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Consorzio arancia Sicilia Igp a Masaf: serve tavolo agrumicoltura

Consorzio arancia Sicilia Igp a Masaf: serve tavolo agrumicolturaRoma, 27 nov. (askanews) – La convocazione di un tavolo al Masaf sull’agrumicoltura siciliana, per “confrontarsi con serenità con chi ha in mano il prodotto, ovvero Consorzi, organizzazioni e la Regione Sicilia”. A chiederlo è Gerardo Diana, presidente del Consorzio Arancia rossa di Sicilia Igp, in una intervista ad Askanews.


Inizierà infatti ufficialmente il 27 dicembre la campagna di commercializzazione delle arance rosse di Sicilia Igp: i frutti saranno abbondanti, di buona pezzatura e di grande qualità. Anche se questa campagna arriva dopo una annata difficile, con una diminuzione del 12% circa rispetto al 2023, anno in cui però ci fu una iperproduzione di arance. E’ stata l’ennesima annata all’insegna della grande siccità, a cui gli associati al Consorzio “hanno fatto fronte facendo sforzi folli e con un importantissimo aumento dei costi” per potere irrigare, spiega Diana. Si è dovuto anche scegliere cosa irrigare, ovvero su quali appezzamenti puntare: “l’acqua era limitata, e noi abbiamo deciso a chi darla: abbiamo abbandonato le piante più vecchie e l’abbiamo data a quelle giovani. Tanti associati hanno lasciato perdere degli ettari che poi ripianteremo grazie ai ‘piani Tristezza’ ma che ci daranno frutto solo tra 5 anni”. “Tutti parlano di grande diminuzione di arance, ma chi ci ha creduto ha irrigato facendo sforzi folli e con un pesante aumento dei costi. Abbiamo una qualità bella e una pezzatura grande”, ha aggiunto. Questo grazie al fatto che gli associati al Consorzio si sono organizzati “con pozzi e laghi, visto che i Consorzi di Bonifica non hanno dato acqua, riuscendo a limitare il calo produttivo al 12%. Il Consorzio quest’anno – ha spiegato Diana – ha vissuto una annata eroica”.


Di eroismo, però, non si può vivere sempre e infatti, messa al sicuro la produzione del 2024, Diana si dice preoccupato per la prossima annata “perché questi sforzi non si possono fare continuamente e, finché non diventeranno operativi i desalinizzatori e il sistema di canali che collegherà le dighe per l’agricoltura ci sarà sempre una vita difficile”. In Sicilia, infatti, “il cambiamento climatico è molto rapido e la siccità ci sta portando fenomeni di desertificazione. Tutti gLi interventi di cui si parla sono giustissimi ma noi non abbiamo 10 anni di tempo. Presto partirà un bando sui laghetti, che per noi sono essenziali e sono partiti dei bandi sui pozzi ma servono interventi immediati e liquidità immediata”.


Per questo, dopo un confronto con l’altro grande consorzio agrumicolo siciliano, quello della Arancia di Ribera Dop, è stato redatto “un documento comune e verrà chiesto un incontro al Masaf: il sottosegretario D’Eramo è molto attivo e speriamo – ha detto Diana ad Askanews – nella convocazione di un tavolo: abbiamo bisogno di lavorare insieme in un tavolo con chi ha in mano il prodotto, ovvero Consorzi, organizzazioni e la Regione Sicilia. Lavoriamo per risolvere i problemi con serenità, come in famiglia”. Quanto ad Agricat, il fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni causati alle imprese agricole da eventi climatici estremi come alluvioni, gelo, brina e siccità, “noi la vorremmo vedere funzionare: abbiamo presentato le domande di risarcimento e non sappiamo che percorso stiano avendo”. Anche questa questione fa parte di quelle che il Consorzio vorrebbe affrontare nel tavolo al Masaf, insieme al necessario blocco anche per il 2024 delle cartelle esattoriali per il lavoro dei Consorzi di Bonifica.


