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Dombrovskis: cercare accordo su tasse trasporto aereo e marittimo

Dombrovskis: cercare accordo su tasse trasporto aereo e marittimoRoma, 10 dic. (askanews) – La Commissione europea mantiene una posizione negoziale sull’aumento della tassazione sui carburanti di trasporto aereo e marittimo, su cui anche all’Ecofin di oggi si sono viste posizioni differenziate tra i paesi dell’Unione europea, tra coloro che vorrebbero procedere ad aumenti e coloro che invece vorrebbero mantenere delle esenzioni a favore di questi settori.


Si tratta di un capitolo tra i più ruvidi del pacchetto Ue “Fit for 55”, su cui si sono create resistenze sia da parte di diversi Paesi che da parte delle industrie del settore. L’idea era di aumentare le tasse anche su kerosene e carburanti per il trasporto marittimo. Ma non riuscendo a raggiungere l’unanimità su questa mossa, alcuni Stati Ue hanno ipotizzato di procedere con altre modalità, come aumentando i prezzi dei biglietti. Su questa alternativa è stata rivolta una domanda al commissario europeo all’economia, Valdis Dombrovskis durante la conferenza stampa dell’Ecofin.


“Allo stadio attuale, ci siamo focalizzato sul raggiungere un accordo sulla direttiva della tassazione per l’energia. Sono arrivate alcune proposte di compromesso che sono state discusse oggi – ha detto -. Non ci siamo ancora, le posizioni degli Stati restano differenziate, su inclusione o esclusione di aviazione e trasporto marittimo” in questa tassazione. “Dal punto di vista della Commissione – ha concluso – certamente siamo pronti per la a lavorare per sostenere gli Stati per un accordo ampio per assicurare che tutti i settori contribuiscano equamente all’agenda di decarbonizzazione”.

Giorgetti: no a aumenti tasse carburanti trasporto aereo e marittimo

Giorgetti: no a aumenti tasse carburanti trasporto aereo e marittimoRoma, 10 dic. (askanews) – L’Italia appoggia la proposta di rinviare ancora l’aumento della tassazione sui carburanti per il trasporto aereo e quello marittimo, prevista dal pacchetto “Fit for 55” della Unione europea. E di subordinare questa ipotesi ad una analisi sulla disponibilità di carburanti alternativi e sull’impatto che i rincari fiscali avrebbero sull’industria europea. È la posizione illustrata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento oggi al consiglio Ecofin.


Uno dei temi in discussione era proprio quello della revisione della direttiva Ue sulla tassazione, che in particolare mette del mirino le imposte su questi due segmenti. “Occorre essere realistici e verificare la sostenibilità economica per i singoli settori industriali – ha detto Giorgetti durante la sessione pubblica -. In tal senso, è importante che il compromesso sulla proposta di direttiva trovi il giusto equilibrio tra l’esigenza di definire un quadro europeo sulla tassazione dei beni energetici e la necessità di assicurare la competitività dell’industria europea e la sostenibilità per le famiglie, in un difficile contesto economico e geopolitico”.


“Apprezziamo il fatto che l’ultimo testo di compromesso mantiene l’attuale regime di esenzione per i carburanti per il trasporto marittimo e aereo. Tali settori sono già impegnati verso la transizione verde con l’attuazione di altre misure europee per tali settori. L’introduzione della tassazione del breve termine avrebbe ripercussioni negative sulla competitività, tenendo conto – ha avvertito – che fuori dall’Unione europea rimarrebbe comunque l’esenzione fiscale per i carburanti utilizzati per il trasporto internazionale”. “Sosteniamo pertanto la proposta di rinviare la tassazione di tali settori – ha detto Giorgetti – e di subordinarla a una preventiva analisi sulla disponibilità di carburanti alternativi e sull’impatto sull’industria europea”.

Road sharing, Fondazione Vinci Autoroutes: europei indisciplinati

Road sharing, Fondazione Vinci Autoroutes: europei indisciplinatiRoma, 11 nov. (askanews) – La Fondazione VINCI Autoroutes ha pubblicato i risultati della 4a edizione dello studio sul ‘Road-sharing’. Prosecuzione del Barometro della guida responsabile, questo sondaggio, realizzato da Ipsos, si concentra sui comportamenti di italiani ed europei legati alla convivenza tra diverse modalità di spostamento.


Che siano automobilisti, motociclisti, ciclisti o pedoni, quanta attenzione si presta agli altri utenti della strada? In che misura si rispettano le regole di condivisione della strada? E i comportamenti di chi guida sono influenzati dalle diverse modalità di spostamento che si utilizzano? Le risposte di oltre 12.400 europei dimostrano che, in un’ottica di convivenza armoniosa sulle strade, è necessario sensibilizzare tutti gli utenti al rispetto degli altri e delle regole. Il 24% degli automobilisti e il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote, infatti, invade la corsia altrui; il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare con il semaforo rosso anche in assenza di segnale indicante l’obbligo di dare la precedenza; il 78% dei pedoni attraversa fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri; il 92% degli utenti della strada ha sempre paura dei comportamenti altrui a rischio. Tutti comportamenti molto pericolosi che rischiano di mettere in pericolo tutti, in particolare pedoni e ciclisti. Solo il 78% dei conducenti che si spostano in modi diversi, detti ‘utenti multipli’, afferma di essere più prudente nei confronti altrui sulla strada. In Europa, l’uso regolare di soluzioni di mobilità attiva rimane stabile rispetto al 2023.


In Europa, il mezzo di trasporto principale è l’auto. Tuttavia, per gli spostamenti quotidiani, gli europei scelgono anche la mobilità attiva. Il 66% (percentuale stabile vs. il 2023) si sposta regolarmente a piedi (il 64% degli italiani), e il 21% (-1 punto vs. il 2023) utilizza regolarmente la bicicletta (16%). Il 6% utilizza regolarmente un veicolo a motore a due ruote (10%) e il 3% utilizza un monopattino o un hoverboard (3%). Per quanto riguarda gli spostamenti a piedi, sono gli spagnoli a praticarli di più (77%) e i belgi di meno (53%). I francesi sono in penultima posizione (57%). Relativamente agli spostamenti in bicicletta, gli uomini sono leggermente più numerosi delle donne sia nell’uso regolare (23% vs. 19% ), sia in quello occasionale (39% vs. 36%).


