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1-2 marzo a Roma Formaticum, mostra mercato rarità casearie

1-2 marzo a Roma Formaticum, mostra mercato rarità casearieRoma, 24 feb. (askanews) – Torna a Roma sabato 1 e domenica 2 marzo Formaticum, la mostra mercato delle rarità casearie italiane giunta alla sua sesta edizione e organizzata da La Pecora Nera Editore e Dol-di origine laziale. Gli spazi espositivi della Città dell’Altra Economia si ampliano, coinvolgendo anche l’area del Collettivo Gastronomico dove sarà possibile assaggiare i formaggi ma anche degustare un calice di vino di piccoli produttori del Lazio e dei piatti preparati con i formaggi delle aziende presenti.


La manifestazione sostiene chi lavora per mantenere vive le radici della gastronomia, promuovendo una cultura alimentare che rispetti l’ambiente e la comunità locale. “Questo evento è per noi un’occasione unica per valorizzare le eccellenze casearie artigianali provenienti da tutta Italia. Oltre a offrire al pubblico un’esperienza di scoperta e degustazione, il nostro obiettivo è facilitare il dialogo tra i produttori e gli operatori del settore ho.re.ca., che anche quest’anno ci aspettiamo numerosi”, spiegano Simone Cargiani e Fernanda D’Arienzo, editori de La Pecora Nera. L’evento vuole sensibilizzare il pubblico sull’importanza di fare scelte consapevoli, che supportino direttamente i produttori locali e contribuiscano a un futuro più sostenibile e rispettoso delle tradizioni. Tra i formaggi in degustazione, alcuni dei più noti come Parmigiano Reggiano e mozzarella di bufala si affiancano a rarità del patrimonio caseario, come il Montébore, lo Storico Ribelle, il Blu di Capra e il Cacio Moscio Avellano.


Un’altra grande novità di questa sesta edizione è il concorso che coinvolgerà anche il pubblico. Infatti, oltre a decretare i tre migliori formaggi nelle categorie fresco, semistagionato e stagionato, selezionati da una giuria di esperti, i visitatori potranno votare il proprio formaggio preferito e contribuire così alla proclamazione del vincitore assoluto scansionando il QR code monouso che verrà fornito insieme al biglietto d’ingresso e votando il formaggio più gradito.

Culatello Zibello Dop: in 2024 preaffettato supera 50% produzione

Culatello Zibello Dop: in 2024 preaffettato supera 50% produzioneRoma, 24 feb. (askanews) – Il valore del preaffettato del Culatello di Zibello Dop supera per la prima volta la soglia del 50% dell’intera produzione annua. Un dato record quello del 2024, anno che si chiude con un fatturato al consumo di 18,5 milioni di euro. Un valore storico, quello legato alle vaschette, mai raggiunto nei 15 anni dalla fondazione del Consorzio: nel 2024, su 73.550 culatelli sigillati, 38.004 sono stati destinati al preaffettato, toccando così il 51,6% del totale.


E guardando ai dati storici, a volume, solo nell’anno record del 2022 (con 102.591 culatelli marchiati quando la produzione ripartì completamente post Covid) ne erano stati destinati di più, con 40.171. Complessivamente, su un fatturato al consumo di 18,5 milioni di euro, 10,2 arrivano proprio dal preaffettato (nel 2019 erano 7,3) con 1,07 milioni di vaschette immesse sul mercato. La crescita assume ancor più importanza in un anno dove il reperimento di materia prima per il prodotto certificato è stata quantomai difficoltosa. Rispetto al 2023, il calo nelle marchiature è del 9,5%, con 294 chilogrammi destinati rispetto ai 325mila dell’anno precedente. Una contrazione che risente soprattutto dell’aumento dei costi. “Nel 2020, il prezzo medio della coscia di suino con osso era di 3,73 euro al chilo; attualmente, dato 2024, siamo arrivati a 6,08: quasi il doppio – ha spiegato Romeo Gualerzi, presidente del Consorzio – Sono quotazioni stratosferiche che si traducono in un inevitabile riduzione dei consumi dovuta a un minor potere di acquisto. Inoltre come Consorzio abbiamo applicato regole ancora più stringenti sul disciplinare, con controlli moderni in grado di garantire maggiori garanzie; applicazioni che in parte riducono la disponibilità di cosce sul mercato”.


