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Fondazione Birra Moretti: torna nelle scuole Responsibility in education

Fondazione Birra Moretti: torna nelle scuole Responsibility in educationMilano, 14 set. (askanews) – Fondazione Birra Moretti, torna, in concomitanza del “back to school”, con “Responsibility in education”, il corso dedicato agli studenti maggiorenni dell’ultimo anno delle scuole alberghiere per stimolare comportamenti consapevoli nel consumo responsabile di bevande alcoliche.

Il progetto in questa edizione vede anche la collaborazione con Futurely, piattaforma di orientamento e career coaching digitale. Grazie all’orientamento di Futurely, che da quest’anno prevede il corso online di “Responsibility in education”, gli studenti possono acquisire ore Pcto, percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Nell’ultimo anno scolastico 2022-2023 il progetto di Fondazione Birra Moretti ha visto coinvolti oltre 2.000 studenti rispetto ai 750 dell’edizione precedente (+167%) e ha triplicato il numero degli istituti partecipanti. Aumentate anche le regioni che hanno aderito al programma formativo: oltre a Lombardia e Puglia, si è aggiunto anche il Lazio. Un passo in avanti verso l’obiettivo di espandersi nel resto d’Italia, non solo con le lezioni online, ma anche con quelle in aula.

Il programma mira a fare dei professionisti del fuori casa i promotori di una cultura del bere moderato e consapevole già parte della cultura gastronomica italiana. Con il supporto dei docenti delle scuole coinvolte e del partner Aspi, gli studenti affronteranno il tema in aula, seguito poi da un percorso online su una piattaforma web dedicata, di Fondazione Birra Moretti. “Da quando abbiamo dato il via al progetto nel 2022, il nostro obiettivo è stato quello di formare le nuove generazioni di professionisti dell’Horeca al consumo responsabile e moderato – dichiara Paolo Merlin, direttore della Fondazione Birra Moretti – I risultati sulla crescita del programma sono testimonianza del nostro costante lavoro sul territorio e dimostrano la rilevanza e il valore dell’educazione per il futuro del settore. Con la piattaforma online Futurely miriamo a estendere il programma a livello nazionale e fare un passo avanti verso la nostra ambizione di raggiungere e influenzare positivamente gli studenti in tutta Italia”.

“Il progetto incarna appieno l’obiettivo di promuovere comportamenti consapevoli e positivi tra i giovani – aggiunge Rossana di Gennaro, dirigente dell’Istituto Carlo Porta di Milano – La fase in aula, guidata dai nostri docenti insieme ai partner dell’iniziativa, ha affrontato il tema del consumo responsabile ed è stato moderato in modo approfondito e coinvolgente, tanto che gli studenti hanno dimostrato un elevato livello di partecipazione e un genuino interesse nel comprendere le implicazioni dietro tali concetti cruciali”. A partire dal 21 settembre, gli studenti maggiorenni iscritti al sito di Futurely avranno la possibilità di accedere al corso di a prescindere dall’istituto di provenienza. Chiunque sia registrato alla piattaforma potrà usufruire di una video lezione dedicata al consumo moderato. Al termine del percorso, ogni studente otterrà un massimo di 20 ore Pcto, che saranno utili per gli esami di maturità e contribuiranno al voto finale.

Ferrero: ai dipendenti premio produzione da 2.400 euro legato a obiettivi

Ferrero: ai dipendenti premio produzione da 2.400 euro legato a obiettiviMilano, 14 set. (askanews) – Nella busta paga di ottobre i 6mila dipendenti in Italia di Ferrero riceveranno un premio di produzione legato agli obiettivi di circa 2.400 euro. Lo annunciano in una nota congiunta il gruppo dolciario di Alba e le sigle sindacali. Il premio andrà a impiegati e operai, resta esclusa la popolazione dirigente.

