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Il 16 ottobre la Giornata mondiale dell’alimentazione alla Fao

Il 16 ottobre la Giornata mondiale dell’alimentazione alla FaoRoma, 4 ott. (askanews) – “L’acqua è vita, l’acqua è cibo. Non lasciare nessuno indietro”: è il tema della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2023 che si terrà a Roma, alla Fao, il 16 ottobre alla presenza di QU Dongyu, direttore generale della FAO, e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ci saranno anche messaggi speciali di Papa Francesco e del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.

La Giornata porrà l’accento sull’importanza di una gestione consapevole dell’acqua e di un suo utilizzo più parsimonioso nella produzione di cibo, garantendo al contempo che l’acqua sia distribuita equamente, che i sistemi alimentari acquatici siano preservati e che nessuno venga lasciato indietro. Il 19 Ottobre alle 14, sempre presso la sede della FAO, si terrà la Giornata Mondiale dell’Alimentazione per i Giovani. Molti gli ospiti che si confronteranno con i giovani su azioni concrete per preservare l’acqua.

E dal 16 al 20 ottobre alla Fao si terrà il Forum Mondiale dell’Alimentazione, che comprendo il Global Youth Forum, il Science and Innovation Forum e l’ Hand-in-Hand Investment Forum, nati con lo scopo di supportare un dialogo intergenerazionale tra i leader e gli operatori del settore agroalimentare. I tre forum rifletteranno sulle sfide e le crisi in corso, evidenziando l’importanza della collaborazione tra la generazione attuale e quella futura per aumentare le competenze in materia di scienza, tecnologia e innovazione e gli investimenti nei settori chiave dell’alimentazione e dell’agricoltura.

Coldiretti: Pil agricolo in flessione a causa danni da clima

Coldiretti: Pil agricolo in flessione a causa danni da climaRoma, 4 ott. (askanews) – Pil agricolo in flessione dell’1,4% a livello congiunturale e dell’1,3% a livello tendenziale nel secondo trimestre dell’anno a causa degli anomali andamenti climatici. Sono le elaboraziondi Coldiretti sulla base dei dati Eswd (European Severe Weather Database) in riferimento ai conti economici trimestrali dell’Istat per il secondo trimestre 2023.

Nelle campagne, spiega in una nota l’associazione agricola, si registra un taglio del 10% della produzione di grano, mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno. In difficoltà anche i frutteti, con la perdita del 60% del raccolto di pere e le ciliegie in calo del 60% per l’alluvione che ha colpito la Romagna, la fruit valley italiana, ma anche per le piogge intense in Puglia e Campania. “I cambiamenti climatici – sottolinea la Coldiretti – impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Un obiettivo che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0”. “E’ fondamentale – conclude Coldiretti – aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr”.

Citterio: nel 2022 fatturato a 570 mln di euro (+11%)

Citterio: nel 2022 fatturato a 570 mln di euro (+11%)Milano, 4 ott. (askanews) – Citterio, storica azienda di salumi con sede a Rho, nel Milanese, nel 2022 ha realizzato un fatturato di 570 milioni di euro, i due terzi del quale provengono dall’estero, con un incremento a valore dell’11% rispetto all’anno precedente, che ha beneficiato tuttavia anche di una crescita dei volumi.

Per questa azienda in mano alla stessa famiglia da sei generazioni si tratta di “una crescita a doppia cifra, ottenuta nonostante le difficoltà riscontrate a causa degli aumenti dei prezzi delle materie prime e del costo dell’energia, per lo più causati dalla guerra russo-ucraina”, spiega una nota. Presente in più di 50 Paesi al mondo, Citterio si conferma tra le aziende leader di mercato negli affettati confezionati a peso fisso, con 1.200 dipendenti presenti all’interno dei nove stabilimenti dislocati in cinque regioni d’Italia, oltre ai due presenti negli Stati Uniti, a Freeland in Pennsylvania.

