Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Agricoltori a Bruxelles, Prandini prende le distanze da violenti

Agricoltori a Bruxelles, Prandini prende le distanze da violentiBruxelles, 26 feb. (askanews) – “Rispetto alle frange violente” del movimento degli agricoltori europeo “noi ovviamente ci distinguiamo e prendiamo assoluta a distanza”. Lo ha detto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, parlando con i giornalisti a margine delle nuove manifestazioni delle organizzazioni agricole stamattina a Bruxelles, dove si svolge oggi il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue.


“Come Coldiretti – ha continuato Prandini – ci siamo sempre definiti forza amica del Paese, perché le nostre proteste sono sempre civili e democratiche”, focalizzate sulla “attenzione a ribadire le esigenze dei nostri imprenditori, ma senza mescolarci con le frange che portano poi a dei disordini”. Si tratta di disordini, ha puntualizzato il presidente dei Coldiretti, “che sono inconcepibili per noi; anche perché ci allontanano rispetto alla vicinanza che invece dobbiamo avere proprio con i cittadini, e i consumatori stessi”.


E questa presa di distanza di Coldiretti “penso che riguardi anche tanti dei nostri colleghi spagnoli, portoghesi, belgi, che sono a manifestare insieme a noi”, ha concluso Prandini.

Ok Agrifish ad aggiornamento misure di pesca convenzione Iccat

Ok Agrifish ad aggiornamento misure di pesca convenzione IccatRoma, 26 feb. (askanews) – Via libera dell’Agrifish, riunito oggi a Bruxelles, all’Aggiornamento delle misure per la pesca nella zona della convenzione ICCAT. Il Consiglio ha adottato formalmente un regolamento che recepisce nel diritto dell’UE una serie di misure di gestione, di conservazione e di controllo nella zona della convenzione della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (ICCAT). La convenzione ICCAT prevede un quadro di cooperazione regionale in materia di conservazione e gestione di tonnidi e specie affini nell’Oceano Atlantico e nei mari adiacenti. L’Unione europea ne è parte contraente dal 1997.


La votazione dell’Agrifish conclude così la procedura di adozione del Regolamento che sarà ora firmato dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Successivamente, sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Il regolamento appena adottato aggiorna il piano di gestione pluriennale per il tonno rosso nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo. Hilde Crevits, ministra fiamminga del Benessere, della sanità pubblica e della famiglia, competente per la Pesca, ha spiegato che “il settore della pesca è essenziale per la sostenibilità dei nostri mari e oceani e svolge anche un ruolo fondamentale nell’assicurare la sicurezza alimentare e la redditività del nostro settore. Le norme aggiornate adottate oggi apriranno la strada per la piena integrazione nel diritto dell’UE di importanti decisioni adottate in consessi internazionali”.


Tra i principali elementi dell’aggiornamento, le definizioni di nave d’appoggio, dispositivo di concentrazione del pesce (FAD), oggetto galleggiante e boa operativa nel caso dei tonnidi tropicali. E ancora, le limitazioni della capacità e il divieto di rigetto da parte di pescherecci con reti da circuizione a chiusura (tranne in determinate circostanze). Entro il 31 gennaio di ogni anno, gli Stati membri dovranno pertanto stabilire piani annuali di pesca e piani annuali di gestione della capacità per i tonnidi tropicali; inoltre, ogni tre mesi, gli Stati membri dovranno comunicare alla Commissione informazioni in merito ai quantitatividi tonnidi tr opicali catturati dalle navi battenti la loro bandiera e, nel caso del tonno rosso, disposizioni aggiornate sul riporto dei quantitativi di tonno rosso vivo non prelevati provenienti da catture di anni precedenti.