Il premio, leggermente variabile rispetto alla sede di lavoro, in parte sarà convertibile, a discrezione dei singoli dipendenti, in servizi alla persona (flexible benefits), nella misura di 300, 500 o 700 euro, credito spendibile, tre le altre, per acquistare buoni spesa, rimborsare le bollette di acqua, luce e gas, acquistare beni o servizi alla persona o la famiglia, dall’istruzione alla formazione, fino al rimborso delle spese mediche o convertibili in buoni benzina o previdenza complementare. L’importo, spiega la nota, è stato determinato dall’andamento di due parametri: il risultato economico, unico per tutta l’azienda, che concorre a determinare il 30% del premio, e il risultato gestionale, 70% del premio, legato all’andamento specifico di ogni stabilimento/area.

Nestlé Italia intende acquisire gli integratori Solgar Italia Multinutrient

Nestlé Italia intende acquisire gli integratori Solgar Italia MultinutrientMilano, 13 set. (askanews) – Nestlé Italia ha annunciato l’intenzione di procedere con l’acquisizione di Solgar Italia Multinutrient, distributore esclusivo di integratori e nutraceutici a marchio Solgar in Italia, con l’obiettivo di implementare ulteriormente la commercializzazione dei prodotti Solgar sul territorio italiano. Il completamento dell’operazione, soggetta all’approvazione delle autorità di regolamentazione dell’operazione, spiega una nota, è previsto entro la seconda metà del 2023.

A seguito dell’ingresso di Solgar Italia Multinutrient nel gruppo Nestlé Italia, la gestione del relativo business verrà affidata alla divisione italiana di Nestlé Health Science, che ha già in portafoglio una gamma di prodotti per l’integrazione alimentare. L’accordo italiano fa seguito all’operazione internazionale di acquisizione avvenuta nel 2021 da parte di Nestlé di una linea di prodotti di proprietà della società statunitense The Bountiful company, fra cui rientrano anche quelli a marchio Solgar. I prodotti, distribuiti in Italia da oltre 30 anni tramite Solgar Italia Multinutrient, sono integratori alimentari, nutraceutici e nutrienti quali vitamine, minerali, acidi grassi insaturi ed estratti vegetali.

Con questa operazione, spiegano le due aziende l’esperienza del team di Solgar Italia Multinutrient specializzato nell’ambito della nutraceutica, unita alle capacità di ricerca e sviluppo di Nestlé in ambito salute e nutrizione, porterà i benefici dell’integrazione alimentare a un sempre più ampio numero di consumatori. “Crediamo fermamente nelle potenzialità dei prodotti Solgar per migliorare la salute in tutti i momenti di vita delle persone e siamo felici di combinare gli asset strategici dell’azienda con la capacità di ricerca e sviluppo di Nestlé in ambito salute e nutrizione – ha spiegato Marco Travaglia, amministratore delegato e presidente del gruppo Nestlé in Italia – Siamo certi che grazie a questa nuova sinergia potremo contribuire all’ulteriore crescita di Solgar e altresì offrire soluzioni sempre più avanzate e dedicate alle necessità di tutti i consumatori anche in Italia”. “Nell’attuale contesto sociale e sanitario riteniamo che il futuro sviluppo di Solgar Italia Multinutrient potrà raggiungere ulteriori significativi risultati – ha aggiunto Anna Giuliani, amministratore delegato e presidente di Solgar Italia Multinutrient – grazie alle capacità di ricerca e di sviluppo di Nestlé, le quali a livello nazionale ed internazionale esprimono valori altamente riconosciuti.”

Solgar Solgar è un brand di integratori alimentari che nasce nel 1947 a New York. Solgar Italia Multinutrient S.p.A rappresenta da oltre 30 anni il brand nel mercato nazionale della nutraceutica, distinguendosi per l’attenzione alla comunicazione culturale e alla didattica scientifica. Qualità, coerenza e innovazione sono alla base del Gold Standard di Solgar.

Premiate al Sana le migliori birre artigianali gluten free e bio

Premiate al Sana le migliori birre artigianali gluten free e bioRoma, 9 set. (askanews) – Le migliori birre artigianali senza glutine, insieme alle migliori birre biologiche, sono state premiate a Bologna, nell’ambito delle attività di SANA – 35° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale. I podi del World Gluten Free Beer Award (WGFBA) e del premio Best Bio Beer, organizzati rispettivamente dai portali web Nonsologlutine e Piacevolezza con la collaborazione di Unionbirrai, infatti, sono stati ufficializzati in occasione della terza giornata dell’evento fieristico.

