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Coldiretti: imballaggi, oggi Pe tutela settore agroalimentare

Coldiretti: imballaggi, oggi Pe tutela settore agroalimentareRoma, 22 nov. (askanews) – Con lo stop alle restrizioni sulla normativa sugli imballaggi oggi il Parlamento Europeo ha tutelato “il settore agroalimentare e asset strategici per il Paese”. Così in una nota Coldiretti ricorda che il voto del Pe è andato nella direzione auspicata dalla stessa associazione degli agricoltori oltre che da Filiera Italia, Cia, Confapi, Ancc-Coop, Ancd-Conad, Legacoop, Legacoop Agroalimentare, Legacoop Produzione&Servizi, Ue.Coop, Flai Cgil, Fai-Cisl e Uila-Ui.

Il voto odierno, spiega Coldiretti, prevede l’esenzione dagli obblighi previsti dal regolamento per i prodotti soggetti ad un alto tasso riciclo, valorizzando così le alte performance italiane. Ottenuta, inoltre, la tutela delle bioplastiche totalmente compostabili e biodegradabili. Un risultato che valorizza il primato dell’Italia in tale settore e conferma come tali materiali possano costituire un elemento di forza anche con Paesi schierati su posizioni diverse rappresentando soluzioni incontestabilmente sostenibili. L’Italia, infatti, è diventata negli ultimi anni punto di riferimento globale nel materiale innovativo riciclabile ed ha già raggiunto in termini di riciclo obiettivi superiori alla stragrande maggioranza degli altri Paesi: il tasso di riciclo complessivo degli imballaggi in Italia ha raggiunto quota 73,3% nel 2021, superando l’obiettivo del 70% fissato per il 2030, collocando il nostro Paese al secondo posto in Europa per riciclo degli imballaggi pro-capite.

Le modifiche alla norma consentiranno, inoltre, la prosecuzione di ingenti investimenti fatti in innovazione e in bioraffinerie prime al mondo oggi in funzione, di cui l’Italia è leader attraverso società quali Eni Versalis – Novamont che, insieme ad altre partecipate pubbliche e campioni nazionali, aderiscono a Filiera Italia. Per l’agroalimentare in particolare, la nuova proposta salva il settore vitivinicolo dall’obbligo del riuso delle bottiglie, a tutela del consumatore garantendo il mantenimento degli alti standard sanitari e di qualità delle produzioni made in Italy.

Inoltre, salvo anche il settore dell’ortofrutta e, in particolare la IV gamma, dal divieto di confezionamento sotto a 1,5 kg: un risultato che tutela la qualità e la shelf life delle produzioni e, indirettamente, riduce lo spreco alimentare che altrimenti sarebbe aumentato vertiginosamente in pieno contrasto con gli attuali obiettivi europei. Altro risultato positivo riguarda il settore del florovivaismo dove finalmente i vasi da fiori e da piante sono inquadrati come fattore della produzione. Queste modifiche, conclude Coldiretti, rappresentano “un importante risultato soprattutto a tutela della competitività delle imprese dell’agroalimentare italiano e del potere di acquisto dei consumatori in un momento di grande difficoltà economica”.

Europarlamento approva accordo di libero scambio Ue-Nuova Zelanda

Europarlamento approva accordo di libero scambio Ue-Nuova ZelandaMilano, 22 nov. (askanews) – L’Europarlamento ha approvato l’accordo di libero scambio Ue-Nuova Zelanda. Dopo sette anni verranno eliminati il 100% dei dazi neozelandesi sulle esportazioni europee e il 98,5% dei dazi dell’Ue sulle importazioni. L’intesa commerciale, passata con 524 voti favorevoli, 85 contrari e 21 astensioni, salvaguarda tutte le indicazioni geografiche (Ig) dell’UE per i vini e le bevande spiritose insieme a un elenco di 163 rinomate IG dell’Ue.

