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Da Mediterranea progetto su accordo filiera pomodoro da industria

Da Mediterranea progetto su accordo filiera pomodoro da industriaRoma, 7 mag. (askanews) – Un accordo di filiera sul pomodoro da industria. E’ il primo progetto di Mediterranea, l’associazione nata a gennaio scorso da un accordo tra Confagricoltura e Unione Italiana Food. Il progetto è stato presentato oggi a Parma, in occasione del Cibus, alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida e del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.


Rafforzare le filiere e la loro efficienza dal campo alla tavola, la sostenibilità delle produzioni ed efficientare la rete logistica e dei sistemi di stoccaggio, sono infatti tra gli obiettivi dichiarati di Mediterranea e questo primo progetto va esattamente in questa direzione. L’iniziativa affonda le radici sul successo del “Protocollo d’intesa grano duro-pasta”, con l’obiettivo di estendere il modello ad altre filiere rappresentate da Unione Italiana Food e Confagricoltura fra cui, appunto, quello del pomodoro. Il partner tecnico sarà Value Groovers, spin off dell’Università della Tuscia di cui è presidente Emanuele Blasi che seguirà la prima progettualità di filiera promossa da Mediterranea, facendo tesoro dell’esperienza del Protocollo e dell’innovativo modello FRUCLASS testato nell’ambito della filiera grano duro-pasta.


L’Italia, con oltre 5 milioni di tonnellate è il terzo produttore mondiale di pomodoro da industria, dopo California e Cina. Seguono la Turchia, con circa la metà della produzione italiana, e la Spagna, che ha una produzione sostanzialmente equivalente. I “top five producer” di pomodoro da industria rappresentano quasi il 70% della produzione mondiale. In Italia si sono coltivati nel 2023 oltre 68mila ettari, per il 57% nel Nord Italia e per il 43% nel Centro-Sud. Le superfici sono in aumento, mentre la produzione è in flessione (-1,3%) sostanzialmente per motivi climatici.


Tra gli obiettivi del progetto di Mediterranea, l’individuazione di modelli organizzativi, tecnologici ed industriali a supporto di una garanzia qualitativa, nutrizionale e geografica dei prodotti a base di pomodori da industria. Per Massimiliano Giansanti, presidente di Mediterranea, “con Mediterranea intendiamo strutturare le filiere agroalimentari italiane in modo che diventino sempre più competitive sui mercati. Attraverso accordi e certificazioni a favore della tracciabilità e della sostenibilità, Confagricoltura e Unionfood insieme si impegnano a incrementare le produzioni e sviluppare accordi con soggetti terzi per sostenere l’alta qualità dell’export agroalimentare italiano”.


Per Paolo Barilla, vicepresidente di Mediterranea, “la ricchezza, la varietà e la natura dei prodotti rappresentati da Unione Italiana Food sono complementari alla dieta mediterranea nel suo complesso. Per questo, insieme a Confagricoltura, abbiamo costruito una struttura per la promozione e valorizzazione delle filiere mediterranee e dei prodotti italiani di eccellente qualità che in quel paniere si collocano, in una logica di integrazione di filiera e tra più filiere, ben rappresentate da entrambi i soci fondatori.”

Lollobrigida: bene formaggi in ristoranti, smentite chiacchiere su obbligo

Lollobrigida: bene formaggi in ristoranti, smentite chiacchiere su obbligoMilano, 7 mag. (askanews) – “Per me il protocollo di oggi è importante per due cose: ovviamente smentire tutte le chiacchiere che giravano sull’obbligatorietà nei menù e sostenere invece che il governo aveva sollecitato le due associazioni che oggi hanno sottoscritto il protocollo, Afidop che rappresenta il mondo della produzione dei formaggi e l’associazione più rappresentativa della ristorazione”. A dirlo il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che a Cibus ha preso parte alla firma del protocollo tra Afidop e Fipe – Confcommercio che prevede la realizzazione di linee guida per valorizzare i formaggi nel fuori casa. “Non c’è bisogno dell’obbligatorietà – ha rimarcato – uno Stato che rende obbligatorio spesso è oppressivo, lo Stato deve sollecitare alcune iniziative di sistema, mettere insieme legittimi interessi per permettere alla propria nazione di crescere”.