Il WGFBA, giunto alla decima edizione, ha visto la partecipazione di ottanta birre, distribuite nelle sette categorie previste dal concorso, con ventuno premi assegnati, a cui si aggiunge il podio “Premio speciale Fratelli la Bufala”, conferito alla birra che meglio si abbina alla pizza margherita, assegnato in partnership con la catena di pizzerie napoletane “Fratelli la Bufala”, che conta ben 35 sedi nel mondo. Sei in due categorie, invece, i premi assegnati per la quarta edizione del Best Bio Beer, che è dedicato alle birre biologiche artigianali, ovvero, per quelle non italiane, alle birre non pastorizzate e microfiltrate. SANA è stato anche occasione per Unionbirrai per inserirsi fra le proposte delle produzioni italiane di eccellenza di CIA – Agricoltori Italiani, con alcune birre prodotte con materie prime da agricoltura biologica. In particolare, ad aderire all’iniziativa dell’associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti con le loro birre biologiche sono stati i birrifici Gilac, Il Mastio, Zuker e Valsenio.

“Con la partecipazione a SANA e la collaborazione con i due concorsi WGFBA e Best Bio Beer, abbiamo voluto puntare i riflettori su un segmento di mercato in espansione, come dimostrato anche dalla grande attenzione ad esso rivolta nelle giornate del Salone – commenta Simone Monetti, segretario nazionale Unionbirrai – La produzione di birra biologica e la presenza sempre maggiore di birrifici agricoli in Italia sono il riflesso di un crescente interesse per la qualità del prodotto, la sostenibilità e la valorizzazione del territorio”. “Sono molto soddisfatto della strada intrapresa da parte dei birrifici artigianali nella direzione della birra senza glutine e birra biologica. – aggiunge Alfonso Del Forno, fondatore dei due concorsi – Sono due settori in forte crescita e i birrifici hanno cominciato da anni a investire in questi settori, ritenuti innovativi anche nell’ultimo Report di Unionbirrai e OBiArt. Essere giunti alla decima edizione del WGFBA, nato quando in Italia la produzione gluten free era ancora nello stato embrionale, è motivo di orgoglio per me, visto che l’attuale produzione nazionale è leader nel mondo per queste tipologie di birra”.

Berberè arriva a Modena: salgono a 18 le pizzerie dei fratelli Aloe

Berberè arriva a Modena: salgono a 18 le pizzerie dei fratelli AloeMilano, 8 set. (askanews) – Le pizze di Berberè proseguono nel loro progetto di sviluppo tornando questa volta nella regione di origine, l’Emilia Romagna. Dal 14 settembre, infatti, Modena accoglierà la nuova apertura del brand di pizzerie artigianali dei fratelli Aloe, portando a 18 il totale dei locali della catena.

Il nuovo locale sarà in via del Taglio 40, al piano terra di Palazzo Pierallini, tipica residenza privata realizzata tra Settecento ed Ottocento, che dagli anni ’70 del Novecento ha ospitato la pizzeria La Mamma, “casa” dei cadetti dell’accademia militare cittadina. Il locale avrà circa 80 coperti e un dehors tra le vie del centro storico modenese e darà lavoro a 15 nuovi assunti, portando a oltre 300 i dipendenti della catena. Accanto alle pizze, artigianali con impasto da farine biologiche macinate a pietra e lievito madre, proposte secondo un menù stagionale, nella carta ci sono anche i dolci realizzati per Berberè dal maestro pasticciere padovano Luigi Biasetto.

Berberè conta sulla gestione diretta di un management giovane e in alta percentuale femminile, con un personale impiegato in continuo aumento. 

Cereal Docks consolida filiera con acquisizione farine Molino Favero

Cereal Docks consolida filiera con acquisizione farine Molino FaveroMilano, 8 set. (askanews) – Cereal Docks, azienda agroalimentare vincentina, ha acquisito Molino Favero, azienda di Padova specializzata nella produzione di farine speciali gluten-free e di ingredienti per l’industria alimentare. Il perfezionamento dell’operazione è atteso entro questo mese.

