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Agrolimentare, le 3 novità della “Visione” della Commissione Ue

Agrolimentare, le 3 novità della “Visione” della Commissione UeBruxelles, 19 feb. (askanews) – “Allineamento degli standard” riguardo alle sostanze vietate (come pesticidi e trattamenti agli ormoni e antibiotici) e alle normative sul benessere animale, tra i prodotti agroalimentari dell’Ue e quelli importati dai paesi terzi; e una revisione della regolamentazione europea esistente riguardo alla formazione dei prezzi nella filiera alimentare, che impedisca il fenomeno purtroppo ricorrente per cui molti agricoltori e allevatori sono costretti a vendere a prezzi non remunerativi, spesso inferiori ai loro costi di produzione.


Sono queste le due novità più importanti annunciate oggi dalla Commissione europea nel suo piano “Visione per l’agricoltura e l’alimentazione”, presentato oggi a Bruxelles, accanto al mantenimento della promessa di sostituire un meccanismo di incentivi alla “condizionalità” ambientale: gli agricoltori non avranno più l’obbligo di attuare determinate misure di sostenibilità ambientale come condizione per avere i pagamenti della Pac (Politica agricola comune), ma avranno degli aiuti supplementari se lo faranno. “I nostri agricoltori e il settore agroalimentare hanno bisogno di condizioni di parità. Ciò significa – ha spiegato il commissario all’Agricoltura, Christophe Hansen – un allineamento più forte sugli standard di produzione per le importazioni. Prendiamo i pesticidi, ad esempio. Il principio che presentiamo oggi è chiaro: i pesticidi più pericolosi vietati nell’Ue per motivi di salute o ambientali non dovrebbero essere ammessi di nuovo nell’Unione tramite prodotti importati. Questo risponde anche alle richieste dei cittadini, della società civile, delle organizzazioni degli agricoltori e delle istituzioni politiche, che chiedono un cambiamento. E noi lo realizzeremo”.


“Il lavoro – ha assicurato il commissario – inizia immediatamente, quest’anno. Come sempre, la nostra azione sarà guidata dal pragmatismo, dal rispetto degli obblighi internazionali e dal dialogo. Ecco perché, parallelamente, continueremo a promuovere i nostri standard a livello internazionale, presso la Fao, l’Organizzazione mondiale del commercio e gli organismi internazionali di definizione degli standard, come il Codex”. Fonti qualificate della Commissione ha spiegato poi che “è importante ricordare che quando importiamo derrate alimentari in Europa, ci assicuriamo che non abbiano un impatto negativo, che i nostri consumatori siano protetti. In particolare, per i pesticidi, questo significa stabilire livelli massimi di residui. La novità della ‘Visione’ presentata oggi è che riconosciamo che effettivamente”, nella situazione attuale, può capitare forse che importiamo dei prodotti che contengono pesticidi che sono stati vietati nell’Unione europea, sia per motivi di salute che per motivi ambientali, anche se al di sotto di soglie massime considerate sicure”.


Ebbene, hanno continuato le fonti, “per i pesticidi più sensibili vorremmo stabilire un nuovo principio: che potremo anche vietarne la presenza, anche a livelli sicuri per i consumatori, nei prodotti importati”. Insomma, non ci saranno più delle soglie massime di sicurezza sotto le quali sarà tollerata la presenza delle sostanze vietate in Europa, ma quelle sostanze saranno proibite e basta. “Ma per fare questo, per farlo seriamente, dobbiamo fare una valutazione d’impatto in cui esamineremo gli aspetti legati alla concorrenza, così come l’impatto sul nostro commercio. Quindi, considerando tutti gli elementi, se sarà appropriato, potremo quindi avere una revisione della legislazione Ue”. Quanto alle pratiche commerciali sleali, hanno aggiunto le fonti, nel quadro della nuova “Visione” per l’agricoltura “facciamo riferimento all’importanza del funzionamento della filiera alimentare e indichiamo che abbiamo già preso una serie di iniziative. E qui mi riferisco alle due recenti proposte legislative presentate dalla Commissione. Una è la revisione del regolamento sull’Organizzazione comune dei mercati e l’altra è una proposta autonoma sulla cooperazione tra gli Stati membri sull’applicazione della Direttiva sulle pratiche commerciali sleali (Direttiva Utp, ndr)”.


