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Gruppo Cremonini internalizza attività, Ccnl per tutti lavoratori

Gruppo Cremonini internalizza attività, Ccnl per tutti lavoratoriRoma, 1 apr. (askanews) – Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uila hanno sottoscritto nei giorni scorsi tre accordi con il gruppo Cremonini che valorizzano e rafforzano il positivo sistema di relazione sindacali a livello nazionale e rappresentano un ulteriore salto di qualità per le lavoratrici e i lavoratori del gruppo.


Con il primo accordo è stato definito un percorso che condurrà, entro ottobre 2025, all’internalizzazione da parte della controllata Inalca Spa di tutte le attività in precedenza date in appalto alla società Ges.Car Srl. Inoltre, è stata condivisa una armonizzazione contrattuale che permetterà di applicare agli oltre 1.500 dipendenti ex Ges.Car il CCNL Industria Alimentare, includendo tutte le lavoratrici e i lavoratori addetti delle aree logistica/magazzino e sanificazione impianti, migliorandone tutele normative e salariali. Una scelta fortemente voluta da Fai-Flai-Uila che porterà, in breve tempo, all’applicazione di un unico contratto collettivo nazionale in una delle principali aziende di macellazione e trasformazione delle carni a livello italiano ed europeo.


Il secondo accordo sottoscritto istituisce, per la prima volta, il coordinamento nazionale delle rappresentanze sindacali di Fai, Flai e Uila del gruppo, realizzando così un positivo sistema di relazioni sindacali attraverso il quale incrementare il livello di informazione e consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori e creando i presupposti per una futura contrattazione di secondo livello. Infine, con la terza intesa, le organizzazioni sindacali e Cremonini hanno affrontato il tema della formazione e delle competenze impegnandosi a realizzare una “Scuola di formazione e lavorazione carni e derivati”, stabile e strutturata, per promuovere e diffondere corsi specifici e professionalizzanti volti a mantenere e accrescere le competenze di chi è attualmente assunto dal gruppo ma anche per chi intenda maturare nozioni utili a svolgere attività nel settore.

Copagri porta la biodiversità della viticoltura al Vinitaly

Copagri porta la biodiversità della viticoltura al VinitalyRoma, 1 apr. (askanews) – La Copagri va al Salone internazionale dei vini e distillati Vinitaly, la cui 57esima edizione è in programma dal 6 al 9 aprile a Verona, e porta con sè la biodiversità della viticoltura italiana grazie a una presenza ancora più radicata, a uno spazio espositivo rinnovato e a un programma di incontri, confronti, incoming e food and wine tasting, ideati per presentare il meglio delle cantine associate. La Copagri sarà presente alla rassegna enologica con un proprio spazio espositivo situato nel padiglione 7 stand E11-F10.


“Al centro dei riflettori ci saranno proprio la qualità e la biodiversità della viticoltura nazionale, che nell’annata appena trascorsa si è ripresa lo scettro della produzione mondiale, con un incremento produttivo del 7% su base annua e oltre 40 milioni di ettolitri di vino prodotti, ma anche l’eccellenza della viticoltura biologica, caratterizzata da una produzione di oltre 3 milioni di ettolitri spalmata su quasi 135mila ettari di terreni”, ricorda il presidente della Copagri Tommaso Battista. L’elevata qualità del vino e le differenze produttive che fanno grandi i diversi territori del Belpaese saranno messe in mostra grazie a decine di etichette bio provenienti da Lombardia, Toscana, Marche, Abruzzo, Sardegna e Toscana. Non mancheranno numerosi esempi dello straordinario gusto della viticoltura tradizionale, grazie a un’ampia selezione delle produzioni delle cantine associate.


Si parte domenica 6 aprile, con il taglio del nastro dello stand Copagri previsto nel pomeriggio alla presenza di rappresentanti delle istituzioni; a seguire, lunedì 7aprile, spazio all’eccellenza delle produzioni bio, grazie a un apposito wine tasting, cui farà seguito un esclusivo food tasting a cura dello chef stellato Enrico Mazzaroni; analoghi wine tasting caratterizzeranno le successive giornate di martedì 8 e mercoledì 9 aprile; a completare il tutto, oltre ad approfondimenti sulla situazione della viticoltura tradizionale e bio, saranno i numerosi incontri con i tantissimi rappresentanti della politica nazionale presenti in fiera e i walk around con i buyer internazionali.

