Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Marco Bussone eletto presidente del PEFC Italia

Marco Bussone eletto presidente del PEFC ItaliaMilano, 6 ott. (askanews) – Marco Bussone è il nuovo presidente di PEFC Italia, l’ente promotore della gestione sostenibile del patrimonio forestale. Lo scorso 3 ottobre, a Bologna, il Consiglio di amministrazione ha individuato il nuovo vertice per il prossimo triennio (2023-2025), che succede nella carica a Francesco Dellagiacoma, al timone dell’associazione dal 2020.

Classe 1985, giornalista professionista, Bussone scrive e collabora con diverse testate e riviste di settore. Già presidente, dal 2018, dell’Unione Nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti Montani (UNCEM) e, dal 2020, della Fondazione Montagne Italia, ha precedentemente ricoperto l’incarico di vicepresidente Uncem Piemonte dal 2015 al 2021. Dal 2014 è Consigliere Comunale a Vallo Torinese, paese in cui risiede. È un triennio decisamente sfidante quello che si prospetta nell’immediato futuro di PEFC Italia, proiettato verso un forte consolidamento della rete che congiunge i tanti attori impegnati nelle filiere forestali. Per comunicare e promuovere efficacemente una visione sostenibile del patrimonio boschivo italiano sono necessarie sinergie operative che coniughino innovazione tecnologica e digitalizzazione per il sistema forestale con le urgenze, ogni giorno più evidenti, afferenti non solo alla crisi climatica ed energetica, ma anche alle pesanti criticità sociali ed economiche sempre più al centro del dibattito.

“Le filiere forestali italiane sono illuminate da molti riflettori. E siamo noi, tutti insieme, a dover indicare il percorso per dare forza e valore al sistema: imprese, enti locali, proprietari forestali, università, terzo settore, associazioni di categoria, volontariato organizzato, politici, studenti, professionisti”, ha dichiarato Bussone.

Assicurazioni, Signorini (Ivass): norme tengano conto di rischi clima

Assicurazioni, Signorini (Ivass): norme tengano conto di rischi climaRoma, 3 ott. (askanews) – “La transizione energetica va perseguita fondamentalmente tramite politiche generali (regole, incentivi o tasse, investimenti pubblici); la regolamentazione prudenziale, bancaria e assicurativa, ne dovrebbe tener conto, non tanto a fini di incentivazione diretta, quanto nell’ambito dell’obiettivo che le è proprio, la stabilità delle istituzioni finanziarie. Precisamente a tal fine essa deve prendere in considerazione tutti i rischi che gravano sugli operatori, inclusi quelli legati al cambiamento climatico e alla transizione sostenibile”. Lo ha affermato Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, nel suo intervento all’Insurance Summit dell’Ania.

“L’eventuale introduzione di ‘fattori di sostenibilità’ nella regolamentazione, perciò, dovrebbe essere giustificata da solida e comprovata evidenza empirica. Contiamo che Eiopa riesca come previsto, a valle dell’approvazione della revisione di Solvency II, a dar corso al mandato ricevuto in merito, identificando e proponendo un sistema di incentivi ovvero di penalizzazioni basato su una comprovata evidenza – ha proseguito – circa la natura e l’entità dei rischi da presidiare. Daremo in ogni sede opportuna il nostro contributo alla discussione”.

Fmi: politiche clima solo di spesa alzano debiti-Pil di 45-50 punti

Fmi: politiche clima solo di spesa alzano debiti-Pil di 45-50 puntiRoma, 2 ott. (askanews) – Le politiche di riduzione delle emissioni di CO2 mediante crescenti sussidi e investimenti pubblici sulle energie rinnovabili avranno costi pesantissimi sui bilanci pubblici: il Fondo monetario internazionale prevede che potrebbero far salire i livelli di indebitamento pubblico tra 45 e 50 punti percentuali di Pil, da qui al 2050. Per questo, in un articolo anticipato dell’imminente Fiscal Monitor – l’analisi semestrale sulle politiche di Bilancio – l’istituzione di Washington suggerisce che bisogna far ricorso a “un mix di misure”, che includa le sovracitate sovvenzioni ma anche meccanismi di aumento del prezzo in base alle emissioni (una tassa chiamata Carbon pricing) e altri provvedimenti.