In ogni caso, secondo Gualerzi, “siamo ben oltre la media storica di 60mila culatelli marchiati: il 2022 ha rappresentato una eccezione, visto che dopo lo stop dovuto dal Covid avevamo esaurito le scorte, e da quest’anno puntiamo a raggiungere gli 80mila. Ma la cosa più importante sarà stabilizzare il mercato. Oltre a intensificare sempre di più l’attività promozionale in Canada, Cina, Giappone e Usa dove il consumo di suini è molto elevato”. Il Consorzio racchiude tutte e 21 le aziende produttrici della Dop per un comparto da oltre 250 addetti e un fatturato alla produzione di 11,5 milioni di euro. Nei dati economici 2024 inoltre la quota export si attesta su un 25%: i Paesi dell’area UE (in primis Francia e Germania), insieme con la Svizzera, rappresentano l’88% della quota estero, ma cresce anche il Nord America, con Canada e Stati Uniti (6% complessivo), oltre ai paesi asiatici (4%). Infine per quanto riguarda Il canale di commercializzazione, il normal trade si conferma quello principale con una quota pari al 60% del comparto, mentre la grande distribuzione organizzata rappresenta il restante 40%.

Corsini confermato a guida Consorzio aceto balsamico Modena Dop

Corsini confermato a guida Consorzio aceto balsamico Modena DopRoma, 24 feb. (askanews) – L’assemblea annuale dei soci del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ha confermato all’unanimità il presidente uscente Enrico Corsini e tutti i membri del precedente mandato. Il Cda del Consorzio si compone quindi per i il triennio 2025-2028, oltre al presidente Corsini, di Leonardo Giacobazzi vice presidente e dei consiglieri Cesare Mazzetti, Massimo Malpighi, Mirco Casari, Ilaria Tirelli, Giovanna Ferrari Amorotti, Maurizio Fini, Michele Montanari.


Nel corso dell’assemblea Corsini ha presentato i risultati del 2024 che ha visto un livello record dei volumi di imbottigliamento con 165.653 bottigliette da 100ml nel formato “Giugiaro” unico per tutti i produttori, di cui 91.346 di affinato “12 anni” e 74.307 di “extra vecchio 25 anni” facendo registrare sul 2023 per la filiera dell’Aceto Balsamico Tradizione di Modena DOP un +16,43%, con una percentuale di crescita del 27,2% per l’extra vecchio e +8,93% per l’affinato 12 anni, per il Consorzio Tutela +37,66% di imbottigliamento. “Il 2024 è l’anno migliore di sempre – ha detto Corsini – sia per la produzione che per la promozione, i numeri positivi dimostrano anche l’impegno e la qualità delle attività di promozione e tutela messe in campo dal Consorzio e speriamo che anche il prossimo anno siano altrettanto proficue”.


Dopo l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2024 è stato presentato il piano programmatico per il 2025 che prevede il proseguire di attività consolidate e nuove iniziative e azioni per sostenere le acetaie nella loro missione.

Nasce la Confederazione italiana cuochi e artigiani

Nasce la Confederazione italiana cuochi e artigianiRoma, 24 feb. (askanews) – Nasce la Confederazione Italiana Cuochi e Artigiani per l’Enogastronomia (CICA-E), con l’obiettivo di unire e valorizzare cuochi, artigiani, imprenditori e professionisti del settore enogastronomico italiano: la nuova realtà è stata presentata a Tirreno C.T. e Balnearia a CarraraFiere, dove si è discusso di ristorazione, un settore che conta oltre 331mila imprese, con un valore aggiunto di 54 miliardi di euro e 1,4 milioni di lavoratori occupati, secondo l’ultimo rapporto del settore di Fipe.


Tra i dati in rilievo quello relativo all’imprenditoria femminile, realtà sempre più consolidata nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi: sono infatti 95.870 le imprese condotte da donne, pari al 28.9% sul totale delle imprese attive. In testa ci sono bar e caffè (33,1%), quindi le attività di fornitura di pasti preparati (27,1%) e ristoranti e attività di ristorazione mobile (26,2%). Tra le regioni, quelle che registrano la crescita più marcata in questo senso sono la Valle d’Aosta, con il 36,3% sul totale nazionale, il Friuli-Venezia Giulia (34,8%) e l’Umbria (33,4%). A dicembre 2023 erano 331.888 le imprese della ristorazione, in leggera contrazione rispetto all’anno precedente (-1,2%). Di queste, 132.004 sono bar, 195.471 ristoranti, take away, gelaterie e pasticcerie e 3.703 aziende che offrono servizi di banqueting e catering. La Lombardia si conferma la prima regione per presenza di imprese del settore con una quota sul totale pari al 14,6%, seguita da Lazio (10,6%) e Campania (10,3%). In Toscana le imprese sono 22.037 ovvero il 6,6% del totale nazionale, in calo del 1,2% rispetto all’anno precedente. Una Confederazione che mette insieme cuochi e artigiani del gusto.