“Nella ‘Visione’ annunciamo che nel contesto della valutazione e della revisione della direttiva Utp, che è in corso, esamineremo come possiamo affrontare meglio uno dei problemi che abbiamo con la filiera alimentare, ovvero che alcuni agricoltori possono essere sistematicamente costretti a vendere i loro prodotti al di sotto dei loro costi di produzione”, hanno confermato le fonti della Commissione. “Non possiamo ancora dire esattamente come faremo perché dobbiamo effettuare una valutazione d’impatto completa. Ma diciamo che questo è un punto importante, e lo considereremo nel contesto della revisione di questa legislazione e forse anche nella prossima revisione della Politica agricola comune, in particolare nel regolamento sull’Organizzazione comune dei mercati. Quindi vedremo quando avremo l’esito della valutazione d’impatto. Ma direi che non sarà nel 2025 direi, perché ci vorrà un po’ più di tempo”, hanno concluso le fonti.

Copa Cogeca: su agricoltura bene Ue, ma si deve parlare di Pac

Copa Cogeca: su agricoltura bene Ue, ma si deve parlare di PacRoma, 19 feb. (askanews) – “Un reset pragmatico basato su analisi pertinenti e osservazioni fondate che propone un ambizioso catalogo di filoni di lavoro futuri. Tuttavia, non riesce ad affrontare l’elefante nella stanza: il futuro bilancio della PAC e le risorse necessarie per finanziare questo pacchetto di misure”. Così il Copa Cogeca commenta le linee guida europee per l’agricoltura “Una visione per l’agricoltura e il cibo”, illustrate dal vicepresidente esecutivo della Commissione UE Raffaele Fitto e dal commissario per l’agricoltura Christophe Hansen.


Il Copa Cogeca ammette che la Commissione Ue “ora sta parlando una lingua diversa. L’importanza dell’agricoltura, il suo ruolo e le sue vulnerabilità, nell’attuale contesto geopolitico sono ora pienamente riconosciuti”, riconoscendo l’agricoltura come una risorsa strategica chiave e un pilastro della sovranità europea. E diagnoticando “correttamente le fragilità demografiche ed economiche del settore, riportando in primo piano le questioni del reddito agricolo, della competitività, dell’innovazione, della cooperazione e del rinnovo generazionale”. Bene anche la volontà politica, a partire da un’attenzione alla semplificazione e da un “allineamento più rigoroso degli standard di produzione per i beni importati, in particolare per quanto riguarda i prodotti fitosanitari e il benessere degli animali, sulla base di valutazioni di impatto più solide e complete”. Il principio di “nessun divieto senza alternative praticabili” per i prodotti fitosanitari è esplicitamente affermato, così come la necessità di un approccio rinnovato nei confronti del settore zootecnico.


Tuttavia, per il Copa Cogeca oggi è stata tralasciata una parte fondamentale dell’equazione, ovvero il dibattito in corso sul finanziamento della PAC nel prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP). Proprio la scorsa settimana, il Copa Cogeca ha messo in guardia dai pericoli dell’accorpamento dei fondi e dell’istituzione di piani nazionali di bilancio unici. “Tuttavia – si sottolinea – la visione odierna non fa menzione del bilancio della PAC e i riferimenti al secondo pilastro e al suo finanziamento sono semplicemente assenti dalla versione finale della comunicazione. La complementarietà tra il FEAGA che fornisce sostegno e il FEASR che facilita misure e investimenti pluriennali è fondamentale per il settore e deve essere mantenuta”. Per il sindacato degli agricoltori europei la nuova Pac deve sostere gli agricoltori attivi, indipendentemente dalle dimensioni, e deve a sua volta “essere sostenuta da un bilancio aumentato nel QFP post-2027. Questo bilancio deve includere correzioni automatiche per l’inflazione e le crescenti responsabilità assegnate all’agricoltura”.

