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Al Masaf presentazione Unità Ippica carabinieri agroalimentari

Al Masaf presentazione Unità Ippica carabinieri agroalimentariRoma, 24 gen. (askanews) – Domani giovedì 25 gennaio, alle 12, presso la Sala Cavour del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste a Roma, sarà presentata l’Unità Ippica del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari.

Interverranno il ministro Francesco Lollobrigida, il Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, il Generale di Brigata Daniel Melis del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e il direttore generale per l’Ippica del Masaf Remo Chiodi.

Assolatte: norme chiare per tutela denominazioni lattiero-casearie

Assolatte: norme chiare per tutela denominazioni lattiero-casearieRoma, 24 gen. (askanews) – “Stiamo assistendo ad un indebito utilizzo delle nostre denominazioni lattiero casearie sia nei prodotti destinati al consumatore finale che in quelli destinati al B2B, come pizzerie e ristoranti”. Lo ribadisce Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, che in una nota ringrazia Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, che ha proposto “una norma chiara che permetterà agli organi di controllo di far rispettare ancora meglio le regole”.

Da molti anni, infatti, la normativa europea riserva ai derivati del latte specifiche denominazioni. In base al regolamento 1308/2013, infatti, termini come latte, burro, formaggi, yogurt e panna possono essere utilizzati solo per i prodotti ottenuti esclusivamente da “vero” latte. “Una norma semplice, che viene spesso aggirata”, spiega Zanetti. Sempre più spesso, infatti, le imprese lattiero casearie devono confrontarsi con operatori che propongono a pizzerie e ristoranti “mozzarelle” realizzate con grassi vegetali. Prodotti più economici rispetto alle mozzarelle genuine, perchè vengono utilizzati i grassi vegetali idrogenati. Prodotti addirittura proposti come alternative ecologiche e più sane.

“Anche la Corte di Giustizia, intervenendo proprio sulla protezione delle denominazioni lattiero-casearie, ha più volte ribadito i princìpi comunitari della protezione delle denominazioni dei nostri prodotti – continua Zanetti – specificando inoltre che il divieto si applica anche nel caso in cui le denominazioni dei prodotti vegetali siano completate da indicazioni esplicative o descrittive che indicano l’origine vegetale del prodotto”. Basta navigare nel web, ricorda Zanetti, per trovare “mezzarelle”, “formaggi” vegani, “burri” vegetali e “yogurt” di soia. Tra gli ultimi arrivati c’è perfino il Parvegan, prodotto che per Assolatte viola due norme: quella che tutela i derivati del latte e quella che protegge il Parmigiano Reggiano.

“Il mercato dei prodotti alternativi al latte è un mercato molto interessante dove lavorano tante aziende serie. C’è però bisogno di maggiore chiarezza per il consumatore e certezze delle sanzioni per chi non rispetta le regole del gioco”, conclude Assolatte.

Parmalat, Bassani: non prevediamo di tagliare il listino prezzi nel 2024

Parmalat, Bassani: non prevediamo di tagliare il listino prezzi nel 2024Milano, 24 gen. (askanews) – “Non abbiamo in previsione di fare una mossa come ha fatto Barilla anche se abbiamo intenzione di riequilibrare alcune situazioni senza fare una azione così diffusa”. Così Maurizio Bassani, direttore generale di Parmalat, a proposito della possibilità per l’azienda di Collecchio, oggi parte del gruppo francese Lactalis, di ridurre i prezzi nel 2024 come annunciato da Barilla nelle scorse settimane. Bassani ha aggiunto che “le incognite sono dietro l’angolo come dimostra la situazione del Canale di Suez che dà ansia economica”.

Più in generale, è stato il ragionamento di Bassani, c’è una situazione “molto complessa. E’ una situazione fluida perchè il settore del latte aveva alcuni trend della materia prima che oggi sembra stiano cambiando. In Italia, per assurdo, siamo più tranquilli, questo vuol dire che la filiera italiana tiene meglio rispetto ai Paesi vicini”. “Al momento non abbiamo in previsione” azioni di taglio dei listini, ha ribadito il dg. “Ci sarà un continuo rallentamento dell’inflazione, se poi si inizierà una deflazione, che vorrà dire tornare indietro da quei picchi, non lo possiamo sapere”, ha concluso.

