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Da Emilia Romagna 10 mln in 2023 per innovazione imprese agricole

Da Emilia Romagna 10 mln in 2023 per innovazione imprese agricoleRoma, 31 ott. (askanews) – L’Emilia-Romagna vede nell’innovazione in agricoltura il motore per accelerare sviluppo e crescita, fronteggiando così le sfide di un settore stretto tra cambiamento climatico, sostenibilità, fitopatologie e fattori esterni che pregiudicano raccolti e produzioni.

Su questo tema si è sviluppato oggi a Bologna l’incontro “Innovazione per l’agricoltura. Imprese agricole, ricerca, formazione e consulenza”, nel corso del quale si sono confrontati 170 partecipanti tra imprenditori agricoli e agroalimentari, ricercatori e rappresentanti del mondo della formazione in vista della prossima pubblicazione del primo bando dello Sviluppo rurale 2023-2027 dedicato ai Gruppi operativi, che metterà a disposizione risorse per 5 milioni di euro. I progetti di innovazione riguardano il controllo delle avversità con metodi a basso impatto, la riduzione dei rilasci di sostanze inquinanti, l’innovazione di processo, i supporti organizzativi e i servizi di filiera, lo sviluppo di nuove varietà e tipologie di prodotto, l’adattamento dei sistemi colturali ai cambiamenti climatici, la gestione e la sostenibilità degli allevamenti.

“La strategia per fare crescere il sistema agricolo, agroalimentare e i territori rurali dell’Emilia-Romagna – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – ruota attorno ad alcune parole chiave: qualità, produttività, sostenibilità, innovazione e semplificazione. L’Emilia-Romagna investe per il 2023 oltre 10 milioni di euro per l’innovazione in agricoltura. Siamo la regione con il maggior numero di Gruppi operativi a livello europeo: 234, a cui si aggiungono 18 progetti pilota”. Gli oltre 10 milioni che la Regione investe per l’innovazione in agricoltura nel 2023 sono così ripartiti: 3 milioni e 875mila euro nei bandi per la formazione e la consulenza; 5 milioni di euro messi a disposizione per il primo bando dedicato ai gruppi operativi del nuovo Sviluppo rurale che uscirà entro fine anno. Infine, in attuazione alla legge regionale 17 del 2022 su interventi urgenti in agricoltura, la Regione ha erogato 2 milioni di euro di contributi a organismi di ricerca e sviluppo sperimentale per 9 progetti (5 nel settore vegetale, 4 in quello animale) di innovazione e trasferimento tecnologico.

Emanuela Perenzin è la settima maître fromager d’Italia

Emanuela Perenzin è la settima maître fromager d’ItaliaRoma, 31 ott. (askanews) – Emanuela Perenzin, della latteria omonima, è stata nominata maître fromager dalla Guilde Internationale des Fromagers – Confrérie de Saint-Uguzon, confraternita creata nel 1969 per trasmettere la conoscenza delle eccellenze casearie. Gli associati sono quasi 9 mila in tutto il mondo, ma solo 7 in Italia possono sfoggiare questo titolo.

Già vicepresidente della Guilde Internationale des Fromagers e titolare di uno dei caseifici artigianali più famosi d’Italia dove lavora da quasi 40 anni, Emanuela Perenzin è anche maestro assaggiatore Onaf e giudice sensoriale. Inoltre, la Latteria Perenzin ai World Cheese Awards 2023, che si sono appena conclusi a Trondheim in Norvegia, si è aggiudicata la medaglia d’oro per la Robiola di Capra Bio, la medaglia d’argento per il Capra Pepe e Olio Evo Bio Riserva Gold Room e la medaglia di bronzo per il Formaio Ciock.

La Latteria Perenzin è salita sul gradino più alto del podio anche alla sesta edizione del Mondial du Fromage et des Produits Laitiers 2023, che si è tenuta dal 10 al 12 settembre a Tours nella Valle della Loira in Francia, dove ha vinto la medaglia d’oro con il Capra Pepe e Olio Evo Bio.

Ferrarini vicepresidente del Consorzio Mortadella Bologna Igp

Ferrarini vicepresidente del Consorzio Mortadella Bologna IgpRoma, 31 ott. (askanews) – Tiziano Ferrarini, dell’azienda Salumifici GranTerre, è stato nominato vicepresidente del Consorzio Mortadella Bologna Igp. Affiancherà il presidente Guido Veroni.

