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Violenza donne, Fedriga: governo vari norma su indirizzo fittizio

Violenza donne, Fedriga: governo vari norma su indirizzo fittizioRoma, 16 mag. (askanews) – “La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo ad adottare una norma nazionale che permetta alle donne colpite da violenza, di poter avere un indirizzo di residenza fittizio”. Lo fa sapere in una nota il presidente Massimiliano Fedriga.


“Nel caso che lo ritengano necessario – spiega Fedriga -, è un modo concreto per supportare il fenomeno della violenza sulle donne. Oltre a tutelarne la sicurezza vengono così garantiti tutti i diritti. Si permette alle donne di avere una residenza anagrafica fittizia che dà quindi la possibilità, sia di condizioni normali di vita che di svolgere le pratiche amministrative indispensabili. Questo serve anche a ricevere delle comunicazioni e per continuare a svolgere una vita senza rischi o persecuzioni con la nuova residenza”.

Comunali, Uncem: liste farlocche nei piccoli Comuni, troppe e dannose

Comunali, Uncem: liste farlocche nei piccoli Comuni, troppe e dannoseRoma, 13 mag. (askanews) – “Avevamo denunciato alla politica già molti mesi fa che l’arrivo nei piccoli Comuni di ‘liste farlocche’, con candidati totalmente esterni ai paesi, è una stortura della democrazia. Una presa in giro per le comunità. Lo ha scritto anche in queste ore il primo cittadino Salvatore Geremia, campano. Ha ragione. Insieme con molti altri colleghi di tutt’Italia che chiedono impegno maggiore del Viminale su questo tema”. Lo afferma Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.


“Ovvero, mettere un argine alle liste che arrivano nei Comuni ma totalmente ‘esterne’ ad essi, con candidati che mai sono stati in quei Comuni. Arrivano per caso, spesso con liste di partiti, o che si rifanno a partiti, ma anche ‘civiche’, costruite in batteria per diversi centri al voto di un medesimo territorio. Un danno per tutti. Anche per i candidati del paese, che lo vivono e lo costruiscono da sempre. Come avviare al problema? Uncem lo dice da tempo. Introducendo un numero minimo, dieci o quindici, di firme anche nei paesi più piccoli. Così si isola chi arriva solo per strani tornaconti, come permessi per impegno amministrativo o qualche particoalre mira di conquista. È una questione di democrazia, mai finora affrontata, da affrontare al Viminale. Anche i Prefetti siano con Uncem nel chiedere una azione politica per salvaguardare i Comuni”, conclude.

Uncem invita i comuni a promuovere la Giornata Mondiale dei Bambini

Uncem invita i comuni a promuovere la Giornata Mondiale dei BambiniRoma, 5 mag. (askanews) – L’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani invita i comuni italiani a promuovere la Giornata Mondiale dei Bambini in programma a Roma il 25 e il 26 maggio prossimi.


In una lettera firmata dal presidente Uncem, Marco Bussone, ai sindaci italiani si ricorda “l’importantissimo evento, alla presenza del Santo Padre, che ci coinvolge tutti. Ci saranno momenti artistici, di riflessione, anche interventi di Autorità istituzionali”. “Il tema della crisi demografica, intrecciata con la crisi climatica, è per i nostri paesi, per le nostre comunità, per i nostri territori, centrale. Dobbiamo affrontarla con opportune scelte, Politiche, iniziative. Lo stiamo facendo, per quanto di nostra competenza, investendo ad esempio sulle scuole, chiedendo che siano potenziate e non chiuse, dando servizi e opportunità alle famiglie. Lo spopolamento dei territori rurali e montani, di tutti i piccoli Comuni – con numeri raddoppiati nei prossimi decenni rispetto alle città – è una sfida del Paese. Le famiglie sono cellule fondamentali per la nostra società, per i nostri paesi, per la vitalità dei territori. Sono presente e futuro, con i bambini, i ragazzi, i giovani sui quali credere, nell’ascolto, nel dialogo, nella garanzia di opportunità e servizi”, sottolinea Bussone.


(segue)

Europee, Adinolfi (Libertà): su elezioni governo risolva caos liste

Europee, Adinolfi (Libertà): su elezioni governo risolva caos listeRoma, 2 mag. (askanews) – Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia che aderisce alla lista ‘Libertà’ guidata da Cateno De Luca, chiede l’intervento urgente del governo su quello che definisce il “caos elezioni” ingenerato dalle decisioni delle Corti d’Appello che hanno dato interpretazione opposta del decreto elettorale, rigettando le liste di Alternativa Popolare e Partito Animalista in tutta Italia, ammettendole nella sola circoscrizione Sud.


