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Consorzio prosciutto toscano Dop a Toronto dal 15 al 17 novembre

Consorzio prosciutto toscano Dop a Toronto dal 15 al 17 novembreRoma, 13 nov. (askanews) – Il Consorzio del Prosciutto Toscano DOP vola in Canada, dove il 15 e il 17 novembre sarà protagonista di due eventi a Toronto in occasione della VIII Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, rassegna tematica annuale dedicata alla promozione della cucina e dei prodotti agroalimentari italiani di qualità, che quest’anno si celebra dal 13 al 19 novembre. La partecipazione del Prosciutto Toscano DOP si sviluppa in collaborazione con la Regione Toscana e vede il Consorzio protagonista al fianco di altre tre eccellenze del territorio: Pecorino Toscano DOP, Finocchiona IGP e Olio Toscano IGP.

Il Canada rappresenta il secondo principale mercato extra UE per il Prosciutto Toscano DOP e negli ultimi 3 anni ha visto una crescita del 14%. Complessivamente, il fatturato al consumo del Prosciutto Toscano nel 2022 ha sfiorato quota 75 milioni di euro. La quota delle esportazioni del Prosciutto Toscano DOP rappresenta il 15% del fatturato al consumo del comparto, suddivisa a livello geografico 70% area UE e 30% area extra UE.

Emilia Romagna al lavoro per aprire a export kiwi in Giappone

Emilia Romagna al lavoro per aprire a export kiwi in GiapponeRoma, 13 nov. (askanews) – La Regione Emilia Romagna punta ad aprire all’export dei kiwi in Giappone, mettendo a punto un protocollo fitosanitario condiviso. L’impegno è stato presentatato nel corso della missione della Regione nel paese de Sol Levante, dove oggi si è tenuto un seminario tecnico a Tokyo con operatori giapponesi, aziende italiane del settore agroalimentare, università e centri di ricerca. All’iniziativa anche il presidente Stefano Bonaccini.

“Siamo al lavoro per aprire questo mercato al nostro prodotto. L’obiettivo è mettere a punto un protocollo fitosanitario condiviso – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Mammi – Il Giappone rappresenta un canale commerciale prezioso per i nostri produttori, e la presenza del ministero dell’Agricoltura giapponese (MAFF) è stata un’opportunità significativa per l’apertura delle trattative”. L’ortofrutta è uno dei settori di punta dell’agricoltura emiliano-romagnola con una produzione lorda vendibile di 1,2 miliardi di euro su una superficie coltivata di 56 mila ettari. Mammi ha ricordato anche i forti investimenti della Regione sul fronte della ricerca, con 10 milioni di euro nel 2023.

La Food valley emiliano-romagnola protagonista in Giappone

La Food valley emiliano-romagnola protagonista in GiapponeRoma, 13 nov. (askanews) – La Food Valley emiliano-romagnola protagonista in Giappone, a Tokyo, nella sede dell’Ambasciata italiana in occasione del lancio della Settimana della cucina italiana nel mondo. Primo appuntamento di una serie di iniziative che accompagneranno la missione istituzionale della Regione in corso, oltre che nella capitale, nelle Prefetture di Ibaraki e Osaka fino al 18 novembre.

“Il Giappone apprezza il Made in Italy e il nostro Paese è già oggi il primo in Europa per volume di esportazioni alimentari. Per la Food Valley e per i suoi prodotti, le opportunità sono straordinarie e noi vogliamo coglierle al fianco dei nostri produttori, sostenendo anche in questo modo la rinascita di quei territori che sono stati così duramente colpiti dall’alluvione – ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – Non solo nell’agroalimentare, ma anche in campo industriale, della ricerca e della scienza. Consapevoli delle grandi opportunità che uno Stato come il Giappone può offrire al nostro sistema regionale dell’innovazione, alla rete delle nostre imprese avanzate, ai centri di ricerca, alle università. Per spingere su crescita e lavoro”. Protagonisti tutti i territori, da Rimini a Piacenza, con i prodotti, i vini, le aziende, i Consorzi di tutela dei prodotti tipici Dop e Igp. Per un settore che dà lavoro a 70-80 mila persone in campo agricolo e a centinaia di migliaia in quello agroalimentare, vale complessivamente 20 miliardi di euro ed è la seconda voce dell’export regionale, con 9,3 miliardi di euro, dopo la meccanica e la meccatronica. E che ha nel Giappone, già oggi uno dei suoi principali canali di sbocco extraeuropei.