Federalimentare: bene nuovo approccio Hansen su agricoltura e cibo

Federalimentare: bene nuovo approccio Hansen su agricoltura e ciboMilano, 19 feb. (askanews) – La Federazione italiana dell’industria alimentare e delle bevande (Federalimentare) accoglie con favore il nuovo approccio del Commissario Hansen nei confronti del settore agricolo e del food, espresso nella Vision pubblicata oggi. “La comunicazione riprende molti dei concetti cari all’industria italiana degli alimenti e delle bevande e presenti nel suo manifesto di priorità per la legislatura europea 2024-2029. Siamo lieti di constatare una maggiore attenzione alla competitività e un approccio nuovo, più orientato al dialogo e meno direttivo”, ha dichiarato il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino. “Il cambiamento di strategia che auspicavamo da parte della Commissione appare evidente. Confidiamo, quindi, che nella sua implementazione l’industria ottenga maggiore riconoscimento del ruolo che svolge, assieme all’agricoltura, e che possa beneficiare di misure mirate che la supportino nel suo percorso di crescita futuro”, ha aggiunto.


La Vision riconosce sia l’importanza della sicurezza alimentare in tempi turbolenti, sia quella della competitività. Promette di ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime strategiche, di perseguire un maggiore allineamento degli standard produttivi applicati ai prodotti importati e, allo stesso tempo, di aumentare i controlli sulle importazioni. Il cambiamento di approccio, sottolinea la federazione, è evidente anche nell’atteggiamento verso il settore zootecnico, che è chiaramente riconosciuto come parte essenziale dell’agricoltura, della competitività e della coesione dell’UE. Federalimentare, inoltre, apprezza l’impegno preso dalla Commissione di sottoporre tutte le nuove policy a un “controllo di competitività” e di presentare un pacchetto trasversale di semplificazioni normative. La Vision riconosce anche l’importanza che l’UE non invada le competenze nazionali e regionali in materia di salute pubblica e libertà di scelta dei consumatori (non si fa cenno, ad esempio, a temi molto controversi come l’etichettatura fronte pacco), puntando invece a individuare quelle aree in cui l’intervento della Commissione può portare valore aggiunto. In particolare, viene prestata maggiore attenzione al tema dell’educazione dei consumatori, per la quale si incoraggiano sia le iniziative a livello comunitario che lo scambio di buone pratiche tra i Paesi dell’UE. Federalimentare è pienamente disponibile a collaborare con la Commissione per condividere politiche collaudate in materia di educazione alimentare e per la promozione di diete sane.


Rimangono, tuttavia, alcune aree da migliorare: per esempio il fatto che la Vision si concentra sul settore agricolo più che su quello alimentare. Pertanto, chiede “una maggiore chiarezza sulle azioni specifiche che la Commissione intende proporre per stimolare gli investimenti e l’innovazione nel settore. Da parte sua, Federalimentare è pronta a contribuire alla costruzione di questa roadmap assieme alla Commissione e di affrontarne eventuali problematiche durante l’implementazione”.

Autogrill: al via col nuovo contratto integrativo, rivisto premio risultato

Autogrill: al via col nuovo contratto integrativo, rivisto premio risultatoMilano, 19 feb. (askanews) – Autogrill e la controllata Nuova Sidap, hanno firmato con le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali l’accordo per il nuovo contratto integrativo aziendale, in vigore dal primo gennaio 2025 al 31 dicembre 2027.