Il Consorzio, in vista della commercializzazione che durerà da fine dicembre a maggio per il prodotto fresco, si prepara alla campagna di comunicazione nazionale. “Siamo sempre ottimisti per quello che sarà il nuovo anno perché ormai i nostri sostenitori, i consumatori, scegliendo le nostre arance sanno non solo di avere il massimo della qualità, ma soprattutto che il prodotto è sinonimo di massima sostenibilità”, ha detto Diana. Il Consorzio dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP è una realtà che coinvolge oltre 30 comuni della Sicilia Orientale, dove operano circa 500 produttori associati per un totale di circa 6500 ettari certificati con l’IGP, di cui 800 in regime biologico.

Da Confagricoltura 14 tonnellate beni alimentari per Food for Gaza

Da Confagricoltura 14 tonnellate beni alimentari per Food for GazaRoma, 27 nov. (askanews) – È partito oggi il secondo invio di aiuti umanitari diretti a Gaza all’interno del programma “Food for Gaza”, finalizzato a garantire l’accesso ad aiuti alimentari e sanitari per la popolazione della Striscia.


L’iniziativa ha preso il via lo scorso marzo su iniziativa del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in collaborazione con ONU, Croce Rossa, Mezzaluna Rossa e World Food Program. Confagricoltura, che accoglie con gioia l’annuncio di Israele della tregua con il Libano, si riconferma il principale contribuente all’iniziativa umanitaria del MAECI: con il primo invio dell’estate scorsa erano state raccolte 31 tonnellate (su 45) di derrate alimentari. Per la spedizione di oggi sono state raccolte dalla Confederazione oltre 14 tonnellate di cibo, in particolare riso, conserve varie e farina di grano, su un totale di circa 20 tonnellate.


Confagricoltura e la Onlus Senior-L’Età della Saggezza si confermano determinanti nell’iniziativa umanitaria a favore della popolazione colpita dal conflitto.

Congionti (Agriturist): Italia semplifichi norme su agriturismo

Congionti (Agriturist): Italia semplifichi norme su agriturismoRoma, 27 nov. (askanews) – Gli oltre 26mila agriturismi italiani sono “un modello per il turismo sostenibile e diffuso, ma per crescere abbiamo bisogno di un maggiore sostegno da parte delle istituzioni, soprattutto per semplificare le normative e ridurre gli ostacoli burocratici”. Lo ha detto Augusto Congionti, presidente nazionale di Agriturist, durante il convegno “Agriturist racconta l’agriturismo italiano: passato, presente e futuro”, organizzato oggi alla Fattoria di Maiano, a Fiesole, dall’Associazione nazionale per l’Agriturismo, l’ambiente e il territorio.


“Gli agriturismi italiani offrono qualità, autenticità e sostenibilità, tre valori che fanno dell’Italia un’eccellenza unica al mondo, e si confermano un tassello strategico per il turismo sostenibile e la valorizzazione delle aree interne, un volàno per il Paese e una garanzia per lo sviluppo economico e sociale di borghi e territori rurali”, ha spiegato, sottolineando che l’agriturismo “rappresenta un esempio virtuoso di integrazione tra produzione agricola e turismo esperienziale”. Inoltre, gli agriturismi italiani “sono, direi, naturalmente sostenibili: molti utilizzano energie rinnovabili, come il fotovoltaico o le biomasse, e promuovono il recupero dei materiali nell’ambito della ristorazione”. Luca Brondelli, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, ha invece sottolineato il ruolo sociale degli agriturismi che sono “una risposta concreta allo spopolamento delle aree interne – ha detto – e alla salvaguardia del patrimonio culturale e architettonico delle campagne italiane. L’agriturismo non è solo un’opportunità economica, ma un presidio fondamentale per il territorio”.


Brondelli ha poi analizzato i nuovi trend del turismo post-pandemia: “i turisti non si accontentano più di un soggiorno in un luogo suggestivo. Vogliono essere protagonisti, scoprire i processi produttivi, partecipare a degustazioni e immergersi nella vita rurale. Ecco perché stiamo investendo nella formazione di figure professionali capaci di soddisfare queste esigenze – ha concluso il vicepresidente nazionale di Confagricoltura – come i manager turistici per i borghi, in collaborazione con università e centri di ricerca”.