Attenta all’innovazione e all’evoluzione del mercato dei salumi, Citterio nel 2022 ha sostenuto un investimento di 35 milioni di euro, pari circa il 6,5% dell’intero fatturato. Una parte significativa di questi investimenti è stata destinata agli Stati Uniti, in particolare all’ampliamento della capacità produttiva degli stabilimenti, rendendo più efficienti e flessibili i processi di produzione per rispondere al meglio alle esigenze del consumatore americano. Nel corso del 2022, Citterio, ha anche investito In Italia in particolare nei propri prosciuttifici, principalmente di produzione Dop e nei propri salumifici dove si crea il salame storico per l’azienda. Uno sforzo destinato ad aumentare la capacità produttiva degli stabilimenti “L’investimento di importanti risorse permette di creare soluzioni sostenibili e prodotti di qualità per poter offrire una proposta di valore ancora più ampia ai nostri consumatori italiani ed esteri – sottolinea Alessandro Riva, direttore marketing Citterio – La nostra attenzione verso tutto ciò che è innovazione è massima fin dalla nascita dell’azienda, per questo Citterio investe nell’analisi del mercato monitorando i nuovi bisogni del consumatore e nella ricerca di nuove soluzioni tecnologiche, sia di prodotto che di packaging. Innovazione produttiva e sviluppo tecnologico restano dunque un punto strategico per far sì che Citterio sia uno dei leader nel settore dei salumi pre-affettati”.

Il laboratorio dell’azienda, la cui sede è attualmente all’interno del sito produttivo di Santo Stefano Ticino, in provincia di Milano, prevede sia analisi chimiche sia microbiologiche, che, affiancate ai metodi classici, permettono un elevato numero di controlli in tempi brevi. Il laboratorio Citterio analizza inoltre circa 2.500 campioni/settimana, effettuando più di 7.000 analisi/settimana. “L’aumento dei consumi di snack, dei pasti on the go, delle mono porzioni, insieme all’avvento dello smartworking e alla ricerca di uno stile di vita sempre più sano ed equilibrato han fatto sì che anche il salume abbia subito una trasformazione – spiega Riva – La volontà di Citterio è comunque sempre quella di proseguire con lo sviluppo di nuove tecniche di realizzazione di prodotti buoni, più salutari e sempre più in linea con i bisogni dei consumatori”. La continua evoluzione dell’azienda è proseguita negli anni anche per quanto riguarda il packaging dei prodotti. Dal 2011 l’azienda ha portato avanti un percorso verso la riduzione del 25% della plastica delle vaschette, mentre nel 2015 anche il pack della linea Bio ha avuto una riduzione di oltre il 60% di plastica, grazie a un vassoio riciclabile nella carta. E nel 2022 Citterio ha scelto di diminuire ulteriormente del 20% l’utilizzo di plastica nel packaging della linea taglio fresco.

Citterio:fatturato 2022 a 570 mln, investiti 35 mln in innovazione

Citterio:fatturato 2022 a 570 mln, investiti 35 mln in innovazioneRoma, 4 ott. (askanews) – Fatturato 2022 a quota 570 milioni di euro, con un aumento dell’11% rispetto al 2022 e 35 milioni di euro (il 6,5% del fatturato) investiti in innovazione nei salumi tra Stati Uniti e Italia. I due terzi del fatturato dell’azienda di salumi con sede a Rho, in provincia di Milano, viene sviluppato all’estero. Oltre 1200 i dipendenti presenti all’interno dei nove stabilimenti dislocati in cinque regioni d’Italia, oltre ad altri due presenti negli Stati Uniti, a Freeland in Pennsylvania.

Una parte significativa degli investimenti in innovazione è stata destinata agli Stati Uniti, in particolare all’ampliamento della capacità produttiva degli stabilimenti. Nel corso del 2022, Citterio, ha anche investito In Italia in particolare nei propri prosciuttifici, principalmente di produzione DOP e nei propri salumifici. “L’investimento di importanti risorse permette di creare soluzioni sostenibili e prodotti di qualità – sottolinea in una nota Alessandro Riva, direttore marketing Citterio – Innovazione produttiva e sviluppo tecnologico restano dunque un punto strategico per far sì che Citterio sia uno dei leader nel settore dei salumi pre-affettati”.

