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Confagri E-R raccoglie 548mila euro fondi per aziende alluvionate

Confagri E-R raccoglie 548mila euro fondi per aziende alluvionateRoma, 22 nov. (askanews) – Ha toccato quota 548mila euro la gara di solidarietà promossa da Confagricoltura Emilia Romagna per sostenere le aziende agricole colpite dall’alluvione dello scorso maggio. “La raccolta fondi “Aiutaci a ripartire” è cresciuta sempre più fino a raggiungere una somma importante: 548 mila euro”, annuncia il presidente regionale di Confagricoltura, Marcello Bonvicini.

L’evento calamitoso senza precedenti ha spazzato via 80 mila ettari di colture ossia il 42% della superficie agricola regionale, compromettendo in taluni casi anche le rese delle annate successive. C’è chi ha perso il frutteto di una vita sotto una coltre di limo misto a sabbia e chi ha visto i propri campi di frumento assediati dall’acqua per giorni interi, addirittura per settimane. Con questi fondi verrà dato supporto alle aziende in difficoltà, nelle province alluvionate di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Ferrara, Bologna e Modena. Bonvicini elenca quindi le priorità: “salvare aziende e posti di lavoro, tutelare il valore delle nostre produzioni di qualità e la sopravvivenza di filiere d’eccellenza, garantire la ripartenza in attesa dell’arrivo degli aiuti pubblici”.

La somma raccolta sarà presto devoluta alle aziende gravemente danneggiate, che peraltro hanno già anticipato di tasca propria le spese per ripristinare il potenziale produttivo e mettere in sicurezza le strutture e quelle necessarie all’avvio dei piani colturali 2023-2024. Una parte dei fondi è destinata ai frutticoltori secondo le modalità previste dal progetto “Acquisto piante da frutto”, che mira a contrastare l’abbandono delle colture arboree, salvaguardare il patrimonio ambientale e paesaggistico, favorendo il reimpianto di specie frutticole e l’introduzione di nuove varietà più adatte. La restante parte del ricavato andrà interamente alle aziende alluvionate in base ai criteri stabiliti dall’Unione provinciale di appartenenza.

Per 9 beer lover su 10 la birra è una bevanda inclusiva

Per 9 beer lover su 10 la birra è una bevanda inclusivaRoma, 22 nov. (askanews) – Una bevanda inclusiva perché adatta a tutti, senza alcuna distinzione di genere, età, provenienza o stili di vita. E’ la birra, considerata ‘bevanda inclusiva’ da 9 italiani su 10 secondo la più recente indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra, la fotografia periodica sul mondo birrario italiano attraverso lo sguardo dei consumatori, dei principali player della filiera birraria e della stessa AssoBirra.

Sotto i riflettori le tematiche DEI (Diversity, Equity and Inclusion), coinvolgendo Mathieu Schneider, project director dei Brewers of Europe, l’organizzazione che rappresenta gli interessi di oltre 10.000 birrifici europei. Dal CIB di AssoBirra emerge come il tema sia conosciuto da quasi tutti i partecipanti all’indagine (87%) e associato prevalentemente all’accettazione e alla valorizzazione delle differenze (39%), all’inclusione sociale (35%) e al riconoscimento dell’unicità individuale (19%). Tra i target, la Generazione Z è la più informata (93%), seguita dai Millennials. Il 36% del campione dichiara di essere personalmente toccato dalle tematiche DEI e, scendendo più nel dettaglio, la Gen Z lo è in misura maggiore rispetto agli altri (50%).

