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Cia Toscana: agricoltura Valdichiana aspetta acqua da 32 anni

Cia Toscana: agricoltura Valdichiana aspetta acqua da 32 anniRoma, 27 mar. (askanews) – L’agricoltura della Valdichiana, senese ed aretina, ha bisogno di acqua per essere più competitiva. Un messaggio chiaro che richiama la necessità di avere acqua dalla diga del Montedoglio, inaugurata nel 1992: un paradosso: l’acqua c’è ma non arriva alle coltivazioni della Valdichiana. E’ quanto è emerso dal convegno organizzato da Cia Toscana a Sinalunga (Siena), dal titolo “Acqua: una risorsa essenziale per il futuro” moderato dal direttore regionale Cia, Giordano Pascucci. Si tratta del quarto convegno Cia dedicato al tema “acqua e risorsa idrica” nell’ultima settimana, dopo quelli di Firenze, Venturina (Li), Volterra (Pi).


Le produzioni ortofrutticole di qualità della Valdichiana, necessitano di acqua per essere irrigate, mentre in passato questa area divisa fra le province di Siena e Arezzo non sembrava avesse questi problemi. Anche la diga del Calcione può dare un contributo irriguo alla Valdichiana, ma è proprio il Montedoglio che potrebbe risolvere i problemi. E come ricorda la Cia Toscana, l’agricoltura regionale è irrigata soltanto per il 9 per cento. “Quella della disponibilità di risorsa idrica resta la maggiore emergenza della nostra agricoltura – ha sottolineato Valentino Berni, presidente Cia Toscana – Fin quando l’agricoltore non avrà acqua a disposizione, non potrà fare investimenti importanti e l’agricoltura toscana non potrà essere davvero competitiva. Le coltivazioni di questa area non possono essere compromesse dalle lungaggini amministrative e burocratiche che stanno allungando in modo incomprensibile il completamento del comprensorio irriguo del Montedoglio ed in particolare delle reti di distribuzione e adduzione dell’acqua”.

Migliora quotazione grano duro sulle Borse merci italiane

Migliora quotazione grano duro sulle Borse merci italianeRoma, 27 mar. (askanews) – Migliora la quotazione del grano duro italiano dopo i continui ribassi degli ultimi mesi. “Il positivo incremento registrato oggi alla Borsa Merci della Camera di Commercio di Foggia nella quotazione del grano duro, che segue quello di altre borse merci italiane, testimonia di un crescente apprezzamento della produzione nazionale e di una stabilizzazione verso quotazioni, ancora non del tutto soddisfacenti in vista della imminente campagna cerealicola 2024, ma che si avviano a tener conto degli elevati costi di produzione degli agricoltori”, spiega in una nota Confagricoltura Foggia al termine della seduta odierna della Borsa Merci della CCIAA di Foggia che ha registrato un generalizzato aumento sulle diverse tipologie di grano con un significativo più 15 sul grano fino. “Ci auguriamo adesso – dice Confagri Foggia – che questa tendenza possa consolidarsi nelle prossime settimane”.


“La quotazione del grano duro rilevata nei mesi scorsi giustamente preoccupa i produttori di Capitanata – prosegue l’associazione di categoria presieduta da Filippo Schiavone – Ma non è lasciandosi prendere dal panico o mettendo in campo azioni utili solo ad ottenere visibilità sui giornali che si difendono realmente gli interessi della categoria. Il risultato odierno scaturisce anche da politiche di acquisto del prodotto nazionale che come associazione abbiamo più volte sollecitato”. Per evitare azioni speculative a danno dei produttori, l’associazione di categoria torna a chiedere che siano messi in campo “interventi di conferimento del nuovo grano ad Organizzazione di prodotto o alle Cooperative di agricoltori”.”In questo modo – rimarca il presidente Schiavone – con un lavoro costante di interlocuzione interprofessionale lungo la filiera, potremo raggiungere una stabilizzazione nei prezzi che dia garanzie a tutte le imprese coinvolte”.

Focus su agricoltura 4.0 a Fieragricola tech (29-20 gennaio 2025)

Focus su agricoltura 4.0 a Fieragricola tech (29-20 gennaio 2025)Roma, 27 mar. (askanews) – Innovazione, formazione, business e tecnologie per un’agricoltura sempre più sostenibile. Soo le tematiche su cui si focalizzerà Fieragricola Tech, evento di Veronafiere in programma il 29 e 30 gennaio 2025, che coniuga aree espositive e spazi per la formazione smart dedicata all’impresa agricola, agli allevatori, agli agronomi, agrotecnici, imprenditori agromeccanici, professionisti delle energie rinnovabili da fonte agricola.


