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Domani a Cibus 4 appuntamenti per il ministro Lollobrigida

Domani a Cibus 4 appuntamenti per il ministro LollobrigidaRoma, 6 mag. (askanews) – Quattro appuntamenti domani a Cibus,il Salone Internazionale dell’Alimentazione di scena dal 7 al 10 maggio a Parma, per il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Alle 10.30 il ministro interviene al Convegno inaugurale presso la Sala Plenaria – Padiglone 1. Alle 12 presenzia alla firma del protocollo d’intesa tra le Associazioni Afidop e Fipe sulla valorizzazione dei formaggi Dop e Igp.


Ancora, alle 13 Lollobrigida partecipa a “Mediterranea”, l’associazione creata da Confagricoltura e Unione Italiana Food per la promozione all’estero delle eccellenze agroalimentari italiane. E infine, alle 14, interviene all’Assemblea pubblica “L’industria alimentare italiana: opportunità e sfide nell’Europa del futuro”, organizzata da Federalimentare.

Decreto Agricoltura all’esame del cdm, ecco le misure previste

Decreto Agricoltura all’esame del cdm, ecco le misure previsteRoma, 6 mag. (askanews) – E’ iniziato al consiglio dei Ministri l’esame del decreto Agricoltura messo a punto dal Masaf e dal ministero dell’Ambiente. Il decreto legge contiene “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale”. Al suo interno, secondo quanto previsto dall’ultima bozza in possesso di Askanews, c’è anche la concessione di un contributo sotto forma di credito di imposta, nel limite di spesa complessivo di 250 milioni di euro per l’anno 2024 alle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli nel settore della pesca e dell’acquacoltura, che effettuano l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive nelle zone assistite (area Zes unica).


Ancora, la bozza di decreto stanzia un milione di euro in più per il 2024 al Fondo per il sostegno alle imprese agricole colpite dalla flavescenza dorata della vite; prese aiuti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno ridotto di almeno il 20% il fatturato nel 2023, che potranno sospendere per 12 mesi i mutui e i finanziamenti rateali. Ma è previsto anche che le risorse del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura possono essere destinate nel limite complessivo di 32 milioni di euro ai produttori di grano duro e dell’intera filiera produttiva. C’è anche uno stanziamento di dieci milioni di euro annui per incrementare il Fondo per la sovranità alimentare nel 2025 e 2026 e risorse pari a venti milioni di euro per contrastare la diffusione della peste suina africana. Ancora, il decreto torna a occuparsi dell’emergenza granchio blu, stanziando altri 10 milioni di euro a sostegno delle imprese danneggiate e istituendo un Commissario straordinario fino al 2026. Risorse in aumento di 2 milioni di euro nel 2024 anche per le aziende colpite dalla moria del kiwi.


Inoltre, il decreto stabilisce l’assorbimento del Sian, il sistema informativo agricolo nazionale, in Agea (con tutto il relativo personale) e finanzia con 3 milioni di euro l’anno fino al 2026 il potenziamento dei servizi informatici di Ismea per rafforzare il contrasto alle pratiche sleali. Rispetto alle bozze precedenti è ancora in fase di elaborazione e non ci sono riferimenti scritti al discusso stop alla installazione degli impianti fotovoltaici su terreni agricoli. Dalla bozza scompare al momento anche l’avvio del registro telematico dei cereali.

Eccellenze Emilia Romagna a Cibus di Parma e al Macfrut di Rimini

Eccellenze Emilia Romagna a Cibus di Parma e al Macfrut di RiminiRoma, 6 mag. (askanews) – A Parma il meglio del cibo e a Rimini la filiera della frutta. Si aprono in questi giorni, domani martedì 7 a Parma la 22esima edizione di Cibus e mercoledì 8 a Rimini la 41esima edizione di Macfrut, due tra le fiere più significative del panorama alimentare italiano e internazionale. Cibus, alla Fiera di Parma dal 7 al 10 maggio offre uno spaccato completo del settore alimentare italiano, pilastro dell’export con formaggi, carni e salumi, gastronomia, pasta, dolci, conserve e condimenti.


