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Iata: Crisi capacità scali minaccia libertà di movimento

Iata: Crisi capacità scali minaccia libertà di movimentoRoma, 18 dic. (askanews) – La Iata, l’Associazione internazionale del trasporto aereo, ha avvertito che la crisi di capacità aeroportuale sta minacciando la libertà delle persone di viaggiare e limitando le economie. Con poche prospettive che le infrastrutture aeroportuali possano tenere il passo con la crescente domanda, la Iata ha pubblicato un Libro bianco che include proposte su come le normative sugli slot debbano incentivare gli aeroporti a generare maggiore capacità dalle infrastrutture esistenti.


Il numero di aeroporti che non sono in grado di soddisfare pienamente la domanda di connettività aerea e che necessitano di un coordinamento degli slot utilizzando le linee guida IATA sugli slot aeroportuali mondiali è già cresciuto fino a quasi 400 in tutto il mondo. Se prevalessero le tendenze attuali, questo numero potrebbe crescere del 25% nel prossimo decennio. Un esempio delle gravi conseguenze di questo problema crescente è evidente in Europa, dove l’Airports Council International (ACI) Europe prevede che le infrastrutture aeroportuali non saranno in grado di soddisfare fino al 12% della domanda nel 2050. Con sviluppi aeroportuali su larga scala, in particolare nuove piste, che difficilmente sarà costruito a causa di vincoli politici, ciò minerà ulteriormente la competitività dell’Europa che, come ha concluso il rapporto Draghi, è già significativamente sottoperformante. È quindi fondamentale che gli aeroporti adottino le migliori pratiche per fornire quanta più capacità possibile dalle infrastrutture esistenti.


“L’unica cura per la capacità insufficiente è la costruzione. Ma finché iniziative su larga scala, come la costruzione di nuove piste o terminali, rimangono politicamente fuori portata in molte parti del mondo, dobbiamo spremere fino all’ultima unità di capacità dalle infrastrutture di cui disponiamo. Alcuni aeroporti stabiliscono parametri di riferimento rigorosi per massimizzare la capacità, ma troppi non riescono a seguire le indicazioni contenute nelle linee guida sugli slot aeroportuali mondiali”, ha affermato Nick Careen, vicepresidente senior per le operazioni, la sicurezza e la protezione della Iata. Il Libro bianco Iata sugli slot aeroportuali recentemente pubblicato richiede obblighi più forti da parte degli aeroporti per massimizzare la capacità.


“Secondo la normativa sugli slot, le compagnie aeree sono obbligate a utilizzare gli slot loro concessi in modo efficiente o incorreranno in sanzioni per la cancellazione dei voli o per non aver operato secondo il programma. Ma gli aeroporti non devono affrontare sanzioni se non forniscono la capacità promessa. Hanno poca pressione per soddisfare i parametri di riferimento globali in materia di efficienza. Inoltre, spesso la trasparenza delle dichiarazioni di capacità effettuate è insufficiente. Ciò richiede un importante riequilibrio in modo che gli aeroporti e le compagnie aeree siano ugualmente obbligati a massimizzare il potenziale valore sociale ed economico della capacità aeroportuale”, ha affermato Careen. Nello specifico, la Iata richiede modifiche alle normative sugli slot che imporranno agli aeroporti di rispondere se non stanno facendo abbastanza per creare più capacità, tra cui: Richiedere agli aeroporti di rivedere regolarmente le loro dichiarazioni di capacità e attuare un processo significativo di consultazione sulla capacità, per garantire una maggiore trasparenza e rivelare dove i potenziali aumenti di capacità vengono trascurati.


• Obblighi di migliorare e aumentare la capacità ove possibile, confrontandoli con le migliori pratiche globali. • Conseguenze se la capacità dichiarata non viene consegnata come promesso. “Le attuali normative sugli slot aeroportuali hanno contribuito a creare una rete globale di trasporto aereo che offre connettività sempre maggiore, scelta per i consumatori e tariffe più economiche. Affinché il sistema degli slot continui ad aumentare questi benefici, sono necessari obblighi di prestazione da parte degli aeroporti. È necessaria una regolamentazione più severa per colmare l’enorme divario tra gli aeroporti migliori e quelli mediocri in termini di capacità. Ciò offrirà un servizio migliore ai passeggeri con una maggiore accessibilità al trasporto aereo e porterà maggiori benefici al mondo”, ha affermato Careen.