Il Parlamento europeo ha spiegato che i contingenti tariffari previsti dall’accordo, ad esempio sulla carne bovina e su diversi prodotti lattiero-caseari, proteggeranno i prodotti agricoli sensibili dell’Ue. Descritto dai deputati come un “gold standard”, questo accordo di libero scambio è il primo dell’Ue a includere impegni esecutivi che rispettano quanto stabilito dall’accordo di Parigi e delle norme fondamentali dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil). La relazione di accompagnamento, che illustra la posizione del Parlamento, è stata approvata con 457 voti favorevoli, 104 contrari e 74 astensioni. Gli scambi bilaterali di merci tra l’UE e la Nuova Zelanda hanno raggiunto i 9,1 miliardi di euro nel 2022, e l’Ue risulta essere il terzo partner commerciale della Nuova Zelanda. Gli scambi commerciali tra la Nuova Zelanda e l’Ue dovrebbero aumentare del 30%, secondo i dati forniti dalla Commissione europea. Secondo le stesse proiezioni, i flussi di investimenti dell’UE in Nuova Zelanda potrebbero aumentare di oltre l’80%.

“Oggi è un buon giorno per l’UE e per il commercio mondiale, basato su regole precise” ha commentato il relatore Daniel Caspary (PPE), aggiungendo che “il nostro voto è un segnale molto chiaro del nostro impegno a negoziare nuovi accordi di libero scambio dell’Ue”. “In qualità di presidente della Commissione per il Commercio internazionale sono orgoglioso perché in questo mondo globale in via di frammentazione, siamo riusciti a concordare l’accordo commerciale più avanzato e sostenibile mai concluso dall’Unione europea” ha dichiarato Bernd Lange, sottolineando che questa intesa “è un grande successo”. Il 27 novembre gli Stati membri dovrebbero dare la loro approvazione formale. Una volta ratificato dalla Nuova Zelanda, l’accordo entrerà in vigore, probabilmente entro la metà del 2024. I negoziati erano stati avviati in Nuova Zelanda nel 2018 e, dopo 12 cicli negoziali, era stato raggiunto un accordo politico il 30 giugno 2022.

Cia: per sostenere florovivaismo subito legge nazionale

Cia: per sostenere florovivaismo subito legge nazionaleRoma, 22 nov. (askanews) – Informare e formare i giovani sui numeri e sulle potenzialità del florovivaismo, un settore strategico dell’agricoltura Made in Italy non solo dal punto di vista economico, ma anche della sostenibilità. Ma per affrontare questa sfida, bisogna prima risolvere le criticità del settore, legate “ai ritardi sul via libera alla legge nazionale in materia e all’impiego di substrati idonei per la coltivazione, su cui la ricerca non avanza e senza i quali il rischio che moltissime specie non possano più essere riprodotte è reale”. Questi i punti chiave al centro del convegno organizzato a Roma, all’Auditorium Giuseppe Avolio, dall’associazione Florovivaisti Italiani di Cia.

Proprio sulla legge per il florovivaismo, è intervenuto anche il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini: “al florovivaismo italiano occorre una legge che qualifiche il ruolo, caratterizzi i diversi attori della filiera, garantisca certezza di norme e risorse adeguate per rinnovare le aziende e renderle pienamente sostenibili sia economicamente che ambientalmente e consentirgli di svolgere il ruolo sociale necessario”. Il comparto, nonostante le difficoltà per il rincaro dei costi di energia e materie prime, i danni causati dagli eventi estremi, le emergenze fitosanitarie, continua a crescere. Oggi vale 3,1 miliardi di euro, il 15% dell’intera produzione europea, e conta 200 mila addetti, 24 mila imprese e 30 mila ettari di terreno coltivati a piante e fiori.

“L’auspicio – spiega Cia – quindi, è che, dopo molte buone intenzioni e buoni propositi, si assisterà a un aumento sempre più alto di piante per la mitigazione climatica e diventeranno fondamentali la forestazione urbana e il rinverdimento pubblico e privato”. “È chiaro, quindi, che occorre intercettare i nuovi bisogni e le attività in espansione – ha detto il presidente nazionale dei Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto – supportando gli agricoltori nei nuovi percorsi di sviluppo, a partire dalle nuove generazioni, che sono il futuro del settore ma oggi rappresentano appena il 10% delle imprese agricole totali”. A un comparto che si candida, però, a produrre non solo le materie prime per l’agroalimentare italiano, ma anche a proteggere l’ambiente, limitare gli effetti del clima e fare presidio sociale ad esempio con i Giardini terapeutici, “serve un appoggio chiaro dalle istituzioni, a casa e in Europa – ha continuato Alberto – In un momento chiave come questo, insomma, è necessario, da un lato, che la Ue accolga le richieste agricole di promuovere una politica più graduale, realista e gestibile sulla riduzione dei fitofarmaci al 2030, anche per permettere il contrasto immediato delle nuove avversità; dall’altro, è fondamentale non demonizzare fattori di produzione imprescindibili per l’ortofloricoltura, come la torba, così come riuscire finalmente ad avere, dopo tanti tentennamenti, una legge quadro nazionale di riferimento che valorizzi il settore”, soprattutto adesso che il Cdm ha approvato, in esame definitivo, il ddl di delega al Governo in materia.

