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Agrinsieme: sospendere decreto su canapa solo a fini farmaceutici

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詳細説明

1994年にフランスの百貨店で購入したドーム工房の花瓶になります。名前は確かミモザだったと思います。購入時は専用の箱がありましたが今はありません。高さ21cmで重さ1.5kgブラックライトを当てると緑色に発光しますので、確かではありませんが微量のウランが含有しているかも知れません。近年はウラングラスは生産していないと聞いていますのでその点はよく分かりません。尚、目立った傷や汚れたはありません。

最新入荷 ボタニカルキャンドル センチ 花瓶

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銀座ミキモトで、ドーム工房によるミニチュアのアール・ヌーヴォー

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想像を超えての ドーム工房の花瓶.ミモザ

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オンラインショップ 深川製磁 花瓶 鳥 葉 花瓶

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想像を超えての ドーム工房の花瓶.ミモザ

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ドーム工房の花瓶.ミモザ 花瓶

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想像を超えての ドーム工房の花瓶.ミモザ

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大人気新作 ドーム工房の花瓶.ミモザ 花瓶

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想像を超えての ドーム工房の花瓶.ミモザ

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Mariafrancesca Serra, un’ingegnera-pastora guida le donne Coldiretti

Mariafrancesca Serra, un’ingegnera-pastora guida le donne ColdirettiMilano, 20 set. (askanews) – Mariafrancesca Serra, sarda, ingegnere edile-architetto con master a Vienna alla guida di un allevamento biologico a Usellus, nel cuore dell’Alta Marmilla (Oristano), è la nuova leader delle donne Coldiretti. Eletta all’unanimità dall’assemblea di Coldiretti donne impresa, riunita a Roma a Palazzo Rospigliosi con la presenza di centinaia di contadine da tutte le regioni assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, al ministro alle Riforme istituzionali Elisabetta Alberti Casellati e al ministro delle imprese Adolfo Urso.

La Serra, quarantuno anni, dopo una maturità scientifica ottiene la laurea in ingegneria edile-architettura. Prosegue quindi il percorso formativo all’Università di Arti applicate di Vienna dove consegue un master in costruzioni eco-sostenibili e una specializzazione come tecnico competente in acustica ambientale all’Università di Architettura Roma Tre. Segue una esperienza di qualche mese anche in Giappone che le consente di apprendere attività agricole di realtà molto diverse e di portarle nel suo vissuto per incrementare lo sviluppo tecnologico nella sua azienda, che ha sempre seguito insieme alla sua famiglia, seppur da lontano. Tra un’esperienza e l’altra decide poi di tornare definitivamente a casa. “Mariafrancesca Serra – afferma Coldiretti – è l’esempio lampante di come le donne possano eccellere in qualsiasi campo, dalla cultura alla formazione, dall’agricoltura all’allevamento”. “Il mio – dice la nuova responsabile Donne Coldiretti – è un lavoro, tradizionalmente considerato maschile, ma che oggi fa parte della nuova sfida sociale, per le tante donne che come me amano abbattere barriere e pregiudizi. Per le tante donne che guardano al futuro con ottimismo e armate di un grande e importante bagaglio culturale ed esperienziale vedono nell’agricoltura il nuovo volano per la propria realizzazione professionale. Ho superato tante sfide ma ho cercato sempre di non allontanarmi dalla mia realtà, dalla mia terra che amo in maniera incondizionata. Ora con grande sacrificio ma anche con tanta passione e volontà voglio mettere a frutto le mie conoscenze, quanto ho imparato nel mio percorso di studi e migliorare la mia azienda sempre di più, con importanti innovazioni e nuove tecnologie che possano aiutare me e i miei collaboratori.

I suoi allevamenti (ovini, bovini e suini) si basano sul rispetto del benessere di ogni animale, una parola chiave della sua attività, basata sui principi della sostenibilità e dell’utilizzo delle risorse naturali e rinnovabili con l’obiettivo di trasferire nell’allevamento la passione per l’innovazione e applicazioni di tecnologie avanzate. “Sono onorata e felice – continua Serra – di rappresentare le donne della Coldiretti. Insieme saremo una squadra motivata dalla passione, dall’intraprendenza e dai valori del mondo contadino. Le tante e difficili sfide che ci attendono, in primis la lotta ai cibi sintetici, non ci fanno paura anzi ci stimolano a fare sempre meglio per amore della nostra amata campagna e del buon cibo made in Italy. Ma lavoreremo anche per superare le tante difficoltà che incontrano le donne in campagna, soprattutto quelle più giovani, a partire, ad esempio, dalla scarsa tutela soprattutto nell’ambito della maternità dove il sostegno è davvero irrisorio e non riesce a coprire i costi di un’altra persona, visto che il lavoro agricolo non si può certo fermare”.