Per quanto riguarda l’attenzione alla sostenibilità nel packaging, dal 2011 l’azienda ha portato avanti un percorso verso la riduzione del 25% della plastica delle vaschette, mentre nel 2015 anche il pack della linea Bio ha avuto una riduzione di oltre il 60% di plastica, grazie a un vassoio riciclabile nella carta. E nel 2022 Citterio ha scelto di diminuire ulteriormente del 20% l’utilizzo di plastica nel packaging della linea Taglio Fresco.

Fiera Milano cresce in Brasile con Fruit attraction

Fiera Milano cresce in Brasile con Fruit attractionMilano, 3 ott. (askanews) – Dopo quattordici edizioni, Fruit attraction, la fiera professionale europea per la commercializzazione di frutta e verdura, organizzata da Ifema Madrid e Fepex, si internazionalizza guardando all’America Latina. Co-organizzata da Ifema Madrid e Fiera Milano, Fruit attraction São Paulo terrà la sua prima edizione in Brasile al dal 16 al 18 aprile 2024.

Alla presentazione di questo nuovo progetto, avvenuta in occasione dell’apertura della 15esima edizione di Fruit attraction a Madrid, hanno partecipato l’Ambasciatore brasiliano in Spagna, Orlando Leite Ribeiro, il direttore generale di Ifema Madrid, Juan Arrizabalaga, e il direttore business development del gruppo Fiera Milano, Andrea Sozzi. “Fruit attraction è uno dei principali emblemi internazionali di Ifema Madrid. E’ un evento che riunisce ogni anno 90.000 operatori professionalli provenienti da 137 Paesi e 1.800 aziende di tutto il mondo, e che attrae i principali acquirenti delle grandi catene di distribuzione; numeri che lo hanno reso il più importante evento business in Europa nel settore ortofrutticolo, nonché un riferimento mondiale. Senza dubbio, si tratta d un progetto particolarmente adatto per esportare il marchio Fruit Attraction in quanto il Brasile è un Paese ricco di prodotti ortofrutticoli. Grazie a questa alleanza con Fiera Milano, Fruit Attraction São Paulo nasce con le migliori garanzie e un grande potenziale”, afferma Arrizabalaga. “Siamo entusiasti di collaborare con Ifema Madrid in un progetto così interessante. Attraverso Fiera Milano Brasil, uno dei principali organizzatori di fiere del mercato brasiliano, siamo profondamente radicati nell’ecosistema e abbiamo immediatamente compreso il potenziale di Fruit Attraction a San Paolo”, haa ggiunto Andrea Sozzi.

L’alleanza prevede una divisione delle responsabilità: Ifema Madrid è responsabile delle attività commerciali, della definizione e della gestione del congresso, della comunicazione e della promozione dell’evento, oltre a supervisionare le azioni commerciali svolte dalla sua delegazione in Brasile. Mentre Fiera Milano si occupa della produzione, della logistica e dell’amministrazione della fiera, oltre a condividere gli aspetti di comunicazione e la promozione dell’evento. Fruit Attraction São Paulo avrà una superficie espositiva di 9.000 metri quadrati e prevede la partecipazione di 200 espositori provenienti da tutto il mondo. Inoltre, si svilupperà un programma di guest buyer internazionali che riunirà 250 ospiti affinché possano conoscere, in prima persona, tutte le realtà ortofrutticole che saranno presenti a questa grande fiera.

Gruppo Illy: famiglia completa la separazione dei rami industriali

Gruppo Illy: famiglia completa la separazione dei rami industrialiMilano, 3 ott. (askanews) – A seguito del riassetto annunciato a fine 2022, che ha visto la cessione della cantina Mastrojanni a Francesco Illy contestualmente alla sua uscita dalla holding di famiglia, la famiglia Illy ha comunicato un ulteriore passo nella specializzazione dei rami famigliari nei rispettivi settori imprenditoriali.

Le assemblee straordinarie tenutesi presso il notaio Calafiori, infatti, hanno deliberato un’articolata operazione di scissione delle holding del gruppo, a completamento delle quali il controllo del Polo del Gusto passerà a Riccardo Illy mentre la maggioranza assoluta del ramo controllante la illycaffè rimarrà in capo ai fratelli Anna e Andrea Illy. Lo si legge in una nota della famiglia triestina. Il perfezionamento dell’operazione di riassetto è previsto avvenga entro dicembre 2023. Più nel dettaglio Riccardo Illy controllerà il 95% del Polo del Gusto tramite la holding Exgi, mentre il 2,5% continuerà ad esser posseduto dal gruppo Illy e il restante 2,5% dalla famiglia Ponti.