Non sorprende che siano gli olandesi a utilizzare con maggiore regolarità la bici (58%), seguiti a notevole distanza da belgi (26%), tedeschi, polacchi e svedesi (24%). I francesi si piazzano al 9° posto (su 11 paesi europei analizzati), subito davanti a greci (10%), inglesi e spagnoli (7%). La stragrande maggioranza degli utenti avverte un clima particolarmente teso sulle strade. La diversità delle modalità di spostamento (automobile, veicolo a motore a due ruote, bicicletta, mezzo di mobilità individuale elettrica, spostamenti a piedi) rendono complessa, e spesso conflittuale, la coesistenza di utenti diversi della strada e spesso diviene fonte di ansia e di tensione. La stragrande maggioranza di essi (92%; 96%) definisce ome ‘rischiosi’ infatti i comportamenti altrui. È così per: ‘ l’89% dei ciclisti (92%); ‘ il 91% degli automobilisti (95%); ‘ l’87% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (82%).


Anche i pedoni risentono molto dei comportamenti a rischio di chi guida. Ad esempio, l’89% di essi ha paura che un automobilista non si fermi per lasciarli passare sugli attraversamenti pedonali (91%), e il 63% dichiara di essere stato sfiorato, sul marciapiede, da una bicicletta, uno scooter o un hoverboard (72%). Anche la paura dell’aggressività degli altri conducenti è molto diffusa e riguarda: l’81% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (84%), l’83% degli automobilisti (88%) e l’80% dei ciclisti (85%). Per quanto riguarda gli spostamenti in bicicletta, la ‘sensazione di sicurezza’ degli utenti, che rappresenta un fattore importante per la sua diffusione, varia notevolmente a seconda del paese. Se in media, in Europa, l’80% dei ciclisti si sente sicuro quando si sposta in bicicletta, tale percentuale passa dal 93% per gli olandesi al 59% per i francesi (ben 34 punti percentuali di differenza!). Questi ultimi, infatti, sono quelli che si sentono meno sicuri tra i cittadini degli 11 paesi analizzati. ‘Se da un lato emerge – spiega Bernadette Moreau Delegata Generale della Fondazione VINCI Autoroutes – che gli europei temono i comportamenti a rischio degli altri utenti della strada e che spesso contribuiscono essi stessi a questo clima di tensione, dall’altro urge ricordare che la condivisione della strada e, più in generale, dello spazio pubblico riguarda tutti. Rispettare le regole del codice della strada, essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni per gli altri e per se stessi, controllare l’impulsività e resistere all’individualismo, sono tutti modi per preservare la sicurezza di tutti gli utenti e, in particolare, di quelli più vulnerabili’. Scarsa conoscenza del codice della strada o volontà deliberata di violarlo? A questo quadro si deve aggiungere che, purtroppo, alcune norme del codice della strada non sono note a tutti e possono creare tensioni quando non vengono comprese e applicate da tutti gli utenti. Ciò vale, in particolare, per le norme riguardanti la circolazione dei ciclisti. Nello specifico: ‘ Le aree ciclisti: sono riservate esclusivamente ai ciclisti per consentire loro di posizionarsi davanti ai veicoli agli incroci semaforici, in modo da vedere ed essere visti meglio. Tuttavia, il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (54%) e il 24% degli automobilisti (44%) ammette di invadere questi spazi. ‘ I segnali di precedenza ai ciclisti al semaforo: posizionati sotto un semaforo, autorizzano i ciclisti a proseguire nella/e direzione/i indicata/e dalle frecce, senza fermarsi al semaforo rosso, ma dando la precedenza ai pedoni e agli utenti della strada che intersecano. Poiché si tratta di una regola troppo spesso ignorata, la loro applicazione da parte dei ciclisti può essere considerata dagli altri utenti come un’infrazione e un rischio. In assenza di tali segnali, i ciclisti non sono autorizzati a passare col rosso. Detto ciò, il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare anche in situazioni in cui la segnaletica non lo consente (41%). ‘ I marciapiedi: sebbene siano spazi riservati ai pedoni, i conducenti di veicoli a motore a due ruote e i ciclisti tendono spesso a servirsene per parcheggiarvi (il 66% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 46%) o per circolarvi (il 72% dei ciclisti abituali; 66% e il 46% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 41%). Questa occupazione impropria dello spazio costituisce un pericolo per i pedoni, il 63% dei quali dichiara di essere già stato sfiorato da una bicicletta, un monopattino o un hoverboard mentre camminava su un marciapiede (72%). ‘ Le aree di sosta o corsie riservate: benché gli automobilisti le considerino abitudini innocue, fermarsi nelle corsie di traffico riservate o occupare aree di sosta riservate a utenti specifici ostacola la mobilità e mette a rischio gli utenti vulnerabili. Il 29% degli automobilisti, infatti, ammette di parcheggiare regolarmente in doppia fila (32%), il 19% di percorrere le corsie riservate agli autobus (17%), il 12% di utilizzare posti riservati ai disabili (11%) e il 13% di occupare posti dedicati ai veicoli elettrici (13%). Incoscienza o onnipotenza? ‘ Le piste ciclabili: insieme alle corsie ciclabili, sono riservate alle biciclette e ai mezzi di mobilità individuale elettrica, ma sono soggette a un utilizzo abusivo da parte dei conducenti. Il 50% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote ammette di servirsene per circolare (39%) e il 15% degli automobilisti ammette di usarle per fermarsi o parcheggiare (11%). Un altro segno di indifferenza nei confronti dei ciclisti è quel 34% di automobilisti che ammette di aprire la portiera senza verificare che non ne sopraggiunga qualcuno (27%). ‘ Il mancato rispetto del semaforo rosso, oppure dell”omino’ rosso per i pedoni, può essere fatale per se stessi e per gli altri utenti della strada. Eppure, si tratta di un’infrazione ampiamente riconosciuta da automobilisti, ciclisti e persino dai pedoni, molti dei quali trascurano il rischio che corrono attraversando quando il segnale luminoso vieta loro di passare. Nello specifico: il 64% degli automobilisti ammette di passare con il semaforo arancione o rosso (51%); il 37% dei ciclisti abituali confessa di farlo anche in situazioni in cui la segnaletica non lo consente (41%); il 56% dei pedoni ammette di attraversare sulle strisce pedonali anche se il semaforo per i pedoni è rosso (39%) e il 78% ammette di attraversare talvolta fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri (72%). ‘ L’uso del telefono e dello smartphone mentre si è al volante, in moto, in bici o a piedi è senza dubbio una delle principali fonti di distrazione, nonché causa di numerosi incidenti. Eppure, più della metà degli utenti della strada ammette questa pratica: ‘ o il 77% degli automobilisti (74%) ; o il 58% dei pedoni (56%); o il 49% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (42%); o il 35% dei ciclisti abituali (42%). A tutte queste infrazioni si aggiungono poi anche il mancato utilizzo della freccia per sorpassare o cambiare direzione, comportamento che riguarda più di 1 conducente su 2 (52%; 49%); la scarsa valutazione degli angoli ciechi da parte dei conducenti di veicoli pesanti (camion, autobus, pullman) o dei ciclisti mette particolarmente a rischio questi ultimi. Il 49% dei ciclisti (32%) dichiara, infatti, di sorpassare autobus e camion sulla destra e al tempo stesso di prestare attenzione agli angoli ciechi; l’assenza o l’insufficienza di dispositivi di illuminazione ed equipaggiamento riflettente per andare in bici di notte mette a rischio i ciclisti stessi e può far sì che gli altri utenti della strada li vedano all’ultimo. Tuttavia, in Europa, questa fondamentale misura di sicurezza è ancora trascurata dal 27% dei ciclisti abituali (32%). Infine, per gli adulti, l’uso del casco in bicicletta non è obbligatorio in nessuno dei paesi oggetto del sondaggio, fatta eccezione per la Spagna, dove è consigliato nelle aree urbane e obbligatorio in quelle extra-urbane. In media, in Europa, il 29% dei ciclisti abituali lo indossa frequentemente (30%). Si tratta di una percentuale inferiore a quella dei ciclisti inglesi (54%), spagnoli (52%) e francesi (51%), ma nettamente superiore a quella degli olandesi (7%). Ricorrere a più mezzi di mobilità diversi accresce il rispetto degli altri sulla strada? Ricorrere a diverse modalità di spostamento serve anche a mettersi nei panni dell’altro e a comprenderne limiti e vulnerabilità. Il 60% dei conducenti europei (57%) utilizza almeno un mezzo di mobilità diverso dagli spostamenti a piedi – veicolo a motore a due ruote, bicicletta, monopattino, ecc. – (l’85% degli olandesi e il 35% dei britannici). Ebbene, il 78% di questi ‘utenti multipli’ dichiara di mostrare maggiore prudenza nei confronti degli altri utenti della strada, e lo fa verificando gli angoli ciechi, rispettando le piste ciclabili e i posti riservati ai disabili, controllando prima di aprire la portiera, ecc. (83%). Tra gli automobilisti che utilizzano regolarmente la bicicletta, il 32% ritiene di rispettare maggiormente la segnaletica rispetto a quando è in auto (60%) e il 62% ritiene che un percorso in bicicletta richieda maggiore attenzione rispetto a uno in auto (76%).

