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D’Eramo (Masaf): a breve presenteremo il marchio bio italiano

D’Eramo (Masaf): a breve presenteremo il marchio bio italianoRoma, 24 feb. (askanews) – A breve sarà ufficialmente presentato il Marchio biologico italiano, selezionato fra le proposte del concorso di idee indetto dal ministero dell’Agricoltura. Lo ha annunciato il sottosegretario al Masaf Luigi D’Eramo, nel corso del suo intervento al Sana 2025 a BolognaFiere in occasione di Rivoluzione Bio.


“Unito ad una efficace comunicazione, anche coinvolgendo i tanti soggetti che operano nei territori – ha detto D’Eramo – potrà rendere le nostre produzioni ancora più certificate, più riconoscibili e quindi premiate dai mercati per la loro qualità. Lo hanno confermato peraltro anche i risultati della ricerca dell’Osservatorio SANA-Nomisma: il 75% dei consumatori ritiene che rappresenti una garanzia aggiuntiva all’origine”. Questo marchio rappresenterà quindi una “ulteriore certificazione, chiara e riconoscibile, che favorirà dunque anche la redditività delle imprese e sarà importante per distinguere i prodotti bio italiani da quelli di importazione che spesso non rispondono alle nostre stesse regole e ai nostri elevati standard, rischiando di penalizzare il lavoro virtuoso dei nostri produttori”.


Per il sottosegretario i dati presentati oggi restituiscono il quadro di un settore che conferma un trend positivo e che “ha i presupposti per poter ulteriormente crescere anche grazie alle diverse misure messe in campo dal Masaf”. Il sottosegretario ha ricordato come nel corso del 2024 in Italia il mercato del bio sia “cresciuto, con un incremento delle vendite nel mercato interno del +5,7% e dell’export del Made in Italy bio del +7%. Altro aspetto interessante emerso – ha detto – è che gli italiani hanno una sempre maggiore attenzione verso la loro alimentazione”. Non solo, quando si acquistano prodotti alimentari bio l’altra caratteristica più ricercata è l’italianità, ovvero ingredienti e materie prime 100% italiane. “Se l’Italia resta leader a livello europeo per superfici coltivate a biologico e prima per numero di operatori – ha concluso il sottosegretario – tra gli obiettivi da perseguire c’è l’aumento dei consumi pro capite così da continuare a sostenere lo sviluppo dell’intero settore”.

Biologico: fatturato cooperative +3,8%, vino prodotto più venduto

Biologico: fatturato cooperative +3,8%, vino prodotto più vendutoRoma, 24 feb. (askanews) – Fatturato in aumento del 3,8% nel 2023, con margini di crescita all’estero e vino ed ortofrutta sono i prodotti più commercializzati. Sono questi alcuni dei risultati emersi da un’indagine sulla cooperazione biologica condotta da Ismea nell’ambito della Rete Rurale Nazionale e che è stata presentata oggi nel corso di un’iniziativa organizzata da Fedagripesca Confcooperative nella cornice del salone internazionale del Sana 2025 a Bologna.


L’indagine ha interessato un campione di cooperative proprietarie dei marchi leader del comparto biologico presenti nella Gdo e nella distribuzione specializzata e che hanno fatturato nel 2023 un totale di 2,7 miliardi di euro. Il settore produttivo più rappresentato è il vitivinicolo, seguito dall’ortofrutticolo, il seminativo e il lattiero caseario. Il fatturato complessivo delle cooperative è in aumento (+3,8%). Una cooperativa su due commercializza i propri prodotti anche all’estero con quote di fatturato ancora non significative, ma con buoni margini di crescita. Inoltre, più dell’86% delle cooperative biologiche è in possesso di una ulteriore certificazione: le più diffuse sono quelle connesse ai regimi di qualità UE (quali DOP, IGP, STG) e le certificazioni di processo.