In Veneto buona quantità olive ma resa bassissima: olio sarà poco

In Veneto buona quantità olive ma resa bassissima: olio sarà pocoRoma, 27 nov. (askanews) – Buone quantità di olive raccolte ma una resa tra le più basse di sempre. E, dunque, poco olio ma altissimi costi di produzione per la molitura. E’ il bilancio della campagna olearia 2024 in Veneto dove, nonostante la buona qualità e quantità di olive, grazie all’assenza della mosca olearia, le rese sono state tra le più basse di cui si abbia memoria nel territorio veneto.


Nel 2023 fu la quantità di olive ad essere insoddisfacente, mentre il 2022 fu segnato dalla siccità e dalla cascola e nel 2021 la produzione fu praticamente azzerata. Quest’anno le olive c’erano, ma sarà l’olio a scarseggiare. “Le rese quest’anno sono state attorno al 10% di media, oscillando dal 7 all’11,5%, ben lontane dalle medie del 15% di altri anni – spiega Leonardo Granata, presidente degli olivicoltori di Confagricoltura Veneto e produttore di olio dei Colli Euganei – Abbiamo pagato il frantoio in proporzione alle buone quantità di olive raccolte, che sono state decisamente superiori rispetto al 2023, ma abbiamo portato a casa poco olio, tanto che la sproporzione tra costi di produzione e introiti ci consentirà di conseguire una redditività appena sufficiente a coprire i costi di gestione. Non è una situazione solo veneta, ma estesa a tutta l’Italia”.


Le rese così basse sono dovute, probabilmente, al cambiamento delle temperature all’inizio di settembre, a cui hanno fatto seguito piogge continue e abbondanti, che di fatto ha bloccato la maturazione dell’oliva. I frutti hanno cominciato a pompare acqua, risultando scarichi di olio. “È difficile che i produttori continuino a investire in questo settore se non si esce da questo buco nero – dice Granata – anche perché, a fronte di risultati deludenti, ci troviamo a sostenere costi di produzione sempre più alti non solo in fase di raccolta e di molitura, ma di potatura, concimazione, sfalcio erba e trattamenti”. Il sostegno all’olivicoltura è quindi indispensabile per la prosecuzione dell’attività: “da alcuni anni abbiamo intessuto una collaborazione stretta con le Università di Verona e Padova per studiare soluzioni e mettere a punto cultivar che possano reggere meglio i cambiamenti climatici in corso – spiega Granata – Anche dalla Regione stiamo ricevendo ascolto e supporto, tanto che sta promuovendo documenti importanti a tutela dell’olivicoltura. E di questo vogliamo ringraziarla”.


Secondo i dati 2023 di Veneto Agricoltura, la superficie coltivata a olivo in produzione si è portata a 4.893 ettari, con un lieve aumento del 0,1%. Il 72% delle piante si torva nel Veronese (3.525 ettari, +0,1%), a cui seguono Vicenza (495 ettari, +0,4%), Treviso (437 ettari, -0,2%) e Padova (425 ettari, stabile).

Siccità, in Sicilia progetto su desalinizzazione e fitodepurazione

Siccità, in Sicilia progetto su desalinizzazione e fitodepurazioneRoma, 27 nov. (askanews) – Affrontare il problema dell’emein Sicilia con progetti innovativi, come quello annunciato oggi nel corso di una tavola rotonda al Masaf: ricorrere alla desalinizzazione e alla fitodepurazione per avere una maggiore disponibilità di acqua per il distretto degli Agrumi di Sicilia. In questo progetto, nato da una collaborazione con l’Università di Catania, con il sostegno di Coca Cola, sono coinvolti 100 imprenditori.


La notizia è arrivata nel corso della tavola rotonda dal titolo “Filiere e reti: focus agrumicoltura per una gestione condivisa della risorsa idrica”, tenutasi oggi presso la Sala Cavour del ministero dell’Agricoltura. Un incontro che ha visto confrontarsi rappresentanti delle principali associazioni agricole regionali ed imprenditori di varie zone agrumetate italiane, docenti universitari e esponenti parlamentari, con in apertura l’intervento degli assessori all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Siciliana Salvatore Barbagallo ed Edmondo Tamajo e le conclusioni affidate al sottosegretario Luigi D’Eramo. Il progetto prende le mosse da uno studio realizzato per approfondire le criticità correlate all’uso di acque di falda con elevato contenuto di sali, frutto dei monitoraggi effettuati su 120 aziende del territorio. Per facilitare l’adozione di questa tecnologia da parte delle aziende, verrà acquistato e testato un impianto di desalinizzazione portatile da utilizzare in modo sperimentale in diversi areali agrumicoli regionali. Grazie allo screening delle realtà che già utilizzano questa tecnologia, saranno inoltre analizzate le potenzialità di trattamento delle acque reflue attraverso tecniche di fitodepurazione, coinvolgendo in diversi momenti di confronto più di 100 imprenditori che operano su migliaia di ettari di colture.