L’aggiornamento contiene anche disposizioni sui contingenti per la pesca ricreativa; norme aggiornate per l’elaborazione del piano annuale di monitoraggio, controllo e ispezione; il divieto del riporto automatico del contingente non utilizzato in materia di autorizzazione e comunicazione di dati. Gli Stati membri rilasceranno autorizzazioni di pesca alle grandi navi da cattura battenti la loro bandiera per la pesca del tonno bianco dell’Atlantico settentrionale e meridionale; inoltre, le catture di tonno bianco dell’Atlantico meridionale dovranno essere comunicate all’ICCAT dagli Stati membri. L’ICCAT ha la facoltà di adottare raccomandazioni finalizzate alla conservazione e alla gestione delle risorse della pesca nell’ambito di sua competenza. Tali raccomandazioni sono vincolanti per le parti contraenti e prendono effetto sei mesi dopo la data della notifica.

Agricoltori in piazza a Bruxelles, Coldiretti: stop burocrazia

Agricoltori in piazza a Bruxelles, Coldiretti: stop burocraziaRoma, 26 feb. (askanews) – Anche oggi gli agricoltori europei e quelli italiani di Coldiretti sono scesi in piazza a Bruxelles in occasione della riunione dell’Agrifish, il consiglio dei ministri dell’Agricoltura Europei che oggi discuterà la proposta di semplificazioni della Pac.


Nel corteo che dalla stazione Luxembourg raggiungerà Rue de la Loi, a pochi passi dal Parlamento europeo, c’è anche il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che nei giorni scorsi ha anticipato le misure proposte dal sindacato agricolo in una lettera alla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen: tra le proposte, “lo stop alla burocrazia e all’aumento dei costi che danneggiano gli agricoltori italiani, l’incremento degli aiuti alle aziende per contrastare la crisi e l’aumento dei tassi di interesse, la garanzia di una moratoria sui debiti, il rafforzamento della direttiva europea contro le pratiche sleali e la cancellazione definitiva” dell’obbligo di tenere a riposo il 4% dei terreni, in quanto la semplice deroga approvata dall’Europa non è ritenuta sufficiente. “Siamo qui – ha detto Prandini – per chiedere risposte esaustive in tempi certi alle necessità delle nostre aziende e scardinare quei regolamenti che non hanno senso. Per questo abbiamo messo in campo un lavoro costante di mobilitazione, ma anche di rapporto diretto con le istituzioni europee. Una grande organizzazione come la Coldiretti ha il dovere di trasformare la protesta in proposte concrete e per questo abbiamo predisposto un documento strategico anche sulla Pac dei prossimi anni, che deve essere semplice e in linea con le necessità delle imprese”.


Per quanto riguarda poi il caso del grano ucraino, per evitare che l’afflusso di grandi quantità di cereali sul mercato europeo possa far crollare le quotazioni, Coldiretti propone di utilizzare parte dei fondi Ue messi a disposizione per l’emergenza ucraina per acquistare e stoccare in magazzini europei i prodotti cerealicoli e, più in generale, prodotti agricoli da destinare ai Paesi colpiti da gravi emergenze alimentari. Il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Stefani Parisi, sarà l’unico italiano a partecipare alle 14.30, insieme ai giovani delegati di altre 10 organizzazioni presenti a Bruxelles, all’incontro con il Commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski e David Clarinval, l’attuale presidente del Consiglio Agrifish.

Domani al Masaf Lollobrigida fa il punto sull’attività Agrifish

Domani al Masaf Lollobrigida fa il punto sull’attività AgrifishRoma, 26 feb. (askanews) – Domani, martedì 27 febbraio, alle 11, presso la Sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste a Roma si terrà la conferenza stampa “Relazione sull’attività dell’Agrifish e iniziative del Masaf per il mondo agricolo e della pesca” con il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. L’appuntamento arriva all’indomani della riunione dell’Agrifish, il consiglio dei ministri europei dell’Agricoltura, in corso oggi a Bruxelles.


Oggi, all’ordine del giorno dell’Agrifish, c’è una importante discussione su come trovare le modalità “per garantire risposte rapide e strutturali all’attuale crisi che il settore agricolo sta affrontando”. E proprio l’Italia ha annunciato che oggi presenterà al consiglio un promemoria con cui chiederà una modifica della Politica agricola comune attualmente in vigore (2023-2027) per renderla più flessibile.

