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Dal 5 al 7 aprile Agriumbria: 20 convegno e focus su zootecnia

Dal 5 al 7 aprile Agriumbria: 20 convegno e focus su zootecniaRoma, 2 apr. (askanews) – Torna dal 5 al 7 aprile, ad Umbriafiere di Bastia, Agriumbria, la Mostra nazionale dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione: saranno presenti alla 55esima edizione della fiera tutte le sigle e le associazioni di categoria dei diversi comparti, dalla zootecnia all’agricoltura, dai costruttori di macchine all’alimentazione. Oltre 20 i convegni e gli appuntamenti e centinaia le dimostrazioni e le presentazioni promosse e organizzate dagli oltre 450 espositori della fiera.


Al centro di questa edizione benessere animale, alimentazione, digital farming, tutela della biodiversità e delle risorse idriche, produzioni di qualità, multifunzionalità delle imprese agricole e agricoltura sociale. I principali temi della filiera zootecnica saranno il focus di questa fiera sempre più “orientata al futuro”, come recita lo slogan scelto dagli organizzatori di Umbriafiere. Novità importante, l’ampliamento degli spazi espositivi. E c’è grande curiosità per quanto riuscirà a proporre la “nostra” zootecnia, non solo per i numerosi spunti tecnici che emergeranno come sempre dai concorsi dedicati ad alcune tra le più pregiate razze bovine da carne allevate nel nostro Paese – Chianina, Romagnola, Charolaise e Limousine – ma anche per tutti i restanti settori dell’allevamento.


Come spiegano dall’Associazione italiana allevatori: “la zootecnia del Centro Italia, che rappresenta un modello di allevamento ecocompatibile, sostenibile e ben integrato con il territorio e l’ambiente, ricca di tradizioni, ma anche capace di migliorarsi e propendere all’innovazione, continua a proporsi come un esempio unico che promuove una ricchezza assoluta di questa parte del Paese e che esprime distintività e costituisce un efficace antidoto alla desertificazione del territorio e dell’economia che attorno ad esso ruota, ad iniziare dal turismo e dall’enogastronomia”. Molto attesi dagli esercenti i due panel promossi da Federcarni Umbria dal titolo “Ci vuole Fegato per affrontare il futuro e il Cuore lo sa” durante il debutteranno due prodotti che rappresentano un’innovazione in ambito nazionale: il Paté di fegato grasso e un originale “Burro”. L’obiettivo è quello di affiancare i professionisti macellai per sostenerli nell’aumento dei ricavi e nell’abbattimento delle rimanenze di magazzino per ridurre complessivamente costi, sprechi e scarti”. Al comparto della forestazione sarà destinata un’area demo e dimostrativa, una vera novità che si rivolge alle aziende agricole delle zone montuose e appenniniche.

Dal 7 al 10 aprile a Roma il festival del Carciofo Romanesco

Dal 7 al 10 aprile a Roma il festival del Carciofo RomanescoRoma, 2 apr. (askanews) – Torna nel cuore di Roma, nell’antico quartiere ebraico al Portico di Ottavia, la terza edizione del Festival del Carciofo Romanesco, dal 7 al 10 aprile. Il cuore della manifestazione sarà il quartiere ebraico, ma saranno coinvolti anche i rioni Trevi e Ripa, con oltre 20 ristoranti che proporranno menù originali a base di carciofo, tra ricette tradizionali e rivisitazioni.


Si parte domenica 7, ma l’inaugurazione con il taglio del nastro si terrà lunedì 8 aprile alle 11 a via del Portico d’Ottavia, alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e delle autorità locali. “Questo evento è un tributo all’identità culinaria del territorio romano che, oltre a celebrare il carattere unico del carciofo come simbolo delle nostre tradizioni, ci ricorda la maestria dei ristoratori nell’interpretarlo in piatti che mantengono intatto il gusto autentico che la storia ci tramanda. Promuovendo e preservando i prodotti di eccellenza, non solo favoriamo la ristorazione di qualità, ma anche un patrimonio culturale che si riflette nei sapori delle nostre tavole”, ha detto il minitro Lollobrigida.


Per quattro giorni sulle tavole di oltre 20 ristoranti del quartiere ebraico e dei rioni storici di Trevi, Ripa e Campo de’ Fiori si serviranno piatti tradizionali e originali a base di carciofi. Nell’edizione 2023, in 4 giorni sono stati consumati oltre 40mila carciofi. Ogni ristorante proporrà menù ad hoc al prezzo standard di 35 euro e metterà a disposizione delle degustazioni all’ingresso del quartiere ebraico. Il Festival del Carciofo romanesco è l’unico grande evento fieristico che si svolge nel I Municipio e rende così il centro storico protagonista.


