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Davide Oldani e Iginio Massari per la Cena dei Mille di Parma

Davide Oldani e Iginio Massari per la Cena dei Mille di ParmaRoma, 20 giu. (askanews) – Saranno Davide Oldani e Iginio Massari i guest chef della quinta edizione della Cena dei Mille di Parma, prevista per martedì 10 settembre nel centro della città ducale e organizzata da Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, in collaborazione con il Comune di Parma, la regia di Parma Alimentare e il contributo dell’associazione “Parma, io ci sto!”.


Durante la serata, oltre al contributo artistico del Teatro Regio – Verdi OFF, saranno presenti tutte e 6 le filiere della Parma Food Valley, a rappresentare il territorio per eccellenza dell’agroalimentare con un valore di 8,2 miliardi di euro di cui 2,7 derivanti solo dall’export. Il format è quello ormai consolidato: la tavolata di circa 400 metri si snoderà tra Piazza Garibaldi e Strada della Repubblica, con 1.000 ospiti che potranno degustare le eccellenze del territorio. Davide Oldani, che con il ristorante D’O a Cornaredo (Milano) vanta due stelle Michelin e la stella Verde Michelin per la sostenibilità si occuperà del primo con un piatto creato esclusivamente per la Cena dei Mille, ovvero “Sfoglia di pasta, ragù vegetale, pomodoro, anguria e vino passito”.


Ad affiancarlo come ospite d’eccezione Iginio Massari, a firmare il gran trionfo di pasticceria con cui si concluderà la serata. I biglietti saranno in vendita su Vivaticket a partire dalle 10 di mercoledì 10 luglio. Una data da segnare considerando che l’anno scorso tutti i posti disponibili sono andati ‘bruciati’ in nemmeno 4 ore dall’apertura dei botteghini. Il costo è di 130 euro a persona oltre ai diritti di prevendita, con una parte del ricavato che sarà destinato all’Emporio Solidale di Parma, realtà che sostiene circa 1.600 nuclei famigliari per oltre 4.000 persone, a cui lo scorso anno sono stati devoluti 20.000 euro.

Lollobrigida: su caporalato no a strumentalizzazioni

Lollobrigida: su caporalato no a strumentalizzazioniRoma, 20 giu. (askanews) – “Fin dal primo giorno dall’insediamento del Governo Meloni abbiamo affrontato l’atavico problema legato allo sfruttamento del lavoro in agricoltura”. Così in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida torna sul caso del bracciante indiano, Satnam Singh, deceduto dopo essere rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro a Latina.


“Abbiamo espresso il cordoglio per Satnam Singh, un’altra vittima innocente di un sistema criminale che sfrutta gli esseri umani in nome di un profitto ingiusto. Come lo abbiamo fatto in ogni occasione e a prescindere dalla nazionalità una vita umana è andata persa per la mancanza del rispetto delle norme”, aggiunge il ministro. “È necessario, tuttavia – prosegue Lollobrigida – rendere pubblico l’impegno del nostro Governo in questi 20 mesi e anche le responsabilità di chi ha fatto poco o nulla in passato per impedire che la situazione degenerasse. Leggiamo in queste ore parole di commozione e denunce giustissime ma anche le solite strumentalizzazioni di molti che pur avendo avuto ruoli importanti istituzionalmente e sindacalmente non hanno fatto molto di utile. E pur sapendo, spesso, si sono chiusi in un silenzio complice”.


“Da chi poteva e non ha fatto abbastanza – ha quindi aggiunto – ci si dovrebbe aspettare pentimento e rispettoso silenzio. Noi non faremo polemica e continueremo a lavorare per risolvere problemi della nostra Italia, primo tra i quali lo sfruttamento del lavoro in ogni ambito”. Il ministro ricorda poi i passi fatti dal governo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura, a partire dal primo decreto firmato che “riguardava proprio la condizionalità sociale per contrastare, con gli strumenti di competenza del Masaf, un fenomeno vergognoso che da decenni esiste anche nel nostro Paese. Scellerate politiche migratorie, mancanza di controlli efficaci e norme disattese hanno garantito troppo spesso l’impunità di imprenditori senza scrupoli. Da subito abbiamo attivato tavoli di confronto con le rappresentanze sindacali di nostra iniziativa e ogni qual volta siano stati richiesti”.

