Ok definitivo comm. Agricoltura Senato a ddl agricoltore custodeRoma, 21 feb. (askanews) – La commissione Agricoltura del Senato ha approvato in via definitiva il ddl della Lega per l’istituzione della figura dell’agricoltore come custode dell’ambiente e del territorio. Lo annunciano in una nota i senatori della Lega in commissione Agricoltura Giorgio Maria Bergesio, primo firmatario della proposta di legge, Mara Bizzotto, relatrice, e Gianluca Cantalamessa.
“Per noi è una giornata storica: con questa norma riconosciamo per legge il ruolo sociale dell’agricoltore, una figura con una funzione fondamentale per proteggere il paesaggio e l’ambiente, contrastare lo spopolamento. Il provvedimento – ricordano -sostiene progetti, coinvolgendo anche le amministrazioni regionali e locali, per realizzare opere di manutenzione e protezione del paesaggio agrario”. La legge istituisce inoltre la Giornata nazionale dell’agricoltura e il premio al merito ‘De Agri Cultura’. “Oggi stiamo attribuendo agli agricoltori, che giustamente protestano per essere riconosciuti come parte integrante della difesa dell’ambiente, il ruolo nei fatti svolto nella società: la Lega sarà sempre dalla loro parte”, concludono i senatori leghisti.
Coldiretti: clima e import selvaggio pesano su floricolturaRoma, 21 feb. (askanews) – Importazioni selvagge dall’estero, cambiamenti climatici e aumento dei costi di produzione colpiscono il florovivaismo italiano, mettendo a rischio un settore cardine del made in Italy che vale 3,1 miliardi di euro e garantisce lavoro a 200mila persone. “Nonostante questo, le nostre aziende hanno saputo raggiungere un record storico di export che nel 2023 supera l’1,25 miliardi”: lo ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini dal Myplant&Garden di Milano. Le aziende florovivaistiche italiane sono oltre 17.000 e gestiscono 45mila ettari di territorio.
“Occorre – ha aggiunto Prandini – combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia e in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. Il florovivaismo è anche l’espressione di una agricoltura multifunzionale capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche”. Oltre alle difficoltà climatiche e all’esplosione dei costi di produzione, i maggiori pericoli per il settore vengono anche dalla concorrenza sleale dall’estero, con le importazioni di piante e fiori che nel 2023 hanno raggiunto il valore di quasi 900 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto all’anno precedente, rileva Coldiretti. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento, come nel caso delle rose dal Kenya, per il lavoro sottopagato e senza diritti, o dei fiori dalla Colombia dove a essere penalizzate sul lavoro sono le donne.
Il problema riguarda anche le triangolazioni attraverso l’Olanda che importa fiori da Paesi extracomunitari per rivenderli sul mercato comunitario. Ben 2/3 delle importazioni in valore di fiori e piante arrivano in Italia dall’Olanda, anche se non sono mancate spedizioni dirette da Etiopia (2,7 milioni di euro), Colombia (3 milioni), Kenya (4 milioni) o Thailandia (7 milioni).
Governo spagnolo: dialogo costante con agricoltori e allevatoriRoma, 21 feb. (askanews) – Il Governo spagnolo “porta avanti un esercizio di ascolto, dialogo e lavoro congiunto su base continuativa con agricoltori e allevatori per rispondere alle loro preoccupazioni e cercare soluzioni alle loro legittime preoccupazioni”. Lo sottolinea il ministro spagnolo dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, Luis Planas, spiegando in una nota che il Governo deve “intervenire con decisione affinché agricoltori e allevatori si sentano ascoltati a livello comunitario, statale e regionale”.
Rispondendo a tre interrogazioni parlamentari sulle risposte del Governo alle mobilitazioni del settore, Planas ha ricordato di avere incontrato giovedì scorso le organizzazioni dei professionisti agricoli Asaja, COAG e UPA, alle quali ha presentato 18 misure che offrono soluzioni in linea con gli obiettivi dell’Esecutivo, ossia ricercare la redditività e la sostenibilità dell’attività agricola e costruire un futuro delle zone rurali. Il Ministro ha menzionato le proposte di semplificazione della Politica Agricola Comune (PAC) nei regolamenti sulla condizionalità rafforzata e su alcuni requisiti e controlli che saranno discussi nel Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea che si terrà lunedì prossimo, 26 febbraio, a Bruxelles.
