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World cheese awards: 137 medaglie al Parmigiano Reggiano, è il più premiato

World cheese awards: 137 medaglie al Parmigiano Reggiano, è il più premiatoMilano, 30 ott. (askanews) – La nazionale del Parmigiano Reggiano vince 137 medaglie, record nella storia del gruppo, e riconferma la Dop come il formaggio più premiato ai World cheese awards, la competizione internazionale di riferimento nel mondo dedicata ai formaggi che quest’anno si è svolta a Trondheim, in Norvegia. In particolare, la giuria internazionale, composta da 264 esperti provenienti da 38 Paesi, ha assegnato a Parmigiano Reggiano 3 medaglie super gold: a Fior di Latte (Bologna), Fratelli Rastelli (Parma), classificatosi decimo nella fase finale (primo tra gli italiani, scelto tra i top 16 e quindi valutato dalla “Super Giuria”), e a Sant’Angelo (Bologna).

Quest’anno la nazionale del Parmigiano Reggiano era composta da 99 caseifici provenienti dalle cinque province del comprensorio: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (a sinistra del fiume Reno), Mantova (a destra del Po). Uno sforzo di gruppo che ha fruttato 137 riconoscimenti: 3 super gold (miglior formaggio del tavolo), 27 medaglie d’oro, 44 d’argento e 63 di bronzo. A queste si aggiungono le 13 medaglie (4 ori, 2 argenti e 7 bronzi) riconosciute a caseifici che si sono iscritti indipendentemente al concorso, che fanno raggiungere alla Dop un totale di 150 medaglie. “Il Parmigiano Reggiano – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – ha dimostrato ancora una volta le qualità di un formaggio unico al mondo. Torniamo in Italia a testa alta, con un bottino complessivo di 137 medaglie, di cui 3 super gold e 27 ori, dopo aver gareggiato con oltre 4.500 formaggi da 43 Paesi dei sei continenti. Un successo che è motivo d’orgoglio per tutta la nostra filiera che ogni giorno impegna migliaia di allevatori di 300 caseifici artigianali nella ricerca dell’eccellenza assoluta”.

“L’aurora boreale che il 28 ottobre ha illuminato il cielo di Trondheim ha portato il record delle medaglie per i 99 caseifici della Nazionale del Parmigiano Reggiano. Grazie a questi riconoscimenti, le latterie hanno la possibilità di dare maggiore valore alla propria produzione. Inoltre, partecipando a concorsi in vari Paesi del mondo è possibile rilevare il diverso gradimento del nostro formaggio tra le giurie. Sicuramente al ‘ricco’ mercato norvegese (+44% di medaglie rispetto al Galles della precedente edizione) piace il Parmigiano Reggiano. Per il futuro la sfida è quella di consolidare il fatto di essere il formaggio al mondo col maggior numero di premi. Un grazie agli allevatori, ai casari, alle maestranze e alle loro famiglie per avere creduto in questo percorso” ha commentato da Trondheim Gabriele Arlotti, ideatore della Nazionale.

Il menu digitale piace ai ristoranti: più veloce e meno errori

Il menu digitale piace ai ristoranti: più veloce e meno erroriRoma, 30 ott. (askanews) – Velocità nel servizio, meno errori, più facilità nelle ordinazioni e un aumento dei piatti ordinati e quindi della spesa complessiva: ecco i vantaggi che il menù digitale ha avuto nella ristorazione in Italia secondo un’indagine realizzata da leggimenu.it, startup fondata ad inizio 2023, che fornisce un menù digitale gratuito utilizzato da quasi 25mila ristoranti italiani.

L’indagine è stata fatta su 10mila ristoranti con cucine diverse, da quella italiana a quella giapponese, di cui il 60% offre il servizio di asporto o delivery. Per il 44% degli intervistati, il passaggio dal menù cartaceo a quello digitale ha semplificato il processo dell’ordinazione da parte dei clienti, soprattutto stranieri. Anche la velocità è stata una dei plus di questo passaggio al digitale: il 25% dei ristoratori l’ha infatti segnalata come uno dei più importanti benefici legati all’innovazione tecnologica, affermando che l’85% delle ordinazioni non superano i 5 minuti di durata. Il 15% degli intervistati, inoltre, ha dichiarato che il menù digitale ha incentivato la possibilità di modifiche e aggiornamenti istantanei del menù, mentre per l’8% il nuovo modo di ordinare ha ridotto la possibilità di errore. Con l’arrivo del menù digitale, non si sono digitalizzati solo gli ordini: a godere dei benefici della tecnologia è infatti tutta la filiera. Il 61% dei ristoranti sottoposti al sondaggio, oltre al menù, infatti ha deciso di digitalizzare anche i sistemi di pagamento, mentre il 10% del totale di coloro che sono stati sottoposti al sondaggio ha scelto di snellire le procedure per il reperimento delle materie prime. Infine, il 6,8% degli intervistati ha offerto la possibilità di ordinare con il tablet in autonomia, senza bisogno che un cameriere si rechi fisicamente al tavolo.