Valerio Moro nuovo Head of Airbus in Italia a partire dal primo dicembre 2024

Valerio Moro nuovo Head of Airbus in Italia a partire dal primo dicembre 2024Roma, 8 nov. (askanews) – Airbus ha nominato Valerio Moro Head of Airbus in Italia a partire dal 1° dicembre 2024, nell’ambito della strategia di rafforzamento dell’azienda e del sostegno alla sua crescita in Italia. Moro, informa una nota, vanta un’esperienza decennale in Airbus Defence and Space, sia in ruoli ingegneristici che manageriali, e più recentemente come Assistente Esecutivo del CEO di Airbus, Guillaume Faury.


Nel suo nuovo ruolo, sarà responsabile della supervisione delle operazioni di Airbus in tutte le divisioni dell’azienda in Italia e rappresenterà Airbus nei confronti dei clienti e di tutti i principali stakeholder. Sarà inoltre responsabile della gestione della filiale locale di Airbus dedicata ai prodotti e servizi per lo spazio. Potrà contare sul supporto di Serafino D’Angelantonio, che assumerà il nuovo ruolo di Head of Public Affairs Italy. Con il rafforzamento del team, Airbus si prefigge di consolidare ulteriormente la sua storica partnership con l’Italia, con l’offerta di aeromobili a basso consumo di carburante, elicotteri moderni e soluzioni avanzate in ambito militare e spaziale.

Iata, a settembre domanda traffico passeggeri al massimo storico

Iata, a settembre domanda traffico passeggeri al massimo storicoRoma, 31 ott. (askanews) – Numeri in crescita per il trasporto aereo internazionale. A settembre, secondo i dati forniti dalla Iata, l’Associazione internazionale del trasporto aereo, la domanda totale, misurata in passeggeri-chilometro (RPK), è aumentata del 7,1% rispetto a settembre 2023, raggiungendo un massimo storico per il mese di settembre. La capacità totale, misurata in posti-chilometro disponibili (ASK), è aumentata del 5,8% rispetto all’anno precedente. Il load factor di settembre è stato dell’83,6% (+1% rispetto a settembre 2023).


La domanda internazionale è aumentata del 9,2% rispetto a settembre 2023. La capacità è aumentata del 9,1% su base annua e il load factor è salito all’83,8% (+0,1% rispetto a settembre 2023). La domanda interna è aumentata del 3,7% rispetto a settembre 2023. La capacità è aumentata dello 0,7% rispetto all’anno precedente e il fattore di carico è stato dell’83,3% (+2,4% rispetto a settembre 2023).


“L’alta stagione dei viaggi dell’anno si è conclusa con una domanda ai massimi storici. Questa è una buona notizia non solo per i passeggeri, ma anche per l’economia globale. Ogni volo crea più posti di lavoro e scambi commerciali. Ma la storia di successo del trasporto aereo sta portando con sé delle sfide. Presto ci troveremo di fronte a una carenza di capacità in alcune regioni che minaccia di ridurre questi benefici economici e sociali. I governi si troveranno di fronte a una scelta: perdere rispetto a nazioni più dinamiche che apprezzano la connettività globale, o creare un consenso per una crescita sostenibile. Le compagnie aeree stanno facendo investimenti significativi per raggiungere emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2050. Questo deve essere accompagnato da una visione politica altrettanto attiva, sostenuta da azioni, per garantire una capacità aeroportuale e di gestione del traffico aereo efficiente e sufficiente a soddisfare le esigenze di viaggio di cittadini e imprese”, ha dichiarato Willie Walsh, Direttore Generale della IATA. Molto positivi anche i dati sul trasporto merci. Sempre a settembre, riferisce la Iata, la domanda totale, misurata in tonnellate-chilometro cargo (CTK*), è aumentata del 9,4% rispetto ai livelli di settembre 2023 (10,5% per le operazioni internazionali) per un 14esimo mese consecutivo di crescita.