“Avevamo appena sventato il decreto che voleva modificare le regole sui criteri di accettazione delle liste il giorno stesso di accettazione delle liste e il governo ce ne ha pure dato la colpa (‘si sono opposte le formazioni politiche minori’) anziché rendercene merito. Ora però siamo al paradosso assoluto: il decreto del governo di due mesi fa sulle elezioni europee è stato interpretato in una maniera dalle Corti d’Appello di Roma e di Venezia, in modo opposto invece dalla corte d’appello di Napoli”, spiega. “Le stesse identiche liste di Alternativa Popolare e Partito Animalista al Sud sono state ammesse, al Centro-Nord rigettate, usando come motivazione la stessa identica norma, il decreto del governo 7/2024. I magistrati napoletani però leggono il decreto in maniera opposta a quelli del resto d’Italia. Eppure la norma è chiara, quelle liste andavano rigettate al Sud come nel resto d’Italia per assenza dei requisiti”, aggiunge.


“Ora che si fa? Teniamo elezioni europee in Italia con liste che finiranno sulla scheda, anche se in una sola circoscrizione, pur non avendo i requisiti? E tutte le altre che sono state rigettate o non si sono presentate in base proprio a quella norma del governo, come potranno essere convinte a non fare ricorso per invalidare tutto? Quella che era la patria del diritto ora lo è degli azzeccagarbugli, spero che il sottosegretario Mantovano che è un magistrato spieghi al premier Meloni oltre che a Piantedosi e Fazzolari l’enorme portata giuridica del problema e la figura da dilettanti allo sbaraglio che il governo italiano farebbe in Europa se le conseguenze dello stupido decreto elettorale di febbraio fossero questo caos alle europee dell’8 e 9 giugno”, sottolinea Adinolfi. “Una classe dirigente incolta forse così capirà perché non vanno toccate le norme elettorali in corso d’opera. Ora il governo Meloni risolva il caos che ha provocato”, conclude.

Radicali italiani: costruire relazioni tra Ucraina e sindaci italiani

Radicali italiani: costruire relazioni tra Ucraina e sindaci italianiRoma, 2 mag. (askanews) – Costruire relazioni e progetti di amicizia tra l’Ucraina e i sindaci italiani: i Radicali Italiani stanno accompagnando in questi giorni il parlamentare ucraino Oleksii Ustenko e la sua delegazione in un tour italiano che ha già toccato le città di Parma e Varese, Torino. Oggi appuntamento a Mantova, il 3 Firenze.


“L’Ucraina combatte l’invasore russo da due anni e tre mesi. L’aiuto che l’Italia e l’Unione Europea stanno fornendo è fondamentale, ma serve anche il contributo dei nostri sindaci e delle nostre Regioni. Serve un aiuto concreto per la costruzione di rifugi antibomba soprattutto nelle scuole, hanno bisogno di medici e di medicine, di ambulanze, di pick up, hanno bisogno di trovare dei posti all’estero dove mandare in vacanza per qualche settimana i bambini, molti dei quali sono orfani o affetti da disturbo da stress post-traumatico”, dichiara la presidente dei Radicali italiani, Patrizia De Grazia. “Per i Radicali Italiani è un onore aiutare Oleksii Ustenko e l’Ucraina a costruire progetti di amicizia e collaborazione con il nostro paese. E siamo profondamente grati a tutti i Sindaci che si sono resi disponibili a incontrare in questi giorni la delegazione. Invitiamo tutti i sindaci, presidenti di Regione, consiglieri regionali e parlamentari a provare a costruire insieme a noi una rete, un ponte, tra i nostri territori e i loro, per aiutare l’Ucraina a vincere questa assurda guerra, che Putin non può e non deve vincere”, conclude.

Autonomia, Zaratti (Avs): si profila come seconda ‘porcata’ Calderoli

Autonomia, Zaratti (Avs): si profila come seconda ‘porcata’ CalderoliRoma, 24 apr. (askanews) – “Il nostro gruppo ha presentato un numero consistente di emendamenti ma essi rappresentano meno della metà delle contrarietà che il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra avverte nei confronti del disegno di legge sull’autonomia differenziata. Oltre alla irragionevolezza della tempistica di esame del provvedimento imposta dalla maggioranza con la decisione irrevocabile di portare il disegno di legge in Assemblea il 29 aprile prossimo, le audizioni sono state a senso unico, definendo il provvedimento del Governo sbagliato, dannoso per il Paese, non solo per le regioni del sud, ma anche per le regioni più ricche. L’autonomia ‘spacca-Italia’ di Calderoli e Salvini é frutto di una idea istituzionale completamente sbagliata, non in linea con l’Europa, e tale da danneggiare la competitività delle nostre imprese: come si può pensare, di fronte ad una crisi energetica mondiale, che, ad esempio le Marche, regione affatto povera, possa sviluppare una politica energetica autonoma? Il ministro Calderoli torni sui suoi passi ed eviti di passare alla storia, dopo la legge elettorale che porta il suo nome, per un’altra più grave ‘porcata’”. Così il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Affari costituzionali della Camera Filiberto Zaratti.