Iveco bus, vince gara in Germania per 580 autobus

Iveco bus, vince gara in Germania per 580 autobusRoma, 18 dic. (askanews) – Iveco bus, il marchio di autobus urbani, intercity e turistici di Iveco Group ha firmato un accordo quadro di 5 anni con la centrale di acquisto BusGruppe, il consorzio che comprende Verkehrsbetriebe Bachstein, CeBus, KVG Stade, Omnibusbetrieb von Ahrenschildt, Pülm Reisen e Reisebüro Schmidt, per fornire fino a 580 autobus urbani, 250 dei quali completamente elettrici. Il valore totale dell’accordo – si legge in un comunicato – è stimato fino a 172 milioni di euro. Iveco bus fornirà 200 autobus CROSSWAY Low Entry ELEC e 50 autobus articolati E-WAY, tutti veicoli completamente elettrici progettati per supportare la transizione energetica del cliente: si tratta della più grande gara per autobus elettrici mai vinta da IVECO BUS nel mercato tedesco. L’accordo prevede inoltre altri 330 veicoli, tra i quali sia autobus urbani articolati URBANWAY Hybrid, sia autobus interurbani CROSSWAY Low Entry alimentati da motori Cursor da 9 litri di FPT Industrial compatibili con alcuni carburanti rinnovabili.

Ue avvia infrazione su Italia per fermo trasportatori esteri multati

Ue avvia infrazione su Italia per fermo trasportatori esteri multatiRoma, 16 dic. (askanews) – La Commissione europea ha avviato il primo passo di una procedura di infrazione contro l’Italia in merito al trattamento degli autotrasportatori stranieri, i cui mezzi sono bloccati in attesa del pagamento di multe. Secondo quanto riporta un comunicato, Bruxelles ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia per la non corretta applicazione del regolamento che fissa norme comuni per l’accesso al mercato internazionale del trasporto di merci su strada.


Il regolamento, di legge, impone che eventuali sanzioni siano applicate senza discriminazioni fondate sulla nazionalità o sul luogo di stabilimento. Secondo il diritto italiano però il pagamento delle sanzioni pecuniarie è ammesso solo tramite bonifici bancari e in contanti, il che può comportare una disparità di trattamento a danno degli autotrasportatori stranieri. In particolare, prosegue la Commissione, gli autotrasportatori stranieri incorrono spesso in tempi di attesa più lunghi prima della conferma dei bonifici bancari per ottenere il rilascio dei loro veicoli immobilizzati, diversamente da quanto avviene per i bonifici bancari nazionali. Una conseguenza frequente è che i conducenti stranieri devono pagare costi di parcheggio alle autorità italiane, per cui la sanzione è in ultima analisi più elevata rispetto ai veicoli immatricolati in Italia.


L’Italia dispone ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato. Questo per quanto riguarda la comunicazione della Ue. Va però segnalato che la suddetta procedura avviene a poche settimane dall’entrata di in vigore di una direttiva europea sui pagamenti che prevede, di fatto, la parificazione dei costi tra bonifici ordinari e bonifici istantanei. E’ possibile, quindi, che la situazione venga affrontata tramite questo sviluppo.

Trenitalia: venerdì a rischio Frecce, Intercity e treni regionali

Trenitalia: venerdì a rischio Frecce, Intercity e treni regionaliRoma, 11 dic. (askanews) – Venerdì 13 dicembre lo sciopero proclamato da alcuni sindacati “potrebbe comportare modifiche alla circolazione di Frecce, Intercity e treni del Regionale di Trenitalia. Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero”. Lo riferisce il gruppo FS, ricordando con una nota che la protesta è stata ridotta a quattro ore, a seguito dell’Ordinanza emessa dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.


Lo sciopero nazionale del personale del Gruppo FS, proclamato da alcune sigle sindacali autonome, è previsto dalle ore 9 alle ore 13 di venerdì 13 dicembre 2024.  “Trenitalia – si legge – invita i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione sui servizi attivi attraverso l’App Trenitalia, la sezione Infomobilità di trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS Italiane, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate”.

Dombrovskis: cercare accordo su tasse trasporto aereo e marittimo

Dombrovskis: cercare accordo su tasse trasporto aereo e marittimoRoma, 10 dic. (askanews) – La Commissione europea mantiene una posizione negoziale sull’aumento della tassazione sui carburanti di trasporto aereo e marittimo, su cui anche all’Ecofin di oggi si sono viste posizioni differenziate tra i paesi dell’Unione europea, tra coloro che vorrebbero procedere ad aumenti e coloro che invece vorrebbero mantenere delle esenzioni a favore di questi settori.


Si tratta di un capitolo tra i più ruvidi del pacchetto Ue “Fit for 55”, su cui si sono create resistenze sia da parte di diversi Paesi che da parte delle industrie del settore. L’idea era di aumentare le tasse anche su kerosene e carburanti per il trasporto marittimo. Ma non riuscendo a raggiungere l’unanimità su questa mossa, alcuni Stati Ue hanno ipotizzato di procedere con altre modalità, come aumentando i prezzi dei biglietti. Su questa alternativa è stata rivolta una domanda al commissario europeo all’economia, Valdis Dombrovskis durante la conferenza stampa dell’Ecofin.