Lollobrigida ha fatto presente che “Più cresce il prezzo del formaggio e più la filiera cresce grazie alla ristorazione italiana che si è messa a disposizione e grazie ai nostri impenditori che ci garantiscno qualità noi avremo nei menù i formaggi italiani”.

Afidop-Fipe: linee guida per valorizzare formaggi Dop e Igp nei ristoranti

Afidop-Fipe: linee guida per valorizzare formaggi Dop e Igp nei ristorantiParma, 7 mag. (askanews) – Arrivano un vademecum per la corretta valorizzazione nei ristoranti dei formaggi italiani certificati. L’Associazione formaggi italiani Dop e Igp (Afidop) e la Fipe – Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi, hanno siglato un protocollo d’intesa e lanciato le prime linee guida destinate alla ristorazione per garantire una maggiore tutela e valorizzazione dei prodotti caseari certificati nel fuori casa. I prodotti caseari certificati sono i primi per valore nel comparto delle Dop alimentari con 8,6 miliardi di euro di valore al consumo, mentre per la ristorazione i consumi ammontano a 92 miliardi di euro.


La presentazione delle linee guida è avvenuta nell’ambito di Cibus, la fiera dell’alimentare italiano a Parma fino al 10 maggio, alla presenza del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che nelle scorse settimane si era espresso sulla necessità di promuovere i formaggi italiani sulle tavole dei ristoranti. Oggi, secondo uno studio GriffeShield per Afidop, i formaggi Dop sono di casa in un ristorante italiano su quattro, ma solo uno su 10 li valorizza, riportandone la corretta denominazione nel menu. Le nuove linee guida hanno l’obiettivo di contrastare questa tendenza: il vademecum pensato per i ristoratori riporta per ognuno dei 21 formaggi attualmente certificati (e altri ne potrebbero arrivare in futuro, in totale sono 55 i formaggi Dop e Igp) la corretta denominazione nei menu, la descrizione delle loro caratteristiche e le indicazioni sulle modalità di conservazione. Inoltre saranno presenti consigli sulla mise en place e sul mantenimento delle proprietà organolettiche.


Uno strumento utile per la ristorazione italiana, che attraverso l’esperienza degli addetti ai lavori punta a educare correttamente il consumatore, in Italia, ma anche all’estero, dove i formaggi sono il prodotto italiano più utilizzato nei ristoranti (94,7%) dopo il vino per la preparazione dei piatti della cucina italiana (seguono poi a pari merito olio e pasta e infine i salumi). Il protocollo siglato a Cibus punta anche a contrastare l’italian sounding, che genera un giro d’affari stimato in oltre 90 miliardi di euro (dati Ismea-MASAF). I formaggi certificati sono, da sempre, tra le vittime preferite di questo fenomeno, che tocca anche il fuori casa. Secondo le stime Fipe, nel mondo esistono circa 600mila ristoranti che si autodefiniscono italiani. Di questi soltanto 2.218 lo sono davvero. “Grazie alla sinergia Afidop-Fipe e alle linee guida sviluppate, sarà possibile sensibilizzare i professionisti del settore, ristoratori e chef, sull’importanza di scegliere e utilizzare i formaggi Dop e Igp – ha detto il presidente di Afidop, Antonio Auricchio – di seguire precise modalità di conservazione per permettere ai consumatori di gustarli al meglio e di valorizzarli correttamente all’interno dei menu, contrastando così anche il problema della contraffazione e permettendo a questi autentici ambasciatori della tradizione casearia italiana di essere legittimamente riconosciuti. Valorizzare i formaggi Dop e Igp nella ristorazione significa garantire ai consumatori la possibilità di apprezzare anche fuori casa prodotti unici e di alta qualità, frutto di secolari tradizioni”. “Valorizzare le produzioni certificate nei menù permette a un comparto così importante dell’economia di promuovere e diffondere una cultura in grado di esaltare l’unicità e l’altissima qualità del patrimonio agroalimentare italiano – ha aggiunto Aldo Mario Cursano, vice presidente vicario Fipe-Confcommercio – Con le linee guida non solo daremo ai titolari di pubblici esercizi gli strumenti idonei per dotarsi di prodotti di alta qualità, ma anche ai consumatori la certezza di consumare cibo eccellente e di provenienza certificata”.


