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Diventa Igp il caviale d’Aquitania made in Francia

Diventa Igp il caviale d’Aquitania made in FranciaRoma, 18 feb. (askanews) – La Francia ha un nuovo prodotto Igp. Si tratta del ‘Caviar d’Aquitaine’, un caviale fatto con uova di storione e sale che presenta note di burro, panna fresca o noci. La qualità del caviale è legata in primo luogo a quella delle uova, che dipendono dalle condizioni di allevamento dello storione, il cui ciclo è particolarmente lungo, in media nove anni. Oggi è arrivato il via libera della Commissione Europea alla sua iscrizione nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette.


I primi allevamenti di storioni sono stati istituiti nei bacini dell’Isle e di Arcachon negli anni Novanta e la prima commercializzazione del caviale con il nome di ‘Caviar d’Aquitaine’ nel 1996. La salatura è un’abilità tipica dei produttori della regione e la reputazione del ‘Caviar d’Aquitaine’ si basa anche su questa competenza, che conferisce note salate meno pronunciate rispetto a quelle di altri caviali.

Qu Dongyu (Fao): Ig elemento chiave per agroalimentare sostenibile

Qu Dongyu (Fao): Ig elemento chiave per agroalimentare sostenibileRoma, 18 feb. (askanews) – Le Indicazioni Geografiche “sono un elemento chiave” per raggiungere l’obiettivo di rendere i sistemi agroalimentari più efficienti, inclusivi e sostenibili, “perché promuovono un approccio territoriale che mette al centro i produttori, valorizza le risorse locali e crea opportunità economiche sostenibili”. Lo ha detto il direttore generale della FAO, QU Dongyu, nel corso del convegno inaugurale della seconda conferenza internazionale “Prospettive globali sulle Indicazioni Geografiche: Innovazioni e Tradizioni per la Sostenibilità” in corso presso la sede della Fao a Roma.


L’evento, organizzato dalla Fao in collaborazione con il Masaf, proseguirà fino al 21 febbraio e riunirà oltre 350 esperti, rappresentanti delle istituzioni, produttori e stakeholder provenienti da 52 paesi. L’obiettivo della conferenza è quello di approfondire ed esplorare il ruolo delle Indicazioni Geografiche (IG) nella valorizzazione dei prodotti locali, con un focus su sostenibilità, innovazione e cooperazione internazionale. Qu ha inoltre evidenziato il potenziale delle IG nel creare prospettive per le nuove generazioni: “Lo sviluppo delle Indicazioni Geografiche rappresenta un’opportunità concreta per i giovani che desiderano rimanere nei propri territori e contribuire alla loro crescita”. Intervenendo alla cerimonia, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha detto che “l’Italia ha un modello: le Indicazioni Geografiche, riferimento fondamentale per valorizzare un territorio, una cultura e una storia che si riflettono nella realizzazione di prodotti unici e competitivi sui mercati. Rappresentano – ha ribadito Lollobrigida – la sintesi tra tradizione, sicurezza alimentare, sviluppo tecnologico e ricerca, elementi che nel tempo si sono intrecciati, permettendoci di vantare un numero straordinario di prodotti a Indicazione geografica, inimitabili e non replicabili”.


Dopo il successo della prima edizione, svoltasi nel 2022 a Montpellier, in Francia, la conferenza di Roma si inserisce nel solco delle discussioni avviate durante la Riunione dei Ministri dell’Agricoltura del G7 dello scorso settembre. Da oltre quindici anni, la FAO collabora con partner internazionali per valorizzare le IG come strumento di sviluppo sostenibile lungo l’intera filiera agroalimentare. Durante la sessione inaugurale, sono stati presentati casi di studio di successo, tra cui il Parmigiano Reggiano in Italia e il Madd de Casamance in Senegal, prima IG ufficialmente riconosciuta nel paese. Le discussioni hanno inoltre affrontato le IG nei settori artigianale e industriale, l’evoluzione delle normative e il loro impatto positivo sulla sostenibilità.

