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Lollobrigida a Caprarola incontra produttori nocciole viterbese

Lollobrigida a Caprarola incontra produttori nocciole viterbeseRoma, 29 mag. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, si è recato a Caprarola per incontrare i produttori di nocciole del viterbese. Lo rende noto lo stesso ministro su Facebook.


“Da questi territori nasce un prodotto straordinario dalle infinite qualità e benefici – ha detto Lollobrigida – Una filiera, quella delle nocciole della Tuscia, che per tradizione e capacità produttive ha pochi eguali nel settore. Continuiamo ad ascoltare e tutelare i nostri produttori, esaltando le unicità che rendono grandi i prodotti italiani nel mondo”, ha concluso.

Torna festa del Culatello di Zibello dal 31 maggio al 2 giugno

Torna festa del Culatello di Zibello dal 31 maggio al 2 giugnoRoma, 29 mag. (askanews) – Mostre mercato, degustazioni, musica e percorsi “gastro-naturalistici” per gli appassionati delle biciclette con possibilità di noleggio gratuito. Sono solo alcuni degli appuntamenti che animeranno la 37esima edizione della Festa del Culatello, in programma a Zibello, nella Bassa Parmense, da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno. Un evento che l’anno scorso ha fatto registrare ben 7mila presenze con oltre 450 chili di culatello affettato, e che vede il Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello Dop tra i principali partner della manifestazione.


Il Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello Dop quest’anno promuoverà attivamente le iniziative sostenibili della tre giorni. Tra queste, domenica c’è la prima edizione del ‘Giro dei 2 Ponti’ organizzata dall’associazione locale Bassa Bike: due percorsi da 60 chilometri sia su strada che per MTB con una guida e degustazione finale a base di Culatello. La giornata proseguirà poi con alcune dimostrazioni pratiche delle lavorazioni del Culatello di Zibello, a cura di Strada del Culatello e del Consorzio di Tutela, e del Parmigiano Reggiano. Romeo Gualerzi, presidente del Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello, spiega che la festa è “un momento importante per celebrare questa eccellenza apprezzata in tutto il mondo, vero e proprio patrimonio e ricchezza della Bassa Parmense. Come Consorzio siamo felici di rinnovare il nostro supporto alla festa, in collaborazione con la Pro Loco e al fianco degli altri attori istituzionali e locali coinvolti”.

Aprono bandi per investimenti infrastrutture irrigue in Piemonte

Aprono bandi per investimenti infrastrutture irrigue in PiemonteRoma, 29 mag. (askanews) – Venerdì 31 maggio apriranno i bandi 2024 del Complemento di sviluppo rurale del Piemonte (Csr 2023-2027) a sostegno dei Consorzi irrigui ed enti irrigui gestori di canali appartenenti al demanio o al patrimonio della Regione, per investimenti in infrastrutture irrigue e di bonifica extra-aziendali su tutto il territorio regionale. La dotazione finanziaria complessiva dei bandi è di 20 milioni di euro. I bandi scadono il 27 novembre 2024.


Nello specifico il primo bando, con un finanziamento di 10 milioni di euro, è relativo alla misura del CSR 2023-2027, intervento SRD08 “Investimenti per infrastrutture con finalità ambientali” – Azione 3 “Infrastrutture irrigue e di bonifica” che ha come obiettivo lo sviluppo delle aree rurali attraverso investimenti finalizzati a realizzare, adeguare e/o ampliare infrastrutture a servizio delle imprese rurali (agricole e non), delle comunità rurali con particolare attenzione agli aspetti di sostenibilità ambientale. Il secondo bando, con un finanziamento di 10 milioni di euro, è relativo all’intervento SRD07- “Investimenti in infrastrutture per l’agricoltura e per lo sviluppo socio-economico delle aree rurali” – Azione 7 “Infrastrutture irrigue extra-aziendali, che comportano un aumento netto della superficie irrigata” che prevede investimenti per la modernizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture extra aziendali per l’irrigazione che comportano un aumento netto della superficie irrigata.

Unaprol: serve tutela qualità, traccibilità e trasparenza olio

Unaprol: serve tutela qualità, traccibilità e trasparenza olioRoma, 29 mag. (askanews) – “Per valorizzare la filiera degli oli di oliva vergini chiediamo di attivare quanto prima delle misure specifiche volte a garantire la piena rintracciabilità delle produzioni olearie italiane e contrastare eventuali attività fraudolente a tutela della qualità degli oli di oliva vergini”. E’ quanto chiede David Granieri, presidente Unaprol, per la valorizzazione della filiera degli oli di oliva vergini David Granieri.