La vetrina internazionale della filiera dell’ortofrutta si ritrova a Macfrut, alla fiera di Rimini dall’8 al 10 maggio, con tutta l’innovazione frutticola e orticola. In entrambe le fiere la Regione Emilia-Romagna è protagonista con un proprio stand gestito in collaborazione con Apt Servizi, Unioncamere, i Consorzi e le organizzazioni dei produttori. Lo stand regionale a Cibus offrirà la possibilità di sviluppare relazioni commerciali. Attenzione particolare è data alla parte di formazione con incontri, degustazioni e formazione sul mercato e le filiere, le migliori pratiche dal mondo Dop e Igp, le nuove tendenze dei consumi fuori casa. Presso lo stand dell’Emilia-Romagna i visitatori potranno partecipare a degustazioni di 24 prodotti Dop e Igp e di vini promossi dai soci di Enoteca regionale.


Per Macfrut, dall’8 al 10 maggio, la Regione sarà presente con un proprio stand al Padiglione D5-071 della Fiera di Rimini, in collaborazione con i Consorzi di tutela, presentando eventi, incontri, percorsi formativi e degustazioni di prodotti Dop e Igp ortofrutticoli, protagonisti della fiera. Tra gli appuntamenti le strategie a sostegno della filiera ortofrutticola in Emilia-Romagna, la lotta biologica contro la cimice asiatica, la gestione di alcune delle fitopatie più urgenti nel settore come la maculatura bruna del pero, la voce dei Consorzi di tutela delle Dop e Igp dell’ortofrutta. Appuntamenti dedicati faranno il punto su alcune iniziative della Regione, tra cui i frutteti protetti, le fattorie didattiche, la logistica solidale e i ritiri di mercato a distribuzione gratuita contro lo spreco alimentare in Emilia-Romagna.

Copagri: fondamentale tutelare produzione italiana riso

Copagri: fondamentale tutelare produzione italiana risoRoma, 6 mag. (askanews) – “Tutelare la produzione nazionale di riso è fondamentale per mantenere il primato dell’Italia a livello comunitario, sia a livello di superfici coltivate, pari a quasi 200mila ettari, che soprattutto in termini produttivi, dal momento che il nostro paese rappresenta circa la metà della produzione dell’Unione Europea, potendo inoltre vantare un inestimabile patrimonio di varietà con caratteristiche uniche, molto conosciute e apprezzate in tutto il mondo”. Lo ha sottolineato la Copagri, intervenendo all’odierna riunione del Tavolo riso, svoltosi al ministero dell’Agricoltura alla presenza del titolare del dicastero Francesco Lollobrigida e del sottosegretario Patrizio La Pietra.


“Per queste ragioni, non possiamo che esprimere apprezzamento per la volontà manifestata dal governo di istituzionalizzare il tavolo di filiera del riso e di utilizzare quella sede per portare avanti il confronto sullo stato di salute del comparto, così da aggiornare la strategia di settore coinvolgendo tutti i protagonisti”, ha aggiunto la Confederazione, ricordando che “il 95% della produzione risicola nazionale si concentra nel Nord Italia, e in particolare in Piemonte e Lombardia, dove si trovano centinaia di aziende di medio-grandi dimensioni, anche se non mancano realtà virtuose in altre regioni del Centro Sud”. “Questa strategia – ha fatto notare la Copagri – non potrà prescindere dal fondamentale ruolo svolto dalla ricerca e dall’innovazione, con particolare riferimento alle innumerevoli possibilità di sviluppo legate all’utilizzo delle Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, evidenziate in maniera esemplare dalla sperimentazione avviata nel pavese con una specie di riso modificata genomicamente per resistere al brusone, una delle peggiori fitopatie che colpiscono le risaie”.