Fatturato carni bianche a 7,5 mld. Consumo pro capite +3% in 2023

Fatturato carni bianche a 7,5 mld. Consumo pro capite +3% in 2023Roma, 20 giu. (askanews) – Nel 2023, il fatturato industriale del comparto avicolo si è attestato a 7,5 miliardi: nello specifico 5,18 miliardi per le carni avicole e 2,3 miliardi per le uova. La produzione di carne avicola si attesta a 1.328.600 tonnellate di cui 1.019.100 tonnellate solo di pollo (+4,3% rispetto all’anno precedente) e 272.600 tonnellate (+24,5% sul tacchino). Crescono i consumi apparenti pro-capite, arrivati a 21,38 kg (+2,9% sul 2022), confermando la passione degli italiani per le carni bianche, che continuano ad essere le più amate con il 35% degli acquisti domestici. I dati sono stati resi noti nel corso della Assemble di UnaItalia, l’associazione di riferimento per il settore delle carni avicole, che oggi ha riconfermato alla presidenza Antonio Forlini.


La carne avicola piace anche all’estero: dopo un 2022 difficile, l’export torna infatti a crescere del 25% con 191.500 tonnellate. Cresce anche la produzione di uova nel 2023, garantita da circa 42 milioni di galline ovaiole accasate in circa 2.900 allevamenti: in totale le uova prodotte sono 12,3 miliardi (+6,8% rispetto al 2022), pari a circa 776 mila tonnellate. Nel 2023 abbiamo consumato 12 miliardi 652 milioni di uova (-2,6% sul 2022), pari a 214,5 uova a testa (13,5 chili pro-capite). Buono il livello di autoapprovvigionamento del settore, pari al 97,4%.


In aumento il numero di uova da galline allevate a terra e diminuisce quello da allevamenti in gabbie arricchite. Secondo i dati dell’Anagrafe Nazionale, la quota di uova provenienti da galline in gabbie arricchite è scesa del 25,5% tra il 2019 e il 2024, risultando notevolmente inferiore alla media europea (39,2%) mentre aumenta la quota di quelle a terra (+3,7% sul 2022). A fine 2023, il 55,6% dei capi in deposizione è stato allevato “a terra”, il 34,5% in allevamenti con “gabbie arricchite”, il 5,1% in allevamenti all’aperto e il 4,8% in allevamenti biologici.

Forlini (Unaitalia): produzione avicola +6,7% in primi 4 mesi

Forlini (Unaitalia): produzione avicola +6,7% in primi 4 mesiRoma, 20 giu. (askanews) – “Dopo 2 anni difficili caratterizzati dall’aviaria, oggi il settore gode di buona salute: nel 2023 abbiamo recuperato l’autosufficienza, ora al 105,5%, grazie a una produzione in crescita del 7,7% a volume e del 2,7% a valore. E il primo quadrimestre 2024 vede una crescita media a volume del 6,7%”. Lo ha detto Antonio Forlini, che oggi è stato riconfermato alla presidenza di Unaitalia, l’associazione di riferimento per il settore delle carni avicole.


“Ma lo scenario non si presenta del tutto roseo – ha aggiunto – Gli effetti del cambiamento climatico, il protrarsi del conflitto in Ucraina e l’inasprimento dello scontro in Medio Oriente hanno reso sempre più instabili gli andamenti del commercio globale. Il settore – ha spiegato Forlini – ha davanti sfide molto complesse che vanno dai dossier europei sul benessere animale a uno sviluppo sostenibile del comparto basato su un punto di equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. Bisogna preservare la disponibilità per i consumatori delle proteine più democratiche e facilmente accessibili, ovvero carni bianche e uova”. “Nel prossimo triennio – ha concluso Forlini – lavoreremo affinché in Ue si pongano le basi per un dialogo col settore libero da ideologie e basato sulle evidenze scientifiche, augurandoci che la politica possa mettere al primo posto sicurezza e autosufficienza alimentare, garantendo una reciprocità di regolamentazione anche rispetto ai competitor internazionali”.