“Allo stadio attuale, ci siamo focalizzato sul raggiungere un accordo sulla direttiva della tassazione per l’energia. Sono arrivate alcune proposte di compromesso che sono state discusse oggi – ha detto -. Non ci siamo ancora, le posizioni degli Stati restano differenziate, su inclusione o esclusione di aviazione e trasporto marittimo” in questa tassazione. “Dal punto di vista della Commissione – ha concluso – certamente siamo pronti per la a lavorare per sostenere gli Stati per un accordo ampio per assicurare che tutti i settori contribuiscano equamente all’agenda di decarbonizzazione”.

Giorgetti: no a aumenti tasse carburanti trasporto aereo e marittimo

Giorgetti: no a aumenti tasse carburanti trasporto aereo e marittimoRoma, 10 dic. (askanews) – L’Italia appoggia la proposta di rinviare ancora l’aumento della tassazione sui carburanti per il trasporto aereo e quello marittimo, prevista dal pacchetto “Fit for 55” della Unione europea. E di subordinare questa ipotesi ad una analisi sulla disponibilità di carburanti alternativi e sull’impatto che i rincari fiscali avrebbero sull’industria europea. È la posizione illustrata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento oggi al consiglio Ecofin.


Uno dei temi in discussione era proprio quello della revisione della direttiva Ue sulla tassazione, che in particolare mette del mirino le imposte su questi due segmenti. “Occorre essere realistici e verificare la sostenibilità economica per i singoli settori industriali – ha detto Giorgetti durante la sessione pubblica -. In tal senso, è importante che il compromesso sulla proposta di direttiva trovi il giusto equilibrio tra l’esigenza di definire un quadro europeo sulla tassazione dei beni energetici e la necessità di assicurare la competitività dell’industria europea e la sostenibilità per le famiglie, in un difficile contesto economico e geopolitico”.


“Apprezziamo il fatto che l’ultimo testo di compromesso mantiene l’attuale regime di esenzione per i carburanti per il trasporto marittimo e aereo. Tali settori sono già impegnati verso la transizione verde con l’attuazione di altre misure europee per tali settori. L’introduzione della tassazione del breve termine avrebbe ripercussioni negative sulla competitività, tenendo conto – ha avvertito – che fuori dall’Unione europea rimarrebbe comunque l’esenzione fiscale per i carburanti utilizzati per il trasporto internazionale”. “Sosteniamo pertanto la proposta di rinviare la tassazione di tali settori – ha detto Giorgetti – e di subordinarla a una preventiva analisi sulla disponibilità di carburanti alternativi e sull’impatto sull’industria europea”.

Road sharing, Fondazione Vinci Autoroutes: europei indisciplinati

Road sharing, Fondazione Vinci Autoroutes: europei indisciplinatiRoma, 11 nov. (askanews) – La Fondazione VINCI Autoroutes ha pubblicato i risultati della 4a edizione dello studio sul ‘Road-sharing’. Prosecuzione del Barometro della guida responsabile, questo sondaggio, realizzato da Ipsos, si concentra sui comportamenti di italiani ed europei legati alla convivenza tra diverse modalità di spostamento.


Che siano automobilisti, motociclisti, ciclisti o pedoni, quanta attenzione si presta agli altri utenti della strada? In che misura si rispettano le regole di condivisione della strada? E i comportamenti di chi guida sono influenzati dalle diverse modalità di spostamento che si utilizzano? Le risposte di oltre 12.400 europei dimostrano che, in un’ottica di convivenza armoniosa sulle strade, è necessario sensibilizzare tutti gli utenti al rispetto degli altri e delle regole. Il 24% degli automobilisti e il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote, infatti, invade la corsia altrui; il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare con il semaforo rosso anche in assenza di segnale indicante l’obbligo di dare la precedenza; il 78% dei pedoni attraversa fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri; il 92% degli utenti della strada ha sempre paura dei comportamenti altrui a rischio. Tutti comportamenti molto pericolosi che rischiano di mettere in pericolo tutti, in particolare pedoni e ciclisti. Solo il 78% dei conducenti che si spostano in modi diversi, detti ‘utenti multipli’, afferma di essere più prudente nei confronti altrui sulla strada. In Europa, l’uso regolare di soluzioni di mobilità attiva rimane stabile rispetto al 2023.


In Europa, il mezzo di trasporto principale è l’auto. Tuttavia, per gli spostamenti quotidiani, gli europei scelgono anche la mobilità attiva. Il 66% (percentuale stabile vs. il 2023) si sposta regolarmente a piedi (il 64% degli italiani), e il 21% (-1 punto vs. il 2023) utilizza regolarmente la bicicletta (16%). Il 6% utilizza regolarmente un veicolo a motore a due ruote (10%) e il 3% utilizza un monopattino o un hoverboard (3%). Per quanto riguarda gli spostamenti a piedi, sono gli spagnoli a praticarli di più (77%) e i belgi di meno (53%). I francesi sono in penultima posizione (57%). Relativamente agli spostamenti in bicicletta, gli uomini sono leggermente più numerosi delle donne sia nell’uso regolare (23% vs. 19% ), sia in quello occasionale (39% vs. 36%).