I Paesi che intendono impegnarsi su queste politiche fronteggiano infatti quello che al Fmi chiamano un “trilemma”, un conflitto fra tre diversi aspetti: raggiungere gli obiettivi sul taglio delle emissioni, assicurare la sostenibilità dei bilanci pubblici e disporre della “fattibilità” a livello politico delle relative misure. “In altri termini, perseguire due di questi obiettivi avviene al prezzo di sacrificare parte del terzo”, affermano gli autori dello studio (Era Dabla-Norris, Ruud de Mooij, Raphael Lam, Christine Richmond). Secondo i tecnici del Fmi “sebbene nessuna singola misura possa da sola far raggiungere gli obiettivi climatici, il sistema di Carbon pricing è necessario, anche se non sempre sufficiente, a far ridurre le emissioni. Dovrebbe essere parte integrante di qualunque pacchetto di politiche”.

“Il prezzo del carbonio andrebbe complementato da altri strumenti di mitigazione per intervenire sulle incapacità del mercato e per promuovere l’innovazione e lo sviluppo di tecnologie a basse missioni”, prosegue l’articolo. Servirebbe poi un prezzo minimo carbonio su scala globale. Mentre i ricavi di bilancio di questa tassa “andrebbero condivisi in parte tra paesi per facilitare la transizione verde”. Peraltro “una transizione giusta e equa – affermano ancora al Fmi – includerebbe solidi trasferimenti fiscali a famiglie, lavoratori e comunità vulnerabili”.

Questi aspetti di “giustizia sociale” sono un elemento spesso citato nelle politiche di transizione verde e ecologica. Con scetticismi su chi alla fine sarebbe chiamato a sopportarne maggiormente i costi, e il crescente sospetto che si tratterebbe della classe media delle economie avanzate. Il tutto senza menzionare il fatto che lo stesso concetto di cambiamento climatico resta controverso e oggetto di contestazioni, anche se questo aspetto è poco presente sui media ha però una sua rilevanza tra gli esperti, come messo in rilievo dal recente appello che ha visto oltre 1600 scienziati firmatari, tra cui alcuni premi Nobel. Eloquentemente intitolato “Non c’è una emergenza climatica”, solleva critiche sulla narrativa dominante, denuncia le “esagerazioni”, i passati errori previsionali sulle temperature del Ipcc (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) e il fatto che le cause alla base delle variazioni climatiche sarebbero più naturali che antropiche.

Ad ogni modo secondo, i calcoli del Fmi “con il giusto mix di misure di spesa e di aumento dei ricavi” (cioè tasse) il debito pubblico nelle economie avanzate limiterebbe la crescita tra 10 e 15 punti di Pil per il 2050, posto che l’istituzione stessa riconosce che queste stime “sono soggette a elevata incertezza”. Mentre rinviare i sistemi di Carbon pricing farebbe salire i costi tra 0,8 e 2 di Pil per ogni anno di ritardo. Altro tema sensibile riguardo ai costi è il fardello che graverebbe sul settore privato. Lo studio cita le stime dell’Agenzia internazionale per l’energia secondo cui i progetti per mitigare i cambiamenti climatici necessitano di aumentare gli investimenti a 2.000 miliardi di dollari l’anno entro il 2030. E il settore privato deve coprire la maggioranza di questi investimenti, tra l’80 e il 90 per cento a seconda del fatto di includervi o meno la Cina. “Il settore privato dovrà colmare il grosso delle necessità di finanziamento sul clima”, afferma l’istituzione di Washington. E al tempo stesso serviranno forme di sussidio per i paesi emergenti e in via di sviluppo, oltre a quelle già esistenti, per supportare la transizione verde e anche per i trasferimenti e la condivisione di tecnologie a basse emissioni di carbonio.