Anna e Andrea controlleranno l’80,5% della Raa, finanziaria che già ha rilevato la quota di Francesco Illy e che controlla la gruppo Illy, mentre il 19,5% farà capo a Daria Illy, figlia di Riccardo. Anna e Andrea controlleranno inoltre, rispettivamente, la Sunshine e la Finilly, risultanti dalla scissione della gruppo Illy, che deterranno entrambe circa il 5% della illycaffè. La gruppo Illy continuerà a controllare circa il 70% della illycaffè, di cui il fondo Rhône Capital rimarrà socio al 20% e il restante 10% in capo alle due società “La finalità dell’operazione – hanno dichiarato congiuntamente Anna, Andrea e Riccardo Illy – è quella di creare maggiore valore economico e prospettive di lungo termine per tutti gli stakeholder attraverso la specializzazione dei mestieri e la semplificazione delle compagini azionarie, salvaguardando i rapporti armoniosi tra i diversi rami”.

Anna Illy è presidente del gruppo Illy e consigliere di amministrazione di illycaffè, Andrea Illy è, invece, il presidente di illycaffè, azienda familiare che dal 1933 produce caffè, e, infine, Riccardo Illy è presidente del Polo del gusto, che riunisce marchi d’eccellenza dal mondo food&beverage.

Lollobrigida: dal Masaf 19 mln per aziende colpite dalla Psa

Lollobrigida: dal Masaf 19 mln per aziende colpite dalla PsaRoma, 3 ott. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha firmato un decreto che stanzia oltre 19 milioni di euro per sostenere la filiera suinicola colpita dalla PSA, la peste suina africana. Ad annunciarlo, in una nota, è lo stesso ministro che spiega che il decreto “disciplina i criteri per la concessione di aiuti economici attraverso un Fondo ad hoc”.

Il 60% delle risorse è destinato alle Piccole e medie imprese della produzione agricola, il 40% a quelle del comparto della macellazione e trasformazione. “L’obiettivo – aggiunge Lollobrigida – è quello di aiutare gli imprenditori che hanno subìto maggiori danni e che sono impegnati nell’eradicazione dei cinghiali. Sarà Agea a eseguire le erogazioni dei ristori economici”. “La Peste Suina Africana – conclude il ministro – è un esempio che conferma la necessità della presenza dell’uomo come bio regolatore. Lavoriamo per contenere un fenomeno che potrebbe avere conseguenze negative per il settore suinicolo italiano e mettere a rischio l’export di uno dei nostri prodotti di eccellenza”.

Lollobrigida alla fiera Conxemar: restituire un futuro alla pesca

Lollobrigida alla fiera Conxemar: restituire un futuro alla pescaRoma, 3 ott. (askanews) – “E’ la prima volta che l’Italia partecipa a questa fiera a Vigo con i propri imprenditori che vengono a comprare e a vendere. Riteniamo importantissimo il mondo della pesca”. Lo ha detto ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), Francesco Lollobrigida, che oggi si è recato alla fiera Conxemar di Vigo, in Spagna. La Conxemar, International Frozen Seafood Products Exhibition, si svolge dal 3 al 5 ottobre.

“In pochi mesi – ha detto Lollobrigida – è la seconda volta che vengo a Vigo; la prima volta sono stato qui con i ministri della Pesca europei e abbiamo avuto modo di discutere del futuro di un settore che consideriamo strategico in una Europa in cui la pesca non è stata considerata elemento centrale”. Il ministro ha ricordato come “i nostri pescatori negli anni abbiano visto indebolire le proprie marinerie, con un dato inquitante di -28% di marinerie nei porti a livello Europeo e per l’Italia -40%. Per noi questa strada non è percorribile – ha sottolineato – bisogna investire sulla sostenibilità ambientale ma al contempo tenere presente la sostenibilità produttiva e sociale dei lavoratori di questo settore, che va difeso e al quale va restituito un futuro”.