Il focus, in particolare, si concentra su specifiche aree tematiche legate alla digitalizzazione in agricoltura, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili, biostimolanti e sistemi di biocontrollo, settori in forte crescita, trainati dagli obiettivi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Per Fieragricola Tech si tratta della quarta edizione, con una declinazione negli anni dispari autonoma rispetto alla tradizionale Fieragricola, la storica rassegna espositiva internazionale di agricoltura, che affonda le radici nel 1898.


“L’ultima edizione, all’interno di Fieragricola 2024 – spiega in una nota Raul Barbieri, direttore commerciale di Veronafiere – ha certificato l’exploit del segmento ‘Tech’, quasi raddoppiando il numero di espositori, passati dai 65 dell’edizione 2023 ai 106 presenti quest’anno, a conferma di un trend in crescita”. Le rilevazioni dell’agricoltura digitale, elaborate dall’Osservatorio Smart Agri-food del Politecnico di Milano, anche nel 2023 hanno tracciato una parabola positiva, con investimenti cresciuti del 19% sull’anno precedente, proiettando l’universo dell’Agricoltura 4.0 a un fatturato di 2,5 miliardi di euro in Italia, nonostante il rialzo dei tassi e gli scenari congiunturali non sempre favorevoli. A livello mondiale, il peso dell’agricoltura di precisione sale a 10 miliardi di euro, con la prospettiva di raddoppiare entro il 2030.

In Emilia Romagna più grande rete monitoraggio agronomico Italia

In Emilia Romagna più grande rete monitoraggio agronomico ItaliaRoma, 27 mar. (askanews) – E’ in Emilia Romagna la più grande rete di monitoraggio agronomico d’Italia: dalla partnership tra la tech company xFarm Technologies e Conserve Italia, prende infatti avvio un innovativo processo di digitalizzazione di filiera della frutta da industria, con 600 dispositivi installati in 700 ettari di frutteti. Sensoristica in campo e intelligenza artificiale supportano i frutticoltori fornendo precise indicazioni su quando e come irrigare, ad esempio, oppure sul momento opportuno per applicare un trattamento contro un insetto o un patogeno.


Questo modello di agricoltura digitale di ultima generazione è stato sviluppato dalla tech company xFarm Technologies e Conserve Italia, punto di riferimento in Europa per le conserve ortofrutticole e detentrice di marchi come Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani. Un progetto che è partito a marzo 2024 e avrà una durata di tre anni, con l’obiettivo di dare un supporto agronomico alle 200 aziende agricole presenti in Romagna che partecipano ai progetti di filiera per impianti programmati di frutta da industria e conferiscono, tramite 7 cooperative, albicocche, pesche gialle, nettarine, percoche, pere e mele. La rete di monitoraggio agronomico è diffusa su 700 ettari e prevede l’installazione di 600 sensori forniti da xFarm Technologies alle aziende conferenti di Conserve Italia. Da stazioni meteo a sensori di umidità del suolo e di bagnatura fogliare, questi strumenti, il cui posizionamento nei frutteti è già iniziato, renderanno possibile la creazione di celle di monitoraggio capaci di rilevare con precisione le condizioni ambientali delle diverse zone in cui sono dislocati i produttori.


I dati raccolti dai sensori saranno inoltre sfruttati per identificare, tramite delle prove di campo, le migliori strategie agronomiche per la gestione dei frutteti. Infatti, Conserve Italia ed xFarm Technologies stanno studiando dei protocolli e individuando le 10 aziende in cui prenderà avvio la sperimentazione di nuove tecnologie per la difesa delle colture dagli agenti patogeni e l’efficientamento dell’irrigazione dei terreni.

Agriturist: campagna meta preferita turismo fuori porta pasquale

Agriturist: campagna meta preferita turismo fuori porta pasqualeRoma, 27 mar. (askanews) – “Una Pasqua tricolore all’insegna del buon cibo, della campagna e del verde”. Sintetizza così, Augusto Congionti, presidente di Agriturist (Confagricoltura), il quadro dell’andamento delle festività pasquali.