Dopo la crisi pandemica, i consumi fuori casa hanno ripreso a crescere (+7% a valore nel 2023), con la ristorazione tornata sopra i livelli pre-Covid (+3,9%). Anche i 55 formaggi a denominazione Dop e Igp italiani, a fronte di 590mila tonnellate prodotte nel 2023, hanno raggiunto un fatturato alla produzione che supera i 5 miliardi di euro, pari a quasi un terzo del valore totale alla produzione dei prodotti lattiero-caseari italiani. Sul fronte export i formaggi Dop-Igp rappresentano ormai stabilmente quasi il 60% del fatturato export dei formaggi nazionali, per un valore stimato che sfiora i 3 miliardi di euro (+11%). E il 2024 si apre con dati in crescita: a gennaio sono soprattutto Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+25% in volume) a fare da traino; bene anche il Gorgonzola (+7%), il Pecorino Romano (+4%), i duri DOP grattugiati (+16%).

Lollobrigida: mai sottovalutata peste suina

Lollobrigida: mai sottovalutata peste suinaParma, 7 mag. (askanews) – “La peste suina noi non l’abbiamo mai sottovalutata”. A dirlo il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine dell’inaugurazione di Cibus a Parma. “Sono stati fatti tanti errori nel passato – ha detto – abbiamo il vettore principale della provocazione della peste suina, il cinghiale, che in Italia ha una presenza superiore di gran lunga alla media di qualsiasi altra nazione europea. Nel tempo si è sottovalutato un fenomeno causato dall’uomo che ha portato a un numero eccessivo di presenza di questi animali e non sono state fatte scelte necessarie in passato per ridurre il fenomeno”. Ieri il consiglio dei ministri ha approvato il decreto Agricoltura che contiene misure per contenere il fenomeno e sostegno economico al comparto.


Il ministro ha ribadito che “Oggi abbiamo questo problema e il problema legato alle norme troppo generiche sull’export che prevedono di considerare zone a rischio quelle dove c’è la presenza del virus mentre il rischio è, a nostro avviso, legato alla biosicurezza delle aziende che producono e su questo lavoriamo in Europa”. “Nel frattempo il commissario e i tre vice commissari sono dotati di poteri ulteriori nel decreto per agire in un sistema orografico italiano che è particolare e che richiedono provvedimenti più incisivi – ha aggiunto – Da ieri anche l’esercito è mobilitato in una campagna di contrasto più ampia e anche la protezione civile potrà intervenire in sostegno alle azioni che il commissario riterrà opportuno prevedere”.

Confcooperative: bene sgravi danni alluvione in Dl Agricoltura

Confcooperative: bene sgravi danni alluvione in Dl AgricolturaRoma, 7 mag. (askanews) – “Un provvedimento concreto e significativo che accoglie alcune delle richieste avanzate dalla cooperazione, a partire dall’estensione degli sgravi contribuiti delle zone svantaggiate a tutte le imprese agricole danneggiate dall’alluvione maggio 2023, una misura che assume una grande valenza nell’ottica di ridare competitività e slancio a un tessuto imprenditoriale messo a dura prova dagli eventi calamitosi dello scorso anno”. Così il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini commenta il Dl Agricoltura approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.


Secondo Confcooperative occorrerà solo vigilare “affinché non finiscano per essere penalizzate quelle imprese che operano nelle stesse aree colpite dalle alluvioni e che sono già beneficiarie di maggiori sgravi contribuitivi in quanto ubicate in zone montane”. L’organizzazione cooperativa esprime anche soddisfazione in merito alla sospensione del pagamento delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale: “occorrerà al più presto tuttavia specificare – spiega Confcooperative – che anche le cooperative possano beneficiare di questa misura, trattandosi di un intervento che avevamo più volte sollecitato già in fase di redazione della Legge di bilancio. Le cooperative, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nel settore agroalimentare e in un momento di difficoltà come questo, è essenziale che non sia loro preclusa la possibilità di accedere a strumenti di sostegno”.


Im merito alle disposizioni previste per l’agrivoltaico, il presidente della federazione agricola Fedagripesca Carlo Piccinini commenta: “Coniugare attività agricola con produzione di energia rinnovabile ed evitare perdita di superficie coltivata rimane la nostra priorità, per cui siamo assolutamente concordi con la soluzione individuata dal Consiglio dei Ministri”.