La capacità, misurata in tonnellate-chilometro di carico disponibili (ACTK), è aumentata del 6,4% rispetto a settembre 2023 (8,1% per le operazioni internazionali). Questo risultato è stato in gran parte legato alla crescita della capacità internazionale a pancia in su, che è aumentata del 10,3%, estendendo il trend di crescita annuale a due cifre della capacità a 41 mesi consecutivi. “La performance di settembre ha portato ancora buone notizie per i mercati del trasporto aereo di merci. Con una crescita del 9,4% su base annua, i volumi cargo hanno continuato a segnare i massimi storici per la domanda. Anche i rendimenti stanno migliorando, con un aumento dell’11,7% rispetto al 2023 e del 50% rispetto ai livelli del 2019. Tutto ciò lascia presagire una forte conclusione dell’anno in corso. Per quanto riguarda le tendenze a lungo termine, il mondo del trasporto aereo di merci seguirà con attenzione l’esito delle elezioni statunitensi per avere indicazioni sull’evoluzione della politica commerciale degli Stati Uniti”, ha commentato Walsh.

Presentato in Senato Rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale 2024

Presentato in Senato Rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale 2024Roma, 31 ott. (askanews) – Garantire spazi di circolazione più sicuri e adottare un approccio integrato alla mobilità, che combini tecnologia, progettazione stradale e responsabilità individuale con l’obiettivo finale di avere una strada autoesplicativa, in grado di ridurre al minimo il rischio di incidenti, promuovendo un comportamento responsabile tra tutti gli utenti della strada. È questo il focus emerso dal Rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale 2024 dal titolo “Spazi di circolazione per le persone” presentato al Senato.