Giansanti: oggi in Europa giornata positiva per l’agricoltura

Giansanti: oggi in Europa giornata positiva per l’agricolturaRoma, 22 nov. (askanews) – “Una giornata decisamente positiva per le imprese agricole italiane. Ringraziamo i parlamentari europei italiani che hanno sostenuto la posizione espressa da Confagricoltura”. E’ la dichiarazione rilasciata dal presidente dell’organizzazione, Massimiliano Giansanti, dopo il voto dell’Assemblea plenaria del Parlamento europeo che ha respinto la proposta della Commissione europea per la riduzione del 50% dell’utilizzo di fitofarmaci.

“E’ possibile ora aprire una pagina nuova – dice Giansanti – per rafforzare la sostenibilità ambientale del settore agricolo, senza mettere a rischio il potenziale produttivo del settore. Facciamo affidamento sull’azione del governo italiano per stringere ora le necessarie alleanze in seno al Consiglio”. “Non è in discussione – conclude Giansanti – l’obiettivo di tagliare il ricorso alla chimica nei processi produttivi, a vantaggio delle risorse naturali e della biodiversità. Ma vanno messe da parte le impostazioni ideologiche, lasciando la strada aperta alla ricerca, alle innovazioni e agli investimenti”.

Copa Cogeca: voto Pe su pesticidi ferma approccio ideologico

Copa Cogeca: voto Pe su pesticidi ferma approccio ideologicoRoma, 22 nov. (askanews) – La bocciatura in plenaria da parte del Parlamento Europeo della proposta della Commissione europea sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) “invalida l’approccio ideologico della Commissione sui prodotti fitosanitari”. Così in una nota il Copa Cogeca secondo cui con il voto odierno gli eurodeputati “hanno inviato un messaggio decisivo: la mancanza di dialogo, l’imposizione di obiettivi dall’alto, il rifiuto di valutare l’impatto e la mancanza di i finanziamenti per le proposte agricole devono finire adesso”.

“Gli agricoltori e le cooperative agricole dell’UE – sostiene il sindacato cooperativo europeao – continueranno a migliorare la propria sostenibilità ambientale, ma hanno bisogno di obiettivi realistici e del sostegno necessario, due elementi che mancano completamente nel testo della Commissione”. “Fino all’ultimo i deputati hanno cercato di migliorare la proposta con liste elettorali pletoriche, ma i deputati hanno giustamente capito che ciò non sarebbe bastato – spiega il Copa Cogeca – Hanno quindi deciso di non rinviarlo alla commissione competente, ma alla stessa Commissione. Tutta questa polarizzazione avrebbe potuto essere evitata e si sarebbero potute trovare soluzioni senza l’ostinazione ideologica di alcuni decisori durante l’intero processo”.

Fedagripesca: bene no Pe a proposta ideologica su pesticidi

Fedagripesca: bene no Pe a proposta ideologica su pesticidiRoma, 22 nov. (askanews) – “Un grande giorno per gli agricoltori e per tutti i cittadini europei. Il voto in plenaria del Parlamento Ue ha rigettato una proposta irrazionale e ideologica, che pur muovendo da obiettivi di sostenibilità ambientale pienamente condivisibili, era stata scritta senza un’adeguata valutazione di impatto”. Così in una nota il presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini commenta il voto del Parlamento europeo che ha respinto in votazione plenaria a Strasburgo la proposta di riforma dei fitofarmaci presentata dalla Commissione.