Regioni, Meloni: via libera Cipess a pacchetto Fsc da 9,8 mld

Regioni, Meloni: via libera Cipess a pacchetto Fsc da 9,8 mldRoma, 23 apr. (askanews) – Quello fatto sui Fondi di sviluppo e coesione, attraverso il riordino operato mediante il Decreto Sud e Coesione, “è un lavoro estremamente prezioso, per il quale ringrazio il Ministro Fitto, i suoi uffici, i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, tutte le Amministrazioni che hanno collaborato, che ci ha permesso di mettere finora a disposizione dei territori la somma complessivo di 9,8 miliardi di risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento alla riunione del Cipess.


“È un pacchetto particolarmente importante – ha sottolineato la premier -, che oggi il Cipess è chiamato ad approvare e che ha movimentato circa 15 miliardi di euro attraverso risorse regionali, nazionali e private. Ogni Accordo di coesione prevede un programma di interventi e di linee di azione e precisi cronoprogrammi procedurali e finanziari. Questo vuol dire che tutti noi ci siamo impegnati a rispettare le scadenze, e a portare avanti nei tempi previsti tutte le opere e gli interventi previsti negli Accordi. Questa è una delle tante novità che abbiamo introdotto”. Oggi “tutti noi – ha concluso la premier – dobbiamo essere fieri del lavoro di squadra che abbiamo fatto e che ci ha condotto fin qui”.

Regioni, Meloni: in dirittura d’arrivo ultimi 4 accordi coesione

Regioni, Meloni: in dirittura d’arrivo ultimi 4 accordi coesioneRoma, 23 apr. (askanews) – “Siamo in dirittura d’arrivo per chiudere gli ultimi 4” accordi di sviluppo e coesione “che mancano”, quelli con “Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento alla riunione del Cipess.


“Nella riunione del 3 agosto 2023 – ha ricordato Meloni -, questo Cipess ha deliberato l’imputazione programmatica alle Regioni e Province Autonome di 32,366 miliardi di euro di Fsc, una quota complessivamente pari al 60% delle risorse Fsc 2021-2027 disponibili. Con il Decreto Sud e Coesione abbiamo portato avanti un riordino complessivo della programmazione e della gestione del Fondo Sviluppo e Coesione e abbiamo riportato l’utilizzo di quelle risorse alle finalità per il quale il Fondo è nato, ovvero finanziare progetti in grado di incidere davvero sullo sviluppo dei territori”. “Sulla base di questo lavoro – ha spiegato la premier -, col Decreto Sud abbiamo riformato le politiche di coesione e abbiamo creato uno strumento molto efficace, gli Accordi di Coesione, che ci hanno consentito in questi mesi di mettere a disposizione delle Regioni e delle Province autonome risorse ingenti da investire su infrastrutture, istruzione, sviluppo locale, ricerca e università. Finora abbiamo sottoscritto 17 Accordi (15 Regioni e 2 Province autonome), siamo in dirittura d’arrivo per chiudere gli ultimi 4 che mancano (Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) e coprire così tutto il territorio nazionale”, ha sottolineato la premier.

Europee, Capitano Ultimo mostra volto: per servire popolo italiano

Europee, Capitano Ultimo mostra volto: per servire popolo italianoRoma, 6 apr. (askanews) – “Dopo 31 anni tolgo la protezione al mio volto, l’ultima mia difesa dalla mafia. Lo faccio perché a viso aperto voglio continuare a servire il popolo italiano”. Così Capitano Ultimo, che arrestò Totò Riina, ha scoperto il volto nel corso di un evento elettorale con Sud Chiama Nord di Cateno De Luca a Roma.


“Lo faccio con la stessa umiltà, con lo stesso coraggio, con lo stesso amore che ho avuto da carabiniere. Lo faccio e lo farò con Cateno De Luca nel fronte della Libertà per costruire l’Europa delle città, l’Europa degli ecosistemi, l’Europa delle comunità energetiche rinnovabili, soprattutto l’Europa dei cittadini e dei loro sindaci che si autodeterminano liberamente”, ha detto Capitano Ultimo che si candida alle elezioni europee nella lista Libertà con Cateno De Luca.

Autonomia, Calderoli: chi dice che penalizza Sud non ha letto ddl

Autonomia, Calderoli: chi dice che penalizza Sud non ha letto ddlTorino, 6 apr. (askanews) – Coloro che dicono che l’autonomia differenziata penalizza il Sud “non l’hanno letta”. Lo ha detto il ministro degli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.


“C’è una certa volontà di far credere ai cittadini del Sud, in buona fede, che spacchiamo il Paese e che verrà ulteriormente penalizzato il Sud rispetto al Nord. Credo che il Sud sia già penalizzato e questo è frutto del centralismo attuale; proviamo con l’autonomia. Cito come esempio Bolzano che negli anni Sessanta era una provincia in crisi, Pil basso. Con lo Statuto di autonomia speciale il Pil è il primo in Italia. Se ha funzionato a Bolzato non vedo perché non possa funzionare in altre realtà che hanno le stesse difficoltà di Bolzano nel Dopoguerra”, ha aggiunto a margine di un convegno sul tema organizzato dalla Lega.