“La vendita dei cosiddetti ‘condimenti’, per i quali risulta inapplicabile il divieto alla commercializzazione delle miscele di oli di oliva con altri oli vegetali, cosi come previsto dall’art. 23 del R.D.L. n. 2033/19252, pone una seria questione relativa alla necessità di verificare la congruità dell’indicazione in etichetta della percentuale di olio rispetto al peso netto totale del condimento stesso – spiega – Tenuto conto di questo, si chiede di intensificare i controlli al fine di verificare che la percentuale di olio contenuta nel prodotto ‘condimento’ corrisponda a quanto dichiarato in etichetta”. Ai fini dei controlli sulla tracciabilità dell’origine, Unaprol chiede di attivare una cabina di regia volta a stabilire le necessarie misure informatiche, uno strumento di indagine aggiuntivo che permetta di mettere in comunicazione e far dialogare le informazioni della scheda oleicola del fascicolo aziendale e la materia prima registrata dagli operatori obbligati alla tenuta del Registro Telematico di cui al DM 23 dicembre 2013.


“E’ fondamentale inoltre intensificare i controlli al fine di verificare che la percentuale di olio contenuta nel prodotto ‘condimento’ corrisponda a quanto dichiarato in etichetta – prosegue Granieri – e attivare quanto prima le misure necessarie volte a stabilire le modalità di registrazione, nell’ambito del SIAN, della consegna delle olive da olio ai frantoi oleari da parte dei commercianti di olive. Sarebbe auspicabile inoltre estendere il sistema di tracciabilità telematico attualmente vigente in Italia agli altri stati europei, in modo che il modello italiano diventi un modello europeo”.

Filippo Schiavone confermato in giunta nazionale Confagricoltura

Filippo Schiavone confermato in giunta nazionale ConfagricolturaRoma, 29 mag. (askanews) – Filippo Schiavone, presidente di Confagricoltura Foggia, è stato confermato nella Giunta nazionale di Confagricoltura nel corso dall’Assemblea Generale svoltasi a Roma lunedì 27 maggio.


Rimane nella squadra composta di 9 persone che coadiuverà il presidente Massimiliano Giansanti, rieletto all’unanimità, per il prossimo quadriennio. Una scelta nel segno della continuità per proseguire in un percorso difficile tra pandemia, conflitti e cambiamenti climatici, ma ricco di traguardi raggiunti. “La conferma nella squadra nazionale di Confagricoltura è per me un onore e un impegno complesso – commenta in una nota Filippo Schiavone – Il voto dei colleghi alla mia persona lo ritengo più che un riconoscimento personale, la testimonianza della centralità dell’agricoltura pugliese nel contesto economico nazionale. Una centralità che dovremmo imparare a valorizzare anche sul nostro territorio”.

Coldiretti in porti Salerno e Bari contro import sleale

Coldiretti in porti Salerno e Bari contro import slealeRoma, 29 mag. (askanews) – Sono partiti i blitz nei porti di Salerno e Bari per difendere il nostro made in Italy dall’invasione di prodotti stranieri. Le operazioni di denuncia sono ancora in corso, con gli agricoltori di Coldiretti che, una volta saliti sui gommoni, hanno avvicinato le navi al grido di “No fake in Italy” lanciato durante la mobilitazione al Brennero di qualche mese fa.


“Stop falso cibo italiano” e “Basta import sleale” alcuni degli slogan esposti dalle imbarcazioni, per “rilanciare ancora una volta la richiesta della revisione del criterio dell’ultima trasformazione del Codice doganale sull’origine dei cibi, quello che oggi permette il furto d’identità dei nostri prodotti made in Italy e fa vendere come italiano un prosciutto fatto con cosce di maiale provenienti dall’estero”. “Come Coldiretti oggi siamo ai porti di Bari e Salerno contro le importazioni sleali fatte con lo sfruttamento dei lavoratori cinesi o senza rispettare gli standard europei. Vogliamo che venga rimesso in discussione il principio del codice doganale sull’origine dei cibi, dove ciò che conta è solo l’ultima trasformazione – ha rilanciato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini dall’audizione al Senato dove è intervenuto sul tema Dl agricoltura – Bene che il ministro Lollobrigida abbia aperto a questa possibilità, che è per noi la madre di tutte le battaglie a livello europeo. Riteniamo che non può e non deve essere l’ultima trasformazione, ma il prodotto che viene utilizzato, che ne deve esaltare quella che è l’italianità”.


“Per questo – ha aggiunto Prandini – siamo oggi nei porti, per denunciare questa stortura che mette a rischio il nostro made in Italy e le nostre aziende e per questo stiamo raccogliendo 1 milione di firme per la richiesta di una legge popolare europea per ottenere l’obbligo di origine su tutti i prodotti in tutta Europa”.