Il Rapporto evidenzia l’importanza di progettare spazi stradali sicuri, sia nelle aree urbane sia nella viabilità extraurbana, al fine di ridurre gli incidenti e, in particolare, il numero di vittime e feriti a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno 1,2 milioni di persone perdono la vita sulle strade, con ben 50 milioni che subiscono ferite o disabilità permanenti. Le cause principali sono riconducibili a fattori come la velocità, l’obsolescenza delle reti stradali e il comportamento umano, responsabile di oltre il 90% degli incidenti.   Sulle strade italiane, secondo i dati Aci-Istat, nel 2023 si sono registrati 166.525 incidenti con lesioni a persone che hanno causato 3.039 decessi, per una media di 456 incidenti e 8,3 morti ogni giorno. Emerge un lieve calo nel numero delle vittime ma aumentano, seppure in misura contenuta, incidenti e feriti. Venezia (+26 morti), Bologna (+21) e Milano e Reggio Calabria (+20) sono le Province nelle quali si sono registrati gli incrementi maggiori in valori assoluti di decessi sulle strade. Roma e Latina, invece, fanno del Lazio la Regione con il più alto aumento di morti rispetto al 2019 (+51), anno prima della pandemia di Covid-19. Padova (-26 morti), Novara (-23), Alessandria e Torino (-19) sono, invece, le Province nelle quali si è registrata la diminuzione più significativa del numero dei morti.   Nel Rapporto DEKRA si sottolinea l’esigenza di un approccio integrato per affrontare le criticità della mobilità, mettendo al centro la sicurezza degli utenti, grazie a infrastrutture progettate adeguatamente e all’uso di tecnologie avanzate come 5G e Intelligenza Artificiale (IA). Queste tecnologie consentiranno ai veicoli di scambiare dati in tempo reale con le infrastrutture, migliorando la sicurezza stradale, ottimizzando i flussi di traffico e riducendo le emissioni. L’IA potrà identificare situazioni di rischio e intervenire, ad esempio attivando frenate d’emergenza. Tuttavia, occorre sviluppare politiche pubbliche per garantire trasparenza, protezione dei dati e sicurezza.   Come emerge dal Rapporto, i limiti di velocità, in particolare le zone a 30 km/h, possono ridurre il numero di incidenti e sono tra le misure infrastrutturali più significative. Diversi studi mostrano, infatti, che una riduzione anche di 1 km/h nella velocità media potrebbe salvare 2.100 vite all’anno.   Come già evidenziato nei precedenti Rapporti DEKRA sulla sicurezza stradale, non va dimenticata una condizione: per fare in modo che nella circolazione stradale le situazioni di pericolo non si vengano nemmeno a creare, rimangono imprescindibili un comportamento responsabile, la corretta valutazione delle proprie capacità e un’elevata accettazione delle regole da parte di tutti gli utenti della strada. L’obiettivo deve sempre essere una strada autoesplicativa e in grado di perdonare gli errori. L’utente deve riconoscere autonomamente, in base alla conformazione della strada, qual è il comportamento di guida e la velocità che gli vengono richiesti e, al contempo, la strada deve offrire sufficienti riserve di sicurezza.   Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha programmato investimenti significativi nel settore della sicurezza stradale, con 200 miliardi di euro previsti per il decennio 2023-2032. Questo piano include oltre 1.350 cantieri per la manutenzione delle strade e nuove opere. Inoltre, il Disegno di legge in corso di approvazione prevede misure più severe contro chi guida in stato di ebbrezza e il rafforzamento dei controlli sui limiti di velocità.    Nel corso dell’evento si è tenuta la cerimonia di assegnazione della settima edizione del Premio Internazionale “DEKRA Road Safety Award 2024”, che quest’anno DEKRA assegna all’Ingegner Elisabetta Pellegrini, nella veste di prima donna che ricopre il ruolo di Responsabile della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in virtù dell’azione determinante nei vari ambiti della sicurezza stradale.   Per Francesco Paolo Sisto, Viceministro della Giustizia, ‘il Governo sta attenzionando costantemente il tema drammatico degli incidenti stradali, puntando sul rafforzamento della prevenzione attraverso l’aggiornamento delle norme e la manutenzione delle infrastrutture. In questa prospettiva, il nuovo Codice della strada è una risposta importante a tutela della sicurezza di tutti. L’educazione stradale, a partire dai più piccoli, è centrale per favorire una maggiore responsabilizzazione. Sotto questo profilo, assume un ruolo particolarmente significativo la formazione attraverso la realtà virtuale e le nuove tecnologie come l’Intelligenza Artificiale’.   Secondo Toni Purcaro, Executive Vice President di DEKRA Group e Presidente di DEKRA Italia: ‘Il Rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale 2024 evidenzia come la qualità e lo stato delle infrastrutture stradali siano cruciali per ridurre gli incidenti. La crescente interconnessione tra veicoli e infrastrutture, supportata da tecnologie avanzate come il 5G e l’Intelligenza Artificiale, offre opportunità senza precedenti per una gestione più efficiente e sicura del traffico. Investendo in ricerca e sviluppo sulle infrastrutture stradali, possiamo sperare in un futuro in cui gli incidenti sulle strade saranno ridotti al minimo, creando in tal modo le condizioni affinché la ‘Vision zero’ non sia solo una visione cui tendere, ma un obiettivo realistico da raggiungere’. Andrea Paganella, Segretario di Presidenza del Senato della Repubblica, ha efvidenziato: “Avere un’adeguata e, al tempo stesso, affidabile infrastruttura stradale, sia essa cittadina, nazionale o europea, contribuisce a soddisfare un principio alla base di ogni mobilità contemporanea, ovvero quello di permettere a tutti gli utenti, indipendentemente dal mezzo che utilizzano, di poter godere di uno spazio di movimento pensato, progettato e sicuro”.   Salvatore Deidda, Presidente della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei Deputati, ha affermato: “È urgente approvare il nuovo Codice della strada, dove abbiamo voluto rimarcare alcuni punti fermi, come la regolamentazione della circolazione stradale e la disposizione delle piste ciclabili, rimarcando l’importanza di un messaggio di prudenza e attenzione sulle strade. Cerchiamo di fare formazione a partire dalle scuole. Occorre instaurare una rinnovata cultura della prevenzione e portare avanti misure che riescano a dare risposte al grande obiettivo della sicurezza stradale. È necessario, inoltre, un impegno importante per rinnovare le nostre infrastrutture stradali”.   Elisabetta Pellegrini, Responsabile della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha dichiarato: “L’approccio che il MIT ha sul tema della sicurezza stradale è multidisciplinare a partire dagli interventi sulle infrastrutture. In proposito operiamo a stretto contatto con i gestori e i concessionari delle linee come Anas e Autostrade per l’acquisizione dei dati e la corretta allocazione delle risorse per la realizzazione degli interventi. Riteniamo che una lettura coerente e coordinata dei dati sui flussi di traffico e sull’incidentalità sia fondamentale per gestire al meglio le infrastrutture e comprendere le criticità”.   Per Davide Bordoni, Consigliere Del Vicepresidente Del Consiglio Dei Ministri, Matteo Salvini: “Il Rapporto pone al centro dell’attenzione un concetto chiave: lo spazio di circolazione non è solo una superficie su cui muoversi, ma un luogo da progettare, un’area in cui coniugare sicurezza e mobilità in modo sostenibile e innovativo. In tale contesto, le infrastrutture intelligenti rappresentano una delle grandi sfide del nostro tempo, non solo per l’Italia, ma per tutto il mondo e possono trasformare radicalmente il sistema di mobilità, con grandi vantaggi in termini di sicurezza, efficienza e sostenibilità. Le tecnologie di comunicazione come il 5G e l’Intelligenza Artificiale rivoluzioneranno la nostra capacità di gestire i flussi di traffico e di prevedere situazioni di pericolo e, per tale ragione, è importante investire nelle infrastrutture, secondo un approccio lungimirante, per migliorare la qualità della vita dei cittadini italiani, rafforzando anche la competitività del nostro Paese”.   Secondo Massimiliano Arces, Executive Director – QHSE Autostrade per l’Italia: “La sicurezza degli utenti e degli operatori su strada è una sfida che richiede un impegno corale, un valore imprescindibile della nostra organizzazione. Le persone del Gruppo Aspi sono impegnate ogni giorno per migliorare la sicurezza dei viaggiatori, in prima linea con la Polizia Stradale, le Autorità, le Organizzazioni sindacali e datoriali e le associazioni di categoria. Crediamo che gli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti si possano raggiungere con un approccio integrato tra progettazione, analisi e nuove tecnologie. Senza dimenticare il ruolo fondamentale del fattore umano: solo con un lavoro sapiente e mirato di formazione e sensibilizzazione si potrà rafforzare la cultura della sicurezza e vincere questa importante sfida”.   All’evento hanno inoltre preso parte Andrea Casu, Vicepresidente della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei Deputati; Santo Puccia, Direttore del Servizio Polizia Stradale, delegato dal Capo della Polizia Prefetto Vittorio Pisani; Giancarlo Fisichella, ex pilota Formula 1 e Ambassador Driver Scuderia Ferrari; Luigi Di Matteo, Area Professionale Tecnica ACI, delegato dal Presidente Angelo Sticchi Damiani; Roberto Mastrangelo, Responsabile Gestione Rete Anas; Antonio Ragonesi, Responsabile Area Sicurezza e Legalità ANCI.

Iata: passeggeri vogliono comodità e tecnologia per migliorare i processi

Iata: passeggeri vogliono comodità e tecnologia per migliorare i processiRoma, 30 ott. (askanews) – La Iata, l’Associazione internazionale del trasporto aereo ha pubblicato i risultati di un sondaggio globale sui passeggeri per il 2024, che rivela come i viaggiatori continuino a dare priorità alla comodità e alla velocità. Per un’esperienza di viaggio più agevole, sono desiderosi di utilizzare l’identificazione biometrica e di completare alcuni processi di viaggio prima di raggiungere l’aeroporto.


“I passeggeri vogliono flessibilità e trasparenza nella pianificazione e nella prenotazione dei viaggi, oltre a velocità e comodità in aeroporto. Per farlo, stanno adottando la biometria, i portafogli digitali e le procedure fuori dall’aeroporto”, ha dichiarato Nick Careen, vicepresidente senior di IATA per le operazioni, la sicurezza e la protezione in occasione di convegno sul trasporto aereo passeggeri che si sta svolgendo a Bangkok. – Il 68% ha dichiarato che la vicinanza all’aeroporto è la priorità assoluta nella scelta dell’aeroporto di partenza, seguita dalla riduzione del tempo totale di viaggio (33%) e dall’ottenimento del miglior prezzo del biglietto (25%).