“Se registriamo il pienone per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere. Ad essere in qualche modo penalizzate – precisa Congionti – sono le strutture situate più all’interno. Anche se le prenotazioni sono partite con ritardo, il recupero sta andando veloce e, in molte zone, si va verso il tutto esaurito, in particolare negli agriturismi che abbinano all’ospitalità la ristorazione, capace di attirare cittadini alla ricerca dei piatti tipici della tradizione”. La campagna, segnala l’osservatorio di Agriturist sul territorio, si conferma dunque la scelta naturale degli italiani per le feste. Gettonate le classiche mete vicino alle città frequentate per lo più da famiglie con bambini e coppie con meno di 55 anni. Numeroso il turismo di ritorno degli italiani che vivono all’estero. “Mentre per gli stranieri, soprattutto tedeschi, si registrano per le vacanze di Pentecoste molte prenotazioni. Invece – continua il presidente Agriturist – per il lungo ponte 25 aprile/1° maggio, aspettiamo dopo Pasqua. L’estate si presenta positiva già con richieste dall’estero principalmente dal nord Europa e dagli Usa”.


Da Nord a Sud gli operatori sono ottimisti, anche se permane l’abitudine tutta italiana del last minute. “Vincenti sono, oltre alla ristorazione, le molteplici attività collegate – sottolinea Congionti – come le lezioni di cucina, i percorsi enogastronomici e le escursioni, che servono a ricaricarsi e a diventare protagonisti della propria vacanza sperimentando esperienze all’aria aperta”. “In grande crescita l’enoturismo, con oltre un milione e mezzo di appassionati, e il cicloturismo, alternativa sostenibile in forte aumento a dimostrazione – continua Congionti – di un settore capace di valorizzare le produzioni agricole locali e in grado di modularsi, evolversi e rafforzarsi, diventando protagonista dello sviluppo dei territori e della tenuta dell’occupazione”.


Tutto esaurito in Toscana e nelle aree turistiche di Piemonte, Puglia e Sicilia, soprattutto per la ristorazione. Si registra maggiore affluenza in Veneto, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania e Calabria. In alcune aree, soprattutto per Pasquetta, sta pesando l’incertezza meteo. Dal 2004 le aziende agrituristiche sono cresciute quasi del 90%. E, solo lo scorso anno, hanno accolto più di quattro milioni di turisti, con un fatturato di 1,5 miliardi di euro: “a dimostrazione che l’intuizione di Confagricoltura a inventare, in Italia, l’ospitalità nelle aziende agricole è stata vincente. Oggi è un fenomeno ben radicato e di successo, che non ha eguali in tutto il mondo, importantissimo segmento dell’offerta turistica italiana, capace di valorizzare l’agricoltura, l’ospitalità rurale, l’enogastronomia, l’ambiente, i borghi, le zone di montagna e le aree di collina”.

Ok Senato a legge bracconaggio ittico, Bergesio: ddl di buonsenso

Ok Senato a legge bracconaggio ittico, Bergesio: ddl di buonsensoRoma, 27 mar. (askanews) – Un “disegno di legge di buonsenso, condiviso dal mondo dei pescatori sportivi e dai professionisti, che chiedono regole certe e più stringenti nell’esercizio delle attività della pesca”: così il senatore Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente della commissione Agricoltura, durante le dichiarazioni di voto sul disegno di legge di iniziativa parlamentare in materia di contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne approvato stamattina in aula al Senato con 87 voti favorevoli, nessun contrario e 56 astenuti.


Da diversi anni, infatti, “molte delle acque interne del territorio nazionale sono interessate dal bracconaggio, il cui pescato, di dubbia tracciabilità e certificazione sanitaria, viene collocato soprattutto in circuiti di lavorazione e consumo nei mercati dell’Est Europa. Era necessario intervenire per ripristinare uno stato di legalità, attraverso l’introduzione di specifiche norme”, ha spiegato Bergesio. Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del Gruppo a Palazzo Madama e relatrice del disegno di legge, precisa che si tratta di un ddl “frutto di un lungo lavoro portato avanti da anni dalla Lega per contrastare la pesca illegale e permettere una maggiore tracciabilità del pescato a tutela degli operatori sportivi e professionali e della salute dei consumatori. Una legge di buonsenso – aggiunge – condivisa sia dal mondo dei pescatori sportivi sia dal mondo dei pescatori di professione, e che mette ordine dopo il pasticcio legislativo che nel 2019 portò la modifica dell’art. 40 rimandando al Medio Evo la gestione dei controlli sui nostri fiumi a favore delle organizzazioni malavitose dell’Est Europa”.


Questa legge pone rimedio, infatti, a un errore legislativo mettendo dei punti fermi nei controlli e nella lotta al bracconaggio. “Una battaglia necessaria contro queste bande criminali, provenienti soprattutto da Romania, Albania e Moldavia, che fanno razzia di risorse ittiche nelle nostre acque interne”.

