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Cia: bene iniziativa ministri agricoltura Ue sulle aree rurali

Cia: bene iniziativa ministri agricoltura Ue sulle aree ruraliRoma, 21 nov. (askanews) – Soddisfazione da parte di Cia-Agricoltori Italiani per l’adozione da parte dei ministri dell’agricoltura Ue delle conclusioni proposte dalla Presidenza spagnola sulla visione a lungo termine delle aree rurali. Secondo il presidente Cia, Cristiano Fini, “è importante che in questo modo si sia riconosciuta l’importanza di queste aree ed è, dunque, molto positiva l’iniziativa italiana -portata avanti dal ministro Lollobrigida- in merito al ruolo strategico dell’agricoltore come attore principale nella gestione sostenibile dei territori rurali”.

Sarà, adesso, importante “offrire a chi vive in queste aree delle infrastrutture fisiche e digitali efficienti e servizi sociosanitari adeguati, con l’obietto di evitare lo spopolamento, migliorando l’offerta delle attività economiche e in questo modo anche l’occupazione”. Per Cia questo è un passo avanti nella lunga battaglia che l’associazione ha svolto negli anni in favore delle zone rurali, favorendo i progetti in ambito di agricoltura sostenibile e tutte quelle attività che possano rafforzare il rinnovamento generazionale nelle campagne.

Confagricoltura: valorizzare imprese forestali e florovivaistiche

Confagricoltura: valorizzare imprese forestali e florovivaisticheRoma, 21 nov. (askanews) – “In questa giornata ribadiamo l’importanza delle imprese agricole e forestali, e soprattutto delle imprese florovivaistiche, il cui compito sarà quello di fornire il materiale per la messa a dimora degli alberi. Una sfida che richiede una forte collaborazione tra pubblico e privato, con una programmazione condivisa. E’ necessario inoltre lavorare sul riordino fondiario, sull’aggregazione, sulla pianificazione forestale, che oggi coinvolge solo il 15% delle superfici, e sulla formazione degli operatori del comparto, per valorizzare il bosco non solo in termini di prodotto, ma anche di servizi ecosistemici”. Così in una nota Enrico Allasia, presidente della FNP Risorse boschive di Confagricoltura.

La Giornata mondiale degli alberi, che si celebra oggi 21 novembre, riporta l’attenzione sul tema del verde. Istituita nel 2013, intende valorizzare il patrimonio arboreo nazionale ricordando il ruolo di boschi e foreste. Oltre ad avere un ruolo estetico per i nostri parchi e giardini, gli alberi svolgono compiti preziosi per la comunità, producendo ossigeno, agendo come vere e proprie barriere acustiche, riducendo il deflusso delle acque piovane, catturando polveri e particolati. Importante e preziosa, infatti, la loro funzione di mitigazione e la capacità che hanno di rendere le zone urbanizzate ambienti più naturali ed attraenti, spiega Confagricoltura.

Confagri, impegnata attivamente nella tutela, nella protezione della biodiversità e nella valorizzazione del patrimonio territoriale agricolo e forestale italiano, su questo fronte è promotrice di diversi progetti che hanno al centro la gestione, lo sviluppo e la salvaguardia del patrimonio boschivo e forestale. Insieme ad Assoverde, Confagricoltura promuove il “Libro Bianco del verde”, dedicato al rapporto tra verde urbano e salute. Inoltre, il recente progetto “Parco Italia”, promosso da Stefano Boeri Architetti e Fondazione Alberitalia, di cui l’Organizzazione è partner, prevede di piantare un albero per ciascun cittadino delle 15 città metropolitane italiane: 22 milioni di alberi entro il 2040. Secondo i risultati del terzo Inventario Forestale Nazionale si stima che la superficie boschiva sia di quasi 12 milioni di ettari, pari al 36,7% del territorio italiano. Essa comprende i cosiddetti boschi alti e le aree temporaneamente prive di soprassuolo, gli impianti di arboricoltura da legno e le altre terre boscate. Le prime tre categorie coprono il 30,2% dello Stivale e costituiscono l’82,2% della superficie forestale complessiva.

Oltre un terzo del territorio nazionale è coperto da boschi; l’Italia è al sesto posto in Europa con il 5% del totale della superficie forestale UE. “Sebbene negli ultimi 50 anni le foreste italiane siano più che raddoppiate – conclude Allasia – le attività selvicolturali si sono ridotte, e circa la metà della superficie forestale è abbandonata o in libera evoluzione”.