– Il 71% ha dichiarato di prenotare il viaggio online o tramite un’applicazione mobile, con il 53% che preferisce utilizzare il sito web/app della compagnia aerea e solo il 16% che preferisce l’interazione umana. – Il 32% ha dichiarato di voler consolidare tutte le informazioni sul viaggio in un unico luogo durante il processo pre-viaggio.


– Il 79% preferisce pagare il viaggio con una carta di credito o di debito (+8 ppt rispetto al 2023), seguito dai portafogli digitali al 20% (+2 ppt rispetto al 2023) e dalle soluzioni di pagamento istantaneo, come IATA Pay, al 7% (+3 ppt rispetto al 2023). – La convenienza è stata la ragione principale per cui i passeggeri hanno scelto un particolare metodo di pagamento (70%), seguita dai vantaggi (39%) e dalla sicurezza (33%).


I passeggeri, illustra il sondaggio, danno priorità alla comodità nella fase di pianificazione, prenotazione e pagamento del viaggio. Per questa comodità, possono accettare alcuni costi più elevati e sono sempre più disposti a utilizzare tecnologie come i portafogli digitali. L’iniziativa Modern Airline Retailing della IATA sta aiutando le compagnie aeree a garantire una maggiore centralità del cliente sulla base del lavoro fondamentale della New Distribution Capability e della conversione in Offers and Orders. L’Airline Retailing Maturity Index supporta le compagnie aeree nella trasformazione della distribuzione e dei pagamenti. “La tecnologia continua a cambiare il modo di pianificare, prenotare e pagare i viaggi. I viaggiatori si aspettano, quando acquistano un viaggio, le stesse comodità di cui godono in qualsiasi altra esperienza di acquisto online. Ciò significa semplicità, chiarezza e opzioni che soddisfino le loro preferenze, pur mantenendo i loro dati al sicuro. Il settore si sta impegnando per soddisfare la richiesta di una maggiore centralità del cliente attraverso l’iniziativa Modern Airline Retailing della IATA. I passeggeri ne sperimenteranno progressivamente l’impatto positivo nel prossimo futuro”, ha dichiarato Muhammad Albakri, Vicepresidente senior della IATA per i servizi di liquidazione e distribuzione finanziaria. Aeroporto: – Il 70% ha dichiarato di voler raggiungere il gate d’imbarco in 30 minuti o meno quando viaggia con il solo bagaglio a mano; il 74% si aspetta di non impiegare più di 45 minuti con un bagaglio registrato. – L’85% ha dichiarato di essere disposto a condividere con le autorità i dati relativi all’immigrazione (passaporto, visto) prima della partenza per accelerare le procedure aeroportuali. L’89% è interessato a un programma per viaggiatori fidati per accelerare i controlli di sicurezza. – Il 45% sostiene che le procedure di immigrazione dovrebbero essere completate prima di raggiungere l’aeroporto e il 36% è dello stesso parere per quanto riguarda il check-in. Inoltre, il 70% dei passeggeri ha dichiarato che sarebbe più propenso a effettuare il check-in di un bagaglio se potesse farlo in anticipo. – Il 46% dei viaggiatori ha sperimentato le procedure aeroportuali utilizzando l’identificazione biometrica. L’utilizzo maggiore si registra ai punti di controllo dell’immigrazione in entrata e in uscita (43%). L’84% degli utenti è soddisfatto. Il 75% preferisce l’uso della biometria rispetto ai passaporti e alle carte d’imbarco tradizionali. – Il 50% ha dichiarato di essere preoccupato per la protezione dei dati e il 39% sarebbe più aperto alle soluzioni biometriche se avesse la certezza della sicurezza dei propri dati. L’iniziativa One ID della IATA sta aiutando il settore a rispondere al desiderio dei viaggiatori di avere processi più rapidi e meno problemi durante il tragitto verso l’aereo, in modo sicuro grazie alla biometria e all’identità digitale. “Il messaggio chiaro dei viaggiatori è che si aspettano di imbarcarsi più velocemente sugli aerei grazie alla tecnologia e a processi più intelligenti che iniziano ben prima dell’arrivo in aeroporto. E la buona notizia è che stiamo facendo in modo che questo accada. I viaggiatori possono già arrivare in aeroporto pronti a volare con i controlli di ammissibilità completati. Inoltre, la biometria e l’identità digitale possono offrire un’esperienza senza carta una volta in aeroporto. Questo è ottimo per i passeggeri. Inoltre, la maggiore efficienza aiuterà le infrastrutture aeroportuali a far fronte alla crescita del numero di passeggeri, contribuendo a rendere ancora più convincente la motivazione commerciale per l’adozione di queste nuove tecnologie e processi”, ha dichiarato Careen. Le soluzioni digitali sono preferite dalle generazioni più giovani: I giovani sotto i 25 anni sono molto più proattivi nell’utilizzare la tecnologia per migliorare i loro viaggi, ma vogliono garanzie sulla sicurezza. – Il 51% sceglierebbe i portafogli digitali per i pagamenti, ben oltre la media globale del 20%. – Il 90% si è detto interessato a utilizzare uno smartphone con portafoglio digitale, passaporto e carte fedeltà per la prenotazione, il pagamento e la navigazione in aeroporto, superando la media globale del 77%. – Il 48% preferisce la biometria ai passaporti e alle carte d’imbarco tradizionali, rispetto al 43% delle persone di età compresa tra i 56 e i 75 anni. – Il 50% dei giovani sotto i 25 anni sarebbe più aperto alle soluzioni biometriche se gli fosse garantita la sicurezza dei dati, rispetto alla media globale del 39%. Tendenze regionali: Passeggeri dell’Africa. I passeggeri africani danno priorità alla comodità nella scelta dell’aeroporto, ma spesso si trovano di fronte a opzioni limitate a causa della mancanza di alternative. I passeggeri di questa regione prenotano i loro biglietti attraverso le agenzie di viaggio più che in qualsiasi altra area. Mostrano inoltre un maggiore interesse nell’adozione di soluzioni digitali e di tecnologia per snellire i processi di viaggio. Inoltre, i requisiti complessi per i visti sono un deterrente per i viaggiatori africani rispetto ad altre regioni. Passeggeri dell’Asia-Pacifico. I viaggiatori dell’Asia-Pacifico sono i più attenti ai prezzi quando scelgono l’aeroporto di partenza. Sono i primi a utilizzare le app mobili e i portafogli digitali per prenotare e pagare i viaggi, più di qualsiasi altra regione. Sono anche più propensi a utilizzare la tecnologia biometrica negli aeroporti, anche se la loro soddisfazione per l’esperienza è la più bassa tra tutte le regioni. I requisiti complessi per i visti scoraggiano più viaggiatori dall’Asia-Pacifico rispetto alla maggior parte delle altre regioni. Passeggeri europei. I viaggiatori europei sono più propensi a prenotare attraverso il sito web di una compagnia aerea e a pagare con una carta di credito o di debito. Rispetto alle altre regioni, tendono a essere leggermente più cauti nell’utilizzare soluzioni digitali e nel condividere informazioni personali per migliorare la loro esperienza di viaggio. Gli europei sono anche i meno propensi a condividere i dati biometrici per accelerare i processi e, quando lo fanno, la loro soddisfazione è inferiore a quella dei viaggiatori di altre regioni. Passeggeri del Medio Oriente. I passeggeri del Medio Oriente sono i più propensi a scegliere un aeroporto per le sue strutture e i suoi servizi. Rispetto alla maggior parte delle altre regioni, una percentuale più alta prenota i propri voli attraverso un canale che prevede un’interazione umana. Sono entusiasti di utilizzare gli smartphone per memorizzare portafogli digitali, passaporti digitali e carte fedeltà per la prenotazione, il pagamento e la navigazione in aeroporto. Più della metà ha utilizzato la biometria al posto del passaporto per le procedure aeroportuali negli ultimi 12 mesi, e quasi tutti si sono dichiarati soddisfatti dell’esperienza. Passeggeri del Nord America. I passeggeri del Nord America preferiscono, in larga misura e più di ogni altra regione, pagare i voli con carte di debito o di credito e sono i più assidui utilizzatori di punti fedeltà per i pagamenti. Utilizzano attivamente l’identificazione biometrica per le procedure aeroportuali e si dichiarano molto soddisfatti. Quasi tutti sono interessati a fornire i propri dati in anticipo per ottenere controlli di sicurezza più “leggeri” in aeroporto. Passeggeri dell’America Latina e dei Caraibi. I passeggeri dell’America Latina e dei Caraibi preferiscono prenotare i viaggi con una carta di credito o di debito. Attribuiscono il massimo valore alla flessibilità dei pagamenti, preferendo pagare a rate più di ogni altra regione. Sono più propensi di qualsiasi altra regione a ottenere il visto presso un consolato o un’ambasciata. Utilizzano la biometria meno frequentemente di altre regioni; tuttavia, mostrano una forte volontà di adottare la tecnologia e dichiarano un’elevata soddisfazione quando lo fanno.