Agroalimentare, Cristiano Ludovici nuovo presidente di Isit

Agroalimentare, Cristiano Ludovici nuovo presidente di IsitRoma, 20 giu. (askanews) – Cristiano Ludovici è il nuovo presidente dell’Istituto Salumi Italiani Tutelati, l’Associazione dei Consorzi dei Salumi DOP e IGP, per il triennio 2024-2027, in rappresentanza di 19 Consorzi di Tutela e di 23 prodotti tutelati. A nominarlo l’assemblea dei Consorziati che si è svolta martedì 18 giugno, a Bologna, presso l’hotel “I Portici”.


Cristiano Ludovici, amministratore delegato del Gruppo Alimentare Valtiberino, raccoglie il testimone da Lorenzo Beretta, che è stato alla guida di Isit per due mandati e ora nominato nuovo presidente dell’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi (Assica). La nomina all’unanimità di Ludovici, che fino ad oggi ha ricoperto la carica di vicepresidente, premia e assicura la continuità strategica e politica dell’operato dell’Istituto sia per quanto concerne la rappresentanza istituzionale, sia nel coordinamento interno dei Consorziati.


“Riporrò particolare attenzione al ruolo di Isit nel favorire una ancora maggiore vicinanza dei Consorzi ai propri territori, perché – ha detto il neo presidente – l’Indicazione Geografica nasce e si rafforza grazie a quel legame indissolubile che unisce prodotto, qualità e territorio d’origine: sulla base di questa consapevolezza i Consorzi possono contribuire, anche con il nuovo regolamento IG, alla crescita del tessuto economico e sociale delle economie locali”. “Altro importante obiettivo – conclude Ludovici – sarà quello di rafforzare l’operato dell’Istituto, incrementando i servizi a favore dei Consorzi e fornendo strumenti strategici comuni per la valorizzazione delle produzioni. Ciò in continuità con la strada segnata dal Presidente Beretta, alla luce della quale deve essere letta, da ultimo, la nomina come nuovo direttore di ISIT di Cristiano Costantino Loddo, nel segno di un’intensificazione delle sinergie fra i Consorzi nonché di un costante coordinamento con Assica e Ivsi”.

Avicoltura, Antonio Forlini confermato alla guida di UnaItalia

Avicoltura, Antonio Forlini confermato alla guida di UnaItaliaRoma, 20 giu. (askanews) – Antonio Forlini è stato riconfermato oggi alla presidenza di Unaitalia, l’associazione di riferimento per il settore delle carni avicole: un comparto che conta 64mila addetti e un fatturato di 7,5 miliardi (+2,7% sul 2022) a fronte di una produzione di 1.328.600 tonnellate di carni bianche e 12,3 miliardi di uova. Il rinnovo del mandato di presidenza per il triennio 2024-2027 è stato reso noto oggi durante l’assemblea dei Soci Unaitalia in corso a Bologna.


Teramano, classe 1960, Forlini ha una laurea in Giurisprudenza e un master MBA alla Bocconi di Milano. Dal 1996 è dirigente del Gruppo Amadori, nel quale ha ricoperto diverse responsabilità manageriali. Nel corso dell’assemblea è stato riconfermato alla guida del Comitato Uova di Unaitalia Ruggero Moretti, amministratore delegato di Cascina Italia spa e presidente EEPA, (European Egg Processors Association – Associazione europea dei produttori di uova).