“La difesa del comparto – ha proseguito la Confederazione – passa anche dal ripristino della clausola di salvaguardia nei confronti delle importazioni dai Paesi meno avanzati, tema sul quale ci aspettiamo un forte impegno da parte del Parlamento Europeo che uscirà dalle urne, e dal rispetto del principio reciprocità, interventi volti a proteggere la produzione nazionale e la salute del consumatore”. “Tutti questi elementi dovranno confluire sinergicamente all’interno di un aggiornato piano di settore, tramite cui promuovere la risicoltura, così da andare al contempo a valorizzare una coltura fondamentale per la gestione della risorsa idrica, in particolare per la capacità intrinseca delle risaie di immagazzinare l’acqua in eccesso derivanti dall’andamento climatico avverso, tema sempre più rilevante per la gestione aziendale e per il futuro del Primario”, ha concluso la Copagri.

Coldiretti: bene tavolo permanente sul riso al Masaf

Coldiretti: bene tavolo permanente sul riso al MasafRoma, 6 mag. (askanews) – L’istituzione di un tavolo permanente sul riso al Masaf “è importante per difendere i produttori italiani dall’invasione di prodotto asiatico, spesso coltivato sfruttando il lavoro minorile e usando pesticidi vietati in Europa, che beneficia delle agevolazioni a dazio zero”. Così in una nota la Coldiretti al termine dell’incontro di filiera svoltosi a Roma al ministero dell’Agricoltura, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e del sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, al tavolo ha partecipato la presidente di Coldiretti Piemonte e membro di giunta nazionale Cristina Brizzolari.


“Troppo spesso il riso italiano è stato sacrificato – denuncia Coldiretti – sull’altare di accordi commerciali con Paesi che non rispettano gli stessi standard produttivi di quelli europei e che sfruttano le agevolazioni per inondare il mercato Ue di prodotto di bassa qualità che fa crollare i prezzi di quello nazionale”. Un esempio è la Cambogia che nel 2023 ha visto aumentare le sue esportazioni in Italia del 67%, mentre l’India ha addirittura quasi raddoppiato le vendite nel nostro Paese (+92%). “Si tratta – sottolinea Coldiretti – di riso coltivato usando il triciclazolo, un potente pesticida vietato nell’Unione Europea dal 2016. Ma sui Paesi asiatici pesa anche l’accusa di sfruttamento del lavoro, a partire da quello minorile. Nonostante ciò India e Pakistan hanno presentato richiesta di riconoscimento della denominazione Igp (Indicazione geografica protetta)”. Il pericolo è di incrementare ulteriormente l’invasione di prodotto già confezionato che rappresenta già il 25% degli arrivi sul mercato comunitario, mettendo all’angolo varietà nazionali di pregio come l’Arborio o il Carnaroli.


Da qui la richiesta di Coldiretti di istituire il principio di reciprocità, facendo in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione Europea rispettino gli stessi standard in materia di tutela dell’ambiente e di rispetto dei diritti dei lavoratori seguiti dai risicoltori italiani. Ma occorre anche dare seguito alla scelta dell’Europarlamento di mantenere la clausola di salvaguardia nella revisione del regolamento Sistema di Preferenze Generali (Spg), le misure che puntano a favorire la crescita economica dei Paesi in via di sviluppo, per permettere di far scattare il dazio quando le quantità di riso superano una certa soglia rispetto all’anno precedente. Il 60% del prodotto importato in Italia, conclude Coldiretti, beneficia delle agevolazioni tariffarie ma se considera solo quello asiatico, la percentuale sale al 97%.

Agea: ad aprile 23 mln per assicurazioni agevolate in agricoltura

Agea: ad aprile 23 mln per assicurazioni agevolate in agricolturaRoma, 6 mag. (askanews) – Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, ha chiuso ad aprile il secondo lotto di contributi per le assicurazioni agevolate relative al 2023, pari a 23 milioni di euro. A fine maggio si prevede un’ulteriore erogazione per 120 milioni di euro. Nel dettaglio, si legge in una nota di Agea, a fronte di 3807 domande per 2133 aziende, nel mese di aprile Agea ha erogato contributi per le assicurazioni agevolate sulle colture relative alla annualità 2023 per circa 23 milioni di euro.