Non sorprende che siano gli olandesi a utilizzare con maggiore regolarità la bici (58%), seguiti a notevole distanza da belgi (26%), tedeschi, polacchi e svedesi (24%). I francesi si piazzano al 9° posto (su 11 paesi europei analizzati), subito davanti a greci (10%), inglesi e spagnoli (7%). La stragrande maggioranza degli utenti avverte un clima particolarmente teso sulle strade. La diversità delle modalità di spostamento (automobile, veicolo a motore a due ruote, bicicletta, mezzo di mobilità individuale elettrica, spostamenti a piedi) rendono complessa, e spesso conflittuale, la coesistenza di utenti diversi della strada e spesso diviene fonte di ansia e di tensione. La stragrande maggioranza di essi (92%; 96%) definisce ome ‘rischiosi’ infatti i comportamenti altrui. È così per: ‘ l’89% dei ciclisti (92%); ‘ il 91% degli automobilisti (95%); ‘ l’87% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (82%).


Anche i pedoni risentono molto dei comportamenti a rischio di chi guida. Ad esempio, l’89% di essi ha paura che un automobilista non si fermi per lasciarli passare sugli attraversamenti pedonali (91%), e il 63% dichiara di essere stato sfiorato, sul marciapiede, da una bicicletta, uno scooter o un hoverboard (72%). Anche la paura dell’aggressività degli altri conducenti è molto diffusa e riguarda: l’81% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (84%), l’83% degli automobilisti (88%) e l’80% dei ciclisti (85%). Per quanto riguarda gli spostamenti in bicicletta, la ‘sensazione di sicurezza’ degli utenti, che rappresenta un fattore importante per la sua diffusione, varia notevolmente a seconda del paese. Se in media, in Europa, l’80% dei ciclisti si sente sicuro quando si sposta in bicicletta, tale percentuale passa dal 93% per gli olandesi al 59% per i francesi (ben 34 punti percentuali di differenza!). Questi ultimi, infatti, sono quelli che si sentono meno sicuri tra i cittadini degli 11 paesi analizzati. ‘Se da un lato emerge – spiega Bernadette Moreau Delegata Generale della Fondazione VINCI Autoroutes – che gli europei temono i comportamenti a rischio degli altri utenti della strada e che spesso contribuiscono essi stessi a questo clima di tensione, dall’altro urge ricordare che la condivisione della strada e, più in generale, dello spazio pubblico riguarda tutti. Rispettare le regole del codice della strada, essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni per gli altri e per se stessi, controllare l’impulsività e resistere all’individualismo, sono tutti modi per preservare la sicurezza di tutti gli utenti e, in particolare, di quelli più vulnerabili’. Scarsa conoscenza del codice della strada o volontà deliberata di violarlo? A questo quadro si deve aggiungere che, purtroppo, alcune norme del codice della strada non sono note a tutti e possono creare tensioni quando non vengono comprese e applicate da tutti gli utenti. Ciò vale, in particolare, per le norme riguardanti la circolazione dei ciclisti. Nello specifico: ‘ Le aree ciclisti: sono riservate esclusivamente ai ciclisti per consentire loro di posizionarsi davanti ai veicoli agli incroci semaforici, in modo da vedere ed essere visti meglio. Tuttavia, il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (54%) e il 24% degli automobilisti (44%) ammette di invadere questi spazi. ‘ I segnali di precedenza ai ciclisti al semaforo: posizionati sotto un semaforo, autorizzano i ciclisti a proseguire nella/e direzione/i indicata/e dalle frecce, senza fermarsi al semaforo rosso, ma dando la precedenza ai pedoni e agli utenti della strada che intersecano. Poiché si tratta di una regola troppo spesso ignorata, la loro applicazione da parte dei ciclisti può essere considerata dagli altri utenti come un’infrazione e un rischio. In assenza di tali segnali, i ciclisti non sono autorizzati a passare col rosso. Detto ciò, il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare anche in situazioni in cui la segnaletica non lo consente (41%). ‘ I marciapiedi: sebbene siano spazi riservati ai pedoni, i conducenti di veicoli a motore a due ruote e i ciclisti tendono spesso a servirsene per parcheggiarvi (il 66% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 46%) o per circolarvi (il 72% dei ciclisti abituali; 66% e il 46% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 41%). Questa occupazione impropria dello spazio costituisce un pericolo per i pedoni, il 63% dei quali dichiara di essere già stato sfiorato da una bicicletta, un monopattino o un hoverboard mentre camminava su un marciapiede (72%). ‘ Le aree di sosta o corsie riservate: benché gli automobilisti le considerino abitudini innocue, fermarsi nelle corsie di traffico riservate o occupare aree di sosta riservate a utenti specifici ostacola la mobilità e mette a rischio gli utenti vulnerabili. Il 29% degli automobilisti, infatti, ammette di parcheggiare regolarmente in doppia