Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Da Ue regole per combattere microplastiche in acque irrigazione

Da Ue regole per combattere microplastiche in acque irrigazioneRoma, 11 mar. (askanews) – La Commissione Europea ha adottato oggi una metodologia standardizzata per misurare la presenza di microplastiche nell’acqua e un atto delegato per garantire il riutilizzo sicuro delle acque reflue trattate per l’irrigazione agricola. Queste due nuove misure contribuiranno a rafforzare la resilienza idrica e a migliorare la qualità e la quantità dell’acqua in tutta l’UE, spiega la Commissione in una nota.


La legge sul riutilizzo dell’acqua specifica la procedura che le autorità nazionali devono seguire per anticipare la gestione dei rischi legati all’uso delle acque reflue per l’irrigazione. E questo include l’identificazione dei rischi. “Vogliamo garantire che l’acqua che utilizziamo, da quella potabile all’irrigazione, soddisfi sempre i più elevati standard di sicurezza possibili – ha commentato il commissario europeo all’ambiente, Virginijus Sinkevicius – Con gli standard attuali, i cittadini possono essere certi che la loro acqua potabile sarà attentamente monitorata per la presenza di microplastiche e che qualsiasi acqua reflua riutilizzata sarà sicura, che i prelievi eccessivi di acqua saranno limitati e che aiuterà a ripristinare il ciclo dell’acqua che si è interrotto. Tuttavia, per ripristinare davvero questo ciclo, dobbiamo anche proteggere i nostri mari. Conto pertanto sugli Stati membri affinché garantiscano che le ambizioni che abbiamo adottato per l’uso sostenibile dell’ambiente marino siano tradotte in realtà nelle loro prossime strategie marine”.


Questi nuovi standard idrici si aggiungono infatti a un avviso pubblicato all’inizio di questa settimana per aiutare gli Stati membri a definire il “buono stato ambientale” degli oceani. Ciò aiuterà in particolare gli Stati membri a rassicurare gli attori economici riguardo al loro modo di utilizzare il mare in modo sostenibile, evitando di causare danni significativi o irreversibili alla vita o agli habitat marini.

In Toscana workshop programma Life sulla zootecnia montana

In Toscana workshop programma Life sulla zootecnia montanaRoma, 11 mar. (askanews) – Molti giovani tra cui numerose donne. Questo l’elemento rilevante e il segnale positivo usciti dal workshop appena concluso dal titolo “La zootecnia montana come strumenti per la conservazione della biodiversità – Buone pratiche, criticità e prospettive” che si è svolto presso la Fortezza di Mont’Alfonso a Castelnuovo di Garfagnana, in provincia di Lucca, organizzato dalla Regione Toscana, e svolto nell’ambito del progetto ShepForBio, coordinato da Dream Italia e cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione europea.


Due le tematiche emerse: la pastorizia e l’allevamento estensivo sono attività ad elevato valore aggiunto ambientale, fondamentali e necessarie per la conservazione della biodiversità e capaci di generare servizi ecosistemici di cui tutta la comunità si avvantaggia, come la riduzione del rischio incendio, lo stoccaggio CO2, il miglioramento del regime idrogeologico, e la conservazione del paesaggio. Inoltre, la richiesta che il valore aggiunto ambientale venga riconosciuto e remunerato, una sfida che i soggetti pubblici dovranno accogliere per mettere in atto azioni che favoriscano queste attività a partire da una semplificazione amministrativa che agevoli la fase di commercializzazione dei prodotti caseari e dal supporto allo sviluppo di filiere territoriali investendo nella formazione e nell’innovazione tecnologica.


“La montagna ci insegna in silenzio – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi – L’agricoltura di montagna in generale negli ultimi decenni è stata considerata spesso a torto marginale, ma oggi gli elementi su cui si basa – integrazione con l’ambiente, multifunzionalità, tipicità – sono divenuti elementi fondamentali da offrire come modello a tutta l’agricoltura, per creare un impatto positivo sulla fauna selvatica e la biodiversità”.

A Roma Un Mondo di Menu, la più importante mostra di menu al mondo

A Roma Un Mondo di Menu, la più importante mostra di menu al mondoRoma, 11 mar. (askanews) – Si tiene a Roma presso il Garum, Biblioteca e Museo della Cucina, dal 5 al 7 aprile, “Un Mondo di Menu, la grande Storia a tavola”: la più importante mostra di menu al mondo. Ideata e curata dal Garum e dall’associazione internazionale di collezionisti Menu Associati, la mostra è gratuita: 400 i menu originali appartenenti alle principali collezioni private e pubbliche in esposizione.