Fondazione Univerde, Festa Alberi nelle Scuole celebrata a Roma

Fondazione Univerde, Festa Alberi nelle Scuole celebrata a RomaRoma, 2 ott. (askanews) – Sarà celebrata a Roma la 23° Festa degli Alberi nelle Scuole promossa da Fondazione UniVerde, Società Geografica Italiana, Re.N.Is.A e Re.Na.Tur. con l’adesione di I.I.S. “C. Colombo”, Liceo Ginnasio Statale “T. Mamiani” e I.T.A “E. Sereni”, Mercoledì, 4 ottobre alle 10.00 a Villa Celimontana.

La difesa della natura è un tema che unisce e favorisce il dialogo interreligioso. Le scuole sono fondamento di civiltà, cultura e rispetto. In Italia, secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, tra l’1 gennaio e il 23 settembre di quest’anno l’estensione delle aree percorse da grandi incendi boschivi ha superato gli 86.000 ettari. Oltre il 15% erano coperti da ecosistemi forestali, tra cui porzioni di macchia mediterranea e boschi di leccio (64%) e superfici ricoperte da boschi e rimboschimenti di conifere (18%). Le stime divulgate da ISPRA evidenziano che le aree boschive percorse da incendio, per i primi 9 mesi dell’anno, si suddividono in: 1.666 ettari di latifoglie decidue (querceti, castagneti e faggete), 8.278 ettari di latifoglie sempreverdi (leccete e macchia mediterranea), 2.385 ettari di conifere (pinete mediterranee e abetaie) e 714 ettari di boschi misti. Circa il 90% delle aree andate a fuoco risultano tra Sicilia (70%) e Calabria (18%). Se gli impatti avversi del cambiamento climatico sugli habitat sono sempre più evidenti, secondo i dati dell’ultimo Rapporto Ecomafia, nel 2022 nella nostra Penisola sono stati ben 5.207 i reati accertati per incendi dolosi, colposi e generici: ecco perché la sensibilizzazione delle nuove generazioni è fondamentale per la tutela dei nostri patrimoni arborei. Al dialogo interreligioso nelle scuole di ogni ordine e grado, per mantenere in salute il nostro Pianeta, è dedicata la 23° Festa degli Alberi nelle Scuole l’evento celebrativo di mercoledì 4 ottobre, ore 10.00, promosso da Fondazione UniVerde, Società Geografica Italiana, Re.N.Is.A. – Rete Nazionale Istituti Agrari e Re.Na.Tur. – Rete Nazionali Istituti per il Turismo, in collaborazione con le Scuole secondarie di secondo grado di Roma: Istituto di Istruzione Superiore “Cristoforo Colombo”, Liceo Ginnasio Statale “Terenzio Mamiani”, Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni”, che si terrà presso la storica sede della Società Geografica Italiana di Palazzetto Mattei in Villa Celimontana (Via della Navicella, 12 – Roma). Media Partners: Askanews, Italpress, TeleAmbiente, SOS Terra, Opera2030.

La “Festa degli Alberi” fu istituita, nelle giornate del 4 ottobre (Giorno di San Francesco, Patrono d’Italia, dei cultori dell’ecologia e protettore degli animali) e del 21 marzo (Giorno di San Benedetto, Patrono d’Europa), con Decreto Interministeriale del 4 agosto 2000 a firma del Ministro delle Politiche Agricole, Alfonso Pecoraro Scanio, e dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione, Tullio De Mauro, quale importante occasione per stimolare una sana coscienza ecologica e la valorizzazione dei nostri patrimoni naturali. Dopo la lettura, in apertura dei lavori, del messaggio della Senatrice a vita Liliana Segre (Presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza; Componente della Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica del Senato della Repubblica e della Commissione permanente per l’infanzia e l’adolescenza), si terranno gli interventi introduttivi di: Claudio Cerreti (Presidente della Società Geografica Italiana; Professore ordinario di geografia presso l’Università Roma Tre); Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde; Docente di turismo sostenibile ed ecoturismo presso le Università di Milano-Bicocca, Roma-Tor Vergata e Napoli-Federico II); Patrizia Marini (Presidente della Rete Nazionale Istituti Agrari – Re.N.Is.A.; Dirigente scolastico I.T.A. “E. Sereni” di Roma); Maria Chiara Gallerani (Delegata Rete Nazionale Istituti per il Turismo – Re.Na.Tur.) a cui faranno seguito gli interventi di: Federico Mollicone (Presidente Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, Camera dei Deputati); Gen. C.d’A. Andrea Rispoli (Comandante Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, Arma dei Carabinieri); Sabrina Alfonsi (Assessore all’Ambiente e all’Agricoltura, Roma Capitale); Lorenza Bonaccorsi (Presidente I Municipio, Roma Capitale); Rav Jacov Di Segni (Direttore Ufficio Rabbinico della Comunità Ebraica di Roma); Mons. Fabio Fabene (Arcivescovo di Montefiascone e Segretario del Dicastero delle Cause dei Santi); Nader Akkad (Imam della Grande Moschea di Roma); David Granieri (Presidente Coldiretti Lazio). Modera: Gianni Todini (Direttore Askanews).

