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Vino, la Beira Atlantico del Portogallo in registro delle Igp

Vino, la Beira Atlantico del Portogallo in registro delle IgpRoma, 27 feb. (askanews) – La Commissione Europea ha approvato l’inserimento della “Beira Atlântico” del Portogallo nel registro delle indicazioni geografiche protette (IGP).


I vini, gli spumanti, gli spumanti di qualità, gli spumanti aromatici di qualità, gli spumanti e gli spumanti gassati che beneficiano della IGP “Beira Atlântico” condividono caratteristiche distintive comuni. Si caratterizzano per la ricchezza aromatica e la freschezza accentuata, oltre che per la buona struttura e l’acidità equilibrata e incisiva. La zona geografica della IGP “Beira Atlântico”, comprende una regione le cui estremità settentrionale e meridionale si trovano nella regione costiera del Portogallo continentale, ad altitudini che generalmente non superano i 250 metri sul livello del mare, situata tra i fiumi Vouga e Mondego e con una topografia prevalentemente pianeggiante. Raramente la vite viene coltivata al di sopra dei 120 metri sul livello del mare.

Cia: con legge ripristino natura rischio nuovi oneri agricoltori

Cia: con legge ripristino natura rischio nuovi oneri agricoltoriRoma, 27 feb. (askanews) – Il ripristino della natura è legge europea e per l’agricoltura, pienamente coinvolta con la riconferma degli ecosistemi agricoli, “si prospetta un’altra strada in salita tra rischi sul potenziale produttivo e ulteriori oneri”. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta il via libera alla normativa da parte della plenaria del Parlamento Ue.


Con oltre l’80% degli habitat Ue in cattivo stato, ferma restando la necessità di recupero degli ecosistemi degradati, tra gli asset chiave della transizione green, “è sempre con la gradualità della sua realizzazione che ci si deve misurare. Adesso, quindi – chiosa Cia – occhio al Piano nazionale di attuazione del regolamento, in virtù di quella flessibilità che il nuovo testo ha assicurato di garantire”. Per la confederazione degli agricoltori pesa non poco, alla luce di tutte le criticità geopolitiche e commerciali in atto, l’obiettivo ambizioso del ripristino degli ecosistemi di almeno il 30% entro il 2030, percentuale che aumenterà al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.


“Inoltre, – sottolinea Cia – visti proprio gli eventi climatici estremi, oltremodo preoccupa la tendenza positiva che si dovrà registrare, per legge, rispetto alle risorse idriche, 25mila km di fiumi, come l’impegno imposto di garantire che non vi sia alcuna perdita netta né della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani, né di copertura arborea urbana” . Dopo l’approvazione finale in Consiglio previsto a fine marzo, l’Italia dovrà lavorare alla tabella di marcia indicata a tutti i Paesi membri, in particolare sui Piani di ripristino nazionali fino al 2032, con le modalità per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli e fare in modo, soprattutto, che l’implementazione della normativa non impatti sul sistema produttivo con ulteriori oneri per gli agricoltori. “Resta chiaro che andranno trovati fondi aggiuntivi dedicati perché non è pensabile intaccare ancora il bilancio della Pac. Infine – conclude Cia – il freno di emergenza introdotto in caso di circostanze eccezionali, non è soddisfacente se non entra nel merito, quanto meno su tempistiche e quantitativi, per mettere al riparo, di volta in volta, le produzioni e tutelare agricoltori e consumatori rispetto agli approvvigionamenti e al rischio escalation dei prezzi”.

Comm. Ue: agricoltori condividano esperienze pratiche sleali

Comm. Ue: agricoltori condividano esperienze pratiche slealiRoma, 27 feb. (askanews) – Un sondaggio rivolto agli agricoltori e ai piccoli fornitori dell’UE che operano nella filiera agricola e alimentare, coprendo diverse fasi della produzione e della distribuzione, in cui condividere opinioni sulle proprie esperienze con pratiche commerciali sleali. Il sondaggio, lanciato dalla Commissione Europea e disponibile online in tutte le lingue dell’UE fino al 15 marzo 2024, fa parte della azioni che la Commissione sta mettendo in campo per migliorare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare e incentivare la lotta contro le pratiche commerciali sleali.


