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Proteste agricoltori, 100 trattori al presidio di Castel di Leva

Proteste agricoltori, 100 trattori al presidio di Castel di LevaRoma, 14 feb. (askanews) – Stamattina intorno alle 4.30 cento trattori partiti dal Casertano al confine con il Lazio sono arrivati nelle aree gestite dalla Cooperativa Agricoltura Nuova in Via Castel di Leva 371, nei pressi del Santuario del Divino Amore, a Roma. E hanno installato il presidio degli agricoltori in mobilitazione per sostenere la piattaforma unitaria in nove punti proposta dal Coordinamento Unitario contro la crisi del settore primario.


Oggi è previsto l’arrivo di altre rappresentanze degli agricoltori e delle altre categorie che sostengono la piattaforma e daranno vita alla manifestazione del 15 febbraio alle 12 in Piazza del Campidoglio, indetta da Altragricoltura e da il Popolo Produttivo con il claim #TELODOIOILMADEINITALY. In piazza, non solo gli agricoltori ma realtà sociali di diversi settori produttivi colpiti dalla crisi: agricoltori, allevatori, artigiani, pescatori, ristoratori, ambulanti, balneari, Partite Iva, piccole e medie imprese non solo dell’agroalimentare. Nove i punti della piattaforma unitaria intercategoriale già inviata a Parlamento e Governo, ai quali sono stati chiesti incontri per potere spiegare le richieste delle categorie, e due gli obiettivi principali.


Ovvero, che il Governo apra uno spazio di confronto sulla crisi e le misure urgenti con il movimento e i soggetti che la stanno denunciando e che la politica nazionale e regionale mettano all’ordine del giorno il confronto sulle Riforme indispensabili “per invertire il processo che nei decenni ha trasformato il nostro Paese in una piattaforma commerciale speculativa con il Made in Italy fondato sui marchi speculativi senza i prodotti del territorio e esposto al dumping commerciale”.

Il gruppo Ferrero ha chiuso il 2022-23 con un fatturato a 17 mld (+20,7%)

Il gruppo Ferrero ha chiuso il 2022-23 con un fatturato a 17 mld (+20,7%)Milano, 14 feb. (askanews) – Il gruppo Ferrero ha chiuso l’esercizio al 31 agosto 2022 con un fatturato consolidato di 17 miliardi di euro, in aumento del 20,7% rispetto al fatturato di 14 miliardi di euro dell’anno precedente, sostenuto sia dalla crescita organica che dalle acquisizioni, proseguendo la strategia di crescita guidata dal presidente esecutivo, Giovanni Ferrero, ed eseguita dal Ceo Lapo Civiletti. Lo comunica il gruppo di Alba che, attraverso la sua holding Ferrero International, ha approvato il bilancio consolidato per l’esercizio 2022/2023.


“Nonostante l’anno caratterizzato da un contesto economico e geopolitico complesso, il gruppo Ferrero è stato in grado di proseguire nella sua solida crescita e di consolidare la propria quota di mercato in tutte le categorie e in tutte le geografie grazie alla resilienza delle sue persone, dei suoi marchi e del suo modello di business” si legge nella nota. Gli stabilimenti produttivi Ferrero nel mondo al 31 agosto 2023 erano 37 rispetto ai 32 dell’anno precedente, mentre la forza lavoro globale era di 47.212 dipendenti, rispetto ai 41.441 al 31 agosto 2022. Il gruppo ha ampliato la propria capacità produttiva per soddisfare la crescente domanda di prodotti Ferrero. Nel periodo in questione, ha effettuato investimenti totali per 811 milioni di euro, in beni immobili, impianti e macchinari in Italia, Stati Uniti, Germania e Spagna.


“Siamo lieti di poter di poter raccontare un momento di forte crescita, nonostante le sfide economiche e geopolitiche, con le continue pressioni inflazionistiche che rimangono un elemento presente in tutto il mondo. Oltre alla crescita dei ricavi, anche la forza lavoro globale è cresciuta di oltre 5.000 persone, a testimonianza della visione a lungo termine della nostra strategia aziendale”, ha affermato Daniel Martinez Carretero, chief financial officer del gruppo. Alla fine di gennaio 2023, il gruppo dolciario ha completato l’acquisizione di Wells Enterprises, delle sue attività e del suo portafoglio di marchi, tra cui Blue Bunny, Blue Ribbon Classics, Bomb Pop e Halo Top. “L’ acquisizione – si legge – è parte dell’ambiziosa crescita strategica del gruppo Ferrero, volta ad espandere le proprie attività in Nord America e nella categoria del gelato. L’accordo comprendeva anche quattro stabilimenti produttivi statunitensi, situati negli stati di Iowa, Nevada e New York”. A fine marzo 2023 ha inoltre finalizzato l’acquisizione di Fresystem, azienda italiana a conduzione familiare che produce prodotti da forno surgelati. L’acquisizione rientra nei piani strategici di crescita di Ferrero e segue il lancio dei Nutella Muffins, prodotti da Fresystem già dal 2021.