Cioccolato: per gli italiani dovrà essere salutare, sostenibile e veg

Cioccolato: per gli italiani dovrà essere salutare, sostenibile e vegMilano, 22 feb. (askanews) – Come scelgono il cioccolato gli italiani? Al primo posto c’è ovviamente il gusto, primo driver di scelta. Il prezzo è un fattore importante ma la stragrande maggioranza non compra necessariamente quello più economico, mentre il dato su cui prestiamo molta attenzione è la percentuale di cacao. Non a caso è il fondente il nostro preferito, con una incidenza sui consumi totali di cioccolato che tocca il 40%.


Proprio quest’ultimo elemento è la spia di una tendenza nei consumi che all’indulgence, alla coccola che regala il cioccolato, associa una funzione benefica. Non a caso l’81% degli italiani – contro il 76% degli europei – ritiene che il cioccolato con una percentuale più alta di cacao sia più salutare. A raccontare il rapporto tra gli italiani e il cibo degli dei, e le prossime tendenze di consumo, è Taste tomorrow, da anni una delle ricerche di riferimento sull’evoluzione delle scelte dei consumatori nel settore alimentare, commissionata da Puratos group, multinazionale belga che fornisce ingredienti, soluzioni e servizi per l’industria della panificazione, pasticceria e cioccolato, con una sede italiana a Parma. L’Italia è il secondo produttore europeo di cioccolato, con un mercato che si prevede in crescita del 2% all’anno fino al 2028. Ma a livello di consumi l’Italia è sotto la media europea dei 5 chilogrammi a testa l’anno: noi ci fermiamo a quattro chilogrammi contro gli 8,8 chili degli svizzeri, gli 8,1 degli austriaci e i 7,9 dei tedeschi. E questo in parte si spiega col fatto che preferiamo porzioni più piccole pur di non rinunciare al gusto: l’83%, infatti, (in Europa si scende al 66%), privilegia la qualità alla quantità.


E la qualità in questo caso fa il paio anche col desiderio di cibi sani. A tal proposito un microtrend che Puratos ritiene possa esplodere nel breve periodo è quello del cioccolato come cibo funzionale, specie se associato a specifici ingredienti che possono avere un effetto benefico per la salute. Questa evidente tendenza è affiancata da altre due chiare indicazioni, importanti per il consumatore finale, per le aziende che lo producono e per i professionisti che lo utilizzano nel loro lavoro. La richiesta di prodotti a base vegetale continua a crescere: dalla ricerca Taste Tomorrow di Puratos emerge che per i consumatori cibo e stile di vita sono strettamente connessi così come si ritiene esista uno stretto legame. Si rafforza la consapevolezza dell’impatto climatico del sistema alimentare nei consumatori che ne tengono conto nelle loro decisioni di acquisto, rendendo il cioccolato vegano una scelta logica. Anche le obiezioni sulla scarsa appetibilità dei cibi vegani si stanno affievolendo: il 52% concorda sul fatto che le alternative a base vegetale hanno lo stesso sapore dei prodotti alimentari di origine animale. Il 64% degli italiani (54% UE) considera il cibo plant based più salutare di quello di origine animale, percentuale che resta pressoché identica, 62%, se l’analisi si restringe ai dolci. Terzo pilastro che connota la parte della ricerca dedicata al cioccolato è l’aumentata attenzione dei consumatori, 77% in Italia (67% in Europa), verso prodotti che provengono da metodi di coltivazione sostenibili. Se in passato l’agricoltura sostenibile si concentrava soprattutto sulla fertilità del suolo, sulla biodiversità e sul controllo non nocivo dei parassiti, oggi l’attenzione dei consumatori si sposta sulle catene di approvvigionamento, sulla provenienza e sull’etica. L’impatto sociale della coltivazione del cacao suscita grande interesse: il 65% delle persone ora cerca alimenti per cui sa con certezza che gli agricoltori ricevono un prezzo equo e un reddito congruo. Nel 2021 la percentuale era del 60%.