Molti dei menu saranno esposti al pubblico per la prima volta, a partire dal più antico menu a stampa conosciuto (1803) fino a menu a noi contemporanei quali quello del Pranzo offerto da Casa Artusi al Presidente Napolitano il 7 gennaio 2011 o quello relativo al viaggio di papa Francesco a Cuba per incontrare il patriarca Kirill. Il 2024 dovrebbe essere l’anno della qualifica di Patrimonio Immateriale dell’Umanità per la Cucina Italiana e questa mostra si propone come base di studio e di confronto su quello che gli antichi menu possono raccontare sullo sviluppo e sulle sfumature delle Gastronomie e delle Tradizioni. Nella visione proposta dalla mostra il menu diventa un credibile cronista dell’economia, delle scienze sociali e politiche e della quotidianità a sé contemporanee.


I menu esposti sono legati a eventi storici e situazioni particolari quali, a mero titolo di esempio: le celebrazioni per lo Statuto Albertino, la concessione a Garibaldi della cittadinanza onoraria di Londra, la Breccia di Porta Pia e le due guerre mondiali fino ad arrivare alle relazioni diplomatiche del secondo dopoguerra come nel caso del menu della Colazione offerta dal Presidente Cossiga a Michail Gorbaciov e alla Signora Rajssa Gorbaciova all’indomani della caduta del muro di Berlino. Ad essi si affiancano menu che ci raccontano le ultime ore del Titanic, le grandi imprese di Amelia Earhart e Charles Lindbergh, Umberto Nobile e Francesco De Pinedo. Dal primo pranzo di Hitler e Mussolini a quelli legati alle celebrazioni per il matrimonio di William & Kate, passando per le incoronazioni di Elisabetta II e di Nicola II, l’ultimo Zar.

Rota (Fai-Cisl): buon Ramadan a musulmani in agroalimentare

Rota (Fai-Cisl): buon Ramadan a musulmani in agroalimentareRoma, 11 mar. (askanews) – La Fai-Cisl “augura ai tanti lavoratori e lavoratrici di fede musulmana impiegati nell’agroalimentare italiano di trascorrere la ricorrenza sacra del Ramadan con serenità e consapevolezza, nel segno del rispetto e della centralità della persona”. Lo scrive su X il segretario generale della Fai-Cisl Onofrio Rota in vista dell’avvio del periodo di Ramadan.


“In Italia, su circa 5 milioni di immigrati – afferma Rota – quasi 1 milione e 800 mila sono secondo il Cesnur di credenza musulmana: una comunità numerosa che assieme a tante altre compone il quadro del pluralismo religioso del nostro Paese, ricchezza da valorizzare per coltivare inclusione e integrazione. Nell’agricoltura italiana, su oltre 1 milione di occupati – prosegue il sindacalista – più di 361mila sono di origine straniera, e tra le prime 17 nazionalità presenti, ben 8 riguardano Paesi a maggioranza musulmana, rappresentando quasi 200mila lavoratori e lavoratrici”.

Agroalimentare siciliano, incontro con focus su latte vaccino

Agroalimentare siciliano, incontro con focus su latte vaccinoRoma, 11 mar. (askanews) – Una giornata per approfondire la conoscenza attorno al latte vaccino, ai suoi derivati, al metodo di lavorazione ed al suo territorio di riferimento. Martedì 12 marzo, a Ragusa da Progetto Natura, andrà in scena il secondo appuntamento del 2024 del ciclo di incontri dedicati ai prodotti DOP, IGP e QS siciliani organizzato e coordinato da DOS Sicilia, ovvero l’associazione di Consorzi per la Promozione e Valorizzazione di produzioni tipiche Agroalimentari Siciliane a Marchio DOP, IGP e QS.


Il latte crudo vaccino e di conseguenza i suoi derivati come latte alimentare, prodotti lattiero-caseari e gelati, è ottenuto dall’applicazione di un rigoroso disciplinare di produzione approvato a livello comunitario. Il metodo di produzione prevede che nella razione giornaliera almeno il 50% della sostanza secca debba essere apportata da foraggi di cui almeno il 50% sia ottenuto da pascoli e/o fieni prodotti nel medesimo territorio dell’allevamento. “Questo educational tour è un importante passaggio di valorizzazione per il nostro Consorzio e per il prodotto stesso. In questa occasione – spiega il presidente del Consorzio Salvatore Cascone – presenteremo agli studenti dell’istituto alberghiero di Ragusa la filiera del Latte Vaccino QS e dei suoi derivati andando concretamente a valorizzare il lavoro che si svolge nelle stalle che hanno condiviso il disciplinare di produzione creando una nuova filiera certificata destinata a garantire un elevato standard qualitativo al consumatore finale”.