Gli intervistati possono indicare se hanno recentemente incontrato pratiche commerciali sleali o se la legislazione attuale offre loro una protezione sufficiente contro gli acquirenti economicamente più forti. A marzo, si legge in una nota, la Commissione presenterà agli Stati membri diverse azioni che potrebbero affrontare questioni quali la trasparenza del mercato nella catena del valore, l’attuazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali e la sua applicazione, i costi di produzione o un controllo più uniforme delle norme esistenti sui prodotti agricoli importati. Inoltre, sempre a marzo, verrà avviata una consultazione mirata che identificherà le principali fonti di preoccupazione e comprenderà le fonti degli oneri amministrativi e della complessità.

Lollobrigida: su agricoltura Italia torna centrale in Europa

Lollobrigida: su agricoltura Italia torna centrale in EuropaRoma, 27 feb. (askanews) – “L’Italia è tornata centrale in Europa. Abbiamo avuto l’occasione, attraverso un documento strategico, di presentare le criticità e gli errori che l’Europa fino ad ora ha compiuto indicando una strada per correggerlo”. Lo ha detto Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, intervistato dal TG1 a margine della conferenza stampa organizzata al Masaf sui risultati dell’Agrifish che si è svolto ieri a Bruxelles.


“Questo – ha aggiunto Lollobrigida – è stato apprezzato da tutti i ministri che sono intervenuti e anche dal Commissario europeo, che in modo esplicito ha detto che l’Italia ha ragione: il ruolo dell’agricoltore è diverso da quello disegnato e bisogna rimetterlo al centro come tutore del territorio. E per farlo gli va garantito un reddito adeguato”, ha concluso il ministro.

Copagri: su semplificazione Pac da Bruxelles risposte parziali

Copagri: su semplificazione Pac da Bruxelles risposte parzialiRoma, 27 feb. (askanews) – “Le parziali aperture arrivate da Bruxelles, dove il Consiglio Agrifish ha approvato le proposte della Commissione Europea per semplificare la PAC, non sono ancora soddisfacenti in quanto arrivano con grande ritardo rispetto alle reali esigenze dell’agricoltura e poiché, soprattutto, rimandano molte questioni decisive al prossimo autunno o comunque a conclusione del cosiddetto ‘semestre bianco’”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri, Tommaso Battista, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dal Masaf all’indomani del Consiglio Agrifish di Bruxelles.


Di fatto, “pur riconoscendo l’impegno delle istituzioni comunitarie, che hanno di fatto accolto le motivazioni alla base delle proteste degli agricoltori che hanno interessato praticamente tutto il continente comunitario, riteniamo – ha poi aggiunto Battista – insufficienti le proposte messe sul tavolo, in quanto non di rapida e immediata attuazione”. A fronte del fatto che ai produttori agricoli italiani “serve un cambio di passo immediato che riequilibri le tre anime della sostenibilità, ovvero quella economica, ambientale e sociale”. “In questo senso, restano fondamentali le scelte che saranno operate in ambito nazionale – ha quindi spiegato il presidente della Copagri – anche grazie alla annunciata semplificazione del processo di modifica dei piani strategici della PAC, tema sul quale la Commissione UE si è impegnata a collaborare con gli Stati membri”. “Ci sono interventi che vanno ripensati, a partire dagli ecoschemi e dai gravosi obblighi della cosiddetta ‘condizionalità rafforzata’, e altri che devono assumere una maggiore centralità, quali il credito agricolo, la gestione del rischio e il tanto decantato ricambio generazionale”, ha concluso Battista.

Sardone (Comm. Envi): Regolamento natura mazzata per agricoltori

Sardone (Comm. Envi): Regolamento natura mazzata per agricoltoriRoma, 27 feb. (askanews) – “Dall’Ue una nuova mazzata agli agricoltori. Altro che sostegno al settore, la maggioranza di sinistra al Parlamento Europeo ha approvato il regolamento sul ripristino della natura, modificato dopo il trilogo. Una scelta vergognosa che rappresenta l’ennesimo schiaffo al mondo agricolo”. Così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata della Lega e coordinatrice del gruppo Identità e Democrazia nella commissione Envi, dopo che oggi il Parlamento europeo ha adottato con 329 sì, 275 no e 24 astenuti la legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law).