Una rivoluzione, quella che ha coinvolto il mondo della ristorazione nel passaggio al digitale, che ha inciso poco sulla formazione dei dipendenti, che è stata per lo più veloce e facile. Per il 78,2% degli intervistati, infatti, il passaggio al digitale è stato poco impegnativo. In particolare: per il 46% degli intervistati non c’è stato bisogno di alcuna formazione specifica per i propri dipendenti, mentre il 21% dei ristoratori che ha dipendenti tra i 30 e i 50 anni e il 22% di quelli che ha dipendenti sopra ai 50 anni ha fatto qualche tipo di formazione digitale.

A Pisa un master primo livello per esperti in Dieta mediterranea

A Pisa un master primo livello per esperti in Dieta mediterraneaRoma, 30 ott. (askanews) – E’ nato all’Università di Pisa il master di primo livello in Scienze Sensoriali per un’Alimentazione Sana e Consapevole in collaborazione con l’International Academy of Sensory Analysis. Obiettivo del master è rendere più consapevole l’approccio al cibo e più gratificante l’applicazione dei principi di una sana e corretta alimentazione a cominciare dalla dieta mediterranea.

Il master è aperto ai laureati in ogni disciplina ed è possibile iscriversi sino al 13 novembre. Le competenze acquisite potranno essere spese in vari settori, dal tecnologico per ottimizzare il profilo sensoriale degli alimenti, alla comunicazione, al marketing, sino all’ambito educativo. Il percorso formativo è organizzato in quattro moduli di cui tre on line, con lezioni concentrate tra il venerdì e il sabato da metà gennaio a metà luglio. Sono inoltre previste sessioni interattive di analisi sensoriale dei principali alimenti che caratterizzano la dieta mediterranea, ad esempio vino, pane e prodotti da forno, olio, formaggi, salumi, cioccolato, caffè.

Agroalimentare, in primi 6 mesi export +8,4% a 31 mld di euro

Agroalimentare, in primi 6 mesi export +8,4% a 31 mld di euroRoma, 30 ott. (askanews) – Export agroalimentare italiano in crescita nei primi sei mesi 2023, che hanno registrato un ulteriore aumento degli scambi in valore, sebbene più contenuto di quello riscontrato nel 2022. La crescita percentuale delle esportazioni agroalimentari è in linea con quella delle importazioni. In particolare, le esportazioni nel primo semestre crescono dell’8,4%, superando il valore record di 31 miliardi di euro, mentre per le importazioni si registra un +8,9%, con un valore di circa 33 miliardi. È quanto emerge dal Rapporto 2022 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, giunto alla sua 31esima edizione, realizzato dal Crea Politiche e Bioeconomia.

Agli aumenti in valore degli scambi, in molti casi corrispondono incrementi più contenuti o contrazioni delle quantità scambiate, come, ad esempio, per le esportazioni di pasta (+6,7% in valore e -6,4% in volume) o le importazioni di pesci lavorati (+6,6% in valore e -4,1% in volume). L’export in quantità di vini rossi Dop segna una contrazione (-10%), solo in parte compensata dall’aumento dei prezzi. Tuttavia, grazie alle maggiori esportazioni di altre tipologie di vini, come i bianchi Igp o i frizzanti Dop, nel primo semestre 2023 si registra una complessiva tenuta del comparto vino.

Crescono le esportazioni di caffè torrefatto (+13,4% in valore e +3,5% in quantità), confermando l’ottima performance del 2022. Si evidenzia l’andamento delle importazioni di olio di girasole: dopo il netto aumento dello scorso anno legato anche all’impennata dei prezzi, nei primi mesi del 2023 si ha una forte contrazione del valore degli acquisti (-25%), accompagnata da un calo molto più contenuto delle quantità (-2,3%). A incidere è il ridimensionamento del prezzo internazionale di questo prodotto, dopo il picco raggiunto nel 2022. «Questi numeri dimostrano che il mondo ha fame e sete d’Italia. Perché la nostra Nazione è sinonimo di qualità – ha commentato il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida – Lavoriamo per difendere, tutelare e valorizzare le nostre eccellenze agroalimentari che generano ricchezza. Per questo abbiamo candidato la cucina italiana a patrimonio Unesco, per raccontare un sistema di valori, sapori e tradizioni, e combattiamo il mercato del falso che sottrae alla nostra economia miliardi di euro. In ambito europeo, invece – ha concluso il ministro – ci siamo opposti con fermezza rispetto ai casi di evocazione di Indicazioni Geografiche italiane, come ad esempio nel caso dell’aceto balsamico sloveno e del prosek croato. Perché difendere il nostro asset primario, significa difendere l’Italia”.

