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Laserwall amplia il business e lancia la prima “bacheca aziendale interattiva”

Laserwall amplia il business e lancia la prima “bacheca aziendale interattiva”Roma, 24 set. (askanews) – Laserwall, la prima azienda di bacheche digitali per i condomini, amplia la sua offerta con una nuova declinazione della bacheca offrendo una tecnologia innovativa e personalizzata anche per aziende ed organizzazioni.


La bacheca aziendale Laserwall, informa una nota, non è solo un software, ma un vero e proprio ecosistema integrato completo di schermo touch, app associata ed un Content Management System gestionale che sta rivoluzionando la comunicazione interna all’azienda, trasformandola da statica a interattiva. Rispondendo ad un bisogno concreto di aggiornamento costante da parte dei dipendenti e proponendo una soluzione alternativa alla tradizionale bacheca fisica in ottica sostenibile, la versione di Laserwall per le aziende e gli enti si caratterizza da un’interfaccia intuitiva dove le informazioni sono condivise a tutti i lavoratori in modo semplice e istantaneo. Le notizie sono inoltre accessibili da qualsiasi dispositivo connesso e si può usufruire anche di contenuti multimediali.


“I vantaggi della versione aziendale di Laserwall sono numerosi, sia in termini di sostenibilità che di miglioramento della comunicazione interna tra dipendenti. Abbiamo infatti deciso di ampliare il nostro business rendendo disponibile la bacheca digitale – brevettata internazionalmente – non solo ai condomini, ma anche ad aziende e organizzazioni, consapevoli del grande potenziale di questa tecnologia nel garantire un flusso di informazioni più efficace e smart” dichiara Salvatore Dolce, CEO e founder di Laserwall.

Ripensare i Corpi Intermedi, innovazione per Associazioni di categoria

Ripensare i Corpi Intermedi, innovazione per Associazioni di categoriaRoma, 24 set. (askanews) – Negli ultimi decenni, il mondo ha visto cambiamenti tecnologici e sociali senza precedenti, ma i corpi intermedi, da sempre pilastro fondamentale del tessuto economico e sociale, sembrano essere rimasti bloccati in un passato che non risponde più alle esigenze attuali.


Oggi la piccola imprenditoria richiede supporti concreti e tempestivi. Tuttavia, molte associazioni di categoria faticano a fornire strumenti efficaci, rimanendo legate a un mero modello di rappresentanza e dinamiche obsolete. Questo distacco rischia, non solo di indebolire le associazioni stesse per la crescente disaffezione da parte delle imprese, che non trovano più il supporto e la guida di cui hanno bisogno, ma anche di lasciare un vuoto nel sistema economico, privo di quelle istituzioni intermedie che tradizionalmente hanno fatto da raccordo tra le imprese e il sistema normativo e politico. Uno dei più recenti studi rispetto al loro ruolo e alla loro efficacia (Confartigianato – 2021) ne evidenzia le difficoltà. Circa il 60% delle PMI iscritte a un’associazione di categoria non si sente adeguatamente supportato e solo il 20% delle PMI ritiene che l’associazione di appartenenza fornisca un contributo significativo nell’innovazione. Un’altra difficoltà riguarda l’accesso a risorse, finanziamenti o agevolazioni fiscali, che spesso le imprese faticano a ottenere tramite il supporto delle associazioni. Anche la formazione offerta da questi enti si rivela come un aspetto critico, fruita solamente dal 30% delle PMI intervistate.


È proprio in quest’ottica che è nata l’iniziativa di Mama Industry: un nuovo strumento pensato per ridare centralità alle associazioni di categoria e rilanciarne l’interazione con il mondo imprenditoriale. Mama Industry, realtà innovativa nel sostegno alle micro, piccole e medie imprese, ha annunciato infatti l’espansione delle proprie attività con la creazione del nuovo Ufficio Sviluppo Partnership, pensato per promuovere una nuova cultura d’impresa e sensibilizzare le istituzioni sulle esigenze delle mPMI. In questo contesto, il team qualificato preposto si sta concentrando sul coinvolgimento di amministratori locali, direttori e presidenti di organizzazioni, proponendo una nuova visione di affiancamento alle imprese finalizzata alla crescita e al miglioramento della produttività. “L’espansione di Mama Industry attraverso l’Ufficio Sviluppo Partnership è un passo cruciale per portare avanti la nostra missione di sostenere la piccola imprenditoria italiana”, afferma Marco Travaglini, CEO di Mama Industry. “Crediamo fermamente che, per far crescere il tessuto imprenditoriale del nostro Paese, sia necessario sensibilizzare gli attori chiave del territorio verso nuovi approcci innovativi e collaborativi”.