Lollobrigida: con Dl Agricoltura stop a speculazioni

Lollobrigida: con Dl Agricoltura stop a speculazioniRoma, 7 mag. (askanews) – “Grazie al Decreto Agricoltura approvato ieri stanziamo importanti risorse per il nostro settore primario e poniamo fine a speculazioni che danneggiano l’ambiente ed il nostro modello produttivo. Avanti così, sempre al fianco degli agricoltori, allevatori e pescatori italiani con provvedimenti concreti”. Lo scrive il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sui propri profili social, riferendosi al decreto Agricoltura approvato ieri sera dal consiglio dei Ministri, che contiene diverse importanti misure di sostegno al settore primario.

Copagri: con Dl Agricoltura un segnale positivo dal Governo

Copagri: con Dl Agricoltura un segnale positivo dal GovernoRoma, 7 mag. (askanews) – “In una situazione nella quale i produttori agricoli continuano a dover fare i conti con le criticità derivanti dalle tensioni internazionali, con l’instabilità dei mercati e soprattutto con le dinamiche inflattive che si ripercuotono sensibilmente sui costi di produzione, dal governo arriva un positivo e atteso segnale di attenzione nei confronti del Primario”. Così in una nota il lpresidente della Copagri Tommaso Battista commenta l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del cosiddetto “DL Agricoltura”, recante disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.


“La moratoria per i mutui e i finanziamenti a rimborso rateale contratti dalle aziende che nello scorso anno hanno subito riduzioni di almeno il 20% del volume d’affari, misura ampiamente caldeggiata dalla Copagri, rappresenta un utile strumento per dare ossigeno alle migliaia di produttori agricoli che hanno dovuto fare i conti con gli effetti della congiuntura economica negativa e gli eventi climatici estremi”, osserva il presidente della Copagri, esprimendo analogo favore per gli ulteriori interventi compensativi, pur se con risorse limitate, destinati alle imprese danneggiate dalla peronospora, dalla flavescenza dorata e dalla moria del kiwi. “Nel testo – prosegue Battista – trovano poi spazio diverse altre misure largamente attese dal Primario e ripetutamente richieste dalla Confederazione, quali ad esempio quelle per rafforzare il contrasto alle pratiche commerciali sleali (UTP) tramite una più dettagliata definizione dei costi medi di produzione, dei costi di produzione e dei prezzi dei beni, così come i nuovi interventi per contrastare la diffusione della Peste suina africana-PSA, attraverso il rafforzamento dei poteri e dei fondi a disposizione del Commissario straordinario, e per l’eradicazione della brucellosi e della tubercolosi e il contenimento del granchio blu, attraverso la nomina di due distinti commissari straordinari con compiti specifici”.


“Sul settore, però, continua a pesare la spada di Damocle della burocrazia e della sempre più avvertita necessità di snellire le numerose incombenze che gravano sulle spalle dei produttori agricoli, sottraendo tempo prezioso alle normali attività quotidiane; mi riferisco, ad esempio, alla proroga al 2025 dell’obbligo di assicurazione per i veicoli agricoli, anche se fermi, misura di immediata attuazione che non comporterebbe ulteriori oneri per la finanza pubblica”, conclude Battista, ad avviso del quale “è inoltre necessario continuare a lavorare per favorire l’aggregazione e sostenere l’imprenditoria giovanile, così come ragionare seriamente sull’abrogazione della plastic tax e della sugar tax, la cui entrata in vigore è ormai prossima”.

Barrile (Confagri): Dl Agricoltura importante per settore primario

Barrile (Confagri): Dl Agricoltura importante per settore primarioRoma, 7 mag. (askanews) – “Apprezziamo il continuo impegno del governo a sostegno della capacità produttiva delle imprese agricole, frutto dell’ascolto delle nostre istanze, e siamo pronti a collaborare per la fase di attuazione delle misure annunciate”. Così il direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, commenta il Dl Agricoltura illustrato ieri sera dai ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin in una conferenza stampa al termine del consiglio dei Ministri.