Psa avanza, Confagri Mantova: stiamo andando incontro a disastro

Psa avanza, Confagri Mantova: stiamo andando incontro a disastroRoma, 27 mar. (askanews) – Avanza l’epidemia di Peste Suina Africana nel nord Italia. Si continua ad assistere ad un’espansione del virus nel nord-ovest, con l’allargamento delle zone soggette a restrizione in provincia di Milano a causa di ulteriori casi di positività all’interno del Parco del Ticino, e in provincia di Parma, a seguito dell’avanzare della malattia verso est, con l’interessamento, ultimo in ordine di tempo, del comune di Borgo Val di Taro.


Al momento, in Italia, le zone soggette a restrizione, oltre a quelle già dette, sono le province di Alessandria, Asti e Cuneo in Piemonte, le province di Genova, Savona e La Spezia in Liguria, la provincia di Pavia in Lombardia, la provincia di Piacenza in Emilia Romagna, la provincia di Massa Carrara in Toscana, una parte del comune di Roma nel Lazio, la provincia di Reggio Calabria in Calabria, la provincia di Potenza in Basilicata e la provincia di Salerno in Campania. “La situazione è decisamente preoccupante – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – dal momento che l’espansione dell’epidemia sta sempre più interessando province vocate alla produzione suinicola e alla realizzazione di prodotti di eccellenza del made in Italy. Non possiamo nascondercelo, la Psa è a pochi chilometri dalla provincia di Cremona, e subito dopo c’è quella di Mantova. Questi territori, con Brescia, sono quelli in cui la suinicoltura è più sviluppata. Se non predisponiamo contromosse, andremo incontro al disastro”.


“È fondamentale – dice Cortesi rivolgendosi agli allevatori – che tutte le misure di biosicurezza, anche quelle rafforzate, vengano messe in atto, per far sì che, nella malaugurata ipotesi in cui la nostra provincia dovesse ricadere in zona di restrizione, si possano comunque movimentare i suini. La collaborazione con i veterinari dell’Ats è proficua, e in loro riscontriamo un’ottima predisposizione all’ascolto e alla risoluzione dei problemi”. E il conto economico, intanto, si fa sempre più pesante: “oggi – spiega Cortesi – perdiamo 20 milioni di euro al mese di esportazioni a livello nazionale. Se anche la provincia di Mantova rientrasse in quelle in restrizione, la cifra salirebbe a 60 milioni”.

Lollobrigida: chiesto a Ue creare osservatorio trasparenza prezzi

Lollobrigida: chiesto a Ue creare osservatorio trasparenza prezziRoma, 27 mar. (askanews) – “Abbiamo chiesto di creare un osservatorio sulla trasparenza dei prezzi, sia all’interno delle filiere, cioè dal produttore fino al distributore, arrivando alla persona che consuma e acquista. Dobbiamo valutare se qualcuno approfitta della sua posizione dominante, mettendo in difficoltà ovviamente l’elemento più debole che 9 volte su 10 è il produttore agricolo, a cui deve essere riconosciuto il giusto prezzo, che non può scendere sotto i costi di produzione, ma deve essere riconosciuto il giusto valore”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervistato su Radio24 all’indomani del Consiglio Agrifish a Bruxelles, sottolineando come questo sia stato “un altro elemento su cui ci siamo concentrati fin dall’inizio”.


Il ministro ha sottolineato l’elemento del “contrasto fermo, che noi in Italia facciamo con controlli serratissimi”, ringraziando tutte le forze che stanno “elaborando, all’interno della Cabina di Regia che abbiamo creato, una strategia che eviti che paesi che non rispettano i diritti dell’ambiente, non rispettano i diritti dei lavoratori, non rispettano le stesse norme, possano importare in Italia a prezzi che i nostri agricoltori non possono sostenere perché hanno decine di regole in più e giustamente le rispettano”.

Lollobrigida: per Italia agricoltore a centro sviluppo economico

Lollobrigida: per Italia agricoltore a centro sviluppo economicoRoma, 27 mar. (askanews) – “Con il contributo decisivo dell’Italia si sta tornando a ragionare pragmaticamente, seguendo la logica della difesa della ricchezza della nostra Unione europea, intesa come la immaginarono i padri fondatori dell’Europa nel 1957, con la produzione che doveva garantire più ricchezza e prosperità ai popoli europei insieme alla pace”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervistato da Radio24 all’indomani del Consiglio Agrifish a Bruxelles.