Nel secondo semestre dell’anno varrà dato il via a una campagna di promozione dedicata ai prodotti destinati ad entrare nel mercato, sia freschi che freschissimi. La mission di DOS Sicilia è favorire lo sviluppo e il progresso in campo alimentare della Regione Siciliana. Questa attività di promozione è stata realizzata con il contributo concesso dalla Regione Sicilia su PSR 2014-2022 Misura 16.4. In totale gli incontri dedicati alle eccellenze agroalimentari siciliane saranno 17, tutti della durata di un giorno. Dopo il primo incontro dedicato all’Olio Extravergine dei Monti Iblei DOP, successivamente a quello dedicato al Latte Vaccino QS il prossimo educational tour avrà come protagonista la Carota Novella di Ispida IGP il 22 marzo prossimo.

Aree marine protette difendono fauna ittica da ondate di calore

Aree marine protette difendono fauna ittica da ondate di caloreRoma, 11 mar. (askanews) – Le aree marine protette difendono la fauna ittica dalle ondate di calore che si manifestano quando si verifica un innalzamento della temperatura dell’acqua di 4 o 5 gradi per almeno cinque giorni. Un fenomeno che interessa sempre più i mari del nostro pianeta mettendo a rischio la fauna ittica e la sopravvivenza di alcune specie. La notizia arriva da uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Nature Communications coordinato dall’Università di Pisa.


“E’ noto che le aree marine protette, se ben gestite e con opportuna sorveglianza, hanno effetti positivi sulla fauna marina eliminando o riducendo gli effetti diretti della pesca – spiega il professore Lisandro Benedetti-Cecchi del dipartimento di Biologia dell’Ateneo pisano primo autore dell’articolo – per la prima volta grazie a questo studio abbiamo dimostrato che sono anche in grado di mitigare l’impatto delle ondate di calore”. La ricerca ha riguardato 2269 specie di pesci costieri che vivono in 357 siti interni alle aree marine protette e 747 siti esterni. I dati provengono da oltre 70mila osservazioni ottenute su intervalli temporali che vanno da un minimo di 5 a un massimo di 28 anni. Le aree marine protette studiate sono sparse in tutto il globo, nel Mediterraneo soprattutto in prossimità delle coste spagnole, poi in Australia, California e Indopacifico.


“Le proiezioni suggeriscono che i cambiamenti nel clima oceanico, di cui le ondate di calore sono espressione, si acutizzeranno nei prossimi decenni e che gli attuali tassi di riscaldamento supereranno presto il margine di sicurezza termica di molte specie – sottolinea Benedetti-Cecchi – L’allarme è ancora maggiore per il Mar Mediterraneo, che si sta riscaldando a un ritmo allarmante di tre volte quello dell’oceano globale”. A subire le conseguenze delle ondate di calore è la stabilità dell’intero ecosistema e delle popolazioni, con i pesci erbivori che tendono ad aumentare e i carnivori, come squali, barracuda, cernie o dentici, che invece sono più minacciati. Il risultato può essere il collasso dell’intero sistema sino all’estinzione locale di alcune specie.


“Il nostro lavoro – conclude Benedetti Cecchi – vuole enfatizzare l’importanza delle aree marine protette per salvaguardare la fauna marina fornendo supporto alle politiche di conservazione, articolate nelle varie direttive internazionali, come ad esempio la Convention for Biological Diversity, secondo le quali entro il 2030 almeno il 10% della superficie degli oceani dovrebbe essere sottoposta a protezione”.

Accordo Crédit Agricole Italia-Federbio per sviluppo imprese bio

Accordo Crédit Agricole Italia-Federbio per sviluppo imprese bioRoma, 11 mar. (askanews) – Una dichiarazione di intenti per sostenere l’innovazione e la crescita delle imprese agricole biologiche e dei sistemi di filiera agroalimentari, sia in Italia che sui mercati internazionali. Il protocollo d’intesa è stato firmato da Crédit Agricole Italia e FederBio il 9 marzo nel corso della tappa milanese della Festa del BIO, principale evento dedicato al biologico italiano e ha l’obiettivo di incentivare lo sviluppo economico dei territori in una logica di consolidamento del tessuto produttivo locale attraverso la creazione di sinergie tra aziende agricole bio, enti territoriali e sistema bancario.