Consorzio Tutela Asiago Dop si mette in mostra in Corea del Sud

Consorzio Tutela Asiago Dop si mette in mostra in Corea del SudRoma, 30 ott. (askanews) – Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago arriva in Corea del Sud, dal 30 ottobre al 2 novembre, tappa iniziale di un ampio disegno che nei prossimi anni porterà a realizzare azioni promozionali di lunga gittata in vari paesi del Sud Est asiatico. Nella nazione che, dal 2011, con l’accordo di libero scambio (FTA) siglato con l’Unione Europea, riconosce e tutela il formaggio Asiago, il Consorzio di Tutela coglie le opportunità di una rinnovata attenzione alla cucina italiana per incontrare stampa, opinion leader e buyer.

Il formaggio Asiago sarà Official Cheese dell’evento di presentazione dell’eccellenza gastronomica e di una selezione dei migliori vini d’Italia del Made in Italy realizzato in collaborazione col partner Gambero Rosso. Economia emergente, la Corea del Sud è diventata il terzo paese di sbocco dell’export italiano in Asia, cresciuto, nel 2022, del +17,3% in volume rispetto all’anno precedente. Alla ristorazione italiana, ambasciatrice del prodotto d’origine certa, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago dedica, in questa occasione, il premio speciale per il ristorante con la migliore selezione di formaggi italiani DOP. Il riconoscimento sarà assegnato al ristorante “Paolo De Maria”, dell’omonimo executive chef, punto di riferimento a Seul per la sua attenta selezione delle materie prime e la capacità di proporre l’essenza della tradizione culinaria italiana. La visita in Corea del Sud si conclude con un calendario di appuntamenti dedicati ai più importanti operatori del mondo dell’Ho.Re.Ca e della Grande Distribuzione.

Da R. Toscana 1,5 mln per innovazione in lavorazione suoli

Da R. Toscana 1,5 mln per innovazione in lavorazione suoliRoma, 30 ott. (askanews) – La Giunta regionale della Toscana ha approvato le disposizioni per l’ attivazione del bando relativo alle tecniche di lavorazione ridotta dei suoli. L’intervento punta a tutelare la risorsa suolo incentivando pratiche che attenuino i rischi erosivi e che contribuiscano al mantenimento della sostanza organica, riconoscendo un premio ad ettaro agli agricoltori che si impegnano in questo senso.

Prevedendo un periodo di impegno di cinque anni con inizio dal 1 gennaio 2024, il bando ha una dotazione di 300mila euro all’anno per un totale di 1 milione e 500mila euro. “Il passaggio dalle abituali lavorazioni profonde del terreno, come ad esempio l’aratura, alle tecniche di lavorazione a minori profondità senza alterare il terreno o di semina diretta senza lavorazione – spiega la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – consente di contrastare in modo efficace il degrado dei suoli, migliorandone la struttura e la resistenza all’erosione e al compattamento. Al tempo stesso permette di contrastare la riduzione della sostanza organica e aumentare la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua. Quindi – conclude – l’intervento concorre anche agli obiettivi della Strategia nazionale di mitigazione dei cambiamenti climatici e a quelli della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici”.

Pomodoro da industria Nord Italia, calo produttivo de 12%

Pomodoro da industria Nord Italia, calo produttivo de 12%Roma, 30 ott. (askanews) – Va in archivio la campagna di raccolta 2023 del pomodoro da industria nel Nord Italia, all’insegna di un calo produttivo (-12% rispetto a quanto contrattato con l’industria), ma con un’ottima qualità. In totale sono stati 38.928 gli ettari coltivati, dei quali 3.731 a produzione biologica. Sono state prodotte poco meno di 2,8 milioni di tonnellate di pomodoro, con una resa media di 71,88 tonnellate per ettaro (in calo rispetto alla media del quinquennio precedente, pari a 73,93 t/ha). Importante però la qualità, molto alta grazie ad un grado brix pari a 4,87, uno dei valori massimi dell’ultimo decennio. I dati arrivano da Confagricoltura: Corrado Ferrari, presidente regionale della sezione pomodoro da industria dell’associazione agricola, spiega: “la stagione nel complesso è stata positiva, con clima sostanzialmente mite, anche se le produzioni sono a volte state messe in difficoltà dal meteo”.