“Promuovere un uso responsabile e sostenibile della risorsa idrica rappresenta una priorità non solo per la filiera agrumicola, ma per tutto il mondo agricolo. Siamo consapevoli di quanto la dotazione infrastrutturale sia fondamentale per consentire lo sviluppo e la competitività del settore”, ha detto Luigi D’Eramo, sottosegretario al Masaf sottolineando che questo potrebbe rappresentare “un modello virtuoso, che unisce le esperienze di innovazione che partono dal mondo associativo, sentinella dei territori, e grazie al coinvolgimento del sistema universitario, offre alle imprese la possibilità di testare nuove soluzioni pensate per rispondere a esigenze concrete”. “Siamo convinti che la combinazione di sperimentazione e analisi dei risultati possa dare alla filiera la possibilità di individuare, nel rispetto delle peculiarità di ogni singola realtà agrumicola, una propria strada di sostenibilità e innovazione”, ha ggiunto Federica Argentati, presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia ricordando che “l’emergenza idrica sta mettendo a dura prova il nostro comparto, così importante per diversi territori. Non solo siciliani ma di tutto il Sud Italia”.

Kauno Grudai inaugura stabilimento da 32 mln in Lituania

Kauno Grudai inaugura stabilimento da 32 mln in LituaniaRoma, 27 nov. (askanews) – Kauno Grudai, una delle più grandi aziende di produzione alimentare della Lituania e focalizzata nella produzione di cibo istantaneo, ha inaugurato il suo nuovo stabilimento da 32 milioni di euro ad Alytus. Lo stabilimento è destinato a creare 250-300 nuovi posti di lavoro su circa 7.400 metri quadrati di spazio produttivo. E’ il secondo stabilimento di cibo istantaneo dell’azienda nella città e la sua terza filiale di produzione locale.


Una offerta che risponte alla domanda di cibo istantaneo in aumento in tutta Europa: si prevede infatti che il mercato globale del cibo istantaneo raggiungerà circa 200 miliardi di dollari entro il 2032. Mentre i consumatori europei abbracciano prodotti come noodles istantanei e porridge, Kauno Grudai attualmente esporta il 96% della sua produzione e rifornisce i principali rivenditori in 30 paesi europei, tra cui Spagna, Germania e Regno Unito. Il nuovo stabilimento amplierà significativamente le capacità produttive, aggiungendo 240 milioni di unità di cibo istantaneo all’anno. Ciò include 120 milioni di tazze di noodle e snack pot e 120 milioni di confezioni di noodle, aumentando la capacità produttiva totale dell’azienda a 500 milioni di porzioni all’anno, quasi un quinto del mercato europeo.


Il fatturato annuo del gruppo supera 1,5 miliardi di euro, con esportazioni che raggiungono l’Europa occidentale, la Scandinavia e gli Stati Uniti. Il tutto con una attenzione agli obiettivi di sostenibilità: l’azienda usa solo olio di palma sostenibile certificato RSPO e si è impegnata a sostituire il 45% dell’olio di palma utilizzato con olio di girasole entro la fine del 2025. Questo cambiamento fa parte della più ampia strategia ambientale che include iniziative volte a ridurre le emissioni di carbonio e a minimizzare gli sprechi. La struttura funzionerà con energia verde, utilizzerà imballaggi riciclabili e ridurrà al minimo gli sprechi. In futuro, l’azienda continuerà a dare priorità alla crescita delle esportazioni, in particolare verso l’Europa occidentale, i paesi scandinavi e gli Stati Uniti.

Ok Commissione Ue all’Igp per il Torrone de Montelimar francese

Ok Commissione Ue all’Igp per il Torrone de Montelimar franceseRoma, 27 nov. (askanews) – La Commissione Europea ha approvato l’inserimento del “Torrone di Montélimar” nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette (Igp). Questo nuovo prodotto si aggiungerà all’elenco dei 3.636 prodotti già protetti nell’Unione Europea.