Il carciofo, infatti, è un prodotto del territorio laziale, e questa iniziativa è gemellata con la storica Sagra di Ladispoli che si tiene a metà mese, e viene così valorizzato e riscoperto, ma è anche un ingrediente fondamentale della tradizione culinaria romana e giudaico-romanesca, oltre ad essere un alimento cardine della dieta mediterranea.

Cipolla dell’acqua della Romagna nuovo presidio Slow Food

Cipolla dell’acqua della Romagna nuovo presidio Slow FoodRoma, 2 apr. (askanews) – La chiamano “zvòla da aqua”, perché in passato veniva coltivata nei terreni attraversati da canali e fossi d’acqua, e oggi diventa Presidio Slow Food: è la cipolla dell’acqua di Santarcangelo di Romagna. Una varietà di cipolla, la sedicesima in Italia a diventare Presidio, “dalla pezzatura importante, che può arrivare anche al chilo di peso, di colore bianco e buccia dorata, e soprattutto caratterizzata da una dolcezza che ne consente il consumo anche a crudo, in insalata”, spiega Fabio Polidori, il referente dei quattro produttori che aderiscono al progetto.


Nella prima metà del Novecento, nella zona di Santarcangelo di Romagna la produzione della cipolla era fiorente. Decennio dopo decennio, poi, la coltivazione ha subìto un progressivo abbandono: oggi resistono pochi contadini, che hanno ereditato la semenza e lavorano per conservarla e tramandarla. Se l’irrigazione avviene necessariamente in modo diverso e la coltivazione si pratica su superfici ridotte, ciò che non è cambiato è il calendario dei lavori nell’orto: la semina avviene a gennaio, il trapianto delle piantine in primavera, la raccolta tra metà luglio e fine agosto.


In cucina, la cipolla dell’acqua si presta a diversi utilizzi: oltre a venir consumata cruda, un tempo veniva cotta sulla stufa a legna oppure avvolta nella stagnola e messa nella brace. Oggi la si ritrova in molte preparazioni, a cominciare dalla piadina per arrivare fino ad alcune pietanze dolci. “È un vero e proprio tesoro per i santarcangiolesi, che la amano – conclude Serena Boschi, referente Slow Food del Presidio – Ma siccome si conserva poco, due o tre mesi, oggi il tentativo è quello di usarla anche per fare trasformati e renderla sempre più appetibile sul mercato”.

Provolone Valpadana Dop, in primi 2 mesi anno produzione +30%

Provolone Valpadana Dop, in primi 2 mesi anno produzione +30%Roma, 2 apr. (askanews) – Un aumento delle vendite del 13% a volume e della produzione del 30%. Sono incoraggianti i dati dei primi due mesi dell’anno per il Provolone Valpadana Dop. Dati che confermano l’andamento positivo del 2023, soprattutto sul fronte export, che ha visto crescenti apprezzamenti in Nord Europa e sul mercato australiano.


I primi due mesi dell’anno, rispetto al corrispondente periodo del 2023, segnano quindi una crescita a doppia cifra. “Si tratta di dati piuttosto incoraggianti – commenta Giovanni Guarneri, presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana – se teniamo anche in considerazione l’attuale clima di incertezze geopolitiche e il trend inflattivo che stanno incidendo sul potere d’acquisto dei consumatori. Siamo altrettanto soddisfatti del 2023 in cui abbiamo mantenuto quasi stabilmente la produzione constatando anche un significativo percorso di crescita all’estero”. In ambito europeo, Germania e Francia si confermano mercati di riferimento, rispettivamente con un +9% e un +8,1% a volume. Cresce molto l’apprezzamento in Nord Europa dove spicca un +67,2% in Svezia e un +58,9 % in Belgio. Oltreoceano, si evidenzia un incremento negli Stati Uniti con un +5,1 % ed un +47,6% in Messico.


L’Australia, che si conferma tra i più importanti paesi importatori di Provolone Valpadana, regala grande soddisfazione sul fronte delle vendite di DOP che registrano un +30% rispetto al provolone generico. Anche in Italia, in questi ultimi anni, il Consorzio si è speso in progetti di comunicazione e promozione, sia per sostenere le vendite, sia per migliorare il grado di riconoscibilità dei prodotti a marchio europeo di qualità, ma anche per porre l’accento sulle due diverse tipologie di Provolone Valpadana DOP, dolce e piccante.

Agricoltura sostenibile, Erbagil investe 3 mln nella ricerca

Agricoltura sostenibile, Erbagil investe 3 mln nella ricercaRoma, 2 apr. (askanews) – Investimenti nella ricerca e sviluppo nel campo agroalimentare per 3 milioni di euro e collaborazioni con università italiane e centri di ricerca. Erbagil, azienda del Sannio Beneventano, dopo aver destinato oltre 2 milioni di euro in attività di ricerca e sviluppo nel precedente quinquennio, annuncia un investimento di ulteriori 3 milioni entro il 2028.