Con questa transazione, spiega una nota, il gruppo Cereal Docks, guidato dalla famiglia Fanin, compie un ulteriore passo avanti nella strategia di consolidamento della filiera e di crescita in un segmento ad alto potenziale di sviluppo per il gruppo. Attraverso i prodotti a marchio Molino Favero, infatti, Cereal Docks arriverà sui canali della grande distribuzione. Fondato nel 1925 dall’omonima famiglia, Molino Favero è in grado di lavorare 80.000 tonnellate di materie prime ogni anno, producendo ingredienti e semilavorati gluten-free per l’industria alimentare e per la grande distribuzione. L’azienda occupa attualmente 50 addetti, per un fatturato, nel 2022, di oltre 50 milioni di euro. L’azienda sarà guidata dal nuovo general manager, Stefano Dei Rossi che ha al suo attivo diverse esperienze come direttore commerciale e marketing in aziende del settore molitorio, del food & beverage e della distribuzione nei canali horeca, gdo e industria. Cereal Docks, invece, che fa capo alla famiglia Fanin, opera nel mercato BtoB e ha chiuso l’ultimo esercizio con ricavi consolidati per 1,5 miliardi, trasformando circa 2,7 milioni di tonnellate di materie prime agricole attraverso i propri 11 stabilimenti in Italia e nell’Europa dell’Est. Attualmente, nel gruppo operano circa 350 addetti. “Siamo particolarmente soddisfatti di annunciare la chiusura di questa importante acquisizione – commenta Mauro Fanin, presidente e amministratore delegato del gruppo Cereal Docks – Per il gruppo Cereal Docks questo rappresenta un momento importante di crescita, che dà ulteriore concretezza alla nostra visione strategica. Per la prima volta, infatti, attraverso i prodotti a marchio Molino Favero saremo presenti sugli scaffali, nei canali della gdo, a disposizione dei consumatori. Non vediamo l’ora di iniziare questa nuova sfida”. “Sono sicuro che la scelta di lasciare l’eredità della nostra azienda al gruppo Cereal Docks sarà vincente e che il nostro lavoro verrà valorizzato”, ha aggiunto il presidente di Molino Favero, Giampaolo Favero.

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Inflazione, Mascarino (Federalimentare): soddisfatti per intesa con Mimit

Inflazione, Mascarino (Federalimentare): soddisfatti per intesa con MimitMilano, 8 set. (askanews) – “Federalimentare è molto soddisfatta dell’intesa raggiunta con il ministro Urso che, grazie a un dialogo costante proseguito per tutto il periodo estivo e mai interrotto, ha permesso anche all’industria alimentare di poter aderire al trimestre anti-inflazione con una specifica lettera di intenti”. Così in una nota il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, commenta l’intesa raggiunta fra il Mimit, l’industria alimentare, Centromarca e Ibc.

“La firma odierna conferma il grande senso di responsabilità dell’industria alimentare italiana sia verso il Governo che verso i consumatori. Nonostante il comparto abbia subito fortissimi aumenti sul costo delle materie prime, degli imballaggi e dell’energia e abbia assorbito gran parte degli aumenti dovuti all’inflazione, in noi è prevalso il senso di responsabilità e di tutela verso gli italiani e le famiglie in difficoltà”, ha aggiunto. Mascarino ricorda che “secondo l’ultima analisi fatta dal Centro studi di Confindustria il margine lordo del settore industriale alimentare si è molto ridotto, passando dal 10,3% medio nel 2019 al 5,7% nel 2022, segno evidente che le imprese hanno dovuto assorbire internamente parte dei maggiori costi della spirale inflazionistica non scaricandoli sul consumatore finale”.

“Nonostante le gravi difficoltà che ancora colpiscono l’industria alimentare – conclude Mascarino – ribadiamo la piena e totale soddisfazione sull’intesa odierna e ringraziamo ancora il ministro Urso per avere proseguito un costante e collaborativo dialogo con l’industria che ha portato oggi al buon esito dell’accordo”.