L’ipotesi di accordo, sottoscritta a dicembre 2024, è ora stata approvata dalle assemblee dei lavoratori e diventa pienamente efficace, rappresentando un riferimento per il settore della ristorazione, a partire dalla rivisitazione del premio di risultato. Il premio prevede una quota base annuale sulla scorta della performance complessiva dell’azienda, cui si aggiunge una quota aggiuntiva riconosciuta ai punti vendita che migliorano il proprio andamento e che contribuiscono in modo più significativo al risultato aziendale. Dopo un periodo di test, è stata prevista inoltre la possibilità di convertire, con un meccanismo incentivante, il premio di risultato in credito welfare, spendibile su una piattaforma dedicata che offre diversi beni e servizi. “La firma del nuovo contratto integrativo, che nasce da un dialogo responsabile tra le parti sociali e di cui siamo particolarmente orgogliosi, non solo rappresenta un importante traguardo per Autogrill, ma anche un nuovo significativo punto di riferimento per tutto il comparto”, commenta Alessandro Premoli, capo delle risorse umane di Autogrill Italia.


Applicato a oltre 9.000 dipendenti, il nuovo contratto integrativo pone attenzione all’equilibrio tra vita privata e lavoro, con misure in tema di organizzazione del lavoro funzionali a contemperare le esigenze di servizio alla clientela con le necessità dei dipendenti, come ad esempio la programmazione su tre settimane dei turni di lavoro, il diritto a due giorni di riposo consecutivo in specifiche ipotesi, nonché l’ampliamento della pausa retribuita. Il nuovo contratto integrativo prevede, inoltre, il rafforzamento delle relazioni sindacali attraverso il potenziamento del confronto territoriale.

Copagri: agricoltura, inasprire contrasto su pratiche sleali

Copagri: agricoltura, inasprire contrasto su pratiche slealiRoma, 19 feb. (askanews) – Inasprire il contrasto sulle pratiche sleali e rafforzare il ruolo dei produttori agricoli nella catena di distribuzione del valore, passando necessariamente dalla sempre più decisa promozione dei contratti di filiera. Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo in audizione davanti alla Commissione Politiche UE della Camera nell’ambito dell’esame di due proposte di regolamento UE in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare e per il rafforzamento della posizione degli agricoltori nella filiera alimentare.


“Proprio i contratti di filiera – ha rimarcato la Copagri – da intendersi quali leve per assicurare la collaborazione e l’integrazione tra i diversi soggetti della filiera, garantendo conseguentemente delle migliori relazioni di mercato, rappresentano uno strumento fondamentale per lo sviluppo di produzioni 100% italiane, capaci di dare opportunità di lavoro e promuovere la crescita del Made in Italy agroalimentare”. Tra le priorità, spiega Copagri, quella di continuare a promuovere l’aggregazione tra i produttori, incentivando la creazione di OP e contrastando l’eccessiva frammentazione del tessuto produttivo agricolo del Paese, oltre a “garantire il rispetto dei costi medi di produzione, questione dirimente per assicurare una equa remunerazione”.


A questo proposito, per quanto riguarda le due proposte di regolamento UE, “restano numerosi elementi da chiarire per scongiurare il rischio che le positive disposizioni in esse previste, miranti a rafforzare il contrasto alle pratiche sleali e ad accrescere la trasparenza e la fiducia nei consumatori, si traducano in ulteriori adempimenti a carico dei produttori o in meri esercizi di stile”, ha concluso la Copagri.

Consorzio Coppa Parma aggiorna discipliare su peso suini per Igp

Consorzio Coppa Parma aggiorna discipliare su peso suini per IgpRoma, 19 feb. (askanews) – Il Consorzio di Tutela della Coppa di Parma Igp ha concluso l’iter per l’aggiornamento del proprio disciplinare, già approvato dal Ministero e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. “Le modifiche riguardano vari punti per migliorare la tracciabilità della materia prima ed il rispetto ancora più stringente dei requisiti previsti dal disciplinare, dall’alimentazione dei suini ai tipi genetici e combinazioni ammesse”, spiega il Consorzio in una nota.