Assieme alla Serra l’assemblea, che è composta da rappresentanti provenienti da tutte le province e regioni italiane, in rappresentanza di oltre 200mila donne contadine ha eletto anche il nuovo esecutivo composto da Caterina Ricci (Lazio) e Francesca Gironi (Marche) in qualità di vice responsabili nazionali accompagnate da Santina Interrante (Sicilia), Anna Maria Cascone (Campania), Francesca Biffi (Lombardia), Valentina Galesso (Veneto), Antonella Di Tonno (Abruzzo) e Rita Tamborrino (Puglia).

Ppe, Giansanti: pronti a dialogo strategico su futuro agricoltura

Ppe, Giansanti: pronti a dialogo strategico su futuro agricolturaRoma, 20 set. (askanews) – “In questi ultimi anni gli agricoltori europei sono sempre stati in prima linea nell’affrontare impatti geopolitici significativi, dovuti alle conseguenze della Brexit, all’aumento dei costi energetici e di produzione, all’inflazione, alla crisi COVID, alle questioni legate al sostegno del settore agricolo ucraino, gli incendi boschivi o gli sconvolgimenti climatici che stanno influenzando la nostra produzione, raccolto dopo raccolto”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che è anche vicepresidente del Copa intervenuto all’emiciclo del Parlamento europeo in rappresentanza delle Organizzazioni agricole europee, alla conferenza organizzata dal PPE ‘European farmer’s deal’.

Giansanti ha ricordato quanto sia centrale il ruolo degli agricoltori nell’economia mondiale. “Siamo pronti a fare la nostra parte con un forte impegno per garantire la sicurezza alimentare in Europa, in termini di disponibilità, convenienza e accessibilità per tutti, coniugando i 3 pilastri della sostenibilità: economico, ambientale e sociale – ha detto Giansanti – Ma per proseguire su questa strada è necessario riconoscere il giusto reddito agli agricoltori, investire in ricerca, innovazione e nuove tecnologie, favorire il ricambio generazionale, investire nelle aree rurali e migliorare le infrastrutture e i servizi – ha proseguito – Dobbiamo investire nelle 4F: food/feed/fuels/fibres”. Le imprese europee del settore guardano quindi con grandi speranze ai prossimi mesi. “Copa-Cogeca ha accolto con entusiasmo il riconoscimento dato al settore agricolo e forestale da Ursula von der Leyen nel suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione europea insieme all’annuncio di aprire ‘un dialogo strategico’ sul futuro dell’agricoltura, atteso da tutti gli attori della filiera, e non vediamo l’ora di avere maggiori dettagli e di poter contribuire in modo concreto a questa discussione”, ha concluso Giansanti.

Al convegno del PPE è intervenuta anche Diana Lenzi, sempre di Confagricoltura, in rappresentanza del CEJA, l’Organizzazione dei giovani agricoltori europei.

Approvato da Comagri Pe testo su strategia UE per proteine

Approvato da Comagri Pe testo su strategia UE per proteineRoma, 20 set. (askanews) – E’ stato approvato dalla Comagri PE il testo del rapporto di iniziativa sulla strategia europea per le proteine. “Lo ripetiamo da mesi, e adesso lo abbiamo messo anche nero su bianco in una relazione del Parlamento europeo: la carne sintetica, con i suoi impatti da un punto di vista ambientale, sociale, economico ed etico non può rappresentare una soluzione al deficit strutturale di proteine affrontato dall’Europa”, commenta Paolo De Castro, membro della Commissione agricoltura del Parlamento europeo.

“Al contrario – aggiunge De Castro – la scienza ci offre soluzioni ben più sostenibili, a partire dalle nuove tecnologie ad evoluzione assistita delle piante, che possono portare ad un incremento nel breve termine della produzione europea di proteine vegetali, grazie a varietà più produttive e più resistenti.” “Nonostante il testo messo al voto includesse un paragrafo che definiva la carne sintetica un’opportunità da sfruttare – spiega l’europarlamentare PD – grazie agli emendamenti presentati insieme alla collega Daniela Rondinelli e vari altri deputati del Gruppo dei Socialisti e Democratici, siamo riusciti a ribaltare questo impianto, eliminando ogni riferimento al cibo di laboratorio e sottolineando l’importanza delle nuove biotecnologie sostenibili nella sfida globale per un’agricoltura in grado di produrre di più, utilizzando meno input”.