Gestione rischio, Cia a Masaf: contribuire al 70% per polizze

Gestione rischio, Cia a Masaf: contribuire al 70% per polizzeRoma, 21 nov. (askanews) – E’ indispensabile sostenere la campagna assicurativa dell’anno corrente e di quelle pregresse, garantendo il contributo pieno del 70% sulle polizze agevolate. In una lettera al ministro ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, Cia-Agricoltori Italiani sottolinea la propria preoccupazione per il mancato stanziamento delle risorse necessarie, che ha determinato una pesante riduzione dell’aliquota prevista.

Secondo Cia, la situazione sta fortemente pesando sulle aziende, che hanno subito nell’ultimo quinquennio progressivi incrementi dei premi assicurativi e un susseguirsi di gravi emergenze meteoclimatiche su vari fronti: dall’alluvione alla siccità, alle grandinate. Con i cambiamenti climatici in atto “è, infatti, imprescindibile assicurare le produzioni agricole e il ricorso a strumenti assicurativi risulta, dunque, l’unica modalità per garantirsi da compromissioni del reddito aziendale causati da eventi avversi”, spiega la confederazione. Per Cia è vitale garantire il sostegno del 70% per il 2023 e le annate precedenti, perché senza questa agevolazione non riuscirebbero a fare fronte ai costi necessari alla gestione del rischio.

“Il mancato sostegno determinerebbe, infatti, un crollo della stipula delle polizze – conclude Cia – e una forte disaffezione verso questa misura, andando nella direzione opposta rispetto agli obiettivi del Piano Strategico della PAC, che prevedono l’ampliamento della base delle aziende assicurate e la diffusione di questi strumenti, soprattutto nelle aree del centro-sud”.

Ricciarelli e Panforte di Siena Igp valgono oltre 4,3 mln

Ricciarelli e Panforte di Siena Igp valgono oltre 4,3 mlnRoma, 21 nov. (askanews) – L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) dei prodotti agroalimentari del ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste (Masaf) ha rinnovato l’autorizzazione, con Decreto Ministeriale, a Csqa ad effettuare i controlli per i prodotti di panetteria e pasticceria Ricciarelli di Siena IGP e Panforte di Siena IGP per i prossimi tre anni.

I Ricciarelli di Siena IGP e il Panforte di Siena IGP possono contare oggi su una produzione certificata complessiva di 327 tonnellate capace di generare oltre 4,3 milioni di euro di valore alla produzione. La filiera del Panforte di Siena IGP tocca infatti valore di produzione di 2 milioni di euro frutto di 170 tonnellate di prodotto, mentre i Ricciarelli di Siena IGP fanno segnare un valore alla produzione di 2,3 milioni di euro a fronte di 157 tonnellate di prodotto certificato (Dati Coripanf). Il Comitato Promotore dell’IGP “Panforte di Siena” e il Comitato Promotore dell’IGP “Ricciarelli di Siena” sono stati costituiti rispettivamente il 9 luglio 2003 e il 14 gennaio 2004.”L’obiettivo – sottolinea in una nota Massimiliano Arnecchi, presidente dei Comitati – è quello di far percepire e raccontare che cosa vuol dire essere una IGP, ovvero il legame con il territorio, la qualità, il rispetto di un disciplinare che ci indica solo certi tipi di prodotti da usare. Solo il Panforte di Siena IGP e i Ricciarelli di Siena IGP sono i veri Ricciarelli e Panforte. E solo loro possono dirsi di Siena”.

“La nostra conferma quale Ente di controllo – sottolinea Pietro Bonato, direttore generale e AD di CSQA – è il risultato del lavoro di certificazione svolto sul fronte della garanzia e della valorizzazione di questi prodotti dolciari. È importante ricordare che nel 2010 i Ricciarelli di Siena sono stati riconosciuti come il primo prodotto dolciario da forno italiano meritevole l’Indicazione Geografica Protetta (IGP)”.

Vino, Vinarius: enotecari estremamente ottimisti per vendite Natale

Vino, Vinarius: enotecari estremamente ottimisti per vendite NataleMilano, 20 nov. (askanews) – “Sui volumi di vendita per il Natale 2023 e, in generale, per la stagione invernale, gli operatori del settore sono estremamente ottimisti. Malgrado la difficile congiuntura economica del 2023, tra inflazione e caro-vita, la situazione resta comunque positiva: le enoteche si attendono un aumento del lavoro soprattutto per le feste”. Lo ha spiegato Andrea Terraneo, presidente di Vinarius, l’associazione delle enoteche italiane, che ha presentato i risultati di un sondaggio che ha visto coinvolti gli associati sulle previsioni di vendita per il periodo delle festività natalizie, storicamente il più rilevante dell’anno.

