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Spagna distribusce le 6.783 ton. tonno rosso assegnate da Iccat

Spagna distribusce le 6.783 ton. tonno rosso assegnate da IccatRoma, 5 mar. (askanews) – Il ministero dell’Agricoltura, della pesca e dell’alimentazione spagnolo ha assegnato la quota di 6.783 tonnellate di tonno rosso corrispondente alla Spagna nel 2025 tra le 819 imbarcazioni da pesca e tonnare incluse nel censimento specifico per la pesca di questa specie. Lo stabilisce la Risoluzione pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato.


La maggior parte della quota spagnola, pari a 5.911,98 tonnellate (l’87,15% del totale), è assegnata alle flotte con esche vive del Mar Cantabrico, alle flotte con lenze a canna e a mano dello Stretto di Gibilterra, alle flotte con palangari e a mano, alle flotte con reti a circuizione del Mediterraneo e alle almadrabas. L’11,69% (793,6 tonnellate) della quota può essere catturato da imbarcazioni con base nei porti delle Isole Canarie, da imbarcazioni di piccola taglia nel Mediterraneo e da imbarcazioni artigianali nello Stretto di Gibilterra. L’importo rimanente è destinato a coprire le catture accessorie delle flotte di palangari di superficie e di quelle di pesca a traina per la bonita settentrionale e la pesca ricreativa. Inoltre, 27,13 tonnellate (lo 0,4% del totale) sono riservate ai casi di superamento della quota e alle catture effettuate da flotte non incluse negli specifici elenchi censuari.


La quota globale per questa specie viene stabilita ogni tre anni dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (Iccat) e sarà rivista durante l’assemblea annuale che si terrà a Siviglia nel mese di novembre di quest’anno.

La Parolina di Iside de Cesare e Romano Gordini fa 20 anni

La Parolina di Iside de Cesare e Romano Gordini fa 20 anniRoma, 5 mar. (askanews) – Una sfida vinta: il ristorante La Parolina degli chef Iside De Cesare e Romano Gordini compie 20 anni. Nato il 5 marzo 2005 a Trevinano, una frazione di Acquapendente nella provincia di Viterbo, ai confini che il Lazio, oggi il ristorante La parolina è riconosciuto per la sua forte identità territoriale e nel 2008 è arrivata anche la stella Michelin per l’edizione 2009 della Guida.


Il ristorante ha un impatto sull’economia territoriale molto importante: in tavola arrivano piatti costruiti su sapori riconoscibili, con una visione creativa che mai allontana la centralità del gusto dalla tecnica e dall’estetica. La Parolina è un laboratorio di cucina centrato il più possibile sul fatto in casa, dalla pasta al pane e, grazie all’orto di proprietà, anche di tutte le composte e conserve vegetali che valorizzano il menù del ristorante e della colazione. “Abbiamo aperto a Trevinano per caso. Io e Romano cercavamo in quella zona perché affascinati dalle colline che univano Lazio, Umbria e Toscana – racconta Iside De Cesare – poi abbiamo conosciuto una ragazza che ci ha fatto vedere un locale. Era chiuso, ma ci è piaciuto subito. Ci siamo attivati per la licenza e soprattutto ci siamo impegnati in prima persona per ristrutturarlo. È stata una fatica bellissima”.


“Quando abbiamo iniziato, ci siamo venduti la macchina per comprare l’abbattitore – ricorda Romano Gordini – lo dico per far capire quanto ci abbiamo creduto e quanto è stata forte la nostra voglia di realizzare quello che è tutt’ora un sogno”.

Antonino Zema eletto presidente di Terra Viva Calabria

Antonino Zema eletto presidente di Terra Viva CalabriaRoma, 5 mar. (askanews) – È Antonino Zema il nuovo presidente di Terra Viva Calabria. Ad eleggerlo è stata l’associazione regionale riunitasi a Lamezia a seguito dell’elezione del presidente uscente, Francesco Fortunato, alla guida della Fai Cisl calabrese. Già segretario generale della Fai Cisl di Reggio Calabria, Zema ha ribadito il suo impegno nel sostenere il lavoro e l’esperienza dei produttori agricoli regionali, per valorizzare le molte eccellenze e le peculiarità del territorio. Per il ruolo di Vicepresidente di Terra Viva Calabria è stata eletta invece Carmela Montalto.