Una modifica sostanziale per quanto riguarda il peso: all’interno del disciplinare non è più previsto il peso medio vivo, che era di 160 chilogrammi con 10% in più o in meno di tolleranza, quanto invece quello della singola carcassa, ora compreso tra 110,1 e 190 chili, rilevato al momento della macellazione. Il Consorzio, che racchiude 21 aziende produttrici con un fatturato di 73 milioni di euro, ha spiegato le motivazioni alla base della modifica. “Il criterio del peso della singola carcassa, a differenza del peso vivo, consente un controllo più puntuale dei requisiti di ammissibilità di ciascun suino macellato – ha detto Fabrizio Aschieri, presidente del Consorzio – Si tratta di un metodo preciso e migliorativo che garantisce più trasparenza, aumentando così ancor di più la qualità del prodotto”.


Nel disciplinare è stata modificata anche la durata della fase di ‘magronaggio’ (ovvero allattamento e svezzamento), che in questa versione passa da un peso massimo di 80 chili agli attuali 85, dovuto sempre al miglioramento generale della capacità di crescita dell’animale. Aggiornata infine l’alimentazione dei suini destinati all’Igp, con l’inserimento di una tabella dettagliata delle materie prime ammesse nella fase di magronaggio e utilizzata anche per la fase di ingrasso.

Agricoltura, Carni sostenibili: ora approccio Ue sia più inclusivo

Agricoltura, Carni sostenibili: ora approccio Ue sia più inclusivoMilano, 19 feb. (askanews) – “Ci auguriamo che le nuove linee strategiche della Commissione segnino l’inizio di un confronto costruttivo e basato su solide evidenze scientifiche, finalmente in grado di riconoscere il ruolo chiave e le reali potenzialità del comparto zootecnico europeo”. A parlare è Giuseppe Pulina, presidente dell’organizzazione no profit Carni Sostenibili, dopo la presentazione della “Vision for agriculture and food” della Commissione europea, linee strategiche che guideranno le politiche Ue nei prossimi cinque anni in materia di agricoltura ed alimentazione.


Carni Sostenibili riunisce le principali associazioni delle filiere della lavorazione e trasformazione delle carni. “Un settore che, attraverso innovazione, digitalizzazione e pratiche sostenibili, è già protagonista di un’evoluzione verso una produzione sempre più efficiente e rispettosa dell’ambiente” afferma Pulina. “La zootecnia europea non è solo un pilastro della sicurezza e sovranità alimentare, ma contribuisce anche alla resilienza economica delle aree rurali e alla tutela della biodiversità grazie a modelli produttivi che valorizzano il territorio”. E conclude il presidente: “Per affrontare le sfide future, sarà fondamentale che le politiche europee garantiscano condizioni di equità competitiva, riducano gli oneri burocratici e supportino gli allevatori con strumenti efficaci di gestione del rischio e accesso all’innovazione”.

Bitto e Valtellina Casera, in 2024 valore produzione +5,7%

Bitto e Valtellina Casera, in 2024 valore produzione +5,7%Roma, 19 feb. (askanews) – Cresce del 5,7% nel 2024 il valore alla produzione di Valtellina Casera e Bitto Dop, arrivato a quota 14,6 milioni di euro. A trainare la crescita dei formaggi simbolo della Valtellina Casera: con oltre 221mila forme marchiate e 16.598 quintali prodotti (+8,9% su 2023) il formaggio si conferma il motore della tradizione casearia valtellinese. Oggi il semigrasso di latteria esprime infatti oltre il 90,3% del valore delle due Dop, grazie a 13,2 milioni di fatturato (+10,3% sul 2023).


Rimonta il Bitto Dop: dopo la contrazione della produzione degli scorsi anni (-39% dal 2019 al 2023 per fattori climatici, difficoltà produttive insite nella lavorazione in alpeggio e passaggi generazionali), nel 2024 si risale a 15.431 forme marchiate (+24%), con un fatturato a 2,6 milioni di euro. “Siamo orgogliosi dei risultati delle nostre due Dop – commenta il presidente del Consorzio di Tutela Valtellina Casera e Bitto, Marco Deghi – La crescita progressiva ma costante del valore alla produzione, pari al 10,8% dal 2020 al 2024, mostra un’affezione progressiva da parte dei consumatori a due formaggi fortemente identitari”.