“Nel contesto critico in cui il comparto si muove, bene si innestano la moratoria dei mutui per 12 mesi e il rifinanziamento per 20 milioni complessivi del Fondo per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza per la PSA, così come l’incremento, significativo, seppur ancora insufficiente, di 10 milioni per gli indennizzi da Peronospora e lo stanziamento di un ulteriore milione di euro per l’azione di contrasto alla Flavescenza dorata della vite”. Va nella giusta direzione, evidenzia ancora Confagricoltura, l’estensione del credito di imposta per ZES unica per investimenti nelle zone del Sud Italia alle imprese attive nella produzione nel settore della pesca e dell’acquacoltura. “Riguardo all’intervento normativo sulle pratiche sleali – prosegue Barrile – troviamo interessante l’istituzione del ‘ravvedimento operoso’ e il rafforzamento della capacità di monitoraggio dei costi di produzione da parte di Ismea”.


“Sul consumo del suolo, apprezziamo il chiarimento, sollecitato dalla Confederazione, circa l’esclusione dell’agrivoltaico dal divieto di installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra. L’impegno di Confagricoltura – conclude il direttore generale – è orientato a garantire il giusto riconoscimento del ruolo dell’impresa agricola nella produzione di energie da fonti rinnovabili, che concorre in modo rilevante al progetto di transizione ecologica ed energetica e a contrastare il cambiamento climatico”.

Coldiretti porta a Cibus le minacce per agroalimentare italiano

Coldiretti porta a Cibus le minacce per agroalimentare italianoRoma, 7 mag. (askanews) – Salumi e formaggi italiani Dop come il prosciutto di Parma o il Pecorino toscano marchiati con il bollino rosso, etichette allarmistiche sul vino che, dopo l’Irlanda, arrivano anche in Belgio, esportazioni di frutta e verdura di IV gamma messe a rischio dalla direttiva sul packaging e prodotti stranieri che diventano magicamente italiani grazie a minime lavorazioni. Sono i pericoli principali per il made in Italy a tavola al centro dell’allestimento nello stand Coldiretti a Cibus.


“Ci siamo battuti a tutti i livelli per frenare alcune storture Ue che minacciavano il futuro dell’agroalimentare nazionale, facendo crollare la produzione e mettendo in contrapposizione agricoltura e ambiente – spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Ci auguriamo che la futura Commissione faccia scelte più consapevoli e non ideologiche, risolvendo le problematiche ancora aperte che pesano ancora sui bilanci delle imprese agricole europee, ma anche affermando i principi della reciprocità delle regole e della trasparenza verso i cittadini su quanto portano in tavola. Un obiettivo che Coldiretti sostiene con una grande raccolta di firme per una legge di iniziative popolare che imponga l’obbligo dell’indicazione di origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nella Ue”. Sono infatti diversi i fronti ancora aperti in Europa, spiega Coldiretti in una nota, che minacciano i record dell’agroalimentare italiano. Un esempio è il sistema Nutriscore, l’etichetta a semaforo che sembrava congelata, ma alla quale il Portogallo ha recentemente aperto le porte andando ad aggiungersi a Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.

Progetto promozione ortofrutta bio europea al Macfrut di Rimini

Progetto promozione ortofrutta bio europea al Macfrut di RiminiRoma, 7 mag. (askanews) – Il progetto Made in Nature dedicato all’ortofrutta biologica di CSO Italy e finanziato dalla Unione Europea torna al Macfrut di Rimini. Dall’8 al 10 maggio 2024 il progetto sarà infatti per la terza volta di scena nella più importante rassegna italiana dedicata al settore, con oltre 1400 espositori dell’intera filiera, il 40 % dei quali provenienti da Paesi esteri, e 1.500 buyer da tutto il mondo.


Made in Nature è partecipato da Brio, Canova, Ceradini, Conserve Italia, Orogel e Verybio. Giunto al suo terzo e ultimo anno (il progetto si concluderà il 31 Gennaio 2025), Made in Nature prosegue il suo programma di promozione e informazione dell’ortofrutta biologica in Italia, Danimarca, Francia e Germania. Tra le novità di rilievo per questa edizione del Macfrut, la collaborazione con Life Gate, il punto di riferimento della sostenibilità con una community di oltre 5 milioni di persone interessate e appassionate ai temi legati alla sostenibilità, che racconterà il progetto Made in Nature prima durante e dopo la Fiera sul proprio portale, in fiera e sui social.