L’89% degli intervistati considera la birra una bevanda inclusiva, un’opinione trasversale a tutte le fasce di età. Tra le motivazioni, in primis la sua ampia reperibilità in tutti i Paesi del mondo (87%), seguita dalla capacità di creare un ambiente di socializzazione rilassato e aperto (86%). Apprezzati particolarmente anche la bassa gradazione alcolica (82%) e il rapporto qualità-prezzo tra i più convenienti in assoluto (81%). Per circa il 60% dei consumatori la birra si distingue, inoltre, come un elemento che rispecchia le tradizioni locali. “La terza edizione del nostro CIB evidenzia tra gli altri un aspetto particolarmente innovativo intrinseco alla birra, una bevanda radicata nella tradizione e nel nostro patrimonio culturale, che si rivela essere anche una risorsa preziosa per affrontare le sfide emergenti nella società contemporanea. La birra, in quanto elemento in grado di unire passato e futuro, diventa uno strumento per promuovere lo sviluppo sociale e l’integrazione” commenta Andrea Bagnolini, direttore generale di AssoBirra.

Le evidenze emerse dal CIB di AssoBirra sono tuttavia un punto di partenza e non di arrivo. Emergono infatti, ancora alcuni pregiudizi, ad esempio nell’identificare il target a cui la birra sembra più adatta: il 57% degli intervistati la ritiene una bevanda che si addice maggiormente agli uomini e solo il 43% pensa che sia più adatta alle donne. Un “gender gap” che si rafforza nella percezione da parte della Gen X (58% vs 39%) ma che coinvolge anche Gen Z (55% vs 41%) e Millennials (59% vs 42%). Alcune differenze emergono anche per quanto concerne le fasce di età: per la Gen Z la birra è infatti più adatta agli individui dai 25 ai 44 anni, per Millenials e Gen X il target si allarga invece ai soggetti fino ai 54 anni. A fare il punto sui principali traguardi e obiettivi futuri della filiera birraria europea in materia di “Diversity & Inclusion” è Mathieu Schneider, project director dei Brewers of Europe: “la diversità è uno dei punti di forza della birra, che si riflette nella vasta gamma di ingredienti e processi di produzione. Per l’industria birraria, la DEI diventa un acceleratore di crescita e di benessere per la birra, i birrifici e le persone”.

A conclusione, Andrea Bagnolini commenta: “AssoBirra è fortemente impegnata a promuovere la diversità e l’inclusione nella filiera birraria italiana, seguendo la strada tracciata dai Brewers of Europe. Crediamo, infatti, nell’importanza di un settore sempre più inclusivo, in cui la diversità sia un valore accolto e condiviso”.

Federacma: rafforzare credito imposta per acquisto mezzi 4.0

Federacma: rafforzare credito imposta per acquisto mezzi 4.0Roma, 22 nov. (askanews) – Rafforzare in legge di bilancio il credito d’imposta per l’acquisto di mezzi e attrezzature 4.0, esteso al comparto primario con la Legge di Bilancio 2020, che fino ad oggi ha permesso a tantissimi agricoltori di poter rinnovare il proprio parco macchine in maniera agevole. E’ quanto chiede Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio spiegando che la misura ha visto decrescere nel tempo la percentuale del beneficio fiscale per gli imprenditori. Oggi, e sino al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta 4.0 è infatti pari al 20% e non viene più ritenuto interessante dagli agricoltori, abituati a ben altri incentivi.

“Dopo anni di grandi sforzi – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma – riteniamo sia giunto il momento di stabilire una percentuale congrua che possa rimanere stabile nel più lungo periodo possibile. Strumenti come il Fondo Innovazione o il Bando Meccanizzazione previsto dal PNRR, infatti, avranno un impatto relativo sui mezzi acquistati con cui innovare l’agricoltura italiana ma, al contempo, hanno avuto l’effetto di congelare il mercato. Si rende necessario offrire una percentuale stabile e duratura nel tempo – prosegue Borio – che sia priva di ulteriori oscillazioni che si traducono in deleterie situazioni di mercato”. “Chiediamo pertanto al Governo e ai partiti di maggioranza parlamentare di innalzare, se possibile, almeno sino al 30% l’attuale contributo per renderlo attrattivo per gli agricoltori ma soprattutto di rendere questa percentuale stabile per i prossimi 5-7 anni così da mandare un messaggio chiaro e determinato al settore”, è l’appello di Federacma. Inoltre, Federacma chiede di legare questi incentivi allo smaltimento dei mezzi marcianti e funzionanti con immatricolazione ante 1997.