Il “Nougat de Montélimar” è un prodotto dolciario fabbricato nel comune di Montélimar, in Francia, costituito da una pasta a base di colore da bianco a crema, aerata con albume e composta da sostanze dolcificanti, in particolare miele, una guarnizione composta da mandorle ed eventualmente integrato con pistacchi. In bocca si presenta in due diverse consistenze: torrone duro, croccante e friabile, e torrone tenero, morbido e cremoso alla masticazione. Il “Torrone di Montélimar” è prodotto utilizzando un know-how specifico sviluppato nel corso di diversi secoli e con ingredienti fedeli alle antiche ricette. Strategica è la formazione di mastri pasticceri o cuochi che devono tenere conto del tipo di attrezzatura utilizzata, delle caratteristiche delle materie prime e delle condizioni del giorno di produzione (umidità dell’aria, temperatura ambiente) per adattare i tempi e le temperature di cottura e ottenere la consistenza desiderata. La fama del “Torrone di Montélimar” è ampiamente diffusa in tutta la Francia dalla fine del XIX secolo e continua ancora oggi.

Planas (Spagna): con Francia e Italia a difesa pesca Mediterraneo

Planas (Spagna): con Francia e Italia a difesa pesca MediterraneoRoma, 27 nov. (askanews) – L’accordo raggiunto durante lo scorso Agrifish tra Spagna, Francia e Italia, che si è tradotto in una dichiarazione congiunta in difesa degli interessi di pesca nel Mediterraneo per chiedere alla Commissione Europea una moratoria sul piano di gestione pluriennale del Mar Mediterraneo nel 2025, è fondamentale “per garantire il futuro della pesca nel Mar Mediterraneo ed evitare ulteriori riduzioni dei giorni di pesca per la flotta peschereccia”. Lo ha spiegato il ministro spagnolo dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, Luis Planas, che ieri ha visitato il porto di Vilanova i la Geltrú (Barcellona), accompagnato dai rappresentanti delle corporazioni dei pescatori della Catalogna.


Planas ha sottolineato che “l’attività di pesca nel Mediterraneo è più della semplice pesca, è una realtà territoriale e sociale che fa parte della nostra cultura, del nostro vivere, del nostro lavorare e noi vogliamo che questa realtà come paesi mediterranei venga presa in considerazione”. Il 18 novembre Luis Planas ha firmato, insieme ai suoi omologhi francese e italiano, una dichiarazione congiunta che chiede una moratoria sul piano di gestione pluriennale nel Mediterraneo nel corso del 2025. I tre paesi difenderanno questa posizione nel Consiglio dei ministri del 9 e 10 dicembre, in cui devono essere approvati i totali ammissibili di catture (TAC) e le quote per il prossimo anno.


Ha ricordato che la Spagna conta 2.200 pescherecci nel Mediterraneo, di cui più di 600 in Catalogna e 47 a Vilanova i la Geltrú. Planas ha anche ricordato che il settore della pesca catalano è pioniere nell’adozione di misure per proteggere le risorse della pesca nel Mediterraneo con chiusure temporali e spaziali e misure di selettività nelle reti per proteggere gli avannotti. Per questo Planas ritiene che esistano alternative alle misure drastiche di continuare a ridurre i giorni di pesca e chiede che vengano valorizzati gli sforzi che le flotte a strascico che pescano nel Mediterraneo stanno portando avanti da anni. Sono misure necessarie e positive, “ma a livello di Unione europea dobbiamo pensare a dove stiamo andando e quale è il nostro porto di destinazione”.

A Consorzio ricotta bufala Dop premio efficientamento energetico

A Consorzio ricotta bufala Dop premio efficientamento energeticoRoma, 27 nov. (askanews) – Il Consorzio di Tutela della Ricotta di Bufala Campana Dop è il vincitore del Premio per l’efficientamento energetico alla quinta edizione della Rassegna del giornalismo agroalimentare e agroindustriale “Pro Sud”, tenutasi dal 21 al 23 novembre scorsi al Museo nazionale del Bergamotto e del Cibo di Reggio Calabria.