Secondo Piccinini, se la proposta fosse stata approvata nella sua formulazione originaria, con gli obiettivi fissati di riduzione dei fitofarmaci per le varie colture, “avrebbe comportato tra le altre cose un aumento delle importazioni di prodotti alimentari di paesi extra Ue, che non vengono sottoposti ai controlli rigidi già oggi obbligatori in Europa. Un vero e proprio salto nel buio che avrebbe messo a rischio intere produzioni strategiche del nostro made in Italy agroalimentare, con un conseguente impatto occupazionale ed economico devastante per il nostro paese”. Con la bocciatura da parte dell’europarlamento, si attende ora il pronunciamento del Consiglio. “Presto sarà possibile pertanto – prosegue Piccinini – riaprire un confronto sulla questione con la nuova Commissione e il nuovo Parlamento che usciranno dalle prossime elezioni. Il nostro auspicio è che si possa riformulare una proposta che non sia influenzata dall’ideologia e dal populismo”.

“Gli agricoltori non possono continuare ad essere considerati nemici dell’ambiente”, ha concluso il presidente di Confcooperative Fedagripesca. “È infatti sotto gli occhi di tutti il grande impegno profuso negli ultimi anni dalle aziende agricole e dalle imprese agroalimentari, che hanno fatto grandi sforzi per ridurre il loro impatto sull’ambiente, sia nelle fasi di coltivazione che in quelle di trasformazione industriale”. Il Presidente di Confcooperative Fedagripesca commenta anche il risultato del voto in plenaria sulla normativa imballaggi esprimendo “apprezzamento per le modifiche introdotte dal Parlamento Ue, senz’altro migliorative del testo proposto dalla Commissione, ben sapendo che la parola definitiva ci sarà solo dopo il passaggio al Consiglio UE”. Tra gli emendamenti approvati, da segnalare quello che elimina il divieto di utilizzo di confezioni monouso per l’ortofrutta al di sotto di un chilo e mezzo.

Copagri: su agrofarmaci Pe riconosce impegno agricoltori

Copagri: su agrofarmaci Pe riconosce impegno agricoltoriRoma, 22 nov. (askanews) – “La decisione del Parlamento Europeo di rigettare la nuova proposta di regolamento sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, che avrebbe comportato insostenibili tagli da mettere in atto nei prossimi anni, viene incontro alle istanze avanzate dai produttori agricoli del nostro paese, che sono da tempo impegnati in prima linea per assicurare la sostenibilità delle produzioni”. Lo sottolinea in una nota il presidente della Copagri Tommaso Battista a margine del voto dell’Eurocamera, con cui è stato scongiurato il taglio entro il 2030 del 62% dell’uso di agrofarmaci e del 50% delle sostanze attive sostitutive.

“Una simile iniziativa avrebbe avuto ripercussioni drammatiche sul Primario nazionale, andando a ridimensionare sensibilmente diverse filiere produttive”, rimarca Battista, puntando il dito sulla “mancanza di una seria e approfondita valutazione d’impatto delle ricadute economiche e socio-ambientali della proposta di regolamento, avanzata peraltro senza considerare la disponibilità di valide alternative a disposizione degli agricoltori per difendere le proprie produzioni”. “Mi riferisco – dice – ad esempio, alle enormi possibilità legate all’utilizzo della genetica e di tutto quello che ne consegue con il genome editing, ovvero le Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, che potrebbero avere un impatto incredibile sulle possibilità di difesa dai patogeni e dai parassiti, con effetti positivi anche in termini di capacità produttiva”.

“Indipendentemente – aggiunge il presidente della Copagri – dalle sorti della proposta di regolamento comunitario, che ora passerà all’esame del Consiglio UE prima di tornare al Parlamento Europeo per la seconda lettura, si andrà comunque verso una progressiva diminuzione nel consumo di prodotti fitosanitari; e tutto questo si potrà e si dovrà farlo attraverso la genetica, ma anche grazie allo sviluppo di biostimolanti, senza contare il sempre maggiore ricorso all’agricoltura di precisione e a metodi di lotta integrata basati su antagonisti naturali”.