“Come abbiamo denunciato più volte – spiega Andrea Borio – in Italia si registrano ogni anno oltre 120 decessi dovuti all’utilizzo di trattori senza i più basilari sistemi di sicurezza quali la cintura e il rollbar, la struttura di protezione in caso di ribaltamento. Nell’attesa della concreta attuazione della revisione per i trattori, prevista sin dal 2015, diviene cruciale, pertanto, intervenire in maniera mirata per far sì che l’agricoltura italiana tutta, dal più piccolo contadino all’imprenditore sino al contoterzista professionista, possa rinnovare il proprio parco macchine rendendolo moderno, funzionale, sicuro e amico dell’ambiente. Nelle more di una Legge di Bilancio che non dispone di ampi margini di manovra, rinnoviamo la nostra disponibilità al confronto – conclude Borio – affinché nel prossimo futuro la politica degli incentivi diventi strutturale e consolidata”.

Confagri Piacenza: comparto latte manca di liquidità

Confagri Piacenza: comparto latte manca di liquiditàRoma, 22 nov. (askanews) – Il comparto del latte è in crisi di liquidità e guarda con preoccupazione al futuro. “L’acconto della Pac, a chi è arrivato, è dimezzato rispetto al passato, mentre le spese sono aumentate – commenta preoccupato Alfredo Lucchini, presidente della sezione lattiero-casearia di Confagricoltura Piacenza – In passato l’acconto Pac ci aiutava ad affrontare le spese di fine anno, invece quest’anno manca liquidità. Anche a causa dell’aumento dei tassi di interesse, che ha portato a chi ha investito ad essere ostacolato invece che supportato. I nostri piani sono saltati”.

“Ben poco servono i piani sulle energie alternative – aggiunge – perché gli aumenti delle bollette insieme al pesante incremento dei tassi annulla i piani di rientro che erano stati fatti. Non è possibile così fare bilancio con le energie rinnovabili e neppure si riesce a tagliare sui costi dei fattori produttivi, che di fatto subiamo”. I cereali, soprattutto quelli d’importazione che servono all’alimentazione del bestiame, stanno salendo e il gasolio è arrivato a cifre proibitive. “La gestione è già portata al massimo dell’efficienza – riflette Lucchini – con tutta l’innovazione introdotta. A breve inizieranno svanire gli effetti positivi dell’agricoltura 4.0 che ha consentito sgravi importanti sulla manodopera e dovremo tornare a sostenere i costi vivi del lavoro che prima erano convertiti in innovazione”.

Il prezzo del latte cede gradualmente da diversi mesi, mentre i costi registrano la tendenza opposta. “Le quotazioni del latte spot – precisa però Lucchini – sono in crescita, i derivati anche e le quotazioni dei formaggi dop permangono interessanti”. La quotazione del latte spot italiano è arrivata a 55,8 c/kg (12/11/2023). Secondo dati della Commissione UE, su base mensile, i prezzi delle principali commodity UE lattiere hanno guadagnato terreno a eccezione del cheddar: butter scambiato a 508€/100 kg (+4,8%), SMP a 262€/100 kg (+2,0%), WMP a 365€/100 kg (+3,4%). “Nonostante ciò – prosegue Lucchini – non riusciamo a trasferire le opportunità di mercato sui prezzi alla stalla, così come non siamo in grado di farlo con i costi. Temiamo un ulteriore ridimensionamento del numero degli allevamenti – conclude – un accentramento delle produzioni su chi, per cercare di fronteggiare questa situazione economica, decide di investire pesantemente e ampliarsi nonostante la situazione completamente avversa, scommettendo come se fosse un gioco d’azzardo”.