Compie 25 anni la guida agli oli extravergini di Slow Food Italia

Compie 25 anni la guida agli oli extravergini di Slow Food ItaliaRoma, 1 apr. (askanews) – La Guida agli Extravergini di Slow Food Italia compie 25 anni e debutta il 12 aprile ad Ascoli Piceno: per la prima volta sono fuori dalla Guida le aziende che attuano coltivazioni superintensive. Quest’anno 125 collaboratori in tutta l’Italia hanno recensito 823 aziende segnalando 1321 oli extravergini di qualità. Una annata all’insegna delle siccità che in alcune regioni è stata accompagnata da una pioggia autunnale persistente. Oltre al naturale andamento del raccolto e ad alcuni parassiti e insetti, anche quest’anno la crisi climatica sempre più evidente ha indirizzato il raccolto: in Italia, secondo le stime Ismea e Uniprol, è stato inferiore del 32% rispetto all’anno precedente, attestandosi intorno alle 220mila tonnellate.


Il no alla olivicoltura superintensiva, in molte nazioni indicata come la salvezza del settore, nasce da una riflessione: questa agricoltura, sostiene Slow Food, sembra nel breve periodo essere più produttiva, ma porta con sé molte criticità. Poco si adatta alla morfologia dell’Italia, ha bisogno di investimenti iniziali molto alti, comporta la coltivazione di pochissime varietà di olivo e un ciclo vitale della pianta molto breve con conseguente perdita di un patrimonio di cultivar autoctone e di olivi secolari. Inoltre, non si adatta alla crisi idrica, in quanto ha bisogno di molta irrigazione. “Le nostre guide – osserva Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia – non si limitano a valutare la bontà di un prodotto, ma a valorizzare il lavoro che ci sta dietro, le storie delle persone, il rispetto per l’ambiente e il sociale”.


Per la prima volta, inoltre, la Guida ospita la Slovenia con 8 aziende recensite, segno di una crescita qualitativa e quantitativa di questa nazione che Slow Food da anni monitora.

Bilancio di 85mila presenze per Agriumbria 2025

Bilancio di 85mila presenze per Agriumbria 2025Roma, 1 apr. (askanews) – Ha chiuso con 85mila presenze Agriumbria 2025, un dato in linea con quello della passata edizione, a fronte di un meteo variabile e con pioggia dei primi due giorni. Le provenienze sono da tutte le regioni italiane, maggiore la presenza dal Centro Sud, ma la fiera ha attirato operatori e agricoltori anche dal Nord, soprattutto per quanto riguarda la parte zootecnica.


Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha riconosciuto e sottolineato la forza di Agriumbria e il suo lavorare in sinergia con le altre mostre di settore più importanti del Paese in un’ottica di sviluppo e non di concorrenza interna. E, per il primo anno, alla 56esima edizione di Agriumbria, ha partecipato il Banco Alimentare dell’Umbria. Positiva l’accoglienza per i workshop didattico-orientativi rivolti a studenti e docenti degli Istituti tecnici e agrari italiani. Il presidente di Umbriafiere, Stefano Ansideri, ha anche confermato la volontà di puntare sempre più sul contributo del Sistema allevatoriale nel realizzare quella che è la manifestazione portante nel calendario di Umbriafiere. La principale attrattiva, anche di questo 2025, è stato, come da tradizione, il programma zootecnico. Tutti umbri, della provincia di Perugia, i migliori allevamenti italiani di Chianina premiati in fiera.

Assobibe lancia campagna sociale contro la Sugar Tax

Assobibe lancia campagna sociale contro la Sugar TaxRoma, 1 apr. (askanews) – “Oggi noi, e domani?”: questo il claim della nuova campagna social di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia, contro la Sugar tax. L’obiettivo è duplice: comunicare la preoccupazione delle imprese che vivono un momento di forte incertezza e lanciare un appello diretto alle Istituzioni, rivolgendosi a figure politiche di spicco, per sensibilizzarle sugli effetti devastanti della nuova imposta sulle aziende in un contesto già critico. I primi contenuti sono già online a partire da oggi e nelle prossime settimane si alterneranno con proposte ancora più impattanti.