Molto alta l’attenzione delle cooperative biologiche verso la sostenibilità delle produzioni: più del 75% utilizza energie rinnovabili, di queste oltre il 92% è anche produttore di energia. “La frammentazione del settore agricolo italiano – ha commentato Francesco Torriani, presidente del settore biologico di Confcooperative, alla quale aderiscono la maggior parte delle cooperative analizzate – è una criticità che può essere affrontata attraverso l’aggregazione tra produttori, mettendo insieme l’intera filiera, dalla produzione fino alla commercializzazione del prodotto finito, migliorando di conseguenza l’efficienza e la distribuzione del valore lungo della filiera a vantaggio del produttore e del consumatore finale”.

Confcooperative: su biologico puntare alle filiere cooperative

Confcooperative: su biologico puntare alle filiere cooperativeRoma, 24 feb. (askanews) – Nel settore del biologico, la questione del prezzo finale è “sempre più centrale e la strada da percorrere è di investire in filiere in grado di integrare la fase della produzione con quella della trasformazione, così si evita di scaricare sul consumatore le inefficienze delle filiere produttive spesso alla base di prezzi poco competitivi”. Lo ha detto il presidente del settore biologico di Confcooperative Fedagripesca Francesco Torriani intervenendo alla tavola rotonda Rivoluzione Bio su “Mercato italiano del bio e politiche per il settore” svoltasi oggi nell’ambito del Sana, in programma a BolognaFiere.


“I dati presentati oggi a Bologna – ha ricordato Torriani – che ci hanno restituito un settore biologico in crescita in valore e in volume con le vendite che superano i 10 miliardi tra mercato interno ed esportazioni, hanno evidenziato anche come il consumatore quando fa la spesa è attento in primo luogo all’origine del prodotto e subito dopo al prezzo”. “Se facciamo un salto di qualità nell’organizzazione della filiera – ha spiegato Torriani – riusciamo da un lato a rafforzare il ruolo dei produttori assicurando loro la giusta remunerazione in un contesto dove i costi di produzione aumentano e il cambiamento climatico sta impattando negativamente sulle rese qualitative e sui volumi produttivi. D’altro lato, si riescono ad avere prezzi maggiormente competitivi se si integrano le fasi della trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti, come accade nelle cooperative”.


“Riteniamo quindi fondamentale – ha dichiarato Torriani – che si facciano concrete politiche a sostegno delle filiere. Ad oggi sono poche le regioni italiane ad aver attivato progetti di Filiera nella programmazione dello sviluppo rurale, con un utilizzo peraltro limitato di risorse. Serve un cambio di paradigma che incentivi le aziende a operare come parte di un sistema aggregato, anziché come singole realtà isolate”.

Lollobrigida a Ue: coerenza tra politiche agricole e comunicazione

Lollobrigida a Ue: coerenza tra politiche agricole e comunicazioneRoma, 24 feb. (askanews) – “È necessario riflettere sull’atteggiamento dell’Europa rispetto alle sue produzioni strategiche, in particolare quella del vino. C’è una costante aggressione a un settore economico strategico in nome di visioni salutistiche che andrebbero analizzate in modo più pragmatico”. Lo ha detto, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida intervenendo nella sessione pubblica del Consiglio Ue Agricoltura e Pesca (Agrifish).


“L’Italia è il primo produttore di vino in Europa in termini quantitativi e, insieme a Francia e Spagna, ha una lunga tradizione nel consumo di questo prodotto – ha detto il ministro – Il tentativo di demonizzare questo prodotto è un danno peggiore di qualsiasi dazio che negli Stati Uniti potrebbero porre. Serve una riflessione su questo, come su altri settori, che devono vedere una coerenza tra le azioni che facciamo per sostenere l’agricoltura e le azioni di comunicazione che indeboliscono alcuni ambiti specifici”, ha concluso il ministro.