“Noi di Identità e Democrazia avevamo proposto il rigetto del provvedimento proprio perché questo testo segna, insieme agli altri di questi anni, un attacco pesantissimo – spiega Sardone – al nostro settore agricolo, sempre più penalizzato rispetto ai concorrenti extra Unione Europea. Il testo sul ripristino della natura ha conseguenze molto negative che impatteranno sul settore agroalimentare, già colpito da altri provvedimenti in questi anni”. Sardone definisce il regolamento “ideologico” e spiega che “sin dall’origine criminalizzava per l’ennesima volta l’agricoltura”. Durante la precedente votazione in Parlamento il settore agricolo era escluso completamente dagli impegni di ripristino ma “la nuova versione uscita dal trilogo riporta dentro i terreni agricoli. Il rischio serio è di avere importanti limitazioni di produzione e nuovi esborsi per il settore senza finanziamenti dedicati”, aggiunge la componente della Commissione Envi.


Gli indicatori di biodiversità proposti e le percentuali stabilite per il completamento delle misure di ripristino “risultano inoltre inadeguati”. Il ripristino dei fiumi prevede inoltre di rimuovere barriere artificiali e argini, “una scelta assurda considerati i rischi per cittadini e imprese legati alle alluvioni”. “Insomma la Commissione – prosegue Sardone – ha detto ufficialmente di aver penalizzato gli agricoltori in questi anni ma il Parlamento nulla fa per modificare questa tendenza. A dispetto delle parole delle ultime settimane, è chiaro come il fantasma di Timmermans ancora si aggiri in questa Commissione. La sinistra con testi ideologici continua a rappresentare i contadini e gli allevatori come nemici del clima e del territorio quando invece sono i primi a tutelarli con il loro lavoro quotidiano”, conclude.

Confagri: con Regolamento natura a rischio potenziale agricolo

Confagri: con Regolamento natura a rischio potenziale agricoloRoma, 27 feb. (askanews) – “E’ stata persa l’occasione per segnare un punto di svolta nell’applicazione del Green Deal all’agricoltura. Con la nuova normativa verrà messo a rischio il potenziale produttivo del settore. Vogliamo comunque ringraziare gli europarlamentari italiani per l’attenzione che hanno rivolto alle nostre argomentazioni”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sul voto espresso oggi dal Parlamento europeo, che ha approvato il risultato del trilogo con il Consiglio e con la Commissione sulla proposta di regolamento riguardante la legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law).


“L’intesa finale – rileva Giansanti – è decisamente peggiorativa rispetto alla posizione che era stata votata dal Parlamento europeo per tutelare la superficie agricola e l’attività produttiva. Inoltre, non sono stati previsti fondi aggiuntivi per il raggiungimento degli obiettivi fissati. E’ chiaro che le risorse finanziarie necessarie non potranno essere in alcun modo attinte dal bilancio della PAC”. “Dopo il ritiro della proposta di regolamento sui fitofarmaci – prosegue il presidente di Confagricoltura – ci attendevamo un esito diverso. La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse naturali e della biodiversità devono coesistere con la salvaguardia dei livelli di produzione”.


“La sostenibilità ambientale non può essere perseguita contro gli agricoltori che sono i primi guardiani dell’ambiente. Serve un cambiamento di rotta rispetto alla linea finora tenuta dalla Commissione e che abbiamo sempre contestato”, aggiunge Giansanti che poi conclude: “ora facciamo affidamento sugli esiti del dibattito sul futuro dell’agricoltura che si terrà al prossimo Consiglio europeo, come annunciato ieri dalla presidente Giorgia Meloni nel videomessaggio alla nostra assemblea a Bruxelles”.

In Piemonte al via bando regionale da 3,2 mln per Ocm Vino

In Piemonte al via bando regionale da 3,2 mln per Ocm VinoRoma, 27 feb. (askanews) – Con una dotazione finanziaria di 3,2 milioni di euro l’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha aperto il bando OCM Vino investimenti per la campagna 2024/2025 a sostegno delle aziende vitivinicole piemontesi. La misura finanzia le spese per la realizzazione di punti vendita aziendali adibiti prevalentemente alla commercializzazione dei prodotti vitivinicoli, localizzati all’interno o all’esterno delle aziende, comprensivi di sale di degustazione.