L’intervento, volto a garantire un sostegno sui premi delle polizze assicurative per la tutela delle produzioni agricole e zootecniche contro i rischi meteoclimatici, sanitari, fitosanitari, da infestazioni parassitarie, rientra nella logica del Piano Strategico Nazionale per la PAC 2023-2027 e che favorisce un approccio integrato alla gestione del rischio – aumentando gli strumenti già attivati per la programmazione 2014-2022. Inoltre, sempre con riferimento al Piano Strategico Nazionale 2023, Agea sta finalizzando una prossima concessione di ammissione al sostegno. Occorre attendere la definizione da parte del ministero dell’Agricoltura, di un ulteriore numero di parametri contributivi e il prezziario per la valutazione dei premi di polizza nella Gestione del rischio. Anche i prossimi contributi vantano numeri importanti: per circa 52.000 domande è prevista un’erogazione di circa 124 milioni di euro. Il pagamento è previsto per la fine di maggio, non appena sarà completato l’iter autorizzatorio dei parametri contributivi, per tutte le domande che avranno superato i controlli previsti per legge.

Fini (Cia): per rafforzare agroalimentare serve giusto reddito

Fini (Cia): per rafforzare agroalimentare serve giusto redditoRoma, 6 mag. (askanews) – “Il futuro dell’agroalimentare italiano si gioca sempre di più sulla revisione della direttiva sulle pratiche sleali e sulla creazione di quello che abbiamo proposto come Osservatorio Ue dedicato a costi, prezzi e marginalità”. A dirlo il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, alla vigilia della 22esima dizione di Cibus che si inaugura domani, 7 maggio, alla Fiera di Parma. Fini parteciperà al convegno d’apertura “Dinamiche competitive internazionali nel settore agroalimentare” e sarà tra le voci del talk “Valorizzazione dei prodotti tipici per lo sviluppo dei territori e la tutela della biodiversità”.


“Alla filiera del cibo Made in Italy – ricorda Fini – che oggi vale 64 miliardi di euro, va garantito con urgenza il rispetto della reciprocità commerciale per proteggere la produzione interna da importazioni che non seguono i medesimi standard e, allo stesso tempo, occorre perseguire l’obiettivo conclamato, ma ancora lontano, della redistribuzione del reddito, assicurando alla fase agricola una quota adeguata di valore aggiunto. La sovranità alimentare richiede più relazioni di sistema -aggiunge – puntando sulle diversità territoriali e, quindi, sulle potenzialità delle IG e rilanciando concretamente il patto agricoltori-cittadini”. Le produzioni certificate saranno anche al centro del convegno promosso a Cibus da Cia e Italia Olivicola dal titolo “Dop e Igp: dalle origini al consumo” in agenda domani 7 maggio, alle 14, in Sala Plenaria Padiglione 1, con l’intervento del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Sace: export 2023 agroalimentare a 64,4 mld, 2024 atteso in espansione

Sace: export 2023 agroalimentare a 64,4 mld, 2024 atteso in espansioneMilano, 6 mag. (askanews) – Le vendite estere di agroalimentare rappresentano oltre il 10% dell’export italiano totale. Negli ultimi cinque anni sono cresciute a un tasso annuo composto (CAGR) dell’8,9%, superando il ritmo dell’export italiano nel suo complesso (+6,1%). Lo mette in evidenza in un report con focus elaborato dall’Ufficio studi sull’industria agroalimentare italiana Sace in vista della sua partecipazione a Cibus, alle Fiere di Parma da martedì 7 maggio.