Brevetto chiave è Ozoile, utilizzato in più comparti, come in quello dei dispositivi medici, negli integratori alimentari e alimenti a fini medici speciali, oltre che in quello veterinario ed agricolo. In quest’ultimo settore, il brevetto è alla base del corroborante di origine naturale Ozogea, potenziatore delle difese delle piante, che combina olio vegetale con ozono, registrato al ministero dell’Agricoltura. Il corroborante Ozogea, infatti, nasce da un processo di green technology, nel quale l’olio prodotto dalla Erbagil Tenuta, si combina con l’ozono per dare vita a un pool di molecole lipidiche a concentrazione nota di ozonidi stabili, ecocompatibile e totalmente naturale. Il prodotto attiva i meccanismi di resistenza delle piante contrastando gli insetti fitofagi e, al contempo, favorendo un’azione battericida, fungicida, virustatica e nutritiva.


Per realizzare i suoi brevetti, Erbagil stringe convenzioni con università italiane, come quella realizzata con il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Una collaborazione che verte sullo studio delle attività biologiche di principi attivi, estratti da specie vegetali dell’area del Matese e del Sannio Beneventano, un territorio ricco di specie autoctone.

Nel 2025 torna Horeca Expoforum a Torino, dal 16 al 18 marzo

Nel 2025 torna Horeca Expoforum a Torino, dal 16 al 18 marzoRoma, 2 apr. (askanews) – Fissate le date per il ritorno di Horeca Expoforum a Torino nel 2025: la fiera su innovazioni e tendenze del mondo Horeca tornerà dal 16 al 18 marzo. Unica manifestazione nel nord ovest d’Italia per il settore che celebra un universo fatto di ospitalità, ristorazione e catering, Horeca Expoforum si terrà al Lingotto Fiere di Torino.


“Il territorio ha reagito positivamente al richiamo del salone che ora guarda al futuro con entusiasmo e l’ambizione di crescere, forte del fatto che molte aziende, che non hanno potuto prendere parte all’evento nel 2024, hanno già chiesto di poter esporre il prossimo anno”, spiega Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia. Dedicato ai professionisti della filiera dell’ospitalità, del food and beverage che include alberghi, ristoranti, caffè, bar, servizi di catering, Horeca Expoforum darà voce ai protagonisti del comparto anche attraverso un palinsesto di incontri, dibattiti e degustazioni. Il salone sarà l’occasione per scoprire l’innovazione nel mondo dell’horeca e immergersi nell’esperienza culinaria del futuro, per riflettere sul ruolo imprescindibile della formazione e addentrarsi nelle opportunità dell’intelligenza artificiale, per confrontarsi con novità turistiche e alberghiere.

Pubblicato in Gu decreto su stato calamità peronospora in Puglia

Pubblicato in Gu decreto su stato calamità peronospora in PugliaRoma, 2 apr. (askanews) – Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Masaf che ha riconosciuto l’esistenza del carattere di eccezionalità delle infezioni di peronospora nelle province nei territori agricoli pugliesi per i danni cauresati alle produzioni di uva dal primo aprile 2023 al 30 giugno 2023, accogliendo la proposta della Regione Puglia di attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale.


Lo annuncia Coldiretti Puglia ricordando che il 2023 che è stato un anno da dimenticare per la vendemmia, che ha pagato il conto degli eventi estremi e degli attacchi di peronospora per cui è andato perso oltre 1/3 delle produzioni, con le quantità in alcuni areali crollate dal 40% fino al 90%, mentre sono aumentati in misura esponenziale i costi di produzione. I vigneti sono stati pesantemente attaccati dalla peronospora e i tecnici sul territorio stanno raccogliendo le segnalazioni in tutte le province. Il settore, prosegue l’associazione agricola, ha bisogno di misure urgenti per fare fronte alla perdita di prodotto e quindi di valore, ma anche di giornate di lavoro con un effetto negativa sull’occupazione.

Salumi Dop Piacentini, dalle 3 filiere 50 mln valore al consumo

Salumi Dop Piacentini, dalle 3 filiere 50 mln valore al consumoRoma, 2 apr. (askanews) – L’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste (Masaf) ha rinnovato, con Decreto Ministeriale, l’autorizzazione a CSQA ad effettuare i controlli per la Coppa Piacentina DOP, la Pancetta Piacentina DOP e il Salame Piacentino DOP per i prossimi tre anni.