L’Ufficio ha già avviato una serie di incontri e comunicazioni mirate con diversi stakeholder. Un primo test operativo ha portato risultati incoraggianti, mettendo Mama Industry in contatto con i presidenti di CNA, Confindustria e Legacoop in numerose città italiane. L’Ufficio Sviluppo Partnership intensificherà il suo lavoro nei prossimi mesi, puntando a creare una rete capillare di supporto che abbracci tutto il territorio nazionale anche attraverso eventi locali, il cui tema centrale sarà sempre la produttività e il potenziale di crescita delle mPMI. Grazie a questa nuova iniziativa, Mama Industry intende dare voce ai “piccoli” imprenditori accompagnandoli verso una maggiore competitività e autonomia che permetta loro di superare la semplice funzione di “manovalanza” all’interno delle filiere produttive da cui spesso sono schiacciati.

XTB annuncia Zlatan Ibrahimovic come brand ambassador globale

XTB annuncia Zlatan Ibrahimovic come brand ambassador globaleRoma, 23 set. (askanews) – XTB, broker e fintech globale che offre una piattaforma di investimento online e un’app mobile, annuncia Zlatan Ibrahimovic, icona del calcio, come nuovo ambassador globale del brand. Il leggendario calciatore, informa una nota, sarà protagonista della più grande campagna di marketing mai realizzata da XTB, promuovendo un’ampia gamma di soluzioni d’investimento in 14 mercati a livello mondiale.


“Il successo nello sport e negli investimenti dipende da fiducia, disciplina e dedizione assoluta, ed è per questo che ho deciso di collaborare con XTB” – ha dichiarato Zlatan Ibrahimovic. Ibrahimovic ha lasciato un’impronta indelebile nel calcio italiano, attraversando alcuni dei club più prestigiosi della Serie A. Il suo viaggio in Italia è iniziato nel 2004 con la Juventus, dove ha vinto due Scudetti consecutivi. Successivamente, con l’Inter ha trionfato in tre campionati dal 2006 al 2009, affermandosi come capocannoniere della Serie A nella stagione 2008-2009. Nel 2010 è passato al Milan, dove ha conquistato un altro scudetto nel 2011. Dopo esperienze in Francia, Inghilterra e negli Stati Uniti, è tornato nuovamente al Milan nel gennaio 2020, all’età di 38 anni. Con 156 goal in Serie A, è uno dei migliori marcatori del campionato e ha totalizzato oltre 570 goal, vincendo 14 titoli totali in quattro Paesi diversi. La sua carriera si è conclusa nel 2023, chiudendo così un’epoca davanti ai tifosi a San Siro, ma il suo impegno nel mondo del calcio non è terminato; attualmente ricopre il ruolo di Senior Advisor del Milan per i settori amministrativo, sportivo e commerciale. I suoi profili social contano attualmente oltre 120 milioni di follower in totale da tutto il mondo.


“Il carisma, la disciplina e l’energia di Zlatan riflettono perfettamente i valori di XTB e sono entusiasta di accoglierlo come nostro nuovo ambassador globale” – ha dichiarato Omar Arnaout, CEO di XTB. “Zlatan è diventato uno dei migliori giocatori al mondo grazie al suo impegno e alla sua determinazione; un percorso che rispecchia quello che abbiamo intrapreso negli ultimi 20 anni. Siamo entusiasti di questa collaborazione e sicuri che ci permetterà di elevare il nostro brand a nuovi livelli” – ha aggiunto Arnaout. Questa partnership segue la strategia di marketing di XTB che consiste nello scegliere come brand ambassador internazionali prestigiosi nomi sportivi, fra cui l’ex portiere della nazionale spagnola e del Real Madrid, Iker Casillas, e il campione UFC Conor McGregor, unendo il mondo degli atleti professionisti a quello degli investimenti e della finanza.


La campagna omnichannel con Zlatan Ibrahimovic è attiva da oggi contemporaneamente in 14 mercati, inclusa l’Italia. Saranno presenti banner e spot video su piattaforme video-on-demand/TV digitali, pubblicità esterna e canali digitali, oltre alla TV tradizionale in Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania e Portogallo. L’agenzia creativa che ha curato il progetto è McCann, mentre Dobro si è occupato della campagna come centro media.