La neonata Confederazione vuole promuovere e preservare l’eccellenza culinaria e artigianale italiana, supportando i professionisti in ogni fase della loro carriera e creando sinergie tra diverse competenze per affrontare le sfide e le opportunità del futuro. “Tra le nostre missioni c’è la valorizzazione delle eccellenze promuovendo concorsi, eventi e iniziative che celebrano la tradizione culinaria e artigianale italiana – spiega Fabio Tacchella, coordinatore della neonata confederazione – crediamo che il successo del settore enogastronomico italiano dipenda dalla capacità di collaborare ed innovare mantenendo vive le tradizioni che rendono la cucina italiana una delle più amate al mondo”.

Mortadella Bologna Igp, in 2024 vendite +1,6%, export +6,2%

Mortadella Bologna Igp, in 2024 vendite +1,6%, export +6,2%Roma, 24 feb. (askanews) – Nel corso del 2024 sono stati venduti 33 milioni di chilogrammi di Mortadella Bologna Igp e prodotti quasi 39 milioni di chili. Rispetto al 2023 le vendite sono cresciute dell’1,6% e la produzione dello 0,9%. L’affettato in vaschetta, dopo la crescita esponenziale degli ultimi 10 anni (+240%) si è sostanzialmente stabilizzato registrando un -0,1%. Da riscontrare, infine, l’exploit del formato tranci che ha registrato un aumento del 27,6%.


In Italia, la GDO si conferma il principale canale di vendita con una quota del 55,1%, seguita dal Normal Trade col 26,9% e dal Discount col 17,9%. Le vendite sono prevalentemente destinate ai consumi interni, tuttavia la quota destinata alle esportazioni, nel 2024 pari al 20,1%, è in progressiva crescita (+6,2% rispetto al 2023). La maggior parte delle esportazioni sono verso i Paesi UE, tra quest’ultimi, Francia e Germania rappresentano i principali mercati di riferimento, seguiti da Spagna, UK e Belgio. La Spagna, per la prima volta, registra una crescita del 13,9%, mentre la Romania del 27,6%. “Siamo contenti dei risultati conseguiti dalla Mortadella Bologna IGP nel corso del 2024, anno particolarmente difficile per le famiglie italiane che hanno visto aumentare il costo del carrello spesa, costringendole a una parziale diminuzione dell’acquisto di generi alimentari. Ciononostante, i dati ottenuti confermano il buon andamento del prodotto che ha registrato incrementi di produzione e vendite, anche quest’anno, trainate dai mercati esteri, dove l’export è cresciuto del 6,2%”, ha spiegato Guido Veroni, presidente del Consorzio italiano tutela Mortadella Bologna.


“Di particolare rilievo gli incrementi ottenuti in UK +8,3%, Francia +8,7%, Svizzera +7,5% e Spagna +13,9. Tutti paesi dove siamo impegnati con programmi triennali europei di promozione, ben articolati sul territorio”, ha concluso.

Tegamino’s cresce a Milano: un ristorante dopo il corner delivery

Tegamino’s cresce a Milano: un ristorante dopo il corner deliveryMilano, 23 feb. (askanews) – Tegamino’s cresce a Milano e apre il suo primo ristorante frutto della collaborazione tra il founder, Marco Serrone, e l’imprenditrice, Elisa Simonaro. Il ristorante, che alzerà la serranda il prossimo 4 marzo in viale Bligny, arriva dopo il successo per il food corner Tegamino’s go! dedicato al delivery, in via Federico Faruffini a Milano.