fila (32%), il 19% di percorrere le corsie riservate agli autobus (17%), il 12% di utilizzare posti riservati ai disabili (11%) e il 13% di occupare posti dedicati ai veicoli elettrici (13%). Incoscienza o onnipotenza? ‘ Le piste ciclabili: insieme alle corsie ciclabili, sono riservate alle biciclette e ai mezzi di mobilità individuale elettrica, ma sono soggette a un utilizzo abusivo da parte dei conducenti. Il 50% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote ammette di servirsene per circolare (39%) e il 15% degli automobilisti ammette di usarle per fermarsi o parcheggiare (11%). Un altro segno di indifferenza nei confronti dei ciclisti è quel 34% di automobilisti che ammette di aprire la portiera senza verificare che non ne sopraggiunga qualcuno (27%). ‘ Il mancato rispetto del semaforo rosso, oppure dell”omino’ rosso per i pedoni, può essere fatale per se stessi e per gli altri utenti della strada. Eppure, si tratta di un’infrazione ampiamente riconosciuta da automobilisti, ciclisti e persino dai pedoni, molti dei quali trascurano il rischio che corrono attraversando quando il segnale luminoso vieta loro di passare. Nello specifico: il 64% degli automobilisti ammette di passare con il semaforo arancione o rosso (51%); il 37% dei ciclisti abituali confessa di farlo anche in situazioni in cui la segnaletica non lo consente (41%); il 56% dei pedoni ammette di attraversare sulle strisce pedonali anche se il semaforo per i pedoni è rosso (39%) e il 78% ammette di attraversare talvolta fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri (72%). ‘ L’uso del telefono e dello smartphone mentre si è al volante, in moto, in bici o a piedi è senza dubbio una delle principali fonti di distrazione, nonché causa di numerosi incidenti. Eppure, più della metà degli utenti della strada ammette questa pratica: ‘ o il 77% degli automobilisti (74%) ; o il 58% dei pedoni (56%); o il 49% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (42%); o il 35% dei ciclisti abituali (42%). A tutte queste infrazioni si aggiungono poi anche il mancato utilizzo della freccia per sorpassare o cambiare direzione, comportamento che riguarda più di 1 conducente su 2 (52%; 49%); la scarsa valutazione degli angoli ciechi da parte dei conducenti di veicoli pesanti (camion, autobus, pullman) o dei ciclisti mette particolarmente a rischio questi ultimi. Il 49% dei ciclisti (32%) dichiara, infatti, di sorpassare autobus e camion sulla destra e al tempo stesso di prestare attenzione agli angoli ciechi; l’assenza o l’insufficienza di dispositivi di illuminazione ed equipaggiamento riflettente per andare in bici di notte mette a rischio i ciclisti stessi e può far sì che gli altri utenti della strada li vedano all’ultimo. Tuttavia, in Europa, questa fondamentale misura di sicurezza è ancora trascurata dal 27% dei ciclisti abituali (32%). Infine, per gli adulti, l’uso del casco in bicicletta non è obbligatorio in nessuno dei paesi oggetto del sondaggio, fatta eccezione per la Spagna, dove è consigliato nelle aree urbane e obbligatorio in quelle extra-urbane. In media, in Europa, il 29% dei ciclisti abituali lo indossa frequentemente (30%). Si tratta di una percentuale inferiore a quella dei ciclisti inglesi (54%), spagnoli (52%) e francesi (51%), ma nettamente superiore a quella degli olandesi (7%). Ricorrere a più mezzi di mobilità diversi accresce il rispetto degli altri sulla strada? Ricorrere a diverse modalità di spostamento serve anche a mettersi nei panni dell’altro e a comprenderne limiti e vulnerabilità. Il 60% dei conducenti europei (57%) utilizza almeno un mezzo di mobilità diverso dagli spostamenti a piedi – veicolo a motore a due ruote, bicicletta, monopattino, ecc. – (l’85% degli olandesi e il 35% dei britannici). Ebbene, il 78% di questi ‘utenti multipli’ dichiara di mostrare maggiore prudenza nei confronti degli altri utenti della strada, e lo fa verificando gli angoli ciechi, rispettando le piste ciclabili e i posti riservati ai disabili, controllando prima di aprire la portiera, ecc. (83%). Tra gli automobilisti che utilizzano regolarmente la bicicletta, il 32% ritiene di rispettare maggiormente la segnaletica rispetto a quando è in auto (60%) e il 62% ritiene che un percorso in bicicletta richieda maggiore attenzione rispetto a uno in auto (76%).

Valerio Moro nuovo Head of Airbus in Italia a partire dal primo dicembre 2024

Valerio Moro nuovo Head of Airbus in Italia a partire dal primo dicembre 2024Roma, 8 nov. (askanews) – Airbus ha nominato Valerio Moro Head of Airbus in Italia a partire dal 1° dicembre 2024, nell’ambito della strategia di rafforzamento dell’azienda e del sostegno alla sua crescita in Italia. Moro, informa una nota, vanta un’esperienza decennale in Airbus Defence and Space, sia in ruoli ingegneristici che manageriali, e più recentemente come Assistente Esecutivo del CEO di Airbus, Guillaume Faury.