Lollobrigida: Ig non sono solo marchi ma storia e qualità

Lollobrigida: Ig non sono solo marchi ma storia e qualitàRoma, 18 feb. (askanews) – “Le Indicazioni Geografiche non sono solo marchi: rappresentano storia, qualità, lavoro, ricchezza e sostenibilità. Oggi, alla Conferenza Internazionale sulle Indicazioni Geografiche organizzata da FAO, Masaf, Qualivita, Origin Italia e OriGIn, mostriamo con orgoglio il modello italiano di valorizzazione dei prodotti e delle filiere, con oltre 300 consorzi e 800.000 lavoratori”. Lo scrive sul proprio profilo Fb il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che stamattina ha partecipato al convegno inaugurale della seconda conferenza sulle prospettive globali delle Indicazioni Geografiche (IG) che si tiene a Roma, dal 18 al 21 febbraio 2025, organizzata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e dal Ministero italiano dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), in collaborazione con Origin Italia, Fondazione Qualivita, oriGIn.


“Difendere questo sistema – ha detto il ministro – significa tutelare un’agricoltura autentica. Non ci arrenderemo mai all’idea di chi vuole imporre prodotti nati in laboratorio, privi del legame vitale tra uomo, lavoro e territorio. Il futuro del cibo si costruisce con tradizione e innovazione, sostenendo le produzioni locali e rafforzando gli agricoltori”, ha concluso Lollobrigida.

La Pietra (Masaf): a breve pronte linee guida per tavolo olivicolo

La Pietra (Masaf): a breve pronte linee guida per tavolo olivicoloRoma, 18 feb. (askanews) – Saranno pronte a breve le linee guida per il tavolo olivicolo. Lo ha annunciato il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra, che ha la delega al comparto, nel corso del convegno “Olio di oliva: dalla tradizione al futuro prospettive per l’olivicoltura italiana” in corso a Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura, a Roma, le cui conclusioni sono affidate a Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.


“Il tavolo olivicolo è stato costituito a dicembre con un obiettivo: mettere in piedi velocemente un piano olivicolo nazionale – ha detto D’Eramo – Ho aspettato a riconvocarlo perchè quando si riunirà avrà già una indicazione di come lavorare: stiamo infatti lavorando alle linee guida e sono quasi pronte, attendevo il lavoro della Commissione Agricoltura che con la sua risoluzione impegna il governo a fare alcune azioni che fanno proprio parte delle linee guida che vogliamo approvare”. Il riferimento è alla approvazione all’unanimità in commissione Agricoltura alla Camera dei deputati del testo unificato delle risoluzioni sul settore olivicolo-oleario, a prima firma degli onorevoli Raffaele Nevi (FI) e Alessandro Caramiello (M5S). La Pietra ha anche anticipato alcuni contenuti delle linee guida allo studio del Governo, che sono contenuti anche nella risoluzione della Comagri. In primis, l’intenzione di “fare una unica interprofessionale dell’olio come la Spagna: questo è un mandato del Parlamento – ha detto – che ho intenzione di portare a fondo per avere anche le risorse per promuovere il prodotto”.


Il sottosegretario ha sottolineato che “il piano olivicolo deve dare una strategia e degli obiettivi e le risorse a disposizione devono essere messe a sistema per creare un volano positivo e non vanno date a pioggia o per mettere una toppa”. Ancora, tra le linee di indirizzo “ci sarà un aumento della produzione: dovremo fare un investimento importante sui nuovi impianti di cultivar italiane in territori vocati – ha annunciato La Pietra – e se non bastano i 100 milioni di euro del bando per la tecnologia sui frantoi vediamo se troviamo nuove risorse”. Ancora, bisognerà lavorare “al recupero degli oliveti abbandonati a tutela dell’ambiente e il ministero dell’Ambiente sarà sollecitato a darci delle risorse per il loro recupero”.