L’innovazione rimane al centro del Dnaaziendale, al fine di supportare la crescita dei marchi più iconici di Ferrero, espandendo la loro presenza in nuove categorie del segmento di mercato dello sweet packaged food, soddisfacendo così le nuove esigenze dei consumatori. Ciò trova riscontro nell’anno 22/23 dall’introduzione di nuove referenze Kinder, Rocher e Raffaello nel segmento dei gelati in tutta Europa, e nel lancio di successo di Nutella Biscuits e Nutella B-ready negli Stati Uniti. All’approccio a lungo termine del gruppo verso la crescita, si aggiunge un’attenzione costante alla sostenibilità che si fonda su quattro pilastri: protezione dell’ambiente, approvvigionamento sostenibile di ingredienti di alta qualità, promozione di un consumo responsabile e valorizzazione delle persone.

Lollobrigida: esenzione Irpef agricola prorogata per 2 anni

Lollobrigida: esenzione Irpef agricola prorogata per 2 anniRoma, 13 feb. (askanews) – “L’esenzione dell’Irpef agricola per i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro, e la riduzione del 50% dell’importo per i redditi tra i 10.000 e i 15.000 euro, saranno prorogate per due anni”. Lo annuncia in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, spiegando che si tratta di una “esenzione più giusta che esclude i ricchi da un beneficio che per alcuni risultava un privilegio. Inoltre garantisce per due anni un sostegno che risultava prima estremamente precario non permettendo alcuna programmazione rispetto a questo dato”.


L’emendamento depositato, concordato con il ministro Giorgetti, rappresenta quindi “l’ennesima conferma dell’attenzione del governo Meloni verso le istanze degli agricoltori e nei confronti di un settore fondamentale per la nostra Nazione. Ringrazio i colleghi – prosegue il ministro – e in particolare il vice ministro Leo che hanno lavorato per sintetizzare le nostre proposte e individuare le coperture finanziarie per raggiungere questo importante obiettivo, senza proclami e slogan, dimostrando con provvedimenti concreti che altri governi non hanno mai adottato, la propria vicinanza a tutto il mondo agricolo”.

Pasta, le regole per cuocerla tagliando fino al 47% i consumi di energia

Pasta, le regole per cuocerla tagliando fino al 47% i consumi di energiaMilano, 13 feb. (askanews) – Uso del coperchio, meno acqua e cottura passiva. Quando prepariamo la pasta, seguendo queste tre regole, possiamo ridurre i consumi energetici fino al 47%. E se gli italiani seguissero questi accorgimenti ogni volta che, in un anno, “calano” gli spaghetti, allora il risparmio toccherebbe numeri importanti: parliamo di almeno 350milioni di chilowattora, sufficienti a illuminare gli stadi di calcio per tutte le prossime 24 stagioni di Serie A, Premier League, Liga spagnola e Bundesliga. A ricordarlo in occasione della Giornata nazionale del risparmio energetico, istituita dal Parlamento italiano il 16 febbraio del 2005, sono i pastai di Unione italiana food.


Il primo consiglio che arriva dai pastai è quello di tenere il coperchio sulla pentola quando si porta a ebollizione l’acqua, perchè ne accelera il processo. Quando si butta la pasta, il coperchio andrebbe sempre tolto, a meno che non la stiamo facendo in pentola a pressione o con cottura passiva. Usando il coperchio si risparmia fino al 6% di energia ed emissioni di CO2 equivalente (CO2e). E si risparmia anche tempo. La seconda regola è quella di utilizzare la giusta quantità di acqua che non è più quella della regola della nonna, per ogni etto di pasta un litro d’acqua. Oggi la qualità della pasta è più alta di 40 o 50 anni fa e rilascia meno amido in cottura per cui sono sufficienti 0,7 litri di acqua per etto. Cuocere la pasta in meno acqua concentrerà l’amido e renderà più facile legare con il condimento. Usando meno acqua si tagliano del 13% i consumi di energia e le emissioni di CO2e. La pasta resta buona, e si risparmia pure il 30% di acqua.


