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Giornata mondiale ambiente, l’impegno di Bnp Paribas con Park Litter

Giornata mondiale ambiente, l’impegno di Bnp Paribas con Park LitterRoma, 5 giu. (askanews) – La giornata di pulizia dei parchi nelle tre città di Milano, Firenze e Roma si è conclusa con il notevole risultato di 1,3 tonnellate di rifiuti raccolti da più di 800 colleghi delle Società del Gruppo BNP Paribas attive in Italia. L’attività di volontariato – informa una nota della Banca – ha interessato le aree verdi urbane, tra centro e periferie, nelle vicinanze delle sedi aziendali, in un’ottica di connessione tra i collaboratori del Gruppo e i quartieri in cui lavorano. In particolare, sono stati totalizzati circa 230 kg a Milano nei Giardini Indro Montanelli e nei Parchi La Spezia e Paolo Pini; oltre 50 kg a Firenze nei Giardini della Fortezza da Basso e sulla passeggiata lungo La Grave (Scandicci); oltre una tonnellata a Roma in zona Tiburtina, a Villa Ada e a Piazza Albania.


L’iniziativa, organizzata in partnership con Legambiente, è giunta alla seconda edizione, superando il risultato dello scorso anno, che aveva visto un totale di una tonnellata. Rappresenta un momento di volontariato aziendale e si inserisce all’interno di “1MillionHours2Help”, il programma del Gruppo BNP Paribas, attivo a livello globale dal 2020, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile individuati dall’ONU. La sfida è donare in 2 anni 1 milione di ore di lavoro in volontariato aziendale, a conferma dell’impegno di BNP Paribas per generare un impatto positivo, oltre a quello già prodotto nello svolgimento dell’attività bancario-finanziaria, che contribuisca a migliorare e rendere più inclusivo l’ambiente in cui viviamo.


Guardando nel dettaglio le diverse tipologie dei rifiuti catalogati, una considerevole quantità è costituita dai mozziconi di sigarette, particolarmente dannosi per l’ambiente a causa delle sostanze altamente inquinanti che rilasciano; vi sono poi plastiche varie (buste, confezioni di diverso genere), stagnola, carte, stracci e tanto vetro. Non mancano purtroppo materassi, oggetti in ferro arrugginito e materiale edilizio.

Banche, Buch (Bce) auspica prestiti a gruppi di energie rinnovabili

Banche, Buch (Bce) auspica prestiti a gruppi di energie rinnovabiliRoma, 4 giu. (askanews) – “Le banche svolgono certamente un ruolo importante nel finanziare la transizione verde”. Da sole non bastano, dato spesso che si tratta “di investimenti di lungo termine e rischiosi”, che richiedono anche l’intervento dei mercati dei capitali. Tuttavia se in passato le banche hanno hanno fatto prestiti a imprese con alti livelli di emissioni, “oggi possono dare lo stesso supporto facendo nuovi prestiti, per esempio ai produttori di energie rinnovabili”. Lo ha affermato la presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce, Claudia Buch, intervenendo alla apertura della settimana dell’ambiente della Germania, a Berlino.


Il suo intervento era stato preceduto poco prima dal discorso di apertura del presidente federale, Frank-Walter Steinmeier, oggetto di interruzioni e alcune contestazioni, apparentemente da parte di attivisti e ecologisti. Tornando a Buch, ha messo le mani avanti chiarendo e ribadendo che le politiche climatiche e ambientali non spettano a una banca centrale e che vanno definite da Parlamenti eletti. “Tuttavia la Bce deve considerare gli effetti del cambiamento climatico delle politiche climatiche quando attua i suoi mandati”, come sulla politica monetaria. E “ha un altro ruolo importante: vigila sulle maggiori banche dell’area euro”, ha sottolineato.


Secondo l’esponente tedesca, i rischi che emergono dal cambiamento climatico e dai danni all’ambienti “sono globali colpiscono tutti i paesi e tutte le banche”. Ci sono rischi fisici legati alle calamità ma anche “rischi di transizione”, ad esempio su eventuali aumenti dei prezzi del carbonio. “Questo significa che le banche devono valutare come i rischi correlati a clima e ambiente possano avere ricadute sui loro bilanci. Con una buona gestione del rischio e una resilienza appropriata – ha concluso Buch – le banche possono dare un contributo chiave a una economia più sostenibile”. (fonte immagine: streaming Deutsche Bundessiftung Umwelt).