“Purtroppo abbiamo la guerra alle porte e dall’altra parte abbiamo visto impoverire alcuni settori strategici, come quello dell’agricoltura, che nel tempo sono stati subordinati a scelte ideologiche che non avevano alcun senso”, ha aggiunto Lollobrigida ricordando come l’Italia sia entrata “18 mesi fa in Unione europea con un governo guidato da Giorgia Meloni che ha cambiato l’approccio alle vicende, dicendo che per noi l’agricoltore era il centro dello sviluppo dell’economia europea, ne garantiva l’approvvigionamento alimentare, garantiva la qualità e garantiva l’ambiente. Era il primo ambientalista. Per questo abbiamo chiesto dall’inizio la revisione dell’impostazione e un cambio di rotta decisivo”, ha concluso.

Mulino Bianco lancia le fisarmoniche: nuova linea produttiva a Melfi

Mulino Bianco lancia le fisarmoniche: nuova linea produttiva a MelfiMilano, 26 mar. (askanews) – Mulino Bianco prova a innovare la prima colazione degli italiani col lancio sul mercato delle fisarmoniche. Un lievitato che ha nella forma la sua peculiarità, per il quale sono stati necessari sei anni di lavoro in ricerca e sviluppo. Partito nel 2018, lo sviluppo della nuova merenda ha portato a un prodotto per il quale è stata richiesta la protezione brevettuale del design e del processo produttivo onde evitare che vengano riprodotte merendine analoghe.


Le fisarmoniche sono una merenda fatta con due impasti, uno al cacao e l’altro ai cereali, con una farcitura al malto d’orzo e cacao uniti in una forma adatta a essere inzuppata “in ogni tipologia di tazza anche nelle tazzine da caffè”. Vengono prodotte nello stabilimento di Melfi, in Basilicata, con un investimento dedicato e una nuova linea di produzione. “Fisarmoniche è il processo di sviluppo più ambizioso e complesso per Mulino Bianco degli ultimi anni – commenta Corrado Ferrari, product development director Mulino Bianco – La sua realizzazione ha richiesto un lungo processo, dai panel test al concept, lungo le diverse fasi di studio dei prototipi, il loro sviluppo e l’aggiornamento dello stabilimento produttivo. È una merenda unica per forma e per processo di produzione nel panorama dei prodotti farciti con le creme. Prepariamo la farcitura in diretta, contemporaneamente alla cottura nel forno e grazie ad un particolare processo di pastorizzazione garantiamo eccellenza organolettica e sicurezza alimentare. Mulino Bianco si conferma ulteriormente leader del segmento a livello intellettuale, industriale e culturale”.


Mulino Bianco, che a oggi conta oltre 130 referenze per la prima colazione, dai biscotti alle merende, fino ai pani, consolida con Fisarmoniche la leadership nel segmento della colazione. “La nuova merenda si qualifica come una vera e propria ‘invenzione’ capace di rispondere con efficacia e creatività alle nuove richieste degli italiani a colazione – afferma l’azienda di Parma – L’innovazione è infatti disruptive dal punto di vista del design del prodotto, della ricetta e dei macchinari impiegati nel realizzarla”. “È un prodotto avanguardista frutto di un lungo processo di progettazione e ideazione che nasce da un percorso virtuoso di competenze, expertise, tecnologia e professionalità – commenta Rowena Leardini, marketing director minicakes & cakes Mulino Bianco – La sua ideazione e produzione ha un alto coefficiente di complessità produttiva. Il risultato per noi è motivo di grande orgoglio e rappresenta un decisivo passo avanti nella capacità di Mulino Bianco di innovare e ispirare il primo pasto della giornata”.


Le nuove arrivate in casa Mulino Bianco sono brioche lievitate con lievito madre decorate con una glassa superficiale alla nocciola e arricchita con una farcitura. Il prodotto, dalla preparazione dell’impasto al confezionamento, attraversa un iter produttivo lungo 400 metri, per un tempo di circa sei ore all’interno dello stabilimento di Melfi, dove negli ultimi 10 anni, il risparmio di acqua è stato pari al 40% e quellodi CO2 pari al 27%. In particolare, nell’ultimo periodo, oltre 30 milioni di euro sono stati gli investimenti che hanno interessato lo stabilimento di Melfi, principalmente in riferimento agli aspetti di innovazione, sostenibilità e nel miglioramento della qualità dei prodotti. In totale nella sede potentina ci sono 8 linee dedicate a 20 ricette differenti, con una capacità massima di 83.000 tons/anno e vi lavorano 350 dipendenti.