Nel suo nuovo ruolo, sarà responsabile della supervisione delle operazioni di Airbus in tutte le divisioni dell’azienda in Italia e rappresenterà Airbus nei confronti dei clienti e di tutti i principali stakeholder. Sarà inoltre responsabile della gestione della filiale locale di Airbus dedicata ai prodotti e servizi per lo spazio. Potrà contare sul supporto di Serafino D’Angelantonio, che assumerà il nuovo ruolo di Head of Public Affairs Italy. Con il rafforzamento del team, Airbus si prefigge di consolidare ulteriormente la sua storica partnership con l’Italia, con l’offerta di aeromobili a basso consumo di carburante, elicotteri moderni e soluzioni avanzate in ambito militare e spaziale.

Iata, a settembre domanda traffico passeggeri al massimo storico

Iata, a settembre domanda traffico passeggeri al massimo storicoRoma, 31 ott. (askanews) – Numeri in crescita per il trasporto aereo internazionale. A settembre, secondo i dati forniti dalla Iata, l’Associazione internazionale del trasporto aereo, la domanda totale, misurata in passeggeri-chilometro (RPK), è aumentata del 7,1% rispetto a settembre 2023, raggiungendo un massimo storico per il mese di settembre. La capacità totale, misurata in posti-chilometro disponibili (ASK), è aumentata del 5,8% rispetto all’anno precedente. Il load factor di settembre è stato dell’83,6% (+1% rispetto a settembre 2023).


La domanda internazionale è aumentata del 9,2% rispetto a settembre 2023. La capacità è aumentata del 9,1% su base annua e il load factor è salito all’83,8% (+0,1% rispetto a settembre 2023). La domanda interna è aumentata del 3,7% rispetto a settembre 2023. La capacità è aumentata dello 0,7% rispetto all’anno precedente e il fattore di carico è stato dell’83,3% (+2,4% rispetto a settembre 2023).


“L’alta stagione dei viaggi dell’anno si è conclusa con una domanda ai massimi storici. Questa è una buona notizia non solo per i passeggeri, ma anche per l’economia globale. Ogni volo crea più posti di lavoro e scambi commerciali. Ma la storia di successo del trasporto aereo sta portando con sé delle sfide. Presto ci troveremo di fronte a una carenza di capacità in alcune regioni che minaccia di ridurre questi benefici economici e sociali. I governi si troveranno di fronte a una scelta: perdere rispetto a nazioni più dinamiche che apprezzano la connettività globale, o creare un consenso per una crescita sostenibile. Le compagnie aeree stanno facendo investimenti significativi per raggiungere emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2050. Questo deve essere accompagnato da una visione politica altrettanto attiva, sostenuta da azioni, per garantire una capacità aeroportuale e di gestione del traffico aereo efficiente e sufficiente a soddisfare le esigenze di viaggio di cittadini e imprese”, ha dichiarato Willie Walsh, Direttore Generale della IATA. Molto positivi anche i dati sul trasporto merci. Sempre a settembre, riferisce la Iata, la domanda totale, misurata in tonnellate-chilometro cargo (CTK*), è aumentata del 9,4% rispetto ai livelli di settembre 2023 (10,5% per le operazioni internazionali) per un 14esimo mese consecutivo di crescita.


La capacità, misurata in tonnellate-chilometro di carico disponibili (ACTK), è aumentata del 6,4% rispetto a settembre 2023 (8,1% per le operazioni internazionali). Questo risultato è stato in gran parte legato alla crescita della capacità internazionale a pancia in su, che è aumentata del 10,3%, estendendo il trend di crescita annuale a due cifre della capacità a 41 mesi consecutivi. “La performance di settembre ha portato ancora buone notizie per i mercati del trasporto aereo di merci. Con una crescita del 9,4% su base annua, i volumi cargo hanno continuato a segnare i massimi storici per la domanda. Anche i rendimenti stanno migliorando, con un aumento dell’11,7% rispetto al 2023 e del 50% rispetto ai livelli del 2019. Tutto ciò lascia presagire una forte conclusione dell’anno in corso. Per quanto riguarda le tendenze a lungo termine, il mondo del trasporto aereo di merci seguirà con attenzione l’esito delle elezioni statunitensi per avere indicazioni sull’evoluzione della politica commerciale degli Stati Uniti”, ha commentato Walsh.

Presentato in Senato Rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale 2024

Presentato in Senato Rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale 2024Roma, 31 ott. (askanews) – Garantire spazi di circolazione più sicuri e adottare un approccio integrato alla mobilità, che combini tecnologia, progettazione stradale e responsabilità individuale con l’obiettivo finale di avere una strada autoesplicativa, in grado di ridurre al minimo il rischio di incidenti, promuovendo un comportamento responsabile tra tutti gli utenti della strada. È questo il focus emerso dal Rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale 2024 dal titolo “Spazi di circolazione per le persone” presentato al Senato.