Commissione Ue avvia meccanismo pilota per mercato Ue idrogeno

Commissione Ue avvia meccanismo pilota per mercato Ue idrogenoRoma, 3 giu. (askanews) – Con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del mercato europeo dell’idrogeno, la Commissione Ue ha annunciato l’avvio di lavori su un “meccanismo pilota”. Secondo quanto riporta un comunicato, è stato creato nell’ambito del pacchetto sui gas “decarbonizzati” e l’idrogeno di recente adozione, e mira ad accelerare gli investimenti fornendo un quadro più chiaro della situazione del mercato, sia per acquirenti che per i fornitori, e agevolando i contatti tra le parti.


Il meccanismo sarà operativo per cinque anni e farà parte della Banca europea dell’idrogeno. Raccoglierà, trasformerà e darà accesso alle informazioni sulla domanda e sull’offerta di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio e suoi derivati, si legge, consentendo agli acquirenti europei di allinearsi sia ai fornitori europei che a quelli stranieri. Bruxelles afferma di aver avviato una procedura di appalto per trovare un fornitore di servizi che sviluppi una piattaforma informatica per il funzionamento del meccanismo pilota. La Commissione prevede di firmare un contratto entro la fine di quest’anno, in modo che possa entrare in funzione entro la metà del 2025.


Secondo la Commissione, l’idrogeno svolgerà un ruolo importante nel conseguimento degli obiettivi del Green Deal, nell’eliminazione graduale dei combustibili fossili russi e nel sostegno alla decarbonizzazione e alla competitività dell’industria europea. Il meccanismo pilota per l’idrogeno fa parte dei lavori in corso della Commissione per istituire una piattaforma europea multiprodotto per l’acquisto congiunto di materie prime strategiche che, in futuro, potrebbero riguardare materie prime come le materie prime strategiche.

Ok Ue a Progetto di interesse comune su idrogeno e mobilità smart

Ok Ue a Progetto di interesse comune su idrogeno e mobilità smartRoma, 28 mag. (askanews) – La Commissione europea ha approvato un nuovo progetto comune europeo di interesse rilevante (Ipcei) che coinvolge Green Deal, idrogeno e mobilità sostenibile in sette paesi membri tra cui l’Italia. L’annuncio è stato dato dalla vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Margrethe Vestager durante una conferenza stampa in cui ha spiegato che si tratta del quarto progetto di questo genere approvato da Bruxelles in base alle normative sugli aiuti di Stato.


Oltre all’Italia coinvolge Estonia, Francia, Germania, Olanda, Slovacchia e Spagna. Gli Stati coinvolti erogheranno fino a 1,1 miliardi di euro di finanziamenti che dovrebbero sbloccare 3,3 miliardi supplementari di investimenti privati a favore di 11 imprese attive in uno o più dei Paesi collegate a Pmi o startup, su 13 progetti innovativi.

Energia, Terna: ad aprile oltre 50% domanda coperta da fonti rinnovabili

Energia, Terna: ad aprile oltre 50% domanda coperta da fonti rinnovabiliMilano, 21 mag. (askanews) – Ad aprile oltre il 50% della domanda di energia coperta nel nostro Paese è stata coperta da fonti rinnovabili. Lo sottolinea Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, secondo cui lo scorso mese i consumi di energia elettrica in Italia sono aumentati dell’1,1% rispetto allo stesso mese del 2023.


Nel dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 20,4 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 51,2% della domanda elettrica (era 36% ad aprile 2023). In aumento la fonte idrica +197,5% e fotovoltaica +19,5%, principalmente per l’aumento della capacità installata in esercizio. In diminuzione la fonte geotermica (-0,9%) ed eolica (-3,4%). In calo anche la fonte termica (-16,6%). Nei primi quattro mesi del 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 2.356 MW (di cui 2.167 MW di fotovoltaico). Il valore è superiore di 736 MW (+45%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il mese scorso il fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 23,5 miliardi di kWh. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti contrapposti di calendario e temperatura, è lo stesso di aprile 2023, confermando una fase di tenuta del trend sui livelli acquisiti negli ultimi mesi. Il risultato è la conseguenza dell’effetto Pasqua, di due giorni lavorativi in più (20 invece di 18) e di una temperatura media mensile superiore di 1,5°C rispetto ad aprile 2023.


Lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’85,4% dalla produzione nazionale e per la quota restante (14,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 3,4 TWh, il 28,9% in meno rispetto ad aprile 2023.

Bankitalia, rapporto Ngfs su investimenti sostenibili Banche centrali

Bankitalia, rapporto Ngfs su investimenti sostenibili Banche centraliRoma, 16 mag. (askanews) – Il Network for Greening the Financial System (Ngfs) ha pubblicato un rapporto e due documenti tecnici riguardanti la gestione degli investimenti sostenibili delle banche centrali. Lo riferisce la banca d’Italia, spiegando con un comunicato che la pubblicazione è stata curata da questa rete globale di banche centrali e autorità di supervisione che promuove la condivisione di esperienze e delle migliori pratiche sulla gestione dei rischi climatici e ambientali nel settore finanziario.


Il rapporto, si legge, si riferisce ai portafogli degli investimenti in valuta estera, dei fondi propri e dei fondi pensione, mentre non considera i titoli collegati alla politica monetaria. Il rapporto contiene raccomandazioni non vincolanti per le banche centrali per progredire nell’attuazione delle pratiche di investimento sostenibile e responsabile. I due documenti tecnici forniscono approfondimenti, rispettivamente, sulle strategie di decarbonizzazione per i portafogli delle banche centrali investiti in titoli societari e su considerazioni riferite ai rischi e agli impatti legati al clima per quelli in titoli sovrani.


Il Network for Greening the Financial System ha come missione anche indirizzare i capitali verso una transizione economica sostenibile. Dal 2022, la Banca d’Italia, nell’ambito del proprio impegno al contrasto del cambiamento climatico, fa parte del Comitato d’indirizzo del Network. Il Vice Direttore Generale Paolo Angelini è co-presidente del gruppo di lavoro “Net Zero per le banche centrali” che ha redatto i tre documenti pubblicati.

Accordo Rse e Ingv per la ricerca in ambito geotermico

Accordo Rse e Ingv per la ricerca in ambito geotermicoMilano, 15 mag. (askanews) – Rse-Ricerca sul Sistema Energetico e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) hanno siglato un protocollo d’intesa finalizzato alla collaborazione in attività di ricerca in ambito geotermico. “La geotermia ad alta, a media e a bassa entalpia è una fonte energetica sostenibile a zero emissioni di CO2. – ha detto ha affermato Franco Cotana, amministratore delegato di Rse – Nel primo caso le elevate temperature consentono di produrre vapore e, da esso, energia elettrica. Un modello a cui guardare è l’esempio di Larderello di oltre 100 anni fa. Negli altri casi, la geotermia consente di favorire il teleriscaldamento o, semplicemente, di aumentare fino a 6 – 8 volte l’efficienza energetica termica delle pompe di calore. Siamo lieti, quindi, di sancire oggi l’avvio di una proficua collaborazione su questi temi con Ingv e con i suoi ricercatori, per individuare soluzioni energetiche innovative”.


“L’Italia vanta una lunga tradizione nel settore dell’energia geotermica, testimoniata dalle numerose centrali presenti in particolare in Toscana – ha aggiunto Carlo Doglioni, presidente Ingv – La sigla del protocollo d’intesa con Rse ci consente di mettere a disposizione della collettività le conoscenze scientifiche che l’Ingv ha acquisito nel tempo in questo settore ricco di potenzialità, e di guardare al futuro per investire in risorse rinnovabili che possano contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle attività antropiche”. L’accordo è stato siglato nel corso di un incontro di studio che si è svolto il 14 maggio 2024 al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. L’incontro è stato aperto dai saluti del capo di gabinetto del ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Antonio Scino: “Il protocollo darà impulso a ricerche legate al suolo e allo sviluppo di energie alternative, come la geotermia, in sicurezza – ha detto Scino -Questo sarà utile per i lavori del Dipartimento Energia e per l’intero Ministero”.


L’appuntamento, moderato da Giuseppe Guerrera, responsabile Relazioni istituzionali di Rse, è quindi proseguito con gli interventi di Marilena Barbaro, direttore generale già DG Infrastrutture e Sicurezza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Massimo Chiappini, direttore Dipartimento Ambiente Ingv, e Michele de Nigris, direttore Dipartimento Sviluppo Fonti Energetiche Rse. “Come Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ci impegniamo a mettere in campo tutte le iniziative necessarie a rafforzare la geotermia italiana. La partnership tra RSE e INGV darà un contributo essenziale per valorizzare la risorsa geotermica – ha spiegato Marilena Barbaro – Il Ministero è pronto a supportare questa crescita. Il nostro obiettivo è quello di avere un mix energetico equilibrato che guardi alla decarbonizzazione e all’indipendenza energetica del Paese”.