Da Taste Tomorrow arriva anche la conferma di una maggiore apertura a gusti nuovi, purché alla base vi sia un sapore che evoca la tradizione. In questo caso aumenta (si arriva al 68% del campione) l’apprezzamento per prodotti che incorporano elementi di gusto amaro, piccante e salato. Si pensi ad esempio alle tendenze “swicy” (dolce e speziato) oltre al pepe e al peperoncino, possono essere utilizzate numerose spezie come la noce moscata e la curcuma, e “swalty” (dolce e salato) che prevedono tra l’altro l’utilizzo del sale marino e del caramello salato.

Fedagripesca Toscana: bene fondi ma non risolvono problema lupi

Fedagripesca Toscana: bene fondi ma non risolvono problema lupiRoma, 22 feb. (askanews) – “I 500mila euro stanziati dalla Regione Toscana non basteranno a risolvere il problema lupi. Il fenomeno è ormai dilagato”. A dirlo è Mario Mori, consigliere di Fedagripesca Toscana, a poche ora dall’annuncio della Regione Toscana sui fondi stanziati per dare indennizzi alle aziende e agli allevatori che hanno subito o subiranno danni da predazione causati dai lupi.


“Nella storia della Toscana non c’è mai stata una situazione simile: la presenza del lupo è diventata pervasiva – dice Mori – È un animale che sta all’apice della catena alimentare e non ha predatori, è vorace. Di questo passo rischiano di scomparire intere attività come l’allevamento ovino, suino o quello bovino biologico, che si svolge allo stato brado soprattutto nelle aree marginali, causando l’abbandono di queste zone”. Secondo Fedagripesca Toscana, dunque, l’intervento della Regione, seppur apprezzabile, “non basta. Quello di cui abbiamo bisogno è una misura organica, pianificata a tavolino, per limitare i danni causati dai lupi. Forse – conclude Mori – è l’ora di iniziare a pensare a forme di selezione di questi animali”.

A Matera 6 partner europei per l’avvio del progetto Smarterra

A Matera 6 partner europei per l’avvio del progetto SmarterraRoma, 22 feb. (askanews) – Hanno scelto la Città dei Sassi, i sei partner europei, per la riunione di avvio del progetto Smarterra – Building Tomorrow’s Mediterranean AgriFood Ecosystems. La prima riunione operativa per avviare la fase di realizzazione si svolge oggi e domanialla Cte Matera, la Casa delle Tecnologie Emergenti che ha sede all’hub San Rocco a Matera.


Il progetto Smarterra è realizzato da un consorzio di sei partner europei: due italiani, due tedeschi, uno svedese e uno danese. I partner italiani sono il Comune di Matera, attraverso la Cte Matera, e EY. Finanziato con un milione di euro nell’ambito di Horizon European Innovation Ecosystems (EIE), SMARTERRA è dedicato alle imprese dell’agroalimentare del Sud Italia ed ha come obiettivo di testare soluzioni che supportino la creazione di un forte ecosistema dell’innovazione nelle regioni del Mezzogiorno. Lo scopo è supportare le imprese agroalimentari del Sud Italia, un’area che conta 344.000 aziende agricole e 34.000 nel settore agroalimentare, rappresentando circa il 18,5% del tessuto imprenditoriale meridionale. Un settore cruciale, che rappresenta il 25% del PIL italiano, con un valore di 538 miliardi di euro, e l’Italia vanta il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e indicazione geografica nell’UE, di cui il 35% nel Sud Italia.


Tuttavia, la mancanza di finanziamenti è un ostacolo significativo alla crescita delle imprese in queste aree meno connesse. Le startup locali e le scale-up regionali, soprattutto quelle guidate da donne, risentono di questa disparità tra le necessità delle aziende e i finanziamenti disponibili. Attraverso SMARTERRA, si mira a risolvere questo problema, attraendo investitori esteri e sensibilizzando i fornitori di capitali europei sulle opportunità nel Mezzogiorno.

Nuova variante della Xylella individuata nel barese

Nuova variante della Xylella individuata nel bareseRoma, 22 feb. (askanews) – E’ stato individuato un nuovo ceppo di Xylella a Triggiano, nel Barese, su sei piante di mandorlo. Si tratta di una nuova variante ribattezzata dall’assessore dell’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, “Xylella fastidiosa fastidiosa”. L’assessore è pronto a firmare un’ordinanza di abbattimento degli alberi infetti ed effettuare nuove analisi sulle piante nell’arco di 800 metri.