“Siamo la regione con il più alto numero di indicazioni geografiche DOP e IGP in Europa, ben 44 – ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura e agroalimentare, Alessio Mammi -Parliamo di 3,6 miliardi di euro di produzione su 7 miliardi a livello nazionale. Tutte eccellenze che dobbiamo continuare a produrre, proteggere e promuovere. Il nostro obiettivo è promuovere le DOP e le IGP dell’Emilia-Romagna assieme ai Consorzi e alle imprese agroalimentare che saranno con noi in missione per aprire sempre maggiori opportunità e consolidare quelle esistenti, anche in vista di Expo 2025 che si terrà a Osaka”. Su un valore complessivo nazionale di circa 8 miliardi di euro, l’Emilia-Romagna è già oggi la seconda regione italiana per export verso il Giappone, con una quota del 23,4% e oltre 1.800 imprese esportatrici. La provincia che esporta di più è quella di Bologna (47,9%), seguita da Modena (29%).

Valsoia: in primi 9 mesi 2023 ricavi di vendita a 86 mln (+10,8%)

Valsoia: in primi 9 mesi 2023 ricavi di vendita a 86 mln (+10,8%)Roma, 13 nov. (askanews) – Nei primi nove mesi del 2023 Valsoia ha registrato ricavi di vendita per 86,0 milioni di euro rispetto a 77,7 milioni dello stesso periodo 2022. L’incremento è pari a 8,4 milioni (+10,8%) rispetto all’esercizio precedente che già aveva evidenziato una crescita del 10,9% sul 2021. In crescita sia i ricavi della divisione salutistica (+5,5%), sia quelli della divisione food tradizionale (+26,7%). Positivo l’andamento sia a valore che a volumi per tutte le marche principali della Società, siano esse di proprietà o in distribuzione.

Si è riunito oggi il consiglio di amministrazione di Valsoia, che ha approvato l’informativa periodica aggiuntiva al 30 settembre 2023. Per il presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi “in questi primi nove mesi abbiamo migliorato i ricavi di entrambe le nostre divisioni, food salutistico e food tradizionale. Positivo l’andamento dei volumi per le nostre marche principali, in uno scenario molto complesso segnato all’opposto da una generale contrazione dei consumi nei mercati alimentari, conseguenza di una ancora elevata inflazione”. Per quanto riguarda i lavori di ampliamento dello stabilimento di Serravalle Sesia “stanno procedendo allineati al timing ed ai costi previsti dal progetto, unitamente ad ulteriori investimenti industriali finalizzati ad un crescente efficientamento produttivo ed una ancora maggiore sostenibilità e rispetto per l’ambiente”.

“Siamo e rimarremo comunque fortemente concentrati – ha concluso – anche nell’ ultimo trimestre di questo anno, sul controllo dei costi di acquisto e delle marginalità della Società che restano oggi la priorità insieme alla difesa dei volumi di vendita e alla crescita delle nostre quote di mercato”. Ad ottobre le vendite a volume del gruppo hanno registrato una ulteriore crescita, accelerando rispetto al già positivo andamento dei primi nove mesi dell’anno. Molto positivi, spiega la società, risultano inoltre i ricavi di vendita di ottobre rispetto al pari mese 2022. Sono quindi confermati tutti gli investimenti in comunicazione e le attività promozionali al consumo sui punti di vendita come previsto dai piani per l’ultimo trimestre 2023.