Ma il Governo sta anche pensando a come fare una “maggiore promozione” per l’olio extravergine di oliva e a “modi per tenerne alto il valore: all’interno della denominazione extravergine dobbiamo cominciare a pensare a qualcosa che evidenzi di più la qualità – ha detto La Pietra – senza intaccare le denominazione Dop e Igp, ma è giusto che ci sia una differenziazione che dia valore”. Infine, bisogna lavorare sul profilo della rendicontazione e della burocrazia: “i 30 milioni stanziati per i reimpianti in Puglia sono fondamentali e dobbiamo costruire meccanismi amministrativi che facilitino l’arrivo delle risorse sul territorio – ha concluso La Pietra – perché proprio il piano Xylella ci dice che qualcosa non ha funzionato: non abbiamo rendicontazioni dalla Regione e a 5 anni di distanza è stato messo a terra sì e no il 50% delle risorse. Questi meccanismi vanno rivisti”.

Il 19 febbraio sit in agricoltori e allevatori sardi a diga Cuga

Il 19 febbraio sit in agricoltori e allevatori sardi a diga CugaRoma, 18 feb. (askanews) – Sit in domani degli agricoltori e allevatori sardi alla diga del Cuga, alle 9.30, per denunciare l’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio le campagne, soprattutto del nord-ovest della Sardegna e, in particolare, nella Nurra. Coldiretti da tempo ha chiesto chiarimenti sul piano di gestione idrica, ma dalle istituzioni non sono arrivate risposte. Per questo Coldiretti Nord Sardegna si mobilita attraverso una nuova azione di protesta per sensibilizzare la Regione e sollecitare interventi urgenti. La Diga del Cuga è uno dei bacini più critici dell’isola, perché ormai ridotto a un rigagnolo a causa della grave siccità.


Tutti i bacini idrici della zona sono al di sotto dei livelli di guardia, con alcuni completamente prosciugati. Il caso più eclatante è proprio il bacino del Cuga, un tempo risorsa fondamentale per il comparto agricolo, oggi simbolo di una crisi che rischia di compromettere irrimediabilmente il settore primario del territorio. Insieme ad agricoltori e allevatori ci saranno anche esponenti dei Consorzi di bonifica interessati e i vertici dell’Anbi. Dopo la manifestazione, una delegazione di Coldiretti sarà ricevuta dal Prefetto di Sassari, Grazia La Fauci, per illustrare direttamente alle maggiori istituzioni nazionali in Sardegna le preoccupazioni del mondo agricolo, oltre che ascoltare le istanze del settore che da mesi chiede risposte e soluzioni concrete.

Domani a MyPlant rapporto Divulga/Ixe’ su florovivaismo

Domani a MyPlant rapporto Divulga/Ixe’ su florovivaismoRoma, 18 feb. (askanews) – Un rapporto completo su un comparto chiave del Made in Italy dal punto di vista economico e ambientale: il florovivaismo. Sarà presentato domani aMyplant&Garden, la più importante fiera del settore che apre mercoledì 19 febbraio a Milano Rho, il primo Rapporto nazionale Centro Studi Divulga/Ixe’, realizzato con Coldiretti e Myplant&Garden.


Nel rapporto anche un focus dettagliato sulle minacce che gravano sulle imprese del comparto, dai cambiamenti climatici agli effetti sui costi della guerra in Ucraina, mentre pesa la concorrenza sleale dei prodotti dall’estero. L’appuntamento è a partire dalle 10 nella sala conferenze padiglione 20, Area M42, dove interverranno il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, Nada Forbici (coordinatore Consulta florovivaistica Coldiretti e presidente Assofloro), Riccardo Fargione (coordinatore Centro Studi Divulga), Valeria Randazzo (exhibition manager Myplant & Garden), Mario Faro (presidente Consulta florovivaistica Coldiretti).


Ma per la tre giorni di fiera, dal 19 al 21 febbraio, il grande stand Coldiretti e i greenwall dell’area racconteranno tutti i comparti del settore florovivaistico, anche attraverso workshop, con protagonisti giardinaggio, arboricoltura, vivaismo, floricoltura e garden, oltre ad un focus sui Crisantemi (non solo il fiore dei defunti), l’angolo delle piante verdi da interno, le soluzioni salva ambiente con i vasi compostabili. Ma la bellezza e la salubrità delle produzioni italiane saranno centrali anche sulle tavole, dalle decorazioni “green” ai fiori eduli usati direttamente nelle ricette.

