiega: “il lattiero caseario è il primo settore dell’industria alimentare italiana, con 18 miliardi di euro di fatturato realizzati nel 2022. Negli ultimi dieci anni è cresciuto del 70% ogni anno ribaltando la bilancia commerciale, passata da -100 milioni a +1,9 miliardi di euro. Sempre dieci anni fa l’export verso i paesi Ue aveva una quota del 60% e l’extra Ue del 40%, oggi siamo a 70% Ue e 30% extra Ue. Abbiamo cioè performato bene in Europa – ha detto – dove continuiamo a crescere ma dove il mercato è ristretto a una popolazione di 500 milioni di persone”.