“La battaglia contro il cibo sintetico e a favore di una scienza che, come con le TEA, sostenga e rafforzi i cicli biologici necessari alla produzione di cibo, continua. E come paesi mediterranei – conclude De Castro – dovremo essere in grado di creare un blocco granitico a difesa del legame cibo-natura, che rischia di essere sostituito a causa di visioni opposte alle nostre, soprattutto da parte dei paesi nord-europei”.

Piazza (Enpaia): agricoltura ha accolto in pieno sfida transizione green

Piazza (Enpaia): agricoltura ha accolto in pieno sfida transizione greenMilano, 19 set. (askanews) – “Dall’osservatorio Enpaia-Censis è emersa la resilienza del comparto agricolo sia da un punto di vista sociale che economico, e ha mostrato come il settore stia raccogliendo a pieno titolo la sfida verso la transizione green rappresentando un baluardo contro il riscaldamento globale. Un argine dovuto alla grande capacità delle imprese agricole, degli allevamenti e del settore di adeguarsi velocemente alle sfide ambientali sapendone cogliere in anticipo gli obiettivi. Le Casse di previdenza, grazie alla loro capacità di saper coniugare progresso, lavoro, economia e salvaguardia dell’ambiente, sono in prima linea nel raggiungimento di questo obiettivo, conoscendo da vicino il valore sociale che questa sfida rappresenta”. Così Giorgio Piazza, presidente Fondazione Enpaia ha commentato i dati dell’osservatorio presentato a Roma a Villa Aurelia in occasione del Forum Enpaia 2023 sul tema “Economia e società. Scenari e prospettive”.

Secondo Roberto Diacetti, direttore generale Fondazione Enpaia, “l’agricoltura italiana rappresenta il 2% del valore aggiunto nazionale e il 16% del valore aggiunto agricolo europeo: cifre che sintetizzano la rilevanza del comparto nell’economia italiana ed europea. L’agricoltura è particolarmente esposta ai cambiamenti climatici e ai rischi ambientali ed è in prima linea nel contrastarli. Lo pensa peraltro il 68% degli italiani. In questo contesto Enpaia sta privilegiando sempre più investimenti Esg e orientati allo sviluppo sostenibile delle imprese agricole”. “L’agricoltura è un settore produttivo importante del nostro Paese con un contributo al pil molto rilevante e con un’occupazione altamente qualificata. Pertanto può essere, e lo è già, un veicolo che caratterizza l’Italia – è stato il commento di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente – La strategia per rendere il sistema agroalimentare più sostenibile e resiliente di fronte ai cambiamenti climatici è quella della modernizzazione, facendo uso delle più moderne tecnologie nella strumentazione, nella coltivazione e di creare le condizioni per avere minori emissioni o comunque riuscire a trattare quelli che sono i residui della lavorazione nel modo opportuno, degli allevamenti in particolare”.

“Enpaia ci dimostra quanto una sana gestione di filiera possa dare risultati incredibili – ha aggiunto Federico Freni, sottosegretario al ministero dell’Economia – Purtroppo i prezzi dell’agroalimentare sono quelli che scendono più tardi e colpiscono soprattutto le fasce medio-basse. La strategia del governo è quella di continuare a garantire i sussidi erogati e incentivare strutture di filiera che consentono poi di abbassare a valle il prezzo di vendita”.

Sindacati: avviato percorso per contratto integrativo a McDonald’s Italia

Sindacati: avviato percorso per contratto integrativo a McDonald’s ItaliaMilano, 19 set. (askanews) – Inviata oggi ufficialmente da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs nazionali la prima piattaforma per la stipula di un contratto integrativo aziendale alla multinazionale McDonald’s development Italy. La richiesta è quella di aprire un tavolo di trattativa che si estenda anche a tutti i lavoratori dei licenziatari McDonald’s, attraverso anche l’invio di piattaforme rivendicative.