La campagna social nasce “dopo mesi di promesse che non si sono ancora tradotte in azioni concrete”, visto che nonostante il parere positivo di Mimit e Masaf, l’approvazione dell’ordine del giorno nel dicembre scorso e gli emendamenti presentati da Lega e FI nell’ambito del provvedimento MilleProroghe, a oggi la richiesta di Assobibe di un ulteriore rinvio a 12 mesi o di una cancellazione non è ancora stata accolta. Con l’entrata in vigore prevista per il primo luglio 2025, la Sugar tax andrà a colpire le bevande analcoliche, gassate e non, con e senza zucchero, pesando direttamente sul comparto, sull’intera filiera e sugli italiani. “Misure come la Sugar tax, che non trovano fondamento da un punto di vista salutistico, devono preoccupare tutti, non solo il comparto delle bevande analcoliche: un domani nuove e inutili ulteriori tassazioni potrebbero essere introdotte”, spiega Assobibe in una nota.


Inoltre, per l’associazione aderente a Confindustria, l’introduzione di una nuova tassa che deprime i consumi non può che comportare conseguenze pesanti in uno scenario socioeconomico già fortemente indebolito dall’incremento dell’inflazione e dei costi di materie prime ed energia, a cui si aggiunge la necessità di fronteggiare i dazi USA. “Con questa campagna vogliamo sottolineare la follia di questa norma e l’accanimento nei confronti delle nostre imprese – commenta Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe – Un messaggio volutamente provocatorio per ribadire il nostro appello alle Istituzioni perché è arrivato il momento delle scelte di senso per fronteggiare l’incertezza in cui vertono le imprese e neutralizzare le numerose minacce che incombono sul comparto delle bevande. Un settore con aziende e stabilimenti localizzati su tutto il territorio, che generano un valore complessivo pari a 4,9 miliardi di euro”.


La tassa secondo stime di Nomisma, avrà effetti negativi sui produttori di bevande, determinando un incremento del 28% di fiscalità su un litro, un freno degli investimenti per oltre 46 milioni di euro, un calo degli acquisti di materia prima di oltre 400 milioni di euro e un taglio del 10% del fatturato, riducendo di conseguenza attività e investimenti in Italia (-12%) e mettendo a rischio oltre 5.000 posti di lavoro. L’impatto si farà sentire non solo sul comparto delle bevande, ma su tutta la filiera.

Fedagripesca: positivo il decreto del Masaf sul tonno rosso

Fedagripesca: positivo il decreto del Masaf sul tonno rossoRoma, 1 apr. (askanews) – Semplificazione normativa, aggregazione di filiera, contrasto alla pesca illegale e alla contraffazione attraverso l’introduzione del “sigillo di garanzia”, che prevede l’obbligo di apporre una targhetta identificativa su ogni esemplare di tonno rosso. Sono questi i pilastri del decreto sul tonno rosso del Masaf secondo Confcooperative Fedagripesca, che lo giudica positivamente in quanto strumento in grado di coniugare sostenibilità economica e ambientale.


“Rafforzare gli accordi di filiera significa incrementare il valore delle produzioni, con un potenziale aumento fino al 30% del reddito per i produttori, oggi ancora l’anello più debole del settore”, spiega in una nota Paolo Tiozzo, Vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca. Bene anche il riconoscimento di tutti i segmenti della pesca, da quelli più industriali e orientati all’export, come le tonnare volanti (circuizioni), alla pesca artigianale, fino alle feluche, imbarcazioni tradizionali protagoniste di un’attività sostenibile e radicata nel territorio.


L’obbligo della targhetta di garanzia su ogni tonno rosso rappresenta un’innovazione cruciale per combattere le frodi e garantire trasparenza al consumatore, oltre a valorizzare il lavoro degli operatori che rispettano le regole. Fedagripesca sottolinea infine l’importanza di una governance condivisa della filiera, anche attraverso le organizzazioni di produttori, per consolidare il Made in Italy ittico e difenderlo dalla concorrenza sleale.

Aife: erba medica, si punta a mantenere stabilità produttiva

Aife: erba medica, si punta a mantenere stabilità produttivaRoma, 1 apr. (askanews) – “L’intenzione e l’esigenza sono quelle di mantenere la stabilità produttiva per la coltivazione italiana di erba medica, anche se l’incognita legata alle piogge di questo periodo nelle zone vocate sta mettendo un po’ a rischio le semine, a cui si unisce l’incertezza legata ai quantitativi della produzione perché le alluvioni di questi ultimi due anni hanno reso i terreni meno fertili”. Così in una nota Riccardo Severi, direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, che annuncia che, a causa delle piogge di queste ultime settimane e delle temperature in calo non sarà possibile effettuare il primo taglio nei primi dieci giorni di aprile. L’arrivo della nuova campagna avrà dunque un ritardo di 10-15 giorni rispetto agli anni passati.