L’analisi dei dati emersi ha anche permesso di completare la fotografia del settore con la valutazione dei trend di consumo registrati nell’ultimo triennio. Dallo studio emerge che nell’ultimo triennio c’è stata una crescita dal 7 al 13% dei vini rossi, che restano i favoriti dal consumatore nel periodo natalizio. I più venduti, tra i rossi, sono Barolo, Amarone e Brunello ed alcuni rossi autoctoni da singole aree come il Lagrein, a testimonianza che la territorialità è un trend in forte crescita. Negli ultimi tre anni si registra una crescita attorno al 3,5%, anche per i vini bianchi fermi, spinti da Chardonnay, Lugana e Gewurztraminer. Male i vini da dessert, per i quali anche quest’anno non sembra ci saranno variazioni rispetto al trend del triennio che si è attestato su un calo del 20-25%. Moscato d’Asti Docg, Moscato in generale e vini passiti del Sud Italia restano tra i prodotti più richiesti. Al contrario, le “bollicine” risultano in crescita sia per quanto riguarda il Metodo Classico che lo Charmant. Il primo risulta essere lo spumante preferito dagli italiani per le feste natalizie, trascinato dallo Champagne (+15-20%), dal Franciacorta e dal Trento doc, di cui “le enoteche si confermano il canale di vendita preferenziale per questo tipo di prodotti dal posizionamento medio alto”. Vinarius, fondata nel 1981, rappresenta oltre 120 associati in tutta Italia, il cui fatturato totale sfiora i 50 milioni di euro.

Successo Sardegna a Bruxelles per Settimana cucina italiana

Successo Sardegna a Bruxelles per Settimana cucina italianaRoma, 20 nov. (askanews) – “Il sistema alimentare per noi è fondamentale: diamo benessere ai nostri cittadini e a tutto il pianeta. E in virtù delle sue eccellenze e delle sue particolarità, la cucina italiana è candidata a Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco nel 2025. Sfido chiunque a dire che l’Italia non lo meriti. È importante il risultato? Se non fossi scaramantico, lo darei per scontato: ma l’elemento fondamentale è il percorso”.

Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, nel corso della manifestazione al Palais d’Afrique, che ha visto le eccellenze enogastronomiche sarde protagoniste a Bruxelles per la Settimana della cucina italiana nel mondo. “I danesi ci hanno chiesto perchè gli italiani vivono di più – ha detto il ministro – basta che guardate quello che mangiamo, vale per la Sardegna e per tutta Italia”. “La prima giornata è stata fondamentale per confermare ancora una volta quanto ci sia voglia di Italia e italianità: la cucina sarda, con tre tavoli di degustazioni, ha governato la platea, dando prova ancora una volta di quanto l’eccellenza dei nostri prodotti sia di altissimo livello”, ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Autonoma della Sardegna, Valeria Satta. La Sardegna ha portato a Bruxelles vini, dolci, piatti tipici e soprattutto il ‘Menù Deleddiano’, ricreato dai cuochi sardi e dedicato alla scrittrice sarda e premio Nobel, Grazia Deledda, che rappresentava nei suoi libri la creazione di piatti del tempo, descrivendoli minuziosamente.

“Non solo cibo quindi, ma anche tanta cultura della nostra terra”, ricorda l’assessore, secondo cui “questi eventi servono non solo a promuovere le nostre aziende e i nostri prodotti, ma anche a raccontare una terra, il suo popolo, le sue identità e le tradizioni”.

Danni estivi da vento e grandine, R. Lombardia dispone indennizzi

Danni estivi da vento e grandine, R. Lombardia dispone indennizziRoma, 20 nov. (askanews) – Buone notizie per gli imprenditori agricoli colpiti dalle calamità naturali dell’ultima estate, dal momento che pochi giorni fa il Masaf, su proposta di Regione Lombardia, ha assegnato ufficialmente il carattere di eccezionalità per i venti impetuosi e la grandine del 3 luglio e dal 19 al 25 luglio.