A oggi in Italia i lavoratori della catena di fast food sono sprovvisti della contrattazione di secondo livello. Il contratto ha l’obiettivo di integrare e migliorare le condizioni di lavoro per i dipendenti, promuovendo una cultura aziendale inclusiva ed equa, spiegano i sindacati, così come previsto dal contratto collettivo nazionale applicato e sottoscritto anche da McDonald’s. “Considerato che McDonald’s è un’azienda impegnata nella promozione del benessere dei propri dipendenti, non può sottrarsi dal negoziare un accordo di secondo livello atto a contribuire e a creare un ambiente di lavoro motivante – si legge nella nota – garantendo benefici e opportunità aggiuntive per il personale”.

L’apertura di un tavolo di trattativa permetterà a McDonald’s di discutere in modo approfondito le proposte formulate nella piattaforma dalle organizzazioni sindacali di categoria. “Auspichiamo – si legge nella nota siglata unitariamente da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – che McDonald’s dia un celere riscontro all’apertura del tavolo di trattativa e a un confronto leale e costruttivo. Siamo fiduciosi che l’apertura del tavolo di trattativa rappresenti un passo importante per migliorare le condizioni di lavoro e per promuovere un ambiente aziendale inclusivo e gratificante. Rimaniamo in attesa di una risposta positiva, sicuri che un’azienda come McDonald’s sarà pronta acogliere le opportunità che verranno dal tavolo di trattativa”.

Centinaio: norma su meat naming non vuole danneggiare aziende cibi vegetali

Centinaio: norma su meat naming non vuole danneggiare aziende cibi vegetaliMilano, 19 set. (askanews) – L’emendamento che vieta l’utilizzo per i prodotti a base vegetale di nomi che si ispirano al mondo della carne e del pesce, e/o a terminologie della macelleria, salumeria e pescheria li aveva visti su fronti contrapposti questa estate. Ora il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, primo firmatario della misura, e Unione italiana food fanno sapere di aver avuto un confronto proprio in merito all’approvazione in Senato del provvedimento, inserito nel disegno di legge sugli alimenti e i mangimi sintetici. E a parole c’è distensione e reciproca comprensione anche se nei fatti non sembrano esserci cambiamenti sostanziali all’orizzonte.

“L’incontro è servito a fare il punto sul percorso legislativo della norma, ora all’esame della Camera dei deputati, e a precisare la distinzione tra i prodotti in questione e quelli di origine sintetica, dei quali si occupa il medesimo disegno di legge”, si legge nella nota congiunta. “L’emendamento presente nel Ddl approvato in Senato nel luglio scorso – ha garantito il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio – non vuole mettere in difficoltà le aziende che operano in questo settore, ma punta solo a fare maggiore chiarezza sul fronte delle denominazioni di questi prodotti, per rendere ancora più consapevole la scelta dei consumatori”.

Centinaio, che ha definito “sicuramente un confronto importante” quello avuto con i rappresentanti delle aziende di prodotti a base vegetale, ha riconosciuto a queste “aziende italiane ed estere, di produrre valore, dare occupazione a tante persone nel nostro Paese e realizzare prodotti che rispondono a una precisa richiesta del mercato. Proprio per questo – ha ammesso – è giusto sottolineare che i prodotti a base vegetale non hanno nulla in comune con il cibo coltivato in laboratorio, né per caratteristiche, né per materie prime usate, né per le garanzie di sicurezza fornite ai consumatori”. I prodotti a base vegetale “sono realizzati con materie prime agricole tradizionali, che fanno parte da sempre della nostra cultura alimentare: verdure, cereali e legumi”, conclude Centinaio. Il direttore generale di Unione italiana food, Mario Piccialuti, dal canto suo ha fatto presente quanto già più volte ribadito in passato: “I prodotti a base vegetale sono ormai presenti sulle tavole dei consumatori italiani da oltre 30 anni e le loro etichette rispettano la normativa vigente, sono chiare e trasparenti e non vogliono certamente ingannare o confondere i consumatori che li scelgono, come mostrano diverse ricerche condotte sulla comprensione del consumatore. Parliamo di prodotti ben conosciuti ed apprezzati proprio per le caratteristiche nutrizionali e organolettiche, acquistati da consumatori molto evoluti nelle scelte e che dimostrano un alto tasso di fidelizzazione”.