Lollobrigida: serve strategia Ue per zootecnia e Psa

Lollobrigida: serve strategia Ue per zootecnia e PsaRoma, 24 feb. (askanews) – “Abbiamo necessità di condividere una strategia condivisa sul settore zootecnico. L’Italia si sta impegnando in maniera molto attenta nel contrasto della peste suina africana con risultati che presenteremo anche alla Commissione Ue”, ma “la lotta a malattie e fitopatie richiede un approccio sovranazionale, perché questi problemi non conoscono confini”. Lo ha detto, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida intervenendo nella sessione pubblica del Consiglio Ue Agricoltura e Pesca (Agrifish).


“È necessario prevenire per abbattere i costi del costante inseguimento a quello che avviene in questo tipo di ambito”, ha concluso il ministro.

Lollobrigida: timori per spacchettamento fondi Ue agricoltura

Lollobrigida: timori per spacchettamento fondi Ue agricolturaRoma, 24 feb. (askanews) – Preoccupa l’ipotesi di spacchettamento dei fondi europei per l’agricoltura: “crediamo che l’agricoltura abbia la necessità di stabilizzare le risorse sia per quanto riguarda l’aspetto della produzione di cibo sia per quanto riguarda quello della custodia del terriorio dove è indispensabile il ruolo degli agricoltori”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso del proprio intervento della sessione pubblica del consiglio Agrifish in corso a Bruxelles.


“Condivido – ha poi aggiunto il ministro – le preoccupasioni sull’utilizzo dell’acqua: credo sia necessario un piano strategico Europeo infrastrutturale con fondi ulteriori”. Lollobrigida ha poi sottolineato le “parole importanti” pronunciate oggi e durante la presentazione del piano europeo per una nuova visione dell’agricoltura sulla “necessità di ricercare la sovranità alimentare europea con una presa di responsabilità sui vari ambiti strategici come la competitività del settore agricolo, il giusto posizionamento dei prodotti di qualità, la difesa dai prodotti standardizzati di aree che non rispettano i nsotri criteri e l’attrattività per le generazioni future”.

Comm. Hansen: agricoltori sono parte soluzione, non del problema

Comm. Hansen: agricoltori sono parte soluzione, non del problemaRoma, 24 feb. (askanews) – La nuova visione europea sull’agricoltura “è un documento chiave che guiderà il nostro mandato, vogliamo lavorare insieme con i nostri agricoltori che sono parte della soluzione e non del problema”. Lo ha detto il Commissario Europeo Christophe Hansen aprendo il consiglio Ue dei ministro dell’Agricoltura e della Pesca in corso a Bruxellese.


“Nel prossimo consiglio di marzo avremo su questo un dibattito approfondito – ha aggiunto – perché l’agricoltura in Ue è estremamente diversificata e non possiamo dare una risposta standardizata ma deve essere specifica e territoriale anche all’interno di uno stesso Stato membro”. Le linee guida della visione europa per l’agricoltura prevedono “un unuova Pac, una nuova strategia per il rinnovo generazionale, un filone di lavoro sull’allevamento, un sistema di valutazione sostenibuile e una strategia digitale per l’agricoltura. Intendiamo – ha annunciato Hansen – continuare il dialogo sulle azioni chiave nella prossima conferenza sulla visione europea per l’agricoltura che si svolgerà il prossimo 8 maggio”.

Import agroalimentare Ue a 15,5 mld a novembre 2024, +18% su 2023

Import agroalimentare Ue a 15,5 mld a novembre 2024, +18% su 2023Roma, 24 feb. (askanews) – Le importazioni agroalimentari dell’UE sono rimaste forti a novembre 2024, a quota 15,5 miliardi di euro, ovvero il 5% in meno rispetto a ottobre 2024 ma con un aumento del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni cumulative per l’anno sono aumentate del 7%, spinte da prezzi elevati e volumi di importazione in crescita. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto mensile sul commercio agroalimentare pubblicato oggi dalla Commissione europea.