Planas ha ribadito quindi l’impegno del governo a lavorare per un settore agricolo “forte, redditizio e sostenibile” e ha ricordato il grande sforzo di bilancio compiuto negli ultimi due anni con un pacchetto di misure del valore di oltre 4.000 milioni di euro, di cui quasi 1.400 in aiuti.
Divulga: la Cina detiene 52% scorte mondiali di grano e il 64% di maisMilano, 21 feb. (askanews) – La Cina, con circa 140 milioni di tonnellate, arriverà a detenere il 52% delle scorte mondiali di grano e il 64% delle scorte di mais (170 milioni di tonnellate). È quanto conferma un’analisi pubblicata dal Centro studi Divulga all’interno del paper “Mari in tempesta”, approfondimento sull’impatto delle guerre in corso sul sistema agroalimentare.
Rispetto a prima della guerra, la Cina ha aumentato di 12 milioni di tonnellate il suo stock di grano (+4%), così come l’Unione Europea (dal 4% al 7% +4 milioni di tonnellate), mentre sono in calo le riserve di Stati Uniti (passate dall’8% al 6%). Passando ai Paesi coinvolti nel conflitto, invece, Divulga evidenzia che la Russia, oltre ad aver aumentato la propria produzione, ha incrementato anche le riserve del 32%, mentre l’Ucraina segna una contrazione del 51% rispetto a due anni fa oltre ad un calo della produzione di circa il 30%. Tra le principali cause dello svuotamento dei silos ucraini si segnalano incertezze sul fronte energetico con l’incremento dei relativi costi che si sono aggiunte al calo della produzione.
Divulga, +150% import prodotti agricoli da Ucraina in 2 anni di guerraMilano, 21 feb. (askanews) – Nei due anni del conflitto, l’Italia ha aumentato le importazioni di prodotti agricoli dall’Ucraina del +150%. Anche quelle dalla Russia hanno registrato un incremento pari al 9%. È quanto emerge da un’analisi pubblicata dal Centro studi Divulga all’interno del paper “Mari in tempesta”, approfondimento sull’impatto delle guerre in corso sul sistema agroalimentare.
Crescite sostenute si rilevano per i cereali dall’Ucraina, in particolare grano tenero (+260%), mais (+230%) e orzo (+128%), ma a crescere sono anche gli arrivi di carni avicole (oltre 700 tonnellate complessive), semi di girasole (+368%) e soia (+108%). Dalla Russia i dati rilevanti riguardano l’import di grano duro, che con più di 400mila tonnellate (+1.164% rispetto a prima della guerra). In crescita anche le importazioni dalla Russia di olio di girasole (+298%) e barbabietola da zucchero (+33,9%).
Divulga, nel 2023 record di grano duro dalla Russia: import +1.164%Milano, 21 feb. (askanews) – Nel 2023 l’Italia c’è stato un incremento record delle importazioni dalla Russia di grano duro, quello per capire usato per la produzione di pasta e di alcuni prodotti del bakery: parliamo di un aumento del 1.164% a cui si aggiunge il +798% di quello turco. Un’impennata mai registrata nella storia del nostro Paese, che ha fatto calare in maniera significativa le quotazioni del grano duro italiano. È quanto rivela un’analisi pubblicata dal Centro Studi Divulga all’interno del paper “Mari in tempesta”, approfondimento sull’impatto delle guerre in corso sul sistema agroalimentare, che parte da dati dell’Istat e della direzione generale Agricoltura della Commissione europea.
Nel nostro Paese lo scorso anno si è registrato un considerevole aumento (+130% su base tendenziale) delle importazioni di grano duro proveniente da Paesi extra europei. A trainare questa crescita, spiega Divulga, l’import di frumento duro proveniente appunto da Turchia e Russia, divenute rispettivamente secondo e terzo fornitore italiano, seguite da Canada, che ha registrato un +83% (e che resta comunque il primo fornitore), e Kazakistan (+164%). In particolare da Mosca sono arrivate più di 400mila tonnellate di grano duro. La situazione, in base all’analisi del Centro studi Divulga, è cambiata radicalmente a partire dal mese di luglio. Da quel momento, infatti, su un totale complessivo di 1,1 milioni di tonnellate di grano duro importate in Italia da Paesi extra europei (81% delle importazioni complessive europee), il grano duro turco rappresenta il 37% mentre quello russo il 31,4%.