La collaborazione consentirà di fornire soluzioni semplificate per i processi finanziari attraverso assistenza qualificata così da garantire risposte tempestive ed efficaci alle richieste delle aziende agricole e dei sistemi di filiera. “In questo periodo particolarmente complesso per l’agricoltura siamo certi che la collaborazione con un partner qualificato come Crédit Agricole Italia rappresenti un modo efficace per favorire lo sviluppo della filiera agricola all’insegna della sostenibilità – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – L’accesso preferenziale a soluzioni finanziarie innovative costituisce un importante supporto per gli agricoltori nella transizione agroecologica, sostenendoli concretamente nell’ ottimizzazione dei processi e nella gestione dei rischi legati alle attività agricole”.

12 marzo evento Cia su sfide agricoltura con ministro Lollobrigida

12 marzo evento Cia su sfide agricoltura con ministro LollobrigidaRoma, 11 mar. (askanews) – Sarà presente anche il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida alla conferenza organizzativa di Cia-Agricoltori Italiani nella sessione dedicata al confronto tra il presidente nazionale, Cristiano Fini, e lo stesso ministro. L’incontro è fissato per martedì 12 marzo, dalle 11.30 alle 12.30, nella Sala Auditorium Loyola del Centro Congressi, Roma Eventi Fontana di Trevi. L’agricoltura italiana tra emergenze e nuove sfide, sia a livello nazionale che europeo, sarà la tematica al centro del dibattito promosso da Cia.

Dalla ricerca Civ una nuova fragola adatta a climi Mediterranei

Dalla ricerca Civ una nuova fragola adatta a climi MediterraneiRoma, 11 mar. (askanews) – Arriva dalla ricerca tutta italiana del Civ, il Consorzio Italiano Vivaisti si San Giuseppe di Comacchio, una nuova varietà di fragola adatta ai climi mediterranei. L’azienda è specializzata nell’innovazione varietale e nel breeding di fragole e sta mettendo a fuoco il proprio impegno nello sviluppo della varietà SHAYDA CIVL519pbr in Spagna.


Federico Stanzani, direttore commerciale del CIV, spiega che si tratta di una varietà che si distingue per la precoce maturazione e una produzione costante che si estende per tutta la stagione. I frutti, di un rosso brillante e dalla forma conica regolare, presentano una pezzatura omogenea di ottimo calibro. “Inoltre – aggiunge – le sue eccellenti qualità organolettiche, con un sapore aromatico e una shelf life notevole, unite all’uniformità dei frutti, la rendono una scelta ideale per l’export”. Nonostante le avversità meteorologiche, SHAYDA sta mantenendo le promesse di una produzione costante già avviata nella settimana di Natale, che prosegue ininterrottamente fino a fine stagione. Dal punto di vista tecnico, si distingue per il suo portamento semi-eretto e la struttura compatta, che agevolano la raccolta della frutta. Da un punto di vista agronomico, richiede una concimazione minerale più intensa soprattutto all’inizio della stagione vegetativa.


Il programma di breeding del CIV si è orientato verso la selezione di varietà di fragole sempre più resilienti ai patogeni, e SHAYDA mostra una minore suscettibilità alle patologie fogliari e radicali.

Fortunato rieletto alla guida del Consorzio Pachino Igp

Fortunato rieletto alla guida del Consorzio Pachino IgpRoma, 11 mar. (askanews) – Sebastiano Fortunato è stato rieletto Presidente del Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino per il prossimo triennio. Dopo che l’assemblea dei soci, ha eletto i 9 consiglieri previsti da statuto, il nuovo Consiglio di amministrazione ha assegnato le cariche sociali, rinnovando la fiducia al presidente in carica.


Per la categoria Confezionatori il CDA ha riconfermato Massimo Pavan (nominato vice presidente del Consorzio), che sarà consigliere insieme a Giovanni Iuvara. Per la categoria Produttori le new entry sono Angela Fancello, Davide Campisi e Fabiano Parri, mentre sono stati riconfermati Giuseppe Sipione (anche per lui la carica di vicepresidente), Sebastiano Agnello ed Edmondo Pisana. Nominati anche i membri del Collegio Sindacale, che vede riconfermati come Sindaci effettivi Giancarlo Barone e Corrado Catania, oltre al nuovo ingresso Elisa Bordonaro, e come Sindaci supplenti Federica Blancato, oltre al nuovo ingresso Vincenzo Calì. “Il mio impegno – ha detto Fortunato – sarà quello di portare sempre avanti tutte le nostre battaglie, affinché i produttori dell’oro rosso di Sicilia possano ottenere il giusto riconoscimento economico e il nostro pomodoro sia tutelato da tutte quelle frodi alimentari che sono solo una sua lontana imitazione”.


Tra le iniziative da attuare nel prossimo triennio, il processo di internazionalizzazione del Consorzio e l’impegno in termini di sostenibilità e tracciamento dei processi produttivi, nonché l’implementazione dei controlli a tutela del marchio.