Unionfood: apprezziamo intesa col Mimit, ora tavolo con tutta la filiera

Unionfood: apprezziamo intesa col Mimit, ora tavolo con tutta la filieraMilano, 8 set. (askanews) – “Apprezziamo molto l’intesa raggiunta oggi con il ministro delle Imprese. Come Unione italiana food faremo la nostra parte nei confronti dei consumatori italiani, che sono da sempre la nostra priorità”. Così il presidente di Unione italiana food, Paolo Barilla, commenta in una nota l’intesa sottoscritta al Mimit questa mattina che vedrà anche l’industria alimentare impegnata nell’iniziativa del trimestre anti-inflazione promossa dal ministero guidato da Adolfo Urso.

Con l’occasione, Unione italiana food chiede al ministro di farsi promotore di uno specifico tavolo di lavoro interministeriale sul largo consumo, che con tutta probabilità prenderà le mosse nel mese di ottobre prossimo, ritenendo indispensabile, in una logica di contenimento del valore del prodotto finito, il coinvolgimento di tutte le componenti di costo che concorrono alla formazione del prezzo finale. Al tavolo dovrebbero essere rappresentate, come già indicato nei primi incontri di maggio, oltre all’industria di trasformazione, tutte le componenti della filiera, a partire dai fornitori di materie prime e dei servizi energetici, i rappresentanti della logistica, degli imballaggi e la distribuzione. Lo scopo di tale iniziativa, spiega la nota, dovrebbe essere quello di affrontare, in un’ottica di medio e lungo termine, le problematiche del settore, con l’obiettivo di accrescere competitività ed efficienza delle aziende, aumentare la semplificazione dei processi produttivi e distributivi e incrementare la concorrenza.

Unione italiana food, che rappresenta 900 marchi e 550 aziende, ricorda che già a maggio, attraverso il settore della pasta, ha fattivamente collaborato con il governo per analizzare le cause del fenomeno inflattivo e per individuare i possibili strumenti atti a fronteggiare e contrastare gli effetti dell’inflazione sui consumatori e sui bilanci delle famiglie, anche in continuazione con le misure già sviluppate nel corso del primo semestre 2023.

Coldiretti denuncia Lactalis per pratiche sleali sul prezzo del latte

Coldiretti denuncia Lactalis per pratiche sleali sul prezzo del latteMilano, 8 set. (askanews) – “Abbiamo denunciato il gruppo Lactalis per pratiche sleali all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del ministero dell’Agricoltura per la violazione del contratto sul prezzo del latte”. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’evento “Maccarese un allevamento sostenibile”. La multinazionale francese Lactalis ha acquisito i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori e Nuova Castelli.

Coldiretti sostiene che Lactalis abbia modificato unilateralmente il contratto con gli allevatori fornitori di latte diminuendo i prezzi riconosciuti e introducendo anche un nuovo indice collegato tra l’altro alle quotazioni del latte europeo non concordato e fortemente penalizzante per i produttori italiani che devono affrontare un insostenibile aumento dei costi. Il decreto legislativo in attuazione della direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali prevede tra l’altro la fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti, ma anche che i prezzi riconosciuti agli agricoltori ed agli allevatori non siano inferiori ai costi di produzione. Un’esigenza per salvare gli allevamenti italiani e il loro impegno per la sostenibilità e la qualità della produzione nazionale che è pari a 125 milioni di quintali all’anno, circa l’80% del fabbisogno secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale emerge anche la presenza in Italia di 25mila stalle da latte in calo del 20% negli ultimi 10 anni.

Rapporto Coop: italiani più poveri, oltre un terzo intende tagliare consumi

Rapporto Coop: italiani più poveri, oltre un terzo intende tagliare consumiMilano, 7 set. (askanews) – “I futuri possibili sono molti, tanti. E’ un futuro multiplo quello che abbiamo davanti in cui una innumerevole quantità di varianti si possono mescolare e deviare il corso della storia di ciascuno di noi, di un Paese e di tutto il mondo”. Albino Russo, direttore generale di Coop Italia, apre così la presentazione del Rapporto Coop 2023, uno squarcio sulle prospettive e le aspettative degli italiani sul futuro, a cominciare dai consumi.