La vittoria, arrivata insieme al Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia Igp e il Consorzio di Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria Dop, è il riconoscimento “al contributo fondamentale nel garantire la qualità e l’autenticità della ricotta di bufala campana Dop, eccellenza gastronomica del Sud Italia”, come si legge nella motivazione. “Attraverso l’attività del Consorzio, guidato dal presidente Benito La Vecchia – prosegue la motivazione – si è rafforzata la promozione di un prodotto che esprime al meglio il patrimonio culturale e culinario del territorio. Il Consorzio ha inoltre intrapreso azioni significative per l’efficientamento energetico e la sostenibilità, dimostrando come l’innovazione possa convivere con il rispetto delle tradizioni”. A ritirare il premio è stato proprio il presidente del Consorzio, Benito La Vecchia: “la ricotta di bufala Dop – ha detto – si sta affermando sempre di più come simbolo di freschezza, genuinità, cibo salutare per gli sportivi e adatto anche ai più piccoli. Inoltre, cresce anche l’interesse degli addetti ai lavori: dai pasticcieri agli chef stellati, l’utilizzo come ingrediente riesce a esaltare tantissime ricette”.

Il Piemonte a Friburgo per gli Agrifood Tech Days

Il Piemonte a Friburgo per gli Agrifood Tech DaysRoma, 27 nov. (askanews) – Accordi da sviluppare fra il Piemonte e il Cantone svizzero di Friburgo per la promozione incrociata dei rispettivi prodotti, per la condivisione di buone pratiche e ricerca in agricoltura e lo sviluppo di progetti comuni transfrontalieri. È l’agenda di lavoro emersa dagli incontri avuti nei giorni scorsi dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni agli Italy-Switzerland Agrifood Tech Days all’Haute école d’ingénierie et d’architecture di Friburgo (Svizzera).


Gli Agrifood Tech Days sono un importante workshop bilaterale dedicato allo sviluppo tecnologico e alla ricerca applicata all’agricoltura fra i due Paesi confinanti, e hanno visto la partecipazione fra gli altri dei rappresentanti dell’Ice – Istituto per il Commercio Estero, del Politecnico di Torino e dell’Università della Svizzera Occidentale, la cui rettrice è la cuneese Luciana Vaccaro. Annuncia l’assessore Bongioanni: “dagli incontri è nata tutta una serie di opportunità di scambio estremamente interessanti per le due regioni transfrontaliere. Con il ministro degli Affari Economici del Canton Friburgo, Olivier Curty, abbiamo avviato il discorso di una possibile collaborazione per la promozione incrociata dei nostri patrimoni agroalimentari. Il mercato elvetico è molto interessato al cibo di qualità del Piemonte, con i suoi vini pregiati, formaggi, nocciole e tartufi: il Cantone di Friburgo potrebbe rappresentare un partner ideale per scambi culturali e commerciali”


“Un punto di partenza – prosegue l’assessore – potrebbe essere l’organizzazione di eventi congiunti, come fiere e festival gastronomici che mettano in luce i prodotti tipici di entrambe le regioni. Puntiamo a presentare le eccellenze del cibo piemontese in Svizzera già nella primavera 2025”. Un altro fronte su cui sviluppare progetti congiunti è quello della ricerca e innovazione in agricoltura, su cui il Piemonte sta puntando con sempre maggiore decisione. “La collaborazione – prosegue Bongioanni – potrebbe estendersi alla creazione di progetti di agricoltura sostenibile e biologica, promuovendo pratiche agricole che rispettano l’ambiente e che potrebbero beneficiare di scambi di conoscenze tra agricoltori piemontesi e friburghesi”. Fra i possibili temi l’adozione di tecnologie innovative per migliorare l’efficienza delle coltivazioni e ridurre l’impatto ambientale, la gestione delle risorse idriche e la tutela della biodiversità.


L’accordo bilaterale potrebbe essere infine lo strumento pilota su cui sperimentare a livello internazionale le opportunità della Filiera Corta che sta prendendo forma in Piemonte. Spiega Bongioanni: “si potrebbero sviluppare reti di distribuzione condivise, sfruttando le sinergie tra i mercati locali e le piattaforme online per la vendita di prodotti tipici in tutta Europa”.