All’evento ha partecipato anche il presidente nazionale di Terra Viva, Claudio Risso, che ha ringraziato Fortunato per l’impegno profuso e nel dare il benvenuto a Zema nell’associazione ha sottolineato il ruolo per le imprese agricole svolto anche dal lavoro forestale e dei consorzi di bonifica, “che garantisce manutenzione del territorio, prevenzione del dissesto idrogeologico, fuga dalle aree interne, perché dove ci sono imprese e lavoratori agricoli e forestali, vengono meno le condizioni di degrado e di pericolo dei territori a vocazione agricola e boschiva”. “L’impegno per la tutela delle aree interne, la formazione di nuove competenze, il sostegno a chi vuole fare imprese in territori difficili – ha aggiunto il leader dei liberi produttori agricoli della Cisl – è da sempre una nostra priorità: ricordo che Terra Viva e Fai, in Calabria, hanno siglato l’anno scorso il ‘patto della responsabilità, per un percorso condiviso e costruttivo di crescita e sviluppo del comparto agroalimentare, per un giusto reddito e salario, per una filiera etica, per un’agricoltura di qualità”.

Federpesca: bene Iva 10% su ostriche, ridurla su prodotti ittici

Federpesca: bene Iva 10% su ostriche, ridurla su prodotti itticiRoma, 5 mar. (askanews) – La proposta di ridurre l’Iva sulle ostriche dal 22% al 10% rappresenta un’opportunità per le imprese della filiera ittica italiana e, “con lo stesso spirito di sostenere le imprese della filiera è fondamentale portare avanti anche la proposta di ridurre l’Iva sui prodotti ittici dal 10% al 4%, così come oggi e già previsto per i prodotti agricoli”. Così in una nota Francesca Biondo, direttrice generale di Federpesca.


Federpesca accoglie dunque con soddisfazione l’annuncio del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che ieri ha parlato di un “consenso unanime” sulla riduzione dell’Iva sulle ostriche, un intervento che “consentirebbe infatti di implementare l’ostricoltura e diversificare le produzioni soprattutto in quelle zone del nostro Paese maggiormente colpite dall’emergenza granchio blu, oltre che garantire maggiore accessibilità ad un prodotto oggi riservato a pochi”, spiega Federpesca. “Abbiamo condiviso le proposte del Parlamento e l’impegno del Ministro Lollobrigida – conclude Biondo – e riteniamo fondamentale una complessiva revisione del sistema IVA dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura nell’ottica di sostenere e rafforzare un settore fondamentale per l’economia alimentare del Paese”.

Grossetti riconfermato a guida Consorzio Salumi Dop Piacentini

Grossetti riconfermato a guida Consorzio Salumi Dop PiacentiniRoma, 5 mar. (askanews) – Antonio Grossetti è stato riconfermato alla presidenza del Consorzio Salumi DOP Piacentini. Grossetti sarà affiancato da un consiglio di Amministrazione composto da Jessica Lucido, Francesco Muselli, Remo Peveri, Giuseppe Michelazzi, Dario Gualini, Emmanuele Gagliardi.


Anche per il Consorzio Salumi Tipici Piacentini è stato riconfermato alla presidenza Roberto Belli, che sarà affiancato nel Consiglio di amministrazione dai consiglieri Jessica Lucido, Giuseppe Michelazzi, Remo Peveri, Massimiliano Savi. A completare il Consiglio di amministrazione del Consorzio Salumi Tipici Piacentini, come da statuto, saranno nominati due componenti di diritto in capo alla Camera di Commercio dell’Emilia, e dall’Amministrazione Provinciale di Piacenza. Grossetti ha tracciato il programma per il prossimo triennio dove la tutela e la promozione saranno i cardini dell’attività del Consorzio. Considerata la gravità e il perdurare della Peste Suina Africana il Consorzio continuerà a monitorare la situazione come ha fatto fin dal primo giorno e continueranno le interlocuzioni con il Commissario Straordinario Giovanni Filippini, il Masaf, la Regione Emilia-Romagna, l’USL di Piacenza e la Cabina di Regia istituita dall’Amministrazione Provinciale di Piacenza.


Per quanto riguarda il Consorzio dei Salumi Tipici Piacentini, Belli ha ricordato il compito di questa struttura che affianca l’attività del Consorzio dei Salumi DOP soprattutto nell’attività di promozione, ma ha ribadito anche la necessità sempre più forte che tutto il sistema della salumeria piacentina si rafforzi per meglio affrontare unitariamente le diverse problematiche. Per queste ragioni ha annunciato l’organizzazione a breve di un incontro che riguardi gli “Stati Generali della Salumeria Piacentina”.