Cdp, Scannapieco presiede assemblea Elti: finanziamenti Esg a 125 mld

Cdp, Scannapieco presiede assemblea Elti: finanziamenti Esg a 125 mldRoma, 20 set. (askanews) – Trentaduesima assemblea generale Elti, l’associazione degli Istituti nazionali di promozione europei, riuniunitasi per la seconda volta sotto la presidenza di Dario Scannapieco, amministratore delegato del gruppo Cassa depositi e prestiti (Cdp). Confermato l’impegno del network, nato nel 2013, per favorire la crescita del Continente promuovendo le istanze degli investitori di lungo termine. Una riunione che ha visto l’ampliamento della base associativa a 33 membri: proprio durante l’assemblea generale di Helsinki sono entrate nuove istituzioni, la danese Eifo e la rumena Bid.


“Come testimoniato anche nelle pagine del recente report sulla competitività presentato da Mario Draghi, gli Istituti nazionali di promozione avranno un ruolo sempre più centrale nel promuovere uno sviluppo sostenibile in Europa. In questo contesto, Elti (European long term investors association) ha dimostrato di essere molto più di un semplice network che riunisce le varie Cdp europee e nel primo anno di presidenza di Scannapieco, eletto nel luglio 2023, ha visto crescere i finanziamenti dei propri membri a progetti green e social ad oltre 125 miliardi di euro, rispetto ai 100 miliardi del 2022”, spiega una nota. Per il futuro, “abbiamo stabilito una tabella di marcia precisa”, ha dichiarato Scannapieco. “Continueremo ad intensificare il coordinamento tra i vari istituti nazionali di promozione al fine di prendere decisioni di investimento coraggiose nei settori strategici e aumentare le opportunità di co-investimento in start-up, scale-up e aziende high-tech. Elti sarà al fianco delle istituzioni europee per un’Europa sempre più competitiva, grazie al contributo dei propri membri che conoscono a fondo i mercati dei propri Paesi e al contempo sostengono la crescita di lungo periodo del nostro Continente”.


Tra i traguardi già raggiunti dall’Associazione, anche grazie a un proficuo dialogo con le istituzioni Eu, c’è la proroga dei termini per l’implementazione delle operazioni del programma InvestEU a valere sul budget Next generation Eu, una delle principali iniziative per sostenere gli investimenti nel Continente. “Un processo in crescita che mira a rafforzare l’influenza di Elti in tutta Europa, estendendo allo stesso tempo la sua capacità di mobilitare risorse e investimenti in settori cruciali. Con gli attuali 33 membri, ai quali si aggiungono la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e il Fondo Europeo per gli Investimenti (Fei) in qualità di osservatori permanenti, ELTI è oggi una rete che gestisce asset per quasi 2.800 miliardi di euro, un potenziale che la rende uno strumento fondamentale per il futuro del Continente”, spiega una nota.

Pirelli, SBTi ha approvato target riduzione emissioni gas serra

Pirelli, SBTi ha approvato target riduzione emissioni gas serraMilano, 19 set. (askanews) – Science Based Targets initiative (SBTi) ha approvato i target di breve e lungo termine sulla riduzione delle emissioni assolute di gas serra (GHG) da parte di Pirelli, comunicati lo scorso marzo in occasione della presentazione dell’aggiornamento del Piano Industriale 2024-2025.


In particolare, SBTi – che definisce e promuove best practice, basate su elementi scientifici, per la riduzione delle emissioni – ha validato il target “long term” di Pirelli di Net Zero al 2040, il più sfidante tra i tyre maker, ovvero di riduzione delle emissioni assolute di gas serra di Scopo 1, 2 e 31 di almeno il 90% rispetto all’anno di riferimento 2018. Tali azioni sono state giudicate in linea con l’Accordo di Parigi per il mantenimento del riscaldamento globale entro gli 1,5°C. SBTi ha approvato anche gli altri obiettivi di decarbonizzazione “near term” che prevedono la riduzione dell’80% di emissioni assolute di gas serra (Scopi 1 e 2) entro il 2030 rispetto al 2018 e del 30% di emissioni derivanti dall’acquisto di materie prime, servizi e trasporti entro il 2030 rispetto al 2018 (Scopo 3).


Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli, ha commentato: “La validazione dei nostri target di Net Zero al 2040 da parte di Science Based Targets initiative ci rende orgogliosi, poiché conferma la solidità scientifica del percorso che ci vede impegnati su tutta la catena del valore. Un percorso che si inserisce in un contesto globale complesso e in un processo di transizione la cui resilienza deve essere supportata da obiettivi realistici e sostenibili”.

She’s Next, Visa premia le imprenditrici della seconda edizione

She’s Next, Visa premia le imprenditrici della seconda edizioneRoma, 17 set. (askanews) – Una startup che mira a contrastare lo spopolamento delle aree rurali in Europa grazie alla tecnologia, una vetreria d’arte che da Bologna vuole espandersi a livello internazionale, lo sviluppo di un tutor educativo digitale per bambini basato sulla prima “influencer del Medioevo”. Sono questi i progetti che si sono distinti nell’ambito della seconda edizione italiana di She’s Next, il programma globale di Visa che mira a favorire la piccola imprenditoria femminile.


Tra le circa 300 candidature ricevute, la giuria di She’s Next ha premiato le imprenditrici Paola Balduzzi, CEO di Inesto, Camilla Cevolani, titolare della Vetreria d’Arte Gamberini, e Roberta Pastore, ideatrice del progetto educativo Trotula. Per loro, beni e servizi per un valore fino a 10.000 euro, insieme a opportunità di formazione e tutoring attraverso le piattaforme Visa dedicate alle PMI. “Nel premiare Paola, Camilla e Roberta vogliamo mettere in luce il valore che le aziende a guida femminile sono in grado di portare alla società e all’economia italiana. Un valore che è emerso da tutte le candidature ricevute, a testimonianza del ruolo cruciale che le donne che fanno impresa ricoprono e vogliono ricoprire nel nostro Paese – ha commentato Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia. She’s Next ha l’obiettivo di puntare i riflettori proprio su di loro, sostenendone la crescita tramite la creazione di un ambiente favorevole, capace di fare leva sui benefici garantiti dai pagamenti digitali e dalla tecnologia. La grande partecipazione alla seconda edizione italiana del programma ci spinge a proseguire su questa strada nell’ambito del più ampio impegno di Visa a supporto delle piccole e medie imprese. Una mission che negli ultimi quattro anni ci ha portato ad accelerare la digitalizzazione di più di 13 milioni di PMI in Europa

FIMAA: rigenerazione urbana per creare città efficienti e sostenibili

FIMAA: rigenerazione urbana per creare città efficienti e sostenibiliRoma, 12 set. (askanews) – Razionalizzare il tessuto edilizio, reintrodurre la cedolare secca per gli immobili ad uso commerciale, garantire degli incentivi fiscali in materia edilizia. Sono gli interventi che chiede la FIMAA-Confcommercio, nel corso di un’audizione alla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei deputati, per raggiungere gli obiettivi perseguiti dalla proposta di legge sui piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana.


“La FIMAA condivide in pieno gli obiettivi della proposta di legge – ha detto Maurizio Pezzetta, Vicepresidente Vicario della Federazione, intervenendo all’audizione – La razionalizzazione del panorama edilizio rappresenta una strategia di primaria importanza per dare vita a un contesto urbano più efficiente e sostenibile”. Secondo la Federazione, questo processo, oltre alla riqualificazione di aree e immobili degradati, deve anche favorire lo sviluppo di iniziative economiche, sociali, culturali o di recupero ambientale. “Attualmente, il tessuto urbanistico – ha commentato Pezzetta – denota una preoccupante riduzione delle attività commerciali e la quasi totale assenza di attività artigianali, anche a causa della tassazione applicata sulle locazioni degli immobili a ciò destinati”. La Federazione chiede quindi di valutare la reintroduzione della cedolare secca al 21% per le locazioni ad uso commerciale, uffici, magazzini e laboratori, una misura già applicata nel 2019 e che ha prodotto, in quell’occasione, numerosi effetti positivi.