Seguiranno domande da parte di studentesse e studenti. In occasione dell’incontro si terrà la tradizionale messa a dimora di un albero. L’evento è anche occasione per rilanciare la storica campagna della Fondazione UniVerde, #StopIncendi: l’iniziativa promossa da Alfonso Pecoraro Scanio che rinnova la sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso la necessità di mantenere azioni costanti a prevenire e reprimere i reati incendiari, anche ricorrendo alle potenzialità della tecnologia dei droni. La celebrazione della Festa degli Alberi nelle Scuole è per la Fondazione un appuntamento ricorrente che nasce dalla volontà di diffondere speranza e operosità positiva sul futuro ambientale e sull’importanza dell’attivismo civico per realizzare cambiamenti tangibili nella società, a partire dai cittadini di domani. Un’azione sostenuta, insieme alla Società Geografica Italiana, anche con il concorso fotografico nazionale “Obiettivo Terra” che proprio al patrimonio arboreo dedica la Menzione “Alberi e foreste” assegnata con la preziosa collaborazione del Comando Unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri.

Maps Group e Genova Car Sharing:Progetto mobilità elettrica sharing

Maps Group e Genova Car Sharing:Progetto mobilità elettrica sharingRoma, 29 set. (askanews) – In occasione della presentazione dello Smart Mobility Report 2023 di Energy & Strategy (Politecnico di Milano) Maps Group e Genova Car Sharing (società del Gruppo Duferco Energia) hanno annunciato l’avvio di un progetto congiunto che mira a definire le modalità più opportune per offrire servizi di mobilità elettrica in sharing agli utenti delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Il progetto, informa una nota, è il primo in tale ambito e si svilupperà attraverso una prima fase (entro il 2023) di selezione delle CER-pilota, indagine sulle esigenze di mobilità dei membri delle CER stesse, costruzione dell’offerta di mobilità elettrica in sharing e integrazione tra le rispettive piattaforme di gestione – della CER e del servizio di sharing, per poi – nei primi sei mesi del 2024 – avviare una sperimentazione concreta attraverso la messa a disposizione dei membri delle CER-pilota di una flotta di mezzi elettrici in sharing (auto in primis, ma anche bici, scooter, quadricicli a seconda delle esigenze), con pianificazione ‘intelligente’, sulla piattaforma software ROSE CER, della ricarica per massimizzare l’energia condivisa e quindi gli incentivi, così come la puntuale rendicontazione delle emissioni di CO2 evitate. “Grazie a questa partnership avremo l’opportunità di contribuire allo sviluppo della mobilità elettrica come ulteriore leva di valore offerto alle nascenti Comunità Energetiche Rinnovabili, anche nella loro forma di autoconsumo collettivo condominiale – afferma Maurizio Ferraris direttore mercato Maps Energy. “Oggi l’attenzione si focalizza soprattutto sugli incentivi, come uno dei principali obiettivi per i partecipanti. Le comunità energetiche sono, però, pensate anche come un soggetto nuovo nel mercato energetico per offrire sempre più opportunità di servizio ai propri membri. Oltre alla condivisione della produzione dell’energia rinnovabile, e il suo autoconsumo virtuale, dentro la comunità si potrà, infatti, condividere anche l’auto elettrica. Questa modalità innovativa di car sharing di comunità, integrata tra i servizi CER e che consente la pianificazione ottimizzata della ricarica per massimizzare l’energia condivisa, offrirà un ulteriore valore semplice da comunicare e fruibile fin da subito oltre a migliorare gli obiettivi energetici, ambientali e sociali. Sarà, così, un modo nuovo ed efficace per stimolare l’interesse e la partecipazione delle persone e delle famiglie alle comunità e, quindi, di aiutare i nostri partner ‘developer’ nella promozione e crescita. Abbiamo già diversi soggetti interessati; il nostro contributo sarà quello di selezionare e valutare con Elettra le CER candidate e i profili di potenziale mobilità elettrica per coinvolgerle nella sperimentazione operativa sulla nostra piattaforma già dai prossimi mesi”.