Aerei, Sita e Aaco collaborano sul tema della sostenibilità

Aerei, Sita e Aaco collaborano sul tema della sostenibilitàRoma, 30 ott. (askanews) – L’industria dell’aviazione si trova ad un bivio cruciale mentre lavora per ridurre la propria impronta di carbonio e per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità globali, il tutto mentre affronta le crescenti pressioni normative. Il settore, informa una nota, deve agire in fretta, dato che secondo il World Economic Forum è responsabile di circa il 2% delle emissioni globali di carbonio e che secondo l’International Civil Aviation Organization (ICAO) vedrà crescere la domanda di viaggi aerei del 4,3% annuo.


SITA, fornitore globale di tecnologia per il trasporto aereo, e l’Arab Air Carriers Organization (AACO) avanzano così la loro collaborazione e portano avanti SITA Eco Mission, una soluzione innovativa e basata sui dati che assisterà le compagnie aeree nel loro percorso per diventare più sostenibili e per diventare i loro sforzi. La partnership punta a fornire alle compagnie aeree gli strumenti necessari per affrontare le principali sfide del settore, che includono la raccolta in tempo reale di dati accurati sulle emissioni e sul consumo di carburante, la riduzione dei costi operativi legati a CORSIA, EU ETS, ReFuelEU e altre leve di sostenibilità e la conformità a complesse normative ambientali. Inoltre, questa soluzione aiuterà le compagnie aeree a superare l’approccio tattico e reattivo, favorendo una gestione ambientale più intelligente e strategica nelle tre funzioni chiave delle compagnie aeree: Compliance, Strategia & Finanza e Operazioni di Volo. David Lavorel, CEO di SITA, ha commentato: “La collaborazione con AACO è la prova di ciò che può essere realizzato quando l’esperienza del settore incontra l’innovazione tecnologica. Di fronte a sfide ambientali senza precedenti, il raggiungimento della sostenibilità nel settore dell’aviazione richiede qualcosa di più del semplice rispetto delle norme: è necessario un approccio visionario. Insieme ad AACO, stiamo proponendo una soluzione che affronta direttamente queste sfide, aprendo la strada ad un nuovo approccio pratico alla responsabilità ambientale che avvicina il settore ai suoi obiettivi”.


Mentre l’industria dell’aviazione si adatta a normative sempre più complesse, come l’iniziativa ReFuelEU dell’Unione Europea e il CORSIA dell’ICAO, le compagnie aeree devono trovare un equilibrio tra la riduzione delle emissioni e la gestione dei costi. La collaborazione continua tra SITA e AACO è focalizzata sulla fornitura di soluzioni basate sui dati, necessarie per semplificare e automatizzare la conformità e la rendicontazione, snellire la raccolta e l’analisi dei dati, ridurre i costi associati ad una maggiore sostenibilità ambientale e aiutare le compagnie aeree a pianificare le loro operazioni future in modo da poter raggiungere i loro obiettivi in termini di costi ed emissioni. Abdul Wahab Teffaha, Segretario Generale di AACO, ha aggiunto: “AACO è molto orgogliosa che la collaborazione con SITA per affrontare la necessità del settore dell’aviazione di gestire i requisiti di sostenibilità ambientale e di essere completamente trasparenti nei confronti delle autorità di regolamentazione e dei clienti abbia portato alla soluzione Eco Mission di SITA in tempi record. Alla fine dell’anno scorso abbiamo firmato con SITA un Memorandum d’Intesa per testare e sottoporre a prova di concetto Eco Mission con alcuni membri AACO. Il lavoro congiunto tra il team dei membri di AACO e SITA ha portato nel giro di un anno alla soluzione che annunciamo oggi. Il loro lavoro è inestimabile non solo per le compagnie aeree di AACO, ma anche per quelle di tutto il mondo. Questo è un passo che va nella giusta direzione sul percorso delle compagnie aeree per raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità ambientale”.