Il Rapporto evidenzia l’importanza di progettare spazi stradali sicuri, sia nelle aree urbane sia nella viabilità extraurbana, al fine di ridurre gli incidenti e, in particolare, il numero di vittime e feriti a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno 1,2 milioni di persone perdono la vita sulle strade, con ben 50 milioni che subiscono ferite o disabilità permanenti. Le cause principali sono riconducibili a fattori come la velocità, l’obsolescenza delle reti stradali e il comportamento umano, responsabile di oltre il 90% degli incidenti.   Sulle strade italiane, secondo i dati Aci-Istat, nel 2023 si sono registrati 166.525 incidenti con lesioni a persone che hanno causato 3.039 decessi, per una media di 456 incidenti e 8,3 morti ogni giorno. Emerge un lieve calo nel numero delle vittime ma aumentano, seppure in misura contenuta, incidenti e feriti. Venezia (+26 morti), Bologna (+21) e Milano e Reggio Calabria (+20) sono le Province nelle quali si sono registrati gli incrementi maggiori in valori assoluti di decessi sulle strade. Roma e Latina, invece, fanno del Lazio la Regione con il più alto aumento di morti rispetto al 2019 (+51), anno prima della pandemia di Covid-19. Padova (-26 morti), Novara (-23), Alessandria e Torino (-19) sono, invece, le Province nelle quali si è registrata la diminuzione più significativa del numero dei morti.   Nel Rapporto DEKRA si sottolinea l’esigenza di un approccio integrato per affrontare le criticità della mobilità, mettendo al centro la sicurezza degli utenti, grazie a infrastrutture progettate adeguatamente e all’uso di tecnologie avanzate come 5G e Intelligenza Artificiale (IA). Queste tecnologie consentiranno ai veicoli di scambiare dati in tempo reale con le infrastrutture, migliorando la sicurezza stradale, ottimizzando i flussi di traffico e riducendo le emissioni. L’IA potrà identificare situazioni di rischio e intervenire, ad esempio attivando frenate d’emergenza. Tuttavia, occorre sviluppare politiche pubbliche per garantire trasparenza, protezione dei dati e sicurezza.   Come emerge dal Rapporto, i limiti di velocità, in particolare le zone a 30 km/h, possono ridurre il numero di incidenti e sono tra le misure infrastrutturali più significative. Diversi studi mostrano, infatti, che una riduzione anche di 1 km/h nella velocità media potrebbe salvare 2.100 vite all’anno.   Come già evidenziato nei precedenti Rapporti DEKRA sulla sicurezza stradale, non va dimenticata una condizione: per fare in modo che nella circolazione stradale le situazioni di pericolo non si vengano nemmeno a creare, rimangono imprescindibili un comportamento responsabile, la corretta valutazione delle proprie capacità e un’elevata accettazione delle regole da parte di tutti gli utenti della strada. L’obiettivo deve sempre essere una strada autoesplicativa e in grado di perdonare gli errori. L’utente deve riconoscere autonomamente, in base alla conformazione della strada, qual è il comportamento di guida e la velocità che gli vengono richiesti e, al contempo, la strada deve offrire sufficienti riserve di sicurezza.   Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha programmato investimenti significativi nel settore della sicurezza stradale, con 200 miliardi di euro previsti per il decennio 2023-2032. Questo piano include oltre 1.350 cantieri per la manutenzione delle strade e nuove opere. Inoltre, il Disegno di legge in corso di approvazione prevede misure più severe contro chi guida in stato di ebbrezza e il rafforzamento dei controlli sui limiti di velocità.    Nel corso dell’evento si è tenuta la cerimonia di assegnazione della settima edizione del Premio Internazionale “DEKRA Road Safety Award 2024”, che quest’anno DEKRA assegna all’Ingegner Elisabetta Pellegrini, nella veste di prima donna che ricopre il ruolo di Responsabile della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in virtù dell’azione determinante nei vari ambiti della sicurezza stradale.   Per Francesco Paolo Sisto, Viceministro della Giustizia, ‘il Governo sta attenzionando costantemente il tema drammatico degli incidenti stradali, puntando sul rafforzamento della prevenzione attraverso l’aggiornamento delle norme e la manutenzione delle infrastrutture. In questa prospettiva, il nuovo Codice della strada è una risposta importante a tutela della sicurezza di tutti. L’educazione stradale, a partire dai più piccoli, è centrale per favorire una maggiore responsabilizzazione. Sotto questo profilo, assume un ruolo particolarmente significativo la formazione attraverso la realtà virtuale e le nuove tecnologie come l’Intelligenza Artificiale’.   