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Golf, Chimenti: “2023 un anno che rimarrà nella storia”

Golf, Chimenti: “2023 un anno che rimarrà nella storia”Roma, 15 nov. (askanews) – “Il golf italiano chiude il 2023 nel migliore dei modi. Mai così tanti azzurri, in 51 anni di storia del circuito, erano riusciti ad avere una ‘carta’ piena sul più importante tour europeo”. Così il presidente della Federgolf Franco Chimenti a compendio della stagione 2023 e verso il 2024. “Questo risultato – continua – è per me un motivo di orgoglio, in un anno che rimarrà negli annali e che ha raggiunto il suo culmine con la Ryder Cup. Il movimento azzurro è in forte crescita e questa ne è la dimostrazione. Ne sono convinto: nel 2024, anno peraltro delle Olimpiadi di Parigi, ci leveremo grandi soddisfazioni. Complimenti a Celli e Paratore, due talenti dal futuro assicurato in cui ho sempre creduto. Un plauso anche a Bovari, alla prima gara da professionista e protagonista di un’ottima annata, a Zemmer, per essersi battuto, e a tutto lo staff tecnico, un’eccellenza. Dopo un periodo complicato in quanto a risultati, stiamo tornando sui nostri livelli. E vogliamo continuare a crescere, sulle ali dell’entusiasmo”.

Dall’Emilia-Romagna alla Toscana, gli Open d’Italia 2024 e 2025

Dall’Emilia-Romagna alla Toscana, gli Open d’Italia 2024 e 2025Roma, 8 nov. (askanews) – Dal 27 al 30 giugno del prossimo anno, il più grande show del golf tricolore sarà protagonista all’Adriatic Golf Club di Cervia (Ravenna). L’82esima edizione si disputerà invece all’Argentario Golf Club di Monte Argentario (Grosseto). Appuntamenti all’insegna non solo del grande sport, ma anche di vicinanza a due Regioni colpite dall’alluvione e un volano per il turismo. Dopo tre appuntamenti consecutivi nel Lazio, l’81esima edizione si giocherà dal 27 al 30 giugno 2024 all’Adriatic Golf Club di Cervia (Ravenna), in Emilia-Romagna. Un anno dopo (le date sono ancora da definire), l’Open d’Italia 2025 sarà invece protagonista in Toscana, all’Argentario Golf Club di Monte Argentario (Grosseto). L’annuncio, doppio, è arrivato in Regione Emilia-Romagna, a Bologna, in una conferenza stampa in cui sono intervenuti: Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna; Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf; Massimo Medri, Sindaco di Cervia; Marzio Perrelli, Executive Vice President Sport di Sky Italia. L’evento è stato moderato da Francesca Piantanida, giornalista di Sky Sport.

Trentuno anni dopo la prima volta, l’Open d’Italia torna in Emilia-Romagna. Lo show dal 27 al 30 giugno 2024 all’Adriatic Golf Club di Cervia – Per la seconda volta nella sua storia, trentuno anni dopo l’ultima (1993, Modena Golf & Country Club, a imporsi fu il neozelandese Greg Turner), l’Open d’Italia tornerà a giocarsi in Emilia-Romagna che in quei giorni sarà al centro dei grandi eventi sportivi. Non solo la 111esima edizione del Tour de France, che partirà dall’Italia il 29 giugno 2024 con la Firenze-Rimini (prima tappa), proseguirà poi con la Cesenatico-Bologna (30 giugno, seconda tappa) e quindi con la Piacenza-Torino (1° luglio, terza tappa), per un omaggio a tre campionissimi come Gino Bartali, Marco Pantani e Fausto Coppi. Perché con l’Open d’Italia all’Adriatic Golf Club di Cervia lo show sarà doppio. Emozioni e spettacolo, dunque, ma anche occasioni di aggregazione, inclusione, e un volano per il turismo sportivo. E ancora: un segnale di vicinanza a una Regione colpita dall’alluvione, a conferma della valenza sociale dello sport e del golf. Per una gara cruciale che si disputerà a un mese dal via delle Olimpiadi di Parigi. Una seconda volta anche per la Toscana. L’Open d’Italia 2025 all’Argentario Golf Club – Sarà invece l’Argentario Golf Club ad ospitare l’Open d’Italia del 2025 che tornerà in Toscana 42 anni dopo la prima volta. Nel 1983, al Golf Club Ugolino di Firenze, il tedesco Bernhard Langer, campione senza tempo, riuscì a superare allo spareggio una leggenda del golf come lo spagnolo Severiano Ballesteros oltre che lo scozzese Kenneth John Brown (cinque Ryder Cup giocate tra il 1977 e il 1987). Nel field, all’epoca, pure big come, tra gli altri, Greg Norman, Sam Torrance, Sandy Lyle, oltre agli azzurri Costantino Rocca, Massimo Mannelli e Baldovino Dassù. Nel 2025 un nuovo, grande appuntamento, nell’anno della Ryder Cup di Bethpage (New York). Stavolta all’Argentario Golf Club, in un’altra Regione, la Toscana, che rappresenta un’eccellenza non solo italiana, ma mondiale. E un segnale, anche in questo caso, di vicinanza dopo l’alluvione che ha provocato vittime e danni stimati in almeno mezzo miliardo di euro.