Ferrarini ricopre da anni ruoli sia nell’ambito delle aziende del Gruppo GranTerre, di cui attualmente è direttore vendite Private Label, sia nell’ambito della rappresentanza istituzionale in Assica (associazione industriali delle carni e dei salumi), nella quale adesso svolge il ruolo di vicepresidente con delega ai Consorzi. Contestualmente, Marianna Leoncini, dell’omonima azienda, è entrata a far parte del Comitato esecutivo del Consorzio, affiancando il presidente, il vicepresidente e Gianluca Cardelli dell’azienda Felsineo. Leoncini dal 2020 è membro del Consiglio di amministrazione del Consorzio italiano tutela Mortadella Bologna.

Al via in Comagri esame Ddl su maestro d’arte cucina italiana

Al via in Comagri esame Ddl su maestro d’arte cucina italianaRoma, 31 ott. (askanews) – E’ stato avviato l’esame in sede referente della commissione Agricoltura della Camera sul Ddl di istituzione del premio di Maestro d’arte della cucina italiana, proposto dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. “Un’ottima notizia – commenta in una nota Maria Cristina Caretta di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione – perché permette al Parlamento di valutare e dare attuazione ad una misura che renderà il giusto merito all’abilità dei nostri cuochi, pasticceri e a tutti gli operatori attivi nel mondo del buon mangiare italiano”.

“Premi e riconoscimenti simili – ricorda Caretta – esistono in altre nazioni, che da lungo tempo celebrano e valorizzano i loro migliori talenti ed è doveroso colmare una lacuna in quella che è la migliore cucina al mondo. È giunto il momento di celebrare le nostre eccellenze e grazie alla proposta del ministro Lollobrigida siamo sulla buona strada per farlo”.

Miele, premiati vincitori concorso migliori Millefiori italiani

Miele, premiati vincitori concorso migliori Millefiori italianiRoma, 31 ott. (askanews) – Sono di Ravenna, Arezzo e Cagliari i vincitori del concorso “I miele millefiori: se è italiano vale di più”, iniziativa avviata lo scorso luglio nell’ambito del progetto di promozione Generazione Honey, realizzato da Agri Rete Service, la società di servizi di Confcooperative FedagriPesca, in collaborazione con Miele in Cooperativa e con il sostegno del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste.

Le analisi dei 124 campioni di miele ricevuti – 55 dal Nord, 27 dal centro e 42 dal Sud – sono state effettuate dai laboratori del CREA AA di Bologna. Il primo classificato è risultato il miele Granfavo di Matteo Farinelli di Brisighella (Ravenna), al secondo posto il miele San Marco di Roberto Marchesini (Arezzo). Terzo classificato il miele Apicoltura Elisa Vacca di Sinnai (Cagliari). “La peculiarità del concorso è che per la prima volta venivano premiati i mieli millefiori prodotti da api italiane – spiega in una nota Riccardo Terriaca, coordinatore dell’associazione Miele in cooperativa – Abbiamo deciso di promuovere questo concorso proprio con l’obiettivo di rivalutare un prodotto che, meglio di qualsiasi altro, è in grado di raccontare le specificità dei diversi territori di produzione. I millefiori hanno delle straordinarie specificità che troppo spesso vengono sottovalutate in favore dei più noti mieli monofloreali”.

“Il successo riscontrato dall’iniziativa testimonia che il tema è condiviso dagli apicoltori – conclude Terriaca – Ora bisogna proseguire dialogando con i consumatori che vanno educati alla scelta del miele migliore”.

Dalla mosca soldato nera eco-imballaggi a base di chitosano

Dalla mosca soldato nera eco-imballaggi a base di chitosanoRoma, 31 ott. (askanews) – Via la plastica dal packaging: dall’esoscheletro di insetti come la mosca soldato nera nascono gli eco-imballaggi in spray, liquido, a pellicola o in vaschette per alimenti, tutti a base di chitosano e oli essenziali. L’innovazione per ridurre l’uso della plastica nel packaging arriva dal progetto europeo PRIMA Fedkito, appena giunto a conclusione e coordinato dalla professoressa Barbara Conti del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa.