La Costa d’Avorio ha registrato il maggiore aumento delle importazioni dell’UE (+2,3 miliardi di euro, +61%), trainato dall’aumento dei prezzi del cacao. L’Ucraina ha registrato il secondo maggiore aumento (+1,3 miliardi di euro, +13%), trainato da maggiori importazioni di oli vegetali (+858 milioni di euro) e semi oleosi (+684 milioni di euro). Le importazioni di caffè, tè, cacao e spezie sono aumentate complessivamente di 8,4 miliardi di euro (+44%) da gennaio a novembre 2024, trainate da prezzi più elevati di cacao e caffè e volumi in aumento. D’altro canto, le importazioni cumulative di cereali hanno registrato la riduzione maggiore, con un calo di 1,9 miliardi di euro rispetto al 2023 (-17%), dovuto principalmente alla riduzione dei prezzi (-14%), mentre i volumi importati sono diminuiti del 3%.

Export agroalimentare Ue 20,1 mld a novembre 2024, stabile su 2023

Export agroalimentare Ue 20,1 mld a novembre 2024, stabile su 2023Roma, 24 feb. (askanews) – A novembre 2024, le esportazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto i 20,1 miliardi di euro, in calo del 7% rispetto al picco di ottobre, ma in linea con i livelli di novembre 2023. Le esportazioni cumulative tra gennaio e novembre 2024 sono aumentate del 3% a 217,2 miliardi di euro. Anche le importazioni sono cresciute in modo significativo (+7%), raggiungendo i 156,6 miliardi di euro nel periodo gennaio-novembre, spinte dalla crescente domanda e dai prezzi più elevati per prodotti come cacao e caffè.


Sono i principali risultati dell’ultimo rapporto mensile sul commercio agroalimentare pubblicato oggi dalla Commissione europea. A registrate i maggiori incrementi nelle esportazioni dell’UE tra gennaio e novembre 2024 sono stati Stati Uniti e il Regno Unito, spinti dalla forte domanda di prodotti come l’olio d’oliva e una varietà di beni. Le esportazioni di caffè, tè, cacao e spezie hanno registrato il maggiore aumento in valore (+2,4 miliardi di euro, +32%), guidate da pasta di cacao, burro e polvere (+1,6 miliardi di euro, +84%), spinte da prezzi più elevati (+62%) e volumi.


Anche le esportazioni di olio d’oliva sono aumentate di 2,1 miliardi di euro (+45%), principalmente a causa dei prezzi elevati sostenuti, che hanno recentemente iniziato a tornare ai livelli del 2023. D’altro canto, le esportazioni di cereali dell’UE hanno avuto la maggiore riduzione in valore, con un calo di 2,4 miliardi di euro in valore (-18%), spiegato principalmente da una riduzione dei prezzi (-14%).

Lollobrigida incontro omologo irlandese: preoccupazione su vino

Lollobrigida incontro omologo irlandese: preoccupazione su vinoRoma, 24 feb. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha incontrato oggi, a margine dell’Agrifish di Bruxelles, il ministro dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e della Pesca della Repubblica d’Irlanda, Martin Heydon.


Durante l’incontro, spiega il Masaf in una nota, i ministri hann discusso delle principali sfide del settore agricolo, con particolare attenzione alla questione delle etichettature delle bevande alcoliche introdotte dalla normativa irlandese. Il ministro Lollobrigida, in particolare, ha espresso “forte preoccupazione” per l’impatto che tale normativa potrebbe avere sul mercato unico europeo, evidenziando il rischio di penalizzazione per i produttori vinicoli italiani. Il ministro Heydon ha preso atto delle osservazioni italiane, evidenziando che la questione rientra nella competenza del ministero della Salute irlandese.


L’Irlanda, invitata a partecipare al G20 in Sudafrica dalla presidenza sudafricana – conclude il Masaf – condivide con l’Italia l’impegno per un’agricoltura sostenibile e sicura. I due Paesi collaboreranno per portare avanti posizioni comuni in quella sede su temi chiave come la sicurezza alimentare, la transizione ecologica e il sostegno agli agricoltori.