Golf, Jacopo Vecchi Fossa campione assoluto di PGA Italiana

Golf, Jacopo Vecchi Fossa campione assoluto di PGA ItalianaRoma, 14 ott. (askanews) – Partiva per l’ultimo giro due colpi indietro, ha chiuso due colpi avanti. Jacopo Vecchi Fossa vince il flagship event di PGA Italiana con uno score totale di 199 (69-66-64), 17 colpi sotto il par del campo, il percorso La Rocca del Golf del Ducato apprezzato e applaudito dai giocatori per le condizioni impeccabili. Riparte con fiducia il ventinovenne giocatore di modena dopo una stagione sul Challenge Tour, dove ha portato a casa solo due top ten in tredici gare. Carta persa e la qualifying school per il prossimo anno che si ferma al primo stage. Ma a Parma in quest’ultima giornata rende tutto facile. “Finalmente ho trovato delle buone sensazioni (soprattutto i ferri al green), il putt ha funzionato e ho imbucato un approccio per l’eagle alla 7 (il colpo più bello di tutta la gara, che ha dato una svolta al giro partito un po’ lento)”. Un colpo che lo ha portato in alto nel tabellone (dove oggi figurano quattro birdie e due eagle) verso una vittoria (la seconda nel PGAI Championship, dopo quella del 2019 ad Antognolla, Perugia) che regala una svolta anche alla fiducia da mettere nella prossima stagione. «Jacopo deve solo credere di più in se stesso quando si alza l’asticella», così il suo coach di lunga data Giorgio Grillo. Cosa manca per fare un salto di qualità? “In realtà devo migliorare un po’ in tutti i reparti del gioco. Nel Challenge il livello è altissimo e si combatte per accedere al tour maggiore con soli venti posti disponibili”. Tante vittorie italiane quest’anno, “ci siamo sentiti davvero una squadra, io c’ero e le ho viste tutte”. Intanto nel 2024 il pro emiliano farà un passo indietro e sarà impegnato sull’Alps Tour.

Ci ha provato Gregorio De Leo (201, 64-70-67), il giocatore biellese leader dopo un round: tre colpi guadagnati nelle prime tre buche e poi quattro persi alla 4, con un out e una palla ingiocabile. Di lì in poi ha mostrato grande resilienza, aggiungendo sei birdie, un eagle e due bogey per giocarsi il secondo posto con Luca galliano, in campo con lui. Ma il 38enne nato a Lugano (con doppio passaporto e doppia PGA di appartenenza), leader ieri, non ha avuto il putt dalla sua parte. ma contento per aver segnato tre score senza perdere un solo colpo. Chiude terzo con 203, 66-67-70. Sonno quarti parimerito con 206 Cristiano Terragni (69-68-69) e Manfredi Manica (67-70-69); sesto Luca Cianchetti (207, 70-68-69); settimi con 208 Lorenzo Gagli (71-72-65), il neo campione seniores Emanuele Canonica (70-69-69) e Riccardo Bregoli (68-70-70); decimi con 210 Giovanni Manzoni (73-69-68) e Davide Buchi (69-66-75), per una frazione anche in vetta al leaderboard. Finisce 21esima Federica Piovano (215, 70-73-72), la proette di casa che si è messa in gioco per il titolo assoluto con i colleghi uomini chiudendo la gara sotto par (-1).