Sita: Nathalie Altwegg alla guida della divisione aeroporti

Sita: Nathalie Altwegg alla guida della divisione aeroportiRoma, 22 ott. (askanews) – Sita, fornitore globale di tecnologia per il trasporto aereo, ha annunciato la nomina di Nathalie Altwegg a Senior Vice President della Airports Business Unit di SITA. Altwegg guiderà la crescita di SITA nel mercato degli aeroporti, consolidando la sua presenza in oltre 1.000 aeroporti in tutto il mondo e il suo impegno per reinventare e digitalizzare le operazioni e i viaggi attraverso tecnologie e innovazioni all’avanguardia.


Altwegg, informa una nota, arriva al nuovo ruolo dopo aver ricoperto per due anni la carica di Chief Operating Officer di SITA Europa, mettendo a disposizione la sua vasta esperienza manageriale in ambito strategico, commerciale, nella gestione delle persone e del portfolio di soluzioni. Con oltre venti anni di esperienza nell’industria del trasporto aereo, Altwegg ha acquisito una profonda conoscenza del settore aeroportuale e ha sviluppato competenze nelle aree delle fusioni e acquisizioni, dell’outsourcing IT e dello sviluppo commerciale in tutte le sue dimensioni, comprese le opportunità di business più grandi e complesse. Nathalie Altwegg ha dichiarato: “Siamo leader mondiali nel mercato degli aeroporti e vogliamo concentrarci sul futuro delle migliaia degli scali, delle compagnie aeree e degli operatori di terra nostri clienti in tutto il mondo. Stiamo apportando grandi cambiamenti, reinventando viaggi e processi per offrire un’esperienza di viaggio ottimale con le tecnologie più avanzate, efficienti e sostenibili. La nostra attività negli aeroporti è un gioiello del settore e non vedo l’ora di guidarla vero il futuro.”


David Lavorel, CEO di SITA, ha dichiarato: “Siamo molto felici di dare il benvenuto a Nathalie nel team esecutivo come esperta di SITA con grande esperienza e preziose intuizioni su come far progredire il nostro business aeroportuale. La sua conoscenza e leadership saranno di grande valore per i nostri clienti aeroportuali di tutte le dimensioni in tutto il mondo.” SITA – Società Internazionale Telecomunicazioni Aeronautiche SITA è il fornitore di tecnologie IT del settore del trasporto aereo e fornisce soluzioni per compagnie aeree, aeroporti, aerei e governi. La nostra tecnologia consente viaggi aerei più fluidi, sicuri e sostenibili. Con circa 2.500 clienti, le soluzioni di SITA favoriscono l’efficienza operativa in più di 1.000 aeroporti, mentre mantengono la promessa dell’aereo connesso per i clienti di oltre 18.000 velivoli a livello globale. SITA fornisce anche soluzioni tecnologiche che aiutano più di 70 governi a trovare un equilibrio tra sicurezza delle frontiere e viaggi senza interruzioni. La sua rete di comunicazione collega ogni angolo del mondo e SITA gestisce il 45% degli scambi di dati della comunità del trasporto aereo. Nel 2023, l’iniziativa Science Based Targets (SBTi) ha approvato gli obiettivi di riduzione delle emissioni di SITA a breve e lungo termine. Questi obiettivi basati sulla scienza sono fondamentali per guidare le azioni dell’azienda in materia di clima, al fine di ridurre efficacemente le emissioni di gas serra. SITA sta inoltre sviluppando soluzioni per aiutare il settore dell’aviazione a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio, tra cui la riduzione del consumo di carburante e una maggiore efficienza operativa.


Nel 2024, SITA ha acquisito Materna IPS, leader nella gestione dei passeggeri, per creare il portafoglio passeggeri più potente al mondo per gli aeroporti e i viaggi digitali. SITA ha poi acquisito ASISTIM, per offrire un servizio completo di gestione del centro di controllo delle operazioni di volo delle compagnie aeree. L’azienda ha anche lanciato SmartSea per dare al settore marittimo l’accesso alla stessa tecnologia avanzata che sta trasformando il trasporto aereo. Il lancio fa parte della crescita di SITA nel settore delle crociere e delle ferrovie, nonché della mobilità aerea urbana, come Vertiports. SITA è al 100% di proprietà dell’industria e guidata dalle sue esigenze. È una delle aziende più diversificate a livello internazionale e fornisce servizi in oltre 200 Paesi e territori.

Assotir: no ad aumenti “parziali” delle accise sul gasolio

Assotir: no ad aumenti “parziali” delle accise sul gasolioRoma, 9 ott. (askanews) – Assotir respinge con fermezza il tentativo del governo di “spaccare” la categoria degli Autotrasportatori, modulando l’intervento sulle accise del gasolio per favorire alcuni addetti e penalizzarne altri. “Le varie dichiarazioni sulle intenzioni del governo in tema di accise sul gasolio per l’autotrasporto – commenta Anna Vita Manigrasso, Presidente Nazionale di ASSOTIR, – stanno creando ulteriori tensioni tra gli operatori, e sembrano adombrare l’ipotesi di riservare trattamenti diversificati all’interno della stessa categoria”.


“Dalle varie notizie emerse in queste ore – aggiunge Claudio Donati, Segretario Generale dell’Associazione – il governo sembra intenzionato a adottare misure che colpiscano i veicoli di piccola portata, al di sotto delle 7,5 tonnellate, e quelli con motorizzazioni più vecchie, che tuttavia rappresentano oltre la metà del parco veicolare nazionale. Deve essere chiaro che qualsiasi ipotesi di dividere la categoria, penalizzandone una parte, seguendo la logica dei ‘figli e figliastri’ è per noi inaccettabile. Perché è tutto il settore che soffre: qui non ci sono né extraprofitti aziendali, né aree su cui raschiare il fondo del barile per fare cassa. C’è un settore imprenditoriale in fortissima sofferenza che non può accettare ulteriori balzelli”. “Il governo ci convochi immediatamente – chiede il Presidente Nazionale, – e dica con chiarezza quello che vuole fare. Il tempo dei giri di valzer è finto. Siamo contrari allo scontro, ma non siamo disposti ad accettare misure penalizzanti impresentabili. Ci auguriamo che il governo voglia prendere sul serio la cosa, senza pericolose sottovalutazioni. Altrimenti ognuno si assumerà le proprie responsabilità” conclude Manigrasso.