Agricoltori di Coldiretti Puglia da prefetti su emergenze settore

Agricoltori di Coldiretti Puglia da prefetti su emergenze settoreRoma, 20 giu. (askanews) – Dal ‘grano nuovo’ quotato solo 337-342 euro a tonnellata alla siccità, con la cronica mancanza di acqua a causa di una gestione fallimentare della risorsa idrica in Puglia, ma anche la mancata ‘ricostruzione’ dopo il disastro causato dalla Xylella fino all’emergenza fauna selvatica. Sono questi i temi affrontati da Coldiretti Puglia, con gli agricoltori arrivati dalle campagne che hanno incontrato i Prefetti della Puglia, con presìdi dinanzi alle sedi dei Palazzi del Governo.


“Con la Puglia invasa dai cinghiali, non c’è solo la peste africana, ma è allarme per la sicurezza delle persone in campagna e città – denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia – le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno sono divenute l’eldorado dei cinghiali che devastano anche i raccolti. “Coldiretti Puglia chiede l’applicazione subito a livello regionale delle misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica incontrollata”, insiste Pietro Piccioni, direttore regionale di Coldiretti.


Altra emergenza è la siccità, con “la fallimentare gestione dell’acqua e della bonifica in Puglia”. Per questo Coldiretti Puglia chiede un tavolo regionale permanente per l’emergenza irrigua e siccità che affronti annose questioni a carico di ARIF e dei consorzi di bonifica commissariati. Uno degli effetti più devastanti della mancanza di acqua si è manifestato proprio sulla produzione di grano in Puglia, stimata quest’anno in calo del 40-45% per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. E ancora la Xylella, con la richiesta di Coldiretti Puglia di un tavolo regionale che affronti in maniera sinergica il completamento del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, il contrasto all’avanzamento della subspecie Pauca e delle altre due sottospecie di recente scoperta, l’avvio di un secondo piano per la rigenerazione delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa in Puglia ed un pieno e consapevole coinvolgimento delle Istituzioni Nazionali e dell’Europa sul problema Xylella.

Fedagripesca: bene decreto su fermo pesca, ha elementi innovativi

Fedagripesca: bene decreto su fermo pesca, ha elementi innovativiRoma, 20 giu. (askanews) – Istituire un organismo di monitoraggio utile ad accompagnare le imprese di pesca in questa nuova organizzazione del fermo pesca. A chiederlo è Confcooperative-Fedagripesca nell’apprezzare il decreto sull’arresto temporaneo dell’attività di pesca per il 2024.


“Un provvedimento coraggioso e innovativo – sottolinea in una nota Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca – in linea con gli indirizzi declinati dal ministro Lollobrigida in questi mesi di governo, che cambia le regole per lo stop temporaneo dell’attività di pesca puntando su una maggiore autonomia degli operatori del settore”. E proprio per questo che, secondo l’associazione, sarebbe opportuno accompagnare il comparto con un sistema di monitoraggio per avere il polso della situazione di ogni area di pesca e avere sempre il conto aggiornato delle effettive giornate di attività”. E in questa nuova gestione dell’arresto temporaneo giocano un ruolo importante anche le associazioni di categoria.


“Molte delle nostre richieste sono state accolte e per questo siamo soddisfatti. Bene la possibilità dell’apertura alla pesca nei fine-settimana che non sarà tuttavia un far west, come qualcuno temeva, ma sarà autorizzata in particolari condizioni e d’intesa con associazioni di categoria e sindacati”, conclude Tiozzo.

Produzione del verde made in Italy, patrimonio da 3,1 mld euro

Produzione del verde made in Italy, patrimonio da 3,1 mld euroRoma, 20 giu. (askanews) – Il valore della produzione del verde Made in Italy è un vero patrimonio nazionale che si è attestato nel 2023 intorno ai 3,1 miliardi di euro, ovvero il 30% in più rispetto ai 2,45 miliardi di euro del 2016, annus horribilis con la cifra più bassa segnata nell’ultimo decennio, arrivando addirittura ad eguagliare le cifre record del 2022, annus mirabilis per il comparto.