“Gli eventi della scorsa estate – precisa in una nota l’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova – hanno causato un danno strutturale che è stato stimato in oltre 45 milioni di euro nella nostra provincia. Anche le colture in campo ne hanno risentito, per oltre 35 milioni di euro, soprattutto mais, frutteti, vigneti e orticole in pieno campo, ma in questo caso parliamo di fondi che andranno a rimborsare i danni sulle strutture”. In una nota Confagricoltura Mantova ricorda che sono indennizzabili solo i danni strutturali (a strutture, impianti e scorte) e non quelli alle colture in campo per le quali, si raccomanda, è sempre meglio ricorrere a copertura assicurativa. Le domande si potranno presentare entro il prossimo 30 dicembre, previo il rispetto di tre requisiti.

Il primo riguarda i comuni di appartenenza, dal momento che solo le aziende ricadenti nei comuni di Bagnolo San Vito, Borgo Mantovano, Borgo Virgilio, Castel Goffredo, Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Ceresara, Commessaggio, Curtatone, Dosolo, Goito, Gonzaga, Guidizzolo, Magnacavallo, Mantova, Marcaria, Marmirolo, Medole, Monzambano, Ostiglia, Ponti sul Mincio, Porto Mantovano, Quingentole, Quistello, Rodigo, Roncoferraro, Roverbella, San Benedetto Po, San Giorgio e Bigarello, Sermide e Felonica, Serravalle a Po, Solferino, Sustinente, Suzzara, Viadana e Volta Mantovana potranno accedere ai rimborsi previsti dalla Regione. Il secondo riguarda invece la segnalazione danni, che a suo tempo doveva essere fatta entro 20 giorni dall’avvenuta calamità, mentre il terzo prevede l’accessibilità agli indennizzi solo da parte di chi abbia avuto un danno (alle strutture) pari almeno al 30% della media della Plv degli ultimi tre anni (2020, 2021 e 2022).

Da R. Piemonte 95 mln per attivazioni bandi del Psr

Da R. Piemonte 95 mln per attivazioni bandi del PsrRoma, 20 nov. (askanews) – A copertura dei bandi 2023 del Complemento di sviluppo rurale del Piemonte la Giunta regionale ha assegnato oggi 45 milioni di euro per l’attivazione del cosiddetto “pacchetto giovani” che integra la misura sull’insediamento dei giovani agricoltori e la misura sugli investimenti per migliorare la competitività delle aziende; 20 milioni per il miglioramento delle aziende agricole e 30 milioni per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.

Una dotazione finanziaria complessiva di 95 milioni di euro che permette l’apertura dei bandi regionali entro il mese di dicembre. “Prosegue l’azione della Regione per attrarre i giovani piemontesi in agricoltura e favorire la nascita di nuove imprese con un pacchetto di aiuti importanti destinati ad avviare l’attività e ad investire nell’innovazione aziendale. Anche le imprese della filiera agroindustriale possono contare su un sostegno economico significativo per interventi che migliorano la produttività e rendono più competitivi i nostri prodotti sui mercati”, sottolinea in una nota il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa.

Agrifish approva visione a lungo termine per zone rurali Ue

Agrifish approva visione a lungo termine per zone rurali UeRoma, 20 nov. (askanews) – Una visione a lungo termine per le zone rurali dell’UE: l’Agrifish ha approvato oggi le conclusioni su una visione a lungo termine per le zone rurali, fornendo orientamenti politici alla Commissione e agli Stati membri “volti a promuovere ulteriormente la prosperità, la resilienza e il tessuto sociale delle zone rurali e delle comunità rurali”. Le conclusioni, approvate all’unanimità dai ministri dell’Agricoltura dell’UE, riconoscono i contributi chiave forniti dalle zone rurali alla forza economica dell’UE, alle transizioni verde e digitale e all’azione per il clima. Oltre al loro ruolo nel garantire la sostenibilità e la sicurezza alimentare e nel preservare il patrimonio culturale delle comunità locali. In quest’ottica, è fondamentale l’agricoltura, anche in termini di garanzia dell’autonomia strategica aperta dei sistemi alimentari dell’UE e di riduzione delle dipendenze esterne.