I tre Salumi DOP piacentini generano un valore al consumo di 50 milioni di euro, grazie al lavoro di oltre 77 operatori sul territorio. A fare da traino in particolare, la filiera della Coppa Piacentina DOP che tocca un valore al consumo annuo di 20 milioni di euro frutto di 781 tonnellate di prodotto. Seguono la filiera della Pancetta Piacentina DOP con 11,5 milioni di euro di valore al consumo per 589 tonnellate di prodotto e quella del Salame Piacentino DOP che vale 18,5 milioni di euro di valore al consumo grazie a 809 tonnellate prodotte. “La scelta di riconfermare CSQA – ha dichiarato Roberto Belli, direttore del Consorzio Salumi DOP Piacentini – è dettata dalla volontà di proseguire una collaborazione di valore che vede il nostro Consorzio e i propri Associati sempre più impegnati a garantire tre produzioni DOP nel rispetto dei loro severi disciplinari di produzione”.

Contro sprechi di colombe e uova Too good to go torna con Salva la Pasqua

Contro sprechi di colombe e uova Too good to go torna con Salva la PasquaMilano, 29 mar. (askanews) – Too good to go torna anche quest’anno con l’iniziativa salva la Pasqua, nata per contrastare gli sprechi di cibo durante il periodo delle feste.


Nel 2023, secondo dati Unione italiana food, la produzione complessiva di colombe ha superato le 23 tonnellate, pari a 96,1 milioni di euro mentre, per quanto riguarda le uova di Pasqua, si stima che la produzione sia attorno alle 31mila tonnellate all’anno, con un giro d’affari di oltre 300 milioni di euro solo nel 2023. Di queste una parte può finire sprecata. Per questo a partire dal 2 aprile sulla app di Too good to go tornano le surprise bag “salva la Pasqua”, che consentono di salvare prodotti tipici della Pasqua come appunto colombe e uova di cioccolato, dai tanti esercenti commerciali (pasticcerie, forni, supermercati, etc..) aderenti all’iniziativa. Lo scorso anno i partner che hanno aderito sono stati 400. “Siamo entusiasti di poter confermare anche per il 2024 questa iniziativa volta a contrastare lo spreco alimentare, grazie all’impegno dei nostri utenti e partner. Pasqua, infatti, come il Natale, è uno dei periodi dove il rischio di avanzare cibo, e quindi generare spreco, è più alto – ha commentato Mirco Cerisola, italian country director di Too good to go – e il nostro intento è quello di sensibilizzare i cittadini per evitare che questo accada. Ma non solo: vogliamo affiancare anche i commercianti, che molto spesso si trovano con più elevate quantità di cibo invendute, proprio a causa dell’aumento nella produzione in occasione delle festività”.

Federdistribuzione: Sciopero gdo immotivato, ad aprile aumento di 70 euro

Federdistribuzione: Sciopero gdo immotivato, ad aprile aumento di 70 euroMilano, 29 mar. (askanews) – Federdistribuzione ribadisce il rammarico per la rottura unilaterale della trattativa sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro della Distribuzione moderna organizzata da parte delle organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UiltucsUil e giudica immotivata e irresponsabile la proclamazione di una giornata di sciopero domani, 30 marzo 2024, alla vigilia di Pasqua.


In una nota, Federdistribuzione ricorda ancora che non ha fatto mai mancare la disponibilità alla trattativa nelle diverse fasi che si sono succedute nei mesi precedenti e nel corso dell’ultimo incontro del 26 e 27 marzo ha dato disponibilità a riconoscere gli aumenti salariali espressamente richiesti dalle organizzazioni sindacali, avendo sempre messo al primo punto l’importanza di tutelare i lavoratori insieme alla necessaria sostenibilità per le imprese. Federdistribuzione torna a precisare, come già fatto nei giorni scorsi, che “contrariamente a quanto fatto emergere dalle organizzazioni sindacali, che non è stata fatta alcuna richiesta di ‘flessibilità incontrollata’ nella definizione dei contratti a termine, ma solo un’integrazione rispetto a quanto già previsto dalla legge; né è stato proposto alcuno ‘smembramento del sistema di classificazione del personale’ ma l’inserimento di nuove figure professionali e nuovi ruoli di coordinamento e organizzazione”. Nel negare di aver mai proposto un demansionamento dei lavoratori, né alcuna riduzione dei diritti dei lavoratori, la federazione giudica la “reazione delle organizzazioni sindacali sproporzionata e ingiustificabile in rapporto all’andamento del negoziato”.


“Malgrado il rifiuto delle organizzazioni sindacali di rinnovare il contratto collettivo nazionale, le imprese aderenti a Federdistribuzione hanno quindi deciso di riconoscere ai propri lavoratori un aumento di 70 euro lordi (riparametrati al IV livello) a decorrere dal prossimo mese di aprile a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali – conclude la nota – mantenendo l’auspicio che le organizzazioni sindacali possano tornare quanto prima al tavolo negoziale con l’obiettivo comune di giungere al rinnovo contrattuale”.