Regolamento imballaggi: sindacati scrivono a Dialogo Sociale Ue

Regolamento imballaggi: sindacati scrivono a Dialogo Sociale UeRoma, 13 nov. (askanews) – La proposta di Regolamento europeo sugli imballaggi, nella sua attuale formulazione, avrà effetti negativi sulle filiere produttive, sulle abitudini dei consumatori e, soprattutto, pesanti ricadute occupazionali, in particolare sul comparto agroalimentare. Ed è una proposta che ignora l’importanza della filiera del riciclaggio dei rifiuti, settore nel quale l’Italia è leader in Europa. Lo sottolineano Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil in un documento unitario che il sindacato europeo (Effat) ha portato, oggi, all’attenzione del Dialogo sociale dell’industria alimentare, organismo UE dove si incontrano periodicamente i rappresentanti della Commissione e delle parti sociali europee.

Nel documento, Fai-Flai-Uila sottolineano, in particolare, come “la proposta della Commissione non osservi le regole che la stessa Unione europea si è data con l’agenda “Legiferare meglio” (betterregulation), la quale prescrive che le azioni dell’UE siano fondate su un’analisi completa e approfondita dei bisogni”. Al contrario, prosegue il documento “i documenti di accompagnamento della proposta, presentati dalla Commissione, sebbene eccezionalmente corposi, sono totalmente evasivi per quanto riguarda l’analisi dell’impatto economico e sociale sul comparto industriale e sugli addetti”. “Ci auguriamo, infine – dichiarano i responsabili del coordinamento internazionale di Fai-Flai-Uila Alberto Kulberg Taub, Andrea Coinu e Fabrizio De Pascale – che in futuro la Commissione rispetti anche un altro principio fondamentale che l’Unione europea si è data e che è quello di coinvolgere i cittadini, le associazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori in ogni fase del processo decisionale”.

Al via primo Master per direttori Consorzi targato Origin Italia

Al via primo Master per direttori Consorzi targato Origin ItaliaRoma, 13 nov. (askanews) – Ha preso il via a Roma il ciclo di lezioni del primo executive master per direttore di Consorzio di tutela, promosso da Origin Italia con Accademia Qualivita, la realtà formativa della omonima Fondazione.

Il Master punta a formare una figura professionale che, dotata di una solida preparazione tecnica riferita al panorama normativo ed economico di riferimento, sia in grado di affrontare la gestione delle molteplici attività di un Consorzio quali la tutela internazionale, la promozione del prodotto, le relazioni con i soci e gli enti istituzionali, la programmazione produttiva e la cura generale di un prodotto DOP IGP. Normativa e istituzioni, marketing e comunicazione, management, progetti e finanziamenti, certificazione, mercati e distribuzione, sostenibilità, nutrizione e turismo. Questi i sette moduli per un totale di 144 ore di formazione.

“All’indomani dell’approvazione della Riforma IG a livello europeo, parte ufficialmente un percorso mai affrontato prima in Italia – commenta Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia – Il sistema delle Indicazioni Geografiche, apice del made Italy agroalimentare, ha vissuto un’importante evoluzione che ha alzato il livello di complessità nella gestione e nel coordinamento delle filiere DOP IGP ed è necessario per i Consorzi poter attingere, da un bacino molto più ampio, risorse ben formate nei vari ambiti che interessano la cura e lo sviluppo strategico di una filiera di qualità certificata”. “Delle 887 Indicazioni Geografiche italiane solo le prime 40 rappresentano l’80% del valore ed è per questo motivo che abbiamo sentito la necessità di formare nuove professionalità utili alla crescita anche delle altre filiere DOP IGP che oggi hanno un potenziale ancora inespresso – commenta Mauro Rosati, direttore di Fondazione Qualivita – per questo abbiamo voluto dare vita a un master di livello elevato durante il quale i partecipanti potranno beneficiare dell’incontro con alcuni dei massimi esperti del settore”.