La forte crescita delle importazioni da questi Paesi ha determinato evidenti riflessi sulle quotazioni interne: a partire da luglio, infatti, i prezzi del raccolto italiano 2023 sono calate in maniera significativa. A gennaio 2024 le quotazioni registrano un calo di oltre 70 euro a tonnellata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se consideriamo invece le quotazioni registrate nel mese di giugno 2022 e pari a 577 euro a tonnellata i prezzi del frumento duro nazionale hanno subito un calo di circa 190 euro a tonnellata, pari a oltre il 33%. Gli arrivi dai Paesi Extra-Ue, osserva ancora Divulga, si sono moltiplicati proprio in concomitanza della fase di raccolta del grano italiano e dell’avvio della nuova campagna di commercializzazione.
A colazione il trend è “integrale arricchito”: vale 96 mln, +17% in 3 anniMilano, 20 feb. (askanews) – Il mondo dei prodotti da colazione integrali “arricchiti” nel 2023, rispetto al 2021, è cresciuto a valore quasi del 17% (16,9%) passando da 82 a 96 milioni di euro, e a volume del 4,2% (Dati Nielsen ScanTrack, perimetro food Italia). Parliamo di un segmento che comprende tutti i biscotti con farina integrale e ingredienti aggiuntivi come cioccolato e frutta secca, che risponde a un trend di consumi attento alle fibre e, in generale, ai prodotti salutari senza rinunciare alla componente indulgence.
Punta a questo segmento Mulino Bianco, brand del gruppo Barilla, con il lancio dei nuovi Intrecci, che arrivano dopo i Cioccograno, primo prodotto nel segmento integrale ricco del brand messo sul mercato nel 2018. Il nuovo biscotto nasce dallo stabilimento di Novara dopo circa tre anni di lavorazione da parte del reparto ricerca e sviluppo. Per l’azienda si è trattata di “una sfida” che ha richiesto da parte degli ingegneri del marchio lo sviluppo di “un processo ad hoc in attesa di riconoscimento di brevetto europeo. Si tratta di un prodotto con un alto coefficiente di complessità produttiva, che rappresenta un passo avanti nella capacità di Mulino Bianco di innovare il mondo dei biscotti, tanto sul piano degli ingredienti, quanto in quello della forma”.
Il nuovo biscotto contiene farina integrale di frumento (27%) e farina integrale di grano saraceno (24,5%). La farina di grano tenero utilizzata proviene da agricoltura sostenibile secondo le 10 regole della Carta del Mulino, disciplinare che riguarda oltre 100 prodotti del brand. E’ anche il primo prodotto protagonista della nuova campagna di brand positioning “C’è un mondo più buono”, evoluzione del brand.
Coldiretti: accelerare su piano invasi per aumento raccolta acquaRoma, 20 feb. (askanews) – Accelerare sul piano di invasi per aumentare la capacità di raccolta dell’acqua piovana, oggi ferma all’11%, alla luce di un inizio d’anno bollente, con una temperatura superiore di 1,6 gradi rispetto alla media storica. Lo chiede Coldiretti che fa una prima analisi della situazione sulla base delle rilevazioni Isac Cnr relative al mese di gennaio 2024 nel confronto con la media del periodo 1991-2020. L’anomalia climatica è più evidente nelle regioni del Centro Italia, dove lo scarto rispetto al passato è addirittura superiore ai 2 gradi, mentre al Sud la colonnina di mercurio è salita di 1,75 gradi.
L’assenza di piogge ha un impatto particolarmente grave in alcune regioni come la Puglia, la Sicilia e la Sardegna e il caldo fuori stagione, ricorda l’associazione agricola, favorisce anche il risveglio anticipato delle piante, con fioriture fuori stagione con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un eventuale forte abbassamento delle temperature.
FoodSeed 2024: al via la ricerca di startup food-tech italianeMilano, 20 feb. (askanews) – Al via la seconda edizione FoodSeed, il programma di accelerazione in ambito foodtech della Rete nazionale di Cdp Venture Capital, per promuovere soluzioni innovative alle sfide dell’industria agroalimentare. Il programma ha il sostegno di partner promotori e co-investitori quali Fondazione Cariverona e UniCredit, Eatable Adventures, in qualità di co-investitore e gestore operativo del programma, insieme ai corporate partner Amadori, Cattolica, Veronafiere e i partner scientifici Accelerate for impact platform del Cgiar e Università di Verona.