Lo scorso anno le esportazioni di agroalimentare hanno registrato ancora una volta un valore record pari a 64,4 miliardi di euro, con un aumento del 6% circa. La spinta è arrivata soprattutto da alimentari e bevande (+6,8%), che compongono circa il 60% delle vendite del settore, ma non è mancato il supporto dei prodotti agricoli (+4,7%). Anche il 2024 è iniziato con un segnale positivo, grazie a un incremento del 12,9% registrato a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le prospettive per l’anno completo sono di un’espansione che si attesterà su livelli relativamente e fisiologicamente inferiori se confrontati con quegli degli scorsi anni ma comunque sostenuti. Le bevande – composte in prevalenza da vino – sono il principale comparto di export con una quota del 19%, malgrado nel 2023 abbiano registrato una crescita sotto la media (+2,5%). A trainare, invece, la performance delle esportazioni di agroalimentare sono stati altri prodotti tipici del made in Italy tra cui pasta e (soprattutto) prodotti da forno (+8,6%), latte e formaggi (+10,3%), preparazioni di ortaggi e frutta (+12,5%) e altre preparazioni alimentari (+13%), in cui rientrano salse e conserve (+21,8%). Sono rimaste stabili le vendite di grassi e oli, nonostante il marcato aumento dell’olio di oliva (+14,7%), mentre hanno riportato un rialzo contenuto quelle di frutta (+4,9%) e carni (+2,8%).


In termini di geografie di sbocco, le vendite italiane di agroalimentare sono dirette principalmente verso i mercati europei e quello statunitense. Questo aspetto riflette da un lato il brand made in Italy ormai consolidato in queste geografie, dall’altro l’elevato potere d’acquisto dei consumatori, oltre che – nel caso delle destinazioni europee – fattori di prossimità che favoriscono anche le esportazioni di quei prodotti caratterizzati da difficoltà di conservazione per periodi prolungati quali, ad esempio, i latticini. La Germania si conferma ancora una volta la prima destinazione per il settore, avendo accolto lo scorso anno oltre 10 miliardi di euro di agroalimentare italiano (pari al 16% del totale) e avendo segnato una crescita significativa – seppur leggermente sotto la media – negli ultimi cinque anni (+7,3%). In termini di comparti, il Paese è un grande consumatore di bevande, pasta e prodotti da forno, frutta e ortaggi. In particolare, circa un terzo di tutto l’export italiano di questi ultimi due è destinato al mercato tedesco. Segue la Francia con un peso dell’11% sul totale del settore e una crescita in linea con quella complessiva dell’ultimo quinquennio (+8,7%). Tra i prodotti maggiormente richiesti da Parigi si segnalano pasta e prodotti da forno, latte e latticini, nonché le bevande. Quasi un quinto di tutti i prodotti delle industrie lattiero-casearie esportati dall’Italia è diretto al mercato francese. Gli Stati Uniti, con 6,7 miliardi di euro di prodotti agroalimentari italiani importati, sono la terza geografia di sbocco per il settore; il comparto di gran lunga più rilevante è quello delle bevande (2,7 miliardi nel 2023), sebbene risultino significative anche le vendite di pasta e prodotti da forno e oli e grassi.


In ottica prospettica, grandi mercati in cui l’export italiano nell’ultimo quinquennio ha registrato buone performance, continuano a mostrare incrementi marcati in termini di spesa delle famiglie per beni alimentari. È il caso, ad esempio, di Stati Uniti, Cina e Germania, i maggiori importatori al mondo di prodotti agroalimentari (grazie anche, soprattutto per i primi due Paesi, a popolazioni numerose), in cui la spesa per questo tipo di beni è attesa crescere rispettivamente del 4,2%, 6,9% e 4,1% all’anno in media. Vi sono poi mercati ancora relativamente poco presidiati dall’export italiano ma che hanno mostrato grande dinamicità. Si tratta ad esempio di Vietnam (+10,2% all’anno in media tra 2024 e 2028), India (+9,3%) e Corea del Sud (+8,4%) in Asia, ma anche del Messico (+8,4%) in America Latina e della Polonia (+8,7%) in Europa. A livello regionale nel 2023 l’Emilia-Romagna si è confermata la principale regione esportatrice di prodotti agroalimentari, con un peso del 18,2% sul totale delle vendite italiane oltreconfine, grazie alla forte vocazione all’export di alimentari e bevande, in particolare dei prodotti delle industrie lattiero-casearie e della carne lavorata e conservata. Seguono Lombardia (16,2%), Veneto (14,9%) e Piemonte (13,8%), grazie a una dinamica positiva delle bevande. Inoltre, contrariamente a quanto avviene per le altre regioni, è interessante sottolineare come le vendite dei prodotti agricoli assumano una particolare rilevanza per la Puglia, la Liguria e la Sicilia, dove raggiungono oltre il 40% sul totale.