“La comunità di Elettra conta oggi solo su Genova oltre 8.500 persone che hanno percorso oltre 2 milioni di km in due anni evitando oltre 220 tonnellate di CO2 – afferma Marco Silvestri, Direttore di Elettra Car Sharing – persone che hanno scelto di condividere l’auto per diversi motivi, da quello economico (la proprietà di una vettura per percorrenze inferiori agli 8.000 Km annui è antieconomica rispetto ad un servizio di auto in condivisione) a quello legato alla facilità di gestione (Elettra, grazie alla sua piattaforma di gestione, alla sua flotta elettrica ed ai servizi di ricarica Duferco, offre un servizio chiavi in mano, con una rendicontazione puntuale sugli utilizzi e sui Kwh consumati per ciascun aderente), per arrivare infine alla ricerca dell’interesse collettivo legato ad una migliore vivibilità delle città e qualità della vita delle persone. Sono tutti vantaggi che vogliamo condividere con i promotori e gli utenti delle CER, che spesso nascono proprio su queste stesse aspirazioni”.

Energia nella ricerca: nuova brand identity per Rse

Energia nella ricerca: nuova brand identity per RseMilano, 27 set. (askanews) – Rse – Ricerca di sistema energetico – rinnova la sua immagine con una serie di nuovi elementi identificativi coordinati e coerenti con i valori aziendali. Una nuova veste grafica per gli strumenti di comunicazione, ma anche un aggiornamento dei contenuti associati. La nuova brand identity, esito di un’attività di valorizzazione, associa allo storico logo una nuova promessa: la capacità di RSE di muoversi tra -e anticipare- le grandi sfide della transizione energetica e digitale e di esserne il motore.   RSE mantiene dunque e, anzi, rafforza il messaggio “energia nella ricerca”, arricchendolo di un’ulteriore connotazione e della capacità di divenire motore del cambiamento: il valore della capacità di movimento e innovazione si esprime anche attraverso il gradiente cromatico del payoff.   “Come ente di ricerca del gruppo Gse abbiamo la possibilità e la responsabilità di trasferire messaggi in modo chiaro, incisivo e trasparente. Il nostro approccio aperto e promotore del cambiamento non poteva che riflettersi anche sulla veste grafica dei nostri strumenti e dei nostri canali di comunicazione, aspetti che incidono enormemente nell’esperienza degli utenti con cui interagiamo – commenta Franco Cotana, amministratore delegato di Rse – Con questo importante lavoro di aggiornamento e cura della nostra identità possiamo dire di essere un’azienda al passo coi tempi, sotto tutti i punti di vista. Ringrazio chi mi ha preceduto, il professor Maurizio Delfanti, per il lavoro promosso e avviato su questo fronte”.

“Abbiamo voluto caricare di ulteriore valore il brand Rse, comunicando eccellenza e capacità di innovazione attraverso la nostra immagine – aggiunge Claudio Cherbaucich, responsabile dell’Unità Sviluppo, Comunicazione e Valorizzazione – Si tratta della naturale evoluzione di un’azienda che sta crescendo e che continuerà a crescere nei prossimi anni, sia in termini di competenze e attività, sia in termini di reputation”. “Abbiamo proposto e compiuto un cambio di passo, in termini di comunicazione, nel nostro posizionamento. Questo rinnovamento ci proietta più rapidamente verso il futuro e ci racconta in modo ampio e coerente -commenta Stefania Ballauco, coordinatrice dell’Area Comunicazione ed Eventi di Rse – La valorizzazione del brand Rse che abbiamo realizzato, attraverso la nuova immagine coordinata, porta alla luce i nostri valori e la nostra mission, ma anche quell’attitudine all’innovazione e al movimento che in una società di ricerca non può mancare”.