Olio, in Veneto raccolta leggermente superiore al 2022

Olio, in Veneto raccolta leggermente superiore al 2022Roma, 13 nov. (askanews) – Si avvia verso la conclusione la campagna olearia 2023 in Veneto: il bilancio è di una quantità in leggera ripresa rispetto al 2022, pure se sempre in calo rispetto alle annate migliori, ma con un’ottima resa e una alta qualità. A fare il bilancio è Confagricoltura Veneto, il cui presidente Leonardo Granata spiega: “per certi aspetti il 2023 è stato migliore dell’anno scorso, segnato dalla siccità che aveva causato una forte cascola. La situazione, tuttavia, è disomogenea anche negli stessi areali: ci sono aziende agricole che portano a casa una buona produzione, mentre altre non hanno prodotto nulla o quasi. Diciamo che, in media, si prevede un bilancio con una percentuale del 50-60% di raccolto rispetto al 45% del 2022”.

Le piogge, però, hanno favorito la buona qualità delle olive, anche se ci sono stati danni consistenti da grandine, soprattutto in aprile, che hanno colpito ampie fasce della Pedemontana veneta: dal Garda a Vittorio Veneto, passando per i Colli Euganei. “D’altra parte, la situazione climatica è questa e dobbiamo abituarci – aggiunge Granata – se pensiamo che negli ultimi cinque anni c’è stata solo una stagione che si è salvata pienamente senza soffrire gelo, grandine o siccità. L’olio veneto, comunque, è di altissima qualità grazie all’impegno forte dei produttori. Chiediamo però più attenzione sulla ricerca e sulla promozione, per diffondere una cultura sul prodotto olio esattamente come si fa con il vino”. La Regione Veneto ha convocato un tavolo tematico sull’olio per affrontare le principali criticità. “Bisogna riconoscere che l’ente regionale ha riportato l’attenzione sull’olivicoltura – sottolinea Granata in una nota – Penso anche a Veneto Agricoltura, che ha finanziato un progetto dedicato ad alcuni aspetti dell’oliveto, in modo particolare a fioritura, allegagione e cascola. È partito un monitoraggio su oliveti campione tra Garda, Valpolicella, Colli Euganei e Alta Trevigiana per capire quali interventi fare, a livello di concimazioni, per mitigare fenomeni come quello della cascola”.

Nel settore c’è preoccupazione per il calo dei consumi, che secondo i dati recenti della Commissione Ue è stato nel 2023 del 18%, causato dall’inflazione. L’aumento dei prezzi dell’olio sugli scaffali non aiuta. Secondo i dati 2022 di Veneto Agricoltura, la superficie a olivi in produzione è di 5.142 ettari, in lieve calo rispetto al 2021 (-0,8%). Circa il 70% delle piante è situato in provincia di Verona (3.565 ettari), seguita da Treviso (563 ettari) e Padova (440 ettari). La produzione 2022 è stata di 14.761 tonnellate.

Fedagripesca Toscana chiede a Regione per stato calamità per vino

Fedagripesca Toscana chiede a Regione per stato calamità per vinoRoma, 13 nov. (askanews) – La fine della vendemmia in Toscana ufficializza un calo della produzione di oltre il 35% e per questo Fedagripesca Toscana ha inviato una lettera alla Regione per chiedere lo stato di calamità per il settore. per questo la richiesta è lo stato di calamità. Il presidente Fabrizio Tistarelli scrive che le “piogge intense e prolungate del periodo di maggio e giugno di quest’anno hanno favorito la diffusione della peronospora su tutta la Penisola. In Toscana il danno è stato ingente”. Il danno, si sottolinea nella lettera, “ha colpito in primis i produttori agricoli”.

“In questo momento – ha sottolineato il vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana Ritano Baragli – sono le cantine a pagare il prezzo più alto. Il momento non è facile: da un lato il calo del consumo del vino, dall’altro lato le piogge hanno innescato una situazione difficile”. “La cooperazione agricola – si legge ancora nella lettera – continua a svolgere la sua funzione sociale ricevendo meno prodotto e sostenendo costi di gestione maggiori, dovuti all’aumento di tutti i mezzi tecnici. Per questo motivo siamo a chiedere di ricorrere alla richiesta di declaratoria di stato di calamità che possa mettere a disposizione della cooperazione risorse fondamentali per la propria continuità operativa”. “Servono risorse, serve un intervento diretto da parte delle istituzioni”, conclude Baragli.