Confeuro: agrivoltaico, priorità è recupero superfici agricole

Confeuro: agrivoltaico, priorità è recupero superfici agricoleRoma, 6 mag. (askanews) – Tutelare le superfici agricole, visto e considerato il pericoloso fenomeno manifestatosi negli ultimi anni di erosione delle superfici destinate alla produzione agroalimentare. E’ la priorità di Confeuro che prende posizione nel braccio di ferro in atto “all’interno del Governo” sul divieto di installazione dei pannelli fotovoltaici sui terreni coltivati: da una parte il ministro dell’Ambiente, dall’altra il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha annunciato di voler portare in consiglio dei ministri un provvedimento per decretare lo stop al fotovoltaico sul suolo agricolo.


“Se si vuole davvero cogliere la sfida di rendere più produttivo e proteso all’autosufficienza un paese come il nostro, che su questa antica questione arretra anno dopo anno, non si possono distogliere superfici. Anzi, bisognerebbe recuperare anche quei terreni che al momento risultano incolti, restituendoli a quei piccoli e medi produttori, schiacciati dalla crisi economica e da politiche governative ed europee vacue e poco incisive”, spiega in una nota Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo. “Detto questo, è chiaro che resta importante per le aziende sviluppare sistemi di produzione come l’agrivoltaico ma che siano concentrati per il consumo aziendale o comunque di distretto. Serve trovare il giusto equilibrio a tutela dell’ambiente e dell’economia: il governo ci riuscirà?”, conclude Tiso.

Salumi King’s (Rigamonti): in I quadrimestre +9,5% a volume e +15% a valore

Salumi King’s (Rigamonti): in I quadrimestre +9,5% a volume e +15% a valoreMilano, 6 mag. (askanews) – King’s, azienda del gruppo Rigamonti dal 2021, grazie anche all’ampliamento della gamma nel primo quadrimestre 2024 ha messo a segno un +15% a valore e + 9,5% a volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, trainati da normal trade (punti vendita tradizionali) e horeca che crescono a doppia cifra, anche grazie a specialità come il prosciutto cotto Cascina Luigi e la mortadella Piazza Grande. Ad aprile 2024 la crescita a volume si attesta a +45% rispetto ad aprile 2023 e vede tutti i principali canali in positivo.


A svelare i numeri è l’azienda, tra i leader di mercato nella produzione di prosciutti crudi San Daniele Dop e Parma Dop, con 106 milioni di fatturato nel 2023 (+13% sul 2022) – che sarà di scena a Cibus (Parma, 7-10 maggio Padiglione 2 stand I 014) con la sua gamma di specialità della salumeria italiana (oltre 100 referenze) e per presentare il nuovo guanciale con sale dolce di Trapani. Un prodotto protagonista del piatto più amato e copiato al mondo – la carbonara – che per l’occasione verrà proposto in tante ricette diverse da Lello di Chef in camicia, partner del brand per tutto il 2024. “Questi dati ci confortano sulla bontà del progetto di allargamento di gamma di King’s, che si trasforma da azienda di prosciutti crudi ad azienda di salumi. Un progetto ambizioso che porterà i suoi frutti nell’arco di tre anni – dichiara Corradino Marconi ad di King’s – Ci presentiamo ora a Cibus con un nuovo prodotto destinato prevalentemente all’Horeca: un mercato a cui guardiamo con interesse, quello delle catene di ristorazione, cresciuto dell’11% secondo gli ultimi dati Deloitte. La ripresa dei consumi fuori casa, che ammontano a 91,7 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto al pre-covid, ci dà la spinta per guardare al futuro positivamente e per puntare su tante nuove referenze espressione della tradizione italiana. Partiamo adesso dal guanciale con sale dolce di Trapani, prodotto artigianalmente con carne 100% italiana, per il quale prevediamo di arrivare entro il 2026 a 100mila pezzi prodotti (+150%) e nel corso dell’anno presenteremo tante altre novità”.