Altro metodo green, che permette di risparmiare gas e energia, è la cottura passiva: in questo modo la pasta cuoce a fuoco acceso solo per 2-4 minuti da quando l’acqua riprende il bollore. Poi si spegne il fornello, si copre con il coperchio e la si lascia in infusione nell’acqua per il restante tempo indicato sulla confezione. In questo modo l’acqua sarà stata assorbita. Con la cottura passiva il risparmio di energia e emissioni di CO2e arriva fino al 47%. Secondo una ricerca commissionata dai Pastai italiani a Perfect food consulting, studio di consulenza per la sostenibilità nel settore agroalimentare, seguendo queste tre semplici regole, con un consumo medio di 23,5 chili pro-capite di pasta, ogni italiano arriverebbe a risparmiare in un anno fino a 44,6 chilowattora, 13,2 chili di CO2 e 69 litri di acqua. E se lo facessimo tutti i risultati diventerebbero davvero importanti: risparmieremmo tra i 356 milioni e i 2,6 miliardi di chilowattora in un anno (pari a un secolo e mezzo di calcio in notturna in Europa, coppe comprese), 4.100 metri cubi di acqua, sufficienti a riempire 1.640 piscine olimpioniche e fino a 776 chilotonnellate di CO2e, le emissioni di una macchina per 21 viaggi andata-ritorno tra la Terra e il Sole.

Bergamini: presentato emendamento per esenzione Irpef agricola

Bergamini: presentato emendamento per esenzione Irpef agricolaRoma, 13 feb. (askanews) – “Grande soddisfazione per la norma sull’esenzione dell’Irpef agraria che grazie al lavoro della Lega è stata appena depositata, per essere inserita nel decreto Milleproroghe”. Lo annuncia in una nota il deputato della Lega Davide Bergamini, capogruppo in commissione Agricoltura.


“Hanno vinto i nostri agricoltori che in questi giorni hanno giustamente fatto sentire tutta la loro voce e a cui fin da subito abbiamo garantito il nostro massimo sostegno – aggiunge il deputato leghista – La Lega ha insistito per allargare in modo importante la platea delle aziende agricole che potranno usufruire dell’esenzione totale, fino a diecimila euro, e parziale, da diecimila ai quindicimila euro. Risultato importante che ci motiva ad andare avanti nella difesa di un comparto fondamentale per il nostro Paese”, conclude.

Coldiretti: il 26 febbraio nuova manifestazione a Bruxelles

Coldiretti: il 26 febbraio nuova manifestazione a BruxellesRoma, 13 feb. (askanews) – Il 26 febbraio la Coldiretti manifesterà a Bruxelles “per ottenere risposte rispetto alle esigenze degli agricoltori italiani in occasione della presentazione della nuova proposta sulla Pac”. Lo annuncia in una nota il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini che oggi ha partecipato a un vertice a Bruxelles con la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola e il Commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski.


“Serve cancellare definitivamente – ha sottolineato il presidente della Coldiretti – l’assurdo obbligo di lasciare i terreni incolti che mina la capacità produttiva della nostra agricoltura e favorisce paradossalmente le importazioni dall’estero di prodotti alimentari che non rispettano le stess regole di quelli europei in materia di sicurezza alimentare, ambientali e di rispetto dei diritti dei lavoratori. Abbiamo chiesto una semplificazione immediata da discutere al Consiglio del 26 febbraio e da implementare il prima possibile con la sospensione di tutte le sanzioni connesse alla condizionalità per quest’anno di emergenza”. Ma tra le richieste avanzate nel corso del vertice con le istituzioni comunitarie ci sono anche la deroga agli aiuti di stato con un framework dedicato da usare anche per la moratoria sui debiti e l’incremento delle risorse per la Pac anche in prospettiva futura.


Ma Coldiretti sollecita anche il blocco del trilogo sulla direttiva packaging per valutare nuovo studio di impatto; la ridiscussione in parlamento della direttiva Ied sulle emissioni industriali in occasione del trilogo per il mantenimento dello status quo anche polli e suini; la semplificazione dell’etichetta per il vino tramite Qr code; la sospensione dell’accordo Mercosur; l’implementazione della declassazione dello status del lupo come specie protetta.