Nestlé partner della prima laurea per manager su sostenibilità alimentare

Nestlé partner della prima laurea per manager su sostenibilità alimentareMilano, 3 ott. (askanews) – Nestlé è partner del nuovo corso di laurea magistrale in sustainable food systems dell’università di Napoli Federico II, che prenderà il via il 9 ottobre. Il corso, della durata di due anni in lingua inglese, è il primo in Italia che punta a formare i futuri manager della sostenibilità nell’industria agroalimentare, spiega una nota della multinazionale svizzera.

Il percorso didattico si focalizzerà in particolare su argomenti quali sostenibilità ambientale, processi di riciclo e agritech, affrontati sia con un approccio teorico che pratico, con l’obiettivo di incoraggiare gli studenti a sviluppare soluzioni innovative per la produzione e il consumo di cibo. Il piano di studi prevede lo svolgimento di un tirocinio presso Nestlé e le altre imprese partner per applicare sul campo le nozioni apprese in aula, lavorando a progetti legati alla sostenibilità delle produzioni alimentari sotto la guida di tutor aziendali. Per Nestlé questa iniziativa risponde all’impegno di offrire occasioni di lavoro e formazione a giovani talenti attraverso il progetto globale Nestlé needs YOUth, che si pone l’obiettivo di dare accesso a opportunità economiche a 10 milioni di ragazzi e ragazze in tutto il mondo entro il 2030, e lavorare in ottica di crescente sostenibilità del business.

“La nostra partecipazione a questo corso di laurea rappresenta un importante pilastro del percorso che, come gruppo Nestlé, stiamo compiendo in Italia e nel mondo per un rendere il nostro business sempre più sostenibile e accelerare la transizione tecnologica per rafforzare la resilienza e la competitività della filiera agroalimentare – ha dichiarato Giacomo Piantoni, direttore risorse umane gruppo Nestlé in Italia – Siamo lieti di poter accogliere gli studenti del corso nella nostra realtà aziendale, di scambiare idee, competenze ed esperienze”. “È una grande opportunità per i nostri studenti lavorare a contatto con una realtà aziendale di eccellenza. Sono sicuro che con questa collaborazione i nostri studenti saranno guidati e formati al meglio nell’affrontare questioni ed emergenze legate alla sostenibilità delle produzioni alimentari. Ci aspettiamo molto da questo progetto e da questa collaborazione nata con l’obiettivo di formare i professionisti del futuro per il sistema alimentare del nostro Paese e oltre” ha commentato Danilo Ercolini, direttore dipartimento Agraria dell’università di Napoli.

Via libera all’export di pere italiane in Cina

Via libera all’export di pere italiane in CinaRoma, 3 ott. (askanews) – Via libera alle pere italiane in Cina: le spedizioni dei primi container sono attese a breve, dopo i risultati positivi delle ultime ispezioni condotte dalle autorità di Pechino dopo il Comitato Governativo Italia Cina. Lo rendono noto Coldiretti e Filiera Italia. L’annuncio è arrivato durante Fruit Attraction, l’appuntamento internazionale di settore che si svolge a Madrid, al quale sono presenti anche il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia.

Per Coldiretti e filiera Italia “il superamento di queste barriere fitosanitarie e l’apertura di mercati come la Cina è sempre stato un obiettivo prioritario fondamentale per la valorizzazione della produzione Made in Italy, ma è importante che tali aperture debbano essere sempre più gestite in futuro a livello comunitario da parte della Commissione che tratta per tutti evitando che interventi selettivi di singoli Stati membri finiscano col trasformarsi in elementi di concorrenza tra Paesi dello stesso mercato unico europeo”. Le pere sono un prodotto di punta del comparto agricolo nazionale e, in particolare, della Regione Emilia-Romagna duramente colpita dall’alluvione, e che costituisce la principale area di produzione di pere in Italia, con prodotti che possono fregiarsi del marchio di Indicazione Geografica Protetta. La conclusione del negoziato pone fine ad una anomalia, concludono Coldiretti e Filiera Italia, visto che le pere cinesi Nashi da tempo arrivano regolarmente nel nostro Paese e consente anche di iniziare a parlare di mele, perché i cinesi affrontano un dossier alla volta.