La pizza al tegamino, detta anche al padellino, è un lievitato tipico di Torino che, dopo una doppia lievitazione dell’impasto, viene cotto al forno in una piccola padella o in un piccolo tegame prevalentemente in ferro, precedentemente unto d’olio per renderlo antiaderente. “Non esiste un food brand al mondo dedicato all’autentica pizza cotta al tegamino come Tegamino’s – dichiara Serrone – Il nostro slogan, It’s not a dream, taste it! incarna perfettamente la promessa di un gusto unico e inconfondibile valorizzando ingredienti selezionati e tecniche artigianali, ridefinendo il concetto di pizza tradizionale. La nostra visione è quella di diventare il punto di riferimento per l’originale pizza al tegamino in Italia, creando un format scalabile e assolutamente riconoscibile”.


“Crediamo che la pizza possa regalare alle persone un sorriso a tavola, un piatto che ci riporta tutti bambini. Con Tegamino’s ho concretizzato quella che oggi definirei la mia filosofia di vita: la passione rende tutto più buono – dichiara il founder – Nei prossimi anni, l’obiettivo è nel breve periodo quello di consolidare la presenza del brand a Milano con nuovi punti vendita in città. Parallelamente, svilupperemo il franchising, selezionando partner strategici per espanderci prima in Italia e successivamente all’estero”. Nel lungo periodo l’obiettivo è diventare “un brand di riferimento per la pizza al tegamino, con un network di locali nelle principali città, sfruttando il potenziale della delivery e delle nuove tecnologie per migliorare l’esperienza del cliente. Siamo pronti a portarla ovunque: è la pizza al tegamino, una specialità che si distingue per la doppia cottura, garantendo una base croccante e un cuore soffice”. Con un format moderno, accessibile e adatto a momenti di socialità, Tegamino’s punta a conquistare un target ampio e trasversale. Dai professionisti e lavoratori che cercano un pranzo veloce, una cena gustosa dopo una giornata di lavoro o un servizio catering, sino ai food lovers e famiglie.

Delegazione Fao sperimenta ‘filatura’ live mozzarella bufala Dop

Delegazione Fao sperimenta ‘filatura’ live mozzarella bufala DopRoma, 21 feb. (askanews) – Cinquanta esperti da tutto il mondo arrivati a Caserta per partecipare a una “mozzarella tour experience”. Una delegazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao) e di esperti di indicazioni geografiche, ha fatto visita oggi al Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, nella sede delle Regie Cavallerizze della Reggia di Caserta. L’iniziativa fa parte del programma collaterale della conferenza internazionale “Prospettive globali sulle Indicazioni Geografiche”, organizzata dalla Fao, dal Masaf e dalla Fondazione Qualivita, che si conclude oggi a Roma ed è stata incentrata sui temi dell’innovazione e della sostenibilità.


Gli ospiti sono ricercatori, accademici e operatori del settore, designati dai rispettivi Paesi per la conferenza, diventata l’occasione per far avanzare il dialogo internazionale sia sull’importanza delle indicazioni geografiche sia sugli sviluppi degli studi sulla sostenibilità. Nella sede del Consorzio sono arrivati cinquanta esperti, provenienti dall’associazione per la cooperazione tecnica ed economica tra Cina ed Europa (Ceatec), dall’istituto francese per la ricerca e la cooperazione in agricoltura (Cirad), dal ministero dell’Agricoltura della Turchia, da Paesi africani come Algeria, Benin, Camerun, Madagascar e Zimbabwe, poi da Stati Uniti, Israele, Argentina, Brasile e ancora Giappone, India, Indonesia, mentre sul versante europeo hanno partecipato rappresentanti di Germania, Svizzera, Albania, Olanda e Portogallo, oltre che dell’Italia.


Tutti hanno avuto la possibilità di immergersi in un “mozzarella tour experience”, con il racconto della storia della Bufala Dop, del ruolo e del lavoro di tutela e promozione svolto dal Consorzio dal 1981. E’ stato illustrato il funzionamento del sistema di tracciabilità della filiera, unico in Europa, che consente di poter risalire da una singola mozzarella fino alla partita di latte con cui è stata prodotta. Momento clou della giornata è stata la dimostrazione di filatura dal vivo, realizzata dal maestro casaro Mimmo La Vecchia, “Il nostro impegno per la sostenibilità e la trasparenza verso il consumatore ha avuto una attenzione internazionale che premia i nostri sforzi. Tutti sono andati via con l’emozione nel cuore e la voglia di ritornare presto a conoscere ancora meglio i luoghi della Bufala Dop”, ha detto il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo.