Cia: no regolamento fitofarmaci fa prevalere buon senso al Pe

Cia: no regolamento fitofarmaci fa prevalere buon senso al PeRoma, 22 nov. (askanews) – “Ha prevalso il buon senso oggi al Parlamento Ue, con la bocciatura del regolamento fitosanitari che avrebbe avuto forti ripercussioni sul mondo produttivo”. Così Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, dopo l’esito della votazione in plenaria che ha ribaltato le decisioni della Commissione Ambiente, bocciando la relazione finale.

“Non si era tenuto conto delle esigenze del mondo agricolo sin da principio – prosegue Fini – mentre oggi a Bruxelles sono state accolte le nostre ragioni. Gli agricoltori sono i primi a voler contribuire alla sostenibilità, ma chiediamo nuovi strumenti e pragmatismo”. Secondo Cia, la proposta del Parlamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci avrebbe dovuto seguire una linea più ragionevole tenendo conto delle reali esigenze dei produttori. Anche i tentativi dell’ultimo minuto per inserire elementi migliorativi proposti dalla Comagri non sono bastati.

“Agli sforzi già compiuti dal mondo agricolo non era stato dato il pieno riconoscimento – dichiara Fini -, speriamo ora che il Parlamento e il Consiglio facciano, invece, passi in avanti sull’approvazione della legislazione sulle tecniche di evoluzione assistita (TEA), che rendono le colture più resistenti e meno necessari i fertilizzanti, contribuendo ai piani di Bruxelles per un sistema agroalimentare più sostenibile”. Infine, rispetto al Regolamento Imballaggi, Fini ringrazia l’efficace lavoro di squadra dei nostri deputati, che hanno consentito l’approvazione di una posizione del Parlamento che non penalizza il sistema italiano del riciclo e tutela settori importanti del comparto agroalimentare.

Nascerà a Pesaro il primo Parco della salute certificato

Nascerà a Pesaro il primo Parco della salute certificatoRoma, 22 nov. (askanews) – Nascerà a Pesaro, Capitale italiana della Cultura per il 2024, il primo Parco della Salute certificato: una ampia area verde all’interno della città, capace di contrastare l’inquinamento, con effetti positivi sulla salute e sul benessere psico-fisico delle persone. Con la firma del protocollo tra il Comune di Pesaro, Confagricoltura, Assoverde – Associazione Italiana Costruttori del Verde, Képos – Libro Bianco del Verde Aps e Fondazione AlberItalia diventa quindi realtà “l’obiettivo che ci eravamo dati con il Libro Bianco del Verde: riportare la natura nelle nostre città e preservare le nostre aree verdi, facendole rifiorire grazie alle competenze di coloro che operano nel settore”, ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

“Siamo orgogliosi di essere riusciti a coinvolgere diverse figure professionali per realizzare, in tante città italiane, i parchi della salute – ha aggiunto Giansanti – Attraverso indicatori misurabili, quantitativi e qualitativi, intendiamo offrire luoghi ‘a misura di quartiere e di persone’, che possano fornire quegli spazi verdi certificati, per concorrere a migliorare il benessere degli abitanti”. “Realizzare il parco della salute ‘al Miralfiore’ – ha quindi spiegato Maria Rosa Conti, assessora alla Sostenibilità di Pesaro – è uno degli obiettivi di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura; una città da sempre impegnata nella tutela dell’ambiente e, di conseguenza, della qualità di vita dei pesaresi e dei visitatori”.

L’area dedicata sarà accessibile a tutti e conterrà, tra l’altro, uno spazio per “il pensiero, la meditazione ed il silenzio”, con soglie massime di rumore ammesse e biodiversità cromatica, ambientale, arborea, floreale e faunistica e uno “calmo” in cui si potrà “far decantare l’eccessiva stimolazione dei propri sensi” nel rispetto dei criteri e degli indicatori indicati per ottenere il marchio di qualità dei “Parchi della Salute”. “Presentiamo un’esperienza inedita a livello internazionale, che si basa sulla ricerca congiunta di agronomi e pubblici amministratori, architetti del paesaggio, medici e psicologi, operatori del verde, ingegneri, tecnici dei comuni ed esponenti della società civile. Grazie a questo confronto – rimarca Rosi Sgaravatti, presidente Assoverde – sono stati messi a punto indicatori di riferimento concreto per tutti i Comuni italiani che vogliano investire nella qualità della vita, nella salute dei cittadini e nel futuro dei nostri centri urbani assediati da rumore, smog e fenomeni meteorologici estremi”.