Tutti i mercati agricoli sono al centro delle turbolenze geopolitiche in corso, spiega, compreso quello dell’erba medica, anche se a livello nazionale l’importante domanda di foraggio sta destando meno preoccupazioni e al momento sembra che il comparto ne stia risentendo meno di altri. “A livello europeo le abbondanti precipitazioni che hanno colpito nei mesi scorsi la Francia, ma anche la Spagna e la Germania stanno generando non poche incertezze in termini produttivi per l’anno in corso – aggiunge Severi – Per quanto riguarda l’Italia il mercato, attualmente, sta rispondendo bene. Le quotazioni relative all’erba medica disidratata attualmente stoccata e registrate nelle Borse merci di riferimento come Bologna oscillano intorno a una media di circa 300euro/tonnellata, mentre per l’erba medica di campo la forbice può variare tra i 150 e i 250euro/tonnellata”. E nel 2025 AIFE ha in calendario diverse iniziative internazionali finalizzate alla promozione sui mercati asiatici del foraggio essiccato e disidratato italiano, grazie soprattutto al progetto europeo che l’Associazione sta portando avanti da oltre un anno con la sua omologa spagnola Aefa, progetto che si concluderà alla fine del 2026 e che è stato finanziato per l’80% del suo valore (1 milione di euro) dalla Ue.


Dal 19 al 21 maggio 2025 alcune aziende associate ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi parteciperanno in Cina al China Animal Husbandry Expo e a novembre, per conto del Consorzio europeo delle imprese di disidratazione dei foraggi (Cide), la Francia ospiterà il Congresso mondiale delle Associazioni che raggruppano le aziende impegnate nella essiccazione e disidratazione dell’erba medica, a cui parteciperà anche AIFE/Filiera Italiana Foraggi.

Festa del Bio, a Roma un appello per salvare le aree interne

Festa del Bio, a Roma un appello per salvare le aree interneRoma, 1 apr. (askanews) – Salvaguardare le aree interne e montane, territori fragili e a rischio di spopolamento, ma al contempo preziosi scrigni che custodiscono un ricco patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e turistico. E’ stato il messaggio al centro della “Festa del BIO e MontagnaMadre”, l’evento organizzato all’Orto Botanico di Roma il 29 e 30 marzo da FederBio e Slow Food Italia, con il contributo della divisione Mountain Partnership della FAO e dell’Orto Botanico-La Sapienza, per promuovere l’adozione di stili di vita più sani e responsabili, a partire dalle scelte alimentari.


Nel corso dell’evento è emersa l’importanza di promuovere politiche alimentari, come quelle contenute nella food policy del Comune di Roma, che puntino a sostenere la produzione agroecologica, il ritorno dei produttori nei mercati rionali e l’aumento di cibo biologico nella ristorazione collettiva e nelle mense scolastiche, riducendo al contempo gli sprechi. “Abbiamo fortemente voluto che al Masaf fosse istituita per la prima volta una specifica delega dedicata all’agricoltura delle aree interne e di montagna perché siamo convinti che sia strategica per il futuro di tutto il nostro settore Primario – ha detto il sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo – È prioritario affrontare le criticità esistenti e salvaguardare questi territori, sia per frenare lo spopolamento e l’abbandono, sia per valorizzare le loro molteplici potenzialità e realizzare un nuovo sviluppo sostenibile”.


“Protagoniste di questo sviluppo – ha continua il sottosegretario – saranno sempre di più l’agricoltura e la zootecnia biologica e biodinamica, insieme ai distretti biologici che stiamo sostenendo in modo convinto. Rappresentano infatti un valore aggiunto che caratterizza luoghi dal grande patrimonio ambientale e paesaggistico, ricchi di cultura, tradizioni e biodiversità, che possono crescere molto anche dal punto di vista turistico” “La montagna è un territorio nevralgico per l’agricoltura. Se nei territori montani e collinari si evidenziano delle criticità è chiaro che si determina un impatto negativo su tutto il comparto agricolo nazionale – ha detto Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio – Frenare lo spopolamento delle montagne e delle aree interne è un obiettivo che viene perseguito da anni, credo che, grazie alla prima delega al Governo che unisce biologico e aree interne, ci possa essere finalmente l’opportunità di mettere in campo idee e progetti concreti per rilanciare questi luoghi”.