È inoltre necessaria – ha proseguito il Vicepresidente Pezzetta – una riorganizzazione del sistema degli incentivi fiscali per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, per il miglioramento antisismico e la riqualificazione energetica. La Federazione condivide gli obiettivi della Direttiva Case Green, ma questi devono tenere in considerazione le possibilità dei cittadini ed essere calati nei vari contesti nazionali, e soprattutto appare necessaria una revisione delle tempistiche attualmente previste, eccessivamente stringenti. La Federazione chiede quindi una serie di interventi, tra cui la creazione di un testo unico degli incentivi fiscali edilizi, la razionalizzazione delle aliquote relative alle agevolazioni e un meccanismo di cessione del credito e sconto in fattura per gli interventi di rigenerazione urbana. “Questi interventi, oltre a favorire raggiungimento della indipendenza energetica, consentiranno anche di accrescere il valore del patrimonio immobiliare – ha concluso Pezzetta – evitando che ritardi sull’adeguamento energetico del sistema Paese possano esporci ad attacchi speculativi”.

IA, Seeweb e Clastix lanciano Serverless GPU

IA, Seeweb e Clastix lanciano Serverless GPURoma, 10 set. (askanews) – Un servizio che permette alle aziende che stanno sviluppando modelli di Intelligenza Artificiale di accadere alle GPU in cloud, in questo modo si utilizza solo la potenza di calcolo di cui si ha bisogno, e si ottimizzano gli investimenti, senza preoccuparsi dei cali nelle forniture hardware. Il tutto, informa una nota, può essere integrato in qualsiasi ambiente di calcolo già esistente, senza quindi dover effettuare nessuna migrazione o modifica alle pipeline.


Si chiama Serverless GPU, il servizio è stato ideato da Seeweb – azienda italiana del Gruppo Dominion Hosting Holding – insieme a Clastix, tech startup anch’essa italiana specializzata in soluzioni Kubernetes multitenancy. Dopo una proficua fase di test con le community tech in early adoption, il servizio è ora accessibile a tutte le aziende, attraverso il sito Seeweb. Seeweb è da sempre impegnata per supportare le community di sviluppatori che operano nell’ambito dell’AI. Già nei mesi scorsi – per prima nel contesto europeo – ha lanciato il servizio cloud per AI basato sugli innovativi chip Tenstorrent, offrendo così un’alternativa più efficiente e più economica per i piccoli modelli di linguaggio. Il servizio Serverless GPU – che già a giugno è stato messo a disposizione di una selezione di early adopter – è nato per rispondere alle esigenze dei team che sfruttano Kubernetes per eseguire codice su più infrastrutture, sfruttando il vantaggio dei microservizi. Consente di accedere immediatamente a delle GPU deployabili, lo sviluppatore quindi – in qualunque parte del mondo si trovi – attraverso il proprio pannello vedrà le schede grafiche come fossero remote al proprio cluster Kubernetes. “Seeweb cerca da sempre l’innovazione sostenibile, in tutto quello che fa – commenta Marco Cristofanilli, Head of AI Cloud di Seeweb. – Attraverso Serverless GPU, è possibile ottimizzare l’esecuzione di codice AI consentendo ai team di sviluppo di avere a disposizione in pochi secondi nuove istanza cloud con schede grafiche estremamente potenti, mettendo a disposizione il primo nodo disponibile”.


“Grazie alla collaborazione con Clastix e a un enorme lavoro di squadra – prosegue Cristofanilli, – siamo riusciti a mettere in campo con successo, visti anche i primi riscontri positivi da parte degli early adopter del servizio, una soluzione di GPU provisioning in grado di togliere qualsiasi problema di approvvigionamento di unità di elaborazione grafiche. E questo, con il vantaggio per le aziende di ottimizzare i costi e di non dover migrare alcun processo sul nuovo cluster. Un sogno possibile grazie alla tecnologia opensource Kubernetes, che ci permette ogni giorno di sfruttare il modello multi-tenancy in modo proficuo e vantaggioso”.

Visa: 67% Pmi Ue accetta pagamenti con carte di credito o di debito

Visa: 67% Pmi Ue accetta pagamenti con carte di credito o di debitoRoma, 5 set. (askanews) – In occasione del Visa Payments Forum, l’annuale evento internazionale in corso a Parigi, Visa ha presentato uno studio, il primo di questo tipo realizzato dalla società, che mostra come i pagamenti digitali possano avere un impatto in termini di efficienza economica e di creazione di un tessuto sociale più connesso e inclusivo.