“Ora guardiamo all’annata 2025, con l’obiettivo di portare ancora più valore aggiunto ai nostri prodotti. La campagna di valorizzazione del Bitto – ha continuato Deghi – a cui hanno aderito all’unanimità tutti i soci, ha portato a una crescente qualità, che è andata di pari passo con la remuneratività del prodotto, aumentata del 15% nell’ultimo anno. Parallelamente, con l’ampliamento della produzione e della distribuzione e le campagne sul Valtellina Casera, punteremo ad arrivare sulle principali città del Nord e centro Italia”, ha concluso il presidente del Consorzio.

Team Caserta vince i Campionati della Cucina Italiana 2025

Team Caserta vince i Campionati della Cucina Italiana 2025Roma, 19 feb. (askanews) – Alla nona edizione dei Campionati della Cucina Italiana salgono sul podio più alto dell’edizione 2025 i cuochi del Team Caserta, conquistando il titolo assoluto nella categoria Cucina Calda a Squadre Senior.


La competizione culinaria più importante d’Italia, organizzata alla Fiera di Rimini dalla FIC – Federazione Italiana Cuochi, in collaborazione con Italian Exibition Group, all’interno della manifestazione “Beer & Food Attraction”, ha portato in gara oltre 600 cuochi impegnati in sfide all’ultimo fornello, coinvolgendo quasi 1.400 tra assistenti ed aiuti chef. Dopo il taglio del nastro, tenutosi domenica mattina con il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e i giovani cuochi del contest “Ragazzi Speciali”, si sono alternati sul palco anche Giorgio Salvitti (delegato del Ministro dell’Agricoltura) e Mirco Carloni (Presidente Comm. Agricoltura della Camera dei Deputati). Il presidente Rocco Pozzulo, per l’occasione, ha voluto rilanciare un appello proprio alle istituzioni vicine al settore, affinché il lavoro di cuoco venga inserito tra i mestieri usuranti e venga riconosciuta la figura del “Cuoco Certificato”.

Assobibe: agire subito contro entrata in vigore Sugar Tax

Assobibe: agire subito contro entrata in vigore Sugar TaxRoma, 19 feb. (askanews) – Servono azioni “concrete e immediate” da parte del Governo per far fronte all’entrata in vigore della Sugar tax, prevista per il prossimo primo luglio. E Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia, dopo le affermazioni del ministro Ciriani “che ci rassicurava su un provvedimento imminente per affrontare l’annosa questione della Sugar tax” adesso si aspetta “fatti concreti”.


A parlare è Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe che dopo le dichiarazioni anche del Senatore Giorgio Maria Bergesio e del Senatore Maurizio Gasparri, che hanno presentato due emendamenti nel DL milleproroghe, chiede con urgenza di poter istituire un tavolo di confronto. “Mancano poche settimane all’entrata in vigore della tassa. Le imprese si interrogano sul continuo esitare di fronte al rinvio e stanno esprimendo il loro malcontento per la mancanza di fatti concreti. Abbiamo bisogno di un confronto immediato con la Presidenza del Consiglio”, dice. Secondo Assobibe, l’entrata in vigore della Sugar tax, che si applica alle bevande analcoliche sia nella versione con zucchero che in quelle prive, provocherebbe un freno degli investimenti per oltre 46 milioni di euro, un calo degli acquisti di materia prima di oltre 400 milioni di euro e un taglio del 10% del fatturato in un settore già in difficoltà, riducendo di conseguenza attività e investimenti in Italia (-12%). Senza dimenticare l’impatto sulla burocrazia, con centinaia di nuove procedure aziendali, e sull’occupazione: si stimano oltre 5.000 posti di lavoro a rischio, con evidenti ricadute negative anche sulle comunità locali.