Assica nomina Francesco Pizzagalli presidente pro tempore

Assica nomina Francesco Pizzagalli presidente pro temporeRoma, 21 nov. (askanews) – Il Consiglio di presidenza di Assica, riuniotosi oggi, ha preso atto delle dimissioni del presidente Pietro D’Angeli, che ha da poco terminato il rapporto di collaborazione in qualità di direttore generale con l’azienda imolese CLAI, e ha nominato Francesco Pizzagalli a svolgere temporaneamente le funzioni di presidente, in attesa che venga completato l’iter procedurale per l’elezione della nuova guida dell’Associazione.

Assica in una nota ringrazia Pietro D’Angeli per questi cinque mesi di presidenza, “durante i quali ha messo grande impegno e determinazione nell’affrontare e approfondire le tante tematiche che caratterizzano il settore”. Dall’aumento dei prezzi delle materie prime carnee e dei servizi, alla perdita del potere d’acquisto delle famiglie in un contesto di particolare incertezza della filiera suinicola causato dalla PSA e dalle tensioni nei mercati internazionali. Oltre alla richiesta di abbassare dal 10 al 4% l’IVA su carni e salumi, Assica sottolinea ance l’importante successo ottenuto dalla Presidenza D’Angeli sulla tematica del “meat sounding”. Francesco Pizzagalli, vicepresidente di Assica con delega alla sostenibilità e presidente dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani dal 2012, è già stato presidente di Assica dal 2005 al 2010 ed è ora chiamato a traghettare l’associazione verso una nuova presidenza. È inoltre componente del CDA della Fumagalli Industria Alimentari S.p.A.

Da Mondelez 600 mln Usd investimenti entro 2030 su filiera- rpt

Da Mondelez 600 mln Usd investimenti entro 2030 su filiera- rptRoma, 21 nov. (askanews) – Un miliardo di dollari di investimenti per affrontare le sfide sistemiche della filiera del cacao, dall’aspetto ambientale passando per i diritti umani, e migliorare le condizioni economiche e di vita dei coltivatori. Mondelez International rilancia così il progetto Cocoa Life e, per sostenere la nuova fase del programma, iniziata ufficialmente già dai primi mesi del 2023, annuncia nuovi investimenti per 600 milioni di dollari fino al 2030 che, sommati ai 400 milioni già investiti nei primi dieci anni, porta il budget totale di Cocoa Life a 1 miliardo di dollari.

“In qualità di azienda leader nel settore degli snack è tra le nostre priorità continuare a procurarci gli ingredienti per noi più importanti nel modo giusto e Cocoa Life è al centro di questa strategia – spiega Dirk Van de Put, presidente e CEO di Mondelez International – Siamo orgogliosi di annunciare questi nuovi investimenti e chiediamo un maggiore sforzo e azioni concrete a livello di comparto per ottimizzare l’impatto del progetto. Il nostro obiettivo è sviluppare collaborazioni all’avanguardia per costruire insieme il futuro della filiera del cacao”. Mondelez International ha avviato il progetto Cocoa Life nel 2012 per garantire un approvvigionamento più sostenibile del cacao e affrontare alla radice le criticità della filiera tramite un approccio integrato, in particolare per quanto riguarda la produttività delle aziende agricole, le condizioni di vita dei coltivatori, lo sviluppo della comunità e l’impegno nella lotta contro il lavoro minorile e la deforestazione. Dopo dieci anni di lavoro il progetto è arrivato a coinvolgere oltre 200.000 agricoltori. Entro il 2030, Cocoa Life punta ad aumentare il numero di agricoltori con un reddito adeguato, a migliorare i sistemi di tutela dei minori e promuovere l’accesso a un’istruzione di qualità, a combattere la deforestazione nelle aziende agricole Cocoa Life di tutto il mondo.