“Molteplici studi afferenti a un ampio spettro di discipline hanno puntualmente evidenziato – sostiene Fabio Salbitano, presidente Comitato scientifico ALBERITALIA – la necessità delle comunità urbane di disporre di luoghi in cui sia evidente e tangibile la presenza di elementi naturali, come piante, alberi e acqua. Il concetto stesso di One Health, recentemente adottato dall’OMS, indica nel rapporto intenso e quotidiano con la natura alla porta di casa una condizione imprescindibile per realizzare una visione olistica di salute e benessere”. “Il Parco della Salute a Pesaro rappresenta il primo atto concreto di un progetto iniziato lo scorso anno con il nuovo focus del Libro Bianco del Verde. Il nostro auspicio – conclude Francesco Maccazzola, presidente Képos – che altri ne seguano”.

A Trapani prima tappa progetto Confagri valorizzazione salicoltura

A Trapani prima tappa progetto Confagri valorizzazione salicolturaRoma, 22 nov. (askanews) – Dopo la nascita ufficiale del coordinamento tra Confagricoltura e gli imprenditori agricoli e della produzione del sale marino italiani, avvenuta a Roma il 27 settembre scorso, il progetto di valorizzazione della salicoltura ha fatto tappa oggi in Sicilia, dove si concentrano numerosi siti dedicati alla coltivazione e alla lavorazione del sale. Il progetto mira a dimostrare che la coltivazione del sale marino è assimilata all’attività agricola, e pertanto necessita di una normativa mirata in tal senso, sulla quale il sottosegretario Patrizio La Pietra, si era espresso favorevolmente nel corso dell’evento a Palazzo della Valle a Roma. Dal 2019 la Francia ha inserito la “saliculture” nelle attività agricole nazionali attraverso la modifica del Codice rurale e della pesca marittima. In Sicilia, poi, il piano di gestione delle Saline di Trapani e Marsala fa già rientrare la salicoltura tra le attività agroforestali.

La prima tappa del progetto è stata articolata in una giornata di visite guidate alle saline Sosalt nella fascia costiera tra Trapani e Marsala, con mille ettari in produzione e tutte le fasi di trasformazione e impacchettamento del sale; a Isola Longa, emblema della biodiversità nella Riserva dello Stagnone, alla salina Culcasi con il Museo del Sale, e a Ettore e Infersa, che ha ospitato il convegno con enti e istituzioni. Dopo i saluti del presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona e delle autorità locali, hanno illustrato l’iniziativa il capo progetto Ciro Zeno; il presidente e AD di Sosalt SpA, Giacomo D’Alì Staiti e l’amministratore delegato della Salina Isola Longa, Piero Galli. L’assessore all’agricoltura della Regione Sicilia, Luca Sammartino, ha evidenziato in un videomessaggio l’importanza del progetto e la necessità di valorizzare il comparto della salicoltura marina, che in Sicilia rappresenta uno pezzo di rilievo dell’economia locale. Dario Cartabellotta, dirigente generale della Regione, ha confermato la piena condivisione degli obiettivi del coordinamento.

Le conclusioni sono state affidate al vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Sandro Gambuzza. “Confagricoltura – ha affermato il vicepresidente Gambuzza – detiene la massima rappresentanza nelle attività di coltivazione del suolo e dell’acqua, come l’acquacoltura, e tra queste non può che accogliere la salicoltura marina. Ecco perché abbiamo deciso di essere protagonisti di questa iniziativa, che darebbe un riconoscimento concreto a un comparto che opera nella salvaguardia del territorio, dell’ambiente e dell’ecosistema, producendo un elemento naturale di grande valore nutrizionale e anche economico”. In Italia sono presenti oltre 10.000 ettari di saline marine, con una produzione annua di 1,2 milioni di tonnellate di sale (corrisponde a poco meno del 30% della produzione totale), per un valore di oltre 60 milioni di euro. In Europa la produzione di sale marino è circa il 10% della produzione di sale totale. I principali Paesi “coltivatori” di sale marino nella UE sono Francia e Italia, seguiti da Spagna e Grecia.