“Larderello, in Toscana, è conosciuta come la ‘Capitale mondiale della geotermia’: un segnale di quanto l’Italia abbia le potenzialità per imporsi come centro nevralgico della ricerca scientifica in questo settore – ha detto Massimo Chiappini – Il progresso della conoscenza deve quindi essere costantemente incoraggiato, anche attraverso la firma di accordi come quello tra Ingv e Rse. L’IIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia metterà in campo tecnologie di avanguardia per la caratterizzazione dei sistemi geotermici idonei alla produzione di energia, ma anche per l’individuazione di aree che presentino un potenziale energetico attraverso, ad esempio, l’utilizzo di idrogeno bianco”. “Potenzialmente, le georisorse possono favorire in modo molto rilevante la transizione energetica; tuttavia, sono state fino a oggi considerate in modo poco adeguato. Grazie alle sue risorse geotermiche – ha sottolineato Michele de Nigris – l’Italia può ambire a una posizione di leadership nell’Europa continentale, come produttore di calore, elettricità e materie prime critiche, assumendo un ruolo di eccellenza in uno dei settori energetici che oggi, invece, ci vede dipendere da Paesi lontani e al centro di note situazioni geopolitiche”.


La collaborazione tra Rse e Ingv si concentrerà su attività di ricerca, da sviluppare nel breve-medio termine, sull’impatto delle emissioni di metano geologico sulle emissioni totali di gas serra; sulla caratterizzazione geochimica dei fluidi geotermici e delle brine petrolifere per identificare materiali strategici; sullo stoccaggio dell’idrogeno nei sistemi geologici; sulla valorizzazione della risorsa geotermica a bassa e media entalpia. Sul lungo termine, invece, i due enti lavoreranno in maniera congiunta su un progetto per l’aggiornamento delle mappe di temperatura del sottosuolo italiano fino a 4000 metri di profondità. Le applicazioni dei risultati dell’attività di ricerca congiunta potranno essere molteplici. Basti pensare che le brine geotermiche possono contenere materie prime critiche come il Litio, indispensabile per la produzione delle moderne batterie per la mobilità elettrica e l’accumulo energetico. (nella foto: un momento della firma dell’accordo Rse-Ingv, da sinistra): Franco Cotana, Antonio Scino, Carlo Doglioni)

Banche, pressing Bce per allineamento su rischi clima e ambiente

Banche, pressing Bce per allineamento su rischi clima e ambienteRoma, 10 mag. (askanews) – La Vigilanza bancaria della Bce sta tenendo sotto stretta osservazione le banche europee affinché procedano nei tempi previsti ad attrezzarsi adeguatamente per la gestione dei rischi climatici ed ambientali nelle loro attività, in base al percorso a tappe pluriennale che proprio in questo 2024 vede una fase cruciale.


“Siamo intrusivi ma proporzionati. Perché queste sono cose che devono essere fatte. Una volta che i banchieri capiscono che questo è essenziale, e una ampia maggioranza lo capisce, i banchieri sono banchieri: non ti allontani dai rischi materiali, li gestisci”, ha spiegato Frank Elderson, componente del Comitato esecutivo della Bce e vicepresidente del ramo di Vigilanza bancaria, a margine di una conferenza sugli investimenti per la transizione climatica, organizzata a Roma dall’Asvis. La Bce si attende che per la fine del 2024 tutte le banche sotto la sua vigilanza diretta siano pienamente allineate con le aspettative sulla adeguata gestione dei rischi climatici e ambientali, che erano state delineate già nelle linee guida pubblicate nel 2020.


“In futuro ci saranno dati migliori, nei prossimi anni ci saranno dati più granulari. Quindi le banche saranno in grado di gestire i rischi legati al clima in modo molto più sofisticato e specifico. Ed è improbabile che quella che oggi appare una buona pratica rimanga tale per sempre. L’asticella salirà”, ha avvertito Elderson. Il primo passo su questo percorso prevedeva che per il marzo dello scorso anno le banche avessero completato resoconti sulla valutazione di impatto dei diversi fattori di rischio da clima e ambiente sui loro rispettivi modelli di attività (materiality assessment). A fine 2023 rischi climatici ambientali andavano integrati nei sistemi di gestione operativa e del rischio (sulle liquidità, di mercato e di credito). Per la fine di quest’anno le banche devono essere allineate con tutte le aspettative della vigilanza bancaria, inclusa la capacità di effettuare stress test che tengano conto di questi aspetti in vari tipi di scenari.