Secondo Toni Purcaro, Executive Vice President di DEKRA Group e Presidente di DEKRA Italia: ‘Il Rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale 2024 evidenzia come la qualità e lo stato delle infrastrutture stradali siano cruciali per ridurre gli incidenti. La crescente interconnessione tra veicoli e infrastrutture, supportata da tecnologie avanzate come il 5G e l’Intelligenza Artificiale, offre opportunità senza precedenti per una gestione più efficiente e sicura del traffico. Investendo in ricerca e sviluppo sulle infrastrutture stradali, possiamo sperare in un futuro in cui gli incidenti sulle strade saranno ridotti al minimo, creando in tal modo le condizioni affinché la ‘Vision zero’ non sia solo una visione cui tendere, ma un obiettivo realistico da raggiungere’. Andrea Paganella, Segretario di Presidenza del Senato della Repubblica, ha efvidenziato: “Avere un’adeguata e, al tempo stesso, affidabile infrastruttura stradale, sia essa cittadina, nazionale o europea, contribuisce a soddisfare un principio alla base di ogni mobilità contemporanea, ovvero quello di permettere a tutti gli utenti, indipendentemente dal mezzo che utilizzano, di poter godere di uno spazio di movimento pensato, progettato e sicuro”.   Salvatore Deidda, Presidente della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei Deputati, ha affermato: “È urgente approvare il nuovo Codice della strada, dove abbiamo voluto rimarcare alcuni punti fermi, come la regolamentazione della circolazione stradale e la disposizione delle piste ciclabili, rimarcando l’importanza di un messaggio di prudenza e attenzione sulle strade. Cerchiamo di fare formazione a partire dalle scuole. Occorre instaurare una rinnovata cultura della prevenzione e portare avanti misure che riescano a dare risposte al grande obiettivo della sicurezza stradale. È necessario, inoltre, un impegno importante per rinnovare le nostre infrastrutture stradali”.   Elisabetta Pellegrini, Responsabile della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha dichiarato: “L’approccio che il MIT ha sul tema della sicurezza stradale è multidisciplinare a partire dagli interventi sulle infrastrutture. In proposito operiamo a stretto contatto con i gestori e i concessionari delle linee come Anas e Autostrade per l’acquisizione dei dati e la corretta allocazione delle risorse per la realizzazione degli interventi. Riteniamo che una lettura coerente e coordinata dei dati sui flussi di traffico e sull’incidentalità sia fondamentale per gestire al meglio le infrastrutture e comprendere le criticità”.   Per Davide Bordoni, Consigliere Del Vicepresidente Del Consiglio Dei Ministri, Matteo Salvini: “Il Rapporto pone al centro dell’attenzione un concetto chiave: lo spazio di circolazione non è solo una superficie su cui muoversi, ma un luogo da progettare, un’area in cui coniugare sicurezza e mobilità in modo sostenibile e innovativo. In tale contesto, le infrastrutture intelligenti rappresentano una delle grandi sfide del nostro tempo, non solo per l’Italia, ma per tutto il mondo e possono trasformare radicalmente il sistema di mobilità, con grandi vantaggi in termini di sicurezza, efficienza e sostenibilità. Le tecnologie di comunicazione come il 5G e l’Intelligenza Artificiale rivoluzioneranno la nostra capacità di gestire i flussi di traffico e di prevedere situazioni di pericolo e, per tale ragione, è importante investire nelle infrastrutture, secondo un approccio lungimirante, per migliorare la qualità della vita dei cittadini italiani, rafforzando anche la competitività del nostro Paese”.   Secondo Massimiliano Arces, Executive Director – QHSE Autostrade per l’Italia: “La sicurezza degli utenti e degli operatori su strada è una sfida che richiede un impegno corale, un valore imprescindibile della nostra organizzazione. Le persone del Gruppo Aspi sono impegnate ogni giorno per migliorare la sicurezza dei viaggiatori, in prima linea con la Polizia Stradale, le Autorità, le Organizzazioni sindacali e datoriali e le associazioni di categoria. Crediamo che gli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti si possano raggiungere con un approccio integrato tra progettazione, analisi e nuove tecnologie. Senza dimenticare il ruolo fondamentale del fattore umano: solo con un lavoro sapiente e mirato di formazione e sensibilizzazione si potrà rafforzare la cultura della sicurezza e vincere questa importante sfida”.   All’evento hanno inoltre preso parte Andrea Casu, Vicepresidente della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei Deputati; Santo Puccia, Direttore del Servizio Polizia Stradale, delegato dal Capo della Polizia Prefetto Vittorio Pisani; Giancarlo Fisichella, ex pilota Formula 1 e Ambassador Driver Scuderia Ferrari; Luigi Di Matteo, Area Professionale Tecnica ACI, delegato dal Presidente Angelo Sticchi Damiani; Roberto Mastrangelo, Responsabile Gestione Rete Anas; Antonio Ragonesi, Responsabile Area Sicurezza e Legalità ANCI.