Indagine Fipe-Comieco: Doggy bag? Solo 15% la chiede al ristorante

Indagine Fipe-Comieco: Doggy bag? Solo 15% la chiede al ristoranteRoma, 24 gen. (askanews) – Rapporto complicato quello tra gli italiani e la cosiddetta Doggy bag, ovvero la possibilità di portare a casa in una apposita confezione il cibo pagato ma non consumato al ristorante, in questi giorni al centro delle cronache perchè oggetto di alcune proposte di legge. Secondo una indagine presentata oggi da FIPE-Confcommercio, la Federazione italiana Pubblici Esercizi, e Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica), dal titolo “Spreco alimentare: al ristorante la Doggy Bag si chiama rimpiattino”, solo il 15,5% degli italiani porta a casa il cibo non consumato durante un pranzo o una cena al ristorante.

Eppure, già oggi e senza bisogno di una normativa, la quasi totalità dei ristoratori (91,8%) è attrezzata per consentirlo. Una percentuale che scende all’11,8% se consideriamo, invece, il vino. Segnali di cambiamento, questi, ancora troppo timidi in un’epoca in cui l’attenzione agli sprechi, soprattutto alimentari, è sempre più alta e il 36% della spesa delle famiglie per prodotti alimentari transita fuori casa. Secondo un ristoratore su due, il basso numero di richieste può essere spiegato da un certo imbarazzo del cliente a richiedere di portare via gli avanzi. Ma anche la scomodità (19,5%) e l’indifferenza (18,3%) sono tra le ragioni alla base della riluttanza dei consumatori ad avanzare una tale richiesta.

Ma la percezione dei consumatori sembra essere più che positiva. Il 74% degli italiani si dice a favore della possibilità di portare a casa il cibo che non è riuscito a consumare. Anzi, per il 22% di essi è addirittura una variabile importante nella scelta del ristorante. L’evento organizzato oggi a Roma da Fipe e Comieco ha l’obiettivo di favorire un confronto sugli strumenti necessari per sensibilizzare i consumatori e i ristoratori sul tema e fare il punto sull’utilizzo della famosa “Doggy Bag”. Nell’occasione FIPE e Comieco hanno rinnovato la collaborazione che nel 2019 ha promosso il progetto “Rimpiattino” – la versione italiana della “Doggy Bag” – attraverso il quale sono stati distribuiti ai ristoranti aderenti all’iniziativa contenitori di carta proprio per portare a casa il cibo e il vino non consumati a tavola. In totale, a oggi, sono stati 24.000 i “Rimpiattini” distribuiti tra 875 ristoranti di 22 città.

Il 9 marzo torna il Farmfood Festival di Gallo Rosso

Il 9 marzo torna il Farmfood Festival di Gallo RossoRoma, 24 gen. (askanews) – Torna il Farmfood Festival di Gallo Rosso, in collaborazione con il Merano WineFestival, giunto alla seconda edizione: una kermesse dei prodotti contadini di alta qualità provenienti dall’Alto Adige che portano il suo marchio.

Confermata anche la sede, il Kurhaus di Merano, che sarà aperto dalle 10 alle 17 di sabato 9 marzo 2024. Centinaia di prodotti di qualità saranno esposti per il FarmFood Festival e 6 cuochi altoatesini si esibiranno in show cooking a base di prodotti regionali contadini. Per questa edizione è prevista la possibilità di gustare i piatti cucinati dagli chef (a pagamento) e di prendere parte a degustazioni guidate di prodotti (formaggi, sciroppi e vino) previa iscrizione sul sito. L’ingresso al FarmFood Festival è libero, è però necessario iscriversi.

Coldiretti:carne coltivata, in Ue maggioranza qualificata per stop

Coldiretti:carne coltivata, in Ue maggioranza qualificata per stopRoma, 24 gen. (askanews) – Nell’Unione Europea c’è una maggioranza qualificata di Paesi è pronta a chiedere la “moratoria” sul consumo e la produzione della “carne coltivata” per motivi di tutela della salute, etici, economici e ambientali, in caso di voto. E’ soddisfatta la Coldiretti per il risultato della discussione del Consiglio Agricoltura e Pesca dell’UE sulle preoccupazioni relative alle produzioni di alimenti in laboratorio.