Il video di lancio della nuova immagine aziendale è visibile sulla pagine Rse-RIceca sistema energetico su Youtube.

”Sette vite come i gatti”, un libro per scoprire il riuso di oggetti

”Sette vite come i gatti”, un libro per scoprire il riuso di oggettiMilano, 27 set. (askanews) – Il riuso di oggetti per innescare un ciclo virtuoso e per vivere così in modo più sostenibile. Se ne parla nell’ultimo libro di Letizia Palmisano, “Sette vite come i gatti. Ridare valore agli oggetti. Storie di economia circolare”, con la prefazione dei giornalisti ambientali Giorgia Fanari e Matteo Nardi, in uscita in libreria e negli store online venerdì 29 settembre. Il libro vuole essere quindi una risposta concreta e alla portata di tutti alla domanda: come possiamo vivere in modo più sostenibile? Fil rouge del volume è il riuso di oggetti per ridurre lo spreco e aumentare il ciclo di vita di un prodotto: dagli abiti, ai mobili, passando per libri e giocattoli, ma non solo. Si parla anche di ciò che può sembrare a impatto zero solo perché immateriale, come una e-mail, per scoprire che non è così. Di capitolo in capitolo si indaga da dove vengono le materie prime, come allungare la vita dei beni, che differenza c’è tra riuso e riciclo, quanto è importante che un oggetto sia riparabile o perché è ecologista che un tavolo, ad esempio, sia disassemblabile.

Letizia Palmisano, già autrice con Matteo Nardi del saggio “10 idee per salvare il pianeta prima che sparisca il cioccolato” (Edizioni Città Nuova, 2021), passa in rassegna numerosi ambiti della quotidianità fornendo suggerimenti pratici su come ridurre l’impatto sull’ambiente e raccontando di soluzioni – in alcuni casi davvero geniali come “La Casa dei Libri senza Prezzo”, il Repair Cafè o l’Oggettoteca – nelle quali si valorizza davvero la condivisione dei beni come dei saperi. Dimostrando, così, che la logica dell’economia circolare può e deve essere applicata ad ogni aspetto del nostro vivere.

Petrolio, via libera Gb a nuovi giacimenti nel Mare del Nord

Petrolio, via libera Gb a nuovi giacimenti nel Mare del NordRoma, 27 set. (askanews) – Le autorità della Gran Bretagna hanno approvato i piani per un nuovo ampio sviluppo di giacimenti petroliferi nel Mare del Nord. Il via libera giunge a pochi giorni dalla svolta annunciata dal premier Rishi Sunak, che ha ridimensionato i propositi sulla velocità del taglio delle emissioni e passaggio a fonti energetiche alternative del Regno Unito.

Secondo il Financial Times la North Transition Authority ha dato l’ok alla compagnia norvegese Equinor per sviluppare il progetto battezzato “Rosebank”, circa un centinaio di chilometri al largo delle isole Shetland. La società prevede di poterne ricavare circa 300 milioni di barili. Il via libera ha innescato immediate proteste da parte di vari gruppi ecologisti. Si tratta anche di un segnale sulla possibilità che, al di là degli annunci del premier, dopo le politiche di taglio alle fonti fossili degli ultimi anni ora il Regno Unito stia concretamente riconsiderando le sue strategie energetiche.

Intanto nelle contrattazioni mattutine il barile di Brent, il greggio di riferimento del Mare del Nord guadagna uno 0,68% a 94,60 dollari. Negli scambi dell’after hours il West Texas Intermediate sale di oltre l’1% a 91,30 dollari.

Energia, Pichetto a vertice Aie minerali critici il 28 a Parigi

Energia, Pichetto a vertice Aie minerali critici il 28 a ParigiRoma, 26 set. (askanews) – Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, parteciperà al primo vertice internazionale di alto livello sui minerali critici che si terrà giovedì 28 settembre a Parigi.