Sono compresi l’acquisto di attrezzature informatiche e piattaforme per i punti vendita aziendali, investimenti per l’esposizione e la vendita dei prodotti vitivinicoli. Il bando scade il 30 aprile 2024 ed è pubblicato sul sito della Regione Piemonte. “Come negli anni precedenti anche per la campagna 2023-2024 i nostri imprenditori vitivinicoli piemontesi possono contare su questo importante sostegno contributivo per poter promuovere e commercializzare i vini di qualità ed essere competitivi sul mercato”, spiega in una nota l’assessore all’Agricoltura e cibo della regione Piemonte Marco Protopapa.

Agricoltura, Prandini: attesa svolta da Consiglio Ue 21-22 marzo

Agricoltura, Prandini: attesa svolta da Consiglio Ue 21-22 marzoRoma, 27 feb. (askanews) – “Ci aspettiamo che nel Consiglio Europeo del 21 e 22 marzo ci sia la svolta necessaria. Abbiamo bisogno di tempi certi e urgenti per la maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato, poiché le crisi di mercato impongono di andare oltre i limiti che ci sono stati imposti”: lo ha detto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel corso del suo intervento alla conferenza stampa organizzata oggi al Masaf per illustrare le iniziative dell’Italia a sostegno degli agricoltori all’indomani del Consiglio Agricoltura e pesca Ue a Bruxelles.


“E’ ora di dare risposte certe e immediate alle esigenze delle imprese agricole – ha detto Prandini – Le aziende non possono più sopportare imposizioni burocratiche, follie e fenomeni che mettono a rischio il loro reddito e la loro stessa sopravvivenza. Aiuti di Stato come il de minimis non ci hanno messo in condizione di intervenire soprattutto su quelle filiere colpite dai fenomeni atmosferici. Queste situazioni vanno superate”. “Credo che il lavoro di raccordo fatto dal Governo, sia dal presidente del Consiglio che dal ministro, con i ministri competenti ha portato – ha sottolineato al Masaf Prandini – a una diversa attenzione che l’Italia deve avere nei confronti delle istituzioni europee, un lavoro che, ad esempio, ci ha permesso di ottenere per l’agricoltura 3 miliardi in più nel Pnrr”.


Per quanto riguarda la Politica agricola comune, Prandini ha ribadito la posizione sempre tenuta dalla Coldiretti, ovvero la necessità di eliminare le eventuali sanzioni a carico degli agricoltori già da quest’anno e di porre fine all’aumento di adempimenti, obblighi e costi per le aziende agricole legati all’applicazione della condizionalità ambientale. “Norme troppo stringenti e spesso svincolate dalla realtà che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne, già colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli”, ha sottolineato. Ancora, Coldiretti chiede lo stop della direttiva sul packaging e il rispetto del principio di reciprocità con uno stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano gli standard italiani.

Lollobrigida: per agricoltura fase nuova in Ue grazie al Governo

Lollobrigida: per agricoltura fase nuova in Ue grazie al GovernoRoma, 27 feb. (askanews) – “Ieri è stata una giornata determinante per il futuro dell’agricoltura italiana ed europea”. Lo scrive il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sul proprio profilo Fb spiegando che ieri, a Bruxelles, l’Italia “da protagonista, nell’ambito del Consiglio Agrifish ha presentato un documento che invita la Commissione Ue a fare un passo indietro rispetto alle politiche ideologiche e folli che, in nome di un presunto ambientalismo, hanno messo in ginocchio il nostro settore primario”.


Lollobrigida sottolinea anche che “tutti gli Stati membri si sono espressi favorevolmente: grazie al Governo Meloni da oggi inizia una fase nuova in Europa”. La tematica è stata approfondita oggi nel corso di una conferenza stampa al Masaf insieme al Capo dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (ICQRF), Felice Assenza e al presidente di Ismea Livio Proietti.