Golf, Emanuele Canonica vince il titolo seniores di PGA Italiana

Golf, Emanuele Canonica vince il titolo seniores di PGA ItalianaRoma, 13 ott. (askanews) – Emanuele Canonica ha vinto sul green di Rocca di Sala Baganza (Parma) il campionato della Pgai Week 2023 riservato agli over 50. Poteva essere playoff tra due giocatori che, non a caso, si esprimono ancora a livello internazionale. Michele Reale ed Emanuele Canonica, infatti, sono gli unici due azzurri ad aver passato il taglio la scorsa estate nel Senior Open Championship, major del circuito europeo di categoria. Ma alla fine il titolo numero 34 dell’Associazione è di Emanuele Canonica: 139, 70-69, -5 il suo score, che include anche un colpo a vuoto alla 12 (par 5) dove ha poi fatto un gran recupero perdendo il colpo del giro. Poi quattro birdie. “Ho giocato bene, mancando solo un green in tutto il giorno. Sono contento in vista del Senior Italian Open tra due settimane al San Domenico Golf. In quella gara due anni fa, quando ho iniziato il mio cammino sul Legend Tour, sono arrivato terzo, il mio miglior risultato da senior: ero stato in testa quasi sempre e con tantissimo vent”, ha detto. Poi un quinto posto nella stessa gara all’Argentario nel 2022. Segno distintivo del pro torinese, oggi 52enne, la potenza del drive (il più lungo del tour europeo per tre anni di fila, dal 1998 al 2000). «Se avessi giocato vent’anni fa come gioco ora avrei raccontato un’altra storia, ho avuto occasioni che non ho sfruttato, ma non cambierei nulla. Si invecchia, si matura, si sta più tranquilli in campo; oggi sono più padrone del gioco, quello corto è molto migliorato e il drive negli ultimi cinque anni è diventato il colpo migliore che ho in sacca, lo sbaglio raramente»». Considerazioni dopo una carriera professionale iniziata nel 1991 con un titolo conquistato sul tour europeo maggiore, in Scozia nel 2005.

Intanto il PGAI Championship prosegue domani con i trenta giocatori che hanno passato il taglio, caduto a +1 (145 colpi). Cambio al vertice, con Gregorio De Leo che parte alla grande ma perde tre colpi tra 13 e 14 (qui per un out con pitch troppo lungo), lasciando il passo a Luca galliano, 38 anni, nato a Lugano con doppio passaporto e doppia PGA di appartenenza. In Svizzera questo campionato lo ha vinto proprio lo scorso anno. Fissa il risultato a -11 (133, 66-67), un colpo meno di Gregorio De Leo (134, 64-70). La gara è aperta, con cinque giocatori in cinque colpi: Davide Buchi e Jacopo Vecchi Fossa (135), Cristiano Terragni e Manfredi Manica (137), Luca Cianchetti e Riccardo Bregoli (138). Segue Emanuele Canonica (139): «Sei colpi sono tanti, ma mai dire mai per il doppio titolo». Fra i trenta c’è anche Federica Piovano, sedicesima con 143 (70-73). la proette di casa si è messa in gioco per il titolo assoluto con i colleghi uomini (in questo caso le donne giocano alla pari, con partenze più avanzate nell’ordine del 15 per cento sulla lunghezza totale del campo).

Golf, incendio al Marco Simone, la Ryder: “Nessun ferito”

Golf, incendio al Marco Simone, la Ryder: “Nessun ferito”Roma, 5 ott. (askanews) – “Un incendio è stato segnalato in una delle strutture di ospitalità temporanea a destra del primo fairway del Marco Simone Golf & Country Club questo pomeriggio. Sul posto sono intervenuti alle 17.07 ora locale i vigili del fuoco locali che hanno rapidamente domato l’incendio”. Così un portavoce di Ryder Cup Europe dopo l’incendio scoppiato nel pomeriggio che ha interessato una tribuna ospitalità del campo. “Nessuno è rimasto ferito nell’incidente – continua – e l’incendio non si è diffuso oltre la struttura ricettiva. Non ci sono stati danni al campo da golf o ad altre strutture. Attualmente si indaga sulle cause dell’incendio”.

Golf, incendio al Marco Simone: a fuoco una tribuna ospitalità

Golf, incendio al Marco Simone: a fuoco una tribuna ospitalitàRoma, 5 ott. (askanews) – Un incendio di vaste proporzioni è scoppiato verso le 17 nella zona del Marco Simone Golf & Country Club, in località Guidonia Montecelio, che ha ospitato lo scorso fine settimana la Ryder Cup. L’incendio ha riguardato una tribuna di tre piani di circa 120 metri quadrati, adiacente al tee della buca 1. Il campo è in fase di disallestimento terminata la Ryder cup. I pompieri sono intervenuti in via di Marco Simone con tre squadre, due autobotti, un’autoscala e il Nucleo TAS. Chiuse tutte le strade che portano alla struttura, in primis la via Palombarese, forti rallentamenti ci sono sul Grande Raccordo Anulare. Non ci sarebbe stato alcun danno alle persone.