Intesa Credit Agricole Italia-Masaf: 3 mld per agroalimentare

Intesa Credit Agricole Italia-Masaf: 3 mld per agroalimentareRoma, 21 feb. (askanews) – Tre miliardi a sostegno del settore agroalimentare: è stato firmato oggi un protocollo d’intesa tra Crédit Agricole Italia e il Masaf per supportare concretamente lo sviluppo del settore agricolo e agroalimentare italiano, attraverso una partnership strategica che mira a facilitare l’accesso al credito delle imprese del comparto.


L’accordo prevede lo stanziamento di un plafond dedicato del valore di 3 miliardi di euro e si inserisce in un più ampio programma di sostegno che include servizi di consulenza specialistica, iniziative dedicate ai giovani agricoltori e supporto all’utilizzo di canali alternativi di finanziamento, compreso l’impulso decisivo all’utilizzo delle garanzie Ismea, come asset strategico da valorizzare a sostegno del merito creditizio delle imprese agricole. “Con l’accordo siglato oggi rafforziamo il sistema agroalimentare italiano e rilanciamo la produttività delle imprese – ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – Fin dal suo insediamento, il Governo ha introdotto, potenziato e favorito strumenti concreti per sostenere gli agricoltori e i giovani che vogliono investire e produrre, difendendo il valore del Made in Italy e della nostra sovranità alimentare. Le politiche che stiamo portando avanti hanno rimesso al centro questo settore, che cresce in produzione e competitività. La rinnovata fiducia del sistema bancario nel mondo dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca dimostra che la strada intrapresa è quella giusta”.


Particolare attenzione viene riservata al supporto dei giovani che vogliono avviare nuove attività imprenditoriali in agricoltura, a conferma del ruolo della Banca come interlocutore di riferimento nell’accompagnare le imprese agricole e agroalimentari italiane nel loro percorso di crescita, con un focus particolare sulla sostenibilità del business.

Da Coldiretti i tutor della spesa per sostenere consumi di pesce

Da Coldiretti i tutor della spesa per sostenere consumi di pesceRoma, 21 feb. (askanews) – Per sostenere i consumi di pesce italiano arrivano i tutor della spesa con i consigli per imparare a riconoscere il vero prodotto Made in Italy, orientarsi tra le etichette e portare in tavola specialità a miglio zero stagionali, sane e sostenibili.


L’iniziativa è di Coldiretti Pesca che per domani, sabato 22 febbraio, ha organizzato una giornata dedicata ai consumatori per scoprire tutti i segreti del buon pesce italiano, sempre più a rischio sulle tavole a causa delle importazioni dall’estero, spinte da un’etichettatura poco chiara, ma anche della scarsa conoscenza sulle sue caratteristiche che porta a preferire varietà estere di minor qualità e spesso prive delle garanzie di sicurezza assicurate dalla Flotta Italia. L’appuntamento è dalle 10.30 al mercato di Campagna Amica al Circo Massimo a Roma, in via di San Teodoro 74. La manifestazione rientra nel progetto Pesca Amica, nell’ambito del Feampa 2021/2027, e punta a valorizzare i prodotti ittici locali di stagione, attraverso percorsi gastronomici con degustazioni di piatti a base di pesce fresco, laboratori di formazione sulla preparazione delle ricette, abbinamenti enogastronomici con vini, oli e birre locali, attività educative per bambini.

Pesca, ok Comm. Ue aiuti per 122 mln a Danimarca per ridurre CO2

Pesca, ok Comm. Ue aiuti per 122 mln a Danimarca per ridurre CO2Roma, 21 feb. (askanews) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato, un regime danese da 122 milioni di euro per ridurre le emissioni di CO2 nel settore della pesca e dell’acquacoltura.


Il regime, spiega la Commissione, mira a supportare le grandi aziende danesi di trasformazione del pesce nella riduzione delle emissioni di CO2 derivanti dal loro consumo energetico, investendo in progetti come la conversione dai combustibili fossili all’elettricità, al teleriscaldamento rinnovabile o alla biomassa. Nell’ambito del regime, che durerà fino al 31 dicembre 2029, l’aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette. L’importo dell’aiuto sarà calcolato in base alle tonnellate di CO2 evitate durante i primi 10 anni di attuazione di ciascun progetto, coprendo fino al 50% dei costi di investimento. La Danimarca prevede che fino a 50 aziende di trasformazione del pesce implementeranno progetti di riduzione delle loro emissioni di CO2 con il sostegno previsto dal regime.