“Il chitosano è una sostanza del tutto naturale e biodegradabile che ha molteplici usi in agricoltura biologica e nell’industria cosmetica, farmacologica, medica, veterinaria e tessile – spiega Barbara Conti – Generalmente si ricava dall’esoscheletro di crostacei o dalle pareti cellulari dei funghi, ma anche da insetti. Seguendo un criterio di economia circolare noi per produrlo abbiamo utilizzato le pupe di Hermetia illucens (Diptera Stratiomyidae), conosciuta anche come mosca soldato nera, allevata su scarti organici della filiera alimentare”. In generale, gli imballaggi messi a punto sono stati pensati a seconda delle caratteristiche dei cibi. Si va dalla pellicola alle vaschette sino allo spray per proteggere frutta, verdura, carne formaggi e prosciutti in stagionatura.

Per potenziare gli effetti protettivi del chitosano, i ricercatori hanno inoltre sperimentato l’aggiunta di oli essenziali che già da soli hanno proprietà insetticide e fungicide. Il risultato sono stati imballaggi aromatizzati in modo diverso, con un valore aggiunto dal punto di vista sensoriale, come ad esempio uno spray al chitosano e pepe nero per esaltare le caratteristiche organolettiche e l’aspetto brillante e fresco di piccoli hamburger. Un ulteriore passo avanti della sperimentazione è stata la produzione di imballaggi non solo sostenibili ma intelligenti. L’unità di ricerca dell’Università di Bologna diretta dalla professoressa Elisa Michelini ha infatti messo a punto dei biosensori di nuova generazione, economici e molto semplici da usare, da applicare sulle confezioni in chitosano per monitorare la presenza e la quantità di contaminanti, batteri, micotossine, ma anche la qualità del cibo confezionato.

Lollobrigida: bene Icqrf e Cufaa a difesa produzioni agricole

Lollobrigida: bene Icqrf e Cufaa a difesa produzioni agricoleRoma, 30 ott. (askanews) – Oltre 1500 tonnellate di fertilizzanti non regolari per la loro composizione sono state sequestrate questa mattina dall’ICQRF Toscana e Umbria e dai Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale agroalimentare e forestale di Firenze. Il valore dei prodotti è di oltre 300mila euro e le tipologie non corrispondevano alle categorie che il produttore aveva indicato sul registro dei fertilizzanti del MASAF.

“Ogni fertilizzante deve rispondere, per composizione e caratteristiche, alla scheda tecnica presentata per ottenere l’iscrizione all’elenco del ministero – ricorda in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida – L’iniziativa congiunta, a difesa delle produzioni agricole e dei redditi degli agricoltori, coordinata tra ICQRF e CUFAA Carabinieri che ringrazio, dimostra la sinergia esistente tra diversi organismi per aumentare l’efficienza e l’efficacia del sistema dei controlli nazionale sulle filiere agricole”.

Bonollo fa rivivere il marchio Ballor nell’amaro dalle 100 botaniche

Bonollo fa rivivere il marchio Ballor nell’amaro dalle 100 botanicheMilano, 30 ott. (askanews) – Non è la prima volta che marchi storici del buon bere e del buon cibo italiano vengano recuperati dall’oblio a cui li ha destinati il mercato per essere rilanciati con nuovo smalto. Dal cioccolato ai panettoni passando per i soft drink e i liquori gli esempi sono diversi, nel rassicurante bisogno di recuperare la “genuinità” di prodotti appartenuti al passato ancorandoli, con l’aiuto del marketing, al presente.

In questo solco qualche anno fa le Distillerie Bonollo Umberto, oltre 100 anni di storia e quattro generazioni della stessa famiglia alla guida dell’azienda, hanno avviato un’operazione di rilancio di Ballor, marchio storico fondato da un gruppo di amici francesi – Paul Ballor, Henry Freund ed Emilie Roussette – nella Torino del 1856. Di quel marchio, che all’inizio del suo successo beneficiò degli anni d’oro del vermouth, l’azienda padovana celebre per prodotti edonistici come la Grappa OF Amarone Barrique, ha cercato di recuperare soprattutto lo spirito innovativo. Proprio quello che portò l’azienda dei tre amici a conquistare premi e mercati internazionali, prima di intraprendere la parabola discendente che ne segnò il declino. Proprio recuperando il carattere innovativo e ricercato di Ballor, le Distillerie Bonollo Umberto, un fatturato di 73 milioni di euro nel 2022 di cui il 20% proveniente dall’estero, hanno investito sul marchio arricchendo una linea che ha da poco visto il debutto sul mercato di un nuovo amaro, il Ballor 100, dove 100 sta per il numero delle botaniche utilizzate che gli sono valse l’appellativo di “esotico italiano”.