La Bce ha più volte avvertito di essere pronta a intervenire in maniera sanzionatoria in caso di sforamenti. Sia con multe, sia, nel caso più estremo di sistematica inazione, con la rimozione di manager. Questo percorso ha creato una nuova sfida per il panorama bancario europeo, peraltro mentre il tema delle misure per contenere i cambiamenti climatici resta oggetto di controversie a livello politico e di un procedere in ordine sparso dei Paesi su scala globale, pur nell’ambito di vari accordi quadro sul contenimento delle emissioni.


Ma secondo l’esponente della Vigilanza Bce queste sono scelte obbligate, non solo per le normative e le iniziative delle autorità di controllo, ma per come si sta sviluppando il contesto generale. “In definitiva si tratta della questione di come essere strutturalmente redditizi in un mondo che si muove verso zero emissioni nette. Potremmo essere un po’ in ritardo nella transizione, ma questo cambiamento nell’economia si sta verificando. Quindi – ha concluso Elderson – quello che spesso chiedo è: volete finanziare il XIX secolo, o volete finanziare il XXI secolo?”.

Banche, Elderson: in Ue progressi ma servono altri sforzi su clima

Banche, Elderson: in Ue progressi ma servono altri sforzi su climaRoma, 10 mag. (askanews) – In Europa “le banche hanno fatto progressi rilevanti sulla valutazioni dei rischi climatici nei loro impieghi. Questo è un passo fondamentale. D’altra pate è solo il primo passo e ci sta ancora molto lavoro da fare e il 2024 è un anno cruciale per le banche per diventare più resilienti ai rischi climatici”. Lo ha affermato Frank Elderson, componente del Comitato esecutivo della Bce e del comitato sulla Vigilanza bancaria, durante un evento a Roma del Festival dello sviluppo sostenibile dell’Asvis.


Elderson ha rimarcato la necessità, su questi temi, di completare l’Unione dei mercati dei capitali Ue, che darebbe più efficienza e maggiori capacità di finanziamento a questi investimenti, che al momento restano insufficienti. In questa ottica “gli investimenti pubblici hanno ancora un ruolo da giocare”, ha detto.

Aspi: a Valmontone prima stazione autosufficiente con impianti solari

Aspi: a Valmontone prima stazione autosufficiente con impianti solariMilano, 9 mag. (askanews) – Sulla A1 Milano Napoli, a sud di Roma, all’altezza dello svincolo di Valmontone, è in corso di completamento uno dei primi impianti fotovoltaici al mondo montati su barriere fonoassorbenti autostradali, in una configurazione che ottimizza le prestazioni acustiche con la produzione di energia rinnovabile. Lo sottolinea una nota di Autostrade per l’Italia.


L’energia generata dal nuovo impianto sarà in grado di soddisfare il fabbisogno del casello di Valmontone grazie alla produzione di circa 80MWh all’anno, pari al corrispondente consumo di oltre 20 famiglie e a una riduzione di CO2 di circa 600 tonnellate durante la vita utile dell’impianto. Il progetto prevede l’installazione di 2500 metri di barriere in direzione nord e 1500 in direzione sud, per oltre 20.000 mq di superficie e 432 moduli fotovoltaici in silicio monocristallino da 140Wp, suddivisi in 72 stringhe, per la produzione di energia rinnovabile. I componenti dell’impianto fotovoltaico sono integrati su barriere fonoassorbenti che si sviluppano per circa 300 metri ad un’altezza tra 3 e 9,5 metri dal piano della carreggiata. Tale configurazione permette di consentire il massimo grado di irraggiamento, con un’inclinazione di 33° con esposizione a sud, sempre mantenendo un livello massimo di sicurezza per gli utenti.


Dal punto di vista acustico, il piano rientra nel più ampio programma di rinnovamento delle barriere fonoassorbenti della rete di Aspi. L’obiettivo è estendere questa sperimentazione anche ad altre tratte della rete autostradale.