Secondo questo studio, che delinea cinque trend chiave che stanno plasmando il futuro dei pagamenti – digital ID, miliardi di consumatori che si trasformano anche in potenziali venditori, servizi configurabili, embedded finance e intelligenza artificiale – gran parte della tecnologia per la loro realizzazione esiste già, ma, spiega una nota, non è distribuita in modo uniforme. “In questo scenario, la chiave è rappresentata dai dati. Occorre fare di più per semplificarne e standardizzarne la condivisione e mettere la scelta nelle mani dei consumatori e delle piccole imprese. Per essere ancora più specifici, riteniamo che la democratizzazione dei dati, ossia l’adozione di misure che diano ai consumatori il controllo su quali informazioni condividere, come, quando e con chi, aumenterà il grado di fiducia nelle tecnologie stesse.” ha commentato Charlotte Hogg, Chief Executive Officer di Visa Europe.


A riscontrare maggiori benefici dall’utilizzo dei pagamenti digitali saranno soprattutto le PMI. Secondo lo studio, oggi il 67% delle piccole e medie imprese europee accetta pagamenti con carte di credito o di debito e, sempre secondo quanto riportato, l’accettazione tramite carta o mobile potrà avere un impatto positivo sui loro profitti. “La completa digitalizzazione delle PMI europee potrebbe potenzialmente aumentare i ricavi di oltre 200 miliardi di euro all’anno in termini reali, di cui il 5%, circa 10 miliardi all’anno, a beneficio delle piccole e medie imprese italiane. È anche per questo motivo che negli ultimi quattro anni ci siamo impegnati ad accelerare la digitalizzazione di 13,5 milioni di PMI in Europa.” ha spiegato Charlotte Hogg.


La tecnologia al servizio di imprese e consumatori Offrire un’ampia libertà di scelta di pagamenti digitali contribuisce ad aumentare anche le opportunità di vendita. L’introduzione di Click to Pay, per esempio, potrebbe ridurre il tempo del check-out fino al 40% durante gli acquisti online, rendendo l’esperienza dei clienti più rapida e agevole. Infatti, questa soluzione consente di inserire i dati della carta di credito, debito o prepagata nell’app di pagamento solo la prima volta, in modo da poter poi pagare in seguito con un solo click su tutti i siti in cui è disponibile Click to Pay. Un rivenditore che adotta Click to Pay potrebbe aumentare i propri ricavi fino al 30%. Un risultato significativo che, per le PMI dell’Unione Europea e del Regno Unito, potrebbe generare un aumento annuale di 51 miliardi di euro nelle vendite via e-commerce. Anche i pagamenti biometrici sono destinati ad accelerare, soprattutto in Italia, dove quasi 2 consumatori su 5 sono disposti a sostituire i propri oggetti di uso quotidiano con dispositivi a funzione biometrica. Sempre secondo lo studio, una volta divenuta di uso quotidiano e diffusa, la biometria potrebbe ridurre le frodi fino a 483 milioni di euro all’anno, mentre le PMI dell’UE e del Regno Unito potrebbero ottenere fino a 43 miliardi di euro di vendite aggiuntive all’anno, di cui il 5% solo in Italia.


I pagamenti digitali riducono inoltre il rischio di frodi e furti, grazie a sistemi di crittografia avanzati e tecnologie di autenticazione più sicure. La tracciabilità delle transazioni digitali garantisce una maggiore trasparenza, creando un ambiente economico più affidabile e più protetto per tutti gli attori coinvolti. Ulteriori dati dello studio rivelano come l’adozione di strumenti digitali, quali l’intelligenza artificiale, possano aiutare i consumatori nella gestione delle proprie finanze, con un potenziale aumento dei risparmi tra i 130 e i 250 miliardi di euro all’anno in tutta Europa. Particolarmente ottimiste riguardo l’uso dell’IA sono le generazioni più giovani, soprattutto in Italia, dove il 44% delle persone tra i 18 e i 34 anni ritiene che questa tecnologia avrà un impatto positivo sul loro stile di vita. Inoltre, l’IA è considerata la chiave per sbloccare nuove opportunità imprenditoriali, con oltre la metà degli intervistati in Italia (52%) che ha dichiarato che prenderebbe in considerazione la gestione di un’attività online e/o la vendita di articoli online per ottenere qualche guadagno in più nel caso in cui l’IA potesse aiutarli ad avviarla.

Lavoro, lingue e benessere al centro del rientro degli italiani

Lavoro, lingue e benessere al centro del rientro degli italianiRoma, 2 set. (askanews) – Il mese di settembre segna per molte persone la fine delle vacanze estive e comporta la necessità di doversi riadattare ai ritmi della routine lavorativa. Questo rientro al lavoro può essere vissuto in modi diversi, con un certo senso di malinconia oppure come un’opportunità per ricominciare, con nuovi stimoli e nuovi obiettivi.