Qualivita: Dop e Igp contro Ibericizzazione olivicoltura italiana

Qualivita: Dop e Igp contro Ibericizzazione olivicoltura italianaRoma, 29 mag. (askanews) – Solo il 5% della produzione olivicola nazionale può dirsi veramente italiana, in quanto proviene da un areale di produzione DOP IGP. “Questa è l’unica certezza che oggi abbiamo nel mondo dell’olio extravergine d’oliva, sempre più oppresso da contraffazioni e imitazioni, oltre che schiacciato da quella che si può definire una vera e propria ‘ibericizzazione’ del prodotto. È questo il messaggio che parte dalla tavola rotonda organizzata a Siena, in occasione dei lavori del COI (Consiglio Olivicolo Internazionale), da Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia, l’Associazione italiana dei Consorzi di tutela, sul tema delle DOP IGP nel settore dell’olivicoltura, da cui è emersa la richiesta di un intervento urgente a sostegno della crescita del settore delle IG.


Forte il richiamo a fare di più e prima possibile per salvaguardare una peculiarità italiana, come quella dell’olio extravergine di qualità, che rischia di soccombere al modello super intensivo e monovarietale della Spagna che con 1.078 milioni di tonnellate di olio prodotto nel 2023, è la maggiore produttrice al mondo. A fare emergere le istanze del mondo produttivo sono stati proprio i rappresentanti dei Consorzi di tutela che hanno messo sul tavolo, all’attenzione dei decisori politici, i nodi – dal mercato, alla contraffazione fino alle emergenze climatiche e fitosanitarie – che affliggono questo settore rimasto ormai la cenerentola delle Indicazioni Geografiche italiane ed europee.


“DOP IGP non sono solo un marchio, come molti operatori credono o fanno credere. Dietro a questo c’è molto di più, a partire dalla scelta – spesso il recupero – di cultivar locali, coltivate con un modello di impianto studiato per la pianta e una precisa fase e tempistica di trasformazione; DOP IGP è anche sinonimo di rispetto e tutela per il paesaggio e rappresenta una remunerazione equa e giusta per gli olivicoltori”, ha sottolineato nel suo intervento il Direttore di Fondazione Qualivita, Mauro Rosati. “Certo fare il super intensivo come in Spagna crea molto più valore all’imprenditore industriale, ma come Sistema Italia così perdiamo tutto il resto, che vale molto di più del fatturato di una singola grande azienda: questo è ciò che rappresenta il modello dei Consorzi di tutela e delle imprese associate, che fino a oggi, come ribadito agli Stati Generali di Siena, è stato l’unico vero freno all’ibericizzazione del nostro sistema produttivo olivicolo”, ha aggiunto.


Sono 50 le DOP IGP dell’olio extravergine d’oliva in Italia, numeri da primato europeo. I 24 Consorzi di tutela riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste coordinano il lavoro di circa 23.500 operatori impiegati nel settore. Tuttavia, la produzione certificata DOP IGP equivale oggi al 5% della produzione totale nazionale.

La sostenibilità in Ferrero: oltre 90% filiera nocciole è tracciabile

La sostenibilità in Ferrero: oltre 90% filiera nocciole è tracciabileMilano, 28 mag. (askanews) – La filiera della nocciola tracciabile al 90%, la mappatura satellitare per aumentare la tracciabilità del cacao fino all’azienda agricola, il 90,7% degli imballaggi progettato per essere riciclabile, riutilizzabile o compostabile, consumi idrici ridotti del 20% negli ultimi cinque anni. Sono i principali progressi emersi dal 15esimo rapporto di sostenibilità del gruppo Ferrero, relativo all’esercizio 2022-23.


Il rapporto mostra i passi in avanti compiuti dal gruppo dolciario di Alba nell’ambito dei quattro pilastri fondamentali: protezione dell’ambiente, approvvigionamento responsabile delle materie prime, promozione del consumo responsabile e valorizzazione delle persone, mettendo in evidenza il focus sulla promozione di una maggiore trasparenza lungo la catena di fornitura dei propri ingredienti chiave “Il gruppo Ferrero riconosce il ruolo cruciale che l’azienda svolge nella protezione dell’ambiente per le generazioni future. Abbiamo riconfermato con impegni concreti che la sostenibilità è parte integrante della strategia di lungo termine di Ferrero – ha commentato Giovanni Ferrero, executive chairman del gruppo – Tutti i quattro pilastri del nostro framework di sostenibilità guidano ogni decisione strategica che prendiamo. Mentre il gruppo cresce e diversifica il suo portafoglio, continuiamo a valorizzare le nostre partnership di lungo periodo, in particolare quelle dedicate alle comunità in cui operiamo e dove ci approvvigioniamo di materie prime. Crediamo nell’importanza di queste partnership per compiere i progressi, far avanzare l’agenda sociale e ambientale del settore e creare valore per la società”.