Lollobrigida: dati Istat confermano crescita agroalimentare

Lollobrigida: dati Istat confermano crescita agroalimentareRoma, 17 feb. (askanews) – “I dati diffusi oggi dall’Istat sul commercio con l’estero confermano il ruolo trainante del settore agroalimentare italiano. Nel 2024 le esportazioni hanno registrato un incremento di quasi il 7,9% per i prodotti alimentari, mentre per i prodotti agricoli la crescita è del 5,1%, avvicinandoci alla soglia complessiva dei 70 miliardi di euro di export. Un risultato che testimonia la qualità e la competitività delle nostre produzioni, riconosciute e apprezzate in tutto il mondo”. In una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, sottolinea come il dato sia frutto del lavoro quotidiano del sistema imprenditoriale italiano, che continua a investire in innovazione e sostenibilità facendosi trovare pronto alle esigenze dei mercati internazionali, senza mai rinunciare alla tradizione e all’identità.


“A loro va il nostro ringraziamento – afferma il ministro – perché con il loro impegno quotidiano rappresentano l’ossatura del nostro sistema agroalimentare e contribuiscono a rendere l’Italia un punto di riferimento a livello globale”. Tra i prodotti che hanno trainato la crescita delle esportazioni figura l’olio d’oliva, che nell’ultimo anno ha segnato un incremento straordinario del 42,6%, confermandosi tra i prodotti simbolo del Made in Italy nel mondo.


“Questo risultato dimostra come la qualità e la tipicità dei nostri prodotti rappresentino un valore aggiunto imprescindibile sui mercati internazionali”, ha commentato ancora Lollobrigida. “La crescita costante delle esportazioni dimostra che il made in Italy agroalimentare è sempre più sinonimo di eccellenza. Il Governo Meloni lavora con determinazione per rafforzare ulteriormente questa traiettoria, tutelando i nostri produttori, contrastando le contraffazioni e promuovendo la qualità certificata dei nostri prodotti. Fare sistema – ha concluso – e indossare la maglia azzurra significa lavorare insieme, istituzioni e imprese, per aprire nuove opportunità commerciali e difendere gli interessi della nostra Nazione. Il successo del settore agroalimentare si traduce in crescita economica e occupazione per l’intero sistema Italia. Continueremo a mettere in campo ogni azione utile per sostenere chi ogni giorno contribuisce a questo straordinario risultato”.

Frescobaldi (Uiv): vino sempre più spesso vittima di fuoco amico

Frescobaldi (Uiv): vino sempre più spesso vittima di fuoco amicoMilano, 17 feb. (askanews) – “Il settore del vino è sempre più spesso vittima di fuoco amico, anche da certi testi dell’esecutivo europeo. I contenuti espressi nel piano Beca della Commissione Ue, a 3 anni dalla sua bocciatura politica da parte dell’Europarlamento ne è l’esempio. Ed è un’autoflagellazione di difficile comprensione. L’esempio degli health warning in Irlanda è poi inaccettabile e va contro il principio della libera circolazione delle merci, si deve fare marcia indietro”. È quanto affermato nel corso del suo intervento agli Stati generali del vino dal presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, in merito al testo pubblicato nei giorni dalla Commissione, che prevede forti limitazioni al commercio oltre all’introduzione di etichette allarmistiche e altro.


“Il settore del vino non sta andando bene – ha proseguito Frescobaldi – il 60% dell’export è concentrato in 5 Paesi e negli Usa le vendite interne di vino italiano hanno perso il 4,4% a volume nel 2024, dato che replica il calo accusato nell’anno precedente. Per questo serve allargare il proprio ambito di azione con politiche commerciali come quelle con il Mercosur”.

Ferrarelle lancia Electa, un’acqua liscia premium destinata ai ristoranti

Ferrarelle lancia Electa, un’acqua liscia premium destinata ai ristorantiMilano, 17 feb. (askanews) – Ferrarelle punta a presidiare il segmento horeca con una nuova un’acqua liscia premium. Il nuovo brand si chiama Electa e si presenta come un’acqua oligominerale “di qualità superiore, in grado di armonizzarsi ed esaltare al meglio ogni proposta”.