Esaurita l’esuberante crescita postpandemica del 2021 e del 2022, l’economia italiana perde la spinta dei consumi che, a dispetto dell’inflazione e solo grazie al sostegno dei risparmi e del credito al consumo (dopo 11 anni tornano a calare i depositi e sale il ricorso al credito al consumo), hanno sostenuto il Pil nella prima parte dell’anno. Ma nei prossimi mesi le intenzioni di spesa degli italiani fanno segnare una brusca inversione di rotta: il 36% intendono ridurre i consumi al netto dell’inflazione. “E’ vero che l’11% pensa di aumentarli – osserva Russo – ma il saldo è drammatico”. Anche i segnali che arrivano dallo scenario internazionale, dalla produzione industriale e dal mercato del lavoro fanno prevedere un Pil 2023 solo marginalmente positivo (+0,6% per i manager intervistati). Una debole intonazione positiva che si potrà protrarre anche nel 2024, e scongiurare invece una possibile recessione, solo a patto, avverte il Rapporto, di una manovra di bilancio equilibrata e soprattutto di compiuto utilizzo dei fondi Pnrr: la più grande iniezione di risorse nella nostra economia dagli anni Ottanta tale da impattare sul Pil per oltre 3 punti percentuali da qui al 2026.

Le prospettive sono poi appesantite dall’eccezionale crescita dell’inflazione che solo negli ultimi 2 anni ha abbattuto il potere d’acquisto in una misura pari a 6.700 euro procapite e, secondo l’80% dei manager intervistati, bisognerà aspettare almeno il 2025 prima che la crescita dei prezzi torni ai livelli pre-pandemici. “Il quadro economico globale è molto difficile e incerto – ha avvertito Marco Pedroni, presidente di Ancc Coop – non si tratta di superare la nottata ma è uno scenario che rimanda a mutamenti molto profondi. Ai prezzi di prim anon torneremo perchè alcuni trend avranno un andamento duraturo ma possiamo lavorare per abbassarli, però non torneremo ai prezzi del 2019”.

E se gli italiani si dicono sereni e consapevoli, certamente sono più poveri. Lo dimostra il calo delle compravendite immobiliari (-14,5% 2023 su 2022 e in prospettiva sul 2024 -4%), la riduzione degli acquisti di auto nuove, la caduta degli acquisti di beni tecnologici. Un dato per tutti: negli ultimi 12 mesi le vendite di smartphone nuovi si sono ridotte del 10%, parliamo di oltre 1,3 mln di telefoni venduti in meno. In uno sforzo di sopravvivenza – e forse di sostenibilità – l’usato o il ricondizionato sostituiscono il nuovo (sono 33 milioni gli italiani che nell’anno passato hanno venduto o acquistato beni usati). E, dopo aver riguadagnato nel primo semestre i livelli prepandemici, gli italiani si sono ancora concessi pranzi e cene con estrema oculatezza durante l’estate, ma, passeranno nuovamente l’autunno in casa (il 51% dichiara di ridurre il numero di occasioni conviviali fuori casa nei prossimi 12/18 mesi). Questo impone un cambiamento nella scelte d’acquisto degli italiani: si vira sempre di più verso la marca del distributore che “interpreta meglio l’esigenza del mercato, coglie lo sforzo del Paese di difendere la qualità trovando compatibilità con le proprie disponibilità economiche” ha sottolineato Russo, e soprattutto si opta per il discount “che ha visto crescere più del resto della gdo i prezzi e oggi si candida a dare la risposta più forte al pezzo dell’Italia che ha bisogno di trovare nuove soluzioni per arrivare a fine mese”. “Cinque milioni di famiglie hanno ridotto gli sprechi, hanno scelto la marca del distributore, hanno cambiato canale di vendita – ha ribadito Maura Latini, presidente di Coop Italia – è vero che l’inflazione è stata più alta per discount ma noi siamo molto preoccupati perchè un dato significativo degli ultimi 2 mesi è che i discount hanno arrestato la perdita di volumi: il solo mese di agosto ha visto un -0,2% totale volumi contro un +1,7% del discount”. Sul fronte della mdd anche Coop registra una crescita: “Noi siamo cresciuti tra i 4-5 punti a volume – ha detto – ormai siamo al 70% dei prodotti a mdd che porteremo nei nostri punti vendita e i riscontri sono positivi: laddove ci sono nel mercato categorie che vanno male noi registriamo una tenuta o una crescita”.