“Per noi Ballor 100 è un orgoglio in quanto facciamo rivivere, attraverso la creazione di questo elisir, l’idea del valore della qualità assoluta, uno dei valori fondanti di casa Ballor, una storia straordinaria in primis di passione – ha detto Elvio Bonollo – Con Ballor 100 abbiamo concentrato in una ricetta unica i profumi di 5 continenti in un concetto di esotico italiano per dare evidenza alla nostra tradizione con un’apertura sul mondo. La volontà è quella di continuare a creare come facevano nel 1856 i fondatori di questo brand, con quella logica appartenente anche alla nostra esperienza imprenditoriale, di superarsi sempre”. Così, a poco più di un anno dal lancio di due prodotti premium come il Vermouth di Paul e il Gin di Emilie che hanno segnato il primo ritorno sul mercato del marchio Ballor, i maestri distillatori e liquoristi dell’azienda padovana hanno infuso in un unico liquore 100 essenze, trovando un equilibrio tra le note amaricanti di rabarbaro, genziana e assenzio, quelle balsamiche di menta e lemon grass, quelle speziate di cannella, pepe garofanato, curcuma e mirra fino a quelle vegetali del fieno greco. Una volta raccolte ed essiccate, erbe aromatiche, spezie e radici sono state macerate per ottenere l’estrazione delle componenti aromatiche, poi infuse, miscelate e infine lasciate riposare per consentire, all’assaggio, questo viaggio sensoriale intorno al mondo.

“E’ un capolavoro che potrebbe essere visto come un amaro da meditazione piuttosto che un’espressione di convivialità di alto livello o come un ingrediente fondamentale in grado di caratterizzare cocktail originali – ha spiegato Elvio Bonollo – Ballor 100 completa la gamma offerta da Casa Ballor perchè rafforza ulteriormente le esperienze sensoriali già presentate, dando espressione ai valori alla base di questo brand”.

22 premi per Nazionale italiana formaggi ai World Cheese Awards

22 premi per Nazionale italiana formaggi ai World Cheese AwardsRoma, 30 ott. (askanews) – Piacciono i formaggi italiani nel mondo: la Nazionale italiana formaggi, CheeseItaly, al World Cheese Awards 2023 in Norvegia ha sfondato il muro delle 50 medaglie in soli 4 anni di attività, portando a casa quest’anno sotto l’aurora boreale di Trondheim ben 22 medaglie: 5 d’oro, 8 d’argento e 9 di bronzo. “Con questo concorso il nostro gruppo premia 5 regioni italiane con una tradizione lattiero casearia d’eccellenza. Tra gli ori parliamo ad esempio del Grana Padano Dop Soresina che incassa il riconoscimento con una stagionatura record di 40 mesi, l’Ovicaprino Il Galeotto, ma anche del Brenta stagionato oro di Latterie vicentine e del Caciocavallo Silano di D’Ambruso Francesco, azienda che lo scorso anno incassò i primi due supergold per il nostro gruppo”, spiega in una nota CheeseItaly.

Tra gli argenti l’Asiago Dop fresco riserva dei Caseifici Granterre, Amore di capra de Il Carro, Pecorino Gran Riserva Cacio Ercole, de La Quercia e a premio con la nazionale anche la Gorgonzola Dop Piccante Soresina, di Latterie Vicentine. I bronzi consolidano la realtà lattiero casearia italiana capace di andare a premio dallo Scamorzone stagionato all’Etrusco del Dismano, che si produce nell’Appennino modenese scolmando latte da Parmigiano Reggiano, dalla Stracciatella Affumicata al Pecorino Stagionato Adrianus.