Lucia Forte confermata a guida Consorzio pane Altamura Dop

Lucia Forte confermata a guida Consorzio pane Altamura DopRoma, 1 apr. (askanews) – Il Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione del Pane di Altamura Dop conferma alla guida Lucia Forte. Lo scorso 4 marzo 2025 l’assemblea dei soci Consorziati ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione che si è insediato il 14 marzo 2025, composto da nove consiglieri: Caggiano Irene, Forte Lucia, Forte Vito, Lobifaro Domenico, Loporcaro Roberto, Mercadante Giovanni, Morgese Donato Antonio, Ninivaggi Nunzio, Sardone Paola.


Sempre nel corso del cda del 14 marzo 2025, è stata confermata Lucia Forte come presidente e legale rappresentante del Consorzio e sono stati nominati, inoltre, i due vicepresidenti, Nunzio Ninivaggi e Domenico Lobifaro.

Fai-Cisl: processo morte Singh, riprendere confronto caporalato

Fai-Cisl: processo morte Singh, riprendere confronto caporalatoRoma, 1 apr. (askanews) – “Vogliamo sia fatta luce su quanto accaduto e sia fatta giustizia nei luoghi deputati a farlo, e nel frattempo crediamo sia l’occasione anche per richiedere un nuovo confronto al tavolo interministeriale anticaporalato, per avere un ritorno sulle misure avviate e sui risultati ottenuti, affinché simili fatti non si ripetano più”. Lo ha detto il segretario generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota intervenendo oggi a Trento al congresso provinciale della federazione, mentre oggi a Latina si è aperto il processo per la morte di Satnam Singh, giovane operaio agricolo impiegato senza contratto e abbandonato dal suo datore di lavoro dopo una grave ferita.


“Chiediamo ai ministri Calderone e Lollobrigida – ha detto Rota – di riprendere il confronto positivo avviato con il tavolo interministeriale anticaporalato, anche perché servono i decreti attuativi delle novità introdotte con l’ultimo decreto agricoltura, inoltre il metodo del decreto flussi continua a non rispondere adeguatamente al fabbisogno di manodopera e molti lavoratori divenuti irregolari vanno fatti emergere dall’economia sommersa e dall’illegalità”. “Satnam è per tutti noi un simbolo del disumano sfruttamento cui sono sottoposti ancora oggi molti lavoratori e lavoratrici, soprattutto immigrati – ha detto Rota – Dai congressi e dalle assemblee che stiamo svolgendo in tutta Italia, dalle piazze, da tutti gli incontri con i lavoratori, emerge una forte richiesta di giustizia e legalità. Siamo vicini alla famiglia di Satnam e a tutta la comunità indiana di Latina, con cui abbiamo manifestato subito dopo la tragedia”.


Dopo la morte del giovane, “sono stati fatti passi in avanti – ha aggiunto il sindacalista – ma rimane urgente rendere operativi tutti gli strumenti preventivi in materia di sfruttamento e lavoro nero: alcune misure recepite dal governo sono positive perché frutto delle nostre proposte, come la possibilità di denunciare i caporali ottenendo l’inserimento in percorsi di protezione e inclusione sociale, oppure l’incrocio delle banche dati delle imprese appaltatrici per ottenere controlli più mirati, ma bisogna rendere operativi questi cambiamenti in tutti i territori e vanno monitorati per valutarne l’impatto”. “Altra partita fondamentale – ricorda Rota – è quella che l’Italia deve giocare in Europa guardando alla prossima Pac e al confronto con il nuovo Commissario Hansen: il fatto che la stessa azienda in cui lavorava Satnam aveva usufruito in passato di oltre 870mila euro di fondi pubblici, pur sfruttando i lavoratori e non applicando neanche le minime misure di sicurezza e legalità, dimostra che la condizionalità sociale conquistata con l’ultima riforma della Pac va non solo confermata, ma consolidata e applicata concretamente al più presto in tutti i Paesi membri”.