Cresce federazione agroalimentare Cisl, +1.300 iscritti in 2023

Cresce federazione agroalimentare Cisl, +1.300 iscritti in 2023Roma, 13 feb. (askanews) – Crescono i numeri della federazione agroalimentare della Fai-Cisl, che ha chiuso il tesseramento 2023 con 221.323 iscritti in totale, registrando un incremento di 1.296 iscritti rispetto all’anno precedente. È uno dei dati emersi durante i lavori dell’Esecutivo nazionale della Federazione agroalimentare cislina svolti oggi a Taranto. Tra gli iscritti all’organizzazione crescono le donne, circa 70mila, e i lavoratori immigrati, a quota 50mila, mentre gli iscritti under 35 sono poco più di 40mila.


“Questa crescita – ha commentato il segretario generale Onofrio Rota durante la sua relazione – conferma il protagonismo delle nostre categorie nel Paese e nella crescita della Cisl tra i lavoratori attivi e su tutto il territorio nazionale”. Per il leader della Fai-Cisl, i dati premiano “un’organizzazione autonoma, contrattualista, responsabile, riformista, partecipativa, che promuove i metodi del dialogo e della concertazione non per rassicurare questa o quell’altra parte politica, ma per spingere tutti i protagonisti a fare cose giuste, condivise, partecipate. Con questa chiave di lettura – ha aggiunto Rota – sarà fondamentale affrontare le tante riforme di cui necessita il mondo del lavoro, con l’obiettivo di garantire uno sviluppo equilibrato del Paese e maggiore dignità per tutte le nostre categorie”.


Il sindacalista ha commentato anche le attuali mobilitazioni in corso da parte di molti agricoltori: “abbiamo fin da subito espresso solidarietà con chi rivendica una più equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera, a vantaggio dunque anche dei braccianti, perché questa è anche una nostra rivendicazione storica. Ma riteniamo sbagliato il qualunquismo con cui si attaccano l’Europa, la Pac e le politiche ambientali: le battaglie – ha concluso – vanno ricondotte nel solco di quelle associazioni di produttori che, come Terra Viva Cisl, a differenza di certi movimenti hanno alle spalle un percorso trasparente di democrazia, partecipazione e gestione dei bilanci, e perseguono i propri obiettivi con piattaforme chiare di controproposte per governare la transizione ecologica e le tante criticità che stanno colpendo imprese, lavoratori e famiglie”.

Wwf: ecco come eliminare il polistirolo dalla piccola pesca

Wwf: ecco come eliminare il polistirolo dalla piccola pescaRoma, 13 feb. (askanews) – Ecco come eliminare il polistirolo dalle cassette per la pesca artigianale: secondo il Re-thinking Fish box, il primo studio di Eco-design in Italia eseguito dal Wwf, eliminare il polistirolo dalla piccola pesca è possibile, utilizzando cassette riutilizzabili in legno con vassoio monouso in XPS riciclato e riciclabile


L’EPS o polistirene espanso, proveniente dalle attività di pesca è ancora tra i principali rifiuti abbandonati in mare o sulle nostre coste. Ad oggi le cassette monouso in polistirene espanso sono ancora ampiamente usate nella pesca italiana, anche a livello artigianale. Ma una volta finito in ambiente, questo materiale può frantumarsi in milioni di microplastiche e causare gravi impatti sulla biodiversità, soprattutto a causa di additivi chimici rilasciati in mare nel corso del tempo e che aggiungendosi ai contaminanti presenti in mare possono essere rilasciati negli organismi marini che le ingerisco. Con 14.000 cassette di pesce monouso in EPS all’anno, l’Italia è il maggior consumatore dell’UE, ma ne ricicla ancora una piccola parte. Come dimostrato dall’ultima analisi pubblicata oggi di WWF, materiali alternativi come il polistirolo estruso (XPS) riciclato e riciclabile e sistemi innovativi di riuso sono efficaci alternative più sostenibili all’EPS.