“Siamo sempre stati fiduciosi del lavoro di monitoraggio svolto in questi mesi sul nostro territorio – spiega in una nota il presidente di Confagricoltura Bari -Bat Massimiliano del Core – in questo momento è fondamentale attuare tutte le pratiche per debellare l’infezione. Si tratta di una zona dove gli imprenditori sono molto attenti e dove il monitoraggio puntale ha funzionato, garantendo una tempestiva individuazione del nuovo ceppo”. Confagricoltura Bari-Bat precisa in una nota di confidare nel lavoro degli organismi accreditati, che procederanno all’analisi del campionamento attivato dall’Osservatorio Fitosanitario, e al lavoro degli organismi di studio, che daranno risposte rispetto sull’origine del batterio, la sua virulenza e la sua eventuale capacità di adattarsi sul territorio pugliese.

Nel Piacentino cabina di pronto intervento per fermare la Psa

Nel Piacentino cabina di pronto intervento per fermare la PsaRoma, 22 feb. (askanews) – Arriva a fine giornata l’istituzione della cabina di regia di pronto intervento contro la Psa invocata da Confagricoltura Piacenza questa mattina. “Ringraziamo l’amministrazione provinciale che nella persona della presidente Monica Patelli ha raccolto il nostro appello e recepito la richiesta presentata dai sindaci del territorio – commenta Confagricoltura Piacenza – Ora agiamo subito”.


“Ci pare che l’Amministrazione provinciale non compaia tra i componenti del tavolo – proseguono in una nota – forse perché si dà per scontato che spetti all’Ente il coordinamento? Sarebbe certamente, a nostro avviso, la scelta più indicata. Infine, come ribadito troppe volte, è già tardi e non ci pare tanto opportuno che la prima convocazione sia il 7 marzo – conclude Confagri Piacenza – Nel mentre è convocata una sezione di prodotto allargata mercoledì 28 presso la sede di Confagricoltura Piacenza. Ordine del Giorno ovviamente la Psa”.

Allevamenti intensivi, Slow Food: bene percorso istituzionale

Allevamenti intensivi, Slow Food: bene percorso istituzionaleRoma, 22 feb. (askanews) – E’ positivo l’avvio di un percorso istituzionale sul tema del superamento dell’allevamento industriale e intensivo, un modello dal forte impatto ambientale. Così Slow Food Italia commenta la proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi” presentata questa mattina da Greenpeace Italia, ISDE – Medici per l’ambiente, Lipu, Terra! e WWF Italia.


La proposta di legge nasce dalla constatazione che l’allevamento industriale produce inquinamento: prova ne è il particolato PM10 le cui concentrazioni, come sottolineato dall’Agenzia per la protezione ambientale (Arpa) del Piemonte, sono influenzate dalle “pratiche agricole sia direttamente, attraverso l’emissione di particolato PM10 primario, sia indirettamente con l’emissione di precursori del particolato secondario”, in particolare per via delle emissioni di ammoniaca. “L’allevamento industriale è causa anche di antibiotico resistenza – spiega Slow Food Italia – per via dei farmaci somministrati ad animali che vivono le proprie esistenze rinchiusi in spazi angusti, che amplificano il rischio di sviluppo di zoonosi. E, soprattutto, l’allevamento industriale ha creato una netta separazione tra gli animali e l’ambiente, snaturando un rapporto non solo eticamente valido, perché maggiormente rispondente ai loro bisogni, ma anche efficace sotto il profilo agricolo”. Per tutte queste ragioni, che l’associazione da anni promuove concretamente attraverso progetti come i Presìdi Slow Food e iniziative educative e formative per giovani e adulti, Slow Food Italia ribadisce “l’urgenza di affrontare il tema degli allevamenti industriali ed intensivi, promuovendo una dialettica propositiva con l’opinione pubblica e un dialogo aperto e onesto con le realtà produttive”.