Da Mondelez 600 mln Usd investimenti entro 2030 su filiera cacao

Da Mondelez 600 mln Usd investimenti entro 2030 su filiera cacaoRoma, 21 nov. (askanews) – Un milione di dollari di investimenti per affrontare le sfide sistemiche della filiera del cacao, dall’aspetto ambientale passando per i diritti umani, e migliorare le condizioni economiche e di vita dei coltivatori. Mondelez International rilancia così il progetto Cocoa Life e, per sostenere la nuova fase del programma, iniziata ufficialmente già dai primi mesi del 2023, annuncia nuovi investimenti per 600 milioni di dollari fino al 2030 che, sommati ai 400 milioni già investiti nei primi dieci anni, porta il budget totale di Cocoa Life a 1 miliardo di dollari.

“In qualità di azienda leader nel settore degli snack è tra le nostre priorità continuare a procurarci gli ingredienti per noi più importanti nel modo giusto e Cocoa Life è al centro di questa strategia – spiega Dirk Van de Put, presidente e CEO di Mondelez International – Siamo orgogliosi di annunciare questi nuovi investimenti e chiediamo un maggiore sforzo e azioni concrete a livello di comparto per ottimizzare l’impatto del progetto. Il nostro obiettivo è sviluppare collaborazioni all’avanguardia per costruire insieme il futuro della filiera del cacao”. Mondelez International ha avviato il progetto Cocoa Life nel 2012 per garantire un approvvigionamento più sostenibile del cacao e affrontare alla radice le criticità della filiera tramite un approccio integrato, in particolare per quanto riguarda la produttività delle aziende agricole, le condizioni di vita dei coltivatori, lo sviluppo della comunità e l’impegno nella lotta contro il lavoro minorile e la deforestazione. Dopo dieci anni di lavoro il progetto è arrivato a coinvolgere oltre 200.000 agricoltori. Entro il 2030, Cocoa Life punta ad aumentare il numero di agricoltori con un reddito adeguato, a migliorare i sistemi di tutela dei minori e promuovere l’accesso a un’istruzione di qualità, a combattere la deforestazione nelle aziende agricole Cocoa Life di tutto il mondo.

Copagri: aree rurali Ue, bene proposta Italia su ruolo agricoltore

Copagri: aree rurali Ue, bene proposta Italia su ruolo agricoltoreRoma, 21 nov. (askanews) – “Rafforzare il ruolo degli agricoltori quali attori chiave per garantire la sicurezza alimentare e la salubrità delle produzioni, nonché per tutelare la biodiversità e per assicurare una gestione sempre più sostenibile dell’ambiente, è un prerequisito fondamentale per orientare tutte le politiche comunitarie e nazionali a sostegno delle aree rurali, che coprono oltre l’80% del territorio UE e sono abitate da circa 137 milioni di persone”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista esprimendo grande soddisfazione per il documento “Un nuovo ruolo degli agricoltori per aree rurali vitali e sostenibili”, presentato dalla delegazione italiana e discusso durante i lavori del Consiglio agricoltura e pesca dell’UE.

Nel documento, che ha ricevuto il sostegno di numerose delegazioni comunitarie, tra le quali la Francia e la Grecia, “si fa esplicito riferimento alla sempre più avvertita necessità di mettere in campo ogni possibile azione per tutelare concretamente la biodiversità – spiega – continuando contestualmente a lavorare per fare in modo che le tre anime della sostenibilità, ovvero quella economica, ambientale e sociale, marcino di pari passo”, prosegue il presidente, ringraziando il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida per aver richiamato questi temi anche in ambito comunitario. “Tutto ciò, come evidenziato anche dal Ministro, equivale a riconoscere il ruolo dell’agricoltore come regolatore della biodiversità, ma anche e soprattutto, come ripetutamente richiesto dalla Copagri e come si appresta a fare il nostro parlamento, quale custode dell’ambiente e del territorio”, aggiunge Battista, ad avviso del quale “si tratta di un passaggio fondamentale per dare maggiore risalto alle sue funzioni in termini di salvaguardia ambientale ed ecosistemica, ma anche in relazione alla protezione del territorio dal dissesto idrogeologico, dallo spopolamento e dall’abbandono, obiettivi legati a doppio filo all’efficientamento della rete infrastrutturale, fisica e digitale, a disposizione delle imprese e dei cittadini delle zone rurali”.