Il nuovo report del WWF prende in considerazione imballaggi alternativi all’EPS tra cassette monouso e cassette riutilizzabili come quelle in plastica dura e legno. Il WWF con il progetto “Re-thinking Fish Box” finanziato da Flotilla Foundation, ha lanciato nel 2023 una sperimentazione per testare l’alternativa risultata come più sostenibile, ovvero cassette riutilizzabili in legno con vassoio monouso in XPS riciclato e riciclabile. Una soluzione che “rappresenta un’innovazione per il settore della pesca, pur necessitando ancora di modifiche strutturali necessarie ad incontrare i bisogni pratici del settore come si evince dai feedback ricevuti dagli utilizzatori del prodotto sperimentale”, spiega il Wwf. Per promuovere la sostenibilità nel settore della pesca industriale e artigianale, in ambito portuale e nei mercati ittici, secondo WWF è necessario sensibilizzare il mercato e lavorare sulla normativa italiana in tema packaging per il pesce, per favorire sistemi innovativi di riciclo e di riuso con materiali riciclati e riciclabili, semplificando e armonizzando le norme igienico-sanitarie per il contatto con gli alimenti e la gestione dei rifiuti di alcuni materiali.

Per due weekend torna Nero Norcia, mostra mercato tartufo

Per due weekend torna Nero Norcia, mostra mercato tartufoRoma, 13 feb. (askanews) – In due weekend, dal 23 al 25 febbraio e dal primo al 3 marzo, torna Nero Norcia, la mostra mercato del tartufo nero pregiato e dei prodotti tipici che quest’anno taglia il traguardo delle 60 edizioni. Andrà in scena, come di consueto, nella città di san Benedetto. Si tratta di una delle rassegne gastronomiche più longeve e identitarie in Umbria, presentata oggi a Perugia durante un incontro a cui hanno partecipato anche Stefano Ansideri, presidente di UmbriaFiere che dallo scorso anno cura gli aspetti logistici e organizzativi dell’evento e Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria.


Nero Norcia ripropone la tradizionale mostra mercato per le vie del centro storico con circa 50 stand in un percorso delle eccellenze alla scoperta del tartufo, accompagnato da prodotti locali e italiani. Accanto all’esposizione, appuntamenti collaterali e una rinnovata collaborazione con l’Università dei Sapori di Perugia i cui chef proporranno durante l’evento, nello spazio ‘A contatto con le eccellenze’, degustazioni di piatti e preparazioni accompagnate da alcune notizie e contenuti a tema. Nel primo weekend, sono in programma diversi momenti di approfondimento tra cui, sabato 24 febbraio, il convegno di Confagricoltura Umbria sulla valorizzazione delle aree interne, e l’iniziativa ‘Piante tartufigene e tartuficoltura’ a cura di Federazione italiana tartuficoltori associati e Associazione Tartufai/Tartuficoltori Pietro Fontana.

In Italia consumi di avocado in crescita: 45mila tonn. annue

In Italia consumi di avocado in crescita: 45mila tonn. annueRoma, 13 feb. (askanews) – Avocado sempre più amati in Europa, con l’Italia che nella stagione 2022-2023 ha registrato un consumo di 45.000 tonnellate di avocado, equivalenti a 0,8 chili pro capite.


Nel 2022-23 a guidare l’avocado mania è stata la Francia, dove sono state spedite 150.000 tonnellate di avocado. Seguono la Germania e il Regno Unito, con 110.000 tonnellate ciascuno e la Scandinavia con 60.000 tonnellate. La Francia è quindi il Paese europeo che consuma più avocado, con 2,3 kg a persona, seguito dalla Scandinavia con 2,2 kg. Gli italiani, in media, hanno consumato circa 0,8 kg procapite mentre lo scorso anno la media era di circa 0,7 kg.


Sebbene il Messico sia il primo esportatore mondiale di avocado, meno del 5% va in Europa, mentre il 90% è destinato agli Stati Uniti. E’ invece il Perù il maggior fornitore di avocado in Europa, con 331.767 tonnellate in arrivo nella stagione 2022-23 (solo 38.000 tonnellate provengono invece dal Messico). Al secondo posto la Colombia con 90.880 tonnellate, seguita dal Cile con 60.011 tonnellate, dal Kenya con 58.657 tonnellate e dal Sudafrica al quinto posto con 57.671 tonnellate. Secondo una ricerca sui consumatori commissionata dalla World Avocado Organization (WAO), i consumatori principali nei mercati chiave sono i Millennials e la Generazione Z, che amano gli avocado per i loro benefici per la salute e per il loro sapore. Gli avocado sono infatti ricchi di grassi monoinsaturi sani, vitamine, minerali e fibre.