Il nome – già utilizzato agli inizi del Novecento per Eletta, una delle fonti del Parco delle Sorgenti – evoca il legame con un passato che ha radici nell’antichità classica. Ma anche l’origine di questo prodotto. Electa, infatti, nasce in seguito all’acquisizione della concessione della Fonte del Monte, una sorgente situata nel cuore del Parco delle Sorgenti di Riardo, nel Casertano, patrocinato dal Fai. Si tratta di un territorio ricco nel sottosuolo così come in superficie, da sempre vocato alla purezza dell’acqua. La scelta conferma l’impegno dell’azienda nella tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e naturalistico dell’area del Parco Sorgenti di Riardo. Ferrarelle, che è il quarto gruppo italiano a valore nel settore retail e il terzo nel settore horeca delle acque minerali, ha tra i suoi marchi, tra gli altri, Vitasnella, Boario, Natía e Maxima oltre alla stessa Ferrarelle. La nuova arrivata anche nell’identità visiva, sottolinea il legame con la storia del territorio ma anche il posizionamento alto del prodotto. “Il lancio di Electa rappresenta un tassello fondamentale nella nostra strategia di sviluppo nel canale fuori casa – dichiara Gabriele Monda, direttore marketing di Ferrarelle Società Benefit – Con questa nuova referenza vogliamo rafforzare ulteriormente la nostra presenza nel segmento premium, offrendo un’acqua liscia che si affianca a Maxima decisamente frizzante e alla nostra iconica effervescente naturale Ferrarelle che, per l’occasione, si presenteranno con una veste grafica rinnovata. Electa è il simbolo di un’evoluzione che guarda al futuro, mantenendo salde le nostre radici e i valori di autenticità e qualità che ci contraddistinguono”.


Electa sarà disponibile nel formato da 0,75L in vetro e Pet premium a partire da aprile 2025.

Con etichette allarmistiche vino a rischio export che vale 8,2 mld

Con etichette allarmistiche vino a rischio export che vale 8,2 mldRoma, 17 feb. (askanews) – L’inserimento di scritte allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiarne i consumi mette a rischio il record di 8,2 miliardi fatto segnare dal vino italiano all’estero nel 2024, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge da una proiezione della Coldiretti e di Filiera Italia su dati Istat diffusa in occasione degli Stati generali del settore al Campidoglio a Roma, con l’intervento di Dominga Cotarella, membro della Giunta nazionale Coldiretti. Le esportazioni di vino italiano sono infatti tornate a crescere in valore dopo la battuta d’arresto fatta segnare nel 2023, con gli Stati Uniti che si confermano primo mercato davanti alla Germania.


“La follia tutta ideologica di voler inserire degli alert in etichetta – rileva Coldiretti – oltre ad aumentare la tassazione, avviata due anni fa dall’Irlanda con il placet della Commissione Ue e ora proposta dallo stesso esecutivo di Bruxelles nell’ambito del Documento di lavoro dei servizi della Commissione pubblicato dalla Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare (Dg Sante) della Commissione Europea, in preparazione della revisione del Piano europeo di lotta contro il cancro”. Nell’Ue a 27 finisce il 40% in valore del vino tricolore, pari a circa 3,3 miliardi di euro, ma è chiaro che l’affermarsi a livello globale di posizioni che penalizzano ingiustamente un prodotto con diecimila anni di storia che fa parte della Dieta Mediterranea finirebbe – sottolinea Coldiretti – per incidere su tutto il commercio, andando peraltro a colpire l’impegno del mondo del vino verso la promozione di stili di consumo consapevole, lontano dall’assunzione frenata di alcol, tipica del Nord Europa.


Preoccupazioni che la scorsa settimana sono state espresse della Coldiretti e da Filiera Italia in una lettera al presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ai commissari alla Coesione e riforme, Raffaele Fitto, alla Salute Olivér Várhelyi, e all’Agricoltura Cristophe Hansen, poi ribadite a quest’ultimo nel corso di un incontro organizzato da Farm Europe.