Alla 35esima edizione del World Cheese Awards promosso dalla Hanen norvegese e organizzato dalla Guild Fine Food britannica hanno partecipato 4.502 formaggi (record mondiale) da 43 paesi del mondo giudicati da 264 esperti di 38 nazioni diverse. Nella fase finale, vincitore assoluto è risultato il blu cheese artigianele Nidelven Blå prodotto dal caseificio Gangstadt Gårdsysteri nella medesima regione. Primo tra gli italiani il Parmigiano Reggiano della Nazionale del Parmigiano Reggiano Fratelli Rastelli.

Buttarelli: da industria solo sconticini, serve taglio strutturale listini

Buttarelli: da industria solo sconticini, serve taglio strutturale listiniMilano, 30 ott. (askanews) – L’industria di marca sulla riduzione dei prezzi finora “ha balbettato” proponendo “sconticini che sembrano azioni speculative” ma ora “serve un’inversione di tendenza sui prezzi, l’unica che potrebbe dare un aiuto a tutta la filiera” del largo consumo. A parlare è il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, che, a un mese dall’avvio del carrello anti-inflazione voluto dal ministero delle Imprese, traccia il quadro della situazione e auspica una revisione al ribasso dei listini, in sede di rinnovo dei contratti.

Se “la distribuzione ha dato dimostrazione quasi immediata di grandissima attenzione” all’iniziativa del patto anti-inflazione, “fino a oggi dall’industria sono arrivati pochi segnali, qualche segnale su qualche prodotto c’è stato – ha detto ad askanews – ma francamente non è quello che ci aspettiamo”. A oggi, secondo l’ultimo aggiornamento diffuso dal Mimit sono 32 i grandi marchi che hanno aderito al Patto. Ora quello che la distribuzione chiede all’industria di marca è “la possibilità di intervenire in modo più strutturato sui listini per una visione più prospettica, di medio termine, della riduzione dei prezzi perchè intervenire con qualche sconticino sui singoli prodotti sembra un’azione speculativa – ha sottolineato Buttarelli – Non abbiamo bisogno di fare più azione promozionale, abbiamo bisogno di dare un segnale di riduzione dei prezzi e al momento devo dire che francamente è un po’ un balbettio da parte dell’industria di marca. Qualcuno si è presentato ma non in modo significativo”.

Questi ultimi mesi dell’anno sono cruciali per la definizione degli accordi: “Adesso partono le attività contrattuali, anche per rinnovi dei contratti commerciali, è un momento importante. Onestamente – ammette il numero uno di Federdistribuzione – faccio fatica a pensare che qualcuno possa proporre aumenti di listino, se non in condizioni particolarmente gravi per le materie prime, ma in questo momento non mi sembra ce ne siano”. “Sul trimestre anti-inflazione la risposta è stata molto cauta – aggiunge – Vediamo se nella prospettiva dei rinnovi contrattuali ci possa essere invece un impegno più concreto che noi auspichiamo. Alla fine dobbiamo dare un segnale alle persone perchè i consumi flettono, le prospettive di fiducia delle persone sono molto basse, un’inversione di tendenza sui prezzi potrebbe dare un elemento positivo che aiuta tutta la filiera soprattutto in considerazione del fatto che l’industria di marca in questo anno ha perso quote di mercato in modo pesante. Eppure non abbiamo visto reazioni”. Alla fine del primo mese dell’iniziativa del Mimit per contrastare l’inflazione Buttarelli constata che “i segnali di attenzione ci sono, c’è interesse e ci sono acquisti anche perchè sono ben segnalati sugli scaffali” i prodotti del paniere. Ma è presto per dare dei numeri: “Avremo un tavolo di confronto col Mimit specifico per la misurazione dell’andamento del trimestre anti-inflazione è previsto dal protocollo e penso che a breve ci vedremo” ci ha detto escludendo la possibilità di una “proroga” del trimestre anti-inflazione dopo il 31 dicembre, soprattutto in assenza di un maggior supporto da parte dell’industria di marca: “Questo trimestre l’abbiamo vissuto come elemento di continuità, abbiamo fatto qualcosa in più ma il nostro impegno era partito contestualmente con l’aumento inflattivo. Diciamo che aveva un senso comunicativo per certi versi, ora quello che ci aspetteremmo in prospettiva è un impegno di tutta la filiera nel suo insieme a contrastare l’inflazione. Un patto anti-inflazione che vede ancora solo noi come protagonisti francamente la vedo come una cosa superata”, conclude.