Hanno infatti garantito supporto alle preoccupazioni contenute nella nota presentata per la discussione Austria (firmatario), Bulgaria, Croazia, Cipro, Francia (firmatario), Grecia, Ungheria, Italia (firmatario), Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Spagna, mentre altri non intervenuti nel corso della discussione avevano garantito supporto scritto (Cechia, Malta e Romania). In caso di eventuale voto, precisa la Coldiretti, questo gruppo di Paesi, senza considerare tra l’altro quelli non intervenuti nel corso della riunione, rappresenterebbe già una maggioranza qualificata (17 paesi e 67,45% della popolazione) sul totale dei 27 dell’Unione.

La Commissaria alla salute e sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, peraltro, riferisce ancora la Coldiretti, è intervenuta per sottolineare che sono legittime le preoccupazioni espresse da molti paesi sulle questioni sociali, ambientali e etiche, in quanto sono disponibili ancora troppi pochi dati in termini di emissioni, impatti ambientali o prezzi. La Commissione, infatti ha chiesto all’Efsa di aggiornare le linee guida proprio per integrarle con le recenti informazioni scientifiche sui cibi sintetici. “L’alleanza nata in Europa fa proprie le perplessità sollevate per prima dalla Coldiretti e conferma il ruolo di apripista dell’Italia che è leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, nelle politiche di tutela della salute dei cittadini – ha commentato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – la presa di posizione di un numero crescente di Paesi è una risposta all’esigenza di avere analisi di impatto univoche da parte della ricerca pubblica ed evitare di trasformare i cittadini in cavie umane, come per primi abbiamo chiesto”.

Nel documento condiviso dalla maggioranza qualificata di paesi si legge che “prima di qualsiasi autorizzazione i Paesi sostenitori chiedono alla Commissione di avviare una consultazione pubblica sui cibi a base cellulare” che “non possono mai essere chiamati carne” e pongono “questioni etiche, economiche, sociali e ambientali, nonché sulla nutrizionali e di sicurezza sanitaria”, rimettendo in discussione il quadro normativo attuale che risulta inadeguato anche perché queste nuove pratiche includono la produzione di alimenti utilizzando la tecnologia delle cellule staminali con la necessità di evitare rischi per la salute dei consumatori.

Coppa di Parma e Salame Felino Igp protagonisti al Wine and Siena

Coppa di Parma e Salame Felino Igp protagonisti al Wine and SienaRoma, 24 gen. (askanews) – I Consorzi di Tutela di Coppa di Parma Igp e del Salame Felino Igp saranno protagonisti di Wine and Siena, l’evento promosso da Helmuth Köcher e dal team di The WineHunter, mente del Merano Wine Festival. La nona edizione, prenderà il via venerdì 26 gennaio con l’inaugurazione a Palazzo Sansedoni. In degustazione oltre 500 prodotti tra vini e food da sabato 27 fino a lunedì 29 nel complesso museale Santa Maria della Scala, tra cui la Coppa di Parma Igp e il Salame Felino Igp.

Per la prima volta la manifestazione presenta il “Fuori Wine and Siena”, sei appuntamenti al di fuori degli spazi espositivi fra aperitivi e cene nei bar e ristoranti per trovare i migliori abbinamenti tra i vini selezionati e i prodotti degli espositori. I Consorzi di Tutela di Coppa di Parma Igp e Salame Felino Igp organizzeranno degustazioni di prodotto per i visitatori. Un modo per far apprezzare le qualità organolettiche dei due salumi made-in-Parma e per raccontare il legame con il territorio della Food Valley, con particolare focus sulle specificità del processo produttivo, a partire dall’accurata selezione delle migliori materie prime. Soddisfatto Fabrizio Aschieri, presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma Igp: “torniamo con piacere a Siena, dove siamo già stati in due occasioni. I dati economici del 2023 non sono ancora definitivi, ma possiamo parlare di una leggera crescita che verosimilmente proseguirà anche quest’anno”.

Per Umberto Boschi, presidente del Consorzio di Tutela del Salame Felino Igp, “facendo tappa a Siena ci poniamo un duplice obiettivo: da un lato, fare cultura, raccontando l’unicità del Salame Felino Igp, prodotto dalla tradizione secolare. Dall’altro, incontrare operatori del settore e decisori di acquisto”.