Secondo quanto riporta una nota, il vertice dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie) si concentrerà sulle misure per promuovere l’approvvigionamento sicuro, sostenibile e responsabile di materie prime che hanno un ruolo centrale nella transizione globale verso una energia pulita. L’evento vedrà la partecipazione di ministri dei governi della “famiglia Aie”, leader aziendali, investitori, capi di organizzazioni internazionali e rappresentanti della società civile per approfondire le sfide connesse alla catena di approvvigionamento dei minerali critici.

Giornate Trevi, Italia ponte di un Mediterraneo sempre più verde

Giornate Trevi, Italia ponte di un Mediterraneo sempre più verdeTrevi, 22 set. (askanews) – La settima edizione delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare 2023 promosse da Globe Italia e WEC Italia ha riunito nella cittadina umbra istituzioni, aziende e università insieme a collaboratori parlamentari e giornalisti, per discutere nel concreto di transizione e sostenibilità per rispondere alle sfide del nostro tempo, dalla geopolitica, alle reti, al riciclo.

Energia, riuso, innovazione e territori sono i temi portanti delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare, tre giorni immersiva di confronti, dibattiti e laboratori per riflettere e confrontarsi sulle grandi sfide della transizione ecologica ormai appuntamento tradizionale del borgo umbro. Un parterre di alto livello ha animato i dibattiti a partire dagli incontri del giovedì sera, “L’Italia ponte del Mediterraneo” e “PNIEC, Europa e dintorni per un Paese protagonista”, impreziosita dagli interventi del Commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessandro Morelli, della Capogruppo del PD a Montecitorio On. Chiara Braga e del Segretario alla Presidenza On. Riccardo Zucconi. Dopo i saluti del Presidente Globe Matteo Favero, del Segretario Generale WEC Italia Paolo D’Ermo e del Sindaco di Trevi Ferdinando gemma, è stato il Vicepresidente regionale Roberto Morroni ha introdurre i lavori del venerdì portando una testimonianza delle esperienze concrete messe in campo dalla Regione Umbria nel campo dell’economia circolare; per lasciare poi la parola al Presidente di IPSOS Italia Nando Pagnoncelli che ha presentato l’ultima indagine dell’agenzia su abitudini e percezioni degli italiani sui temi della transizione ecologica. Tra gli spunti emersi dalla ricerca, è interessante notare come gli italiani prestino sempre più attenzione alla sostenibilità come valore e sinonimo di qualità del prodotto, ma ritengano anche di non avere gli strumenti per valutare quali aziende siano davvero virtuose. Le aziende partner delle Giornate hanno quindi introdotto con i propri interventi i due panel dedicati ad economia circolare ed energia, seguiti da laboratori di Design Thinking organizzati insieme a Glocal Impact Network e pensati per stimolare il pensiero innovativo attorno a temi complessi quali l’innovazione, il permitting, le normative comunitarie e i cambiamenti climatici. Un’attenzione ai temi dell’ambiente e dello sviluppo tecnologico confermata anche dalle conclusioni dell’On. Massimo Milani, componente dell’VIII Commissione Ambiente della Camera.

Infine, spazio al tema dei territori e dei critical raw materials, così importanti in questa fase storica di tensione geopolitica e di necessaria riflessione su sicurezza, indipendenza energetica e reperimento delle materie prime. L’evento è stato organizzato da Globe Italia e WEC Italia in collaborazione con Luiss School of Government, AICP – Associazione Italiana Collaboratori Parlamentari, Askanews, Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, UGIS – Unione Giornalisti Italiani Scientifici e con Glocal Impact Network. Un ringraziamento agli enti patrocinatori Parlamento Europeo, MAECI, Regione Umbria, Comune di Trevi, Consiglio Nazionale dei Giovani, IFEC – Italian Forum of Energy Communities; ai partner a2a, Acquirente Unico, Amazon, Axpo Italia, BASF, CIB – Consorzio Italiano Biogas, Coca-Cola Hbc Italia, Comieco, Conai, Confcooperative, Corepla, Edison, FederlegnoArredo, Iveco Group, Neste, Renexia, Sorgenia, Snam; e ai media partner Quotidiano Energia, RiciclaTV, Renael e Staffetta Quotidiana.