“Strettamente connesso al ruolo dell’agricoltore quale bioregolatore e custode dell’ambiente e del territorio c’è poi la questione, sempre più avvertita, dei danni causati al settore primario dalla fauna selvatica, quali i cinghiali e soprattutto i lupi, la cui attività di predazione viene esplicitamente richiamata nel documento, laddove si sottolinea la positiva e condivisibile necessità di mettere mano alla cosiddetta ‘Direttiva Habitat’, valutando una possibile revisione e un aggiornamento dello stato di protezione dei lupi”, conclude il presidente della Copagri.

Dal 23 Forum Agroalimentare Coldiretti con ministro Lollobrigida

Dal 23 Forum Agroalimentare Coldiretti con ministro LollobrigidaRoma, 21 nov. (askanews) – Torna il 23 e 24 novembre a Roma, a Villa Miani, il XXI Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti.

Nella prima giornata è annunciata, tra gli altri, la presenza di Matteo Salvini (Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Antonio Tajani (Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale), Francesco Lollobrigida (Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), Adolfo Urso (Ministro delle Imprese e del Made in Italy), Marina Elvira Calderone (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Raffaele Fitto (Ministro degli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr), Gennaro Sangiuliano (Ministro della Cultura), Maurizio Leo (Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze), Giulio Tremonti (Presidente della Commissione Affari esteri e comunitari Camera dei Deputati), Maurizio Martina (Vice Direttore Generale Fao). Durante la prima giornata dei lavori sarà presentato come i consueto il rapporto Coldiretti/Censis “La guerra in tavola” sull’impatto dell’inflazione sui consumi degli italiani, alla presenza del presidente della Coldiretti Ettore Prandini, del direttore generale del Censis Massimiliano Valerii e del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Focus inoltre sulla candidatura Unesco della cucina italiana, con lo studio Coldiretti e The European House – Ambrosetti su valore del Made in Italy a tavola. Ma si parlerà anche di Piano Mattei per l’agricoltura in Africa e migrazioni, innovazione e competitività delle imprese, sfida energetica e transizione ecologica, politiche per l’Europa fino al valore della Filiera agroalimentare.

Giornata foreste, Lollobrigida: Italia avanguardia in Europa

Giornata foreste, Lollobrigida: Italia avanguardia in EuropaRoma, 21 nov. (askanews) – “L’Italia è avanguardia in Europa perché è stata la prima Nazione a dotarsi di una strategia forestale. Quest’anno ricorrono i cento anni dalla legge Serpieri, una norma che già parlava di questo e rispondeva alla tutela del territorio”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, partecipando al convegno organizzato al Masaf per la Giornata nazionale degli alberi, con un focus sulla legge 10 del 2013 che si occupa dello sviluppo degli spazi verdi urbani.

“Ci sono elementi legati alla filiera del legno – ha aggiunto – che mettono in condizione di rendere il bosco un elemento da proteggere e da valorizzare. Perché questi due aspetti viaggiano insieme. Si riesce a raggiungere la sostenibilità in modo migliore se la colleghi a quella produttiva ed economica”. “La conoscenza del bosco è un elemento fondamentale. C’è una grande cultura che va incentivata. L’albero ti racconta come ha vissuto il pianeta, la sua storia. Per questo vanno rese partecipi le scuole. Faccio questa sottolineatura – ha aggiunto il ministro – nella giornata degli alberi, per rimarcare l’importanza di coinvolgere i bambini, per rafforzare la loro formazione e far crescere il loro rapporto con la natura. Ci tengo che i più piccoli capiscano che la natura va difesa, non in termini ideologici, ma ragionando invece in termini pratici. L’uomo, in questa sfida, deve essere bioregolatore cioè regolatore di biodiversità”, ha concluso il ministro Lollobrigida.