Dopo la prima tranche, conclusa a novembre con la scelta di sette startup made in Italy, FoodSeed si prepara a selezionare e accelerare fino a dieci startup italiane in grado di rinnovare l’industria nazionale. Come riporta il primo report sullo stato del Foodtech in Italia rilasciato da Eatable adventures, solo nel 2023, il settore ha attratto 167 milioni di euro (+9,8% rispetto al 2022) in innovazione e nuove tecnologie. La nuova Call4Startup di FoodSeed contribuirà a consolidare e rafforzare il dialogo tra realtà emergenti e imprese in un’ottica di sostenibilità, tecnologia ed etica per lo sviluppo della filiera. L’ecosistema venutosi a creare tra industria, startup e investitori, infatti, sta contribuendo sempre più allo sviluppo di nuove sinergie all’insegna dell’open innovation. Foodseed inaugurerà a marzo un roadshow di varie tappe in giro per l’Italia per incontrare giovani realtà italiane con l’obiettivo di presentare il programma e i suoi mentor. Il programma partirà da Verona per poi proseguire nei maggiori centri, tra cui Milano, Roma, Bari.
“FoodSeed mira a ricreare le condizioni adatte perché nuove idee nascano e si realizzino: la collaborazione tra istituzioni, enti, aziende e centri di ricerca apre la strada allo sviluppo di startup in grado di innovare il settore. La prima edizione del programma dimostra che attraverso l’open innovation e la contaminazione di conoscenze e competenze è possibile creare valore aggiunto per tutto il sistema, sia in termini socioeconomici che ambientali. Questa nuova call è un’opportunità preziosa per tutte le realtà del territorio interessate a giocare un ruolo da protagoniste in un comparto chiave per il nostro Paese”, commenta Filippo Manfredi, direttore generale di Fondazione Cariverona. “Prosegue il nostro impegno a favore del comparto agroalimentare del nostro Paese, fiore all’occhiello del made in Italy nel mondo – dichiara Francesco Iannella, regional manager Nord Est di UniCredit – Le sfide per il settore, prime fra tutte quelle legate ai cambiamenti climatici, sono molteplici e complesse, siamo confidenti che la spinta innovativa promossa dalle start up possa fornire alle imprese dei nostri territori nuovi spunti e soluzioni”. A bordo, come partner scientifico, anche Accelerate for Impact Platform del CGIAR, uno spazio di innovazione globale dedicato all’agri-food e climate-tech, che crea un ponte tra scienza e imprenditorialità per accelerare lo sviluppo e l’adozione di innovazioni. A4IP supporterà Eatable Adventures nella selezione e nella validazione tecnica delle startup early-stage.
Chiude BeerandFood Attraction con +20% visite professionaliRoma, 20 feb. (askanews) – Un incremento del 20% delle visite professionali rispetto al 2023. Chiude oggi BeerandFood Attraction, il salone internazionale dedicato al mondo del fuoricasa horeca che si tiene ogni anno nel quartiere fieristico riminese di Italian Exhibition Group assieme a BBTech Expo, dedicato a tecnologie di processo e Filling&Packaging per birre e bevande. 600 i brand dislocati in 14 padiglioni.
Sono arrivati a Rimini 125 buyer provenienti principalmente da Spagna, Canada, Germania, USA e Svezia grazie alla partnership con ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Agenzia ICE e con il network dei regional advisor di IEG. La prossima edizione si terrà dal 16 al 18 febbraio 2025, sempre alla fiera di Rimini. Per tre giorni Rimini è stata la casa di tutte le filiere dell’out of home, grazie alla collaborazione delle principali associazioni e realtà di settore, tra cui Italgrob – Federazione Italiana Distributori Horeca, che qui ha organizzato il suo International Horeca Meting – Assobirra, Unionbirrai, FIC – Federazione Italiana Cuochi, AssoBibe, Mineracqua e tutti gli stakeholder associativi del canale horeca.
Dal 13esimo International Horeca Meeting di Italgrob hanno preso forma le prospettive del mondo Horeca, che raggruppa 3.800 imprese, oltre 60mila addetti e 17 miliardi di euro di fatturato, con 330.000 pubblici esercizi e 1.400.000 occupati, circa il 6,1% della popolazione lavorativa italiana. La novità di questa edizione è stato un intero distretto dedicato a Innovazione, Ricerca & Sviluppo per dare voce alle realtà che contribuiscono al progresso del settore fuoricasa.