Golf, Chimenti: “Ryder cup un modello da emulare”

Golf, Chimenti: “Ryder cup un modello da emulare”Roma, 3 ott. (askanews) – “Quello raggiunto è un risultato straordinario, con Roma e l’Italia al centro non solo del golf ma dello sport mondiale. Un volano per il turismo e per la valorizzazione e promozione di una disciplina per tutti, capace di unire e non dividere”. Sono le parole di Franco Chimenti, presidente della Federgolf a commento dei numeri straordinari resi noti oggi sugli spettatori della Ryder Cup appena conclusa a Roma. “Vedere oltre 50.000 persone al giorno, dal giovedì alla domenica, arrivare alle 4:30 del mattino al Marco Simone Golf & Country Club e fare le corse per prendersi un posto in tribuna, è un qualcosa che non si era mai visto prima – continua – Ci ho creduto fin dal primo giorno, con lavoro e abnegazione siamo riusciti a far capire a tutti cosa significhi ospitare un evento planetario che è unico nel suo genere. L’indotto sarà incredibile e a beneficiarne tutto il Paese e quindi anche i Circoli di golf italiani, delle vere eccellenze. La Ryder Cup 2023 oggi viene vista come un modello da emulare. Siamo andati oltre ogni aspettativa, garantendo credibilità e affidabilità. La Federazione Italiana Golf, che ho l’onore di presiedere, ha raggiunto un risultato clamoroso che resterà nella storia dello sport mondiale. Ma non ci fermiamo qui. Perché, come promesso, il golf in Italia raggiungerà la popolarità che merita. Anche grazie a questa Ryder Cup, un vero e proprio inno alla gioia, con l’Europa unita che in campo ha entusiasmato e sovvertito ogni pronostico, superando una corazzata come il team Usa, con il supporto dei due vicecapitani azzurri, Francesco ed Edoardo Molinari, che si è dimostrato determinante. Il mio grazie va a tutte le Istituzioni coinvolte, che ci hanno accompagnato in un percorso davvero esaltante. Ha vinto il modello Italia”.

Golf, Montali: “Ryder successo che resterà nella storia del golf”

Golf, Montali: “Ryder successo che resterà nella storia del golf”Roma, 3 ott. (askanews) – “Un successo trasversale che resterà nella storia del golf”. Così Gian Paolo Montali, Direttore Generale Progetto Ryder Cup 2023, commentando i numeri della Ryder romana. “Questa Ryder Cup – continua – verrà presa ad esempio per l’organizzazione degli eventi sportivi. Tutti gli addetti ai lavori l’hanno eletta come l’edizione più bella di sempre. La magia e l’unicità della sfida Europa-Usa si sono unite in un unico abbraccio con la maestosità di Roma, regalando immagini che hanno fatto il giro del mondo come la foto iconica delle due squadre a Piazza di Spagna tra l’entusiasmo incontenibile dei tifosi. Dal piano di mobilità, studiato in sinergia con le Istituzioni locali e con Ryder Cup Europe, fino alla gestione di tutti gli aspetti dell’evento all’interno del Marco Simone Golf & Country Club, sono arrivati consensi all’unanimità. I dati sugli spettatori sono andati oltre le aspettative, a conferma dello straordinario interesse che questa competizione unica ha suscitato tra gli appassionati e anche tra chi non conosceva il golf. E l’effetto Ryder Cup non finisce qui, perché la legacy in termini di infrastrutture lascia ai cittadini di Roma una nuova viabilità. Una sfida vinta giocando di squadra”.

Golf, 271mila spettatori per la Ryder e 620mln in tv

Golf, 271mila spettatori per la Ryder e 620mln in tvRoma, 3 ott. (askanews) – Un totale di 271.191 spettatori, per una media di 45.198 al giorno nei sei (di cui solamente tre di gara) che hanno caratterizzato l’evento. La Ryder Cup italiana ha superato ogni aspettativa, facendo registrare il tutto esaurito al Marco Simone Golf & Country Club di Roma dove, dal 26 settembre al 1° ottobre, è andato in scena uno show senza precedenti che si è concluso con il trionfo dell’Europa unita, capace di sconfiggere per 16,5 a 11,5 gli Stati Uniti.