Nella filiera delle nocciole, Ferrero ha raggiunto il 90% di tracciabilità, con un notevole incremento dal 79% dell’esercizio 2021/22, grazie alla continua collaborazione con agricoltori, fornitori, istituzioni, università e centri di ricerca per promuovere pratiche agricole sostenibili. In collaborazione con i partner presenti sul territorio, Ferrero ha inoltre contribuito ad affrontare sfide complesse presenti lungo la catena del valore, quali deforestazione, nelle aree in cui il gruppo si rifornisce dei propri ingredienti. Ad esempio, adottando mappature satellitari per aiutare ad aumentare la tracciabilità del cacao a livello di azienda agricola, che ha raggiunto il 93% nel 2022/23. Oltre ad operare a tutto campo con tecnologie all’avanguardia, Ferrero è membro di lunga data della World cocoa foundation (WCF) e della International cocoa initiative (ICI). Sul fronte del contrasto delle cause del lavoro minorile e del lavoro forzato, Ferrero continua a collaborare con Save the Children, che opera in 65 comunità nella regione Haut-Sassandra della Costa d’Avorio, uno dei principali Paesi di approvvigionamento del cacao, raggiungendo oltre 18.000 persone. Ha inoltre all’attivo collaborazioni con la Earthworm Foundation e l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), rispettivamente lungo le catene di fornitura dell’olio di palma e delle nocciole, per contribuire a supportare pratiche di lavoro responsabili.


L’impegno del gruppo di Alba riguarda anche il packaging: il 90,7% degli imballaggi è ora progettato per essere riciclabile, riutilizzabile o compostabile, in aumento dall’88,5% rispetto al 2021/22. I consumi idrici degli stabilimenti sono stati ridotti del 20%, grazie a iniziative di riduzione e riutilizzo, rispetto all’anno di riferimento 2017/18 e del -9,6% rispetto al 2021/2022. Infine il progetto Kinder Joy of moving che ha coinvolto oltre 60 milioni di bambini dal suo lancio nel 2005, di cui 3,4 milioni nel solo 2022/23.

Pizzoli punta su agricoltura 4.0 per gestire filiera patate

Pizzoli punta su agricoltura 4.0 per gestire filiera patateRoma, 28 mag. (askanews) – Usare l’agricoltura 4.0 per gestire la filiera di approvvigionamento delle patate destinate alla trasformazione industriale e al mercato del fresco. Diagram e Pizzoli SpA hanno firmato un accordo per l’utilizzo da parte di Pizzoli della nuova piattaforma Abaco Farmer integrata con le funzionalità sviluppate da Agronica. Il progetto prevede la digitalizzazione delle superfici coltivate a patate al fine di garantirne la tracciabilità, dal seme fino alla consegna nello stabilimento, di monitorare la qualità del raccolto e favorire il rispetto dei disciplinari.


In questo modo Pizzoli SpA sarà in grado di gestire tutta la filiera di approvvigionamento della materia prima con un’unica piattaforma che garantirà il monitoraggio in tempo reale dei campi dislocati in Emilia Romagna e in quasi tutta la penisola. L’assistenza tecnica data dall’azienda ai propri fornitori migliorerà attraverso l’utilizzo di un’app dedicata, collegata alla piattaforma, che fornirà uno strumento di lavoro indispensabile per il controllo del rispetto dei disciplinari e faciliterà tutta la raccolta documentale necessaria per garantire la tracciabilità e la qualità del prodotto partendo dalla consegna del seme. La nuova piattaforma Abaco Farmer consentirà, inoltre, un monitoraggio in tempo reale di tutti i principali indici vegetativi, di dati agrometeorologici aggiornati, offrirà la possibilità di inserire alert e di segnalare rilievi su ogni singolo campo in caso di problematiche particolari nello sviluppo delle piante.

Al via a Siena Stati generali olio e Comitato consultivo Coi

Al via a Siena Stati generali olio e Comitato consultivo CoiRoma, 28 mag. (askanews) – A trenta anni dall’ultima riunione in Italia il nostro Paese torna al centro dell’attenzione nazionale e internazionale ospitando a Siena, dal 28 al 29 maggio, gli Stati generali dell’olio e la riunione del Comitato consultivo del COI.


Due appuntamenti importanti per l’olivicoltura italiana con dibattiti e confronti nei quali individuare i principali argomenti per delineare il futuro piano olivicolo nazionale, alla cui realizzazione sta lavorando il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra. Mercato dell’olio evo e delle olive da tavola, strategie regionali per l’olivicoltura, sostenibilità della produzione dell’olio evo, olivicoltura e ambiente, ruolo dell’oleoturismo e dell’agricoltura nella lotta ai cambiamenti climatici, confronto tra consorzi oli dop igp e strategie di sviluppo per il comparto, sono i principali temi di dibattito degli Stati generali sui quali sono chiamati a dialogare i massimi esperti mondiali del settore oleicolo.