Il neopresidente di Coldiretti Lombardia: peste suina priorità

Il neopresidente di Coldiretti Lombardia: peste suina prioritàMilano, 15 set. (askanews) – “Inizia oggi un impegno notevole per affrontare prima di tutto le emergenze, la peste suina africana in primis. Su questo l’attenzione sarà massima da parte di tutti”. Questa la priorità indicata dal neo-presidente di Coldiretti Lombardia, Gianfranco Comincioli, eletto oggi dall’assemblea elettiva a Palazzo Lombardia a Milano.

“Credo che le azioni che sono state prese siano corrette, giuste e dovute. È un’emergenza che può andare a colpire un settore dal valore straordinario. In Lombardia questo settore è fondamentale – ha detto – credo che bisogna solo attuare dei provvedimenti che sono stati deliberati e avere la massima attenzione da parte di tutti i soggetti, da parte degli agricoltori, da parte degli allevatori e di chi vive il territorio. Nell’avvicinarsi oggi agli allevamenti bisogna avere rispetto perché questo potrebbe essere un grande danno per gli allevatori e per tutto il sistema economico”. Quanto alla possibilità di avere dei ristori ha detto: “Chiaramente bisogna vedere come si evolvono le situazioni. Oggi siamo ai primi casi e speriamo si fermi lì. L’auspicio è che la situazione si riesca a contenere nell’ambito in cui per il momento è stata circoscritta”. “È chiaro che il rischio è grande, perciò i numeri potrebbero essere talmente grandi – ha concluso – è difficile poter dire come si potrà intervenire”.

Gianfranco Comincioli è il nuovo presidente di Coldiretti Lombardia

Gianfranco Comincioli è il nuovo presidente di Coldiretti LombardiaMilano, 15 set. (askanews) – E’ Gianfranco Comincioli il nuovo presidente di Coldiretti Lombardia, la principale associazione di rappresentanza agricola regionale. Comincioli è stato eletto dall’assemblea tenutasi a Milano, alla presenza, tra gli altri, del presidente nazionale Ettore Prandini, della ministra del Turismo, Daniela Santanchè e del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.

Gianfranco Comincioli, 63 anni e un diploma da perito agrario, è imprenditore agricolo a Puegnago del Garda (Brescia) in Valtenesi, sulla sponda occidentale del Benaco, dove coltiva 14 ettari di vigneto e 20 a oliveto da cui nascono vini e oli extravergine di oliva denocciolati, realizzati nella cantina e nel frantoio aziendali. “Ringrazio per la fiducia che mi è stata concessa – commenta il neo eletto presidente di Coldiretti Lombardia – Assumo questo incarico con riconoscenza e senso di responsabilità, garantendo il massimo impegno per promuovere, difendere e sostenere la nostra agricoltura e le nostre imprese. Sono consapevole che ci aspettano sfide importanti, ma lavoreremo con costanza per continuare a far crescere e rendere sempre più competitivi i nostri comparti produttivi. Mi piace pensare che il bello deve ancora venire”.

Patto anti-inflazione, Prandini (Coldiretti): non siglo accordi al ribasso

Patto anti-inflazione, Prandini (Coldiretti): non siglo accordi al ribassoMilano, 15 set. (askanews) – “L’agricoltura per troppi anni non ha avuto una corretta remunerazione per il lavoro che andava a svolgere e io non posso siglare accordi al ribasso e che non mettono al centro una corretta remunerazione per il lavoro degli agricoltori stessi”. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, risponde così ai giornalisti che a margine dell’assemblea elettiva di Coldiretti Lombardia, gli chiedevano se Coldiretti avrebbe aderito al patto anti-inflazione voluto dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e se avrebbe partecipato al tavolo di ottobre chiesto dall’industria con tutta la filiera agroalimentare.

Prandini solleva dubbi rispetto alla validità dell’iniziativa, soprattutto sul piano della concorrenza. “Noi siamo sempre presenti ai tavoli di confronto. Abbiamo qualche dubbio rispetto all’efficacia di questa misura anche perchè ci sono delle leggi che devono essere rispettate come quella inerente le pratiche sleali – ha sottolineato – Allora dobbiamo capire come viene ripartito il valore all’interno della filiera stessa”. “Se ci sarà chiarezza sotto questo punto di vista non avremo nessun tipo di problema a sottoscrivere degli accordi – ha concluso – ma finchè questo non è chiaro preferiamo approfondire con attenzione su quelle che possono essere le ricadute su un settore che ha scontato negli anni passati e ancora oggi un aumento sensibile dei costi come in tante altre filiere”.