Coldiretti Giovani: dare fondi Pac solo ai veri agricoltori

Coldiretti Giovani: dare fondi Pac solo ai veri agricoltoriRoma, 4 mar. (askanews) – Se l’Unione Europea vuole davvero sostenere il ricambio generazionale nelle campagne e porre le basi per una crescita della produzione alimentare occorre che i fondi della Politica agricola comune vadano esclusivamente ai veri agricoltori. E’ il messaggio lanciato dal delegato nazionale di Coldiretti Giovani, Enrico Parisi, nel corso dell’incontro a Bruxelles con il Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Cristophe Hansen, promosso dal Ceja, svoltosi alla presenza del presidente del comitato Peter Meedendorp e del segretario generale Marion Picot e della delegata italiana Anna Maria Mantovani.


Per questo è ritenuto fondamentale avviare un percorso di ridefinizione a livello comunitario del concetto di agricoltore attivo, ha sottolineato Parisi, che risulta oggi troppo generico oltre che distante dal modello italiano, incapace di inquadrare davvero chi lavora e vive davvero di agricoltura. L’obiettivo di garantire la sovranità alimentare nell’Ue “passa dalla capacità di valorizzare la voglia di terra dei giovani europei e, con essa, la modernizzazione del settore”, ha detto Parisi citando come esempio i 52mila imprenditori agricoli under 35 attivi oggi in Italia. “Ma è anche urgente – ha ribadito Parisi ad Hansen – semplificare la burocrazia che soffoca il settore e investire in innovazione e tecnologia”.


“Per sostenere il ricambio generazionale – ha concluso Parisi – occorrerà però garantire l’autonomia del bilancio della Pac, senza la quale ogni obiettivo in tale direzione è destinato a fallire”.

Fedagripesca: le ostriche non sono mai state un prodotto di lusso

Fedagripesca: le ostriche non sono mai state un prodotto di lussoRoma, 4 mar. (askanews) – “In Italia l’aver scelto di tassare le ostriche come prodotto di lusso crea un gap nei confronti degli altri produttori europei che non hanno l’Iva al 22%, come da noi, ma sotto il 10%. Per questo apprezziamo l’impegno del ministro Lollobrigida sostenuto da una volontà politica bipartisan per portare l’Iva al 10%. Una scelta che risponde alle richieste di consumatori e produttori”. Così paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca, nel commentare quanto dichiarato dal ministro Masaf Lollobrigida che ha incontrato oggi al Senato i pescatori di Goro alle prese con l’emergenza granchio blu.


L’Italia, ricorda l’associazione, è un importante consumatore di ostriche, circa 10.000 tonnellate annue. “Il 97% delle ostriche consumate in Italia sono straniere, probabilmente francesi. E invece l’Italia con i suoi oltre 7mila chilometri di costa potrebbe contendere alla Francia lo scettro di patria delle ostriche, riappropriandosi di una produzione già praticata dagli antichi romani. Un business che potrebbe valere alla produzione oltre 60 milioni di euro, grazie alla creazione di poli produttivi. Basterebbe un produttore in ogni marineria, con una produzione di circa cinquanta quintali, per raggiungere questo obiettivo”, conclude Tiozzo.

Il Brasile riapre le porte alle susine italiane

Il Brasile riapre le porte alle susine italianeRoma, 4 mar. (askanews) – Le susine italiane, Prunus domestica e Prunus salicina, tornano in Brasile. Il ministero per l’Agricoltura ha infatti comunicato la ripartenza dell’export verso il Paese sudamericano dal 21 febbraio scorso interrompendo, così, il blocco imposto da Brasilia nel 2013 per paura della diffusione della Lobesia botrana. Uno stop di natura preventiva più che legato ad una reale diffusione della malattia proveniente dalla pianta della vite. Il problema riguardava la non coincidenza della produzione italiana con i parametri stabiliti dalla normativa brasiliana sulle importazioni.