Positiva, secondo Ferrari, l’intesa trovata sul prezzo, che è salito dai 10,80 euro al quintale del 2022 ai 15 euro al quintale di quest’anno: “frutto di un clima di condivisione con l’industria, che ha preso coscienza di una situazione di carenza di prodotto e si è allineata ai prezzi internazionali. L’innalzamento del prezzo può sembrare importante, ma occorre ricordare come i 10,80 euro al quintale dello scorso anno fossero largamente insufficienti per coprire i costi di produzione. L’adeguamento quindi era necessario”. Il dialogo tra produttori e trasformatori è stato favorito dal comportamento coeso di tutte e 13 le Op, tant’è che oggi è già stato convocato un tavolo d’intesa per iniziare a ragionare sull’annata 2024: “le attuali condizioni di campagna creano forte curiosità attorno al pomodoro, ma occorre fare attenzione. L’eccesso di interesse può portare a conseguenze negative sul prezzo, e sappiamo bene come i costi produttivi non siano assolutamente diminuiti. Invito dunque i produttori a ragionare bene in sede di programmazione, in modo da salvaguardare la redditività delle loro aziende”, ha concluso Ferrari.

Mascarino (Federalimentare): bene proposta di legge su giovani agricoltori

Mascarino (Federalimentare): bene proposta di legge su giovani agricoltoriMilano, 27 ott. (askanews) – “L’incardinamento alla Camera della proposta di legge per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel mondo agricolo, promosso dal presidente della commissione Agricoltura Mirco Carloni, è una iniziativa molto interessante perché offre, alle giovani generazioni di agricoltori, nuove occasioni per fare impresa, coniugando occupazione e sostegno al reddito e dando all’agricoltura italiana un nuovo corso”. Lo dichiara in una nota il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino in merito alla discussione parlamentare sulla Pdl rivolta alla promozione e allo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel mondo agricolo.

“Come industria siamo molto sensibili sul tema, in quanto siamo consapevoli che nei prossimi anni la forza dell’agroalimentare italiano si misurerà dalla capacità che avremo di saper incentivare il suo sviluppo lungo tutta la filiera – ha aggiunto – cogliendone le opportunità, e sapendo coinvolgere sempre più i giovani nel mondo dell’impresa ai quali è affidato il futuro del comparto”.

Coldiretti: industria alimentare ad agosto +1,8%, +9% in otto mesi

Coldiretti: industria alimentare ad agosto +1,8%, +9% in otto mesiMilano, 27 ott. (askanews) – In controtendenza rispetto all’andamento generale cresce il fatturato dell’industria alimentare che fa registrare ad agosto un aumento dell’1,8% ma il balzo sale al 9% nei primi otto mesi dell’anno, rispetto agli stessi periodi dello scorso anno. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sul fatturato dell’industria ad agosto che in media si riduce del 5% su base tendenziale. A sostenere gli alimentari, sottolinea la Coldiretti, sono sia i consumi interni in valore ma anche le esportazioni che mettono a segno con un aumento del 7,6% nei primi otto mesi del 2023 dopo il massimo storico di 60,7 miliardi di euro registrato lo scorso anno.

L’agroalimentare made in Italy ha sviluppato lo scorso anno un valore di 580 miliardi di euro nella filiera allargata e impegnati 4 milioni di lavoratori.

Breadstick day: per la milanese Vitavigor fatturato +32%, export +28%

Breadstick day: per la milanese Vitavigor fatturato +32%, export +28%Milano, 27 ott. (askanews) – In occasione del breadstick day, la la giornata in cui si celebra a livello internazionale il grissino italiano, A confermare il trend d’oltreoceano ci pensa l’azienda milanese Vitavigor, traccia un bilancio dei primi dieci mesi del 2023, quando il fatturato è aumentato del 32% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 3 milioni di euro. In crescita anche l’export che vanta, nell’anno in corso, un aumento del 28% rispetto al 2022, per un mercato verso Europa, Canada, Australia e Giappone che rappresenta oggi più del 45% del fatturato totale dell’impresa. “La nostra realtà si conferma sinonimo di alta qualità, gusto, genuinità e tradizione – commenta Valentina Croci, nipote del fondatore ed export Dpt di Vitavigor – grazie all’expertise maturata nell’offrire linee di prodotto in grado di soddisfare i gusti di sempre più consumatori e alla formulazione di ricette capaci di soddisfare le mutevoli esigenze dei clienti in tutto il mondo”.

I dati del comparto dei pani e dei derivati all’estero sono incoraggianti: secondo Global market insights negli Usa il business raggiungerà i 24 miliardi di dollari entro il 2026. Parlando della segmentazione del settore, si presume che quello dei grissini deterrà una quota del 15%, pari a 3,6 miliardi di dollari, del fatturato americano entro il periodo di previsione. “Reagire al clima d’incertezza con l’autorevolezza della tradizione è la nostra risposta al rincaro generale dei prezzi delle materie prime, stimato dalla Fao in un 5,3%, forti del fatto che a livello internazionale e in Italia i consumatori non smettono di ricordare come l’amore per i grissini non conosca confini”, conclude Valentina Croci.