Per contribuire a promuovere la resilienza e la prosperità delle zone rurali dell’UE, si invita quindi la Commissione a prendere in considerazione la possibilità di trasformare la visione in una vera e propria strategia rurale dell’UE, “con un approccio globale e flessibile e indicatori pertinenti”. Inoltre, si incoraggiano gli Stati membri “a impegnarsi ulteriormente nel Patto rurale e a sviluppare strategie e piani d’azione a livello nazionale, regionale e locale a beneficio delle aree rurali”. Nelle loro conclusioni i ministri sottolineano l’importanza della transizione digitale, dell’innovazione e della connettività, compresa la copertura della banda larga. A questo proposito, le opportunità di formazione e lo sviluppo delle competenze digitali vengono evidenziate come cruciali. E riconoscono l’importanza degli investimenti da parte dell’UE, nazionali, regionali e locali per realizzare questa visione a lungo termine. La razionalizzazione dei finanziamenti contribuirebbe ad affrontare la scarsa disponibilità di servizi pubblici e a migliorare le infrastrutture e la connettività. Per garantire che i finanziamenti vengano utilizzati in modo ottimale, i ministri invitano quindi la Commissione a istituire uno strumento di monitoraggio per valutare i finanziamenti dell’UE a sostegno delle aree rurali e a stabilire una procedura per garantire coerenza e sinergie tra le politiche e gli strumenti pertinenti dell’UE.

Riconoscendo che i cambiamenti demografici stanno avendo un impatto negativo sulle zone rurali i ministri chiedono soluzioni volte ad attrarre i giovani, compresi i giovani agricoltori, verso le zone rurali, facilitando l’accesso dei giovani ai finanziamenti e alla terra, fornendo loro diverse opportunità di lavoro e formazione e coinvolgendoli nel processo decisionale locale. Un altro aspetto sociale preso in considerazione è il ruolo delle donne. L’Agrifish ritiene infatti che siano necessarie misure di sostegno per contribuire a creare nuove opportunità di lavoro e coinvolgere meglio le donne nel processo decisionale. Anche la pari partecipazione delle donne all’agricoltura è un obiettivo importante evidenziato dai ministri a questo proposito.

Dall’Italia alla Namibia, Your Kitchen punta su cultura del cibo

Dall’Italia alla Namibia, Your Kitchen punta su cultura del ciboRoma, 20 nov. (askanews) – Dall’Italia alla Namibia il passo è breve. O almeno così è stato per alcuni imprenditori italiani: Ettore La Carrubba, Paola Francesconi e Paolo Scoffone. Nel 2018 hanno avuto l’intuizione di sviluppare in Namibia un’azienda che supportasse il settore turistico locale, in forte espansione, nell’offerta culinaria di qualità, in modo da completare l’esperienza dei visitatori. Ed è nata Your Kitchen, una struttura d’avanguardia per la produzione alimentare che ha aperto ufficialmente i battenti a Windhoek in questi giorni, con una previsione di 50 dipendenti nello stabilimento attuale e la speranza di raggiungere i 100 dipendenti nei futuri stabilimenti in Namibia.

Il core business è rappresentato dalla produzione di pietanze per le strutture ricettive e distribuirle, assieme a servizi di controllo qualità e formazione del personale, garantendo catena del freddo, qualità dei prodotti e la piena sostenibilità del ciclo di produzione e distribuzione dei pasti. Il progetto Your Kitchen ha prima trovato l’appoggio di un gruppo di imprenditori, tra cui Carlo Robiglio, presidente e Ceo di Ebano S.p.A. Poi l’incontro con l’Ambasciata della Namibia a Ginevra, che ha facilitato i confronti iniziali con Your Kitchen e poi la NIPDB (Namibia Investment Promotion and Development Board) ha assunto il ruolo di facilitatore dopo aver incontrato il team di YK al World Economic Forum (WEF) di Davos, in Svizzera, nel 2021.

Il turismo è il settore economico in più rapida crescita in Namibia e dà lavoro a oltre 100.000 persone, soprattutto delle zone rurali, rendendo questa industria un importante datore di lavoro e che contribuisce a ridurre la povertà rurale. L’industria dell’ospitalità e del turismo ha contribuito con 5,2 miliardi di dollari (270 milioni di euro). “Quando abbiamo avviato l’attività in Namibia – spiega Ettore La Carrubba, direttore di Your Kitchen – il NIPDB ci ha assistito nelle fasi di avvio del progetto, come l’acquisto dei macchinari importati dall’Italia, i permessi di lavoro e lo sviluppo del progetto imprenditoriale. Non è un caso che oggi noi ci riteniamo una Azienda namibiana. Siamo Nati qui, Su 15 attuali dipendenti 3 sono italiani e 12 namibiani e lavoriamo per le strutture ricettive di questo Paese”.

Your Kitchen è all’avanguardia nel ridefinire il settore della ristorazione con soluzioni moderne ed ecologiche. Sfruttando tecnologie avanzate per ridurre al minimo gli sprechi e massimizzare la produttività, inoltre, l’impegno della struttura a utilizzare il 100% di prodotti locali contribuisce in modo significativo all’economia locale.