“La riapertura del mercato brasiliano è davvero una buona notizia – commenta Michele Ponso, presidente della Federazione di Prodotto Nazionale Frutticoltura di Confagricoltura – Il Paese rappresentava una quota importante dell’esportazione italiana di susine in Sud America, e adesso tornerà a rappresentarla”. Confagricoltura si è particolarmente spesa negli anni, portando avanti un dialogo serrato con l’ambasciata del Brasile in Italia. Fino ad arrivare, nel luglio 2024, alla visita di una delegazione del ministero per l’Agricoltura del Paese presso alcuni frutteti dell’Emilia Romagna e del Piemonte. Le due regioni che, insieme al Lazio, hanno sofferto di più il blocco, in quanto principali produttrici di susine.


Il 27 settembre dell’anno scorso, con una riunione presso il Masaf insieme al Servizio Fitosanitario Nazionale, è stato raggiunto l’accordo di Systems Approach per autorizzare l’accesso al mercato brasiliano delle susine e ripristinare così il flusso commerciale. “Un importante risultato diplomatico, che abbiamo portato avanti insieme al ministero italiano”, aggiunge il presidente della Federazione nazionale dei produttori frutticoli. Il ritorno nel mercato brasiliano è una boccata d’ossigeno per i produttori italiani, i quali stanno facendo i conti con un mercato europeo abbastanza asfittico e con una concorrenza, in particolare spagnola, agguerrita.


L’anno scorso l’Italia ha prodotto 1.720.448 quintali di susine segnando una crescita rispetto al 2023 (1.653.141 quintali). Sono calate (-6%), invece, le superfici che sono passate, dai 12.694 ettari di due anni fa, a 11.919 dell’anno scorso. La principale regione di produzione è l’Emilia Romagna, che pesa per circa 1/3. Altre regioni rilevanti in termini produttivi sono Piemonte, Campania, Lazio e Basilicata.

Confcooperative: bene riapertura export susine in Brasile

Confcooperative: bene riapertura export susine in BrasileRoma, 4 mar. (askanews) – “Esprimiamo un nostro plauso all’intenso lavoro svolto in questi anni dagli uffici ministeriali competenti, che ha portato al via libera all’export di susine in Brasile, riaprendo così un interessante mercato di sbocco per le nostre cooperative, leader nella produzione di susine”. Così Davide Vernocchi, presidente del settore Ortofrutticolo di Confcooperative commenta la notizia dell’approvazione del protocollo che consente le esportazioni da parte delle aziende italiane in Brasile di susine, produzione di punta per l’ortofrutta nazionale, con oltre 171.000 tonnellate prodotte, di cui una quota significativa è destinata all’export.


“Questa è però l’ ennesima riprova – prosegue Vernocchi – che la rimozione di ingiustificate barriere fitosanitarie e l’accelerazione dell’iter di approvazione dei protocolli bilaterali con le autorità dei Paesi Terzi sono priorità e criticità per il settore: non è accettabile che l’ Italia abbia impiegato così tanti anni per ottenere dal Brasile l’approvazione di un system approach per le susine, ci auguriamo che nel quadro dei nuovi provvedimenti annunciati dalla Commissione Ue nella visione per l’agricoltura possa trovare spazio un diverso approccio con i Paesi Terzi improntato a condizioni di reciprocità anche nell’export”, conclude Vernocchi.

Uila propone osservatorio filiera femminile agroalimentare

Uila propone osservatorio filiera femminile agroalimentareRoma, 4 mar. (askanews) – Un osservatorio nazionale delle donne della filiera agroalimentare che coinvolga la rappresentanza sindacale e datoriale di tutti i comparti, con l’obiettivo di condividere una visione comune ed orientare ulteriormente la contrattazione e la bilateralità verso un modello sociale di lavoro equo e sostenibile per tutti, indipendentemente dal genere di appartenenza. E’ la proposta lanciata dalla Uila in occasione dell’iniziativa “La filiera delle donne dell’agroalimentare” organizzata oggi a Firenze.


“Siamo convinti che sia necessaria una alleanza strategica femminile di tutto il settore affinché la sostenibilità sia declinata anche a favore della piena integrazione delle donne nel mondo del lavoro”, ha dichiarato la segretaria generale Enrica Mammucari nel corso del suo intervento ricordando che “grazie al forte impegno delle parti sociali nella contrattazione e nella bilateralità sono state individuate misure concrete ed avanzate di welfare. Oggi però i tempi sono maturi per un ulteriore passo in avanti: dobbiamo promuovere in modo strutturale una reale collaborazione paritetica tra donne e uomini nel mondo lavorativo”.