Sono numeri da record, che hanno superato ampiamente le stime dei 250.000 appassionati attesi per il terzo appuntamento sportivo più importante al mondo che, per la prima volta nella sua storia quasi centenaria, si è disputato in Italia. Un risultato frutto di un lavoro lungo otto anni, partito il 14 dicembre 2015 (giorno dell’assegnazione all’Italia) e che ha raggiunto il suo culmine la scorsa settimana. E se già durante i practice day (martedì, mercoledì e giovedì, quando c’è stata anche la cerimonia di apertura, tra i momenti più esaltanti) l’affluenza di pubblico è stata importante, il week-end (da venerdì a domenica) ha fatto registrare il sold-out con circa 55.000 appassionati al giorno, sin dalle prime ore dell’alba, a riempire di entusiasmo e passione il Marco Simone Golf & Country Club, con corse sfrenate per garantirsi un posto in tribuna. Gli effetti della prima Ryder Cup italiana si fanno sentire e i numeri sono da capogiro: oltre 620 milioni di telespettatori in più di 190 Paesi, 270.000 presenze solo a Roma, 100.000 passaggi in tre giorni sulla Metro B. Si tratta solo di alcuni dati evidenziati dal Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Come riportato da Federalberghi Roma, tutte piene le 70.000 camere degli alberghi della Città Eterna, tra ristoranti, bar, musei, taxi e negozi presi d’assalto da turisti di tutto il mondo, arrivati da 85 nazioni diverse. Trentanove i broadcaster coinvolti, per una copertura mediatica mondiale, che in Italia ha potuto vantare dirette integrali su Sky (Sky Sport, Sky Sport Uno e Sky Sport Golf) e Rai (Rai 2, Rai Sport e Rai Play). Un evento organizzato in sinergia con Ryder Cup Europe, ritenuto impeccabile all’unanimità, grazie anche a un servizio di sicurezza che ha visto coinvolti vertici di Forze Armate, Forze dell’Ordine e i Corpi dello Stato, e a un piano di viabilità e trasporti all’insegna dell’efficienza.

Un riconoscimento per la Federazione Italiana Golf, guidata da Franco Chimenti, colui che ha creduto fin da subito in un sogno che si è trasformato in una meravigliosa realtà. Dove compagni di viaggio sono state le Istituzioni. Dal Governo, a fare da capofila il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero del Turismo e il Ministro per lo Sport e i Giovani, il Dipartimento per lo Sport, a ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, da ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo alla Regione Lazio, al Comune di Roma e al CONI.

Montali: abbiamo fatto entrare il golf nelle case degli italiani

Montali: abbiamo fatto entrare il golf nelle case degli italianiRoma, 2 ott. (askanews) – “Sono veramente molto fiero e orgoglioso di aver fatto capire cos’è la Ryder Cup e soprattutto d’aver fatto entrare il golf nelle case degli italiani. Dal punto di vista mediatico, è il terzo evento per importanza al mondo, dopo l’Olimpiade e la finale di mondiale di calcio. Per un Paese come il nostro, che non ha un profilo golfistico, parlare di Ryder Cup fino a qualche anno fa era veramente una chimera, era come convincere le persone che sarebbe arrivato a Roma un evento del quale nessuno riusciva a capire la grandezza”. Così Gian Paolo Montali, direttore generale del progetto Ryder Cup 2023, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. “È un progetto che va oltre la gara sportiva in sé e che prevede la crescita e lo sviluppo del golf nel nostro paese, con una serie di ricadute, dal punto di vista sportivo, economico, infrastrutturale, sportivo”. Montali parla della Legacy che la Ryder lascerà: “Tutti i prossimi eventi sportivi avranno la Ryder Cup come punto di riferimento. La definirei come le colonne d’Ercole. Ci sono due macro temi: ci sarà un prima e dopo la Ryder Cup. È stato un vero e proprio show, abbiamo costruito una città dentro un campo da golf”. Sulla legacy nel mondo del golf: “L’obiettivo che ci eravamo fissati col governo italiano era quello di cambiare la visione del golf in Italia, farlo diventare come uno dei paesi nordeuropei dove il golf è uno sport alla portata di tutti, con le sue qualità e i suoi valori”. Poi la legacy infrastrutturale: “la Ryder Cup ha cambiato il volto di Roma nel quadrante nord-est, rifacendo strade e sbloccando la Tiburtina, una via da 15 anni ferma. Cambierà la qualità della vita delle persone in quel quadrante, quindi c’è un impatto anche nel sociale”. Sulla vittoria del Team Europa aggiunge: “La squadra americana – ricorda Montali – era nettamente favorita, però la carta non va in campo. Sono stati bravissimi i cinque capitani, tra cui i due fratelli Molinari, a creare la giusta alchimia nella squadra”.