Delle priorità del settore se ne è discusso ieri alla presenza del sottosegretario di Stato per l’Agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste Patrizio Giacomo La Pietra, del presidente di Ice Agenzia Matteo Zoppas e dei rappresentanti delle Associazioni Florovivaistiche e Agricole Italiane, si è svolta oggi a Roma la conferenza stampa di presentazione della 73esima edizione di Flormart Green Italy, Salone Internazionale di Florovivaismo, Verde e Paesaggio e osservatorio privilegiato del settore. Le esportazioni dei prodotti florovivaistici italiani rappresentano un fiore all’occhiello: con un valore di oltre 1,2 miliardi di euro, la nostra nazione è seconda solo ai Paesi Bassi in Europa mentre ricopre la terza posizione, dopo Paesi Bassi e Colombia, a livello globale.


Il totale dell’export è composto da 780 milioni per piante ornamentali e vivaismo (esclusi gli alberi da frutto e arbusti, pari a 90 milioni), 300 milioni per piante in vaso, 170 milioni derivati da fogliame, rami, muschi, licheni, recisi, freschi o trattati e da 135 milioni dei fiori recisi. L’andamento più che positivo dell’export garantisce il saldo della bilancia commerciale, con i 27 Paesi dell’UE che costituiscono la principale destinazione dei prodotti italiani (80% circa).

A Piacenza Expo il 5-6 dicmebre il Dairy Expo Tech 2024

A Piacenza Expo il 5-6 dicmebre il Dairy Expo Tech 2024Roma, 20 giu. (askanews) – Con un fatturato di circa 19 miliardi di euro e un indotto che occupa più di 100mila lavoratori, il settore lattiero caseario rappresenta la prima filiera agroalimentare italiana. Secondo il CLAL, la società di consulenza specializzata nel comparto agro-alimentare, l’export di formaggi e latticini nel 2023 ha svolto un ruolo fondamentale nella crescita del comparto: con quasi 600mila tonnellate spedite (+5,7% sul 2022), le esportazioni hanno raggiunto un fatturato totale di 4,9 miliardi di euro, in crescita dell’11,6% rispetto al 2022. E anche nel 2024 i volumi esportati continuano ad aumentare, con una crescita del +12,9% rispetto allo stesso periodo del 2023 e oltre 150mila tonnellate spedite. Inoltre, a maggio 2024 il prezzo del latte alla stalla in Lombardia è cresciuto, attestandosi a 51,50 euro/100 Lt (+3% rispetto a gennaio).


Partendo da questo scenario positivo oggi è stata presentata Dairy Expo Tech, la mostra convegno dedicata alle macchine e alle attrezzature per la produzione del latte e di tutti i prodotti caseari organizzata da Senaf che si terrà il 5 e 6 dicembre presso Piacenza Expo. La mostra convegno Dairy Expo Tech dedicherà ampio spazio alle politiche agricole ed economiche della filiera del latte, con l’obiettivo di creare delle piattaforme di dialogo per rafforzare il sistema e favorire azioni a salvaguardia della sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Oggi, infatti, la filiera lattiero-casearia deve fare i conti con l’urgenza di una maggiore sostenibilità ambientale. Un cambiamento necessario che non può essere raggiunto senza una forte componente di innovazione tecnologica.


Tra gli avvenimenti principali dell’evento vi saranno due convegni, il Dairy Summit ed il Dairy Tech Summit, per favorire il confronto sui temi chiave della mostra convegno tra produzione, trasformazione e distribuzione, e tante iniziative come l’Osservatorio Dairy Overview, per intercettare le nuove tendenze, e i Dairy Award, per riconoscere le soluzioni particolarmente innovative nell’ambito tecnologico. Non mancherà infine uno spazio dedicato ai nuovi talenti denominato Piazza Formazione, un’area dedicata al confronto e alla cooperazione tra scuola e impresa in collaborazione con le principali Università.