Il Girotonno per la prima volta sbarca alla Bit di Milano

Il Girotonno per la prima volta sbarca alla Bit di MilanoRoma, 24 gen. (askanews) – Il Girotonno per la prima volta sbarca alla Bit, la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, la manifestazione di riferimento per la promozione del turismo mondiale in Italia e per la commercializzazione dell’offerta turistica italiana nel mondo, che si svolgerà dal 4 al 6 febbraio a Fiera Milano city.

La rassegna è dedicata alla valorizzazione del tonno rosso di qualità che da secoli si pesca nelle tonnare dell’isola di San Pietro. Quest’anno il Girotonno taglia il traguardo della 2esima edizione e andrà in scena a Carloforte dal 30 maggio al 2 giugno 2024. Domenica 4 febbraio il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi, racconterà a Milano la rassegna internazionale e le bellezze dell’isola di San Pietro. Parteciperanno anche Giuliano Greco, titolare della Carloforte Tonnare e lo chef Luigi Pomata. Alla Bit di Milano sarà promossa una delle prime novità dell’edizione 2024: un contest che selezionerà gli chef italiani partecipanti al Girotonno.

“Siamo orgogliosi di promuovere a Milano – spiega il sindaco, Stefano Rombi – l’evento che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro territorio e le bellezze dell’isola di San Pietro: dal mare ai percorsi alla scoperta delle coste e della natura incontaminata. Le nostre eccellenze enogastronomiche e la tradizione millenaria legata al tonno e alla sua pesca hanno bisogno di un palcoscenico nazionale per intercettare nuovi segmenti turistici e fare conoscere alla stampa italiana ed estera quelli che sono tesori da valorizzare sempre di più”. Il tonno rosso di Carloforte e il Girotonno saranno promossi anche a Eataly Smeraldo nell’ambito del Girofest.

Lollobrigida: produttività e sostenibilità, invertire principi Pac

Lollobrigida: produttività e sostenibilità, invertire principi PacRoma, 23 gen. (askanews) – Ripensare la PAC, che dovrebbe “essere sviluppata con risorse maggiori in futuro rispetto a quelle investite fino ad oggi e con un’attenzione che inverta i parametri”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo nel corso della sessione pubblica al Consiglio Ue Agricoltura e Pesca in corso a Bruxelles.

Per il ministro, infatti, “garantire la produttività insieme alla sostenibilità ambientale è d’obbligo, ma garantirli oggi con un ordine inverso perché al momento, nel tentativo di guardare all’ambiente solamente in Europa, si è perso di vista invece la necessità di garantire il primo tutore dell’ambiente che per noi resta l’agricoltore. Quindi il nostro auspicio è che il ripensamento in difesa e a tutela dell’Unione europea sia complessivo e completo tenendo conto degli errori fino ad oggi posti in essere da politiche ideologiche – ha concluso il ministro – e poco attente invece a dati che pragmaticamente la storia ci ha messo di fronte, purtroppo grazie ad eventi che auspichiamo non si ripetano”.

Lollobrigida: Ue rifletta su centralità settore agroalimentare

Lollobrigida: Ue rifletta su centralità settore agroalimentareRoma, 23 gen. (askanews) – Negli ultimi dieci anni in Europa le aziende agricole sono diminuite del 24% e in Italia del 30%. Ancora, tra il 2021 2022, dati Eurostat, si è registrata una crescita dei costi di produzione del 22% e solo del 15% del valore. “Questi dati, insieme agli esiti della pandemia e dei conflitti che stiamo subendo, costringono tutti noi ad aprire una riflessione sulla centralità del settore agroalimentare, della necessità dell’Europa di lavorare nell’ambito dell’Unione europea a politiche che sviluppino una sovranità alimentare e un’autosufficienza potenziale che ci permetta di affrontare anche crisi contingenti”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo nel corso della sessione pubblica al Consiglio Ue Agricoltura e Pesca in corso a Bruxelles.

“La qualità del cibo che i nostri agricoltori garantiscono più di altri deve essere protetta. E crediamo – ha aggiunto il ministro – che questa riflessione deve accompagnare un processo di semplificazione debba mettere tutti noi in grado di comprendere fino in fondo quale siano le cause di quegli effetti che sono davanti agli occhi di tutti”. “Peraltro – ha detto ancora Lollobrigida – le zone che vengono abbandonate dagli agricoltori sono le aree interne, sono le zone più deboli, sono quelle che portano a un decremento e a uno spopolamento di interi territori, con una serie di criticità che incidono sull’ambiente”.