Un italiano su cinque (19%) dichiara, infatti, di sentirsi in ansia in vista del ritorno al lavoro (percentuale che sale al 28% nei GenZers e al 23% per i Baby Boomers) e quasi 2 su 5 (36%) credono che l’effetto benefico delle vacanze durerà poco (41% tra i Millennials). Vi è però un 32% che afferma di sentirsi pieno di energie e pronto a ricominciare, con picchi del 39% per la Gen Z e i Millennials e del 37% per la Gen X. Sono questi i primi dati che emergono da una ricerca condotta da Babbel for Business, la piattaforma di Babbel che offre corsi di lingua per le aziende, commissionata all’istituto di ricerca Censuswide, volta ad individuare l’impatto della conoscenza delle lingue straniere nell’ambito lavorativo, tra buoni propositi, candidature per nuove posizioni lavorative e competenze “esagerate”. In generale, in merito al “back to work”, a preoccupare maggiormente gli italiani sono la necessità di dover ricominciare ad un ritmo serrato (30%) e la difficoltà di bilanciare vita privata e lavorativa (26%). Questo ordine di priorità rimane invariato per le generazioni più adulte (per la Gen X rispettivamente 37% e 33% e per i Baby Boomer 33% e 26%), mentre cambia tra i più giovani, che mettono al primo posto la difficoltà di mantenere l’equilibrio vita-lavoro (40% tra i Millennials e 32% tra i GenZers) rispetto al dover lavorare intensamente (32% e 27% rispettivamente).


Oltre la metà degli italiani (57%) ritiene che imparare una lingua straniera possa aiutare ad affrontare lo stress da rientro al lavoro, percentuale che aumenta per i GenZers (73%) e i Millennials (66%). Per 6 italiani su 10 (61%, 64% per Gen Z e 72% per i Millennials), inoltre, vi è la convinzione che imparare una lingua straniera possa permettere di incrementare anche la fiducia in sé stessi e di migliorare la performance lavorativa. Ed è forse proprio per questo che tra i buoni propositi del back to work spiccano la volontà di concentrarsi sull’imparare una nuova lingua (25% di preferenze) e migliorare quella che già si conosce (23%), preceduti solo dall’obiettivo di dedicare più tempo ad attività che possano aumentare il proprio benessere fisico e mentale (32%). Meno diffusi invece il voler ottenere una promozione (14%) e la volontà di cambiare lavoro (8%).


La conoscenza delle lingue straniere influisce anche sulla sicurezza con cui ci si candida per una posizione lavorativa: quasi 2 italiani su 3 (63%) hanno infatti dichiarato di aver rinunciato ad inviare la propria candidatura poiché ritenevano che la propria padronanza linguistica non corrispondesse ai requisiti richiesti. La percentuale sale fino al 75% nel caso dei Millennials e sfiora l’80% nel settore sanitario, in cui addirittura il 46% delle persone dichiara di dover rinunciare spesso a candidarsi. Una diretta conseguenza di questa paura può essere il fatto che quasi 4 italiani su 10 (37%) ammettono di aver mentito sulle proprie competenze linguistiche nel proprio curriculum o durante un colloquio di lavoro. L’incidenza di questa scelta cresce arrivando addirittura al 50% per la Gen Z e al 48% tra i Millennials. I settori in cui si tende a mentire di più sono risultati essere quello sanitario (con un 53% di persone che afferma di aver mentito) e quello legale (con il 51%, il 27% dei quali ammette addirittura di mentire spesso). “Dall’interessante ricerca che abbiamo condotto è emerso anche come, nonostante il 43% degli intervistati dichiari che la propria azienda non stia ancora investendo in attività per i propri dipendenti, il 29% sarebbe interessato a seguire dei corsi di lingua se venissero proposti dal proprio datore di lavoro. Considerando l’importanza della conoscenza delle lingue per affrontare il rientro al lavoro e, più in generale, per sentirsi più sicuri e competenti in ambito lavorativo, le aziende potrebbero considerare l’opzione di offrire corsi linguistici. Questi non solo migliorerebbero le competenze dei propri dipendenti, ma contribuirebbero a migliorare la performance aziendale” dichiara Roberta Riva, Senior Manager di Babbel for Business.