Nasce distretto regionale del cibo del Pinerolese

Nasce distretto regionale del cibo del PineroleseRoma, 13 nov. (askanews) – “Terre da tasté” è il nome del Distretto regionale del cibo del Pinerolese, in provincia di Torino, che rappresenta le terre, i produttori e alcuni tra i principali prodotti agroalimentari eccellenti piemontesi, certificati con il marchio Doc, Igp e Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat): vino Pinerolese DOC, Mela rossa Cuneo IGP, Tomino del Talucco, Seirass (Sairass) di latte o Ricotta piemontese, Pasta di meliga, Mele del Piemonte, Mustardela, Genepy.

Il distretto, nato per iniziativa di 15 Comuni, della Diocesi di Pinerolo, della Diaconia Valdese e con il coinvolgimento delle principali organizzazioni agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura e delle cooperative agricole (Società agricola cooperativa Vigonese, Filiere Green Società agricola Coop), è stato riconosciuto ufficialmente dalla Regione Piemonte – Assessorato all’Agricoltura e cibo. Insieme a Pinerolo, comune capofila del distretto, sono inclusi i comuni di Buriasco, Campiglione Fenile, Cantalupa, Cavour, Cercenasco, Cumiana, Frossasco, Garzigliana, Macello, Osasco, Pinerolo, Piscina, Scalenghe, Vigone, Villafranca Piemonte. Un territorio di circa 400 chilometri quadrati, che si estende dalla pianura del Po alle zone pedemontane e montane e che comprende un contesto paesaggistico vario con aree agricole e forestali. Sono presenti 1.420 aziende, di cui il 41% si dedica allevamento bovino, suino e avicunicolo.

La maggior parte delle superfici agricole risulta destinato alla produzione foraggera e cerealicola, in stretta sinergia con il settore zootecnico e una porzione inferiore dei terreni è destinata a produzioni frutticole (mele, pere, kiwi e nocciole) e orticole (pomodoro da industria, patata). Si distingue anche una produzione minore di erbe aromatiche e l’apicoltura è rappresentata da 34 aziende. “Con il nuovo distretto del cibo si uniscono le competenze e si lavora in sinergia per incrementare lo sviluppo economico del Pinerolese. Uno strumento che ci permette di valorizzare la filiera agroalimentare insieme al territorio di produzione, coinvolgendo le diverse realtà presenti non solo del settore rurale ma anche dei settori turistico, culturale, sociale”, spiega l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa.

25 e 26 novembre Roma diventa epicentro pasticceria con DolceRoma

25 e 26 novembre Roma diventa epicentro pasticceria con DolceRomaRoma, 13 nov. (askanews) – Roma epicentro della pasticceria nazionale e internazionale: il 25 e 26 novembre si terrà la prima edizione del Dolce Roma Fest – The World of Pastry, due giornate che vedranno pastry chef di fama internazionale, professionisti del settore e produttori dolciari incontrare il pubblico di appassionati sul palcoscenico di Roma. Più di 100 appuntamenti al Palazzo dei Congressi, dalla cioccolateria al gelato, passando per la pasticceria secca, fino ai lievitati e al cake design. Tra i tanti special guest dell’evento Damiano Carrara, Loretta Fanella, Giuseppe Amato, Dario Nuti, Sara Papa.

Giammarco Mineo, ideatore del format, Elena Morabito e Giuseppe Cicconi nel board di Alcama, la società che cura l’organizzazione dell’evento, spiegano: “sarà un’esperienza unica nel suo genere, in grado di coniugare le produzioni dolciarie artigianali alla pasticceria d’autore, i gusti tradizionali alle tecniche più innovative, l’assaggio alla conoscenza. Una combinazione che contraddistingue il nostro format e offre una panoramica su molti talenti e sulle eccellenze dolciarie del nostro Paese”. Oltre 35 corsi di pasticceria rivolti ad appassionati e pasticceri, cooking show, 15 masterclass dedicate al cake design e una selezione di stand di produttori per far conoscere e assaggiare ai visitatori le proprie specialità. Grande attenzione al sostenibile con numerosi focus sulla pasticceria green.